RICERCHE DI MERCATO. 5.6 Analisi Fattoriale (Componenti Principali)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RICERCHE DI MERCATO. 5.6 Analisi Fattoriale (Componenti Principali)"

Transcript

1 RICERCHE DI MERCATO 5.6 Analisi Fattoriale (Componenti Principali) Prof. L. Neri Dip. di Economia Politica

2 Premessa Come evidenziato in precedenza l approccio di segmentazione per omogeneità prevede la classificazione delle unità statistiche effettuata sulla base del grado di dissomiglianza rispetto ad un insieme di variabili (comportamenti, bisogni, benefici di caratteristiche di prodotti, attitudini dei consumatori, lo stile di vita, ecc.. ). Per giungere a tale classificazione si può ricorrere all uso congiunto di due tecniche di statistica multivariata: l analisi fattoriale e l analisi dei gruppi. Con l analisi fattoriale si determinano i pilastri della segmentazione ovvero le macrocaratteristiche intorno alle quali costruire la segmentazione stessa Con l analisi dei gruppi vengono effettivamente raggruppate le unità statistiche Cosa è l analisi fattoriale?

3 E una tecnica statistica multivariata utilizzata per ridurre e sintetizzare i dati, come? Da un numero consistente di variabili tra loro correlate (a diversi livelli) ad un insieme più ridotto di variabili (fattori) che costituiscono le dimensioni fondamentali del fenomeno. Ruolo delle variabili originali? L analisi fattoriale è una tecnica di analisi di interdipendenza, quindi non si fa distinzione tra variabili indipendenti e variabile dipendente: tutte le variabili sono sullo stesso piano

4 Applicazioni dell analisi fattoriale nelle ricerche di mercato Segmentazione del mercato: viene utilizzata per identificare le variabili che servono per suddividere in gruppi i clienti Segmentazione della domanda per il posizionamento dei prodotti: per determinare le caratteristiche del prodotto (brand attributes) che influenzano le scelte dei consumatori Le ricerche sull efficacia della pubblicità: utilizzate per capire come cambiano le abitudini di consumo di un certo prodotto a seguito di una campagna pubblicitaria Le ricerche per la definizione ed il controllo dei prezzi: utilizzate per identificare le caratteristiche dei consumatori price sensitive

5 Il modello di analisi fattoriale A prima vista è al modello della regressione multipla perché è espresso da una combinazione lineare Specificazione del modello Se indichiamo con X i (i=1 p) il vettore colonna relativo alla i-esima variabile originale standardizzata (cioè trasformata in modo che abbia media zero e varianza uno), tale variabile può essere espressa con il seguente modello: X i =A i1 F 1 + A i2 F 2 +.+A im F m +V i U i [4.1] Dove Fattori unici U: sono specifici di ogni singola variabile originale; sono tra loro incorrelati e sono incorrelati con i fattori comuni Fattori comuni F: possono essere espressi come combinazione lineare delle variabili osservate Più in dettaglio:

6 o A ij (j=1 m, m<p) è il coefficiente che lega la variabile i sul fattore comune j (coefficiente che lega il fattore comune j alla variabile i detto anche peso fattoriale o factor loading) o F j (vettore colonna di dimensione n) è il fattore comune a tutte le variabili, incorrelato con gli altri fattori e con il termine U i o V i è il coefficiente che lega la variabile i al fattore unico i o U i è il fattore unico i (specifico della variabile X i ) o m= numero di fattori comuni, m<p. In forma matriciale, la [4.1] è: X=FA +VU X (n,p) matrice delle variabili originali standardizzate F(n,m) le cui colonne sono gli m fattori comuni, ogni colonna di F ha media 0 e varianza 1 A (p,m) matrice dei factor loadings ovvero dei coeff. Di correlazione tra le variabili osservate ed i fattori comuni V (n,p) matrice dei fattori specifici, uno per ogni variabile osservata

7 U (p,p) matrice diagonale contenente i coefficienti dei fattori specifici L analisi fattoriale ha lo scopo di determinare i fattori comuni, mentre i fattori specifici si determinano per differenza dalla VU=X- FA La soluzione fattoriale è costituita essenzialmente dalla matrice A, tale matrice indica quali variabili risultano principalmente correlate con i diversi fattori comuni e individua, inoltre, l intensità e la direzione di tali relazione Dato che variabili originali ed i fattori sono standardizzati (quindi hanno varianza unitaria), e che per costruzione i fattori sono tra loro incorrelati, il quadrato dei factor loadings esprime la quota di varianza di ciascuna variabile spiegata da ciascun fattore.

8 Variabili osservate (standardizzate) Fattori comuni F 1 F k F m 2 X 1 A 11...A 1k A 1m h1 = Comunalità k 2 A1 k 2 X i A i1 A ik A im = 2 h i A ik 2 2 X p A p1 A pk...a pm = k Autovalori k 1.. k. m λ = k h p A pk k k h 2 i i Se si sommano per riga i quadrati dei factor loadings si ottengono le comunalità, ossia la quota di varianza delle singole variabili spiegata in complesso dai fattori comuni. Se si sommano per colonna i quadrati dei factor loadings si ottengono gli autovalori, ossia l ammontare di varianza complessiva della matrice X estratta da ciascun fattore. A questo punto ci chiediamo: come si estraggono i fattori comuni inziali? Il metodo usato più frequentemente è il metodo delle componenti principali.

9 Le componenti principali E un metodo di trasformazione di un insieme di p variabili osservate in un nuovo insieme di p variabili calcolate dette appunto componenti principali. La costruzione viene effettuata in modo che la prima componente (o fattore) spieghi la più alta proporzione della varianza totale; il secondo fattore spieghi il più possibile della varianza restante al netto del primo fattore (e sia incorrelato con il primo fattore) e così via. I fattori estratti come componenti principali (c.p) hanno le seguenti caratteristiche: o sono incorrelati o Il primo fattore tiene conto dell ammontare maggiore di varianza o Il secondo fattore tiene conto dell ammontare maggiore di varianza al netto del primo etc

10 o I fattori estratti, nel loro complesso forniscono lo stesso contributo informativo delle variabili osservate. Data la matrice X delle variabili originali standardizzate e data la corrispondente matrice di varianza-covarianza S, la prima c.p. è una combinazione lineare delle variabili X i, espressa come y 1 =W 11 X 1 + W 12 X 2 +.+W 1p X p o in termini compatti y 1 =X W 1 dove o y 1 è il vettore colonna di dimensione n dei valori della prima c.p. o X è la matrice (n,p) delle variabili originali o W 1 è il vettore (p,1) dei coefficienti da applicare alle variabili osservate per ottenere la prima c.p.

11 Essendo X una matrice nota, si tratta di calcolare W 1 in modo che Var( y 1 )=max sotto il vincolo W 1 W 1 =1 Si tratta quindi di risolvere un problema di massimo vincolato, risolvibile con il metodo di Lagrange. Il risultato cui si giunge è che la prima c.p. è il primo autovettore della matrice delle covarianze S. La varianza della prima c.p è uguale al primo autovalore 1 di S. Essendo p le variabili originali standardizzate, la somma delle loro varianze (variabilità complessiva) sarà pari a p, quindi il rapporto 1 /p fornisce la quota della varianza complessiva spiegata dalla prima c.p. Successivamente si estrae la seconda c.p. y 2 =X W 2 calcolando W 2 in modo che

12 Var( y 2 )=max sotto i vincoli W 2 W 2 =1 e cov(y 1, y 2 ) Si risolve con il metodo di Lagrange ottenendo che la seconda c.p. è il secondo autovettore della matrice delle covarianze S, il corrispondente autovalore 2 esprime la varianza della seconda c.p. Il procedimento prosegue fino all estrazione di tante componenti quante sono le variabili originali (m=p). Alla fine del processo di estrazione avremo una nuova matrice Y (n,p) calcolata come Y=XW Essendo per costruzione le c.p tra loro incorrelate, la matrice delle covarianze di Y sarà una matrice diagonale che chiameremo L (sulla diagonale ci sono 1.. k. p ). Ricordiamo che: le progressive componenti estratte presentano un contenuto informativo sempre decrescente

13 l insieme di tutte le componenti estratte contiene complessivamente il 100% della variabilità delle variabili originali. E chiaro quindi che le prime m componenti principali sono le più importanti. Come decidere m? Ci sono diversi metodi per stabilire quante componenti principali selezionare Determinazione basata sugli autovalori Si tengono i fattori con autovalori maggiori di 1 Gli autovalori esprimono l ammontare di variabilità associata al fattore Dato che ogni fattore ha varianza 1 per effetto della standardizzazione, se l ammontare di varianza è <1 vuol dire che il fattore non è migliore della variabile originale Determinazione basata sullo scree plot Grafico degli autovalori rispetto al numero del fattore (in ordine di estrazione) quindi il grafico rappresenta la percentuale di varianza spiegata da ciascun fattore. Quindi può essere opportuno fermarsi al fattore che sul grafico corrisponde ad una significativa diminuzione della pendenza

14 della spezzata. Non sempre questo grafico è facile da interpretare. Determinazione basata sulla quota di varianza spiegata Si tengono le c.p. fino al raggiungimento di una opportuna quota di varianza spiegata. Una volta deciso il numero m di c.p da scegliere si ottiene la soluzione fattoriale F = YL 1/ 2 Da cui si può ricavare la matrice A delle correlazioni tra le p variabili X e gli m fattori A 1/ 2 1/ 2 1/ 2 = 1 n X ' F = 1 n X ' YL = 1 n X ' XWL = SWL Concludendo il metodo delle c.p. fornisce una soluzione Fattoriale per il modello X=FA secondo il quale il contenuto informativo originale viene descritto attraverso un numero inferiore di fattori comuni. Se invece si ipotizza che la variabilità totale l nostro fenomeno non possa essere descritta solo da fattori comuni a tutte le

15 variabili originali ma anche da fattori specifici, si procede così: si devono sostituire i valori pari a 1 che si trovano sulla diagonale principale della matrice S con le quote di varianza della variabile Xi spiegate dagli m fattori comuni (comunalità). Come si conduce un analisi fattoriale 1. Si formula il problema 2. Si costruisce la matrice delle correlazioni 3. Si stabilisce il metodo di analisi fattoriale 4. Si determina il numero di fattori 5. Rotazione dei fattori 6. Interpretazione dei fattori

16 Esempio (a conclusione di questo capitolo il problema introdotto viene sviluppato con un programma scritto in Stata) 1. Si formula il problema o Si vogliono determinare i benefici che i consumatori cercano nell acquisto di un dentifricio o Si hanno 30 rispondenti o Devono indicare il livello di accordo con una serie di statements o La scala di classificazione degli statement è in 7 punti: 1= totalmente in disaccordo, 7= totalmente d accordo Statements dell esempio V 1 : è importante acquistare un dentifricio che previene la carie; V 2 : mi piace il dentifricio che dà denti splendenti V 3 : il dentifricio dovrebbe essenzialmente rinforzare le gengive; V 4 : preferisco il dentifricio che rinfresca l alito V 5 : la prevenzione della caduta dei denti non è un fattore di cui tenere conto nell acquisto di un dentifricio

17 V 6 : la più importante considerazione da fare per la scelta di un dentifricio è la bellezza dei denti 2. Si costruisce la matrice delle correlazioni N:B: base di questa operazione c è un ipotesi: la distanza tra un punteggi successivi della scala di valutazione è costante (esempio: tra il punteggio 2 e 3 c è la stessa distanza che tra 6 e 7). o L analisi fattoriale è basata sull idea che le variabili rilevate siano tra loro correlate attraverso una struttura sottostante (i fattori che vogliamo individuare) o Esaminando la matrice di correlazione si verifica se l ipotesi di correlazione è plausibile o Se tutte le correlazioni sono piccole (in valore assoluto) l analisi fattoriale non è adeguata 3. Si stabilisce il metodo di analisi fattoriale Componenti principali: da utilizzare quando l obiettivo principale è determinare il numero minimo di fattori che tengono conto della

18 massima variabilità dei dati (metodo da utilizzare se per esempio le componenti principali devono divenire variabili esplicative di un modello di regressione lineare). Si tenga conto però che nell analisi delle componenti principali tutte le componenti vengono comunque considerate (per spiegare comunque il 100% della variabilità osservata), anche se solo alcune saranno poi utilizzate a fini interpretativi. Il caso estremo è quello in cui le variabili originali del problema sono incorrelate e quindi il numero di componenti uguaglia il numero delle variabili originali. Analisi fattoriale delle comunalità: utilizzata quando l obiettivo principale è individuare la struttura sottostante le nostre variabili originali. In questo caso i fattori sono stimati solo tenendo conto della variabilità comune delle variabili originali. 4. Si determina il numero di fattori Si possono costruire tante componenti principali/fattori quante sono le variabili originali. Per sintetizzare l informazione di base devono essere un numero inferiore alle variabili originali.

19 5. Rotazione dei fattori Una rotazione dei fattori è un cambiamento di posizione delle dimensioni estratte nella prima fase di analisi, mantenendo fissa l origine. Obiettivo della rotazione è la semplificazione della struttura dei fattori. La rotazione determina una riduzione del valore dei pesi fattoriali che nella prima estrazione erano relativamente piccoli e nell incremento (in valore assoluto) dei pesi già dominanti. La soluzione ideale è quella in cui tutti i pesi fattoriali sono prossimi a 0 o 1. Esistono diversi metodi di rotazione. 6. Interpretazione dei fattori Interpretare un fattore significa dargli un nome che abbia pertinenza con il fenomeno studiato e con le variabili dominanti per quel fattore. Per approfondimenti teorici sull analisi fattoriale: Fabbris L.(1997) Statistica multivariata e analisi esplorativa dei dati. McGraw-Hill

20 Esempio ACQUISTO DEL DENTIFRICIO use "F:\written\didattica\statistica per le analisi di mercato\dati/dentifricio". /*analisi preliminare dei dati anche per avere un'idea della variabilità di > ogni item*/. summarize v1-v6 Variable Obs Mean Std. Dev. Min Max v v v v v v /*Analisi di correlazione e test di significatività: h0 e' che la matrice di > correlazione sia una matrice identità e che quindi le variabili siano incorrelate (test basat su chi quadro)*/. pwcorr v1 v2 v3 v4 v5 v6, star(5) v1 v2 v3 v4 v5 v v v v * v * v * * v * * /*per vedere se ci sono outlier e per avere un'idea delle relazioni tra gli item*/. graph matrix v1-v6, mlabel(cod) msymbol(none).. /*componenti principali della matrice di correlazione da cui vedo quanta parte di variabilità è spiegata da ogni componente ad esempio la prima spiega il 45%, le prime 2 l'82%*/. pca v1-v6

21 Solo i primi due autovalori sono <di 1 (obs=30) (principal components; 6 components retained) Component Eigenvalue Difference Proportion Cumulative La somma degli autovalori è 6 perchè rapperesentano varianze di variabili standardizzate /6= (proporzione di variabilità spiegata dal fattore 1 proporzione di variabilità spiegata dai primi due fattori Eigenvectors Variable v v v v v v /*scree plot: autovalori rispetto al loro rango*/. greigen.. /*i factor loading esprimono la correlazione tra le componenti principali estratte e le variabili originali non è detto che sia semplice interpretare i fattori */. factor v1-v6, pcf (obs=30) (principal component factors; 2 factors retained) Factor Eigenvalue Difference Proportion Cumulative

22 Factor Loadings Variable 1 2 Uniqueness v v v v v v Ogni fattore è correlato in modo importante con pi+ù variabili, quindi difficile interpretare rotazione.. /*rotazione dei fattori: la variabilità totale spiegata resta inalterata, varia la ripartizione tra i fattori per rendere più agevole l'interpretazione (ci sono diversi metodi di rotazione e danno risultati diversi*/. rotate (varimax rotation) Rotated Factor Loadings Variable 1 2 Uniqueness v v v v v v Fattore 1 correlato (+) con V1, V3 (- ) con V5 Fattore 2 correlato (+) con V2, V4, V6 v 1 =0.96f f U 1 v 2 =-0.06f f U 2 v 6 =0.08f f U6. /*score delle due componenti principali: sono due variabili standardizzate e > nuove del dataset*/. score pc1 pc2 (based on rotated factors) Scoring Coefficients Variable v v v v v v

23 pc1=f 1 =0.3584v v v6 pc2=f 2 =0.013v v v6. summarize pc1 pc2 Variable Obs Mean Std. Dev. Min Max pc e pc e /*per vedere come si dispongono le unita' statistiche rispetto ad i nuovi fattori*/. twoway scatter pc2 pc1, mlabel(cod). log close Interpretazione dei fattori PC1: BENEFICI PER LA SALUTE V1: è importante acquistare un dentifricio che previene la carie; V3: il dentifricio dovrebbe essenzialmente rinforzare le gengive; V5 (-): la prevenzione della caduta dei denti non è un fattore di cui tenere conto nell'acquisto di un dentifricio PC2: BENEFICI "SOCIALI" V2: mi piace il dentifricio che dà denti splendenti V4: preferisco il dentifricio che rinfresca l'alito V6: la più importante considerazione da fare per la scelta di un dentifricio è la bellezza dei denti

(a cura di Francesca Godioli)

(a cura di Francesca Godioli) lezione n. 12 (a cura di Francesca Godioli) Ad ogni categoria della variabile qualitativa si può assegnare un valore numerico che viene chiamato SCORE. Passare dalla variabile qualitativa X2 a dei valori

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Statistica. Lezione 6

Statistica. Lezione 6 Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 6 a.a 011-01 Dott.ssa Daniela Ferrante

Dettagli

Capitolo 12 La regressione lineare semplice

Capitolo 12 La regressione lineare semplice Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 12 La regressione lineare semplice Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Facoltà di Economia, Università di Ferrara

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata?

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata? Esercitazione 7 Domande 1. L investimento programmato è pari a 100. Le famiglie decidono di risparmiare una frazione maggiore del proprio reddito e la funzione del consumo passa da C = 0,8Y a C = 0,5Y.

Dettagli

L analisi fattoriale

L analisi fattoriale L analisi fattoriale Scopo dell analisi fattoriale e quello di identificare alcune variabili latenti (fattori) in grado di spiegare i legami, le interrelazioni e le dipendenze tra le variabili statistiche

Dettagli

Inferenza statistica. Statistica medica 1

Inferenza statistica. Statistica medica 1 Inferenza statistica L inferenza statistica è un insieme di metodi con cui si cerca di trarre una conclusione sulla popolazione sulla base di alcune informazioni ricavate da un campione estratto da quella

Dettagli

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1

Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 Elementi di Psicometria con Laboratorio di SPSS 1 12-Il t-test per campioni appaiati vers. 1.2 (7 novembre 2014) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Metodi statistici per le ricerche di mercato

Metodi statistici per le ricerche di mercato Metodi statistici per le ricerche di mercato Prof.ssa Isabella Mingo A.A. 2014-2015 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Corso di laurea Magistrale in «Organizzazione e marketing per

Dettagli

Lezione 9: Cambio di base

Lezione 9: Cambio di base Lezione 9: Cambio di base In questa lezione vogliamo affrontare uno degli argomenti piu ostici per lo studente e cioè il cambio di base all interno di uno spazio vettoriale, inoltre cercheremo di capire

Dettagli

Analisi bivariata. Dott. Cazzaniga Paolo. Dip. di Scienze Umane e Sociali paolo.cazzaniga@unibg.it

Analisi bivariata. Dott. Cazzaniga Paolo. Dip. di Scienze Umane e Sociali paolo.cazzaniga@unibg.it Dip. di Scienze Umane e Sociali paolo.cazzaniga@unibg.it Introduzione : analisi delle relazioni tra due caratteristiche osservate sulle stesse unità statistiche studio del comportamento di due caratteri

Dettagli

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Dimensione di uno Spazio vettoriale Capitolo 4 Dimensione di uno Spazio vettoriale 4.1 Introduzione Dedichiamo questo capitolo ad un concetto fondamentale in algebra lineare: la dimensione di uno spazio vettoriale. Daremo una definizione

Dettagli

Disegni di Ricerca e Analisi dei Dati in Psicologia Clinica. Indici di Affidabilità

Disegni di Ricerca e Analisi dei Dati in Psicologia Clinica. Indici di Affidabilità Disegni di Ricerca e Analisi dei Dati in Psicologia Clinica Indici di Affidabilità L Attendibilità È il livello in cui una misura è libera da errore di misura È la proporzione di variabilità della misurazione

Dettagli

2.1 Definizione di applicazione lineare. Siano V e W due spazi vettoriali su R. Un applicazione

2.1 Definizione di applicazione lineare. Siano V e W due spazi vettoriali su R. Un applicazione Capitolo 2 MATRICI Fra tutte le applicazioni su uno spazio vettoriale interessa esaminare quelle che mantengono la struttura di spazio vettoriale e che, per questo, vengono dette lineari La loro importanza

Dettagli

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano Esercizio 1 Nella seguente tabella è riportata la distribuzione di frequenza dei prezzi per camera di alcuni agriturismi, situati nella regione Basilicata.

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

ESERCITAZIONE 13 : STATISTICA DESCRITTIVA E ANALISI DI REGRESSIONE

ESERCITAZIONE 13 : STATISTICA DESCRITTIVA E ANALISI DI REGRESSIONE ESERCITAZIONE 13 : STATISTICA DESCRITTIVA E ANALISI DI REGRESSIONE e-mail: tommei@dm.unipi.it web: www.dm.unipi.it/ tommei Ricevimento: su appuntamento Dipartimento di Matematica, piano terra, studio 114

Dettagli

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1 1 PORTAFOGLIO Portafoglio Markowitz (2 titoli) (rischiosi) due titoli rendimento/varianza ( μ 1, σ 1 ), ( μ 2, σ 2 ) Si suppone μ 1 > μ 2, σ 1 > σ 2 portafoglio con pesi w 1, w 2 w 1 = w, w 2 = 1- w 1

Dettagli

ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA

ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA ESERCIZI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA Francesco Bottacin Padova, 24 febbraio 2012 Capitolo 1 Algebra Lineare 1.1 Spazi e sottospazi vettoriali Esercizio 1.1. Sia U il sottospazio di R 4 generato dai

Dettagli

Parte 3. Rango e teorema di Rouché-Capelli

Parte 3. Rango e teorema di Rouché-Capelli Parte 3. Rango e teorema di Rouché-Capelli A. Savo Appunti del Corso di Geometria 203-4 Indice delle sezioni Rango di una matrice, 2 Teorema degli orlati, 3 3 Calcolo con l algoritmo di Gauss, 6 4 Matrici

Dettagli

Il rischio di un portafoglio

Il rischio di un portafoglio Come si combinano in un portafoglio i rischi di 2 titoli? dipende dai pesi e dal valore delle covarianze covarianza a a ρ a b ρ a b ρ b b ρ coefficiente di correlazione = cov / ² p = a² ² + b² ² + 2 a

Dettagli

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S L AMMORTAMENTO Gli ammortamenti sono un altra apllicazione delle rendite. Il prestito è un operazione finanziaria caratterizzata da un flusso di cassa positivo (mi prendo i soldi in prestito) seguito da

Dettagli

RICERCA OPERATIVA GRUPPO B prova scritta del 22 marzo 2007

RICERCA OPERATIVA GRUPPO B prova scritta del 22 marzo 2007 RICERCA OPERATIVA GRUPPO B prova scritta del 22 marzo 2007 Rispondere alle seguenti domande marcando a penna la lettera corrispondente alla risposta ritenuta corretta (una sola tra quelle riportate). Se

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

FASCI DI RETTE. scrivere la retta in forma esplicita: 2y = 3x + 4 y = 3 2 x 2. scrivere l equazione del fascio di rette:

FASCI DI RETTE. scrivere la retta in forma esplicita: 2y = 3x + 4 y = 3 2 x 2. scrivere l equazione del fascio di rette: FASCI DI RETTE DEFINIZIONE: Si chiama fascio di rette parallele o fascio improprio [erroneamente data la somiglianza effettiva con un fascio!] un insieme di rette che hanno tutte lo stesso coefficiente

Dettagli

RELAZIONE TRA VARIABILI QUANTITATIVE. Lezione 7 a. Accade spesso nella ricerca in campo biomedico, così come in altri campi della

RELAZIONE TRA VARIABILI QUANTITATIVE. Lezione 7 a. Accade spesso nella ricerca in campo biomedico, così come in altri campi della RELAZIONE TRA VARIABILI QUANTITATIVE Lezione 7 a Accade spesso nella ricerca in campo biomedico, così come in altri campi della scienza, di voler studiare come il variare di una o più variabili (variabili

Dettagli

Principal Component Analysis

Principal Component Analysis Principal Component Analysis Alessandro Rezzani Abstract L articolo descrive una delle tecniche di riduzione della dimensionalità del data set: il metodo dell analisi delle componenti principali (Principal

Dettagli

Misure finanziarie del rendimento: il Van

Misure finanziarie del rendimento: il Van Misure finanziarie del rendimento: il Van 6.XI.2013 Il valore attuale netto Il valore attuale netto di un progetto si calcola per mezzo di un modello finanziario basato su stime circa i ricavi i costi

Dettagli

Analisi di scenario File Nr. 10

Analisi di scenario File Nr. 10 1 Analisi di scenario File Nr. 10 Giorgio Calcagnini Università di Urbino Dip. Economia, Società, Politica giorgio.calcagnini@uniurb.it http://www.econ.uniurb.it/calcagnini/ http://www.econ.uniurb.it/calcagnini/forecasting.html

Dettagli

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età

Dettagli

LABORATORIO-EXCEL N. 2-3 XLSTAT- Pro Versione 7 VARIABILI QUANTITATIVE

LABORATORIO-EXCEL N. 2-3 XLSTAT- Pro Versione 7 VARIABILI QUANTITATIVE LABORATORIO-EXCEL N. 2-3 XLSTAT- Pro Versione 7 VARIABILI QUANTITATIVE DESCRIZIONE DEI DATI DA ESAMINARE Sono stati raccolti i dati sul peso del polmone di topi normali e affetti da una patologia simile

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

Misure finanziarie del rendimento: il Van

Misure finanziarie del rendimento: il Van Misure finanziarie del rendimento: il Van 12.XI.2014 Il valore attuale netto Il valore attuale netto di un progetto si calcola l per mezzo di un modello finanziario basato su stime circa i ricavi i costi

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Analisi di dati di frequenza

Analisi di dati di frequenza Analisi di dati di frequenza Fase di raccolta dei dati Fase di memorizzazione dei dati in un foglio elettronico 0 1 1 1 Frequenze attese uguali Si assuma che dalle risposte al questionario sullo stato

Dettagli

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari Capitolo IV. I mercati finanziari 1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea,

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI PER LA PROVA DI STATISTICA

ESERCIZI SVOLTI PER LA PROVA DI STATISTICA ESERCIZI SVOLTI PER LA PROVA DI STATISTICA Stefania Naddeo (anno accademico 4/5) INDICE PARTE PRIMA: STATISTICA DESCRITTIVA. DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA E FUNZIONE DI RIPARTIZIONE. VALORI CARATTERISTICI

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

Pro e contro delle RNA

Pro e contro delle RNA Pro e contro delle RNA Pro: - flessibilità: le RNA sono approssimatori universali; - aggiornabilità sequenziale: la stima dei pesi della rete può essere aggiornata man mano che arriva nuova informazione;

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali 1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali Definizione 1 (Applicazioni lineari) Si chiama applicazione lineare una applicazione tra uno spazio vettoriale ed uno spazio vettoriale sul campo tale che "!$%!

Dettagli

LABORATORIO EXCEL XLSTAT 2008 SCHEDE 2 e 3 VARIABILI QUANTITATIVE

LABORATORIO EXCEL XLSTAT 2008 SCHEDE 2 e 3 VARIABILI QUANTITATIVE Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) LABORATORIO EXCEL

Dettagli

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica Un po di statistica Christian Ferrari Laboratorio di Matematica 1 Introduzione La statistica è una parte della matematica applicata che si occupa della raccolta, dell analisi e dell interpretazione di

Dettagli

Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica

Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica (Gli esercizi sono suddivisi in base ai capitoli del testo di De Vincenti) CAPITOLO 3. IL MERCATO DEI BENI NEL MODELLO REDDITO-SPESA Esercizio.

Dettagli

Ottimizzazione Multi Obiettivo

Ottimizzazione Multi Obiettivo Ottimizzazione Multi Obiettivo 1 Ottimizzazione Multi Obiettivo I problemi affrontati fino ad ora erano caratterizzati da una unica (e ben definita) funzione obiettivo. I problemi di ottimizzazione reali

Dettagli

La Minimizzazione dei costi

La Minimizzazione dei costi La Minimizzazione dei costi Il nostro obiettivo è lo studio del comportamento di un impresa che massimizza il profitto sia in mercati concorrenziali che non concorrenziali. Ora vedremo la fase della minimizzazione

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Esercitazione 1 del corso di Statistica 2 Prof. Domenico Vistocco

Esercitazione 1 del corso di Statistica 2 Prof. Domenico Vistocco Esercitazione 1 del corso di Statistica 2 Prof. Domenico Vistocco Alfonso Iodice D Enza April 26, 2007 1...prima di cominciare Contare, operazione solitamente semplice, può diventare complicata se lo scopo

Dettagli

4. Operazioni elementari per righe e colonne

4. Operazioni elementari per righe e colonne 4. Operazioni elementari per righe e colonne Sia K un campo, e sia A una matrice m n a elementi in K. Una operazione elementare per righe sulla matrice A è una operazione di uno dei seguenti tre tipi:

Dettagli

Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 9. Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo

Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 9. Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 9 Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo 1 TEST D IPOTESI Partiamo da un esempio presente sul libro di testo.

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale di area tecnica. Corso di Statistica Medica

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale di area tecnica. Corso di Statistica Medica Università del Piemonte Orientale Corsi di Laurea Triennale di area tecnica Corso di Statistica Medica Campionamento e distribuzione campionaria della media Corsi di laurea triennale di area tecnica -

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

Diagonalizzazione di matrici e applicazioni lineari

Diagonalizzazione di matrici e applicazioni lineari CAPITOLO 9 Diagonalizzazione di matrici e applicazioni lineari Esercizio 9.1. Verificare che v = (1, 0, 0, 1) è autovettore dell applicazione lineare T così definita T(x 1,x 2,x 3,x 4 ) = (2x 1 2x 3, x

Dettagli

Statistica multivariata. Statistica multivariata. Analisi multivariata. Dati multivariati. x 11 x 21. x 12 x 22. x 1m x 2m. x nm. x n2.

Statistica multivariata. Statistica multivariata. Analisi multivariata. Dati multivariati. x 11 x 21. x 12 x 22. x 1m x 2m. x nm. x n2. Analisi multivariata Statistica multivariata Quando il numero delle variabili rilevate sullo stesso soggetto aumentano, il problema diventa gestirle tutte e capirne le relazioni. Cercare di capire le relazioni

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Metodologia per l analisi dei dati sperimentali L analisi di studi con variabili di risposta multiple: Regressione multipla

Metodologia per l analisi dei dati sperimentali L analisi di studi con variabili di risposta multiple: Regressione multipla Il metodo della regressione può essere esteso dal caso in cui si considera la variabilità della risposta della y in relazione ad una sola variabile indipendente X ad una situazione più generale in cui

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Sommario I principi di riferimento... 2 Misurazione dei risultati delle strutture ante D.L. n. 78/2010...

Dettagli

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0

LEZIONE 23. Esempio 23.1.3. Si consideri la matrice (si veda l Esempio 22.2.5) A = 1 2 2 3 3 0 LEZIONE 23 231 Diagonalizzazione di matrici Abbiamo visto nella precedente lezione che, in generale, non è immediato che, data una matrice A k n,n con k = R, C, esista sempre una base costituita da suoi

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

Valutazione degli investimenti aziendali

Valutazione degli investimenti aziendali Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Valutazione degli investimenti aziendali Capitolo 18 Indice degli argomenti 1. Definizione e classificazione degli investimenti 2. I profili

Dettagli

Esempio. Approssimazione con il criterio dei minimi quadrati. Esempio. Esempio. Risultati sperimentali. Interpolazione con spline cubica.

Esempio. Approssimazione con il criterio dei minimi quadrati. Esempio. Esempio. Risultati sperimentali. Interpolazione con spline cubica. Esempio Risultati sperimentali Approssimazione con il criterio dei minimi quadrati Esempio Interpolazione con spline cubica. Esempio 1 Come procedere? La natura del fenomeno suggerisce che una buona approssimazione

Dettagli

LA CORRELAZIONE LINEARE

LA CORRELAZIONE LINEARE LA CORRELAZIONE LINEARE La correlazione indica la tendenza che hanno due variabili (X e Y) a variare insieme, ovvero, a covariare. Ad esempio, si può supporre che vi sia una relazione tra l insoddisfazione

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

Esercizi su lineare indipendenza e generatori

Esercizi su lineare indipendenza e generatori Esercizi su lineare indipendenza e generatori Per tutto il seguito, se non specificato esplicitamente K indicherà un campo e V uno spazio vettoriale su K Cose da ricordare Definizione Dei vettori v,,v

Dettagli

FONDAMENTI DI PSICOMETRIA - 8 CFU

FONDAMENTI DI PSICOMETRIA - 8 CFU Ψ FONDAMENTI DI PSICOMETRIA - 8 CFU STIMA DELL ATTENDIBILITA STIMA DELL ATTENDIBILITA DEFINIZIONE DI ATTENDIBILITA (affidabilità, fedeltà) Grado di accordo tra diversi tentativi di misurare uno stesso

Dettagli

APPLICAZIONI LINEARI

APPLICAZIONI LINEARI APPLICAZIONI LINEARI 1. Esercizi Esercizio 1. Date le seguenti applicazioni lineari (1) f : R 2 R 3 definita da f(x, y) = (x 2y, x + y, x + y); (2) g : R 3 R 2 definita da g(x, y, z) = (x + y, x y); (3)

Dettagli

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale

Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 10: Il problema del consumatore: Preferenze e scelta ottimale Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Scelta

Dettagli

E naturale chiedersi alcune cose sulla media campionaria x n

E naturale chiedersi alcune cose sulla media campionaria x n Supponiamo che un fabbricante stia introducendo un nuovo tipo di batteria per un automobile elettrica. La durata osservata x i delle i-esima batteria è la realizzazione (valore assunto) di una variabile

Dettagli

Statistiche campionarie

Statistiche campionarie Statistiche campionarie Sul campione si possono calcolare le statistiche campionarie (come media campionaria, mediana campionaria, varianza campionaria,.) Le statistiche campionarie sono stimatori delle

Dettagli

COMPITO B - ANALISI DEI DATI PER IL MARKETING OTTOBRE 2009

COMPITO B - ANALISI DEI DATI PER IL MARKETING OTTOBRE 2009 COGNOME E NOME COMPITO B - ANALISI DEI DATI PER IL MARKETING OTTOBRE 2009 Esercizio I MATR. Si è effettuata un indagine di customer satisfaction su un campione di 100 acquirenti d un modello di auto, chiedendo

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale. Corso di Statistica e Biometria. Introduzione e Statistica descrittiva

Università del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale. Corso di Statistica e Biometria. Introduzione e Statistica descrittiva Università del Piemonte Orientale Corsi di Laurea Triennale Corso di Statistica e Biometria Introduzione e Statistica descrittiva Corsi di Laurea Triennale Corso di Statistica e Biometria: Introduzione

Dettagli

VERIFICA DELLE IPOTESI

VERIFICA DELLE IPOTESI VERIFICA DELLE IPOTESI Nella verifica delle ipotesi è necessario fissare alcune fasi prima di iniziare ad analizzare i dati. a) Si deve stabilire quale deve essere l'ipotesi nulla (H0) e quale l'ipotesi

Dettagli

Dott.ssa Caterina Gurrieri

Dott.ssa Caterina Gurrieri Dott.ssa Caterina Gurrieri Le relazioni tra caratteri Data una tabella a doppia entrata, grande importanza riveste il misurare se e in che misura le variabili in essa riportata sono in qualche modo

Dettagli

Verifica di ipotesi e intervalli di confidenza nella regressione multipla

Verifica di ipotesi e intervalli di confidenza nella regressione multipla Verifica di ipotesi e intervalli di confidenza nella regressione multipla Eduardo Rossi 2 2 Università di Pavia (Italy) Maggio 2014 Rossi MRLM Econometria - 2014 1 / 23 Sommario Variabili di controllo

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica

Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 203-4 I sistemi lineari Generalità sui sistemi lineari Molti problemi dell ingegneria, della fisica, della chimica, dell informatica e dell economia, si modellizzano

Dettagli

ELENCO CLIENTI FORNITORI Patch1

ELENCO CLIENTI FORNITORI Patch1 ELENCO CLIENTI FORNITORI Patch1 Il pacchetto P15_200ElencoCF_Patch1.exe contiene una serie di aggiornamenti alla procedura di generazione del file contenente l. Download: 1) Assicurarsi di avere una versione

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

1 Associazione tra variabili quantitative COVARIANZA E CORRELAZIONE

1 Associazione tra variabili quantitative COVARIANZA E CORRELAZIONE 1 Associazione tra variabili quantitative ASSOCIAZIONE FRA CARATTERI QUANTITATIVI: COVARIANZA E CORRELAZIONE 2 Associazione tra variabili quantitative Un esempio Prezzo medio per Nr. Albergo cliente (Euro)

Dettagli

LEZIONE 4. Il Capital Asset Pricing Model. Professor Tullio Fumagalli Corso di Finanza Aziendale Università degli Studi di Bergamo.

LEZIONE 4. Il Capital Asset Pricing Model. Professor Tullio Fumagalli Corso di Finanza Aziendale Università degli Studi di Bergamo. LEZIONE 4 Il Capital Asset Pricing Model 1 Generalità 1 Generalità (1) Il Capital Asset Pricing Model è un modello di equilibrio dei mercati che consente di individuare una precisa relazione tra rendimento

Dettagli

Titolo della lezione. Analisi dell associazione tra due caratteri: indipendenza e dipendenza

Titolo della lezione. Analisi dell associazione tra due caratteri: indipendenza e dipendenza Titolo della lezione Analisi dell associazione tra due caratteri: indipendenza e dipendenza Introduzione Analisi univariata, bivariata, multivariata Analizzare le relazioni tra i caratteri, per cercare

Dettagli

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2

ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 ANALISI DELLE FREQUENZE: IL TEST CHI 2 Quando si hanno scale nominali o ordinali, non è possibile calcolare il t, poiché non abbiamo medie, ma solo frequenze. In questi casi, per verificare se un evento

Dettagli

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI Il Sistema di Numerazione Decimale Il sistema decimale o sistema di numerazione a base dieci usa dieci cifre, dette cifre decimali, da O a 9. Il sistema decimale è un sistema

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Effetto reddito ed effetto sostituzione.

Effetto reddito ed effetto sostituzione. . Indice.. 1 1. Effetto sostituzione di Slutsky. 3 2. Effetto reddito. 6 3. Effetto complessivo. 7 II . Si consideri un consumatore che può scegliere panieri (x 1 ; ) composti da due soli beni (il bene

Dettagli

Statistica. Esercitazione 15. Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it. Università degli studi di Cassino. Statistica. A. Iodice

Statistica. Esercitazione 15. Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it. Università degli studi di Cassino. Statistica. A. Iodice Esercitazione 15 Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it Università degli studi di Cassino () 1 / 18 L importanza del gruppo di controllo In tutti i casi in cui si voglia studiare l effetto di un certo

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto

Dettagli

Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz

Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA DI ECONOMIA Corso di pianificazione finanziaria da Markowitz al teorema della separazione e al CAPM Le curve di indifferenza sulla frontiera di Markowitz Markowitz

Dettagli

Matrice rappresent. Base ker e img. Rappresentazione cartesiana ker(f) + im(f).

Matrice rappresent. Base ker e img. Rappresentazione cartesiana ker(f) + im(f). Due Matrici A,B. Ker f = ker g. 1- Ridurre a scala A e B e faccio il sistema. 2 Se Vengono gli stessi valori allora, i ker sono uguali. Cauchy 1 autovalore, 1- Metto a matrice x1(0),x2(0),x3(0) e la chiamo

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Ricerca Operativa Esercizi sul metodo del simplesso. Luigi De Giovanni, Laura Brentegani

Ricerca Operativa Esercizi sul metodo del simplesso. Luigi De Giovanni, Laura Brentegani Ricerca Operativa Esercizi sul metodo del simplesso Luigi De Giovanni, Laura Brentegani 1 1) Risolvere il seguente problema di programmazione lineare. ma + + 3 s.t. 2 + + 2 + 2 + 3 5 2 + 2 + 6,, 0 Soluzione.

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione)

Esercitazione #5 di Statistica. Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Esercitazione #5 di Statistica Test ed Intervalli di Confidenza (per una popolazione) Dicembre 00 1 Esercizi 1.1 Test su media (con varianza nota) Esercizio n. 1 Il calore (in calorie per grammo) emesso

Dettagli

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali Equazioni irrazionali Definizione: si definisce equazione irrazionale un equazione in cui compaiono uno o più radicali contenenti l incognita. Esempio 7 Ricordiamo quanto visto sulle condizioni di esistenza

Dettagli

Ottimizazione vincolata

Ottimizazione vincolata Ottimizazione vincolata Ricordiamo alcuni risultati provati nella scheda sulla Teoria di Dini per una funzione F : R N+M R M di classe C 1 con (x 0, y 0 ) F 1 (a), a = (a 1,, a M ), punto in cui vale l

Dettagli