Le family business e il ricambio generazionale
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- Martina Bonelli
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1 Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche Corso di Laurea in Economia e Direzione Aziendale ECONOMIA DELLE AZIENDE DI PICCOLA E MEDIA DIMENSIONE A.A Le family business e il ricambio generazionale Prof.ssa Elisa Rita Ferrari
2 Family business Dare una definizione univoca e completa di family business risulta molto arduo date le difficoltà di individuare le caratteristiche peculiari in quanto ogni impresa familiare ha una realtà propria p ed unica. Partendo da questa considerazioni è possibile individuare almeno tre possibili definizioni di Family business ognuna delle quali si lega ad un determinato aspetto caratterizzante le imprese familiari. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 2
3 Il grado di controllo della famiglia sull azienda Definisce l azienda a controllo familiare quando la famiglia possiede la proprietà dell azienda. Da qui emerge l incontrastata verità che un azienda familiare debba essere controllata dalla famiglia affinché vi sia possibile riconoscere un determinato potere decisionale sulla stessa. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 3
4 Il passaggio generazionale L aspettativa di trasmettere l azienda alla futura generazione. Partendo da tale considerazione ci si allontana da un imprenditorialità caratterizzata da tratti individualistici per giungere g ad un Family business caratterizzato da una continuità organizzativa legata alle relazioni familiari. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 4
5 Il coinvolgimento dei membri della famiglia Il rapporto tra impresa e famiglia si traduce nel naturale coinvolgimento dei familiari nelle posizioni di comando. Il coinvolgimento è insito nell identità dell azienda Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 5
6 La fragilità dell azienda familiare Fattori destabilizzanti specifici - mancanza di risorse finanziarie - competenze manageriali scarse - esigenze incompatibili tra business e famiglia - assenza di successori competenti - definizione della leadership - conflittualità esterne all azienda Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 6
7 La visione europea nella successione delle PMI La Commissione Europea sulla quaestio: a) Con la Raccomandazione n. 94/1069 del 7 dicembre 1994 invitava gli Stati membri ad adottare misure per facilitare la successione nelle piccole e medie imprese al fine di assicurarne la sopravvivenza e il mantenimento t dei livelli occupazionali b) Con la Comunicazione 98/C 93/02 del 1998, relativa alla trasmissione delle piccole e medie imprese, segnalava i patti di impresa e gli accordi di famiglia come misure per migliorare la continuità delle imprese. Con questa Comunicazione, la Commissione invitava quegli Stati membri in cui i patti successori erano espressamente vietati dall ordinamento interno ad introdurre i patti di impresa e gli accordi familiari visto che l assenza di simili istituti rendeva inutilmente complicata una sana gestione patrimoniale Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 8
8 La visione europea nella successione delle PMI La stessa Comunicazione evidenzia come nell ambito della trasmissione di un impresa debbano essere specificatamente trattati aspetti di natura contabile, giuridica, fiscale e finanche finanziaria che richiedono il coinvolgimento di differenti figure professionali. In via propositiva la comunicazione ribadisce che i servizi di cui l imprenditore non potrebbe fare a meno laddove intendesse trasferire l impresa limpresa potrebbero concernere essenzialmente tre ambiti strategici: - la stabilità dell impresa una volta trasmessa alla generazione successiva; - il regime pensionistico dell imprenditore cedente - le opportunità per l imprenditore che subentra al primo. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 9
9 La risposta della legislazione nazionale Patto di Famiglia legge n. 55, 14 febbraio 2006, recante Modifiche al codice civile in materia di Patto di Famiglia, entrata in vigore il 16 marzo 2006 Il legislatore nazionale ha inserito un nuovo capo V bis nel titolo IV del libro II del codice civile prevedendo sette nuove disposizioni (art. 768 bis 768 octies) ) concernenti la sistemazione dell assetto patrimoniale dell imprenditore attraverso il c.d. patto di famiglia. Per approfondimenti, si legga Le norme statutarie nelle PMI; i patti di famiglia, dal testo: M.GAZZANI, P.ROFFIA, R.SANTINI, PMI: regole, bilancio e controllo,, Egea, Capitolo 2, da pag. 17 a pag.29. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 10
10 Il trasferimento dell azienda o delle quote deve essere fatto per atto notarile e deve allegare una PERIZIA DI STIMA Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 22
11 Il Patrimonio L insieme Linsieme di tutte le risorse (attive e passive) che l azienda possiede e che può utilizzare, in modo coordinato e sinergico, per lo svolgimento della propria attività d impresa viene definito patrimonio. Il patrimonio è allora un coacervo composto da elementi del tutto eterogenei, la cui rappresentazione non appare agevole, dato che ciascuno degli elementi che lo compongono può essere espresso secondo parametri rappresentativi differenti. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 11
12 Il Capitale La definizione del concetto di Capitale parte dalla considerazione che esso è l espressione del PATRIMONIO aziendale secondo un parametro monetario La scelta del parametro monetario è una scelta di omogeneità dato che le essenze che lo compongono sono diverse (materiali, immateriali ) e potrebbero essere espresse ciascuna secondo parametri rappresentativi diversi. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 12
13 Le caratteristiche del capitale È un valore: esso è espressione unitaria di tutte le forme di ricchezzarisorse presenti e disponibili per l attività aziendale. È astratto: il capitale viene concepito astraendolo dall identità specifica delle sue componenti e quindi è il risultato di un processo di complessiva integrazione tra le parti È indeterminato: l indeterminatezza del capitale è dovuta alla problematica dell attribuzione del valore alle singole componenti. Al variare della valutazione degli elementi varia anche l entità del capitale Ha un relativo grado di disponibilità: il capitale, in quanto ricchezza dell azienda, oltre ad esistere, deve essere disponibile per l utilizzo nelle attività aziendali (fruibilità) Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 13
14 Le modifiche al patrimonio iniziale Il patrimonio iniziale per il normale svolgimento delle operazioni aziendali, subirà delle modificazioni, sia di natura qualitativa che di natura quantitativa. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 14
15 Il capitale di funzionamento Il capitale di funzionamento è l insieme dei valori - attribuiti attraverso un opportuno processo di valutazione ai suoi elementi determinato alla fine del periodo amministrativo per misurare quale incremento è stato realizzato dalle operazioni di gestione in un tale periodo. Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 15
16 Il capitale economico La finalità del capitale economico è quella di permettere delle valutazioni sulla possibile redditività prospettica dell azienda Ce = Capitale economico r = Redditi presunti futuri Ce = r/i i = Saggio di capitalizzazione Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 16
17 Il capitale di liquidazione La determinazione del capitale di liquidazione è correlata alla cessazione dell attività aziendale Economia delle Aziende di Piccole e Medie dimensioni A-A Prof.ssa E.R.Ferrari 17
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