MODELLO POSTACCHINI, RICCIOTTI, BORGHESI LA MUSICOTERAPIA 1 CAMPO DI RIFERIMENTO PROPOSTO DA
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- Giuditta Stefani
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1 MODELLO PROPOSTO DA POSTACCHINI, RICCIOTTI, BORGHESI LA MUSICOTERAPIA Una tecnica, mediante la quale varie figure professionali, attive nel campo della educazione, della riabilitazione e della psicoterapia, facilitano l attuazione di progetti d integrazione spaziale, temporale e sociale dell individuo, attraverso strategie di armonizzazione della struttura funzionale dell handicap, per mezzo dell impiego del parametro musicale; tale armonizzazione viene perseguita con un lavoro di sintonizzazioni affettive, le quali sono possibili e facilitate grazie a strategie specifiche della comunicazione non verbale. 1 CAMPO DI RIFERIMENTO DISTINZIONE TRA DEFICIT E HANDICAP LA STRUTTURA DELL HANDICAP 1
2 DISTINZIONE TRA DEFICIT E HANDICAP Un handicap è una costellazione di caratteristiche o di processi fisici, mentali, psicologici e/o sociali, che complicano oppure compromettono l adattamento di una persona, tanto che essa non può raggiungere un livello ottimale di sviluppo e attività. E utile distinguere la disability (menomazione fisica o mentale che concerne l integrità della persona) dall handicap (particolare serie di reazioni psicologiche e sociali a quella menomazione). (tratta dalla Concise encyclopedia of Psycology ) Possiamo definire DEFICIT il dato quantificabile che tende a Misurare l entità del difetto e della perdita rispetto a una norma Ideale. Si possono avere deficit di tipo sensoriale, motorio, neuropsicologico, Psichico e sociale. Possiamo define HANDICAP le complicanze (fisiche, psichiche, Comportamentali, sociali) del preesistente deficit L ipotesi è che ci sia sempre una prospettiva riabilitante, per quanto distorti e disarmonici possano essere i meccanismi funzionali del Soggetto. Si cercherà d intervenire a partire dalle esigenze soggettive della persona, prendendo atto non tanto delle deficenze quantitative, quanto delle differenze qualitative nelle prestazioni e delle potenzialità residue. 2
3 Secondo una prospettiva che si riferisce ai seguenti presupposti: a) Il rispetto del criterio di unità della persona (mente-corpo); b) Il rispetto della transazione individuo-ambiente e natura-cultura (articolate tra loro in rapporto dialettico) c) La consapevolezza del carattere dinamico della conoscenza, sempre sottoposta a critiche ed aggiornamenti LA STRUTTURA DELL HANDICAP L individuo non è un entità meccanica, capace di elaborare dati in assoluto e non un aggregato di funzioni, ma un campo in cui avvengono scambi fra interno ed esterno, individuale e sociale, natura e cultura. E un filtro attivo, dotato di potenzialità interpretative rispetto al mondo, la cui piena realizzazione dipende in parte dal tipo di Informazioni e di interazioni che stabilisce con l ambiente Come filtro attivo è dotato di: una struttura neurofosiologica di base ( è quella di cui, nella ripartizione clinica tradizionale, si occupa la neurologia) un tipo di apprendimento (è l area tradizionalmente definita neuropsicologia) un tipo di relazione oggettuale (i cui disturbi sono il principale oggetto d indagine della psichiatria) un tipo di socializzazione 3
4 2 CAMPO DI RIFERIMENTO L ESPRESSIONE E LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI L INTEGRAZIONE L ARMONIZZAZIONE LA SINTONIZZAZIONE Possiamo in prima approssimazione, affermare che una personalità Armonica poggi sull acquisizione di un senso d identità sufficientemente maturo e stabile. Ciò presuppone, a sua volta, l aver percorso tutte le tappe fisiologiche dello sviluppo del Sé e l aver conseguito un corrispondente grado d integrazione delle varie parti del proprio mondo interno e mondo esterno. Possiamo altresì affermare che in situazione di handicap, vi è, in misura più o meno rilevante, un insufficiente integrazione delle varie parti del Sé e una conseguente stabile disarmonia nell articolazione fra mondo interno e mondo esterno del soggetto handicappato, condizione questa a sua volta causa di sofferenza e di comportamenti disturbanti. Il percorso che rende possibile l utilizzo della musica in ambito terapeutico/riabilitativo inizia dall incontro fra musica e mente umana e dalle intense esperienze emotive che ne derivano Sappiamo che la espressione della emozioni compete all esperienza della sensazione (direttamente collegata a ciò che gli analizzatori,cioè gli organi di senso, trasmettono al cervello) e della percezione, cioè del dato sensoriale puro e semplice. La regolazione delle emozioni è pertinente, invece, all area della Elaborazione e mentalizzazione. 4
5 L ESPRESSIONE E LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI Il presupposto che sottende il nostro lavoro è che la consapevolezza mentale di sé e dei propri affetti, che caratterizza una personalità armonica ed integrata, sia il risultato finale di un processo che ha la sua origine nell esperienza delle emozioni e degli affetti a partire dai vissuti corporei, quando ancora nei primi mesi di vita non c è abbastanza mente per elaborare questi vissuti, e che poi si sviluppa in una capacità di discriminazione cognitiva ed affettiva che sempre meno esperisce in modo globale (corpo-mente) i vissuti emotivi, e sempre più trasferisce a livello mentale (simbolico) i significati delle varie esperienze, nelle quali tuttavia, la dimensione corporea rimane profondamente, anche se per lo più inconsapevolmente, coinvolta. In ogni processo terapeutico attuato attraverso l arte, occorrerà distinguere un processo estetico da un processo psicoterapico Il fine di un intervento terapeutico attuato attraverso modalità di comunicazione non verbale, non è l ottenimento di un certo risultato estetico. musica IN terapia MUSICOTERAPIA MUSICOterapia musica COME terapia musicoterapia 5
6 L INTEGRAZIONE Se la musicoterapia è finalizzata a facilitare un progetto integrativo dell identità, tale integrazione presuppone che all interno dell individuo avvenga una prima chiarificazione fra costituzione del mondo interno e costituzione del mondo esterno, che si attua dapprima nello Spazio, poi nel Tempo ed infine nelle Relazioni Sociali. Possiamo dire che favorire questo percorso di integrazione fino al massimo livello possibile per la singola persona portatrice di handicap sia il nostro obiettivo strategico. Possiamo altresì dire che, per il conseguimento di tale obiettivo, cerchiamo di utilizzare una tattica che preveda, come risultato intermedio, l ottenimento di una migliore armonizzazione della personalità dell individuo. INTEGRAZIONE SPAZIALE Il primo nucleo d integrazione della personalità è quello che si Organizza sul piano SPAZIALE. Esso corrisponde al momento in cui diviene possibile una prima Distinzione tra sé e non sé, con conseguente capacità di confrontarsi Con gli oggetti esterni e stabilire delle differenze. INTEGRAZIONE TEMPORALE Essa richiede un processo più lungo, perché l acquisizione del concetto di tempo è assai complessa. Attraverso di essa, si compie il passaggio dalla dimensione dell essere (simbolizzata dal legame materno) a quella del divenire (simbolizzata dal legame paterno e dal superamento della fase edipica, con possibilità di identificarsi con il genitore del proprio sesso). Ciò è alla base della capacità di organizzare rappresentazioni di sé che si mantengono stabili nel tempo. 6
7 INTEGRAZIONE SOCIALE La capacità di articolare correttamente il processo relazionale io/altri e quindi di rapportarsi con il mondo esterno, avendo Consapevolezza di possedere una propria individualità ben Definita, che si confronta con le altre individualità senza sentirsi Minacciati. L ARMONIZZAZIONE Per ARMONIZZAZIONE intendiamo una complessa successione di eventi secondo la concettualizzazione che ne ha fornito Moretti tendente a promuovere una sviluppo armonico di vari analizzatori sensoriali, motori, cognitivi e affettivi. La condizione di handicap neuro-psichico è generalmente caratterizzata da una cronica disarmonia in cui le funzioni dei vari analizzatori non si integrano, il passaggio tra beta e alfa non avviene in modo fluido e coerente, e il possibile cambiamento viene vissuto come qualcosa di minaccioso, difficile,disturbante, per cui lo stato di crisi non può risolversi. Il PROCESSO TERAPEUTICO DI ARMONIZZAZIONE deve Prima di tutto riguardare i singoli analizzatori sensoriali e motori. L obiettivo non è dunque di ottenere il funzionamento particolarmente progredito o sofisticato di uno di essi ma piuttosto di portare ciascuno di essi ad integrarsi nell organizzazione mentale complessiva del paziente stesso. In modo che ci sia una sufficiente fluidità nel gioco di rimandi dal SENSORIALE al MOTORIO e nell ambito del SENSORIALE, dal Visivo al tattile, dal tattile all olfattivo, e così via. Occorre fare in modo che altrettanto fluido sia il passaggio tra momenti Beta di percezione sensoriale e quelli Alfa di elaborazione mentale. Questo è un punto centrale affinchè possano aver luogo i processi di elaborazione mentale. 7
8 ARMONIZZAZIONE INTERNA ARMONIZZAZIONE ESTERNA LE SINTONIZZAZIONI Le SINTONIZZAZIONI sono la tecnica attraverso la quale Perseguire l obiettivo tattico dell ARMONIZZAZIONE Secondo Stern le SINTONIZZAZIONI costituiscono il fondamento di qualsiasi modalità di COMUNICAZIONE NON VERBALE Daniel Stern propone una integrazione tra le conoscenze sul bambino clinico, ricostruito nel corso della terapia psicoanalitica, ed il bambino osservato le cui capacità e competenze emergono dall esplorazione delle precoci interazioni madre-bambino. Viene proposta la progressiva ed interdipendente costituzione di varie articolazioni del SE : Sé emergente Sé nucleare Sé sogettivo Sé verbale che compongono la struttura diacronica e sincronica del senso globale del sé dalla nascita fino ai due anni 8
9 Sé emergente (dalla nascita a 2 mesi) In cui si struttura la capacità di formare rappresentazioni astratte delle qualità primarie della percezione e di agire di conseguenza. ciò avviene attraverso una capacità generale innata che Stern chiama percezione amodale che consiste nel ricevere l informazione su un canale sensoriale e tradurla in qualche modo in un altra modalità sensoriale. Non è quindi una conoscenza di cose viste o toccate, di suoni, di odori, di sapori ma la rappresentazione di forme, intensità, movimenti, schemi sensomotori di attivazione e disattivazione chiamati affetti vitali, schemi temporali e, tra questi, in particolare il Ritmo Sé nucleare (tra i 2 e i 7 mesi) Si individua il costituirsi di un senso del Sé chiamato nucleare che determina un campo nucleare. Esso permette al bambino di avvertire che lui e l altro sono entità fisiche separate, agiscono distintamente, con distinte esperienze affettive e storie separate. Si costruisce attraverso molteplici esperienze quotidiane in cui il bambino individua come costante la presenza dell altro in funzione di regolatore del proprio livello di eccitazione e di aurosal (attivazione), che assicura equilibrio e sicurezza. Gli elementi costitutivi di questa esperienza sono il crescere e il decrescere dell eccitazione che hanno caratteristiche ben definite e ripetitive per ogni diade madre bambino Non si può non pensare per analogia, al crescendo e al diminuiendo musicale che così spesso suscitano risposte in pazienti gravemente regrediti o autistici 9
10 Sé soggettivo (tra il 7 ed il 9 mese) la Stern analizza una prospettiva soggettiva e organizzante chiamata il senso del Sé soggettivo, che opera in un campo di relazione intersoggettiva. Le prove dell esistenza della relazione intersoggettiva sono individuate nella comparsa di 3 capacità che riguardano: -La compartecipazione dell attenzione -La compartecipazione delle intenzioni -La compartecipazione degli stati affettivi -la compartecipazione dell attenzione già in questa età i bambini possono percepire al propria capacità di concentrarsi con l attenzione su un bersaglio ma che anche l altro possieda tale capacità e che i due stati mentali possono essere condivisi. Si tratta di interattenzionalità. -la compartecipazione delle intenzioni implicano che i bambino attribuisca all altro uno stato mentale interno, cioè la comprensione della richiesta e la volontà di soddisfarla. Essi realizzano una situazione di interinzionalità. - La compartecipazione degli stati affettivi È la capacità di attribuire stati affettivi condivisibili ai propri interlocutori sociali. Questa capacità di far collimare il proprio stato d animo interno con quello che viene visto su o in un altro si può definire interaffettività Le esperienze affettive penetrano nel campo intersoggettivo mediante un fenomeno definito da Stern sintonizzazione degli affetti. E un fenomeno di rispecchiamento e riecheggiamento degli affetti che comporta aspetti imitativi ma soprattutto un riplasmare attraverso operazioni trasmodali, cioè trasferimenti da un canale espressivo ad un altro, gli eventi. Così l attenzione viene spostata su ciò che sta dietro il comportamento, sulla qualità dello stato d animo che diviene gradualmente condivisibile. 10
11 La sintonizzazione degli affetti, ancora al di fuori della consapevolezza, ma tappa immediatamente precedente alla sua comparsa insieme al simbolico e al verbale, rende possibile la partecipazione all esperienza mentale dell altro e principalmente alla sua componente affettiva. Le qualità amodali dell esperienza percettiva che rendono possibili il suo trasferimento da una modalità sensoriale ad un altra sono anche alla base di molte produzioni artistiche. Tra le qualità primarie che permettono tali trasposizioni vi sono: -Intensità -Tempo -Forma La capacità del bambino di sintonizzarsi a proposte materne di tipo verbale, motorio, sensoriale e la armonica e corrispondente capacità materna di sintonizzarsi su proposte del bambino, costituisce il primo evidente emergere dei processi rappresentativi e dell identità personali. Le SINTONIZZAZIONI INESATTE favoriscono un primo approccio elaborativo, basato tanto sul riconoscimento di una buona parte dello stimolo originario, quanto sulla necessità di dover affrontare una piccola variazione che consente di sperimentare il campo del nuovo e aprire la mente a nuove strategie di funzionamento. 3 CAMPO DI RIFERIMENTO LA STANZA DI MUSICOTERAPIA GLI STRUMENTI SONORO - MUSICALI L ATTEGGIAMENTO DEL MUSICOTERAPISTA IL CONCETTO DI SETTING IN MUSICOTERAPIA 11
12 La RIABILITAZIONE è un processo di cura dal di fuori Parliamo di processo di cura dall esterno per indicare come La strategia che guida l intervento riabilitativo confidi su una Prassi, su un pattern, su un struttura esterna ben organizzata Che viene in qualche modo somministrata all individuo (consapevole, consenziente, collaborante) nella convinzione, o Talvolta la speranza, che questi ne possa assumere gli schemi, le parti, le funzioni, l armonicità. Una strategia terapeutica (dal di dentro) in questo caso partirebbe dall analisi dei meccanismi patogeni che sono alla base dell evento morboso, tenterebbe cioè di curare la malattia, mentre un approccio RIABILITATIVO, si concentra sulla PREVENZIONE ed il RECUPERO delle COMPLICANZE LA MUSICOTERAPIA RIABILITATIVA Nel caso della MUSICOTERAPIA RIABILITATIVA vengono Utilizzati parametri armonizzanti di tipo sonoro musicali. Rispetto all integrazione: SPAZIALE TEMPORALE SOCIALE 12
13 LA MUSICOTERAPIA PER LA TERAPIA LE PRINCIPALI TECNICHE: IMPROVVISATIVE ( LE SINTONIZZAZIONI) RICETTIVE 4 CAMPO DI RIFERIMENTO IL MUSICALE IN MUSICOTERAPIA IL SUONO COME EVENTO FISICO L UDITO E LA PERCEZIONE DEL SUONO IL SENSO DEI SUONI IL SENSO DEI SUONI La musica, i suoni, veicolano INFORMAZIONI Si tratta di informazioni di SENSO e non di SIGNIFICATO, informazioni vaghe, aspecifiche, ambigue, simultaneamente multiple, cioè pluristratificate, informazioni che potremmo definire di natura CONNOTATIVA. 13
14 DUE correnti di pensiero 1. Il senso della musica sta unicamente nella musica, legato alla sorgente, ossia il compositore, il direttore d orchestra, l orchestra, ecc. 2. Nel senso musicale entrano in gioco oltre alle sorgenti anche quelle del destinatario. La ricchezza espressiva della musica, dovuta appunto alla sua possibilità di veicolare simultaneamente informazioni di senso anche contrastanti, consentirebbe ai fruitori di operare delle scelte nel materiale in arrivo, sì da determinare per buona parte loro stessi il senso. COME VENGONO TRASMESSE LE INFORMAZIONI? Esse trovano espressione, viaggiano e vengono riconosciute secondo un principio di analogia tra il senso che si riceve ed il suono che lo veicola TRE PRINCIPI PRINCIPALI IL FONOSIMBOLISMO a) SIMBOLISMO ECOICO: riproduzione imitativa materiale sonoro che rappresenta altro materiale sonoro b) SIMBOLISMO SINESTESICO: lo stimolo sonoro evoca esperienze pertinenti ad altre dimensioni sensoriali (es. grande, piccolo, chiaro, scuro, ecc) c) SIMBOLISMO FISIOGNOMICO: in cui l espressività concerne l area psicologica 14
15 Concetto di SCHEMA DI RAPPRESENTAZIONE Nel rapporto Uomo Suono entrano in gioco alcuni schemi di risposte cognitive ed emozionali che consentono l adattamento attraverso progressive assimilazioni ed accomodamenti IMBERTY SPAZIO SEMANTICO MUSICALE psicologicamente fondato costituto da tre tipi di schemi di rappresentazione, implicati nella assimilazione di caratteristiche percettive della forma Musicale. 1. Schemi di tensione e di distensione posturale e cinetica direttamente collegati agli stati emozionali delle persone: coordinamento tra schemi psicomotori e schemi affettivi 2. Schemi di risonanza emotiva o di integrazione/disintegrazione formale dell Io ( relazione tra organizzazione formale della musica e l integrazione psichica dell individuo) 3. Schemi di rappresentazione iconica e cinetiche (musica impressionista) L ANCORAGGIO CORPOREO La teoria del Fonosimbolismo: COME La teoria degli schemi di rappresentazione dell espressività sonora: PERCHE Il concetto di ISO 15
16 GLI ESSERE UMANI COMPOSTI DA 3 ELEMENTI MOVIMENTO SENSORIALITA ATTI MENTALI SUONO = ESSERE UMANO MOVIMENTO - SENSAZIONE - PENSIERO 16
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