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1 N. 1 RICOSTRUZIONE DI UN AREA UMIDA DI FITODEPURAZIONE PER ACQUE DI BONIFICA A CA DI MEZZO (CODEVIGO - PD) Migliorare la qualità dell acqua, e in particolare ridurre le quantità di azoto, fosforo e solidi sospesi scaricate nella Laguna di Venezia dal Canal Morto. L opera può essere utilizzata anche per scopi ricreativi e didattici. Il bacino è costruito interamente in terra e ha una superficie di circa 30 ha, di cui 10 di specchio liquido, 10 ha sommergibili con presenza di canneto, e 10 ha emersi con varie essenze arboree autoctone. Profondità massima raggiungibile dall acqua: 1,8 m. 139/92 I a fase OPERE DI DIVERSIONE IDRAULICA DALLA LAGUNA, INCREMENTO DEGLI INVASI E CONTROLLO DELL INQUINAMENTO DIFFUSO DI ORIGINE AGRICOLA. Prima dell intervento l area era in condizioni di degrado e difficilmente coltivabile a causa delle infiltrazioni dal fiume Bacchiglione delle quote depresse del terreno che non garantivano franchi di bonifica ottimali. L area è suddivisa in tre sottobacini che possono essere resi indipendenti in caso di interventi o manutenzione. All ingresso e all uscita del bacino, i dati di livello, portata e qualità dell acqua sono collegati con il sistema di telecontrollo del Consorzio. comprensorio Adige Bacchiglione, come dimostrano i avviata nel 1995 (prima dell inizio dei lavori) e ancora in corso, nonché di avere un volume d invaso disponibile in caso di piene eccezionali e una riserva d acqua per uso irriguo. Il bacino è dotato di passerelle, osservatori naturalistici, e di un centro operativo. Si è già constatata la presenza di varie specie ornitologiche che nidificano nell area. aprile 1999 marzo 2001 Ca Mezzo di Codevigo (Padova) Area paludosa compresa tra il fiume Bacchiglione e il Canal Morto. Movimento terra; opere edili ed elettromeccaniche relative ai manufatti di ingresso e uscita. Situazione prima degli interventi Situazione dopo gli interventi Osservatorio naturalistico Il bacino ha una notevole e innovativa valenza ambientale non solo per la depurazione delle acque e la laminazione delle piene, ma anche perché ha permesso la ricostruzione di un importante ecosistema ricco di habitat per Individuato nella C.T.R e

2 N. 2 Prima dell intervento l area era a destinazione agricola. L area è suddivisa in due sottobacini che possono essere resi indipendenti in caso di interventi o manutenzione. All ingresso e all uscita del bacino, i dati di livelli, portata e qualità dell acqua sono collegati con il sistema di telecontrollo del Consorzio. AREA PILOTA DI FITODEPURAZIONE PER IL FINISSAGGIO DELLE ACQUE DI SCARICO DEL DEPURATORE COMUNALE DI MONSELICE (PD) Migliorare la qualità dell acqua di scarico del depuratore di Monselice, e in particolare ridurre le quantità di azoto, fosforo e solidi sospesi scaricate nella Laguna di Venezia dal Canale dei Cuori. L opera può essere utilizzata anche per scopi ricreativi e didattici. Il bacino è costruito interamente in terra e ha una superficie di circa 6 ha, di cui 2 di specchio liquido, 2 ha sommergibili con presenza di canneto, e 2 ha emersi con varie essenze arboree autoctone. Profondità massima raggiungibile dall acqua: 1,9 m. nutrienti (azoto e fosforo) scaricati dal depuratore di Monselice, e destinati alla Laguna, come dimostrano i avviata nel 1995 (prima dell inizio dei lavori) e ancora in corso, nonché di avere un volume d invaso disponibile in caso di piene eccezionali e una riserva d acqua per uso irriguo. Il bacino è dotato di passerelle, osservatori naturalistici, e di un centro operativo. Si è già constatata la presenza di varie specie ornitologiche che nidificano nell area. 139/92 II a fase AREA PILOTA DI FITODEPURAZIONE PER INTEGRAZIONE DI RETI FOGNARIE E RETE DI BONIFICA. ottobre 2000 dicembre 2002 Monselice (Padova) Area agricola nelle immediate vicinanze del depuratore comun. di Monselice (PD) Movimento terra; opere edili ed elettromeccaniche relative ai manufatti di ingresso e uscita. Situazione prima degli interventi Situazione dopo gli interventi Il bacino ha una notevole e innovativa valenza ambientale non solo per la depurazione delle acque e la laminazione delle piene, ma anche perché ha permesso la ricostruzione di un importante ecosistema ricco di habitat per Individuato nella C.T.R e Bacino di Monselice

3 1 SCHEDA INTERVENTI Gli interventi per la salvaguardia della Laguna di Venezia A partire dal 1993, l Ufficio Tecnico consorziale iniziò a progettare innovative opere idrauliche, previste anche nel Piano Generale di Bonifica e Tutela del Territorio Rurale del 1990, fruendo dei finanziamenti assentiti dalla Legge 139 del 5 febbraio 1992 per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna. I canali di bonifica rappresentano corpi idrici caratterizzati per lunghi periodi da un alto tempo di residenza e da basse velocità di deflusso, che favoriscono una riduzione della concentrazione dei nutrienti e quindi un minor impatto ambientale sul corpo idrico ricettore finale, nella fattispecie la Laguna di Venezia. Elemento essenziale di tale filosofia è l incremento dei tempi e delle superfici di contatto fra corpi idrici e vegetazione, il cui sviluppo è favorito da opportune tecniche di ingegneria naturalistica. Il risultato di questi processi è stato messo in luce anche dal monitoraggio della qualità delle acque del comprensorio. I progetti eseguiti finora dal Consorzio, prevedono interventi di bioingegneria finalizzati a migliorare: i processi di assimilazione da parte della micro e macro flora presente nel reticolo idrografico del comprensorio; i processi di trasformazione biochimica dell azoto (nitrificazione e denitrificazione) a carico del perifiton e della flora batterica bentonica che portano alla definitiva fuoriuscita dal sistema, in fase gassosa, di tal elemento; i processi di sedimentazione del particolato su cui sono adsorbiti anche i nutrienti. Questo si otterrà tramite: incremento degli invasi mediante rialzo e consolidamento delle arginature di alcuni canali e la regolazione dei livelli, e quindi dei volumi invasati, con sostegni idraulici; connessione di bacini idraulici contigui; costruzione di golene e aree umide e loro rinaturalizzazione mediante piantumazione di specie vegetali capaci di favorire i fenomeni di autodepurazione; consolidamento delle sponde dei canali con presidi arginali che garantiscano la permanenza di specie vegetali capaci di favorire i fenomeni di autodepurazione; previsione delle precipitazioni, simulazione delle piene, e gestione delle acque con un sistema di monitoraggio e telecontrollo dei deflussi e della qualità.

4 N. 3 L area che ospiterà i due bacini è ad uso agricolo. BACINI DI FITODEPURAZIONE SUL CANALE SORGAGLIA (BAGNOLI DI SOPRA PD) Il livello dell acqua nei bacini, e quindi la superficie di canneto bagnata, è governata dall impianto idrovoro di Sorgaglia, il cui funzionamento è gestito con l ausilio del sistema di telecontrollo del Consorzio. Migliorare la qualità dell acqua, e in particolare ridurre le quantità di azoto, fosforo e solidi sospesi scaricate nella Laguna di Venezia dal Canale dei Cuori. L opera può essere utilizzata anche per scopi ricreativi e didattici. I bacino sono costruiti interamente in terra e hanno una superficie totale di circa 9 ha, di cui 3 di specchio liquido, 3 ha sommergibili con presenza di canneto, e 3 ha emersi con varie essenze arboree autoctone. Profondità massima raggiungibile dall acqua: 1,7 m. Gli interventi permetteranno di ridurre le quantità di comprensorio Adige Bacchiglione, nonché di avere un volume d invaso disponibile in caso di piene eccezionali. BACINI DI FITODEPURAZIONE SUL CANALE CONSORZIALE SORGAGLIA Legge 139/92 finanziaria INTEGRAZIONE DI RETE FOGNARIA E RETE DI BONIFICA PER L AUTODEPURAZIONE NEI BACINI CENRALI. (progetto in fase di approvazione) - Comune di Bagnoli di Sopra (Padova) Area agricola Movimento terra ed impianto nuove essenze arboree. I due bacini hanno una notevole e innovativa valenza ambientale non solo per la depurazione delle acque e la laminazione delle piene, ma anche perché permettono la ricostruzione di un importante ecosistema ricco di habitat per Ubicazione nuovi bacini Individuato nella C.T.R e

5 N. 4 COSTRUZIONE DI GOLENE NEI CANALI DI BONIFICA PER L AUMENTO DEI TEMPI DI PERMANENZA DELLE ACQUE Aumentare i tempi di permanenza delle acque nei canali di bonifica allo scopo di favorire la fitodepurazione e migliorare la qualità dell acqua, e in particolare ridurre le quantità di azoto, fosforo e solidi sospesi scaricate nella Laguna di Venezia. Le golene hanno larghezza variabile da 2 a 3 m e vengono costruite su una o entrambe le sponde dei canali. Sulle golene viene messa a dimora la Phragmites (canna palustre). Mediamente l altezza dell acqua sopra le golene è di qualche decina di cm. 139/92 INCREMENTO DEGLI INVASI E CONTROLLO DELL INQUINAMENT O DIFFUSO DI ORIGINE AGRICOLA. Prima degli interventi i canali erano idraulicamente sottodimensionati, con scarse capacità di autodepurazione e ridotta valenza ecologica. Gli interventi consistono nel costruire all interno del canale delle fasce laterali orizzontali che ospitano il canneto e garantiscono un maggior invaso all aumentare del livello. I livelli vengono regolati da appositi sostegni idraulici collegati al sistema di telecontrollo del Consorzio. comprensorio Adige Bacchiglione, come dimostrano i avviata nel 1995 (prima dell inizio dei lavori) e ancora in corso, nonché di avere un volume d invaso disponibile in caso di piene eccezionali. Si è già constatata la presenza di varie specie ornitologiche che nidificano lungo le fasce golenali. ottobre 2000 agosto 2003 nei principali canali di bonifica (v. corografia) Aree agricole. Movimento terra. Tipologia e realizzazione golone Escavo delle golene Le fasce golenali hanno una notevole e innovativa valenza ambientale non solo per la depurazione delle acque e la laminazione delle piene, ma anche perché permettono la ricostruzione di importanti ecosistemi ricchi di habitat per Canale con golene

6 N. 5 Prima dell intervento l area era a destinazione agricola e i fertilizzanti utilizzati venivano dilavati dalle piogge e trascinati nell esistente canale di bonifica, dotato di scarse capacità di autodepurazione, e da qui proseguivano verso la Laguna. Il nuovo canale, che corre parallelo al canale preesistente, è caratterizzato da una forma meandrata e da sponde molto dolci. Sono state messe a dimora varie essenze arboree autoctone. RICOSTRUZIONE DI UN CANALE DI FITODEPURAZIONE LUNGO IL CANALE DEI CUORI INTERCLUSO (CHIOGGIA E CAVARZERE - VE) Migliorare la qualità dell acqua, e in particolare ridurre le quantità di azoto, fosforo e solidi sospesi scaricate nella Laguna di Venezia. L opera può essere utilizzata anche per scopi ricreativi e didattici. Il canale è lungo circa 5 km e la forma sinuosa con pendenza dolce delle sponde permette di aumentare la superficie di contatto acqua-terreno incrementando così la capacità di autodepurazione del canale e la biodiversità. comprensorio Adige Bacchiglione, come dimostrano i avviata nel 1995 (prima dell inizio dei lavori) e ancora in corso, nonché di avere un volume d invaso disponibile in caso di piene eccezionali e una riserva d acqua per uso irriguo. Si è già constatata la presenza di varie specie ornitologiche che nidificano in questa via ecologica. 139/92 - I a fase INCREMENTO DEGLI INVASI E CONTROLLO DELL INQUINAMENTO DIFFUSO DI ORIGINE AGRICOLA. aprile 1999 marzo 2001 a confine tra i Comuni di Chioggia e Cavarzere (Venezia) Area demaniale costituita dall ex alveo del Canale dei Cuori Intercluso. Movimento terra ed impianto nuove essenze arboree. Ricostruzione habitat naturale Il canale ha una notevole e innovativa valenza ambientale non solo per la depurazione delle acque e la laminazione delle piene, ma anche perché ha permesso la ricostruzione di un importante ecosistema ricco di habitat per Canale dei cuori intercluso Canale dei cuori intercluso Individuato nella C.T.R , , ,

7 N. 6 L area interessata dall allacciante prima dell opera era suddivisa in tre bacini indipendenti le cui acque venivano scaricate nella Laguna. Il canale collega tre bacini aumentando il volume di invaso disponibile e migliorando la circolazione delle acque nel territorio prima che vengano sollevate. INTERCONNESSIONE IDRAULICA DEI BACINI BARBEGARA, REBOSOLA, S. SILVESTRO. (CORREZZOLA - PD) L obiettivo del canale è quello di collegare idraulicamente tre bacini del comprensorio Adige Bacchiglione per aumentare i tempi di permanenza delle acque nei canali e favorire la fitodepurazione. L opera deriva dal risezionamento e collegamento di canali di bonifica esistenti. Il flusso d acqua nei tre bacini viene regolato da sostegni idraulici gestiti con l ausilo del sistema di telecontrollo del Consorzio. Situazione e car atteristiche successive alla comprensorio Adige Bacchiglione, nonché di avere una maggiore capacità di laminazione in caso di piene eccezionali e una maggior disponibilità di acqua per irrigazione. Il canale è dotato di sostegni idraulici che regolano il flusso d acqua e il volume invasato. 139/92 II a fase RICALIBRATURA E SOSTEGNI CANALI BARBEGARA, REBOSOLA, S. SILVESTRO. giugno 1999 dicembre 2002 Correzzola (Padova) Area agricola Movimento terra per il risezionamento dei canali esistenti. Opere civili ed elettromeccaniche per i sostegni idraulici. Tipologia escavo Tipologia sostegno irriguo Tipologia canale Il canale allacciante permette di collegare idraulicamente tre bacini del comprensorio Adige Bacchiglione, aumentando così il volume d invaso e il tempo di permanenza delle acque nei canali e favorendo le reazioni di fitodepurazione. Individuati nella C.T.R , , , ,

8 N. 7 INTERVENTI PER LA DIVERSIONE IDRAULICA DALLA LAGUNA E PER LA REGOLAZIONE DELLE ACQUE (ANGUILLARA V.TA E PERNUMIA - PD) L obiettivo principale delle nuove idrovore di Acquanera (comune di Pernumia) e Beolo (comune di Anguillara V.ta) è quello di sollevare parte delle acque di bonifica verso il Bacchiglione e il Gorzone, il cui recapito finale è l Adriatico, ridudendo così la quantità di nutrienti immessi nella Laguna. Le idrovore sono costruite con diaframmi in calcestruzzo armato e dotate di 4 elicopompe con motore esterno da 3 m 3 /s ciascuna, grigliato, carro sgrigliatore, nastro trasportatore, tubi di scarico?1400 mm in acciaio zincato a caldo. 139/92 I a fase OPERE DI DIVERSIONE IDRAULICA DALLA LAGUNA, INCREMENTO DEGLI INVASI E CONTROLLO DELL INQUINAMENTO DIFFUSO DI ORIGINE AGRICOLA. Prima degli interventi in oggetto esisteva già un idrovora ad Acquanera e un canale ad uso irriguo alimentato da sifoni in località Beolo. Le idrovore, della capacità di 12 m 3 /s ciascuna, sono costituite da diaframmi perimetrali in calcestruzzo armato e da celle interne gettate in opera. I due impianti sono ad azionamento automatico e collegati al sistema di telecontrollo del Consorzio. comprensorio Adige Bacchiglione, come dimostrano i avviata nel 1995 (prima dell inizio dei lavori) e ancora in corso, nonché di garantire una maggior sicurezza nella gestione dei volumi d acqua invasati nella rete di canali. aprile 1999 marzo 2001 Anguillara Veneta e Pernumia (Padova) Aree agricole nelle immediate vicinanze di manufatti consorziali. Opere edili ed elettromeccaniche. Nuovo impianto idr. Acquanera Nuovo impianto idrovoro Beolo Pompe all idrovora Beolo I due impianti permettono la gestione degli invasi in condizioni di sicurezza e una migliore circolazione delle acque nella rete di bonifica. Il sistema di telecontrollo fornisce informazioni sullo stato degli invasi nei canali e previsioni sulla posizione e intensità dei fenomeni piovosi. Individuati nella C.T.R e

9 N. 8 Contesto dell opera (situazione del territorio): Per ottenere benefici di carattere qualitativo attraverso un incremento dei tempi di ritenzione delle acque nei collettori consorziali, è indispensabile conoscere l'effettiva entità e distribuzione delle piogge con il massimo anticipo possibile. Il radar meteorologico del CSIM-ARPAV di Teolo e il sistema integrato di telepluviometri dello stesso Centro di Teolo e del Consorzio, permettono di effettuare previsioni attendibili di precipitazioni con circa tre ore di anticipo. In base a tale acquisizione, attraverso un opportuno modello matematico, risulterà possibile prevedere l entità e il momento del picco di piena e gestire in maniera ottimale i sostegni e gli impianti idrovori presenti nei Sensore di livello Schema del sistema di telecontrollo INTERVENTI PER IL MONITORAGGIO E PER IL TELECONTROLLO L obiettivo principale del sistema di telecontrollo è quello di attivare i manufatti consorziali, idrovore e sostegni, in funzione della qualità dell acqua e delle previsioni meteo, per ottimizzare i tempi di ritenzione e migliorare le reazioni di denitrificazione. I manufatti telecontrollati sono attuamente 45 (idrovore, sostegni, campionatori, sonde per la qualità dell acqua) e mandano segnali via radio UHF al centro operativo di Padova, il quale può essere interrogato anche dall esterno con pc portatili. comprensori consorziali, per preparare invasi idonei ad accogliere i volumi di pioggia, trattenendoli il più possibile per ridurre il contenuto di nutrienti. Il sistema di telecontrollo è formato da 45 periferiche che mandano segnali radio UHF al centro operativo di Padova. I segnali riguardano principalmente: livelli dell acqua, portate, stato di funzionamento degli impianti, eventuali allarmi, qualità dell acqua, stato dei campionatori. realizzazione del progetto: Gli interventi permettono di gestire con più sicurezza i volumi d acqua invasati in funzione delle previsioni meteorologiche, aumentando l efficienza dell autodepurazione dei canali, come dimostrano i risultati della campagna di monitoraggio delle acque avviata nel 1995 (prima dell inizio dei lavori) e ancora in corso. Centralina ARPAV a Cà di Mezzo Immagine Radar del Centro meteorologico di Teolo 139/92 - I a fase ESTENSIONE DEL SISTEMA DI TELECONTROLLO NEL BACINO SCOLANTE PER IL CONTROLLO DELL INQUINAMENTO DIFFUSO DI ORIGINE AGRICOLA. novembre 1997 maggio 2001 Tutti i principali manufatti del Consorzio (idrovore, sostegni, derivazioni). Il sistema permette di valutare con precisione la quantità di nutrienti scaricate dal comprensorio nella Laguna e di valutare le più adeguate strategie per migliorare la qualità dell acqua. Il Genio Civile e l ARPAV possono interrogare in qualsiasi istante il sistema da postazioni remote. È in fase di sperimentazione un pacchetto di interventi per importare in Internet alcuni dati significativi estrapolati dal sistema di telecontrollo.

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