STUDIO DELLA FAUNA ITTICA DELLE ACQUE INTERNE DELLA PROVINCIA DI FERRARA (anno 2011)

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1 Provincia di Ferrara Dipartimento di Biologia ed Evoluzione Università degli Studi di Ferrara STUDIO DELLA FAUNA ITTICA DELLE ACQUE INTERNE DELLA PROVINCIA DI FERRARA (anno 2011) Dott. Mattia Lanzoni Dott. Matteo Merighi Dott. Giuseppe Castaldelli Responsabile scientifico Prof. Remigio Rossi 1

2 INDICE INTRODUZIONE pag MONITORAGGIO QUALI-QUANTITATIVO DEI POPOLAMENTI ITTICI DEL CANALE CIRCONARIALE NEL TRATTO DELLE VALLETTE DI OSTELLATO, ADIBITO A CAMPO GARA pag Introduzione pag Modalità di Campionamento pag Campionamento con reti pag Censimento della moria di carpa comune pag Caratterizzazione della qualità delle acque pag Risultati pag La comunità ittica pag Approfondimento sulle singole specie campionate pag La comunità ittica negli anni precedenti ( ) pag Moria di carpa pag Discussione dei risultati pag MONITORAGGIO DELLA FAUNA ITTICA IN OCCASIONE DELLO SVUOTAMENTO DEL BACINO DI BERRA pag Risultati pag Considerazioni riferite al recupero del 23/02/2011 pag Considerazioni riferite al recupero del 17/11/2011 pag MONITORAGGIO DEL NOVELLAME NEI CANALI ADDUTTORI DELLE VALLI DI COMACCHIO, NELL ANNO 2011, IN RELAZIONE ALL ISTITUZIONE DI MISURE DI TUTELA pag Area interessata dallo studio pag Stazioni di monitoraggio e modalità di pesca pag Risultati pag Le specie ittiche pag Approfondimento sulle specie ittiche censite nell area valliva Fattibello-Spavola pag Analisi delle distribuzioni temporali del pescato pag Discussioni pag Considerazioni generali pag Ipotesi gestionali pag. 39 Bibliografia pag. 40 Appendice pag. 41 2

3 INTRODUZIONE Il lavoro svolto durante l anno 2011, che qui presentiamo, è stato realizzato incentrando le attività in base alle esigenze ed alle necessità legate alla gestione dell esercizio della pesca sportiva e professionale, nel rispetto delle potenzialità ittiche ed ambientali dei corpi idrici della provincia di Ferrara. In particolare le attività sono state dedicate a: monitoraggio ambientale ed ittico delle acque del Canale Circondariale, eletto sito ufficiale dei campionati del mondo di pesca al colpo nel 2011; aggiornamento dello stato dei popolamenti ittici del fiume Po; monitoraggio ambientale ed ittico delle aree lagunari del comprensorio Comacchiese; redazione dello studio d incidenza in merito al Piano Ittico Provinciale, La realizzazione dello studio si è avvalsa della collaborazione tra il Dipartimento di Biologia ed Evoluzione dell Università di Ferrara ed il Servizio Protezione Flora e Fauna e Produzioni Agricole della Provincia di Ferrara e l oramai consolidato rapporto con i pescasportivi e le loro principali associazioni presenti sul territorio (ArciPesca-Fisa; Fipsas, CFI, Esox 2000, BWA, Associazione Sportiva Ricreativa Capannisti) e con i pescatori di professione. 3

4 1. MONITORAGGIO QUALI-QUANTITATIVO DEI POPOLAMENTI ITTICI DEL CANALE CIRCONARIALE NEL TRATTO DELLE VALLETTE DI OSTELLATO, ADIBITO A CAMPO GARA Introduzione In relazione alla numerose segnalazioni da parte delle Associazioni di pesca sportiva, relative a fenomeni di riduzione delle catture, in particolare della abramide (Abramis brama), durante le gare di pesca al colpo sul Canale Circondariale, nel campo gara dell Oasi Valli di Ostellato, il personale del Dipartimento di Biologia ed Evoluzione dell Università di Ferrara ha condotto una campagna di monitoraggio dell ittiofauna con le seguenti finalità: caratterizzare la comunità ittica presente nel tratto adibito a campo gara (3 km); valutare la consistenza numerica e la distribuzione di taglie delle specie di interesse agonistico, l abramide ed il carassio (Carassius auratus); acquisire elementi utili a spiegare la flessione delle catture di abramide; contestualmente, valutare l entità della moria in corso, prevalentemente a carico della carpa comune (Cyprinus carpio) e conferire gli esemplari potenzialmente interessati da patologie all Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia-Romagna (Sezione di Ferrara) per le analisi microbiologiche. 1.2 Modalità di Campionamento Campionamento con reti Il campionamento con reti è stato replicato tre volte nell arco di circa un mese, distanziando le singole uscite di circa 2 settimane (24 marzo, 11 e 18 aprile), in modo da coprire omogeneamente il periodo di interesse. In relazione alle particolari caratteristiche del sito, avente larghezza di circa 80 m e profondità media di 2,5 m, una comunità ittica caratterizzata dalla abbondante presenza di individui di grandi dimensioni, note sulla base dei risultati dei campionamenti effettuati annualmente nel periodo , e per l elevata conducibilità dell acqua, mediamente di 2000 µs/cm a 20 C, tali da rendere poco rappresentativo il campionamento con la pesca elettrica, si è preferito utilizzare un set di reti, scelte in modo da catturare tutte le specie quantitativamente più importanti, ovvero tutte quelle aventi biomassa superiore al 2% del totale, coprendo più ampiamente possibile lo spettro di taglie con cui sono presenti. Con tali finalità, di raccogliere una informazione rappresentativa dei rapporti ponderali tra le singole specie e della distribuzione delle taglie, sono stati impiegati i seguenti attrezzi: - 1 rete da imbrocco in monofilamento in nylon (gill-net) da 50 m di lunghezza e con maglia di 30 mm di lato; 4

5 - 2 tramagli affondanti di 50 m di lunghezza e 1,8 m di altezza e maglia di 50 mm di lato, - 2 tramagli affondanti di 50 m di lunghezza e 2 m di altezza e maglia di 120 mm di lato. In ogni uscita di campionamentole 5 reti sono state messe in pesca per ½ ora, a 200 m l una dall altra, per evitare interferenza. Sebbene il pieno giorno sia un momento tecnicamente inadatto per l impiego dei tramagli e soprattutto di quelli di maglia maggiore, al fine di acquisire una informazione rappresentativa della fascia oraria in cui normalmente vengono effettuate le competizioni si è scelto di operare comunque in tali condizioni sfavorevoli, negli stessi giorni delle competizioni (giovedì 24 marzo) o in quelli immediatamente successivi (lunedì 11, 18 aprile). Quindi, i risultati di seguito presentati sono informativi della ripartizione numerica e di biomassa delle singole specie relativa al totale presente al momento dei campionamenti, con una sottostima delle specie prevalentemente notturne ed in particolare il siluro d Europa (Silurus glanis). Tutti gli individui catturati sono stati misurati e un sub campione, costituito da alcuni individui di ognuna della specie catturate, è stato trattenuto per la verifica della maturazione delle gonadi e per l esame del contenuto stomacale, in laboratorio Censimento della moria di carpa comune Le indagini inerenti la moria di carpa comune sono state effettuate nel tratto del Canale Circondariale compreso tra il ponte di Ostellato e l idrovora Valle Lepri, di lunghezza complessiva pari a 16,5 km, tramite rilevamento visivo (visual census) delle carcasse, percorrendo entrambe le rive con una imbarcazione. Complessivamente sono state fatte 2 uscite di campionamento, il 14 ed il 26 aprile. I risultati sono stati espressi come numero di individui morti rinvenuti per chilometro lineare di canale Caratterizzazione della qualità delle acque La caratterizzazione della qualità delle acque è effettuata dal Servizio Sistemi Ambientali di ARPA Ferrara mediante campionamenti a cadenza mensile, nell ambito della rete di monitoraggio delle acque superficiali, esistente dagli anni 80. Originariamente il C. circondariale era indagato in 4 punti, corrispondenti alle stazioni di Valle Lepri, Ponte Ostellato, Ponte Trava e Idrovora Fosse omogeneamente distribuite lungo l intero sviluppo; dal 2010 è stato sospeso il campionamento in una delle 4 stazione, quella di Ponte Ostellato. Per le finalità del presente studio sono stati considerati i dati relativi al primo trimestre del 2011, periodo antecedente alla moria di carpa Risultati La comunità ittica In totale sono state catturate 6 specie, di seguito elencate in ordine di abbondanza numerica: abramide (Abramis brama), siluro (Silurus glanis), blicca (Blicca bjoerkna), carassio (Carassius 5

6 auratus), carpa comune (Cyprinus carpio), lucioperca (Stizostedion lucioperca), come riportato nella seguente tabella, per un totale di 96 esemplari e 219,2 kg di peso. 24 marzo 11 aprile 18 aprile Biomassa Numero totale tot.(kg) N. kg. N. kg N. kg. Abramide 23 8,1 18 6,2 15 4, ,3 Siluro 1 9,8 5 80,5 7 28, ,1 Blicca ,3 3 0,4 11 1,8 Carassio 3 3,1 3 3,1 3 2,4 9 9,3 Carpa 4 41, ,2 6 65,8 Lucioperca 0 1 3, ,7 Tabella 1. Numerosità e biomassa totale delle specie ittiche catturate 60.0 Distribuzione in biomassa (% ) del totale pescato Siluro Carpa Abramide Carassio Luccioperca Blicca Fig.1. Distribuzione in biomassa delle singole specie pescate come percentuale del totale. La biomassa di ogni specie, come percentuale del totale (Figura 1) è risultata maggiore per: - siluro d Europa (54,4%), rappresentato da esemplari di lunghezza media pari a 94,8 cm e di peso medio pari a 9,20 kg, - carpa comune (30%), rappresentata da esemplari di lunghezza media pari a 80,3 cm e peso medio pari a 10,9 kg, - abramide (8,8%) con esemplari di lunghezza media pari a 27,2 cm e peso medio di 344,7 g; - carassio (4,3%) con esemplari di lunghezza media pari a 35,3 cm e peso medio di 1038,7 g, - lucioperca (1,7%) di cui è stato catturato un unico esemplare di lunghezza pari a 72,0 cm e 3,73 kg, 6

7 n. indiv. - blicca (0,8%) con esemplari di lunghezza media pari a 22,2 cm e peso medio di 164,9 g Approfondimento sulle singole specie campionate Abramide e blicca Numericamente l abramide è risultata la specie numericamente più abbondante. La blicca è risultata molto meno abbondante e, in relazione alla stretta somiglianza morfologica e comportamentale per le finalità del presente studio è stata accorpata alla congenerica abramide. La maggior parte degli individui catturati rientra nelle classi e cm (Figura 2). La bassa numerosità nella classe da cm, dipende in parte della maglia dell attrezzo impiegato (30 mm) e in parte dalla reale scarsità di esemplari nelle classi di taglia minore, fatto noto e stabilmente confermato dai campionamenti nel quinquennio precedente. Pertanto, per approfondire questa apparente anomalia si è deciso di effettuare successivamente campionamenti specifici per seguire l evoluzione stagionale del reclutamento, a partire dalla riproduzione (maggio-giugno). Tutti gli esemplari esaminati in laboratorio erano in avanzato stadio riproduttivo, con gonadi ben sviluppate e con i caratteristici tubercoli cutanei nuziali (Figura 3). L analisi dei contenuti stomacali ha evidenziato un 80% degli stomaci vuoti ed un 20% con contenuto composto da detrito organico e residui di larve di mosca carnaria. Ditribuzione per classi di lunghezza di abramide e blicca , , , , , , , , ,9 cm Fig. 2. Distribuzione per classi di lunghezza (cm) di abramide e blicca. 7

8 Fig. 3. Maschio di abramide, A. Brama, con tubercoli nuziali e gonadi sviluppate. Carpa comune La carpa, è risultata la seconda specie in ordine di biomassa, rappresentata da esemplari di notevole taglia, compresi tra i 9 e i 18 kg. Degna di nota è la totale assenza di esemplari di medie/piccole dimensioni. Tutti gli animali catturati ad eccezione di uno, consegnato al Servizio Veterinario Provinciale, erano vitali e non presentavano manifestazioni patologiche rilevabili a occhio nudo. L analisi delle gonadi ha evidenziato avanzata maturazione, in netto anticipo rispetto alla stagione. L analisi dei contenuti stomacali effettuata su 4 individui ha evidenziato la presenza di materiali riconducibili a sfarinati e granaglie (70% in peso) e larve di mosca carnaria (30 % in peso). Carassio La specie è risultata presente in tutta l estensione (3 km) del tratto di canale adibito a campo di gara, ma con pochi individui in un ristretto intervallo di taglie, tra 0,6 e 1,4 kg. Anche per il carassio l analisi delle gonadi ha evidenziato l 80% degli animali in stadio riproduttivo avanzato. Tutti gli stomaci esaminati sono risultati vuoti. Siluro Il siluro è risultato la specie più abbondante in biomassa. Oltre che ben rappresentata numericamente mostra una omogenea distribuzione di taglie, a partire da individui di 41,5 cm e 471,7 g fino a 172 cm e 34,25 kg. Il 60 % degli esemplari esaminati presentava gonadi ben sviluppate (Figura 4). L analisi dei contenuti stomacali ha evidenziato che già a partire dalla lunghezza di 59,5 cm e peso di 1464,8 g la dieta è basata principalmente sull abramide (Tabella 2 e Figure 5 e 6), mentre negli individui di dimensioni inferiori, il contenuto stomacale è risultato essere costituito principalmente da larve di mosca carnaria e in parte da gambero rosso della Louisiana (Tabella 2 e Figura 7). 8

9 Specie S. glanis Composizione contenuto stomacale esemplare. lungh. cm abramide gambero rosso larve di mosca carnaria vuoto % (1 es.) 87% % % (2 es.) 80% % (1 es.) 30% 5 74 * % (1 es.) % (2 es.) % (1 es.) * % (2 es.) * % (2 es.) % (2 es.) Tabella 2. Composizione del contenuto stomacale per singolo esemplare esaminato, espressa in percentuale del peso totale del contenuto stomacale; in parentesi è riportato il numero degli esemplari della specie rinvenuta. Fig.4. Femmina di siluro con gonadi mature. Fig. 5. Contenuto stomacale di siluro; si notano i resti di due abramidi parzialmente digerite. 9

10 Fig. 6. Contenuto stomacale di siluro con due abramidi ben riconoscibili La comunità ittica negli anni precedenti ( ) I risultati presentati in questo paragrafo sono stati raccolti nel corso del quinquennio nell ambito di varie campagne di campionamento, per la stesura della Carta Ittica della Zona B dell Emilia-Romagna, ( ), nell ambito delle Convenzione con la Provincia di Ferrara e, in particolare come azione espressamente dedicata alla stima della consistenza dei popolamenti di siluro, carpa e carpa erbivora del C. Circondariale ( ). Complessivamente sono state effettuate 10 uscite, 2 all anno. I metodi utilizzati sono gli stessi descritti in questa relazione e ciò rende confrontabili i risultati. La comunità ittica pregressa è risultata rappresentata per la maggioranza da ciprinidi alloctoni come carpa, abramide, carassio, carpa erbivora, pseudorasbora e blicca e predatori alloctoni come siluro, lucioperca, persico sole e pesce gatto. Le specie autoctone rinvenute sono scardola, alborella ed anguilla. La distribuzione in biomassa delle singole specie, espressa come percentuale del totale è riportata in Figura 8. Fig. 7. Contenuto stomacale di siluro; sono ancora ben visibili larve di mosca carnaria di vari colori. 10

11 Ditribuzione in biomassa % del totale pescato (776,8 kg.), periodo carpa siluro carassio abramide carpa erbivora lucioperca scardola blicca anguilla pescegatto persico sole alborella pseudorasbora gambusia Figura 8. Distribuzione in biomassa delle singole specie, espressa come percentuale del totale campionato. I dati presentati sono la media dei risultati di 10 uscite di campionamento effettuate sul Canale Circondariale nel periodo per un totale in biomassa di 776,8 kg Moria di carpa Il fenomeno di moria ha interessato quasi esclusivamente la carpa comune C. carpio con rinvenimento dei primi esemplari morti il 4 aprile In occasione del campionamento del 14 aprile sono state contate 185 carcasse di carpa. Nella stessa data, sono state complessivamente rinvenute 3 carcasse di siluro nell intero tratto campionato (16,5 km). In base allo stato di decomposizione degli animali è stato possibile datare la morte a circa una settimana prima, ad esclusione di un solo esemplare di carpa e dell unico esemplare di lucioperca rinvenuto, morti il giorno precedente. Il 26 aprile, in occasione del secondo campionamento sono state contate 219 carcasse di carpa e 2 carcasse di siluro. In base allo stato di decomposizione, l 80% circa delle carcasse era riconducibile a quelle contate in occasione del censimento del 14 aprile, mentre il 20% era morto successivamente, indicativamente da 3-4 gg. Tutte le carpe morte erano di dimensioni notevoli, corrispondenti a un peso mediamente pari a circa 7-8 kg. Le carcasse di siluro corrispondevano ad un peso di circa 10 kg. Nessun individuo di dimensioni inferiori è stato rinvenuto così come non è mai stato rinvenuto alcun individuo di altre specie abbondanti nel C. Circondariale, come l abramide, il carassio e la blicca Qualità delle acque 11

12 I risultati del monitoraggio della qualità delle acque sono riportati in appendice. Il quadro rilevato è quello tipico del C. Circondariale nella stagione invernale e di inizio della primavera; per una trattazione più dettagliata, si rimanda ai report tematici disponibili sul sito di ARPA Emilia- Romagna, per gli anni dal 2000 al 2003, e sul sito di ARPA Ferrara ( dal 2007 ad oggi. Tale caratterizzazione idrochimica indica che il C. Circondariale nell ultimo decennio è stato contraddistinto da una buona qualità rispetto ai canali monitorati in provincia di Ferrara, risultando costantemente nella classe intermedia di cinque classi di qualità, espresse in base all Indice L.I.M. che definisce il Livello di Inquinamento da Macrodescrittori chimici e microbiologici delle acque (per un approfondimento sull indice di veda in Appendice). I dati del primo trimestre del 2011 sono riportati in Appendice. In particolare, si può notare che: i parametri indicatori di alterazioni della trofia del corpo idrico e/o di scarichi di sostanza organica, quali la concentrazione dell azoto ammoniacale, del BOD e COD, dell ossigeno disciolto ed il ph non presentano né valori tali da generare stress per specie ittiche presenti (ad es. ciprinidi limnofili) né alterazioni rispetto all anno/i precedenti; i valori di BOD e COD misurati alla stazione Fosse, rappresentativa del tratto del C. Circondariale lungo l argine Agosta, sono risultati relativamente alti ma comunque non tali da determinare una flessione della concentrazione dell ossigeno al di sotto del valore di saturazione; la concentrazione dell azoto ammoniacale è rimasta relativamente bassa e, in relazione al ph neutro o debolmente basico, sempre lontana dal poter generare fenomeni di tossicità per la fauna ittica; la conducibilità è risultata generalmente superiore ai 1000 µs/cm, in linea con le caratteristiche del bacino che risente di intrusione salina, particolarmente alta alla Stazione Fosse, nel tratto lungo l Argine Agosta che separa il canale dalle Valli di Comacchio; in linea con la conducibilità sono risultate le concentrazioni di cloruri e solfati; la concentrazione dei metalli pesanti è risultata al di sotto del limite di certificazione analitico e quindi dal punto di vista dei microinquinanti inorganici le acque del C. Circondariale possono reputarsi di elevata qualità; le concentrazioni dei composti organici di sintesi sono rimaste al di sotto del limite di certificazione analitico; anche le concentrazioni dei fitofarmaci sono rimaste sotto soglia; gli interferenti endocrini (ad es. octilfenolo e nonilfenolo) non superano il limite di certificazione analitico, ad indicare l assenza di fattori che possono alterare il rapporto sessi e la maturazione delle gonadi. I dati idrochimici nei mesi precedenti alla moria di carpa indicano che i fenomeni monitorati non sono ascrivibili alla scarsa qualità delle acque. Inoltre, il fatto che la moria abbia interessato quasi 12

13 esclusivamente una sola specie, la carpa, smentisce ulteriormente l ipotesi che si sia verificato un inquinamento di tipo acuto. Altre evidenze che interessano la comunità ittica del C. Circondariale, quali la sistematica assenza delle classi di taglia minori di carpa, carassio e abramide e la scomparsa di specie autoctone che erano dominanti fino a pochi anni fa, come ad esempio l alborella, completano un quadro di forte disequilibrio della comunità ittica, indipendente da stress di tipo chimico Discussione dei risultati Per facilitare l analisi congiunta dei risultati e la compilazione di un quadro generale, riprendiamo nei seguenti punti le principali evidenze raccolte con il campionamento: il C. Circondariale è dominato da specie ittiche alloctone o acclimatate da tempo; il siluro è risultata la specie più rappresentata in biomassa (54,4 % del totale) con una tendenza in aumento rispetto al quinquennio precedente, in cui era pari al 34,6% del totale; la carpa è risultata la seconda specie più abbondante in biomassa (30% del totale), con individui di peso compreso tra 6,2 e 18 km; l abramide è risultata essere la specie numericamente più rappresentata, con ampia distribuzione di taglie. Tutti gli esemplari di abramide catturati erano vitali, privi di lesioni cutanee o branchiali, in buono stato generale e con la classica livrea del periodo riproduttivo, come confermato dall esame delle gonadi; il carassio è risultato relativamente abbondante in biomassa ma con pochi esemplari di grande taglia, localizzati nel sottoriva della sponda opposta al campo gara, in mezzo ai resti della palificazione spondale, utilizzata come rifugio; tale localizzazione è l unica dove il carassio è stato catturato. Tutti gli individui esaminati avevano lo stomaco vuoto; in base all analisi dei contenuti stomacali è stato evidenziato che le pasture e le larve di mosca carnaria, utilizzate nel campo gara, sono consumate preferenzialmente da esemplari di carpa di grandi dimensioni (>8 kg) e da esemplari di siluro di piccole, medie dimensioni, con peso indicativamente inferiore a 2 kg. Differentemente, è risultato che le specie oggetto della pasturazione utilizzano marginalmente questa risorsa; infatti, gli stomaci di abramide sono risultati vuoti nell 80% degli animali esaminati e quelli del carassio vuoti nella totalità dei casi; dall esame degli stomaci di siluro è stato evidenziato che dalla lunghezza di 83 cm, corrispondente al peso di 3,5 kg, la dieta è esclusivamente basata sull abramide. In base alle evidenze sopra elencate è possibile formulare la seguente interpretazione dei fenomeni che stanno interessando il campo di gara delle Vallette di Ostellato: 13

14 in relazione ai prossimi campionati di pesca, la frequentazione del campo di gara è aumentata e ciò ha fatto aumentare l estensione del tratto interessato dalla pasturazione e il numero di giorni in cui è effettuata (fino a un massimo di 4 alla settimana); ciò ha determinato un aumento della densità ittica di quasi tutte le specie e ne ha stabilizzato la permanenza in loco; in occasione delle competizioni e della pasturazione, tutte le specie cercano di approfittare della aumentata disponibilità alimentare; in base all analisi dei contenuti stomacali, appare che in tali condizioni di assembramento si verificano i seguenti fenomeni: competizione tra carpa e abramide; predazione di siluro su abramide; il verificarsi dei due fenomeni, di cui ai punti precedenti, ha l effetto di spostare le abramidi dal fondale; tale affermazione è supportata dal fatto che l imbrocco delle abramidi, sia su rete in nylon che sui tramagli, è avvenuto preferenzialmente in prossimità della superficie, sebbene le reti coprissero tutta la colonna d acqua; tale comportamento è associabile alla necessità di mantenersi il più possibile al di fuori della predazione del siluro; l imminente riproduzione dell abramide può aver contribuito a condizionare ulteriormente il comportamento di questa specie e a incrementarne la discontinuità delle catture durante le competizioni. Inoltre, a sostegno di quanto espresso nei punti precedenti si ribadisce che : pur mettendo in campo un basso sforzo di pesca (una sola pescata di mezz ora per ciascuna delle 5 reti impiegate) e operando in un momento sfavorevole (tarda mattinata) la numerosità delle catture è stata sorprendentemente alta, tale da escludere che si sia verificata una riduzione della popolazione di abramide del C. Circondariale; i dati ARPA indicano l assenza di stress chimici sui popolamenti ittici e sull abramide in particolare, tali da aver condizionato negativamente la pescosità del campo di gara. I risultati dei campionamenti, programmati per tutto il 2011, permetteranno di completare un quadro esaustivo delle dinamiche che interessano i popolamenti ittici. Tramite la condivisione dei risultati con le Associazioni interessate sarà possibile definire un relativo piano di gestione del Canale Circondariale Ringraziamenti Si ringrazia per la disponibilità e l appoggio logistico la Sig. Patrizia Spedo, responsabile dell Oasi Valli di Ostellato, la guida escursionistica Dott.ssa Angela Bellini e tutto il personale dell oasi. 14

15 Appendice - Caratterizzazione della qualità delle acque - Servizio Sistemi Ambientali ARPA Ferrara DES_STAZIONE Idr. Fosse Idr. Fosse Idr. Fosse Idr. Valle Lepri Idr. Valle Lepri Idr. Valle Lepri Ponte Trava Ponte Trava Ponte Trava codice stazione data e ora del prelievo 4 gennaio febbraio marzo gennaio febbraio marzo gennaio febbraio marzo 2011 temperatura acqua ( C) 2,4 3,5 6,5 0,4 3,7 7,1 5,6 5,7 9,5 temperatura aria ( C) 0,5 4, , ,5 18 regime idrologico morbida morbida piena morbida morbida piena morbida morbida morbida ph 8,04 8,04 8,05 8,2 7,96 8,11 8,04 7,93 7,8 ossigeno disciolto (mg/l) 10, ,5 6, ,3 14,4 10,5 ossigeno saturazione (%) conducibilità µs/cm a 20 C Durezza CaCO3 mg/l azoto totale mg(n)/l 5,6 3,6 2,5 7,3 4,2 2,8 6,3 4,6 7,2 azoto nitrico mg (N)/L 4,5 2,8 1,6 6,5 3,8 1,8 3,8 2,8 5,5 azoto ammoniacale mg (N)/L 1,04 0,59 0,58 0,61 0,13 0,18 0,94 0,7 0,73 BOD 5 O2 mg/l COD O2 mg/l fosforo totale mg (P)/L <0,01 0,08 0,13 0,07 0,05 0,1 0,17 0,11 0,12 fosforo ortofosfato mg (P)/L <0,01 <0,01 0,02 0,03 <0,01 0,04 0,02 <0,01 0,03 Cloruri mg (Cl)/L Solfati mg (SO4 )/L Escherichia coli UFC/100 ml 10 <10 <10 <10 <10 <10 60 <10 <10 solidi sospesi mg/l alcalinita Ca (HCO3)2 mg/l mercurio Hg µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 arsenico As µg/l boro µg/l zinco Zn µg/l < rame Cu µg/l <5 <5 <5 <5 <5 <5 <5 <5 5 nichel Ni µg/l cromo totale Cr µg/l <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 cadmio Cd µg/l <0,1 0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 piombo Pb µg/l <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 <2 calcio mg/l ,1,1 tricloroetano µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 tetraclorometano µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Alachlor µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 1,2 dicloroetano µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Propaclor µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Atrazina µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Benfluralin µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 15

16 DES_STAZIONE Idr. Fosse Idr. Fosse Idr. Fosse Idr. Valle Lepri Idr. Valle Lepri Idr. Valle Lepri Ponte Trava Ponte Trava Ponte Trava codice stazione data e ora del prelievo 4 gennaio febbraio marzo gennaio febbraio marzo gennaio febbraio marzo 2011 Metolaclor µg/l <0,01 <0,01 <0,01 0,01 0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Metribuzin µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Molinate µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,03 <0,01 Oxadiazon µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,01 <0,01 0,01 <0,01 Pendimetalin µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Propazina µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Propizamide µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,03 Terbutilazina µg/l <0,01 <0,01 <0,01 0,01 <0,01 0,01 <0,01 <0,01 0,01 Tiobencarb µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Trifluralin µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Simazina µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 esaclorobutadiene µg/l <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 Linuron µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Dimetoato µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Metalaxil µg/l 0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Antracene µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 diclorometano µg/l <6 <6 <6 <6 <6 <6 <6 <6 <6 Diuron µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Isoproturon µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 naftalene µg/l 0,02 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 benzo a pirene µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 benzo b fluorantene µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 benzo ghi perilene µg/l <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 indeno 123 cd pirene µg/l <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 <0,005 benzene µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Clorfenvinfos µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Ftalato di bis(2-etilesile) (DEHP) µg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 Benzo k fluorantene µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 3,4 dicloroanilina µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Azinfos-Metile µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Desetil Atrazina µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Etofumesate µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Metamitron µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Desetil terbutilazina µg/l <0,01 <0,01 <0,01 0,01 0,01 0,01 <0,01 <0,01 0,01 1,1,2 tricloroetilene µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 1,1,2,2 tetracloroetilene µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 bensulfuronmetile µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Carbofuran µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Metobromuron µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 toluene µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 monoclorobenzene µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 16

17 DES_STAZIONE Idr. Fosse Idr. Fosse Idr. Fosse Idr. Valle Lepri Idr. Valle Lepri Idr. Valle Lepri Ponte Trava Ponte Trava Ponte Trava codice stazione data e ora del prelievo 4 gennaio febbraio marzo gennaio febbraio marzo gennaio febbraio marzo clorotoluene µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 Diazinone µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 chlorpiryphos metile µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Malation µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 chlorpiryphos etile µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Metidation µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Fosalone µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 1,2 diclorobenzene µg/l <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 1,3 diclorobenzene µg/l <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 1,4 diclorobenzene µg/l <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 1,2,4 triclorobenzene µg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 2-clorotoluene µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 3-clorotoluene µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 Diclorvos µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Paration etile µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Fenitrotion µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Propanil µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pirazone (cloridazon-iso) µg/l <0,01 0,01 <0,01 <0,01 0,01 0,01 <0,01 <0,01 0,22 Lenacil µg/l 0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,05 Endosulfan beta µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Procimidone µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Propiconazolo µg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 Endosulfan alfa µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Metazaclor µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 O-xilene µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 1,2,3 triclorobenzene µg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 triclorometano µg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 Pirimicarb µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 M,P-XILENI µg/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Atrazina desisopropil (met) µg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 Dicloran µg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 Dimetenamid-P µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Imidacloprid µg/l <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 Azoxistrobin µg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 Lindano (HCH gamma) µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 1,3,5 triclorobenzene µg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 Buprofezin µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Penconazolo µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Pirimetanil µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 0,01 <0,01 0,01 <0,01 Clortoluron µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Acetamiprid µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 17

18 DES_STAZIONE Idr. Fosse Idr. Fosse Idr. Fosse Idr. Valle Lepri Idr. Valle Lepri Idr. Valle Lepri Ponte Trava Ponte Trava Ponte Trava codice stazione data e ora del prelievo 4 gennaio febbraio marzo gennaio febbraio marzo gennaio febbraio marzo 2011 Acetoclor µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Aclonifen µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Clorantraniliprolo (DPX E-2Y45) µg/l <0,01 <0,01 <0,01 0,02 <0,01 <0,01 0,01 <0,01 0,02 Ciprodinil µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Flufenacet µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Petoxamide µg/l <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 <0,01 Prodotti fitosanitari e biocici totali µg/l N.R. N.R. N.R. N.R. N.R. N.R. N.R. N.R. N.R. Bentazone µg/l 0,01 0,02 <0,1 Pentaclorofenolo µg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 MCPA µg/l <0,05 <0,05 <0,05 Mecoprop µg/l <0,05 <0,05 <0,05 1-Cloro-2-nitrobenzene µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 1-Cloro-3-nitrobenzene µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 1-Cloro-4-nitrobenzene µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 Cloronitrotolueni µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 2-Clorofenolo µg/l <0,6 <0,6 <0,6 <0,6 3-Clorofenolo µg/l <0,6 <0,6 <0,6 <0,6 4-Clorofenolo µg/l <0,6 <0,6 <0,6 <0,6 2,4,5-Triclorofenolo µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 2,4,6-Triclorofenolo µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 2,4-Diclorofenolo µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 2-Cloroanilina µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 3-Cloroanilina µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 4-Cloroanilina µg/l <0,3 <0,3 <0,3 <0,3 Clorolacani C10-C13 µg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 P5BDE-100 µg/l <0,0001 <0,0001 <0,0001 <0,0001 T3BDE-28 µg/l <0,0001 <0,0001 <0,0001 <0,0001 T4BDE-47 µg/l <0,0001 <0,0001 <0,0001 <0,0001 P5BDE-99 µg/l <0,0001 <0,0001 <0,0001 <0,0001 H6BDE-154 µg/l <0,0001 <0,0001 <0,0001 <0,0001 H6BDE-153 µg/l <0,0001 <0,0001 <0,0001 <0,0001 Ottilfenolo µg/l <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 4-Nonilfenolo µg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 18

19 Appendice - Nota esplicativa inerente gli indici di qualità ambientale attualmente impiegati per il monitoraggio dei corsi d acqua. La normativa vigente (D.Lgs. 152/2006, parte terza) stabilisce rispetto al precedente D.Lgs. 152/99, abrogato dallo stesso, nuovi criteri per individuare i corpi idrici significativi, e stabilisce lo stato di qualità ambientale di ciascuno di essi. Nel 2009 è quindi iniziato in Arpa l adattamento della rete esistente alle nuove esigenze normative. La rete è stata infatti in parte modificata, in relazione alla sperimentazione dei metodi biologici necessari alla nuova definizione di stato ecologico. I parametri da analizzare sono infatti diventati: A. Elementi di qualità biologica, comprendenti valutazioni della composizione del fitoplancton, macrofite, fitobenthos, macroinvertebrati bentonici e fauna ittica. B. Elementi di qualità idromorfologica, comprendenti valutazioni del regime idrologico e delle condizioni morfologiche tra cui la continuità fluviale e la struttura della zona ripariale. C. Elementi di qualità fisico - chimica a sostegno degli elementi biologici, che possiamo identificare con quelli chimici di base. D. Inquinanti specifici, cioè tutte le sostanze prioritarie di cui è stato accertato lo scarico nel corpo idrico e delle sostanze non prioritarie di cui è stato accertato lo scarico in quantità significative. Dal 2010 sono poi state ridotte le frequenze di campionamento su alcune stazioni di apertura e chiusura di bacino. A livello classificativo, in attesa della elaborazione sulla qualità dei dati del triennio ai sensi del Decreto 260 dell 8 novembre 2010, a tutt oggi i dati vengono elaborati con i criteri del vecchio decreto (D.Lgs. 152/99) proprio per garantire continuità di giudizio in tutto il periodo di vita della rete Su questi dati è dunque ancora applicabile il concetto di Stato Ecologico introdotto dal vecchio D.Lgs. 152/99 che lo definiva per i corpi idrici superficiali come l espressione della complessità degli ecosistemi acquatici, alla cui definizione contribuivano sia parametri chimico-fisici di base relativi al bilancio dell ossigeno ed allo stato trofico, attraverso l indice LIM, che la composizione della comunità macrobentonica delle acque correnti attraverso il valore dell Indice Biotico Esteso. Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM) Il Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM) si ottiene sommando i punteggi ottenuti da 7 parametri chimici e microbiologici macrodescrittori, considerando il 75 percentile della serie delle misure (Tabella 1). 19

20 Tabella 1: Livello Inquinamento da Macrodescrittori (Tab.7 All.I D.Lgs. 152/99) Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello OD (% sat.) (*) > 50 BOD 5 (O 2 mg/l) < 2, > 15 COD (O 2 mg/l) < > 25 NH 4 (N mg/l) < 0,03 0,10 0,50 1,50 > 1,50 NO 3 (N mg/l) < 0,3 1,5 5,0 10,0 > 10,0 Fosforo t. (P mg/l) < 0,07 0,15 0,30 0,60 > 0,60 E.coli (UFC/100 ml) < > Punteggio L.I.M < 60 Indice Biotico Esteso (IBE) Un approccio complementare al controllo chimico-fisico, in grado di fornire un giudizio sintetico sulla qualità complessiva dell ambiente e stimare l impatto che le diverse cause di alterazione determinano sulle comunità di macroinvertebrati che colonizzano i corsi d'acqua, è dato dall IBE (Indice Biotico Esteso): esso classifica la qualità di un corso d acqua su di una scala che va da 12 (qualità ottimale) a 1 (massimo degrado), suddivisa in 5 classi di qualità (Tabella 2). Tabella 2: Conversione dei valori IBE in Classi di Qualità e relativo giudizio Classi di qualità Valore di E.B.I. Giudizio Colore di riferimento Classe I Ambiente non alterato in modo sensibile Azzurro Classe II 8-9 Ambiente con moderati sintomi di alterazione Verde Classe III 6-7 Ambiente alterato Giallo Classe IV 4-5 Ambiente molto alterato Arancione Classe V Ambiente fortemente degradato Rosso Il valore di Indice Biotico Esteso (IBE), da utilizzare per determinare lo Stato Ecologico, corrisponde alla media dei singoli valori rilevati, durante l anno, nelle campagne di misura distribuite stagionalmente o rapportate ai regimi idrologici più appropriati per il corso d acqua 20

21 indagato. Il metodo IBE si basa sull analisi della composizione della comunità dei macroinvertebrati; è previsto dal D.Lgs. 152/99 come analisi di base per valutare lo stato ecologico delle acque superficiali. In effetti lo studio della popolazione dei macroinvertebrati è particolarmente valido nel definire la qualità di un ambiente acquatico per alcune caratteristiche peculiari di questi organismi. Essi infatti hanno un ciclo vitale in ambiente acquatico relativamente lungo, sono ubiquitari, sedentari, ed infine sono facili da campionare e da identificare. I macroinvertebrati sono composti, inoltre, da rappresentanti di diversi phyla e di differenti livelli trofici, con sensibilità diverse all'inquinamento e pertanto in grado di evidenziare fenomeni di inquinamento che provocano alterazioni ambientali. Gli indici basati sullo studio dei macroinverebrati tengono conto del fatto che gli impatti prodotti sull ambiente per modificazioni fisiche e chimiche agiscono soprattutto sulla composizione e sul numero totale di individui e di specie. Va qui ricordato che nella provincia di Ferrara la quasi totalità dei corpi idrici superficiali ha caratteristiche di canale artificiale. Sin dal 1992 il metodo IBE per la classificazione biologica è stato applicato a stazioni poste su corpi idrici superficiali sia naturali che artificiali, anche se poi i valori risultanti dall applicazione di tale metodo sono stati considerati per il calcolo del SECA (vedi dopo) soltanto per i corpi idrici superficiali naturali, così come vuole il D.Lgs. 152/99. Come inizialmente riportato, seguendo il più recente D.Lgs. 152/2006, per la definizione dello stato ecologico dei fiumi le osservazioni sin qui considerate saranno rivisitate alla luce dello studio della composizione e abbondanza dei macroinvertebrati bentonici. Anche per l IBE, come per il LIM, è stato preso come tempo zero il biennio In tali anni il metodo IBE venne applicato sulle stesse stazioni di campionamento della provincia di Ferrara destinate ai campionamenti per le analisi chimico fisiche delle acque superficiali, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 152/99 e dalla Legge Regionale 9/83. Stato Ecologico dei Corsi d'acqua (SECA) Per definire lo Stato Ecologico di un corpo idrico superficiale (SECA) si adotta l intersezione riportata in Tabella 3, dove il risultato peggiore tra quelli di LIM e di IBE determina la classe di appartenenza. Tabella 3: Stato Ecologico dei Corsi d Acqua CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 I.B.E , 2, 3 L.I.M < 60 21

22 Stato Ambientale dei Corsi d'acqua (SACA) Al fine dell attribuzione dello Stato Ambientale del corso d acqua (SACA), Tabella 5, i dati relativi allo Stato Ecologico continuano a tutt oggi ad essere rapportati ai dati relativi alla presenza degli inquinanti chimici indicati nella tabella 1 dell Allegato 1 del D.Lgs. 152/99 (Tabella 4). Serve infatti mantenere il criterio di calcolo uguale a quello degli anni precedenti. 22

23 2. MONITORAGGIO DELLA FAUNA ITTICA IN OCCASIONE DELLO SVUOTAMENTO DEL BACINO DI BERRA Il monitoraggio ed il campionamento della fauna ittica in occasione dello svuotamento del bacino di Berra, eseguita periodicamente ogni autunno, è un attività in essere da più di 15 anni ad oggi e rappresenta tra le più importanti occasioni di monitoraggio qualitativo dei popolamenti ittici del basso corso del Po, soprattutto in riferimento al rischio di ingresso di nuovi alloctoni nella rete idrica della provincia di Ferrara Risultati A seguire si riportano i risultati di 2 operazioni avvenute durante l anno 2011; il recupero previsto per l autunno 2010 posticipato in modo del tutto inusuale al 23/02/2011, per esigenze consortili legate alla manutenzione degli impianti ed all andamento dei livelli idrici del Po e quello autunnale ordinario effettuato in data 17/11/2011. Fig.9 Distribuzione in biomassa % delle singole specie recuperate nel bacino di Berra, febbraio 2011; in rosso vengono indicate le specie alloctone, in giallo le specie acclimatate da tempo e in blu le specie autoctone. SPECIE QUANTITA' RECUPERATE (Q) Siluro (Silurus glanis) 11,22 Carpa (Cyprinus carpio) 5,22 Abramide (Abramis brama) 2,45 Muggine calamita (Liza ramada ) 1,57 Lucioperca (Stizostedion lucioperca) 0,52 Barbo europeo (Barbus barbus) 0,20 Pesce gatto punteggiato (Ictalurus punctatus) 0,06 Aspio (Aspius aspius) 0,01 TOTALE 21,25 Quantitativi (q) per specie recuperati nel bacino di Berra, novembre 2011; in rosso vengono indicate le 23

24 specie alloctone, in giallo le specie acclimatate da tempo e in blu le specie autoctone. Fig.10. Distribuzione in biomassa % delle singole specie recuperate nel bacino di Berra, novembre 2011; in rosso vengono indicate le specie alloctone, in giallo le specie acclimatate da tempo e in blu le specie autoctone 2.2. Considerazioni riferite al recupero del 23/02/2011 Il totale del pescato è pari a 24,14 q, leggermente inferiore rispetto al monitoraggio del 2008 quando i quintali recuperati furono 29,78. I risultati confermano in parte quelli del quadriennio precedente ( ): il siluro continua a farla da padrone con 15,56 quintali sui 24 del totale pescato, tra gli esemplari pescati ne risultano 4 con lunghezza superiore ai 200 cm e con un peso medio di poco inferiore al quintale. Inoltre come gli anni passati alcuni esemplari presentavano ferite buccali causate da ami, oramai cicatrizzate. La carpa è la seconda specie per quantità numerica e percentuale di biomassa pescata, con oltre 8, quintali, registrando un aumento rispetto al 2008, quando rappresentava comunque 1/5 del pescato (6q sui 30 pescati). Osservando i dati relativi alle altre specie recuperate nel bacino, i quantitativi e le taglie del lucioperca e del barbo rimangono pressoché invariate, mentre si segnala un calo o il mancato ritrovamento delle altre specie di media piccola taglia, sia autoctone come l anguilla, il cefalo ed il cavedano che alloctone, come l aspio, l abramide ed il carassio. Con tutta probabilità il ritardo nello svuotamento del bacino di 4 mesi rispetto agli anni passati, quando veniva effettuato durante il mese di ottobre, ha determinato una pressione predatoria da parte del siluro su tutte le altre specie maggiore nel tempo, semplificando ulteriormente la composizione ittica ed il range di taglie delle specie pescate. Lo stesso siluro nel campionamento ha fatto registrare taglie medie superiori rispetto agli anni passati, (140 cm 36 kg) e il mancato ritrovamento di esemplari di piccola taglia sostiene l ipotesi di cannibalismo. 24

25 2.3. Considerazioni riferite al recupero del 17/11/2011 La quantità totale del pescato è stata pari a 21,2 quintali, registrando un leggero calo rispetto all andamento dei recuperi degli anni precedenti dal 2005 al 2010 (media di 29 q); mentre la diversità in specie si è mantenuta costante, per un totale di 7 specie pescate. Il siluro continua ad essere la specie maggiormente presente in biomassa % pari al 52,81 per un totale di 11,22q pescati. Rispetto ai recuperi degli anni precedenti, in cui si sono registrati esemplari superiori ai 100 kg di peso e i 2 m di lunghezza, gli esemplari di maggiori dimensioni, recuperati nel 2011, non superavano i 185cm di lunghezza e i 65 kg di peso. Gli individui presentavano una lunghezza media pari a 127cm con un peso medio di 26,8 kg. La carpa, come il siluro, è ormai consolidata come specie abbondantemente presente con il 24,5%: della biomassa totale. Nel precedente recupero la biomassa rappresentava circa 1/3 (8q su 24q) del totale, mentre nel quadriennio rappresentava 1/5 (6q su 30q) del totale. L abramide è la terza specie in valore di biomassa %, come riportato durante il quinquennio I 2,5q pescati confermano le ipotesi avanzate lo scorso anno di una pressione predatoria maggiore da parte del siluro nel bacino, causata dallo slittamento del recupero da novembre 2010 a febbraio Si segnala la forte presenza della specie muggine calamita con 1,5q. Tale specie era stata recuperata nel quinquennio , sempre con quantità nettamente inferiori, all incirca 1/4 rispetto ad oggi (0,35q su 1,5q). In forte crescita è risultata essere il lucioperca con 52,4 kg e 2,4 % di biomassa sul totale del pescato: tale specie è raddoppiata in quantità rispetto al recupero di febbraio dello stesso anno, e quasi quadruplicata rispetto al quinquennio Per quanto riguarda il barbo, si evidenzia come la quantità recuperata (20kg) sia in leggero aumento rispetto al monitoraggio di febbraio, ma si sia dimezzata rispetto al Da notare la presenza del pesce gatto punteggiato, con 5,8 kg pescati, riscontrata raramente nei precedenti monitoraggi in tale bacino con esemplari di lunghezza media di 51,5cm e peso medio 1,6 kg. Tale dato indica un aumento della presenza della specie nel fiume Po; tale tendenza è stata confermata durante il 2011, anche dai pescatori sportivi e di professione che pescano sul Po e sui principali canali derivatori. 25

26 3. MONITORAGGIO DEL NOVELLAME NEI CANALI ADDUTTORI DELLE VALLI DI COMACCHIO, NELL ANNO 2011, IN RELAZIONE ALL ISTITUZIONE DI MISURE DI TUTELA Premessa Nell ambito del Divieto Temporaneo di Pesca Sportiva Ricreativa, istituito con delibera C.P. 48/28274 del 24/05/01 per tutelare la rimonta di pesce novello nei canali adduttori delle Valli di Comacchio e nel comprensorio vallivo di Valle Fattibello-Spavola, è stato effettuato per il III anno consecutivo il monitoraggio della fauna ittica, tramite l utilizzo di capanni da pesca, attualmente presenti in tutto il comprensorio vallivo di Fattibello-Spavola (Comacchio). L accesso e l utilizzo dei capanni da pesca è stato concordato ed organizzato dal Presidente Domenico Sangiorgi e gentilmente concesso dall Associazione Capannisti ed in particolare dal vicepresidente Dott. Marco Panzacchi, che ha seguito direttamente sul campo le azioni di monitoraggio. A seguire vengono riportate le fasi e metodiche di studio, i risultati e le considerazioni relative al lavoro effettuato Area interessata dallo studio Lo studio ha interessato l area nord-occidentale ed i canali del comprensorio vallivo di valle Fattibello, valle Spavola e valle Capre situato a nord delle Valli di Comacchio. Si tratta di un area di circa 700 ha di superficie, caratterizzata da un continuo collegamento con il mare attraverso il canale Navigabile ed il canale Logonovo, che risente di apporti d acqua dolce da parte del canale Navigabile e del canale Fosse-Foce, che scola parte del comprensorio agricolo del Mezzano. L area presenta batimetria estremamente disomogenea, da pochi centimetri ad un massimo di 3 metri nei canali sub-lagunari, con profondità media di circa 1 m. La variabilità morfologica dei fondali (sabbie, substrato duro, depositi di capulerio ecc.), unita alla presenza di barene, dossi e isolotti ed al collegamento con il mare, rendono tale comprensorio un area idonea alla riproduzione della fauna ittica ed alla crescita del novellame Stazioni di monitoraggio e modalità di pesca Il monitoraggio, rispetto ai due anni precedenti, per tutto il 2011 è stato effettuato utilizzando un'unica stazione di campionamento(capanno n. 120) situata sul canale sub-lagunare-fattibello, posizionata a circa 600 m prima dell incile tra il canale e la valle aperta (Figura 11). 26

27 Figura 11. Area interessata dallo studio e stazione di monitoraggio Le operazioni di pesca si sono svolte per tutto lo periodo dell anno, con cadenza mensile, da gennaio a dicembre 2011, in fasce orarie comprese tra le 10 e le Durante ogni giornata di campionamento, sono state effettuate pescate ogni 20, per una media di 24 per sessione di pesca. La rete utilizzata, di 15X15m di ampiezza, presentava maglia esterna di 12 mm, una mediana di 8 mm ed una interna di 6 mm. Ad ogni campionamento, oltre i dati riferiti alle quantità numeriche ed alle misure biometriche degli esemplari catturati, è stata compilata una scheda di campo riportante le condizioni al contorno (meteo, fase di marea, fasi lunari e fotoperiodo) ed i dati abiotici, aggiornati in relazione all orario di ogni singola pescata. Su tutti gli esemplari catturati è stato effettuato il riconoscimento tassonomico ed il conteggio numerico degli esemplari per ogni singola specie (figure 12-13). Di ogni esemplare sono state misurate la lunghezza con calibro a risoluzione millimetrica e il peso con una bilancia di precisione (±0,1 g); nel caso di campioni con elevato numero di esemplari della stessa specie, le misure di lunghezza sono state effettuate su un sub-campione random di 100 individui per specie. 27

28 Figura 12, 13. Fase di selezione del pescato attraverso il primo riconoscimento specifico, e misure biometriche su esemplari di orata Risultati Le specie ittiche Nel corso dell anno 2011, sono state complessivamente censite 29 specie ittiche e 4 specie di crostacei, per un totale di 9431 individui (Tabella 3) e 49,65 kg di pescato. Le specie ittiche dominanti in termini numerici risultano essere l acciuga (41%), lo spratto (19,5%), il latterino (14,5%) e la passera (9,5%); queste 4 specie rappresentano in termini numerici, l 85% del totale pescato; mentre tra i crostacei la specie più pescata è risultata essere la schilla. Tra le 5 specie di mugilidi, il cefalo calamita (523 esemplari), seguita dal muggine musino (231 esemplari) e dal muggine dorato (78 esemplari), vanno a rappresentare la totalità dei mugilidi catturati, mentre il cefalo (6 esemplari) ed il muggine labbrone (17 esemplari) sono risultati scarsamente presenti. I pesci piatti sono rappresentati dalla passera con 749 esemplari e dalla sogliola con 99 individui. I gobidi sono presenti con 5 specie, la specie più rappresentata è il ghiozzo paganello, seguita dal ghiozzetto cenerino, mentre le altre specie (ghiozzo di laguna, go e ghiozzo nero) sono presenti in numero di pochi esemplari compresi, tra 2 e 7. L anguilla è presente con 37 esemplari, e rappresenta lo 0,46% del pescato totale. Nessuna specie di acqua dolce è stata rinvenuta nelle 12 giornate di campionamento. Dalla tabella 1 si può notare, inoltre, come 6 specie sul totale, ghiozzetto cinerino, ghiozzetto di laguna, pesce ago di rio, nono, cheppia ed anguilla, rientrino sotto forme particolari di protezione quali la Direttiva 92/43/Cee, all. II e V, la Convenzione di Berna, all. II e III ed il Regolamento 1100/2007 lista rossa IUCN. 28

29 Le specie dominanti in termini di biomassa percentuale risultano essere il muggine calamita (45,76%), la passera (12%), l acciuga (10,7%), il latterino (9%), il muggine dorato (5,8%), il musino (5%) e lo spratto (5%) (Fig.14). Queste 7 specie rappresentano il 93% del pescato in termini di biomassa, l anguilla con una biomassa di 561 gr, rappresenta l 1,18%. 29

30 Tabella 3. Lista tassonomica, numero di individui, grammi totali, lunghezza media e forme di protezione vigente per ogni singola specie pescata Distribuzione in biomassa % delle prime 11 specie (97% del totale) Muggine calamita Passera Acciuga Latterino Muggine dorato Muggine musino Spratto Ghiozzo paganello Anguilla Orata Muggine labbrone Serie Fig. 14. Distribuzione in biomassa % delle prime 11 specie campionate sul totale, anno

31 Approfondimento sulle specie ittiche censite nell area valliva Fattibello-Spavola. I popolamenti ittici che contraddistinguono le acque di transizione del Nord Adriatico posso essere raggruppati in 5 diverse categorie ecologiche: residenti lagunari (RL), migratori marini (MM), migratori occasionali (MO), migratori anadromi (MA) e specie dulciacquicole (SD) (Gandolfi et, al. 1985; Franzoi et, al. 1989; Franco et, al. 2006a, 2008a, b). Le specie ittiche dell area lagunare Fattibello Spavola rientrano nelle 5 categorie ecologiche citate, 4 delle 5 categorie sono state censite nell area in oggetto, solamente le specie dulciacquicole non sono state rinvenute (Tab.4). In appendice è riportata una descrizione delle 5 categorie ecologiche a cui appartengono le specie ittiche censite nell area lagunare Fattibello Spavola. Da questa analisi la categoria più rappresentata è risultata essere quella dei migratori marini (MM) con 16 specie, pari al 55% del totale, seguita dai residenti lagunari con 9 specie, pari al 31% del totale, caratterizzata oltre che da gò e latterino, anche dal maggior numero di specie d interesse conservazionistico, quali i ghiozzi cenerino e di laguna, il nono ed il pesce ago. Tra le specie censite quelle appartenenti alla categoria dei migratori occasionali (MO) sono 3, rombo, occhione e triglia, costituenti il 10% del totale. La categoria ecologica che conta il minor numero di specie nel complesso vallivo è quella dei migratori anadromi (MA), rappresentata qui con un unica specie, la cheppia, equivalente al 3,5% del totale. Tabella 4. Specie ittiche censite nel comprensorio Fattibello-Spavola, raggruppate nelle 5 categorie ecologiche delle acque di transizione del Nord-Adriatico. 31

32 Analisi delle distribuzioni temporali del pescato In questo paragrafo vengono descritte le quantità e le taglie delle singole specie ittiche in relazione all andamento delle catture mensili. Sono state prese in considerazione le specie ittiche più presenti come numero d individui, quelle caratterizzate da risalita allo stadio di novellame e quelle di maggiore interesse sia per la pesca professionale non che sportiva. A tali specie appartengono le 5 specie di mugilidi, i pesci piatti quali passera e sogliola, l orata, la spigola, l anguilla e le tre specie di pesce azzurro quali acciuga, spratto e latterino. Acciuga, spratto e latterino Come riportato anche in tabella 4, le specie più pescate sono risultate l acciuga, lo spratto ed il latterino. Tra le tre specie il latterino risulta essere catturato durante tutti i mesi dell anno( Figura 15), incrementando di numero nel il periodo autunnale ed invernale, confermando la sua caratteristica ecologica di specie residente lagunare; contrariamente lo spratto, segue andamenti ben diversi, catturata esclusivamente durante la migrazione primaverile, in particolare nei mesi di maggio e giugno. L andamento delle catture d acciuga evidenzia un crescendo a partire dai primi mesi estivi raggiungendo il picco delle presenze durante il mese di settembre e ottobre: A questo punto gli individui iniziano la migrazione verso le acque marine più calde, lasciando le acque lagunari durante i mesi invernali più freddi, come dimostrato dall assenza di catture nei mesi di gennaio e febbraio. Fig. 15 Distribuzione numerica mensile delle catture di acciuga, latterino e spratto, anno

33 Mugilidi Tutte e 5 le specie di mugilidi sono state censite in Valle Fattibello-Spavola (Fig.16). La specie con le abbondanze numeriche maggiori è il muggine calamita, con circa il 7% sul totale degli individui, pescato nella quasi totalità delle uscite di campionamento fatta eccezione per il mese di novembre. La seconda specie in ordine d abbondanza numerica è il muggine musino, comunemente detta verzellata, presente per gran parte dell anno, in particolare nei mesi autunnali ed invernali. Il Le quantità catturate di muggine dorato, dialettalmente chiamato lotregano, risultano inferiori rispetto alle due specie precedentemente descritte pari a circa 1% sul totale numerico delle specie catturate, concentrando la sua presenza durante tutto l inverno e anche buona parte della primavera. Le atre due specie di mugilidi, il cefalo ed il muggine labbrone, sono stati catturati sporadicamente, in un numero esiguo d esemplari. Fig.16. Distribuzione numerica mensile della cattura delle 5 specie di mugilidi. Nel grafico riportato in figura.17, vengono riportate le taglie medie di lunghezza per singola specie, delle catture dei mugilidi nel corso dell anno 2011, comparate con la taglia minima di cattura imposta a norma di legge di 20cm. Tale taglia minima viene superata solamente dalla specie calamita in aprile e giugno, dal muggine dorato e dal muggine labbrone a giugno ed pochi esemplari di cefalo ad ottobre. Il muggine musino non supera mai la taglia minima di cattura. Inoltre se si osserva l andamento stagionale delle taglie di tutte e 5 le specie è possibile notare un aumento generalizzato a partire dal mese di marzo fino ai mesi autunnali, andamento che va a confermare una risalita di individui allo stadio di novellame per le 5 specie a partire dai primi mesi primaverili. 33

34 40.0 Lunghezza media mensile per singola specie di mugilide G F M A M G L A S O N D calamita dorato musino cefalo labbrone Fig.17. Lunghezza media mensile per singola specie di mugilide; la linea blu tratteggiata indica la taglia minima di cattura (20cm). Passera e sogliola Le specie di pesci piatti censiti nell area di studio sono a passera e la sogliola. Dall analisi del numero delle catture mensili (Fig.18) la passera risulta essere la quarta specie in termini di individui catturati sul totale ed è una delle specie sempre catturata in tutte le uscite di campionamento, raggiungendo il massimo delle catture per numero d individui durante i mesi di aprile, maggio e giugno. Contrariamente la sogliola fa registrare un numero inferiore di individui catturati, concentrati nei mesi primaverili, compresi da marzo a giugno. Fig.18. Distribuzione numerica mensile delle catture di passera e sogliola, 2011 L analisi dell andamento annuale delle lunghezze medie di passera e sogliola evidenzia catture al di sotto della taglia minima per la maggior parte dei mesi (Fig.19). Per la passera, la lunghezza media risulta superiore alla taglia minima di cattura, solamente nei mesi di novembre, dicembre e gennaio; mentre per quanto riguarda la sogliola la sua lunghezza media delle catture risulta essere sempre 34

35 inferiore alla taglia minima, per tutto il periodo dell anno. Tali dati fanno risaltare un trend d accrescimento per entrambe le specie a partire dal mese di marzo quando si registrano il maggior numero di individui allo stadio di novellame, fino ai mesi autunnali ed invernali in cui si registrano le catture dei primi esemplari adulti superiori alla taglia minima di cattura, 12 cm per la passera e 20 cm per la sogliola. Fig.19. Lunghezza media mensile di passera e sogliola: la linea rossa tratteggiata indica la taglia minima di cattura per la sogliola (20cm), mentre la nera indica quella per la passera (12cm). In base alle evidenze riscontrate durante le campagne di monitoraggio dei due anni precedenti, nel 2011 è stato messo a confronto l impatto della pressione di pesca esercitato sulle specie di pesci piatti, tra le ore prima de tramonto e quelle di cambio di luce al calare del sole. A tale scopo, durante ogni uscita di campionamento sono state messe a confronto i dati di cattura di 7 pescate effettuate prima del tramonto e 7 pescate effettuate durante le ore del tramonto (Fig.20). Il confronto mostra una differenza significativa relativo alla passera per, quasi tutto il periodo dell anno, in cui è evidente un considerevolmente aumento delle catture durante le ore del tramonto rispetto alle ore prima del tramonto; in particolare tale evidenza è stata riscontrata durante i mesi di maggio e giugno dove le catture durante il tramonto sono risultate superiori del 75% rispetto alle catture prima del tramonto. Gli stessi risultati sono stati registrati nell andamento delle catture riferite alla specie sogliola. Anche per questa specie il mese di maggio risulta estremamente significativo nel evidenziare la maggior cattura di esemplari durante le ore di cambio di luce (Fig.21). 35

36 G F M A M G L A S O N D luce buio Fig.20 Andamento delle catture di Passera prima e dopo il tramonto: in giallo le catture prima e in nero le catture durante il tramonto. Fig.21. Andamento delle catture della sogliola: in giallo le catture prima del tramonto e in nero quelle effettuate dopo. Anguilla Al giorno d oggi, l anguilla è inserita tra le specie presenti nella lista rossa IUCN, e per lo Stato italiano, è in essere un Piano Nazionale di Gestione per l anguilla, al fine di istituire misure per la ricostituzione dello stock europeo della specie di anguilla, secondo quanto richiesto dal Regolamento (CE) 1100/2007. L anguilla, durante il monitoraggio 2011, è stata censita nel numero di 38 individui, pari all 1,18% della biomassa totale. I mesi più pescosi per la specie sono risultati essere luglio e ottobre, ed in minor misura i mesi primaverili di marzo ed aprile (Fig.22). Il dato delle catture riferite ai mesi primaverili può essre auentato dell ordine di 10 esemplari a campionamento, in quanto, da segnalazione degli stessi capannisti, durante le stesse sere in cui e stato effettuato il monitoraggio le 36

37 catture sono continuate per molte durante la notte. Dai risultati riportati in figura 13 si può notare come anche per l anguilla, come per le atre specie descritte in precedenza, la lunghezza media degli individui catturati sia notevolmente inferiore alla taglia minima di cattura di 30 cm. Fig.22. Distribuzione mensile delle catture di anguilla. Fig.23. Distribuzione della lunghezza media mensile dell anguilla: la linea nera tratteggiata indica la taglia minima di cattura (30cm). Spigola ed orata Le due specie di interesse commerciale, spigola ed orata, in termini numerici di individui rappresentano insieme lo 0,3% del totale e l 1% della biomassa campionata. Le catture di entrambe le specie, si sono concentrate prevalentemente nei mesi tardo primaverili, in particolare durante il mese di giugno, in cui sono stati pescati 21 esemplari d orata e 5 di spigola (fig. 24). Tutti gli esemplari catturati sono risultati essere inferiori alla taglia minima di cattura iposta dai regolamenti. 37

38 Fig.24 Distribuzione numerica mensile delle catture di orata e spigola. Fig.25. Distribuzione mensile della lunghezza media di orata e spigola: la linea tratteggiata rossa indica la taglia minima di cattura della spigola (27cm), mentre quella nera, per l orata (24cm) Discussioni Considerazioni generali In base ai risultati ottenuti durante la campagna di monitoraggio 2011, è possibile esprimere alcune considerazioni sui popolamenti ittici del comprensorio vallivo Fattibello Spavola e sulla gestione della pesca sportiva con capanno in relazione ai possibili impatti sulle specie ittiche 1) L intera area presenta un elevata biodiversità ittica con 33 specie ittiche caratteristiche degli ambienti lagunari di transizione. Tra le 33 specie ben 6 risultano sottoposte a vincolo di tutela e di interesse conservazioni stico. 38

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