DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI EROSIONE COSTIERA IN CALABRIA AREA

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1 Regione Calabria Autorità di Bacino Regionale MASTER PLAN DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI EROSIONE COSTIERA IN CALABRIA AREA 21 A cura di G. Barone, P. Papalino, G. Petrungaro, G. Spadafora

2 MASTER PLAN AREA 21 Indice STUDIO METEOMARINO pag. 3 RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione pag. 9 2 Quadro d insieme del litorale pag Suddivisione in tratti del litorale pag Analisi dello stato di fatto, pericolosità e obiettivi pag. 26 AREA 21-1: Analisi del litorale di Belvedere Marittimo pag. 28 AREA 21-2: Analisi del litorale di Diamante pag. 30 AREA 21-3: Analisi del litorale di Grisolia pag. 32 AREA 21-4: Analisi del litorale di Santa Maria del Cedro pag. 32 AREA 21-5: Analisi del litorale di Scalea pag. 33 AREA 21-6: Analisi del litorale di San Nicola Arcella pag. 34 AREA 21-7: Analisi del litorale di Praia a Mare pag. 34 AREA 21-8: Analisi del litorale di Tortora pag Piano degli interventi pag. 38 AREA 21-1: Piano degli Interventi del litorale di Belvedere Marittimo pag. 38 AREA 21-2: Piano degli Interventi del litorale di Diamante pag. 41 AREA 21-8: Piano degli Interventi del litorale di Tortora pag. 42 2

3 STUDIO METEOMARINO Lo studio meteomarino seguente, ricalca totalmente, nelle modalità e procedure di calcolo, quanto riportato in premessa alla sezione CARATTERIZZAZIONE DEL CLIMA ONDOSO LUNGO LE COSTE DELLA CALABRIA, paragrafo CARATTERISTICHE DEL MOTO ONDOSO AL LARGO. L AREA 21 ricade nella macro-area ionica dello studio meteomarino e precisamente, per intero, all interno dell Area AS24, che si estende da Capo Bonifati a Foce Fiume Noce Noce (ved. Tab. 1 Aree di studio in cui è stato suddiviso il litorale calabrese, della suddetta sezione. La tabella sottostante illustra le corrispondenze tra Aree Studio, Denominazioni Masterplan e Nome dei Comuni interessati: AREA DI STUDIO DENOMINAZIONE MASTERPLAN AS24 BEL-1 AS24 BEL-2 AS24 BEL-3 AS24 DIA-1 AS24 DIA-2 AS24 DIA-3 AS24 GRI-1 AS24 SMC-1 AS24 SCL-1 AS24 SNA-1 AS24 PRA-1 AS24 TOR-1 NOME DEL COMUNE BELVEDERE MARITTIMO BELVEDERE MARITTIMO BELVEDERE MARITTIMO DIAMANTE DIAMANTE DIAMANTE GRISOLIA SANTA MARIA DEL CEDRO SCALEA SAN NICOLA ARCELLA PRAIA A MARE TORTORA Caratterizzazione del clima ondoso Le registrazioni, per tutte le aree di studio, sono state ripartite in gruppi d altezza d onda per ciascuna delle quali è stata definita la frequenza percentuale d apparizione per settore. I livelli d altezza significativa sono raggruppati per classi di 0.5 m, l ampiezza dei settori direzionali è stata fissata pari a θ = 10. Frequenze di apparizione. Il valore della frequenza relativa ad un fissato settore di provenienza dipende dal numero delle classi d altezza significativa prese in esame, dal numero di registrazioni dell i-esima altezza significativa per il settore di provenienza e dalla frequenza totale. AS24. Dal grafico si evidenzia una percentuale massima 15.0% da direzione 280 N. Le onde più alte provengono grosso modo tutte da O e SO. Altezza significativa media per settore. 3

4 Nota la frequenza per settore di provenienza, si è proceduto al calcolo dell altezza significativa media di largo per ogni settore e si è ottenuta la seguente distribuzione H s0 /θ. AS24. I settori con altezza significativa media più rilevante sono quelli di O - SO, con un massimo a 260 N pari a circa 0.85m. Periodo di picco medio per settore. Nota la frequenza d apparizione è possibile valutare il periodo di picco di un fissato settore di provenienza T p /θ ottenendoo il diagramma seguente. AS24. Si osservano periodi di picco medio con un massimo a 260 N, con un T pmax pari a circa 4 s. Flusso di energia per settore. 4

5 L energia associata al motoo ondoso di largo dipende da vari fattori quali celerità dell onda al largo e il peso specifico dell acqua di mare. Flusso di energia - Area di studio AS24 Settori [ N] Flusso(N/s) l altezza significativa, la AS24.. Si è ottenuto un valore massimo del flusso di energia del moto ondoso proveniente dal settore (255 N-285 N) pari a 1946 N/s. Settore di traversia principale. E il settore che comprende le direzioni delle agitazioni ondose più intense. Inclinazione settore traversia principale AS N Analisi statistico-deterministica. Avendo determinato precedentemente, per ogni direzione di provenienza del moto ondoso, le serie storiche delle mareggiate e le relative grandezze caratteristiche medie e significative (altezze d onda e periodi), è stata di seguito eseguita un analisi statistico - probabilistica di tali dati, tesa essenzialmente a valutare i massimi valori delle caratteristiche del moto ondoso associati a fissati periodi di ritorno. Probabilità di superamento omnidirezionale. La probabilità di superamento ento omnidirezionale è rappresentata da una legge tipo Weibull che dipende dai parametri u (adimensionale) e w (espressa in metri): 5

6 Parametri omnidirezionali AS24 u w [m] Dal punto di vista fisico w è il fattore scala e caratterizza i livelli di agitazione ondosa: aumenta con l aumentare dell altezza delle onde; u, invece, regola il rapporto tra le altezze significative a diversi livelli di probabilità: tale rapporto è tanto più grande quanto più u è piccolo. Probabilità di superamento direzionale. La probabilità di superamento direzionale può essere rappresentata dalla differenza di due Weibull (Boccotti, 1997) e fornisce lo stesso parametro u della probabilità di superamento omnidirezionale e due parametri w α, w β caratteristici del settore. Parametri direzionali Area di studio AS wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] wβ [m] wα [m] n.v. n.v I valori massimi w α e w β da considerare sono quelli evidenziati nella tabella soprastante. Il valore di u invece è lo stesso per tutti i settori ed è pari a valore ottenuto dall analisi omnidirezionale. Da ricordare che il settore di traversia dal quale proviene il mare più forte, è quello caratterizzato dal valore più alto di w α, se esistono più settori con lo stesso valore di wα allora il mare più forte, è quello che presenta il valore minore di w β. Periodo di ritorno omnidirezionale. Il periodo di ritorno omnidirezionale R rappresenta il periodo di ritorno di una mareggiata in cui l altezza significativa massima supera una soglia h. AS24 - Livelli di altezza significativa eguagliati o superati mediamente ogni R anni. h (0.1) [m] h (1) [m] h (5) [m] h (10) [m] h (20) [m] h (50) [m] h (100) [m] h (200) [m] h (500) [m] [m] Il diagramma sottostante evidenzia il legame R/h e si può osservare come per un periodo di ritorno pari a 10 anni il valore di soglia è pari a 5,12 m, mentre a un periodo di ritorno di 50 anni corrisponde una soglia di altezza d onda pari a 6,2 metri. 6

7 1000 R (Hs > h) [anni] h [m] 16 Persistenza media. La persistenza media D al di sopra di una certa soglia h rappresenta la durata di tempo media in cui l altezza significativa si mantiene al di sopra della soglia fissata. AS24.. Dal diagramma soprastante si può cogliere il fatto che all aumentare del valore di soglia la persistenza diminuisce rapidamente: ad esempio a una soglia di altezza significativa di 8 metri corrisponde una persistenza media di circa 5 ore. Classificazione del moto ondoso. L analisi dei risultati ottenuti dallo studio meteomarino nelle diverse località è uno strumento utile a comprendere quali siano i litorali maggiormente esposti al moto ondoso. Indice caratteristico del moto ondoso. E stato calcolato un indice caratteristico del moto ondoso, che tiene conto delle caratteristiche meteomarine e morfologiche quali: flusso, inclinazione settore traversia principale, pendenza etc. Per i comuni ricadenti nell AREA 21 si sono ottenuti i seguenti indici: 7

8 ADS DENOMINAZIONE COMUNE I I λ I α I Ф I h (R) AS24 BEL-1 BELVEDERE MARITTIMO ,03 0,91 0,51 0,36 AS24 BEL-2 BELVEDERE MARITTIMO ,03 0,93 0,50 0,36 AS24 BEL-3 BELVEDERE MARITTIMO ,03 0,90 0,52 0,36 AS24 DIA-1 DIAMANTE ,03 0,85 0,56 0,36 AS24 DIA-2 DIAMANTE ,03 0,81 0,58 0,36 AS24 DIA-3 DIAMANTE ,03 0,81 0,58 0,36 AS24 GRI-1 GRISOLIA ,03 0,78 0,61 0,36 AS24 SMC-1 SANTA MARIA DEL CEDRO ,03 0,73 0,62 0,36 AS24 SCL-1 SCALEA ,03 0,67 0,64 0,36 AS24 SNA-1 SAN NICOLA ARCELLA ,03 0,55 0,63 0,36 AS24 PRA-1 PRAIA A MARE ,03 0,36 0,56 0,36 AS24 TOR-1 TORTORA ,04 0,48 0,52 0,36 Sintesi dei risultati dello studio meteomarino. L AREA 21 è caratterizzata quasi totalmente da costa bassa, ad eccezione del promontorio di San Nicola Arcella, che presenta valori modesti del flusso di energia, concentrati intorno ai settori provenienti da ovest, caratterizzati da fetch di notevole estensione (lungo alcune direzioni superiori a mille chilometri). L analisi probabilistica ha confermato che il settore di traversia principale proviene da ovest, ma i settori adiacenti sono caratterizzati da valori dei parametri omnidirezionali di poco inferiori. Riguardo tali parametri, è possibile osservare che il valore del fattore scala w è modesto e la presenza di un valore non particolarmente elevato del parametro u comporta variazioni dell altezza significativa al variare del periodo di ritorno di significativa entità: in particolare per periodi di ritorno pari a 0.1 anni si ottiene un altezza significativa di 1.98 m mentre, per periodi di ritorno di 500 anni, si ottiene un altezza significativa di 7.76 m, con una variazione di 5.78 m. Infine, l area è caratterizzata da fondali di modesta pendenza, inferiore a 4%. L indice caratteristico del moto ondoso assume valori compresi tra 0.38 e 0.44, tranne nella parte meridionale del territorio di Diamante (CS), caratterizzato da un valore pari a 0.31 in cui la morfologia della costa protegge parzialmente dal moto ondoso proveniente dai fetch di maggiore estensione. Si tratta di un territorio esposto in maniera sostanzialmente similare al moto ondoso proveniente da ovest: le variazioni dell indice rispetto al valore medio sono correlate a variazioni locali dell esposizione al moto ondoso e della pendenza del fondale. 8

9 RELAZIONE TECNICA 1 Introduzione La presente relazione si riferisce all AREA 21, ossia al tratto costiero compreso tra la Località Le Crete, in prossimità del confine con il comune di Sangineto e la foce del Fiume Noce (confine con la Basilicata) nel territorio della provincia di Cosenza. Il litorale è stato suddiviso, ai fini della presentazione, in sub-aree coincidenti con i seguenti limiti comunali: 21-1 Belvedere Marittimo 21-2 Diamante 21-3 Grisolia 21-4 Santa Maria del Cedro 21-5 Scalea 21-6 San Nicola Arcella 21-7 Praia a Mare Tortora cui corrispondono rispettivamente le sub-unità fisiografiche (Indagine conoscitiva 2003) n. 70, 71, 72, 73 e 74. I Comuni costieri dell AREA 21, per una particolare valenza paesaggistica ed ambientale, sono contraddistinti da una notevole vocazione turistica. Sono presenti nel tratto in esame le seguenti aree SIC/ZPS appartenenti alla Rete Natura 2000: Fondali di Capo Tirone ricadente nel comune di Belvedere Marittimo; "Fondali Isola di Cirella-Diamante" - ricadente nel comune di Diamante; "Isola di Cirella" - ricadente nel comune di Diamante; "Fondali isola di Dino - Capo Scalea" - ricadente nei comuni di S. Nicola Arcella e Praia a mare; "Isola di Dino" - ricadente nel comune di Praia a mare. Di seguito è riportato il quadro di sintesi del lavoro di analisi e di programmazione svolto. 9

10 2 Quadro d insieme del litorale Per comprendere la dinamica del litorale calabrese e individuare i meccanismi ed i fattori che governano la sua evoluzione è fondamentale analizzare l'assetto geomorfologico dell'intero territorio regionale e la sua caratteristica conformazione, determinata da un'insieme di cause di origine geologica e climatica. Nella Figura 2.1 è rappresentata una immagine della Calabria con in evidenza la distribuzione dei rilievi ed i corsi d'acqua principali. Il territorio appare già a prima vista molto particolare, con la caratteristica forma ad arco della costa, ricca di promontori ed insenature, con una elevata densità di rilievi montuosi (massiccio del Pollino a Nord, Catena Costiera sul Tirreno, e poi Sila, Serre e Aspromonte) che si estendono fino al mare, intervallati da tre piane alluvionali di limitata estensione (piana di Sibari, di S. Eufemia e di Gioia), con un elevatissimo numero di corsi d'acqua, per lo più di piccola dimensione e a regime torrentizio (le fiumare), che scorrono su versanti assai ripidi e spesso direttamente in mare senza confluire nei corsi d'acqua principali. Le ragioni di questo particolare assetto sono state oggetto di numerosi studi e sono legate alla storia geotettonica della zona che si trova alla convergenza tra il blocco euro-asiatico e quello africano. Il cosiddetto "Arco Calabro" è caratterizzato da un'attività geodinamica profonda che comporta una forte attività tettonica, con l'insorgere di terremoti, un generale sollevamento con la genesi di forti energie. E' a questa evoluzione che deve essere attribuita la genesi di importanti discontinuità (faglie, fratture) e la formazione di horst (alti) e graben (ampie depressioni, graben del Crati, di Paola, Catanzaro, del Mesima, etc.) (PAI - Regione Calabria, 2001). Da un punto di vista geologico la formazione delle catene montuose della Calabria è avvenuta recentemente, con entità dei sollevamenti che superano di norma, negli ultimi 800mila anni, il migliaio di metri (attualmente i rilievi montuosi sono caratterizzati da un sollevamento dell'ordine di 0,8-1,1 mm/anno, Critelli e Le Pera, 1989) e che sono la causa non ultima delle condizioni di disequilibrio e quindi di dissesto generalizzato della regione (Bousquet et. al., 1979; Lanzafame e Tortorici, 1979). La Calabria è infatti una regione con elevato numero di dissesti e un diffuso stato di instabilità legato a fattori morfologici, litologici e tettonici oltre che a particolari condizioni climatiche. La particolare struttura tettonica e litologica della Calabria interessa chiaramente, oltre al territorio emerso, anche i fondali circostanti, caratterizzati da analoghi fenomeni geologici e quindi anche da un diffuso stato di instabilità morfologica. Ad esempio si riportano nel seguito le conclusioni di uno studio relativo agli aspetti geomorfologici del mare Ionio settentrionale dell'istituto per la Geologia Marina, C.N.R. di Bologna a cura di S. Rossi (1984): "Il mare Ionio settentrionale (Fig. 2.2) è un'area di grande instabilità per le sue particolari caratteristiche strutturali e per le recenti dinamiche dei sedimenti. Le zone di maggiore instabilità sono rappresentate dalla scarpata Calabro-Siciliana, dalla scarpata dell'apulia meridionale e dalla scarpata Greca...dove le frane sono molto frequenti (Fig. 2.3)...L'evoluzione del margine calabro è governata dagli sforzi generati dal rifting tirrenico e dall'attività di compressione esercitata dall'arco Calabro Esterno...lungo l'intero margine calabro ed ellenico si formano zone caratterizzate da fenomeni di franosità e instabilità. Questi generano delle colate gravitative e fenomeni di perdita del materiale...l'instabilità del margine ionico appare strettamente legata alla complessa attività tettonica dell'area, che a volte si manifesta con terremoti che hanno prodotto marcate instabilità geologiche." La Calabria è quindi da un punto di vista geodinamico una regione di forte instabilità, sia per la parte emersa che per la parte sommersa. Vari studi geologici dimostrano in realtà che bisogna considerare terraferma e fondali come un unico sistema, nel quale si hanno continui scambi di detriti e sedimenti dalla parte emersa verso il mare: questo fatto risulta evidente in base alle analisi degli ambienti deposizionali marini profondi ed è suggerito dalla morfologia della costa e dei fondali. Nelle Fig. 2.4 e 2.5, ad esempio, sono riportati i modelli tridimensionali del bacino di Paola nell'alto Tirreno e del golfo di Taranto: si nota come sia diretto il passaggio tra costa e fondale, senza la presenza di piattaforme continentali o zone a debole pendenza che facilitino la permanenza dei sedimenti in prossimità della battigia. Queste condizioni si ritrovano lungo la maggior parte delle coste calabresi, in particolare laddove sono presenti canyon sottomarini come lungo il versante ionico meridionale o nei pressi del porto di Gioia Tauro. Un approfondito studio della distribuzione dei sedimenti tra zona sorgente e di destinazione per la Calabria 10

11 settentrionale è inserito nelle memorie descrittive della carta geologica d'italia, intitolato "Provenienze e petrofacies sabbiose attualistiche nella Calabria settentrionale (Critelli Le Pera)". In questo lavoro si afferma che la presenza di sabbia riscontrata rispettivamente nei bacini profondi di Paola e nella conoide sottomarina del Crati testimoniano la provenienza da sorgenti sedimentarie sulla terraferma. Inoltre dalla composizione dei sedimenti si evince come i sedimenti del bacino di Paola provengano principalmente dall'erosione della Catena Costiera e in parte da sorgenti di origine vulcanica del Tirreno mentre i sedimenti del bacino di Corigliano (Crati) siano provenienti da una singola sorgente, la foce del fiume Crati. Nella Fig 2.6 è rappresentato uno schema geologico per la Calabria settentrionale con riportatala batimetria del bacino di Paola e della conoide del Crati. In figura sono indicate anche le correnti di trasporto litoraneo e verso il largo ricostruite in base all'analisi della provenienza dei sedimenti. Un caso di studio particolare è rappresentato dalla conoide del fiume Crati (Fig 2.7) in cui il trasporto di sedimento alla foce del fiume continua sotto il livello del mare, sotto forma di canale sottomarino o canyon. Il sedimento portato dal fiume non è allora preso in carico dai normali processi costieri, bensì convogliato dalla forza di gravità. che agendo sul sedimento sospeso,forma correnti di torbida e colate fangose specialmente durante le maggiori piene (F. Ricci Lucchi, S. Rossi, M. Ligi, Istituto Geologia Marina, CNR, Bologna, 1985) In conclusione il quadro che si deduce dall'analisi dell'assetto geomorfologico del territorio calabrese è di una zona caratterizzata da notevole instabilità nel suo complesso, dominata da fenomeni a grande scala di tipo geodinamico-tettonico che ne determinano la conformazione e che influiscono pesantemente sugli equilibri morfologici, anche se si manifestano su orizzonti temporali di centinaia di migliaia di anni. Le modifiche del territorio che si verificano a scale temporali più ridotte, paragonabili alla vita dell'uomo e alla durata attesa delle opere, sono apparentemente legate solo a fattori climatici ideologici e meteomarini ma in realtà risentono fortemente dell'assetto geomorfologico esistente e, se osservate da un punto di vista più allargato, appaiono come processi marginali nell'ambito di un sistema dove i fattori determinanti sono di dimensioni molto maggiori. L'analisi della dinamica del litorale è stata dunque condotta tenendo in conto oltre ai fattori meteomarini, quali la modellazione della costa per effetto del moto ondoso, anche la possibilità che si verifichino eventi determinati dalla morfologia esistente, come le perdite dirette del materiale trasportato dai fiumi che sfociano in prossimità di canyon sottomarini (ad es. Crati, Corace, Torbido, Careri e Bonamico, etc.) o la perdita di materiale mobilitato dal trasporto litoraneo quando raggiunge la falcatura di un canyon particolarmente vicino alla costa (es. Gioia Tauro, Roccella, Bova, etc.) I comuni costieri dell AREA 21 appartengono ad una unità fisiografica che si sviluppa per circa 188 km. Il limite nord è Castrocucco, nel potentino, mentre il limite sud si incontra a Capo Vaticano nel vibonese. Le delimitazioni delle sotto unità fisiografiche contenenti i litorali dei comuni in esame è stata effettuata ricercando i punti di discontinuità nel trasporto solido longitudinale. La condizione di discontinuità del trasporto solido longitudinale si verifica allorquando siano presenti capi rocciosi o opere che costituiscono dei punti fissi della costa e che interrompono la continuità sia della spiaggia emersa che sommersa. La spiaggia sommersa si estende fino alla cosiddetta profondità di chiusura, che è la profondità fino alla quale il materiale risente dell azione del moto ondoso. Una sotto unità fisiografica consiste in un tratto di litorale ai cui limiti si interrompe la continuità del flusso del trasporto solido litoraneo ma non quella della spiaggia emersa e sommersa. Il tratto in esame è delimitato a sud dal confine con il comune di Sangineto (Località Le Crete) e a nord dalla foce del Fiume Noce, in prossimità del confine con la Basilicata. Il settore costiero è dominato dal Sistema montuoso della Catena Costiera, propaggine appenninica meridionale. Dalla suddetta Catena Costiera si dirama verso mare una serie di brevi dorsali che scendono ripide e perpendicolari alla linea di costa, lungo la quale si formano delle spiagge, un tempo sufficientemente estese, costituite per lo più da sabbia, a granulometria media/fine di rado grossolana (vedi Fig 1). 11

12 Fig. 1 Dati Granulometrici Nei Comuni costieri dell'area 21 si riscontrano tratti di costa "alta" nei Comuni di Belvedere, Diamante, Scalea e San Nicola Arcella, tratti di costa con cordoni dunali nei Comuni di Diamante, Grisolia, Santa Maria del Cedro e Scalea e per la restante parte tratti di costa "bassa" (vedi Fig. 2). 12

13 Fig. 2 Sedimentologia e Tipologia Coste Le caratteristiche generali della spiaggia sommersa sono state esaminate in termini di fondali esistenti lungo la costa. Nell Indagine Conoscitiva 2003 sono presenti le curve batimetriche desunte dalle carte nautiche 1: dell Istituto Idrografico della Marina Militare. Il litorale tirrenico, può essere definito, almeno in linea generale, un versante piuttosto acclive, con pendenze dei fondali (come detto determinate facendo riferimento alla batimetrica 20 m), comprese tra 1/50 e 1/10. Nello Stretto di Messina, esistendo una stretta correlazione tra le caratteristiche morfologiche ed orografiche dei rilievi montuosi interessanti la fascia costiera e quelle della spiaggia sommersa le pendenze sono anche maggiori di 1/10. Il versante ionico è caratterizzato da pendenze generalmente minori, talora anche molto basse, dell ordine mediamente di 1/100, con eccezione in prossimità dei promontori o dei capi (con pendenze fino a 1/20). Limitatamente all Area 20, i tratti di costa sono numerati da 68 a 70 e sono graficamente indicati nella figura 13

14 sottostante, dove (in modo schematico) sono ubicati anche i profili tipici della spiaggia sommersa e le lative pendenze dalla battigia fino al fondale di -10 m e di -20 m (vedi Fig. 3). Fig. 3 Batimetria e Profili L esistenza di due opposti versanti ha dato luogo in Calabria alla formazione di un elevato numero di corsi d acqua, che presentano bacini imbriferi di modeste dimensioni (circa km 2 ), e di un numero elevatissimo di corsi d acqua minorii a regime spiccatamente torrentizio, dette fiumare, i cui bacini imbriferi presentano superfici variabili intornoo a qualche centinaio di ettari. A causa dell estrema vicinanza al mare degli altopiani del Pollino, della Sila, delle Serre e dell Aspromonte, nonché delle colline che movimentano il paesaggio costiero, i versanti dei bacini e gli alvei dei corsi d acqua calabri (in particolare le fiumare del versante orientale dell Aspromonte) presentano pendenze elevatissime lungo tutto il loro sviluppo, dalle sorgenti al mare, dove per i più piccoli torrenti esse possono raggiungere valori di più unità per cento. In conseguenza della complessa ed accidentata orografia della regione, i corsi d acqua assumono nelle zone montane e nel medio corso la caratteristica configurazione a ventaglio e spesso, si raccordano direttamente ai brevi tronchi di pianura prefociali senza le classiche fasi morfologiche intermedie. Nei tratti prefociali la larghezza degli alvei è di solito molto ampia e, nella stragrande maggioranza dei casi, appare assolutamente sproporzionata rispetto alle portate da cui sono interessati anche durante i periodi di 14

15 piena. La notevole acclività dei versanti, la diffusa impermeabilità delle rocce, l esigua estensione delle aree ad alta quota, dove le nevi riescono a permanere al suolo per più giorni consecutivi, la limitata circolazione idrica sotterranea, ma soprattutto l estrema variabilità stagionale degli afflussi meteorici e delle temperature sono all origine di un regime idrologico con bassissimo grado di perennità; pertanto portate di qualunque entità sono concentrate in un limitato numero di giorni invernali, di solito in concomitanza col verificarsi di piene intense ed improvvise, mentre negli altri periodi e, soprattutto, nella tarda primavera e nell estate, si hanno magre accentuate e prolungate con portate limitatissime, che per i più piccoli torrenti possono essere addirittura nulle. Il materiale solido sversato dai corsi d acqua in mare è costituito dai sedimenti asportati dall'azione erosiva esercitata dal corso d'acqua sul terreno di substrato dei bacino fluviale. La stima della portata di materiale solido si potrà effettuare applicando il modello di Gavrilovic. Con riferimento alla tabella allegata, la stima del trasporto solido secondo tale modello è disponibile per i Fiumi Lao, Abatemarco e Corvino ricadenti all interno dell area 21 (vedi Figg. 4 e 5). Fig. 4 Bacini Idrografici Ricadenti nell'area 21 15

16 Fig. 5 Apporti solidi secondo Gravilovic Area 21 A riguardo del trasporto litoraneo potenziale nell Area 21 si deve far riferimento ai risultati dell andamento del medesimo trasporto potenziale calcolato per il tratto di litorale che si sviluppa da Capo Vaticano a Castrocucco (vedi All. 1.4 Vol. 4). È possibile caratterizzare come segue i fenomeni di trasporto litoraneo: - questo tratto di litorale rappresenta un unica unità fisiografica, non presentando punti di divergenza della direzione del trasporto; i sedimenti, partendo dai due estremi che delimitano i confini della porzione di costa in esame, convergono verso una zona posizionata all altezza dei tratti 58-59; - nell ala sud del tratto studiato il trasporto potenziale mantiene direzione da SW a NE; se ne trova conferma dall osservazione dell evoluzione del litorale a valle del molo del porto di Tropea; il modulo, variabile con l orientamento della costa, raggiunge valori massimi di m3/anno; - a partire dal tratto 59, procedendo verso nord, il trasporto si inverte di direzione ed è costantemente diretto verso sud; - tra la foce del fiume Amato e l abitato di Amantea il trasporto litoraneo assume valori tra i e i m3/anno; indicatore della sua direzione è la scogliera a sud dell abitato di Amantea, riportata nella foto in All.1.4; - all abitato di Amantea a Cetraro i moduli calcolati mantengono il loro valore in un intervallo compreso tra i e i m3/anno; nel tratto 65, tra Paola e San Lucido, il valore calcolato del trasporto potenziale netto è di circa m3/anno; in questo tratto di costa si susseguono una serie di pennelli, con interasse variabile tra 230 e 320 m e lunghezza compresa tra 120 e 170 m; utilizzando la funzione di by pass fornita dal modello UNIBEST, si è stimato che il quantitativo di materiale trasportato al largo della batimetrica 5 m è pari a circa m3/anno, direzione sud; le celle limitate lateralmente dai pennelli tendono a trattenere il trasporto solido lungo costa e a riempirsi in successione nel tempo, a iniziare da quelle più a nord, come è evidente dalla foto in All.1.4; l accumulo dei sedimenti a nord del molo del porto di Cetraro rappresenta un ulteriore conferma del verso del trasporto calcolato; - anche per il tratto di costa tra il porto di Cetraro e Castrocucco la direzione del trasporto è la stessa dei due tratti precedentemente analizzati, con moduli che raggiungono valori di m3/anno. - Sempre in riferimento ai tratti 70 e 71 ricadenti nell Area 21 si evidenziano scarsi apporti fluviali. - Nel tratto 70 sono presenti diffusi interventi sul litorale ma poco coordinati. - Nel tratto 72 si hanno apporti solidi buoni e trasporto litoraneo ininfluente. - Nel tratto 74 il gradiente del trasporto litoraneo è positivo. 16

17 - In generale il trasporto litoraneo lungo l area 21 può essere schematizzato nella figura sottostante. Fig. 6- Trasporto litoraneo - La valutazione delle tendenze evolutive del litorale in funzione dei risultati ottenuti dal confronto delle linee di costa per i periodi di riferimento , , , è stata effettuata sulla base delle seguenti considerazioni: valutazione della tendenza evolutiva prevalente di ogni tratto costiero (tendenza netta all accrescimento o all erosione); valutazione della stabilità o instabilità di ogni tratto costiero (indice della quantità dei sedimenti in movimento); valutazione dell uniformità dell evoluzione lungo il tratto costiero (quantità di superficie in accrescimento o in erosione rispetto alla variazione totale di superficie). I risultati dell analisi dell evoluzione del litorale consistono nella stima delle superfici delle aree di spiaggia in erosione e in accrescimento risultanti dal confronto delle linee di costa e della lunghezza di spiaggia caratteristica per ogni singola area osservata, nei tre periodi di riferimento. Questi parametri permettono di ottenere le informazioni necessarie per determinare la tendenza evolutiva, in termini di arretramento o avanzamento della linea di riva e di velocità media annua di variazione della linea di riva, per ciascuna area risultante dal confronto delle linee di costa. Sono stati successivamente calcolati i valori rappresentativi dei parametri indicativi dell evoluzione del litorale per ogni tratto costiero e per ogni periodo di riferimento, accorpando tutte le singole aree ottenute dall analisi delle linee di costa ricadenti all interno dei diversi tratti costieri. 17

18 Nell area 21 relativa ai tratti costieri da 70 a 74, si osserva che: nel periodo si ha una tendenza evolutiva all arretramento medio piuttosto uniforme lungo i tratti 70 e 71 (vedi Fig. 7); nello stesso periodo nei tratti da 72 a 74 non si hanno dati disponibili in merito alla tendenza evolutiva (vedi Fig. 7). Fig. 7 - Evoluzione del Litorale dal 1985 al 1958 nel periodo si conferma la stessa tendenza registrata nel periodo per il tratto 70 (vedi Fig. 8); per i tratti 71, 72 e 73 si ha un arretramento basso uniforme/variabile (vedi Fig. 8). 18

19 Fig. 8 - Evoluzione del Litorale dal 1998 al 1958 nel periodo più recente l arretramento medio piuttosto uniforme interessa il tratto 70 (vedi Fig. 9); mentre l avanzamento variabile piuttosto basso interessa il tratto 71 (vedi Fig. 9); nei tratti da 72 a 74 non si hanno dati disponibili in merito alla tendenza evolutiva (vedi Fig. 9). 19

20 Fig. 9 - Evoluzione del Litorale dal 1985 al 1998 Nel periodo gli interventi realizzati a Belvedere e a Tortora hanno consentito localmente di invertire la tendenza evolutiva. Nella tabella seguente, relativamente all Area 21, viene riportato un confronto analitico tra la linea di costa del 1954 e quella del

21 Area 21 - confronto tra la linea di costa del 1954 e quella del 1998 Lunghezza litorale (m) Lunghezza erosione (m) Superficie Erosa (mq) % di lunghezza di litorale eroso Lunghezza ripascimento (m) Superficie Ripasciuta (mq) % di lunghezza di litorale ripasciuto COMUNE RISCHIO Belvedere M.mo R Diamante R Grisolia R Santa Maria del Cedro R Scalea R San Nicola Arcella R Praia a Mare R Tortora R TOTALE - - AREA Mentre nella successiva tabella si riportano le località per ciascun Comune, dove sono stati registrati i maggiori Focus erosivi. Area 21- I MAGGIORI FOCUS EROSIVI NEL PERIODO ESAMINATO Belvedere Marittmo Tratto a sud di Capo Tirone 105m Belvedere Marittimo Tratto a nord di Capo Tirone 55m Scalea Tratto in corrispondenza della foce del Lao 136m Tortora Tratto a valle del fiume Noce 95m Nell ambito degli studi condotti, per ciascuna sub-unità fìsiografica è stato definito un indice di criticità, che riflette l'evoluzione delle spiagge nel periodo più recente, la vulnerabilità della spiaggia stessa e delle aree a terra, la natura e l'entità dei fenomeni di deficit sedimentario, considerando anche i fattori di rischio già individuati nel Piano di Assetto Idrogeologico dell'autorità di bacino regionale. Ne è scaturita una classificazione dei tratti di litorale critici che vengono suddivisi per distretto costiero. Per l area 21 nel tratto 70 si ha un livello di criticità (A) medio (indice di criticità relativo ai fenomeni evolutivi recenti ed allo squilibrio del regime del litorale) ed un livello di criticità (B) elevato (indice di criticità relativo alla vulnerabilità delle spiagge), nel tratto 71 si ha un livello di criticità (A) basso (indice di criticità relativo ai fenomeni evolutivi recenti ed allo squilibrio del regime del litorale) ed un livello di criticità (B) medio (indice di criticità relativo alla vulnerabilità delle spiagge), nei tratti 72 e 73 si ha un livello di criticità (A) medio (indice di criticità relativo ai fenomeni evolutivi recenti ed allo squilibrio del regime del litorale) ed un livello di criticità (B) medio (indice di criticità relativo alla vulnerabilità delle spiagge), in fine, nel tratto 74 si ha un livello di criticità (A) basso (indice di criticità relativo ai fenomeni evolutivi recenti ed allo squilibrio del regime del litorale) ed un livello di criticità (B) medio (indice di criticità relativo alla vulnerabilità delle spiagge). La criticità medio/elevata dei tratti summenzionati viene confermata dal rischio di erosione costiera R3 nel Piano per l Assetto Idrogeologico della Regione Calabria. Per ogni tratto costiero dell Indagine Conoscitiva 2003, nel ll rapporto intermedio vol.1 allegato 2.7, sono riportate delle schede di sintesi contenenti informazioni circa l esatta localizzazione geografica, le caratteristiche morfologiche (tipologia della costa, larghezza della spiaggia e profilo tipico della spiaggia sommersa) e le tendenze evolutive nei tre periodi , e (vedi Fig. 10). 21

22 Fig Tavola delle Criticità Le principali informazioni sul regime dei venti lungo la costa calabra sono state desunte dai dati registrati dagli anemometri esistenti, gestiti dalla Rete Mareografica Nazionale (RNM) e dal Centro Nazionale Meteorologico e Climatologico dell Aeronautica (CNMCA) e dai dati dell Istituto Idrografico della Marina Militare. Per il moto ondoso si è fatto riferimento alle informazioni deducibili dai dati del Centro Meteorologico di Bracknell (UK), presso il quale è stato possibile acquisire le statistiche di moto ondoso, riferentesi ad un periodo compreso tra il 1990 ed il Nel volume 2 del II rapporto intermedio le caratteristiche del vento e delle onde sono trattate con maggior dettaglio anche sulla base dei dati registrati dagli ondametri esistenti. In questa parte di relazione viene solo fornito un inquadramento generale delle caratteristiche ondose sulla costa. È possibile, in linea generale, riconoscere sei settori costieri, con esposizioni diverse, le cui caratteristiche in termini di fetches, di azioni del vento e delle onde, possono assumersi pressoché costanti, o poco variabili all interno di ciascun tratto. Il SESTO settore costiero è quello compreso tra Capo Suvero e Praia a Mare. 22

23 Il litorale compreso tra Capo Suvero e Praia a mare è caratterizzato da uno sviluppo di circa 115 km ed è esposto ai mari provenienti da 3 e 4 quadrante (vedi in proposito fig. 1 in allegato 4.7). Il trasporto solido longitudinale è superiore a quello trasversale. L'esposizione della costa determina dinamiche litoranee longitudinali similari fra i tratti di costa compresi nella suddetta area 21. Nell area in esame, non avendo riscontrato punti di discontinuità nel trasporto solido longitudinale, ma solo sezioni con trasporto medio netto nullo dove sostanzialmente si registra una situazione di equilibrio (71.1 e 72.2), non sono state individuate nettamente delle sottounità fisiografiche che tuttavia esistono. Come è noto, la condizione di discontinuità del trasporto solido longitudinale si verifica allorquando siano presenti capi rocciosi o opere che costituiscono dei punti fissi della costa e che interrompono la continuità sia della spiaggia emersa che sommersa. La spiaggia sommersa si estende fino alla cosiddetta profondità di chiusura, che è la profondità fino alla quale il materiale risente dell azione del moto ondoso. Una sottounità fisiografica consiste in un tratto di litorale ai cui limiti si interrompe la continuità del flusso del trasporto solido litoraneo ma non quella della spiaggia emersa e sommersa. Tale interruzione è legata alla divergenza ed alla convergenza delle direzioni di propagazione del trasporto solido longitudinale con riferimento ad un anno statistico medio. I punti in cui si incontrano tali condizioni sono, di norma, costituiti dai delta delle foci dei fiumi e dei torrenti che sfociano a mare e dai punti in cui si annulla il trasporto solido longitudinale. Individuando, comunque, punti/capi/promontori, foci di fiumi e torrenti o considerando l intero litorale comunale, per ciascun comune ricadente nell area 21, sono stati suddivisi dei tratti di costa che saranno diffusamente analizzati in seguito In questo paragrafo, viceversa, si esaminano i Litorali degli otto Comuni. Litorale di Belvedere Marittimo Il litorale è caratterizzato dalla presenza di alcuni bacini di piccola entità che determinano un modesto apporto solido. Il valore del trasporto litoraneo in direzione Nord - Sud, è all'incirca pari a m 3 /anno.il litorale di Belvedere Marittimo presenta due diversi aspetti: 1) La prevalenza di una fascia di spiaggia emersa media (20 m < L < 50 m), ridotta negli ultimi anni. 2) Tratti di spiaggia ristretta, dove si sono registrati i focus erosivi 3) Una spiaggia ampia (L > 50 m) in Località La Praia (Calabaia). Analogamente a quanto riportato per il litorale nord di Bonifati e il litorale di Sangineto, anche quello di Belvedere Marittimo è prevalentemente sabbioso (Per transetti ortogonali alla costa tra la battigia e la -10 m: sabbie medie fino alla -5 m poi sabbie fini (sabbie medie classe modale 0,25/0,45 mm; sabbie fini classe modale 0,14/0,24 mm)). Richiamando quanto già evidenziato per Bonifati e Sangineto, si ribadisce che,da Capo Bonifati fino a Marina di Belvedere, il settore di traversia principale è 270 N. Il litorale è caratterizzato dalla presenza di alcuni bacini di piccola entità che determinano un modesto apporto solido. Il valore del trasporto litoraneo in direzione Nord - Sud, è all'incirca pari a m 3 /anno. Il litorale di Belvedere Marittimo presenta due diversi aspetti: 1) La prevalenza di una fascia di spiaggia emersa media (20 m < L < 50 m), ridotta negli ultimi anni. 2) Tratti di spiaggia ristretta, dove si sono registrati i focus erosivi 3) Una spiaggia ampia (L > 50 m) in Località La Praia (Calabaia). Analogamente a quanto riportato per il litorale nord di Bonifati e il litorale di Sangineto, anche quello di Belvedere Marittimo è prevalentemente sabbioso (Per transetti ortogonali alla costa tra la battigia e la -10 m: sabbie medie fino alla -5 m poi sabbie fini (sabbie medie classe modale 0,25/0,45 mm; sabbie fini classe 23

24 modale 0,14/0,24 mm)). Richiamando quanto già evidenziato per Bonifati e Sangineto, si ribadisce che, da Capo Bonifati fino a Marina di Belvedere, il settore di traversia principale delle onde è orientato a 270 N. Litorale di Diamante Il litorale è caratterizzato dalla presenza di alcuni bacini di piccola entità che determinano un modesto apporto solido e dal Torrente Corvino (S = 36 Km 2 circa) che, secondo la formula di Gravilovic, può determinare un apporto solido annuo maggiore di m 3. Il valore del trasporto litoraneo in direzione Nord - Sud, è all'incirca pari a m 3 /anno. Il litorale di Diamante, costituito da sabbia e ciottoli, presenta due diversi aspetti: 1) Una spiaggia media (20 m < L < 50 m) e ristretta (L < 20 m) con costa medio-alta, tra il limite comunale con Belvedere Marittimo e Punta di Diamante. 2) Una spiaggia medio-ampia con costa bassa a nord di Punta di Diamante e costa alta in prossimità del promontorio di Cirella. Nel litorale sud, fino a Punta di Diamante valgono le stesse considerazioni granulometriche-sedimentologiche evidenziate per il litorale di Belvedere Marittimo (Per transetti ortogonali alla costa tra la battigia e la -10 m: sabbie medie fino alla -5 m poi sabbie fini (sabbie medie classe modale 0,25/0,45 mm; sabbie fini classe modale 0,14/0,24 mm)). Al di sopra di Punta di Diamante fino a Castrocucco l Atlante delle Spiagge non da nessuna informazione sedimentologica. Il settore di traversia principale delle onde è orientato a 270 N. A seconda dei tratti di litorale: a sud del porto le onde provenienti dal largo si presentano in direzione prevalentemente obliqua rispetto alla riva; tra il porto e il t. Corvino le onde provenienti dal largo si presentano in direzione prevalentemente obliqua rispetto alla riva e con componente lungo riva diretta da sud verso nord. a nord della foce del t. Corvino le ondazioni provenienti dal largo si presentano in direzione prevalentemente normale rispetto alla riva. Litorale di Grisolia Il litorale è caratterizzato dalla presenza di alcuni bacini di piccola entità che determinano un modesto apporto solido. Ilvalore del trasporto litoraneo in direzione Nord - Sud, è all'incirca pari a m 3 /anno Il litorale di Grisolia, costituito da sabbia e ciottoli, nella sua esigua estensione, presenta una spiaggia ampia (L > 50 m) nella esclusiva tipologia di costa bassa con cordoni dunali. Per il litorale di Grisolia l Atlante delle Spiagge non fornisce nessuna informazione sedimentologica. Litorale di Santa Maria del Cedro Il litorale è caratterizzato dalla presenza di alcuni bacini di piccola entità che determinano un modesto apporto solido e, al confine con il comune di Scalea dal Fiume Abatemarco (S = 64 Km 2 circa) che, secondo la formula di Gravilovic, può determinare un apporto solido annuo maggiore di m 3. Il valore del trasporto litoraneo in direzione Nord - Sud, è all'incirca pari a m 3 /anno. Il litorale di Santa Maria del Cedro, costituito in prevalenza da sabbia, nella sua esigua estensione, presenta una spiaggia ampia (L > 50 m) nella esclusiva tipologia di costa bassa con cordoni dunali. Per il litorale di Santa Maria del Cedro l Atlante delle Spiagge non fornisce nessuna informazione sedimentologica. Litorale di Scalea Il litorale è caratterizzato dalla presenza del fiume Lao (S = 595 Km 2 circa) e del fiume Abatemarco (S = 64 24

25 Km 2 circa) al confine con il comune di Santa Maria del Cedro oltre che di alcuni bacini di piccola entità che determinano un modesto apporto solido. L Abatemarco, secondo la formula di Gravilovic, può determinare un apporto solido annuo maggiore di m 3 mentre il Lao può determinare un apporto solido annuo maggiore di m 3. Per questo tratto di litorale, nell allegato 1.4 del volume 4, non viene indicato il valore del trasporto litoraneo in direzione Nord - Sud.Il litorale di Scalea, costituito in prevalenza da sabbia e ciottoli, presenta due diversi aspetti: 1) Una spiaggia ampia (L > 50 m) con costa bassa e con cordoni dunali, dal confine con il comune di Santa Maria del Cedro all abitato della frazione Marina.. 2) Una spiaggia in roccia con costa alta, scogli e promontori a Nord. Per il litorale di Scalea l Atlante delle Spiagge non fornisce nessuna informazione sedimentologica. Il settore di traversia principale delle onde è orientato a 270 N. Litorale di San Nicola Arcella Il litorale è caratterizzato dalla presenza di alcuni bacini di piccola entità che determinano un modesto apporto solido. Per questo tratto di litorale, nell allegato 1.4 del volume 4, non viene indicato ilvalore del trasporto litoraneo in direzione Nord - Sud. Il litorale di San Nicola Arcella è sostanzialmente diviso in due: nella parte Sud è costituito da roccia con costa alta e presenta una spiaggia molto ristretta; nella parte Nord, invece, è costituito da sabbia e ciottoli con costa bassa. Per il litorale di San Nicola Arcella l Atlante delle Spiagge non fornisce nessuna informazione sedimentologica. Litorale di Praia a Mare Il litorale è caratterizzato dalla presenza di alcuni bacini di piccola entità che determinano un modesto apporto solido. Il valore del trasporto litoraneo in direzione Nord - Sud, è all'incirca pari a m 3 /anno. Il litorale di Praia a Mare, costituito da sabbia e ciottoli con prevalenza di sabbia presenta una spiaggia ampia (L > 50 m) con costa bassa. Per il litorale di Praia a mare l Atlante delle Spiagge non fornisce nessuna informazione sedimentologica. Il settore di traversia principale delle onde è orientato a 270 N e le onde provenienti dal largo si presentano in direzione prevalentemente obliqua rispetto alla riva. Litorale di Tortora Il litorale è caratterizzato dalla presenza del fiume Noce che è il corso d acqua avente il bacino di dimensioni maggiori dopo il Lao. Il trasporto litoraneo in direzione Nord- Sud, si deve ritenere analogo a quello indicato per Praia a Mare ( m 3 /anno).il litorale di Tortora, costituito da sabbia, presenta una spiaggia ampia (L > 50 m) con costa bassa nel tratto sud. Il tratto più a nord, prossimo alla foce del Noce ha subito una forte erosione contrastata negli ultimi 10 anni con alcuni interventi di ripascimento puro. I dati aggiornati al 2013 sono riportati nella Relazione di Piano Stralcio da Erosione Costiera. 3 Suddivisione in tratti del litorale Il litorale dell AREA 21 in esame ha una lunghezza complessiva di 38,6 km dal confine comunale Belvedere- Sangineto alla foce del fiume Noce. Il litorale è compreso nei seguenti tratti omogenei definiti dallo studio Okeanos: Da Capo Bonifati a Diamante transetto 70 Da Diamante a Punta di Cirella transetto 71 25

26 Da Punta di Cirella a Scalea transetto 72 Da Scalea a Isola di Dino transetto 73 Da Isola di Dino a Castrocucco transetto 74 Ai fini del piano degli interventi del Master Plan il litorale è stato ulteriormente suddiviso in 14 sotto-tratti in relazione alle caratteristiche naturali e alla presenza di opere. I tratti sono i seguenti: AREA 21 TRATTO MASTER PLAN KM 38,6 Tratto Indagine Conoscitiva 2003 Limiti tratto BEL 21-1 LITORALE DI BELVEDERE MARITTIMO 7,2 1 Le Crete Capo Tirone 3, Capo Tirone scogli Oremus 1,0 3 Scogli Oremus Punta Santa Litterata 2,9 DIA 21-2 LITORALE DI DIAMANTE 9,0 1 Punta Santa Litterata Punta di Diamante (porto) 2,9 2 Punta di Diamante (porto) Promontorio di Cirella 4,1 71 Diamante 3 Promontorio di Cirella confine con Grisolia 2,0 72 Punta di Cirella GRI 21-3 LITORALE DI GRISOLIA 1,6 1 Limite comunale 1,6 SMC 21-4 LITORALE DI SANTA MARIA DEL CEDRO 2,1 1 Confine con Grisolia foce f. Abatemarco 2,1 SCA 21-5 LITORALE DI SCALEA 7,7 1 Foce f. Abatemarco foce f. Lao 2,3 2 Foce f. Lao spiaggetta Siculilla 5,4 73 Scalea SNA 21-6 LITORALE DI SAN NICOLA ARCELLA 4,4 1 spiaggetta Siculilla torrente Fiuzzi 4,4 PRA 21-7 LITORALE DI PRAIA A MARE 4,7 1 Torrente Fiuzzi Isola di Dino 0,8 2 Isola di Dino confine con Tortora 3,9 74 Isola di Dino TOR 21-8 LITORALE DI TORTORA 1,9 1 Confine con Praia foce f. Noce Analisi dello stato di fatto, pericolosità e obiettivi Il litorale tirrenico cosentino dell area 21, e più in generale quello compreso tra Capo Suvero e Praia a mare è esposto ai mari provenienti da 3 e 4 quadrante (maestrale e libeccio). Il settore di traversia principale delle onde è orientato a 270 N. Il trasporto solido longitudinale è superiore a quello trasversale. L'esposizione della costa determina dinamiche litoranee longitudinali similari fra i tratti di costa compresi nella suddetta area 21. Nell area in esame, non avendo riscontrato punti di discontinuità nel trasporto solido longitudinale, ma solo sezioni con trasporto medio netto nullo dove sostanzialmente si registra una situazione di equilibrio (71.1 e 72.2), non sono state individuate nettamente delle sottounità fisiografiche che tuttavia esistono. Come è noto, la condizione di discontinuità del trasporto solido longitudinale si verifica allorquando siano presenti capi rocciosi o opere che costituiscono dei punti fissi della costa e che interrompono la continuità sia della spiaggia emersa che sommersa. La spiaggia sommersa si estende fino alla cosiddetta profondità di chiusura, che è la profondità fino alla quale il materiale risente dell azione del moto ondoso. Una sottounità fisiografica consiste in un tratto di litorale ai cui limiti si interrompe la continuità del flusso del trasporto 26

27 solido litoraneo ma non quella della spiaggia emersa e sommersa. Tale interruzione è legata alla divergenza ed alla convergenza delle direzioni di propagazione del trasporto solido longitudinale con riferimento ad un anno statistico medio. I punti in cui si incontrano tali condizioni sono, di norma, costituiti dai delta delle foci dei fiumi e dei torrenti che sfociano a mare e dai punti in cui si annulla il trasporto solido longitudinale. Individuando, comunque, punti/capi/promontori, foci di fiumi e torrenti o considerando l intero litorale comunale, per ciascun comune ricadente nell area 21, sono stati suddivisi dei tratti di costa che saranno diffusamente analizzati in seguito. In questo paragrafo, viceversa, si esaminano i Litorali dei comuni ricadenti nel tratto in esame. 27

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