JUNK FOOD (il cibo spazzatura)

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1 PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD ) BANDO REGIONALE PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD BURP ) JUNK FOOD (il cibo spazzatura) Filone tematico Tema Destinatari Setting Alimentazione e attività fisica Promuovere il senso critico nei confronti dell alimentazione ed incentivare l attività fisica come basi di un sano stile di vita. Intermedi: insegnanti Istituto Comprensivo, finali: allievi Istituto Comprensivo Scuola Responsabile del progetto (ASL 17 Savigliano capofila) Blancato Sebastiano ASL 17 Savigliano Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Via Lancimano 9, Fossano (CN) Tel / Fax / sian.fossano@asl17.it Progetto interaziendale ASL 17 Savigliano: SIAN - ASL 15 Cuneo: SIAN, S.S. Educazione Sanitaria ASL 16 Mondovì: SIAN ASL 18 Alba-Bra: SIAN ProSa on-line: P0229 VALUTAZIONE PROGETTO: 20/22 FINANZIAMENTO CONCESSO: Abstract Il progetto intende promuovere nella scuola un processo teso alla continuità didattico/educativa sui temi della salute, favorendo un inserimento permanente del tema nei curricola scolastici. Destinatari del progetto sono in primis gli insegnanti, con i quali si condividerà la fase preliminare di pianificazione del percorso, attraverso modalità partecipative ( focus group, etc.). Destinatari finali sono gli allievi del ciclo dell obbligo ( dalla prima elementare alla terza media). Obiettivi generali del progetto: 1) stimolare le capacità critiche di scelta alimentare, mediante il confronto tra cibi spazzatura e cibi sani 2) sostenere l autoefficacia 3) promuovere le life skills 4) incrementare il consumo di frutta e verdura 5) incrementare l attività fisica. Il progetto è articolato in tre blocchi didattici: primo blocco (primi tre anni scuola elementare) approccio sensoriale (consumer test) (intervento dietista) realizzazione testo teatrale con coinvolgimento della famiglia; visita guidata in fattoria (intervento insegnanti / dietista / pers Sian). secondo blocco (terza e quarta elementare) raccolta di etichette di alimenti e lettura guidata (intervento dietista) progettazione e invenzione di un prodotto alimentare da lanciare sul mercato (concetti di marketing e filiera alimentare) (intervento insegnanti / dietista / pers Sian). terzo blocco (scuole medie) ricerca di etichette di alimenti spazzatura (intervento dietista) inchiesta in famiglia per individuare possibili comportamenti positivi (attività fisica..) (intervento insegnati, personale Sian / Dietista).

2 Il progetto prevede il coinvolgimento di diversi partners (scuola, enti locali, associazioni di categoria, aziende produttrici, etc.) Gli strumenti di valutazione che si prevede di utilizzare sono rappresentati da: questionario, interviste, discussioni di gruppo.

3 Modulo parte 2 Progetto Contesto di partenza Le ASL del quadrante di Cuneo hanno realizzato un consolidato rapporto collaborativo in tema di prevenzione primaria con il mondo della Scuola già a partire dal 1997 (protocollo di intesa ASL Scuole). Nello specifico dell Alimentazione tutte le 4 ASL (attraverso i Servizi di educazione Sanitaria e i SIAN) si sono impegnate oltre che nel contesto scolastico anche in altri setting (sorveglianza nutrizionale, linee guida nell ambito dell Igiene Alimenti, progetti finalizzati Regione Piemonte ). In particolare le strategie di riferimento sottese a tutti i percorsi fin qui realizzati, sono rappresentate fondamentalmente dal Programma Promozione Salute Piemonte (PSP), Programma Nutrizione Piemonte PNP), Progetto Portale Scuola Salutiamoci. Inoltre una parte importante è stata rappresentata dallo sviluppo del l Programma provinciale Territorio Alimentazione Salute. In ogni caso, i sistemi di prevenzione primaria della ASL hanno costantemente posto attenzione alla logica delle reti e delle alleanze all interno del proprio territorio, secondo quanto indicato dall OMS (Carta di Ottawa). In questa cornice di strategie e di modelli, negli ultimi due anni la ASL 16 di Mondovì ha sperimentato un percorso progettuale in collaborazione con il mondo della scuola, centrato sullo sviluppo di capacità critiche per l adozione di corrette scelte alimentari e sulla promozione di alcune life skill. Il progetto ha voluto inoltre promuovere nella scuola un processo teso alla continuità didattico/educativa sui temi della salute alimentare, favorendo un inserimento permanente del tema nei curricola scolastici. Le caratteristiche più significative del progetto, che ha visto coinvolti circa 200 allievi di scuola media inferiore (Mondovi e Ceva), sono rappresentate da: - coinvolgimento partecipativo degli insegnanti (condivisione percorso didattico/educativo, raccordo tra allievi e famiglia, elaborazione di dati conoscitivi utilizzati successivamente in classe nel corso dell intervento didattico) - utilizzo di modalità interattive centrate sulla esperienza sensoriale dell allievo secondo lo standard del consumer test - elaborazione conclusiva di una procedura metodologica finalizzata a integrare i contenuti curricolari con contenuti specifici di educazione alimentare Inoltre, nell ambito degli incontri di verifica finali, il progetto ha raccolto un giudizio positivo da parte sia dei genitori che degli insegnanti. A sostegno di questo favorevole riscontro è stato registrata la richiesta di dare continuità al percorso nella stessa scuola e di diffonderlo anche in scuole del territorio. La esperienza della ASL 16 è stata oggetto di valutazione durante il lavoro fatto nel Laboratorio di quadrante PNP:, infatti, in quella occasione gli insegnanti presenti all incontro, hanno effettuato una prima diagnosi educativa ( utilizzando la tecnica della Nominal Group) selezionando alcuni fattori PAR che corrispondevano all impianto logico del progetto della ASL 16 Junk Food. Diagnosi educativa ed organizzativa La diffusione di abitudini alimentari scorrette e l'obesità rappresentano un problema di grande rilevanza epidemiologica, sociale ed economica poiché, insieme all'inattività fisica, costituiscono uno dei principali fattori di rischio per molte malattie cronico degenerative, fra cui patologie dismetaboliche, cardiovascolari e varie neoplasie. E' stato stimato che alla dieta è attribuibile tra il 30 e il 40% dei tumori, oltre un terzo delle morti per malattie cardiovascolari nelle persone con meno di 65 anni e che almeno l'80% dei casi di diabete di secondo tipo sono dovuti all'obesità e al sovrappeso. Particolarmente pericolose per lo sviluppo di queste patologie sono le diete ricche di grassi animali e povere di frutta e verdura. Altre abitudini alimentari insalubri sono costituite dalla frequente assunzione di alimenti e bevande contenenti zuccheri che favoriscono la formazione delle carie e da uno scarso apporto di calcio e di vitamina D fin dall'infanzia, responsabile dell'insorgenza dell'osteoporosi soprattutto nelle donne dopo la menopausa, la cui conseguenza principale sono le fratture del femore. L'obesità sta aumentando in tutte le fasce di età, in particolare fra i bambini. L'eccesso ponderale nell infanzia è un fattore di rischio per l'obesità adulta e per l'insorgenza di malattie in età avanzata, come le malattie del cuore e l'ipertensione.

4 Dalle analisi condotte sui dati delle indagini multiscopo 1997 e 1998 dell'istat risulta che, in Piemonte, le abitudini alimentari scorrette sono largamente diffuse. Nel complesso, solo il 41% degli uomini e il 46% delle donne con oltre 20 anni di età dichiara abitudini alimentari corrette, mentre il 40% della popolazione ha almeno un comportamento scorretto e oltre il 15% ha almeno due comportamenti alimentari scorretti1. Dal confronto con i dati delle indagini multiscopo precedenti emerge come le abitudini alimentari dei Piemontesi stiano peggiorando. La maggiore parte delle abitudini alimentari insalubri sono inversamente correlate al livello di istruzione e alla classe sociale; Le abitudini alimentari dei piemontesi risentono inoltre degli influssi dell'economia e delle tradizioni locali. Gli abitanti delle aree montane rispetto a quelli della pianura hanno infatti una frequenza di utilizzo dei grassi animali sia per la cottura sia per il condimento di oltre 3 volte superiore. L'obesità infantile costituisce un problema di grande rilevanza per la salute pubblica e in quanto tale va monitorata nel tempo. Esistono tuttavia delle difficoltà legate alla diffusione di diverse definizioni di obesità infantile e al forte cambiamento del BMI con l'età nell'infanzia. Recentemente è stata proposta una definizione di obesità e sovrappeso infantile standard valida a livello internazionale e basata su soglie specifiche per sesso e singoli anni di età. Dall'applicazione di questa definizione ai dati piemontesi delle indagini multiscopo ISTAT risulta che i bambini e gli adolescenti piemontesi in sovrappeso e obesi sono rispettivamente il 14,3% (oltre individui) e il 7% (pari a individui) della popolazione con meno di 18 anni.(1) Sarà istituito un gruppo di lavoro misto che concorderà, attraverso riunioni ad hoc e strumenti di rilevazione dei bisogni percepiti localmente, quali nominal group / focus group, la priorità di intervento sui fattori PAR. I risultati ottenuti dagli interventi svolti nelle scuole suggeriscono che il coinvolgimento diretto degli alunni in attività come il cucinare in classe è un ottimo mezzo per ottenere non solo la consapevolezza, ma anche cambiamenti nelle scelte alimentari(2). (1) La salute in Piemonte 2000 Epidemiologia - Regione Piemonte (2) Prevenire l obesità in Italia SINU Determinanti comportamentali ed organizzativi predisponenti - conoscenze rispetto a: - valori nutrizionali dei cibi spazzatura - qualità preventiva e nutrizionale di una corretta assunzione giornaliera di frutta e verdura - conoscenze dei benefici apportati dalla attività fisica giornaliera. - autoefficacia abilitanti - percorsi educativo/ didattici integrati e condivisi - disponibilità risorse strutturali ed organizzative per l attività fisica - life skill ( pensiero creativo, capacità critica,autocoscienza..) rinforzanti - rete delle scuole - formazione insegnanti - percorsi di sensibilizzazione e coinvolgimento della famiglia - coinvolgimento associazioni di categoria

5 Prove di efficacia ed esempi di buona pratica Interventi efficaci nella scuola (Contento 2000) - Approccio centrato sul comportamento - strategie educative con adeguato supporto teorico e fondate sulla ricerca - tempo ed intensità adeguato di intervento (10-15 ore per 3-5 settimane) - 15 ore per impatto sulle conoscenze - almeno 50 ore per impatto sui comportamenti - coinvolgimento della famiglia (fratelli maggiori) - inserimento di auto-valutazione e di feed-back - allargamento ad ambiente scolastico e intera comunità - coinvolgimento dei pari Modelli teorici di cambiamento dei comportamenti: Si fa riferimento al modello dell apprendimento attivo loro applicazione al progetto corredati da esempi tratti da interventi paragonabili Obiettivi: Obiettivi congruenti con la diagnosi educativa di seguito elencati in scala gerarchica (qualità della vita, comportamenti e ambiente, determinanti PAR) Qualità della vita 1. alla fine del percorso annuale almeno il 50% degli allievi sarà in grado di utilizzare la metodologia del consumer test nell approccio gustativo/valutativo al cibo 2. alla fine del percorso almeno il 10% dei genitori sarà in grado di utilizzare la metodologia del consumer test nell approccio gustativo/valutativo al cibo Comportamenti e ambiente 3. alla fine del percorso biennale almeno 1 scuola aderente al progetto inserirà il modello proposto nel suo piano curricolare (POF) 4. alla fine del percorso biennale almeno una scuola coinvolta sperimenti una ipotesi alternativa per la mobilità degli allievi per il raggiungimento della struttura scolastica Determinanti PAR 5. alla fine del percorso annuale almeno l 80% degli allievi dovranno esser in grado di indicare/elencare i cibi spazzatura e le loro rispettive qualità nutrizionali 6. alla fine del percorso annuale almeno l 80% degli allievi dovranno esser in grado di elencare i vantaggi nutrizionali di una corretta assunzione di frutta e verdura

6 Programma delle attività Il gruppo di lavoro misto concorda attraverso riunioni ad hoc e strumenti di rilevazione dei bisogni percepiti localmente quali nominal group / focus group la priorità di intervento su alcuni fattori PAR. Il progetto si sviluppa attraverso le seguenti fasi : entro primo anno (2005) 1. costituzione gruppo di lavoro di quadrante (ASL, Scuole ed Associazioni..) 2. formalizzazione eventuali protocolli di intesa, accordi, convenzioni con partners esterni 3. analisi dei bisogni 4. individuazione di risorse professionali e di materiali educativi/didattici 5. programmazione piano di lavoro condiviso e individuazione referenti per area(sia sanitaria che scolastica) 6. avvio sperimentazione consumer test per standardizzazione delle procedure 7. stesura dettagliata del piano didattico suddiviso in blocchi entro secondo anno (2006) - avvio fase operativa del progetto articolata in tre blocchi didattici : primo blocco (primi tre anni elementare) - a tutti gli allievi verrà proposto, nell ambito del percorso curricolare, un approccio gustativosensoriale secondo utilizzando la tecnica del consumer test): confronto tra cibi simili con valutazione del loro gradimento - a partire da questa esperienza, raccogliendo le impressioni e le idee degli alunni, dagli allievi e dagli insegnanti sarà elaborato un testo teatrale la cui realizzazione vedrà il coinvolgimento della famiglia - organizzazione di una visita guidata in fattoria, in cui viene coinvolta la famiglia alla quale viene proposto un consumer test secondo blocco (ultimi due anni elementare) - raccolta di etichette di alimenti da parte degli allievi e lettura guidata a cura degli operatori sanitari - progettazione e invenzione di un prodotto alimentare da lanciare sul mercato (concetti di marketing e filiera alimentare) con la supervisione degli insegnanti e degli operatori sanitari terzo blocco (scuole medie) 1. ricerca di etichette di alimenti spazzatura 2. approfondimento dei concetti di base riguarda alla alimentazione e all attività fisica ( stili di vita) 3. discussione metodologica sugli strumenti di indagine da utilizzare per una intervista in famiglia finalizzata a individuare possibili comportamenti positivi ( consumo frutta e verdura, attività fisica,..) 4. consolidamento nel contesto socio- familiare dei comportamenti positivi rilevati. Per ogni blocco didattico è proposto e sostenuto un approccio alternativo alla mobilità veicolare ( per esempio il modello del pedibus ) Il programma biennale sarà curato dai 4 Servizi SIAN del Quadrante di Cuneo, in collaborazione con i Servizi Educazione Sanitaria delle 4 Asl di quadrante e d eventuali esperti del settore (Scienza della formazione, Scienza della comunicazione, Dietetica, esperto in attività teatrale ed animazione di gruppo, etc. ) La collaborazione tra ASL e Scuole (almeno 1 Istituto Comprensivo Scolastico) costituisce la indispensabile base per la piena realizzazione delle varie fasi del progetto.

7 Alleanze per salute tra gli attori interessati al progetto (sia interni all azienda sanitaria sia esterni nella comunità) I partners interni coinvolti : - SIAN ASL - RePes ASL I partner esterni che sono coinvolti : - I.C. scolastici del quadrante di Cuneo Altri partners che potrebbero essere coinvolti : - associazioni di produttori e distributori di frutta e verdura ( es. col diretti, confcooperative, coop, Asprofut) - movimento consumatori - amministrazioni comunali All avvio del progetto saranno definiti e concordati con i diversi partners, nei tempi e nei modi più opportuni, sia gli obiettivi ed il programma, sia un formale protocollo di intesa o accordo; in particolare rispetto alle alleanza esterne degli IC scolastici, si provvederà alla presentazione e alla coinvolgimento partecipativo e decisionale del progetto, al fine di concordare le modalità ed i tempi dello svolgimento delle attività comuni e/o di supporto alle azioni dichiarate dal programma. Nel contempo sarà comune interesse individuare gli altri possibili partners per verificarne la disponibilità alla collaborazione quale rinforzo al messaggio di ricerca e critica consapevole nel campo nutrizionale. Piano per la valutazione di processo: Indicatori di processo Fase preliminare - n. adesioni partners su totale soggetti interpellati - ripartizione delle professionalità coinvolte in rapporto a quelle resesi disponibili - n.riunioni di coordinamento - n. partecipanti - livello di gradimento rispetto al lavoro condiviso Fase di realizzazione - n. riunioni di verifica in itinere - realizzazione metodica per applicazione uniforme del consumer test - n. incontri prove consumer test - n. classi coinvolte - n.alunni coinvolti - n. docenti coinvolti e discipline - elaborazione percentuale gradimento espresso dai destinatari

8 Piano per la valutazione di risultato: Indicatori di risultato (cambiamenti attesi ) 1. almeno 1 scuola aderente al progetto inserirà il modello proposto nel suo piano curricolare (n. POF in cui siano stati inseriti i contenuti del progetto) 2. almeno l 80% degli allievi dovranno esser in grado di indicare/elencare i cibi spazzatura e le loro rispettive qualità nutrizionali ( questionario, scheda, strumento interattivo..) n. allievi rispondenti in modo positivo su n allievi totali 3. almeno una scuola coinvolta sperimenta una ipotesi alternativa per la mobilità degli allievi per il raggiungimento della struttura scolastica (n aree pedonali o percorsi protetti che sono stati proposti all ente locale dalla scuola 4. almeno l 80% degli allievi dovranno esser in grado di elencare i vantaggi nutrizionali di una corretta assunzione di frutta e verdura ( questionario, scheda, strumento interattivo,..) = n. allievi rispondenti in modo positivo su n allievi totali 5. almeno il 50% degli allievi sarà in grado di utilizzare la metodologia del consumer test nell approccio gustativo/valutativo al cibo % di allievi utilizzano correttamente la metodologia 6. almeno il 10% dei genitori almeno il 50% degli allievi sarà in grado di utilizzare la metodologia del consumer test nell approccio gustativo/valutativo al cibo. % di genitori utilizzano correttamente la metodologia Piano di comunicazione e documentazione del progetto: Procedura (materiali e metodi) - relazione finale - diffusione la più ampia possibile alle scuole del territorio - diffusione alle AASSLL partecipanti (Educazione alla salute) - registrazione sul sito web delle AASSLL partecipanti - registrazione su Portale Scuola Salutiamoci - presentazione in eventuale convegno a tema. Gruppo di progetto Componenti del gruppo di progetto 1. Sebastiano Blancato, Direttore SIAN ASL 17, Responsabile del Progetto 2. Sergio Miaglia, Medico Dirigente SIAN ASL 17, coordinamento e realizzazione del progetto nella ASL 3. Gianluigi Bassetti, Direttore SIAN ASL 15, coordinamento e realizzazione del progetto nella ASL 4. Maria Grazia Tomaciello, Medico Dirigente Referente S.S. Educazione Sanitaria, collaboratrice 5. Pietro Luigi Devalle, Medico Dirigente SIAN ASL 16, coordinamento e realizzazione del progetto nella ASL 6. Mauro Zarri, Medico Dirigente SIAN ASL 18, coordinamento e realizzazione del progetto nella ASL. Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa Auto/co finanziam ento Personale Dietista (consulente esterno) 600 ore distribuite sulle quattro Asl del Quadrante di Cuneo Ore svolte in orario di servizio da personale SIAN delle quattro Asl per preparazione, tutoraggio, riunioni. Finanziamento richiesto (SIAN Asl 17) // Prestazione personale SIAN, orario di servizio, per docenze. fuori 1400 totale cosi ripartito ai SIAN: Asl ; Asl ; Asl

9 Attrezzature Sussidi Spese di gestione e funzionamento Spese di coordinamento Altro PC portatile Proiettore Supporti informatici Ecc.. libri materiale per consumer test giochi educativi segreteria amministrazione asl17 gestione, materiali, mezzi. gruppo tecnico consulenza x metodologia a scuole partecipanti eventi visibilità produzione strumenti 600 totale, cosi ripartito ai SIAN: Asl ; Asl ) 500 totale cosi ripartito ai SIAN: Asl ; Asl ; Asl (Amministrazione Asl 17) // 300 totale cosi ripartito ai SIAN: Asl ; Asl Riepilogo destinazione fondi ASL Totali SIAN ASL 17 (Direttore: dott. Blancato) SIAN ASL 15 (Direttore: dott. Bassetti) 700 SIAN ASL 16 (Direttore: dott. ssa Melino) 700 SIAN ASL 18 (Direttore: dott. Maimone) 700 Totale Data 28/01/05 Il Responsabile del progetto: Direttore SIAN ASL 17 Dr. S. Blancato Il Referente aziendale PES: REPES ASL 17 Dr. M.Caputo Il Direttore Generale ASL 17 - Savigliano Dr. Fabbricatore Antonio

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