S.I.M.A. CORSO DI FORMAZIONE IN MEDICINA ANTROPOSOFICA IL PANCREAS. Mauro Gardin. Claudio Elli. Tesi di. Relatore
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1 S.I.M.A. CORSO DI FORMAZIONE IN MEDICINA ANTROPOSOFICA IL PANCREAS Osservazione Goetheanistica dell Organo Tesi di Mauro Gardin Relatore Claudio Elli Percorso accademico
2 INDICE 1.0 Generalità 2.0 Etimologia 3.0 Embriologia 3.1 Tubo digerente 3.2 Stomaco 3.3 I Meso dell intestino 3.4 Formazione e Rotazione dell Ansa ombelicale dell Intestino 3.5 Duodeno e Pancreas 4.0 ANATOMIA 4.1 Conformazione 4.2 Rapporti 4.3 Mezzi di Fissità 4.4 Condotti Escretori Particolarità di specie 4.5 Vasi e Nervi 4.6 Topografia addominale e localizzazione dell organo 5.0 CENNI DI ANATOMIA MICROSCOPICA E FISIOLOGIA 6.0 CONCLUSIONI 2
3 Questo lavoro è dedicato a mia moglie e mio figlio. Il loro sostegno quotidiano mi ha permesso di immergermi in pace nel magico mondo della fisiologia occulta 3
4 INTRODUZIONE In questo trattato monografico sul pancreas è mia intenzione cercare di analizzare l organo relativamente ad alcuni aspetti che Il dottor St., nelle conferenze di Praga del 1911, ha indicato come i 5 fertili campi di osservazione per orientare le indagini in direzione di una fisiologia occulta. Delle 5 diverse discipline da sviscerare, l attenzione sarà particolarmente accentrata sull Embriologia e l Anatomia Comparata, mentre sarà fatto un piccolo cenno all origine etimologica del nome assegnato all organo. La lettura meditata di miti, saghe, leggende e fiabe, e l osservazione psicologica sono i 2 campi di approfondimento che verranno omessi o appena trattati. Questo lavoro ha l obiettivo di analizzare il pancreas nei sui aspetti puramente fisici, cercando di far nascere, dall osservazione minuziosa dell organo nelle varie specie domestiche, con le loro preziose differenze, pensieri e quesiti che possano stimolare la visione artistico-poetica di chi indaga l oggetto. Vuole essere un punto di partenza per un futuro approfondimento per il quale, quindi, sarà stata data una base di osservazione, che abbia già solleticato le corde della fantasia e che permetta di muovere verso la giusta strada delle intuizioni. 4
5 1.0 GENERALITA Il Pancreas è una ghiandola annessa all apparato digerente a funzione mista, eso-endocrina, di aspetto lobulare simile a quello delle ghiandole salivari, annessa al duodeno e situata nella parte dorso craniale dell addome. E assente in tutti gli Invertebrati e in qualche Vertebrato inferiore, mentre è costantemente presente nei Sauropsidi (Rettili e Uccelli) e mostra il suo massimo sviluppo nei Mammiferi. Il Pancreas è ben sviluppato nei pesci polmonati (Dipnoi; sono Osteitti Sarcopterigi hanno pinne carnose, senza raggi. Sono un gruppo di antichi pesci per la maggior parte estinti, sebbene siano, probabilmente, gli antenati dei vertebrati terrestri), in squali e razze (Classe dei Condroitti) e nei pesci giovani, ma in molti teleostei (appartenenti alla Classe degli Osteitti Attinopterigi, i quali sono caratterizzati dalla presenza di pinne sostenute da raggi, e rappresentanti il 96% delle specie di pesci esistenti) è di dimensioni piuttosto ridotte e ha una struttura diffusa negli adulti. In squali e razze è del tutto distinto dal fegato, ma nei teleostei in cui è presente è spesso parzialmente inglobato nel fegato. Fig.1: pancreas negli osteitti 5
6 Fig. 2: pancreas nei condroitti Il pancreas secerne nell'intestino enzimi digestivi come tripsina (che digerisce le proteine), amilasi (per la digestione dei carboidrati) e lipasi (che attacca i grassi), che giungono nel lume intestinale attraverso la condivisione di uno dei dotti epatici o tramite un proprio dotto pancreatico. 6
7 2.0 ETIMOLOGIA Il termine PANCREAS deriva dal greco πάγκρεας che sembra essere stato coniato per la prima volta da Aristotele. La parola πάγκρεας deriva dalla fusione delle parole πάν e χρεας che rispettivamente significano Tutto nel senso della molteplicità e Carne (morta). Il secondo termine ha però altri significati meno comuni che sono corpo, pelle o uomo, che possono quindi conferire all organo altre traduzioni del tipo molteplice uomo, che può avere la sua ragione per il legame con la suddivisione dello stesso organo in porzioni anatomiche distinte quali corpo, testa, collo e coda (questo però solo nell uomo). Ma se allarghiamo l ambito di χρεας ad altri termini aventi la stessa radice χρείων (sovrano, dominatore, quegli che fa, che crea) e χρατος (forza) possiamo ottenere un estensione del significato che attribuisce all organo una forza sovrana che incipiando fisiologicamente sulla materia mediante la sua appurata capacità distruttrice, esita poi inevitabilmente nell opportunità per gli altri organi di generare, creare altra materia e altra forza (accrescimento, sviluppo, mantenimento, stoccaggio energetico etc.) grazie al fatto che mette a disposizione di essi substrati altrimenti non compenetranti l intestino e quindi inaccessibili alla digestione; Questa attività è affidata alla porzione endocrina della ghiandola. Si impone così anche un ruolo fondamentale del pancreas non solo dal punto di vista materiale, dove la sua piena funzionalità esita nella opportunità di nutrizione e mantenimento degli altri apparati, ma anche di quello morale, occultando un messaggio fondamentale, proiettabile anche a livello di convivenza sociale umana, ove l espletamento, la manifestazione della propria individualità non conferisce beneficio soltanto a se stessi ma anche alla comunità cui si appartiene. Un 7
8 messaggio di assoluto altruismo che ha come base di partenza la totale soddisfazione delle proprie necessità, il pieno appagamento del proprio ego, del proprio puro essere senza filtri ne conflitti, con la consapevolezza che manifestare liberamente le idee, che ogni singolo uomo incarna, rappresenta la forma umana di essere morali. Vedremo come questa lettura del pancreas, come organo centrale dell egoità, sia anche giustificato dalla sua posizione topografica, dai rapporti che stringe con gli altri organi e dall evoluzione della sua conformazione attraverso l analisi dell anatomia comparata tra uomo e animali domestici. 8
9 3.0 EMBRIOLOGIA Riguardo all embriologia non solo prenderemo in considerazione gli aspetti di sviluppo del pancreas ma accenneremo allo sviluppo degli organi collegati ad esso, come stomaco, duodeno, e fegato. 9
10 Fig.3 Embrione di cavallo di 12,5 mm 3.1 TUBO DIGERENTE Dal momento che l embrione è formato, l intestino primitivo si allunga di parecchio e successivamente si ripiega in modo molto complicato. Contemporaneamente compaiono delle dilatazioni che interessano segmenti ben determinati, mentre il resto del tubo digerente mantiene un calibro ridotto. Da queste ripiegature si differenziano i vari organi del tubo, alcuni sono molto precoci, costanti ed analoghi in tutti i mammiferi; altri fanno una comparsa più tardiva e sono via via caratteristici della specie. Uno dei più precoci e dei più generali di questi fenomeni è quello che posiziona lo stomaco e gli omenti. 10
11 Fig.4 La parte di tubo digerente situata a livello del setto trasverso, cranialmente al peduncolo vitellino, dapprima è estremamente corta, ma ben presto si allunga. Il peduncolo vitellino si stacca dalla massa del setto e si sposta caudalmente su un abbozzo di intestino tenue ancora breve. La parte del tubo intestinale che si estende dal margine craniale del setto all inserzione del peduncolo vitellino è, quindi, divisibile in due segmenti : uno, craniale, che resta unito al setto trasverso e che, pertanto, è fissato al mesentere dorsale e ventrale; l altro, caudale, sostenuto dal mesentere dorsale unicamente,, ma libero ventralmente, che darà origine a alla maggior parte dell intestino tenue. Il primo di tali segmenti darà vita allo 11
12 stomaco, alla parte iniziale del duodeno, al pancreas e al fegato, i quali derivano mediante gemmazione del duodeno nello spessore dei meso. 3.2 STOMACO inizialmente lo stomaco si mostra come un rigonfiamento dell intestino craniale; la dilatazione si ha sul lato dorsale, dove, si disegna così la futura grande curvatura dell organo. A questo stadio lo stomaco è longitudinale e situato tra i due mesogastri ventrale e dorsale. La fase successiva dell evoluzione dell organo è caratterizzata da una rotazione: la faccia sinistra diventa prima ventrale e poi craniale, e la faccia destra dorsale e poi caudale; contemporaneamente la regione pilorica viene spostata verso destra e l estremità esofagea verso sinistra. Lo stomaco acquisisce relativamente presto la sua conformazione definitiva, la cronologia differisce, tuttavia, notevolmente nei Ruminanti, nei quali l evoluzione dell organo inizia con le stesse modalità degli altri mammiferi e altrettanto precocemente, mentre la divisione in compartimenti avviene assai presto, lo sviluppo di ciascuno di essi è,in seguito, più lento e prosegue fino alla nascita. 3.3 I MESO DELL INTESTINO L evoluzione della regione epato-gastrica è precoce e, sotto questo aspetto, abbastanza uniforme nei mammiferi. Quella dell intestino è più tardiva e, nello stesso tempo, più variabile con la specie; inoltre, la morfogenesi dell intestino tenue precede quella dell intestino crasso. Essa offre quindi minore variabilità da una specie all altra rispetto all organizzazione del crasso, la cui disposizione definitiva è ben specifica. In un feto Equino di 50 millimetri il fegato, lo stomaco e i loro meso sono perfettamente differenziati e presentano essenzialmente i caratteri che 12
13 mostreranno nell adulto. L intestino tenue è già diviso in duodeno, digiuno e ileo, ma è ancora lungi dal presentare le sue disposizioni definitive. L intestino crasso, invece, è appena abbozzato e ancora quasi indistinto, poiché il cieco è rappresentato solamente da una lieve dilatazione. All incirca avviene lo stesso nell embrione di Maiale e di Uomo. Nell embrione di bovino invece a mm di lunghezza sono abbozzati i prestomaci, a mm si differenziano digiuno ed ileo, a 60 mm (2 mesi di gestazione circa) il colon ascendente. La formazione dell intestino crasso e, soprattutto,, la differenziazione delle sue parti prossimali sono, quindi, relativamente tardive in tutte le specie. 3.4 FORMAZIONE E ROTAZIONE DELL ANSA OMBELICALE DELL INTESTINO Contemporaneamente alla differenziazione dello stomaco, l intestino si allunga notevolmente. Dapprima, esso forma, nel piano mediano, un ansa ombelicale allungata ad U, la cui sommità si insinua nell ombelico e porta l attacco del peduncolo vitellino. L origine e la terminazione dell ansa si manterranno sempre vicine reciprocamente e, abbastanza presto assumeranno la loro situazione definitiva; esse funzioneranno da punto fisso nelle fasi successive dell evoluzione dell intestino e dei suoi meso. 13
14 Fig.5 L origine craniale, rappresenta il futuro angolo duodeno-digiunale; la terminazione caudale corrisponde all incirca alla metà o alla fine del colon trasverso. Appena formatasi l ansa ombelicale va incontro ad una rotazione attorno al suo asse, di modo che la sua branca caudale passa a sinistra, poi ventro-cranialmente alla branca craniale e, infine, diventa 14
15 destra, mentre la branca craniale passa a destra e poi caudalmente per situarsi infine a sinistra. L angolo duodeno-digiunale è presto molto marcato; così separa due parti dell intestino, l evoluzione delle quali sarà differente. Il duodeno assume la sua disposizione quasi tanto precocemente quanto lo stomaco. L ansa ombelicale dell intestino si evolve più lentamente e dà origine al digiunoileo e più tardi al cieco e all inizio del colon. Fig.:6 15
16 Quali conclusioni possiamo ricavare da queste osservazioni relative all embriologia degli organi connessi con il pancreas? Dall analisi dello sviluppo e dell evoluzione della disposizione degli organi possiamo dedurre che esiste una forza formatrice che scorre dalla testa alla coda che, considerando gli organi addominali esaminati fino ad ora, porta alla differenziazione graduale e progressiva degli stessi procedendo appunto in direzione cranio caudale; gli organi digestivi addominali craniali si plasmano prima di quelli situati verso la coda. La stessa forza(?) genera due rotazioni destrorse, una dello stomaco e l altra dell ansa ombelicale, quest ultima rappresentante progenitrice di digiuno, ileo, cieco e colon. Da tali rotazioni però vengono risparmiati il duodeno, il fegato e il pancreas che sono per l appunto posizionati nel mezzo delle due inversioni di posizione lungo una imponderabile forza formatrice assiale discendente. 3.5 DUODENO E PANCREAS Mentre lo stomaco effettua la sua rotazione verso sinistra, il duodeno devia verso destra; esso si allunga e nello stesso tempo si estende caudalmente. Sin dall inizio di quest evoluzione, la parte iniziale del duodeno emette, oltre al diverticolo epatico, anche due gemme pancreatiche, una dorsale e l altra ventrale. Quest ultima è inizialmente duplice ma diviene ben presto unica dalla fusione precoce dei due bottoni primitivi; è situata a livello della giunzione tra la parete intestinale e il peduncolo dell abbozzo epatico, dando, pertanto, un breve condotto epato-pancreatico, dove si congiungono gli abbozzi dei condotti coledoco e pancreatico ventrale. L abbozzo dorsale cresce rapidamente gemmando nel mesentere dorsale e sempre conservando la sua connessione con l intestino, da cui deriverà il suo condotto escretore. Ciascuna delle due gemme pancreatiche produrrà una parte della ghiandola e il condotto escretore corrispondente (uno dei condotti scomparirà in certe specie). 16
17 Da questo momento il Pancreas invade il mesoduodeno dorsale e in questo si estende caudalmente ; parimenti invade la parte profonda del grande omento, caudalmente allo stomaco fino in vicinanza della milza. L evoluzione dei meso è legata a quella dello stomaco e all accrescimento del duodeno e porta ben presto l abbozzo ventrale a contatto con quello dorsale, al quale si unisce. Rapidamente i due abbozzi si compenetrano e si stabiliscono delle anastomosi tra i loro condotti, i quali possono, quindi, supplirsi reciprocamente. Da questo momento, si forma una ghiandola unica che dispone di due condotti escretori, di cui uno solo o entrambi possono persistere. L ulteriore evoluzione varia con la specie. In breve si possono presentare due casi: o il duodeno e il suo meso possono rimanere liberi, oppure, il mesoduodeno e il pancreas accolto in esso possono accollarsi alla parete lombare e, eventualmente, agli organi vicini. Il primo caso è più raro. Il Coniglio ne offre un chiaro esempio. Le due estremità del duodeno permangono quasi fisse dopo il loro posizionamento iniziale, mentre il condotto stesso si allunga in un ansa ampiamente fluttuante fino all entrata del bacino, trascinando con se il proprio meso e il pancreas. Tuttavia, si stabilisce un unione come nelle altre specie tra parte terminale del mesoduodeno e il colon trasverso o l inizio del colo discendente (piega duodeno-colica). Il secondo si realizza nei Carnivori e, in modo più complesso, nell Uomo. In queste specie il duodeno si estende molto meno in senso caudale, ma si porta più decisamente verso destra. Pertanto la faccia destra del suo meso e quella del pancreas si trovano applicate contro la parete del celoma alla quale si accollano rapidamente. Contemporaneamente il Pancreas assume un orientamento trasversale caudalmente allo stomaco; la sua estremità destra è trascinata nella curvatura craniale e, poi, lungo 17
18 la parte discendente del duodeno; è particolarmente allungata nei carnivori. In questa posizione il pancreas si fissa, per aderenza, alla regione lombare; questo accollamento, limitato alla parte sinistra nei carnivori, è molto più esteso nella specie umana. Così, il pancreas diviene, almeno in parte un organo parietale, rivestito dal peritoneo soltanto sulla faccia ventrale. Nella maggior parte delle specie, ma non nei carnivori, il p. si unisce contemporaneamente, con un processo analogo, alla radice del mesocolon trasverso o al colon trasverso stesso. Negli Ungulati l evoluzione è ancora più complessa, ma fondamentalmente rimane uguale, il mesoduodeno è ridotto ad un breve freno che non consente mobilità all organo. Negli Equidi il pancreas e il mesoduodeno si accollano in modo particolarmente largo alla parete lombare e al rene destro, come succede nell Uomo, mail mesoduodeno e il pancreas, con la sua faccia ventrale, si applicano al cieco e al colon trasverso. Nei Ruminanti l insieme del duodeno si porta fino all entrata del bacino, ma non presenta in alcuna parte una reale mobilità. Quindi nella maggior parte delle specie il duodeno, portandosi verso destra, perde la sua mobilità a causa dell accollamento alla parete lombare. Il pancreas, trascinato in senso trasversale, si trova così, in gran parte unito a questa parete mediante la sua faccia dorsale. La sua faccia ventrale può rimanere libera ed è rivestita soltanto dal peritoneo, oppure altri organi vi si possono accollare su un tratto più o meno esteso (base del cieco negli Equidi, rumine nei Ruminanti, colon trasverso nel Maiale). Come anomalia o variazione, uno dei due abbozzi può rimanere indipendente e formare un pancreas accessorio. E possibile che alcuni pancreas accessori provengano dallo sviluppo indipendente di una delle gemme pancreatiche ventrali dell embrione. D altra parte, sembra che la parete duodenale, nel suo complesso, sia in grado di produrre abbozzi 18
19 pancreatici; ciò spiegherebbe anomalie come la presenza di piccoli pancreas aberranti, inclusi nella parete del duodeno e, persino, in quella della cistifellea. Infine, l istogenesi degli elementi ghiandolari è degna di nota. Le numerose ramificazioni dei cordoni epiteliali si rigonfiano nella loro parte terminale, dando origine ad acini analoghi a quelli delle ghiandole salivari. Alcuni di questi rigonfiamenti, tuttavia, rimangono solidi, cioè non cavitati, e si staccano più o meno rapidamente dal loro peduncolo, per diventare isole pancreatiche, formazioni che rappresentano la parte endocrina della ghiandola; sembrano che siano prodotte soltanto dall abbozzo dorsale. Quali ulteriori conclusioni possiamo ricavare? 1- Pancreas e fegato originano entrambi dalle cellule della parete del duodeno, per gemmazione delle stesse. 2- Il pancreas è dapprima duplice, anzi, triplice perché la gemma ventrale è originariamente doppia ma poi si unifica. Da uno dei due abbozzi della gemma ventrale può risultare, come anomalia o variazione anatomica, che si generi il o un pancreas accessorio. 3- Nella parete duodenale o in quella della cistifellea possono esistere piccoli pancreas aberranti, come risultato del distaccamento e differenziazione di cellule duodenali in tessuto pancreatico. 4- La pars esocrina e quella endocrina generano dalle stesse cellule, che si differenziano in maniera diversa. Comunque sembra che le isole pancreatiche derivino esclusivamente dalla gemma dorsale. 5- Il pancreas è ben sviluppato nei pesci Dipnoi(alcuni di essi estinti, e da cui deriverebbero i vertebrati), nei condroitti (squali e razze), mentre nei teleostei non 19
20 lo è in tutti, ma soprattutto è parzialmente inglobato nel fegato ed è diffuso. Questo mi fa pensare che il distacco dal fegato e la compattazione dell organo pancreatico siano dovuti necessariamente avvenire con il passaggio della vita animale dall acqua verso la terra e l aria. Quindi la comparsa del movimento ( legato all azoto e alle proteine), già comunque presente in ambiente idrico, in collaborazione con aria e terra, ha estratto e separato dall eterico (fegato-acqua) una struttura che potesse elaborare meglio il mondo esterno, introdotto nell organismo a scopi alimentari e di conoscenza, per poterlo digerire e sentire; mondo esterno ovviamente cambiato (gli animali non sono più immersi in acqua ma in gas-aria; ma l aria atmosferica è comunque azoto all 80 %). Si sviluppano quindi ghiandole salivari, polmoni, e pancreas. Gh. Salivari e pancreas hanno struttura acinosa e secernente (movimento verso l esterno), il polmone struttura alveolare assorbente ed escretiva. 5.0 ANATOMIA 5.1 CONFORMAZIONE Il pancreas, come le ghiandole salivari, si modella strettamente sugli organi adiacenti insinuandosi tra gli interstizi che li separano ; Sappiamo che la precedente affermazione, presente su tutti i testi di anatomia, contiene già in se un errore di fondo legato alla non conoscenza della fisiologia occulta e di quelle forze che legano ogni organo alla sua forma predefinita, infatti è la materia che si deposita, si plasma, sulla vibrazione soprasensibile che ogni entità di natura possiede (es. figure di Chladni), organi inclusi. Questo è anticipato soprattutto per non lasciare intendere che tutto ciò che è dietro la costituzione di un organo, compresi la sua posizione anatomica e i rapporti fisici con gli organi confinanti, siano puramente casuali. 20
21 Si riconosce dell organo una parte media o corpo e due estremità o lobi. Il corpo è situato caudalmente alla parte pilorica dello stomaco e alla parte craniale del duodeno; è appiattito in senso dorso-ventrale. La sua faccia dorsale si modella sulla parete lombare e porta le impronte dei diversi organi con i quali viene in rapporto. La faccia ventrale è un po meno irregolare. Il margine craniale, variamente frastagliato, presenta un intaccatura più o meno netta, che segna il passaggio del tronco celiaco. Anche il margine caudale è inciso dal passaggio dell arteria mesenterica craniale e della vena porta. Quest ultima vi determina un impronta profonda, detta incisura pancreatica, caudalmente alla quale si estende una linguetta di parenchima che proviene dal lobo destro e che forma il processo uncinato. Negli Equidi, nel Maiale e più raramente nei Ruminanti questo dispositivo si chiude completamente attorno alla vena porta e forma, allora, l anello del pancreas. Il lobo destro corrisponde alla testa del pancreas umano, termine questo non appropriato per la maggior parte delle specie. Di regola, esso si applica sulla curvatura craniale e contro la parte discendente del duodeno, che accompagna per un tratto più o meno lungo in direzione caudale. Da questa porzione si staccano i condotti escretori che, nella maggior parte dei casi, non hanno decorso extraghiandolare e penetrano quasi subito nel duodeno. Lo sviluppo del lobo destro, assai ridotto nel maiale, in cui il contatto duodeno-pancreatico è poco esteso, è decisamente maggiore nel Bovino e, soprattutto, negli Equidi. Nei Carnivori il lobo destro ha assunto uno sviluppo piuttosto notevole, e si presenta molto allungato; è unito alla rimanente parte della ghiandola ad angolo retto e segue il duodeno fino alla sua curvatura caudale. Nel Coniglio, la sua disposizione è pure molto particolare: il corpo e il lobo destro, praticamente tra loro non delimitati, hanno aspetto diffuso e i loro lobuli sono disseminati in tutto il mesoduodeno, che rimane ampio e 21
22 fluttuante. Questo aspetto diffuso è particolare soltanto a qualche ordine di mammiferi; lo si riscontra nei Gliri, nei Chirotteri e in alcuni insettivori. Il lobo sinistro equivale alla coda del pancreas dell Uomo. Generalmente ha una struttura compatta, anche nel Coniglio, e, ad eccezione dei Ruminanti, non si accolla alla parete lombare. Continua il corpo della ghiandola caudalmente al fondo dello stomaco ed arriva in vicinanza della milza, se non addirittura a contatto con questa. 22
23 Fig.7 23
24 Fig. 8 24
25 Fig.9 25
26 4.2 RAPPORTI Il pancreas è in rapporto, mediante la sua faccia dorsale, procedendo da destra a sinistra: con il rene destro, con il lobo destro del fegato (questi rapporti mancano nell uomo), con la vena porta e perfino con le vene mesenteriche cranialmente al processo uncinato (Uomo, Cane), con la vena cava caudale, e con la vena renale destra, con l aorta e con l origine delle arterie celiaca e mesenterica craniale, con il diaframma e infine con il rene e con la surrenale sinistri. Altri rapporti, accessori, sono propri di alcune specie. La faccia ventrale è in gran parte rivestita dalla lamina profonda del grande omento e, tramite questa, fa da parte al vestibolo della borsa omentale. E a contatto con porzioni dello stomaco e dell intestino, che variano molto da una specie all altra, ma soprattutto con il colon trasverso, o con le parti adiacenti del colon. In vicinanza del margine caudale, il processo uncinato, o la parte del pancreas che gli equivale, è in rapporto con la vena porta o con la principale delle sue radici, la vena mesenterica craniale. Abbiamo già ricordato i rapporti del lobo destro con il duodeno; bisogna aggiungere l aderenza notevole del cieco e del colon trasverso alla faccia ventrale di questo lobo e a quella del corpo del pancreas, negli Equidi. Il lobo destro entra pure in contatto con il cieco nei Carnivori, senza però aderirgli. L estremità del lobo sinistro tocca generalmente la milza, il rene sinistro e il fondo dello stomaco. 26
27 Fig MEZZI DI FISSITA Il pancreas è uno dei visceri meno mobili. E unito al duodeno per mezzo mezzo dei suoi condotti escretori e dall aderenza diretta del suo lobo 27
28 destro. I numerosi vasi e nervi che lo compenetrano contribuiscono pure a fissarlo, come pure il peritoneo che lo copre in parte. Sono però soprattutto le aderenze che contrae con gli organi vicini che impediscono i suoi spostamenti. Le sue parti non sono, d altronde, ugualmente fisse; la meno mobile è il corpo, unito mediante la sua faccia dorsale agli organi della regione lombare per mezzo di una lamina fibrosa (lamina di Treitz), vestigio del peritoneo scomparso nel corso del suo accollamento alla parete. Negli Ungulati, soprattutto negli Equidi, le aderenze che si stabiliscono fra i diversi segmenti dell intestino e la faccia ventrale del corpo completano questa fissazione. Il lobo destro, solidale con il duodeno, ne condivide la mobilità, che è totale nel coniglio, notevole nei Carnivori, insignificante negli Ungulati, nulla nell Uomo. Il lobo sinistro al contrario può essere spostato senza difficoltà. Fig.11 28
29 Tab. 1 Organi con cui si rapporta il pancreas nelle varie specie. Uomo (segna i vari gradi di fissità) Cavallo Bovino Pecora Capra Testa: Duodeno/piloro, vena cava inferiore, vene renali dx, pilastro del diaframma e coledoco, Colon trasverso Collo: vena mesenterica superiore, vena porta superiore. Corpo: Stomaco, Aorta, Arteria e Vena mesenterica superiore, Pilastro sx del diaframma, Gh. Surrenale sx, Rene sx (grasso) e suoi vasi, Vena e Arteria spleniche, Colon, Piccolo Omento. Coda: Ligamento spleno-renale, Vasi Splenici, Digiuno Vena Porta, Base del Cieco, Colon Trasverso, Colon dorsale dx, Duodeno, fegato, Milza, Stomaco, Rene Destro e sui vasi, Gh. Surr. Dx, Pilastri del diaframma, V.Cava caudale, Aorta, Arterie Celiaca e Mesenterica craniale, Rene Sinistro, Gh. Surr. Sx. Vena Porta, Base del Cieco, Colon Trasverso, Colon dorsale dx(?), Duodeno, fegato, Milza, Omaso, Rumine, Digiuno, Rene Destro e sui vasi, Gh. Surr. Dx, Pilastri del diaframma, V.Cava caudale, Aorta, Arterie Celiaca e Mesenterica craniale, Rene Sinistro(?), Gh. Surr. Sx(?). Maiale Vena Porta, Cieco, Colon Trasverso, Duodeno, fegato, Milza, Digiuno, Rene Destro (polo craniale), Gh. Surr. Dx (?), Pilastri del diaframma, V.Cava caudale, Aorta, Arterie Celiaca e Mesenterica craniale, Rene Sinistro (polo craniale), Gh. Surr. Sx. Cane Gatto Coniglio Vena Porta, Cieco, Colon Trasverso, Colon discendente-ascendente, Duodeno, fegato, Milza, Digiuno, Rene Destro e sui vasi, Gh. Surr. Dx, Ovaio e Corno Uterino dx, Pilastri del diaframma(?), V.Cava caudale, Aorta, Arterie Celiaca e Mesenterica craniale, Vene Mesenteriche, Rene Sinistro, Gh. Surr. Sx. Come il cane Difficile verificare i rapporti dell organo, ma l estensione del lobo dx, soprattutto, rimanda a connessioni multiple e articolate come per le specie precedenti (gatto in particolar modo) Quali ulteriori conclusioni possiamo ricavare? 1- Nell uomo il pancreas è anatomicamente quadripartito in testa, collo, corpo, coda mentre negli animali tale distinzione non è corretta così l organo è tripartito in un corpo centrale e due lobi, uno destro e uno sinistro. 2- La faccia dorsale si applica alla parete lombare della cavita addominale ed è priva di peritoneo. 3- Il lobo destro, che rappresenta la testa del pancreas umano, è la parte più variabile nei mammiferi analizzati, sia per quanto riguarda lo sviluppo antero-posteriore (massimo in Cane, Gatto e Coniglio), sia per la mobilità (massima nel Coniglio, Moderata nei 29
30 Carnivori, insignificante negli Ungulati, nulla nell Uomo), sia, infine, per l estensione del contatto con il Duodeno, assai breve in maiale, Equidi e Bovino. 4- Il pancreas, con tutti i suoi rapporti di contatto o adesione agli organi confinanti, con i suoi uncini, anelli e propaggini, costruiti chi per accerchiare, chi per lambire e chi per ricercare un organo particolare, che nella loro somma alla fine fanno TUTTI gli organi addominali, esclusa, probabilmente, la vescica, si plasma e costituisce per essere l organo di senso addominale, colui che sente ciò che è il passato del suo lavoro mediante la percezione degli organi cavi in digestione, ma che rappresenta la situazione metabolica presente, quale conseguenza di ciò che è avvenuto. Percepisce contemporaneamente gli organi parenchimatosi, Fegato, Milza, Reni, con i loro vasi, è attraversato o sbocca assieme al coledoco, è compenetrato o lambito da tutti i grossi vasi addominali, arteriosi e venosi, tocca gli organi cavi deputati all assorbimento delle sostanze nutritive (tra l altro per ogni specie è in contatto stretto con la porzione di intestino più importante e particolare per la specie stessa: Cieco e Colon nel Cavallo; Cieco nel Coniglio; Rumine-Omaso nei Ruminanti; Colon nel Maiale). Quindi: (A) il Sistema cosmico interiore dell Uomo (fegato, milza, cistifellea) che opera le modificazioni delle leggi del mondo esterno respingendo la natura propria delle sostanze alimentari introdotte, (B) L organo equilibratore (Rene) tra il mondo esterno (ossigeno-polmone), agente con le sue leggi direttamente sull uomo, e il mondo interno (fegato-milza-bile), che ha operato una modificazione delle leggi esterne portate dagli alimenti, (C) i grandi vasi addominali portatori del sangue modificato dal mondo esterno (Aorta), del sangue modificato dal mondo interno (Porta), del sangue modificato dall organismo stesso (Vene Cave), (D) le ghiandole endocrine addominali (Surreni e Ovaie in alcune specie), TUTTO è percepito contemporaneamente per poter esplicare un azione di coordinamento delle attività metaboliche preposte alla digestione. L incontro con il mondo dell alimento è determinato da un impulso che nasce dalla risultante di tutte le sensazioni convergenti nel pancreas, il quale possiede la capacità di gestire il livello di glucosio (che provoca anche sensazione di sazietà o appagamento), mediante l attività regolatoria su Insulina e Glucagone, secondo le necessità ascoltate. 30
31 Ritorna così, secondo la descrizione appena sopra, la visione del pancreas come coordinatore e integratore dello stato degli organi addominali, quale sentinella tra il dentro e il fuori. Non per caso la usa posizione è particolarmente strategica, all inizio del sistema digerente, il centro dell addome, nell occhio del ciclone embrionale, all altezza delle 12 vertebra toracica, (nell uomo, numero dal valore universale che si collega alla cosmicità del complesso F-M-B) nel punto in cui compare il plesso solare, sempre nell Uomo. Il serpente, come ogni animale, quando caccia percepisce sia l ambiente interno che gli richiede alimento, sia l ambiente esterno per azionarsi e trovare la preda. Quando tutto s incontra sputa il secreto iniettandolo, aggredisce e uccide così il mondo esterno che deve ingoiare, lo demolisce con i suoi succhi, lo modifica e ne permette l assorbimento. 5- A rinforzare questa visione dell organo pancreas come organo percettivo dei sottili, inconsci mondi interiori c è la presunta correlazione morfologica, in ambito di agopuntura, tra l orecchio esterno e il complesso duodeno-pancreas. In effetti tale correlazione sembra essere suffragata osservando la morfologia del padiglione auricolare in ogni specie con la conformazione del duodeno-pancreas all interno delle stesse specie (in particolare Uomo, Gatto, Coniglio). In secondo luogo, altro dato piuttosto curioso, è che alla base del padiglione auricolare si trova la più importante ghiandola salivare degli animali, la parotide, che sappiamo avere la medesima struttura microscopica del pancreas, pur non contenendo la parte endocrina, e soprattutto osserviamo che essa è compenetrata dai grossi vasi arteriosi e venosi, diretti alla testa e drenanti gli organi della testa, medesima situazione che ritroviamo nel pancreas. Tali parallelismi non possono essere ulteriormente indagati in questa trattazione, ma la consapevolezza che nel mondo delle forme non esistano coincidenze ci fa ben credere che tale corrispondenza abbia un suo fondamento. Ulteriore argomento di studio, che partirebbe dalle basi sopra esposte, sarebbe l affrontare il legame tra pancreas-duodeno e le patologie del padiglione auricolare, come per esempio il carcinoma squamocellullare del gatto che inizia proprio dal margine superiore della pinna. 31
32 Fig.12 32
33 Fig.13 Corrispondenza tra la conformazione dell orecchio e del duodenopancreas nell uomo. Fig.14 Corrispondenza tra la conformazione dell orecchio e del duodenopancreas nel gatto. 4.4 CONDOTTI ESCRETORI I Condotti Intercalari si uniscono, gradatamente, per formare i condotti intralobulari, ai quali fanno seguito i condotti sopralobulari e, quindi, quelli interlobulari. La confluenza di questi ultimi dà origine ai condotti pancreatici. 33
34 I Condotti Intralobulari fanno seguito bruscamente ai condotti intercalari. Il loro epitelio è formato da un solo strato di cellule prismatiche, alte e ben delimitate. Possiedono un sottile involucro connettivale e sono accompagnati da capillari e da filuzzi nervosi. I Condotti Interlobulari decorrono tra i lobuli primari, ai quali sono uniti mediante i condotti sopralobulari. Il loro calibro varia a seconda dei livelli, ma tutti presentano un epitelio a cellule prismatiche o cubiche e una tonaca esterna, il cui sviluppo è proporzionale al loro diametro, formata da connettivo contenente numerose fibre elastiche, qualche cellula muscolare liscia, capillari sanguigni e filuzzi nervosi. I Condotti Pancreatici (Fig.7, 9 e 15) presentano, a causa delle modalità di sviluppo, disposizioni molto differenti a seconda della specie. Nell Uomo, la cui anatomia ha ancora una volta condizionato la nomenclatura, l abbozzo dorsale del pancreas, inizialmente più voluminoso, è drenato, alla fine, quasi completamente dal condotto dell abbozzo ventrale, conservando tuttavia il suo condotto, che diventa accessorio. Il pancreas definitivo possiede, così, un condotto principale, il Condotto Pancreatico, un tempo chiamato Canale di Wirsung e il cui sbocco avviene nell ampolla epato-pancreatica assieme a quello del coledoco, e un Condotto Pancreatico Accessorio, un tempo chiamato Canale di Santorini e che si apre, da solo, sulla papilla duodenale minore. Una disposizione simile si presenta negli Equidi e, talvolta, nel Gatto. Il Cane possiede pure due condotti pancreatici, ma quello che raggiunge il coledoco è il più esile, mentre l altro è nettamente più grosso. Molte specie hanno soltanto un condotto pancreatico, mentre l altro scompare nel corso dello sviluppo. Nella Pecora, nella Capra e nel Gatto, persiste il condotto pancreatico propriamente detto; Nel Bovino, nel Maiale, e nel Coniglio, invece, rimane il condotto accessorio il quale, a causa dell accrescimento differenziale del duodeno, sbocca alla fine, lontano dal condotto coledoco. 34
35 I condotti pancreatici non hanno generalmente alcun decorso extraghiandolare PARTICOLARITA DI SPECIE Cavallo : Esistono due condotti escretori. Il condotto pancreatico è più lungo e più grosso dell accessorio e si inizia dall estremità sinistra; percorre assialmente la ghiandola fino al lobo destro, sul cui margine craniale termina. Il suo sbocco ha una larghezza di circa 10 mm e si apre nell ampolla epato-pancreatica, di lato al condotto coledoco. Il condotto pancreatico accessorio, molto più piccolo, nasce sul margine caudale del precedente, a circa 4 cm dalla sua terminazione; si piega a gomito dopo un breve tragitto, per disporglisi parallelamente; senza decorrere esternamente, raggiunge la faccia ventrale del duodeno, per terminare poi sulla papilla duodenale minore, quasi di fronte alla papilla maggiore. Bovino : Esiste soltanto un condotto escretore : il condotto pancreatico accessorio, che prende origine nel lobo sinistro, attraversa il corpo della ghiandola, ricevendo alla base del lobo destro un robusto condotto dal processo uncinato, e abbandona il pancreas all estremità caudale del lobo destro. A questo livello, ha un diametro di mm e, dopo un breve decorso extraghiandolare, attraversa la parete dorsale del duodeno a circa un metro dal piloro, ossia cm al di là del condotto coledoco. In via eccezionale, può esistere un condotto pancreatico rudimentale che termina nella papilla duodenale maggiore. Pecora e Capra : Il pancreas ha la stessa conformazione e disposizione che nel bovino ma esiste solamente il condotto pancreatico propriamente detto (Wirsung) il quale termina nella papilla duodenale maggiore con il coledoco. Maiale : Esiste solo il condotto pancreatico accessorio, il quale sbocca da solo sulla papilla duodenale minore, a cm dal piloro Cane : Esistono due condotti escretori. Il condotto pancreatico accessorio, dorsale, è il più grosso; prende origine nell estremità distale del lobo sinistro; percorre dapprima quest ultimo, poi il corpo della ghiandola, ricevendo degli affluenti, quindi si inflette per passare nella parte craniale del lobo destro, dove riceve un grosso affluente che proviene dall estremità caudale di questo lobo; termina nella papilla duodenale minore, situata dorso medialmente nel duodeno, ad una distanza di
36 cm dal piloro e a 2-3 cm al di là della papilla duodenale maggiore. Quest ultima, situata più ventralmente, riceve, affiancato al coledoco o in comune con questo, il condotto pancreatico, più esile di quello accessorio, che drena la parte craniale del lobo destro, dove si anastomizza sempre con il precedente. Gatto : Generalmente è presente soltanto il condotto pancreatico (Wirsung), che si apre in vicinanza del coledoco, sulla papilla duodenale maggiore, a 2-3 cm dal piloro. Un animale su quattro possiede, inoltre, un condotto accessorio che sbocca mm più oltre. Coniglio: Esiste solamente il condotto pancreatico accessorio, che si apre a cm dal piloro, nel tratto iniziale del duodeno ascendente. Uomo: Esistono due condotti Escretori, Wirsung e Santorini; il primo è il più voluminoso, si apre assieme al coledoco nell ampolla epato-pancreatica della papilla duodenale maggiore, il secondo comunica con il precedente nella parte craniale del lobo destro e termina 2-3 cm più in alto rispetto allo stesso. Tab. 2 Schema della presentazione dei dotti pancreatici nei mammiferi. CONDOTTO PANCREATICO (Wirsung) CONDOTTO ACCESSORIO (Santorini) Uomo x x Cavallo x x Bovino x Pecora-Capra x Maiale x Cane x x Gatto x 1/4 Coniglio x 36
37 Fig VASI E NERVI Le arterie del pancreas, di diametro relativamente modesto, sono numerose ed hanno diversa origine; provengono dai tre rami del tronco celiaco e dall arteria mesenterica craniale. L Arteria Lienale irrora il lobo sinistro, mentre l Arteria Gastrica Sinistra fornisce uno o due esilissimi rami al corpo. L Arteria Epatica e l Arteria Mesenterica Craniale danno, ciascuna, numerosi esili rami al corpo del pancreas e un arteria particolare per il lobo destro e per il duodeno, L Arteria Pancreatico Duodenale, (craniale per l epatica, caudale per la mesenterica craniale), la quale si anastomizza a pieno canale con la sua omologa nel mesoduodeno. Le vene sono satelliti delle arterie, almeno all interno della ghiandola. Sboccano nella vena lienale, nelle vene pancreatico-duodenali (disposte 37
38 ad arcata nel lobo destro) e, eventualmente, nella vena mesenterica craniale. TUTTI questi vasi convergono nella vena porta, la quale riceve pure dei rami direttamente dal pancreas. In tal modo, tutto il sangue refluo di questa ghiandola viene riversato nel fegato. I linfatici, sono molto numerosi; nascono da una rete perilobulare e si riuniscono nelle travate connettivali, lungo il decorso dei vasi sanguigni. Quelli del corpo afferiscono ai linfonodi epatici e, in via accessoria e soltanto in alcune specie, ai linfonodi celiaci o gastrici (Cavallo, Maiale, Uomo) o mesenterici craniali (Cavallo, Bovino, Carnivori, Uomo). Quelli del lobo destro e della parte adiacente del corpo si portano ai linfonodi pancreatico duodenali; quelli del lobo sinistro, ai linfonodi lienali (ad eccezione dei Ruminanti) o epatici. I nervi provengono dal plesso celiaco (plesso solare), sia direttamente che con l interposizione dei plessi secondari che da esso si formano. Il plesso epatico fornisce, così, rami al lobo destro e al corpo, mentre il plesso lienale ne invia soprattutto al lobo sinistro; il plesso mesenterico craniale (altra componente del plesso solare, insieme al celiaco) innerva particolarmente il corpo e una piccola parte del lobo destro. Questi nervi formano, nella ghiandola, dei plessi interlobulari nei quali si trovano disseminati numerosi gangli microscopici, dai quali prendono origine i filuzzi intralobulari e periacinosi, ai quali sono pure associate cellule gangliari. Attorno ad alcune isole e nella loro compagine, si formano inoltre, degli ammassi particolari di cellule nervose, che costitiscono, con le isole stesse, dei complessi neuro-insulari, la cui funzione forse sarebbe analoga a quella dei paragangli. Fig. 16 Arteria Celiaca del Cane 38
39 39
40 Fig.17 Arteria Celiaca di Uomo. Veduta posteriore. 40
41 Fig.18 Arterie Mesenteriche di Cane. Veduta dorso-caudale. 41
42 4.6 TOPOGRAFIA ADDOMINALE E LOCALIZZAZIONE DELL ORGANO UOMO: Si estende trasversalmente nella regione lombare craniale, quasi da un rene all altro e un po obliquamente, poiché l estremità sinistra (coda) è un po più craniale della destra. Il lobo destro (testa) occupa la concavità del duodeno; pertanto si estende dall altezza della prima vertebra lombare alla terza. Il corpo è applicato contro i grossi vasi e la prima vertebra lombare, dorsalmente al piloro. Il lobo sinistro si porta fino alla faccia ventrale del rene sinistro e in contatto con la milza, dove raggiunge un piano trasversale passante per l estremità caudale dell ultima vertebra toracica. Quindi, il pancreas è situato profondamente nella cavità addominale e non prende alcun contatto con le pareti laterali di questa. Ha una lunghezza di 15/20 cm e una larghezza di 4-5; pesa in media 70 gr (1% del peso totale dell organismo). 42
43 Fig.19 Rappresentazione della posizione coincidente fra plesso solare e pancreas Si alloggia, pertanto all altezza tra la 1 vertebra lombare e la 12 vertebra toracica, posizione che conferisce il nome anche all organo cui aderisce con la testa e da cui prende origine; IL DUODENO, il cui nome deriva appunto dalla duodecima vertebra toracica, definito anche, anticamente, ANIMELLA. Si fissa alla parete lombare, ed è adiacente al Plesso Solare; Quest ultimo costituito dall insieme del plesso celiaco con il plesso mesenterico craniale, dal quale riceve l innervazione simpatica (Fig19) FIg. 20 Organi della regione lombare dell addome di Uomo. Si nota precisamente la disposizione del pancreas. 43
44 CAVALLO: Il pancreas è posto sotto le vertebre toraciche 16, 17, 18. il peso medio si aggira intorno ai 450 gr (1% del peso corporeo totale). Il corpo della ghiandola ha una larghezza di 7/8 cm e uno spessore di 3 cm. Il lobo destro si distende in senso cranio-caudale tra la base del cieco e la parete lombare. Il lobo sinistro è in posizione più caudale di quello destro. I due terzi della ghiandola si trovano an destra del piano mediano, l altro terzo a sinistra. Il corpo non è mobile, fissato ad opera delle aderenze delle sue due facce. L estremità destra, aderente alla parte craniale e alla curvatura craniale del duodeno, è leggermente mobile. L estremità sinistra, posta dorso caudalmente al sacco cieco gastrico, si presenta molto più mobile. La parte craniale della base del cieco, il colon trasverso e, in un terzo dei casi, l origine del piccolo colon, sono strettamente aderenti alla faccia ventrale del pancreas, pertanto esso costituisce un elemento essenziale per la fissità di tutti questi visceri. Fig.21 44
45 Fig.22 Sezione mediana di una Cavalla Fig.23 45
46 RUMINANTI: In questi animali il pancreas è situato quasi completamente a dx del piano mediano, a livello dell ultima vertebra toracica e della prima lombare; è fortemente obliquo in direzione caudale e verso destra. Pesa all incirca 500 gr. nel bovino e 50 gr. neo piccoli ruminanti (1% del peso vivo). Il suo corpo propriamente detto è stretto e completato da un largo processo uncinato che delimita, con il corpo stesso, un incisura molto profonda, quasi completamente avvolgente la vena porta e, talvolta, persino trasformata in anello. Il lobo destro è triangolare e stirato caudalmente, mentre il lobo sinistro è appiattito e arrotondato. Il lobo destro è in gran parte allogato nel mesoduodeno, è in posizione superficiale nella parte craniale del fianco destro, nell angolo lombocostale, ventralmente al rene destro. Fig.24 46
47 FIg.25 47
48 Fig.26 MAIALE: Anche in questa specie l organo in oggetto, con il peso di circa gr, ha una massa pari all 1% del peso vivo dell animale. Il pancreas presenta una regione media che si estende ventralmente alla vena cava caudale e un po a destra, a livello dell ultima vertebra toracica e delle due prime lombari. Lateralmente, invia due lobi, destro e sinistro, relativamente stretti, stirati trasversalmente circa a livello dell ultimo paio di coste, essendo, il destro, un po più craniale e più ventrale del sinistro. La parte media è fissata alla parete lombare e posta dorsalmente alla base della massa del colon ascendente; il suo margine craniale, vicinissimo al quale si trova l anello attraversato dalla vena porta, è situato dorsalmente al colon trasverso, al quale esso aderisce, e perviene in contatto con il fegato. Il lobo sinistro continua la parte media, al di là del colon trasverso e si fa più mobile incrociando il fondo gastrico; instaura rapporti con l estremità dorsale della milza e, di solito, con l estremità craniale del rene sinistro. Sotto la penultima costa sinistra. Il lobo destro, più mobile, costeggia la parte craniale del duodeno e ne raggiunge la curvatura craniale davanti all estremità craniale del rene destro. (figura 27) 48
49 Fig.27 CANE: Il pancreas in questa specie pesa all incirca lo 0, 22% del peso vivo, con una variabilità da 13 a 108 gr., meno rispetto alle specie precedenti. E stretto e lungo; raggiunge infatti il 50-55% della lunghezza del corpo, ossia cm. Questo carattere è dovuto all allungamento del lobo destro per tutta l estensione del mesoduodeno e, in minor misura, del lobo sinistro, che prolunga il corpo senza alcuna delimitazione. Ne risulta che la ghiandola, considerata nel suo insieme, ha la forma di una V ad apice craniale e destro. La branca sinistra, obliqua caudalmente verso sinistra, è la più ispessita, allogata nella parete profonda del grande omento, è relativamente mobile perché aderisce soltanto con una piccola area alla parete lombare. 49
50 Fig.28 Fig.29 50
51 Fig
52 GATTO: Nel gatto la disposizione è come nel cane. Fig. 31 sezione trasversale a livello della seconda vertebra lombare Fig.32 sezione trasversale dell addome di gatta per la terza vertebra lombare 52
53 Fig.33 Visceri del lato destro di gatto. CONIGLIO: Il corpo del pancreas passa sulla faccia dorsale del colon trasverso, assieme alla vena porta. S incurva cranialmente per prolungarsi con il lobo sinistro, il quale va ad addossarsi all estremità dorsale della milza. Il lobo destro, è ampio e fluttuante. 53
54 Fig.34 Fig.35 QUALI CONCLUSIONI POSSIAMO TRARRE DALLE PRECEDENTI OSSERVAZIONI? 54
55 1- Il pancreas non ha una arteria propria, non è un organo costituito da ilo ove penetrano e fuoriescono vasi, nervi e linfatici. L irrorazione del pancreas è garantita da più rami arteriosi che si staccano dalle arterie epatica, splenica e duodeno pancreatica craniale e caudale. Il ramo gastrico del tronco celiaco praticamente non da sangue al pancreas, è come se l irrorazione dello stomaco e del pancreas si separassero, mentre quella di fegato, milza, duodeno e pancreas fossero accomunate. Quindi, anche dal punto di vista dell irrorazione arteriosa, lo stomaco è separato dal complesso degli organi parenchimatosi addominali, non dal duodeno però, in quanto esiste un arteria gastroduodenale. 2- Il sangue venoso è diretto al fegato per mezzo della v. porta 3- I condotti sono presenti singolarmente o sono doppi, dipende dalla specie. 4- Il pancreas condivide la stessa posizione topografica con il plesso solare. Nell uomo è precisamente all altezza della 12 vertebra toracica, negli animali il pancreas è più o meno ampio, disteso o mobile, comunque il suo corpo si trova sempre nella zona di transizione toraco-lombare, addossato alla parete dorsale della cavità addominale. 5- Possiamo riconoscere un gesto dell organo. Abbiamo un punto fisso per tutti, il corpo, e i lobi dx e sx, negli animali, che si muovono e si propagano diversamente ai due lati della cavità addominale, quasi a ricercare il contatto con organi diversi e lontani, o a indicare la presenza di due linee di forza confluenti in un punto centrale; questo sempre presente nella medesima posizione. Il gesto però si ritrae particolarmente in alcuni animali, tanto che la lunghezza dei lobi diviene minima, l organo si compatta verso il corpo e, come nel cavallo, diviene tanto aderente agli organi e alle pareti che si immobilizza. Così è per l uomo, la mobilità è quasi nulla e il pancreas da tripartito diviene quadripartito. Quando il pancreas si concentra verso la parete lombare si posiziona trasversalmente. 55
Cavità addominale. fegato. stomaco. milza. grande omento. vescica. (Da Barone, modificato)
Cavità addominale fegato stomaco milza grande omento vescica Cavità addominale forame epiploico piccolo omento foglietto profondo grande omento foglietto superficiale borsa omentale Disposizione del peritoneo
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