Relazione tecnica illustrativa
|
|
- Costanza Lazzari
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 1. PREMESSE GENERALI Il Ministero per l Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Piemonte, hanno stipulato l Accordo di Programma, sottoscritto il 17 novembre 2010 e registrato alla Corte dei Conti il , ed il successivo Atto Integrativo, finalizzato alla programmazione ed al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Col decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 aprile 2011, all art. 4, comma 1 veniva definito il quadro delle spese per le attività tecnico-amministrative connesse alla realizzazione degli interventi comprese nell ambito dei corrispettivi ed incentivi di cui al comma 5 art. 92 del D.Lgs n. 163/2006 e s.m.i., ed il successivo comma 2 definiva la necessità di copertura finanziaria degli interventi prima della loro realizzazione. Il Commissario Straordinario delegato all attuazione degli interventi previsti dal suddetto accordo di programma, ha emanato il decreto n. 3 del , avente ad oggetto Individuazione di amministrazioni pubbliche e soggetti aventi finalità pubbliche, in qualità di Stazioni Appaltanti, per la progettazione degli interventi di cui all Accordo di Programma del e successivo Atto Integrativo; procedure tecnico-amministrative per la gestione degli interventi. Attraverso tale decreto, la Provincia di Biella veniva individuata come destinataria di un finanziamento pari ad ,00, avente ad oggetto Consolidamento e sistemazione di scarpate stradali lungo la SP 419 della Serra nei Comuni di Donato e Mongrando. Con tale decreto veniva destinato alla Provincia di Biella una quota di finanziamento previsto pari a ,00 per le opere di prima fase, corrispondendo all Amministrazione stessa, in base ai disposti tecnico amministrativi previsti, una quota netta pari ad ,00. In base all art. 2 del suddetto decreto, le amministrazioni individuate come stazioni appaltanti, sono delegate all avvio delle procedure di una prima fase che includeva la progettazione preliminare e definitiva, conclusasi ed approvata con DGP n. 51 del e successiva rideterminazione del quadro economico, così come prescritto dal Decreto Commissariale n. 20 del ( di approvazione commissariale del progetto definitivo ) approvato con Determinazione Dirigenziale n del Il Commissario Straordinario delegato all attuazione degli interventi previsti dal suddetto accordo di programma, ha emanato il decreto n. 3 del , avente ad oggetto Finanziamento alle Stazioni Appaltanti di cui all elenco indicato nell allegato A per la completa realizzazione degli interventi (progettazione esecutiva e lavori) di cui all AP del 17/11/2010 e 1
2 successivo Atto Integrativo. Definizione delle procedure tecnico-amministrative per la gestione del finanziamento. Il Comune di Mongrando ha provveduto a rilasciare i seguenti provvedimenti autorizzativi: - Autorizzazione n. 01/2012 del 18/06/2012 Legge Regionale 09/08/1989 n. 45 per interventi in terreni sottoposti al vincolo per scopi idrogeologici; Vista l istanza presentata in data 20/03/2012 prot. n Autorizzazione Paesaggistica n. 13/12 del L.R. 01/12/2008 n. 32 e s.m.i. art. 3 comma 2. autorizzazione comunale in virtù di subdelega di funzioni amministrative nelle zone soggette ai disposti di cui al D.Lgs n. 42 e s.m.i.; Vista l istanza presentata in data prot. n Permesso di costruire n. 17/2012 del ; Vista l istanza presentata in data prot. n
3 2. STATO DEI LUOGHI, OBIETTIVI GENERALI E BISOGNI DA SODDISFARE La SP 419 della Serra è una strada con sezione tipica di mezza costa, con funzione di collegamento della parte ovest del Biellese con la Valle D Aosta ed il Canavese. Territorialmente, tale tracciato stradale insiste nei Comuni di Mongrando e di Donato, con sviluppo complessivo pari a km che si snoda seguendo il percorso in sinistra orografica del Torrente Viona. La carreggiata stradale presenta una sezione tipo larga 8,00 8,50 m, con corsie da 3,50 m, cunetta in cls di monte e relativo muro di contenimento di controripa. La problematica principale che presenta tale tipo di strada, è rappresentato dal fenomeno di instabilità di alcuni tratti di scarpata stradale posti a monte delle carreggiata stessa. Infatti in presenza di precipitazioni meteoriche insistenti, si sono registrati fenomeni erosivi di carattere sostanzialmente superficiale, con trasporto e distacco di materiale ghiaio-terroso dalle scarpate di monte con interessamento della carreggiata stradale. Tale fenomeno rappresenta una chiara fonte di pericolo per la viabilità. In precedenza, l ente gestore della strada ex statale (ANAS fino al 2001), aveva provveduto negli anni pregressi, a posizionare a tergo dei muri di sostegno di controripa, delle difese paramassi passive, di altezza variabile, costituite da rete metallica a maglie esagonali e struttura principale in profilati di acciaio. Col tempo, a causa dei fenomeni erosivi sopra descritti, nonché per la vetustà stessa delle installazioni, si è manifestata l inadeguatezza di tali protezioni che si presentano largamente danneggiate in più punti e del tutto insufficienti ad assolvere una adeguata funzione di protezione. Inoltre tali difese passive paramassi non sono rispondenti alle attuali normative che ne disciplinano le caratteristiche prestazionali, in termini di capacità di ritenuta e di dissipazione di energia d urto. 3
4 3. DESCRIZIONE DEL CONTESTO PROGETTUALE E DELLE CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI DELLE OPERE Il progetto prevede la realizzazione di n. 4 interventi puntuali, consistenti nella ricostruzione di opera di sostegno di controripa e nelle fornitura e posa di difese passive barriere paramassi, atte a proteggere la carreggiata stradale e gli utenti delle strada dal rischio di caduta di materiale instabile in piattaforma, generato da fenomeni di erosione superficiale. La SP 419 per tratti puntuali di tracciato, è già stata interessata in passato dalla posa di barriere paramassi in punti singolari atti alla mitigazione del rischio di caduta di materiale eroso in carreggiata; tali barriere allo stato attuale si presentano danneggiate in più punti e comunque non più rispondenti alla vigente normativa in tema di difese passive. La dinamica gravitativa osservata, consiste in franamenti di materiale instabile provenienti da porzioni di scarpata di monte, masse che sono messe in movimento per lo più da fenomeni erosivi superficiali, la cui estensione è difficilmente preventivabile se non in via generica. Si è pertanto ritenuto più idoneo procedere alla difesa del corpo stradale attraverso difese passive atte ad intercettare il materiale eroso in prossimità delle opere di sostegno di controripa, anziché pensare a difese attive la cui localizzazione sarebbe di difficile previsione vista la potenziale estensione delle superfici interessate dal fenomeno. Il PRG del comune di Mongrando, alla tavola P5 Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e delle idoneità all utilizzazione urbanistica, ha individuato sommariamente alcune aree della scarpata stradale lato monte della SP 419 che sono soggette a dissesti di tipo franoso ai sensi della circolare PRG 7/LAP/96. In corrispondenza di tali tratti stradali, in passato l ANAS aveva provveduto a realizzate opere di difesa del corpo stradale, che allo stato attuale si trovano in precario stato di conservazione. Di seguito si riporta un breve estratto della tavola P5 del PRG del comune di Mongrando, rimandando alle tavole grafiche allegate al progetto, i maggiori dettagli. 4
5 5
6 6
7 7
8 8
9 Tenendo conto del finanziamento disponibile che non è sufficiente a realizzare/sostituire tutte le opere di difesa del corpo stradale necessarie, si sono individuati alcuni interventi ritenuti più urgenti analizzando il tronco stradale da Mongrando in direzione Donato. Si sono pertanto individuati complessivamente 4 interventi, la cui sommaria descrizione è di seguito riportata: INTERVENTO N. 1: al km 1+800, si prevede la realizzazione a tergo di muro di controripa esistente, di barriera paramassi certificata ETAG 027 di classe 500 KJ per uno sviluppo di circa 100 m; INTERVENTO N. 2: al km 2+200, si prevede la realizzazione a tergo di muro di controripa esistente, in sostituzione di barriere esistente, una barriera paramassi certificata ETAG 027 di classe 500 KJ per uno sviluppo di circa 60 m; INTERVENTO N. 3: al km 2+500, si prevede la realizzazione a tergo di muro di controripa esistente, in sostituzione di barriere esistente, una barriera paramassi certificata ETAG 027 di classe 500 KJ per uno sviluppo di circa 90 m; INTERVENTO N. 4: al km 4+000, si prevede la ricostruzione di muro di sostegno di controripa, che attualmente presenta vistose deformazioni, e una marcata inidoneità a svolgere adeguata funzione statica. L opera in progetto è in c.a. rivestita in pietrame, riprendendo in continuità i manufatti esistenti. Ha una estensione complessiva di circa 60 m e un altezza dallo spiccato di fondazione pari a 2,50 m; Di seguito si riportano in modo descrittivo e sommario le localizzazioni degli interventi, rimandando alle tavole grafiche i maggiori dettagli. 9
10 3.1 Studio delle cause del meccanismo franoso L individuazione dei caratteri meccanici di un movimento franoso non è molto semplice; infatti i tipi di frana sono numerosi e complessi in funzione delle caratteristiche meccaniche del terreno, della forma del pendio, dei caratteri idraulici del sottosuolo, ecc. È possibile tuttavia individuare alcuni meccanismi più semplici ai quali si può riportare, con buona approssimazione, la maggior parte dei fenomeni di instabilità dei pendii. Il sistema di classificazione maggiormente utilizzato per descrivere i movimenti franosi è quello proposto da Varnes nel 1958, e successivamente revisionato dallo stesso Autore nel Tale classificazione si basa, primariamente, sul tipo di movimento e, secondariamente, sulla natura dei materiali coinvolti. Come si può vedere dalla Tab. 1.2 si distinguono sei classi di movimento più le frane complesse (che coinvolgono più meccanismi). Ognuno di questi cinematismi principali può interessare diversi tipi di materiale: ammasso roccioso, detrito e terreno. Si ottengono così 18 tipi di movimento con diversi livelli di frequenza e di facilità di riconoscimento nelle diverse tipologie di materiali. 10
11 In ambito sismico la classificazione di Keefer e Wilson, allo stato attuale, rappresenta invece la più completa caratterizzazione delle frane indotte da sisma. Essa trae origine dallo studio di 40 eventi storici e dei fenomeni associati e fa comunque riferimento ai principi e alla terminologia forniti da Varnes. Keefer e Wilson (1989) hanno raggruppato i fenomeni esaminati in 3 tipi di categorie, che approssimativamente corrispondono ai meccanismi di base di crollo (Categoria I), scorrimento (Categoria II) e colata (Categoria III). Di seguito (Fig. 1.2) viene riportata una corrispondenza fra la classificazione proposta da Keefer e Wilson e quella di Varnes. 11
12 Una volta definito il tipo di meccanismo è molto importante conoscere le cause che concorrono alla genesi di un fenomeno franoso, sia per analizzare le condizioni di stabilità, che per scegliere e dimensionare correttamente gli interventi di stabilizzazione. Tali cause sono molteplici e interagenti e possono essere sintetizzate nella Tab Le cause possono essere all incirca suddivise in due gruppi: quelle che danno luogo ad un aumento delle tensioni di taglio e quelle che provocano una diminuzione della resistenza al taglio dei terreni coinvolti. La variazione dello stato di sollecitazione all interno di un pendio, con aumento delle tensioni di taglio, può essere provocato da erosione del terreno al piede per l azione di torrenti, di fiumi e del mare o da erosioni sotterranee con formazione di cavità. Evidentemente anche l esecuzione di scavi provoca variazioni di tensioni analoghe a quelle causate dall erosione. L applicazione di sovraccarichi stradali su un pendio, come ad esempio la costruzione di rilevati stradali, determina un aumento delle tensioni di taglio. Un aumento di sollecitazione può essere provocato anche dall acqua che penetra nelle fessurazioni e cavità e dà luogo a pressioni laterali (spinte idrostatiche) che possono aumentare significativamente quando l acqua congelando aumenta di volume. Infine le azioni sismiche danno luogo a forze di massa e talvolta, in terreni sabbiosi saturi poco addensati, producono un aumento delle pressioni neutre (liquefazione). 12
13 Mentre le altre cause di aumento delle sollecitazioni sono evitabili, per le azioni sismiche non è possibile agire in nessuna maniera. Pertanto si interviene in genere migliorando le condizioni di stabilità di partenza (statiche). La diminuzione della resistenza al taglio è un fenomeno piuttosto frequente causato da un aumento delle pressioni neutre con conseguente diminuzione delle tensioni efficaci. L aumento delle pressioni neutre è spesso legato agli eventi meteorici, alle escursioni dei livelli di falda e talora anche alle variazioni delle condizioni idrauliche al contorno della massa in esame. La diminuzione della resistenza al taglio può essere causata anche dalla variazione dei parametri della resistenza al taglio nei terreni argillosi e nelle rocce. Per le rocce si può avere l alterazione chimica, mentre per le argille si possono avere fenomeni di rigonfiamento e fessurazione, di rammollimento, di rottura progressiva e di creep. Alla luce delle sopra riportate considerazioni, i movimenti franosi che interessano le scarpate della SP 419 "della Serra" sono classificabile nel seguente modo: interessano materiale prevalentemente terroso, con cinematismo di scorrimento traslazionale, causato da erosione superficiale determinata da eventi atmosferici che ne causano una diminuzione della resistenza al taglio. 3.2 Tipologie di barriere paramassi: rigide ed elastiche Di seguito si riporta una breve descrizione tipologica delle tipologie e del funzionamento delle barriere paramassi. Le barriere paramassi a rete sono generalmente composte da una struttura d intercettazione, da una struttura di sostegno, da una struttura di collegamento e da una struttura di fondazione. Questo tipo di barriere vengono suddivise in due categorie: 1. barriere a limitata deformabilità (rigide), progettate per arrestare il masso/materiale in spazi ridotti; 2. barriere ad elevata deformabilità (flessibili), progettate per arrestare massi/materiale con elevate energie attraverso un lavoro sia elastico che plastico. Le barriere a rete offrono un limitato impatto ambientale, una limitata invasione dell ambiente in fase di messa in opera, rapidità di esecuzione dell intervento, possibilità di collocazione della barriera a qualsiasi altezza, un notevole abbattimento del rischio se collocate su più file, adattamento al profilo del terreno, costi contenuti e facile manutenzione e ripristino. L opera di difesa deve essere in grado di resistere all impatto e di dissipare l energia cinetica posseduta dal masso/materiale. 13
14 1) barriere a limitata deformabilità Nella maggior parte dei casi il masso/materiale colpisce la rete, che, deformandosi, dissipa l energia cinetica dell impatto. L energia dissipata si può calcolare attraverso la seguente relazione: dove M = modulo elastico delle funi, in genere posto uguale a kg/cm²; Af (cm²) = π x (Df / 2)2, area trasversale delle funi; Df (cm) = diametro delle funi; Al (cm) = (ap / 100) x L, allungamento massimo delle funi; ap (%) = allungamento percentuale della fune, in genere pari a 8; L (cm) = lunghezza totale della singola fune; Nf = numero di funi coinvolte nell impatto. 2) barriere ad elevata deformabilità Quando l energia dissipabile dalla rete è minore di quella prevista per l impatto più violento (Ed <Ecmax), si utilizzano le barriere elastiche nelle quali entrano in funzione i dissipatori di energia. Un dissipatore consiste in un cappio di fune d acciaio chiuso da un blocchetto di frizione. Quando il masso impatta contro la rete, il cappio tende a scorrere all interno del blocchetto di frizione, dissipando per attrito una frazione dell energia cinetica del masso/materiale impattante. L energia dispersa dai dissipatori è data da: dove Ecmax Ed = frazione di energia cinetica non dissipata dalla deformazione della rete; Lc = lunghezza del cappio, generalmente 90 cm; Nd = numero di dissipatori che entrano in funzione. 14
15 La pressione esercitata dai blocchetti nel serraggio, invece è data: dove Ca (cm) = coefficiente d attrito acciaio-acciaio, uguale a 0,2; Sc (cm²) = superficie di contatto fune-blocchetto, pari a [2 / 3 (π Df) (0,2 x 0,2)] x l l (cm) = lunghezza del contatto fune-blocchetto. 3) L urto viene assorbito dai puntoni Se il masso impatta con uno dei puntoni d acciaio che sostengono le reti, bisogna verificare la quantità di energia che può essere dissipata nell urto e la necessità di eventuali ancoraggi. L energia cinetica dissipata è data da. con F (kg) = Mra x Sa / H, massima forza assorbita dal puntone in fase elastica; Mra (cm³) = modulo di resistenza dell acciaio; Sa (kg/cm²) = resistenza a trazione dell acciaio; H (cm) = altezza fuori terra del puntone; Ma (kg/cm²) = modulo elastico dell acciaio; Ja (cm4) = momento d inerzia dell acciaio. La corrispondente massima deformazione dell acciaio è data da: Nell ipotesi che la deformazione dei puntoni rimanga in fase elastica, l energia cinetica assorbita dagli ancoraggi sarà data da: 15
16 dove Mf (kg/cm²) = modulo elastico della fune; Def (cm) = Dmax/cos2θ, allungamento della fune relativa alla massima deformazione elastica del puntone; θ ( ) = angolo fra ancoraggio e puntone; Na = numero degli ancoraggi sollecitati. Se però viene presa in considerazione la massima deformazione che può essere assorbita dalle funi si ottiene: dove Defmax (cm) = (Almax/100) x Lt, allungamento massimo sopportabile dalla fune d acciaio; Almax (%) = allungamento percentuale massimo della fune; Lt (cm) = lunghezza totale della fune. 4) Tiranti Nel seguito si descrive sommariamente le regole di base per il corretto dimensionamento dei tiranti di ancoraggio. La lunghezza della fondazione è la massima tra: 1) lunghezza necessaria a garantire l equilibrio fra sforzo applicato al tirante e resistenza laterale del terreno. 2) lunghezza necessaria a garantire l aderenza malta terreno. Per le condizioni di equilibrio carico applicato resistenza del terreno possiamo scrivere: 16
17 Nfu Sforzo normale ultimo del terreno di fondazione Ne Tiro di progetto Fs Fattore di sicurezza sul tiro ultimo del tirante D Diametro della fondazione t Profondità media fondazione Ks Coefficiente di spinta ä Angolo di attrito terreno tirante ca Adesione Per le condizioni di aderenza malta terreno d somma dei diametri dei trefoli ôc tensione ammissibile di aderenza L urto di progetto si basa sulle seguenti assunzioni: la direzione di impatto del blocco è ortogonale alla barriera; durante l impatto si trascura l azione della gravità e il moto rotatorio del blocco; -la deformata (d) di calcolo per la valutazione della forza massima e della geometria è quella misurata in direzione ortogonale alla barriera; la forza di calcolo è pari a 2.5 volte la forza media teorica: la barriera è composta da tre campate. L analisi statica consente la valutazione delle forze agenti, sui montanti, sulle fondazioni del controvento, sui tiranti di fondazione dei montanti, per le barriere verticali; la forza trasmessa dalle funi all ancoraggio di valle, ai controventi, e le forze agenti sulle funi di controvento, per le barriere a sacco. 17
18 18
19 Le forze in gioco dipendono dalla geometria della barriera paramassi e dalle condizioni di installazione. Dovrà pertanto essere cura dell appaltatore fornire alla direzione lavori lo schema dei carichi trasmessi dalla barriera paramassi fornita, alle strutture di supporto per il loro corretto dimensionamento. 4. LIVELLI DI PROGETTAZIONE ITER PROGETTUALE L iter progettuale è regolato dal D.Lgs 163/2006 e s.m.i e dal DPR 207/2010, articolato in progetto preliminare definitivo ed esecutivo. Si ritiene, vista la tipologia di interventi di poter unificare in unica fase la progettazione preliminare e definitiva. La progettazione preliminare e definitiva comprenderà inoltre la relazione geologica e la relazione paesaggistica, necessari per le autorizzazioni ex. LR 45/89 sul vincolo idrogeologico e per l autorizzazione paesaggistica ex. D.Lgs 42/ NORMATIVA E PRESCRIZIONI DA RISPETTARE Il sono entrate in vigore le nuove N.T.C. (Norme Tecniche per le Costruzioni) previste dal D.M
20 Secondo dette specifiche, le barriere paramassi in rete, ricomprese nel punto 11.1 caso A, possono essere in alternativa qualificate secondo le seguenti modalità: Marcatura CE, a seguito del conseguimento del Benestare Tecnico Europeo (ETA) in base alle indicazioni previste da ETAG 027. La marcatura CE permette la libera circolazione del prodotto in tutti i paesi della CE. Certificati di Idoneità Tecnica (C.I.T.) rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, in base alle indicazioni previste da ETAG 027. IL C.I.T. permette la circolazione del prodotto nel territorio italiano. Principio di equivalenza: in conformità a quanto prescritto dalla Direttiva 89/106/CEE "Prodotti da costruzione" (CPD), le N.T.C. prevedono che "... possono essere impiegati materiali o prodotti conformi ad altre specifiche tecniche qualora dette specifiche garantiscano un livello di sicurezza equivalente a quello previsto dalle presenti norme " (N.T.C.), sulla base di procedure di valutazione previste dal Servizio Tecnico Centrale. In base alle prescrizioni tecniche del presente progetto, la marcatura CE delle barriere paramassi, in quanto tale, per tali interventi deve essere considerata requisito obbligatorio. 6. QUADRO DEI VINCOLI ESISTENTI PRESCRIZIONI DI PRG Dall analisi delle tavole di PRG emergono i seguenti vincoli amministrativi: Codice dei beni culturali e del paesaggio (vincolo ambientale) D.Lgs 42/2004 art. 146, LR 32/2008, DPR 139/2010; LR 45/89 vincolo idrogeologico; RD 3267/1923; Si riportano di seguito alcuni estratti utili tratti dalle NTA del PRGI di Mongrando: 20
21 21
22 22
23 7. SICUREZZA CANTIERI (D.LGS 81/08 TITOLO IV) Ai sensi del D.Lgs 81/08 titolo IV, l intervento in esame può prevedere la presenza anche contemporanea di più imprese (non essendo possibile in caso di lavori pubblici escludere l eventuale possibilità di ricorso ai subappalti). Per quanto sopra, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, il progetto esecutivo dovrà comprendere anche il piano di sicurezza e di coordinamento, oltre al fascicolo tecnico, che vaglierà le scelte di progetto alla luce delle problematiche legate alla sicurezza dei cantieri e darà contenuto economico alle procedure operative che risultassero necessarie. 8. ELENCO ELABORATI Gli elaborati che compongono il progetto preliminare/definitivo sono i seguenti: TAVOLE GRAFICHE 1. Corografia e planimetria catastale 2. Planimetria di inquadramento su ortofotocarta 3. Planimetria generale con isoipse 4. Tavola del vincolo paesaggistico 5. Tavola del vincolo idrogeologico 6. Intervento n. 1 km 1+800: stato di fatto e di progetto 7. Intervento n. 2 km 2+200: stato di fatto e di progetto 8. Intervento n. 3 km 2+500: stato di fatto e di progetto 9. Intervento n. 4 km 4+000: stato di fatto e di progetto 10. Particolari costruttivi ELABORATI 11. Relazione tecnico illustrativa 12. Documentazione fotografica 13. Elenco prezzi unitario 14. Computo metrico estimativo 15. Quadro economico 16. Capitolato speciale d appalto 17. Relazione geologica 18. Relazione paesaggistica 19. Relazione di calcolo muro int. 4 km Relazione di calcolo struttura di supporto dell opera paramassi tipo 23
24 21. Cronoprogramma 22. Quadro incidenza manodopera 23. Fascicolo tecnico 24. Piano di sicurezza e coordinamento 25. Planimetrie di cantiere e computo oneri della sicurezza 9. VALUTAZIONE DEI COSTI Il quadro economico dell intervento, redatto in conformità a quanto contenuto nella circolare esplicativa n. 1 del commissario straordinario delegato, punto 2, risulta essere il seguente: LAVORI IN APPALTO IMPORTO Intervento 1 - km ,50 Intervento 2 - km ,48 Intervento 3 - km ,12 Intervento 4 - km ,90 IMPORTO LAVORI ,00 Importo incidenza mano d'opera 26,87% ,36 IMPORTO LAVORI A BASE D'ASTA ,64 Oneri per la sicurezza ,00 IMPORTO TOTALE LAVORI IN APPALTO ,00 SOMME A DISPOSIZIONE DELL AMMINISTRAZIONE IVA 22% su , ,00 Imprevisti ,00 Spese per verifiche tecniche previste dal CSA, accertamenti di ,00 laboratorio, ecc. Accantonamento previsto dall'art. 133 c. 3-4 del cdc 2 500,00 Spese tecniche, incentivo ex art. 92 cdc ,00 Accantonamento previsto dall'art. 7 lett. B 3 III dei Decreti 0,2% 620,00 Totale somme a disposizione ,00 Accantonamento previsto dall'art. 7 lett. B 3 I e II dei Decreti ,00 IMPORTO TOTALE DI PROGETTO ,00 24
Introduzione...2 Inquadramento geografico...2 Geomorfologia...4 Idrografia...5 Geologia...5 Vincoli...5 Tipologia di interventi...
Introduzione...2 Inquadramento geografico...2 Geomorfologia...4 Idrografia...5 Geologia...5 Vincoli...5 Tipologia di interventi...6 ALLEGATO 1-Estratto del Foglio 43 della Carta Geologica d Italia alla
DettagliConsorzio Forestale Alta Valle Susa Oulx (TO) 1 / 9
INDICE A) MANUALE D USO PAG. 2 B) MANUALE DI MANUTENZIONE pag. 6 C) INTERVENTI DI MANUTENZIONE pag. 8 1 / 9 A) Manuale d uso Collocazione geografica Gli interventi sono situati in frazione Cels nel Comune
DettagliGenova, 26/09/2014 PIANO DI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEI PUNTI SINGOLARI A RISCHIO IDROGEOLOGICO
Genova, 26/09/2014 PIANO DI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEI PUNTI SINGOLARI A RISCHIO IDROGEOLOGICO I DISSESTI IDROGEOLOGICI LE AZIONI IN CAMPO Completato il censimento dei punti singolari e di tutte
DettagliRelazione Geotecnica e sulle Fondazioni
Relazione Geotecnica e sulle Fondazioni 1. Premessa In Italia la progettazione geotecnica è regolata dal N.T.C. 2008 ed è redatta ai sensi del p.to 6.2.2. La presente Relazione è relativa all Analisi sulle
DettagliLA GIUNTA COMUNALE. Premesso che:
Delibera di Giunta Numero: 71 del: 12.10.2009 progetto del recapito finale conforme al Piano Direttor LA GIUNTA COMUNALE Premesso che: - il Commissario delegato per l Emergenza ambientale in Puglia
DettagliRELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA
RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA 1. PREMESSA Questa Amministrazione Provinciale, con approvazione dello strumento di programmazione economica (P.E.G.) per l anno 2010, ha reso disponibile sul capitolo 26
DettagliRELAZIONE TECNICA. SALVAGUARDIA del COSTONE ROCCIOSO SOTTOSTANTE IL CASTELLO di FRANCAVILLA di Sicilia. 1. Premessa... 2
RELAZIONE TECNICA SALVAGUARDIA del COSTONE ROCCIOSO SOTTOSTANTE IL CASTELLO di FRANCAVILLA di Sicilia Sommario 1. Premessa... 2 2. Interventi di progetto... 2 2.1 Imbracature... 3 2.2 Rafforzamento corticale...
Dettagli18/04/2013. Dettagli costruttivi di barriere ad alto assorbimento di energia. Anelli d acciaio formanti la rete. Montante in acciaio
Barriere paramassi sono realizzate con pannelli di rete in fune o ad anelli sostenute da montanti, funi di controvento e ancoraggi di fondazione. Si tratta di dispositivi in grado di fermare massi con
DettagliINDICE. INDICE... 2 Introduzione... 3 Verbale di Validazione... 4
INDICE INDICE... 2 Introduzione... 3 Verbale di Validazione... 4 Pag. 2 di 8 Introduzione Il presente verbale di validazione è relativo al progetto per l INTERVENTO DI MITIGAZIONE DEL FENOMENO DI EROSIONE
DettagliLABORATORI DI RESTAURO A,B,C,D A.A. 2005/2006 - IL CAPITOLATO Arch. C.Arcolao
IL PROGETTO E LA NORMATIVA La legge (D.P.R. 21 dicembre 1999, n.554) definisce tre livelli di progettazione: -progetto preliminare (relazione illustrativa, relazione tecnica, studio di fattibilità ambientale,
DettagliProntuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008)
Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Punto 6.2.3_Verifiche statiche: Stati Limite Ultimi (SLU) Stato Limite di resistenza del terreno (GEO) Stato Limite di resistenza
DettagliAPPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE
APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Riepilogo Esistono normative alle quali fare riferimento durante lo sviluppo del progetto stradale; La progettazione stradale va considerata come un intervento
DettagliRELAZIONE DI CALCOLO
Gruppo di progettazione Ing. Francesco Donatelli - Ing. Nicola Montesano Mario Cerillo Arch. Gianfranco Mariani RELAZIONE DI CALCOLO MURO DI SOSTEGNO IN C.A. 1) - Premesse e caratteristiche generali delle
DettagliSISTEMAZIONE DELLA S.P. 31 STRADA DELLA RIPA
SISTEMAZIONE DELLA S.P. 31 STRADA DELLA RIPA La Spezia, 19/05/2016 Con DGR 1086 del 12/10/2015, sono stati impegnati 530.000 per consentire alla Provincia di La Spezia di realizzare un intervento di parziale
DettagliMURI DI SOSTEGNO. a cura del professore. Francesco Occhicone
MURI DI SOSTEGNO a cura del professore Francesco Occhicone anno 2014 MURI DI SOSTEGNO Per muro di sostegno si intende un opera d arte con la funzione principale di sostenere o contenere fronti di terreno
DettagliCittà di Santarcangelo di Romagna LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA PISTA CICLABILE LUNGO LA VIA S. VITO NEL COMUNE DI SANTARCANGELO DI ROMAGNA
Città di Santarcangelo di Romagna Provincia di Rimini Settore Territorio - Servizio Lavori Pubblici LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA PISTA CICLABILE LUNGO LA VIA S. VITO NEL COMUNE DI SANTARCANGELO DI ROMAGNA
DettagliVERONA. Roverè Veronese. Frana in più comuni. ex Cod. PAI. Nome. Autorità di bacino nazionale del Fiume Adige -Aree in dissesto da versante- VARIANTE
- 238 - Nome Cod. IFFI ex Cod. PAI P1 P2 P3 P4 Frana in più comuni VERONA Roverè Veronese Pissarotta 230073500 Nuova La Bettola 230073600 7.620 Autorità di bacino nazionale del Fiume Adige -Aree in dissesto
DettagliI LAVORI PUBBLICI: DALL INCARICO ALLA REALIZZAZIONE
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CATANIA FORMAZIONE ALL ATTIVITA PROFESSIONALE DI INGEGNERE I LAVORI PUBBLICI: DALL INCARICO ALLA REALIZZAZIONE ITER PROCEDURALE COMMITTENTE CONFERIMENTO INCARICO
DettagliCo m u n e d i S a n V i t o Provincia di Cagliari Servizio Tecnico
ALLEGATO A alla Delibera di giunta Comunale n. 111 del 22.10.2014 Il Segretario Comunale F.to (dott.ssa Maria Teresa Vella) Co m u n e d i S a n V i t o Provincia di Cagliari Servizio Tecnico 1 Oggetto:
DettagliREGIONE TOSCANA PROVINCIA DI AREZZO NUOVA VIABILITA' DI ACCESSO AL POLO INDUSTRIALE POSTO IN CAVRIGLIA, LOCALITA' BOMBA - 2 LOTTO COMUNE DI CAVRIGLIA
REGIONE TOSCANA Commessa: 10 S 00256 PD PROVINCIA DI AREZZO NUOVA VIABILITA' DI ACCESSO AL POLO INDUSTRIALE POSTO IN CAVRIGLIA, LOCALITA' BOMBA - 2 LOTTO Rev. Data COMUNE DI CAVRIGLIA PROGETTO DEFINITIVO
DettagliCOMUNE DI SCICLI (Provincia Regionale di Ragusa) VII Settore LL.PP.
COMUNE DI SCICLI (Provincia Regionale di Ragusa) VII Settore LL.PP. REGISTRO DELLE DETERMINAZIONI N 176 li 13.08.2010 Oggetto: progetto esecutivo di Riqualificazione e Completamento Zona Artigianale di
DettagliOGGETTO OGGETTO TAVOLA TAVOLA SCALA DATA PROGETTISTA
OGGETTO OGGETTO TAVOLA TAVOLA SCALA DATA PROGETTISTA 0. PREMESSE Con l approvazione del bilancio pluriennale 2015-2017, il Comune di La Thuile ha previsto la realizzazione, nell esercizio 2015, dei lavori
DettagliA relazione del Vicepresidente Cavallera:
REGIONE PIEMONTE BU11 14/03/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 4 marzo 2013, n. 14-5460 L.R. 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni. Comune di VILLAFALLETTO (CN). Variante Generale al Piano
Dettagli1. PREMESSA 3 2. STUDI NIVOLOGICI 3 3. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 4 4. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI 6 5. RIFERIMENTI NORMATIVI 6
INDICE 1. PREMESSA 3 2. STUDI NIVOLOGICI 3 3. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 4 4. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI 6 5. RIFERIMENTI NORMATIVI 6 6. ESPROPRIAZIONI, OCCUPAZIONI TEMPORANEE E SERVITÙ 6 7. VINCOLI
DettagliProgetto esecutivo. 3.2a PDM Paratie. Calcoli strutturali
Lavori di protezione del corpo stradale e miglioramento delle condizioni di sicurezza del 1 e 2 lotto della strada di collegamento tra la S.S. Melfi-Potenza e l'abitato di Venosa - Lavori di completamento
DettagliSOMMARIO 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO PREMESSA E DESCRIZIONE DELLE OPERE COLLOCAZIONE MODALITÀ D'USO CORRETTO...
SOMMARIO 1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 4 2. PREMESSA E DESCRIZIONE DELLE OPERE... 4 3. COLLOCAZIONE... 5 4. MODALITÀ D'USO CORRETTO... 5 5. ANOMALIE RISCONTRABILI... 5 6. CONTROLLI E INTERVENTI... 6 3
DettagliAutorità per la vigilanza sui lavori pubblici. Determinazione n. 13/2004. del 28 luglio 2004
Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici Determinazione n. 13/2004 del 28 luglio 2004 Chiarimenti in merito ai lavori di manutenzione ed ai contratti aperti Considerato in fatto L Associazione Nazionale
DettagliCapitolo 2 Condizioni statiche di un cubetto di terra immerso...» 3
Indice Presentazione...pag. VII Capitolo 1 Il sostegno di un terrapieno...» 1 Capitolo 2 Condizioni statiche di un cubetto di terra immerso...» 3 Capitolo 3 Calcolo della spinta attiva su un muro di sostegno...»
DettagliCOMUNE DI Provincia. Elaborato Tavola N
Ubicazione Opera COMUNE DI Provincia Opera Ente Appaltante Indirizzo P.IVA Tel./Fax E-Mail / Tecnico Data 16/12/2015 Archivio Elaborato Tavola N DETERMINAZIONE DEI CORRISPETTIVI SERVIZI RELATIVI ALL ARCHITETTURA
DettagliIntroduzione alla programmazione dei costi e della contabilità dei lavori
Università degli Studi di Trento Programmazione Costi e Contabilità lavori a.a. 2003-4 Introduzione alla programmazione dei costi e della contabilità dei lavori Marco Masera, dott. arch., d.d.r. ing. marco.masera
DettagliOGGETTO: NUOVA STRUTTURA SPORTIVA POLIFUNZIONALE COMUNALE: APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO CAMPO COPERTO LA GIUNTA COMUNALE
OGGETTO: NUOVA STRUTTURA SPORTIVA POLIFUNZIONALE COMUNALE: APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO CAMPO COPERTO LA GIUNTA COMUNALE VISTA la propria Deliberazione n. 92 del 25.05.2005 con la quale è stato autorizzato
Dettaglirelazione tecnica A- SVILUPPO DEGLI STUDI TECNICI DI PRIMA APPROSSIMAZIONE CONNESSI ALLA TIPOLOGIA E CATEGORIA DELL INTERVENTO
relazione tecnica A- SVILUPPO DEGLI STUDI TECNICI DI PRIMA APPROSSIMAZIONE CONNESSI ALLA TIPOLOGIA E CATEGORIA DELL INTERVENTO B- INDICAZIONE DI MASSIMA DEI REQUISITI DELL INTERVENTO C- INDICAZIONE MATERIALI
DettagliPROGETTO PRELIMINARE - VARIANTE - Il R.U.P.: ing. Francesco Cicala. Il Progettista: ing. Francesco Cicala
Comune di Villaricca Provincia di Napoli Progetto per la realizzazione di un'area parcheggio pubblico e completamento impianto sportivo al Corso Italia con struttura polifunzionale PROGETTO PRELIMINARE
DettagliUniversità IUAV di Venezia
Università IUAV di Venezia corso : Fondazioni a.a. 2016-17 17 D.M.14.01.2008.14.01.2008 - cap. 6 Progettazione geotecnica 6.2.2 INDAGINI, CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOTECNICA Le indagini geotecniche
DettagliRELAZIONE DI CALCOLO
COMUNE di INDUNO OLONA - PROVINCIA DI VARESE PROGETTO di AMPLIAMENTO del CIMITERO COMUNALE PROGETTO STRUTTURALE ESECUTIVO RELAZIONE DI CALCOLO Brescia, 20 Ottobre 2011 1 Il dimensionamento e le verifiche
DettagliPROVINCIA DI SONDRIO SETTORE LAVORI PUBBLICI, VIABILITA E TRASPORTI Servizio Idrogeologico
PROVINCIA DI SONDRIO SETTORE LAVORI PUBBLICI, VIABILITA E TRASPORTI Servizio Idrogeologico Verbale di Validazione del Progetto esecutivo ai sensi dell art. 47 del D.P.R. 554/99 LEGGE 102/1990 - SCHEDA
DettagliPROGETTO PRELIMINARE
IMPEGNATE E DELLE RELATIVE (art. 3 D. Lgs n 190/02) pagina 1 di 5 1 RIFERIMENTI LEGISLATIVI E FINALITÀ DELL ELABORATO Il Decreto Legislativo n. 190 del 20 agosto 2002 Attuazione della Legge 21 dicembre
DettagliCOMUNE DI CAMPI SALENTINA Provincia di Lecce
COMUNE DI CAMPI SALENTINA Provincia di Lecce OGGETTO: MANUTENZIONE TRATTI DI STRADE INTERNE AL CENTRO ABITATO. IMPORTO LAVORI 164.000,00 PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE:AMMINISTRAZIONE COMUNALE RELAZIONE
DettagliDELIBERAZIONE PRESIDENZIALE N. 7 DEL 29/05/2015
DELIBERAZIONE PRESIDENZIALE N. 7 DEL 29/05/2015 Oggetto: D.G.R: 82 del 11/02/2013: Approvazione della seconda stesura del Progetto definitivo dell intervento denominato Ripristino con declassamento della
DettagliCITTÀ DI MINERBIO PROVINCIA DI BOLOGNA
CITTÀ DI MINERBIO PROVINCIA DI BOLOGNA 2 SETTORE PIANIFICAZIONE GESTIONE E SVILUPPO DEL T ERRITORIO C O P I A Determinazione n. 243 del 21/12/2009 Oggetto: APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO DELLA PISTA CICLABILE
DettagliComune di SANT'ANGELO MUXARO. Provincia AGRIGENTO
Comune di SANT'ANGELO MUXARO Provincia AGRIGENTO COMPUTO METRICO ESTIMATIVO OGGETTO LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA STRADA MUXARELLO COMMITTENTE COMUNE DI SANT'ANGELO MUXARO GEOM. SPOTO PIETRO RIPORTO
DettagliELENCO ELABORATI. Relazione Descrittiva 1:500. Rilievo stato dei luoghi con perimetro area di intervento. Opere di mitigazione 1:200 EGAVP1
ELENCO ELABORATI R Relazione Descrittiva RL.1 Rilievo stato dei luoghi con perimetro area di intervento 1:500 EGAVP1 RS.OV Opere di mitigazione 1:200 Relazione specialistica opere a verde PSC FO Piano
DettagliPROGETTO N. 6 : RIQUALIFICAZIONE CIMITERO COMUNALE. Oggetto: Realizzazione pavimentazioni interne e sistemazione coperture
P23 MODULISTICA MD04 Rev. 2 del 07/03/07 PROGETTO N. 6 : RIQUALIFICAZIONE CIMITERO COMUNALE Oggetto: Realizzazione pavimentazioni interne e sistemazione coperture Importo quadro economico:. 300.000,00
DettagliÈ di sua competenza, inoltre, indicare al Progettista delle Travi PREM come trattare i seguenti aspetti:
1.1 Prescrizioni Progettuali Travi PREM SD a1 Al Progettista del complesso strutturale spetta individuare, per le Travi PREM considerate nel progetto, la loro morfologia e la loro categoria strutturale.
Dettagli7/a COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA
COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA PROVINCIA DI ROVIGO TAVOLA 7/a Piazzale G. Marconi n 1 Giacciano con Baruchella (RO) STUDIO TECNICO CAPPELLARI GEOM. FRANCESCO Riviera Pace n. 141/1 Badia Polesine (Ro)
DettagliVERBALE DI DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE N. 133 del
COMUNE DI PONTE SAN NICOLÒ PROVINCIA DI PADOVA VERBALE DI DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE N. 133 del 03-12-2008 Oggetto: LAVORI DI COSTRUZIONE STRADA DI COLLEGAMENTO TRA VIA TOBAGI E VIA PIAVE. APPROVAZIONE
DettagliVARIANTE IN CORSO D OPERA
. AREA VIABILITA Servizio Progettazione ed Esecuzione Interventi Viabilità III SP 56 DI STRAMBINO. COSTRUZIONE DI ROTATORIA ALL INCROCIO CON LA SS 26 IN COMUNE DI STRAMBINO. VARIANTE IN CORSO D OPERA DATA:
DettagliCOMUNE DI MEZZANEGO Provincia di Genova
COMUNE DI MEZZANEGO Provincia di Genova Via Cap. Fr. Gandolfo, 115 16046 MEZZANEGO (GE) Tel. (0185) 336085 - Fax (0185) 336398 C.F. 82002550109 - P.I. 00209450998 COMUNE DI MEZZANEGO - PROVINCIA DI GENOVA
DettagliCOMUNE DI GOLFO ARANCI Provincia di Olbia - Tempio
COPIA COMUNE DI GOLFO ARANCI Provincia di Olbia - Tempio VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Numero 133 Del 20-09-10 Oggetto: LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA (OPERE EDILI) DEGLI EDIFICI
DettagliCOMUNE DI PINASCA. Città Metropolitana di Torino VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 65
ORIGINALE COMUNE DI PINASCA Città Metropolitana di Torino VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 65 OGGETTO: Approvazione progetto definitivo-esecutivo per intervento di sistemazione frana in
DettagliPERIZIA SUPPLETIVA DI VARIANTE IN CORSO D OPERA N.2 (AI SENSI ART. 132, COMMA 1, lett. d) E COMMA 3, 2 PERIODO, DEL D.LGS. 163/2006 e s.m.i.
PERIZIA SUPPLETIVA DI VARIANTE IN CORSO D OPERA N.2 (AI SENSI ART. 132, COMMA 1, lett. d) E COMMA 3, 2 PERIODO, DEL D.LGS. 163/2006 e s.m.i.) RELAZIONE TECNICA 1 PREMESSA Il progetto preliminare dei lavori
DettagliCOMUNE DI ARRONE PROVINCIA DI TERNI
COMUNE DI ARRONE PROVINCIA DI TERNI AREA TECNICA REGISTRO GENERALE nr. 65 Del 16/04/2014 DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE OGGETTO: 192 Tuel: determinazione a contrattare per l affidamento dei lavori di
DettagliProvincia di ANCONA. Importo totale dei lavori ,00. U.O.S. di : ANCONA, JESI, SENIGALLIA E SASSOFERRATO
Provincia di ANCONA Dipartimento III Governo del Territorio Servizio II Gestione Viabilità Via Ruggeri, 5 60131 ANCONA Tel. 071 5894 284 Fax 071 5894612 Progetto Definitivo Esecutivo Oggetto : Anno 2013
DettagliPROGETTO PRELIMINARE REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA COMUNE DI AYAS STUDIO DI FATTIBILITA' PER MODIFICHE ALLA VIABILITA' IN LOCALITA' CHAMPOLUC
modello: TARGHETTA ENTI PUBBLICI PROGETTO PRELIMINARE Studio con sistema di qualità certificato ISO 9001 REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA COMUNE DI AYAS STUDIO DI FATTIBILITA' PER MODIFICHE ALLA VIABILITA'
DettagliCOMUNE PIEDIMONTE SAN GERMANO Provincia di Frosinone
COMUNE PIEDIMONTE SAN GERMANO Provincia di Frosinone DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO LL.PP. AREA TECNICA Copia N 540 REGISTRO GENERALE Del 20/09/2013 N 226 Del 20/09/2013 OGGETTO: APPROVAZIONE
DettagliCOMUNE DI SONDRIO (Provincia di Sondrio)
COMUNE DI SONDRIO (Provincia di Sondrio) Realizzazione di un nuovo sottopasso ferroviario sulla via Nani Ente Appaltante Comune di Sondrio Indirizzo Piazza Campello, 1 P.IVA Tel./Fax E-Mail / Tecnico Data
DettagliVERIFICA DI MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO. Edifici esistenti
VERIFICA DI MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO Edifici esistenti Comportamento sismico delle strutture in muratura edifici esistenti in muratura L IMPIANTO STRUTTURALE Muri Paralleli o nel piano Muri Ortogonali
DettagliPROVINCIA DI PESARO E URBINO PROVINCIA DI ANCONA
PROVINCIA DI PESARO E URBINO PROVINCIA DI ANCONA Progetto di rifacimento delle opere trasversali sul Fiume Cesano crollate definitivamente a seguito del maltempo del 2012, al confine fra le Province di
DettagliDecreto Dirigenziale n. 673 del 06/10/2014
Decreto Dirigenziale n. 673 del 06/10/2014 Dipartimento 53 - Dipartimento delle Politiche Territoriali Direzione Generale 8 - Direzione Generale per i lavori pubblici e la protezione civile Oggetto dell'atto:
DettagliREGIONE VENETO ULSS n. 18 ROVIGO
REGIONE VENETO ULSS n. 18 ROVIGO Viale Tre Martiri, 89 45100 R O V I G O A47 - PROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE DI INQUADRAMENTO GEOTECNICO 1.0 PREMESSE Il progetto prevede la costruzione di un nuovo corpo
DettagliDECRETO COMMISSARIALE n.250 del 13 luglio 2013 IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELEGATO
(D.P.C.M. 21 gennaio 2011) DECRETO COMMISSARIALE n.250 del 13 luglio 2013 Oggetto: Accordo di Programma finalizzato alla programmazione e al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione
DettagliCHECK LIST DI CONTROLLO
CHECK LIST DI CONTROLLO PER LE VERIFICHE AMMINISTRATIVE E TECNICHE RELATIVE AGLI INTERVENTI DI DIFESA DEL SUOLO Di seguito si riporta la check list di controllo sugli interventi di difesa del suolo, suddivisa
DettagliSollecitazioni delle strutture
Sollecitazioni delle strutture I pilastri e i muri portanti sono tipicamente sollecitati a compressione Le travi e i solai sono sollecitati a flessione L indeformabilità di questi elementi costruttivi
DettagliSCHEDA N. 133 SOGGETTO TITOLARE: TIPOLOGIA OPERA: ULTIMAZIONE LAVORI LOCALIZZAZIONE. Autorità Portuale di Genova. Rete stradale
HUB PORTUALI Hub portuale - Allacciamenti plurimodali Genova, Savona, La Spezia Porto di Genova Riassetto del sistema di accesso alle aree operative del bacino portuale di Voltri SCHEDA N. 133 LOCALIZZAZIONE
DettagliSCHEDA PROGETTUALE ESECUTIVA/APPALTO/INIZIO LAVORI
Regione Toscana PIC 2008 /2010 Progetto di Iniziativa Regionale 2.8 "Investire in cultura Annualità 2009 Direzione Generale Presidenza Area di Coordinamento Cultura SCHEDA PROGETTUALE ESECUTIVA/APPALTO/INIZIO
DettagliRELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
COMUNE DI LEGNARO PROVINCIA DI PADOVA ALLEGATO A P.U. C1E/42 XI FEBBRAIO RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Ditta: Zilio Giuseppe Forin Mariella Tecnico: geometra Alessandro Mason Legnaro, 11 maggio 2016 il
DettagliDIREZIONE LAVORI PUBBLICI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 2016-176.0.0.-64 L'anno 2016 il giorno 17 del mese di Novembre il sottoscritto Grassi Mirco in qualita' di dirigente di Direzione Lavori Pubblici,
DettagliAnno 2009 Adeguamento normativo ai fini della prevenzione incendi fabbricato in viale Matteotti 19 a Pistoia RELAZIONE TECNICA
RELAZIONE TECNICA CONTENUTO A) Premesse B) Descrizione delle opere C) Modalità aggiudicazione dell appalto D) Elenco allegati di progetto E) Quadro economico 1 A) PREMESSE L Azienda Usl. 3 di Pistoia intende
DettagliPROGETTO ESECUTIVO 1 RELAZIONE GENERALE - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
PROGETTO ESECUTIVO 1 RELAZIONE GENERALE - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA 2 ELABORATI GRAFICI 3 COMPUTO METRICO ESTIMATIVO 4 QUADRO ECONOMICO 5 ELENCO PREZZI - ANALISI PREZZI 6 STIMA INCIDENZA MANODOPERA 7
DettagliI N D I C E. 4. Quadro Economico
I N D I C E 1. Premessa------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 2 2. Progetto-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliCapitolato Speciale d Appalto delle opere a verde
Giunta Regionale - Assessorato ai Lavori Pubblici, Energia, Polizia locale e Sicurezza Dipartimento LL.PP., Sicurezza Urbana, Polizia Locale e R.A.S.A. Sezione Lavori Pubblici Capitolato Speciale d Appalto
DettagliPROCEDURE PER IL PAGAMENTO - ELENCO DELLE VERIFICHE DA SVOLGERE PRIVATI
A fronte delle richieste di chiarimento pervenute alla Struttura del Commissario delegato in merito agli adempimenti da porre in essere da parte dei Comuni successivamente all adozione delle ordinanze
DettagliDIREZIONE NUOVE E GRANDI OPERE - SETTORE RISTRUTTURAZIONI E RISANAMENTI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N
DIREZIONE NUOVE E GRANDI OPERE - SETTORE RISTRUTTURAZIONI E RISANAMENTI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 2012-154.3.0.-71 L'anno 2012 il giorno 30 del mese di Maggio il sottoscritto Innocentini Roberto in
Dettaglia) studio di fattibilità ambientale (art. 27 DPR207/2010)
SETTEMBRE 2015 a) studio di fattibilità ambientale (art. 27 DPR207/2010) b) relazione descrittiva del progetto e tecnica delle opere architettoniche (art.li 25 e 26 RELAZIONE TECNICA GENERALE DPR207/2010)
DettagliCOMUNE DI POPPI PROGETTO DI BONIFICA E CONSOLIDAMENTO DEL MOVIMENTO FRANOSO IN LOCALITÁ QUOTA Pag. 1 di 5 MONITORAGGIO IN FASE D'OPERA E POST-OPERA
Pag. 1 di 5 MONITORAGGIO IN FASE D'OPERA E POST-OPERA Pag. 2 di 5 Con la presente si forniscono integrazioni al piano di monitoraggio dell opera in relazione alla perizia di variante tecnica. Con le modifiche
DettagliSTUDIO TECNICO FALCIOLA Dott. Arch. Giovanna FALCIOLA Dott. Ing. Franco FALCIOLA
STUDIO TECNICO FALCIOLA Dott. Arch. Giovanna FALCIOLA Dott. Ing. Franco FALCIOLA Via Bonomelli n 16-28845 Domodossola (Vb) Tel./fax (0324)249322 Partita I.V.A. 01357560034 e-mail: studiotecnicofalciola@gmail.com
DettagliCOMUNE DI GOLFO ARANCI Provincia di Olbia - Tempio
COPIA COMUNE DI GOLFO ARANCI Provincia di Olbia - Tempio VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE Numero 139 Del 24-08-11 Oggetto: POR SARDEGNA FESR 2007/2013 - ASSE II "INCLUSIONE SERVIZI SOCIALI
DettagliPROVINCIA DI GORIZIA GIUNTA PROVINCIALE
PROVINCIA DI GORIZIA GIUNTA PROVINCIALE VERBALE DI DELIBERAZIONE N. 82 Prot. 16048/2012 adottata nella seduta del 23 maggio 2012 alla quale partecipano i Signori: GHERGHETTA Enrico Presidente P ČERNIC
Dettaglis.r.l. REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI GROSSETO METANODOTTO PIOMBINO-GROSSETO DN 300 (12") VARIANTE PER RIFACIMENTO ATTRAVERSAMENTO FIUME PECORA
Pag. 1 di 6 REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI GROSSETO METANODOTTO PIOMBINO-GROSSETO DN 300 (12") VARIANTE PER RIFACIMENTO ATTRAVERSAMENTO FIUME PECORA METANODOTTO DERIVAZIONE PER GROSSETO DN 250 (10") VARIANTI
DettagliVERBALE DI VALIDAZIONE
VERBALE DI VALIDAZIONE (ALLEGATO) PROGETTO ESECUTIVO DEI LAVORI DI AMPLIAMENTO DELLA STRUTTURA PER IL RICOVERO DELLA POPOLAZIONE CANINA E FELINA DEL COMUNE DI COMACCHIO IMPORTO DELL OPERA. 200.000,00 (art.
DettagliLa Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine
La Previsione delle Frane in Emilia-Romagna a breve e lungo termine Marco Pizziolo, Giampiero Gozza Regione Emilia-Romagna - Servizio Geologico, sismico e dei Suoli Alcuni dati riassuntivi: 70.000 frane
DettagliCOMUNE DI ANZOLA DELL'EMILIA
COMUNE DI ANZOLA DELL'EMILIA PROVINCIA DI BOLOGNA DETERMINAZIONE : AREA TECNICA APPROVAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO RELATIVO AI LAVORI AGLI SPOGLIATOI, ALLA PALESTRA ED ALLA TRIBUNA DEL CAMPO DA CALCIO
DettagliCOSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I
Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - I AGGIORNAMENTO 05/11/2012 Corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì COSTRUZIONII
DettagliSTRADA DI COLLEGAMENTO S.S.36 - A.T.1.1.
COMUNE DI CHIAVENNA PROVINCIA DI SONDRIO PIANO DI LOTTIZZAZIONE DI INIZIATIVA PRIVATA (Ambito di trasformazione 1.1. Via per Uggia) LOCALITA BETTE, CHIAVENNA (SO) STRADA DI COLLEGAMENTO S.S.36 - A.T.1.1.
DettagliPROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE TECNICA QUADRO TECNICO ECONOMICO. Il Responsabile del Procedimento
MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER INTERVENTI VOLTI AL RECUPERO E ALLA RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO DI ERP PER RIDURRE SENSIBILMENTE IL FABBISOGNO E IL DISAGIO ABITATIVO IN ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE
DettagliCOMUNE DI MONTEPULCIANO PROVINCIA DI SIENA
ALLEGATI N. ORIGINALE COMUNE DI MONTEPULCIANO PROVINCIA DI SIENA Verbale di deliberazione della GIUNTA COMUNALE N. 108 Adunanza del giorno 30-04-2008 OGGETTO: AMPLIAMENTO EDIFICIO SCOLASTICO ADIBITO A
DettagliDESCRIZIONE STUDIO FATTIBILITA AMBIENTALE
RELAZIONE GENERALE - STUDIO FATTIBILITA' AMBIENTALE - RELAZIONE CALCOLO PLINTO PALO- ILLUMINAZIONE / ESECUTIVO PARTICOLARI COSTRUTTIVI - QUADRO ECONOMICO DESCRIZIONE La presente relazione è relativa all
DettagliR.A.V. ART. 2 BIS DELLA CONVENZIONE ANAS-RAV DEL 29 DICEMBRE 2009 PROGETTO DEFINITIVO R.A.V.
R.A.V. ART. 2 BIS DELLA CONVENZIONE ANAS-RAV DEL 29 DICEMBRE 2009 PROGETTO DEFINITIVO R.A.V. POTENZIAMENTO S.S. 26 DIR. Dal km 0+850 al km 1+888 (in Comune di Courmayeur) PROGETTO DEFINITIVO BONIFICA DA
DettagliRelazione tecnica di asseverazione ai sensi degli artt. 22 e 23 del d.p.r. 380/01 s.m.i.
Pb\edilizia privata\modili richiesta\modulo scia PROTOCOLLO COMUNALE Relazione tecnica di asseverazione ai sensi degli artt. 22 e 23 del d.p.r. 380/01 s.m.i. Allegata a S.C.I.A. ex art. 19 L. 241/1990,
DettagliPROGETTO ESECUTIVO. Relazione di calcolo opere in cemento armato
AMSA Spa Azienda Milanese Servizi Ambientali Sede legale e amministrativa Via Olgettina, 25 20132 Milano MI Tel. 02-27298.1 Fax. 02-26300911 E mail: amsa@amsa.it http://www.amsa.it REALIZZAZIONE DI PARCHEGGIO
Dettagli/10/2006. Identificativo Atto N DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA
12163 31/10/2006 Identificativo Atto N. 1401 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA REALIZZAZIONE DI 3 AEROGENERATORI EOLICI SUL MONTE MASUCCO IN COMUNE DI VALDISOTTO (SONDRIO)COMMITTENTE: VALERIANO
DettagliAccesso al cortile interno.
La presente relazione è parte integrante del progetto definitivo-esecutivo redatto dall ufficio tecnico del Comune di Monastir, dai tecnici comunali P.ed. Sergio Cappai e Ing. Fabio Cabras, avente per
DettagliLavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE
Lavoro ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Cos è il lavoro? Il lavoro è la grandezza fisica che mette in relazione spostamento e forza. Il lavoro dipende sia dalla direzione della forza sia dalla
DettagliCOMUNE DI CASTELLANA SICULA PROVINCIA DI PALERMO
COMUNE DI CASTELLANA SICULA PROVINCIA DI PALERMO DETERMINAZIONE INGEGNERE CAPO 3 SETTORE TECNICO DETERMINA N. 303 DEL 31/08/2011 OGGETTO: Approvazione progetto esecutivo Riqualificazione urbana della zona
DettagliCOMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO Provincia Olbia - Tempio
COMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO Provincia Olbia - Tempio OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA IN LOC. ZAPPALI Progetto Definitivo - Esecutivo RELAZIONE TECNICA GENERALE - Relazione tecnica generale - Pagina
DettagliProvincia Regionale di Caltanissetta
N 16 Prov. del 28/1/2014 Provincia Regionale di Caltanissetta VII Settore Viabilità e Trasporti Determinazione Dirigenziale n. 75 del 28/1/2014 Oggetto: Lavori di manutenzione straordinaria e consolidamento
DettagliSi definiscono tali le opere atte a sostenere il terreno che è stato o dovrà essere oggetto di scavo.
LEZIONE 0 LE OPERE DI OTEGNO DEI TERRENI i definiscono tali le opere atte a sostenere il terreno che è stato o dovrà essere oggetto di scavo. Le opere di sostegno più comuni sono classificabili in: MURI
DettagliCOMUNE di FERENTILLO Provincia di Terni
COMUNE di FERENTILLO Provincia di Terni Determinazione SERVIZIO TECNICO n. 9 del 22.02.2013 originale OGGETTO: Interventi di conservazione e riqualificazione del paesaggio rurale dei centri storici. Interventi
DettagliPiano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile
1.8 SCENARIO DI CORRELATO ALL INTERRUZIONE VIABILISTICA E ALL ISOLAMENTO DI CENTRI ABITATI 1.8.1 IL CASO STUDIO DELLA S.P. 63: BALLABIO MORTERONE (LC) Alla luce della normativa vigente nel settore della
DettagliA3-Relazione tecnica generale
A3-Relazione tecnica generale L intervento prevede la realizzazione di una centrale termica a biomasse (cippato di legno); l edificio viene organizzato in tre vani: 1) locale caldaia: all interno del quale
Dettagli