PROGRAMMA CASA ALLOGGI ENTRO IL 2012: Regione Piemonte, D.C.R. n /2006 PC1SOV101 PC2SOV101. COMUNE DI PINEROLO Via Fer / Strada Serena

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1 AGENZIA TERRITORIALE PER LA CASA DELLA PROVINCIA DI TORINO Corso Dante, Torino P. I.V.A.: Internet: Tav: Revisione: C Codice Intervento - EPM: [2008_040] File: C _relazione calcolo [N. PROG.] PROGRAMMA CASA ALLOGGI ENTRO IL 2012: Regione Piemonte, D.C.R. n /2006 PC1SOV101 PC2SOV101 COMUNE DI PINEROLO Via Fer / Strada Serena INTERVENTO DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA SOVVENZIONATA-NUOVA COSTRUZIONE DI 18 ALLOGGI-ZONA DI P.R.G. "CP1" Relazione geotecnica e delle fondazioni Studio Fattibilita Preliminare Definitivo Esecutivo Scala: 1:XXX RESPONSABILITA DEL PROCEDIMENTO RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Arch. Luigina CARERE RESPONSABILE DEI LAVORI: C. F.: CRRLGN53M62L219W N. Ordine Provincia di Torino n.1579 Collaboratore/i Responsabile Procedimento: Ing. Carmelo AIELLO ATC Projet.to s.r.l. Società di Ingegneria C.so Dante n Torino P.I Tel Fax DIRETTORE TECNICO PROGETTO IMPIANTI: PROGETTO STRUTTURE: PROJET MANAGER: PROGETTO ARCHITETTONICO: Ing. Sebastiano CIAVARELLA C. F.: CVRSST65A08L219F Ordine Provincia di Torino n. 6444W Arch. Lucia LANZILLI Arch. Laura EINAUDI C. F.: NDELRA72C51H727T Ordine Provincia di Torino n COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE: COLLABORATORI: Arch. Gian Piero AUTINO Ing. Aldo BOETTI Arch. Claudia CUTOLO Dott. in Arch Jr. Daniela D ELIA Arch. Alessandro EPATTI Dott. in Arch. Monica GIROTTO INDAGINI ACUSTICHE: INDAGINI GEOLOGICHE: RILIEVO FRAZIONAMENTO: Arch. Emanuela MINUZZI C. F.: MNZMNL72P47H355Q N. Ordine Provincia di Torino n Ing. Roberto IADAROLA Ing. Bruna MASCHIO Ing. Lucia MORCIANO Geom. Giovanna MULAS Arch. Claudia PERA Geom. Elisabetta PANETTA Ing. Carlo Alessandro BERTETTI D ott. Michelangelo DI GIOIA Geom. Sergio ARNOLFO Direzione Lavori Codice Atc Projet: 10_0 Elaborato di: Variante Dettaglio Redatto da: Data Firma Verifica N. Descrizione sintetica delle modifiche Data Emissione Redazione Ing. Fabio Mosca 18/06/ Progettista Collaboratore R.P. Responsabile Procedimento Visti: Proprietà: Atc Projet.to Ing. Carmelo AIELLO Arch. Luigina CARERE Firma Firma Firma Data: GIUGNO 2010 Approvazioni: Numero Data Impresa: Commissione Tecnica Consultiva Consiglio di Amministrazione Modello: TESTALINO N Revisione: 0 Data Emissione: 19/11/2007 Allegato IO 07-DSPT-01/2 Revisioni 2 3 4

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3 Pagina 2 di 12 Il progetto propone la costruzione di un edificio destinato a civile abitazione per la realizzazione di 18 alloggi di edilizia sovvenzionata. Il fabbricato in progetto risulta costituito da un piano interrato, un piano terreno e 3 livelli fuoriterra (di cui un sottotetto non abitabile) ed una copertura in legno massiccio con travi di colmo in c.a.. Gli elementi strutturali del fabbricato sono così articolati: platea di fondazione in c.a., dello spessore di 80 cm; muri controterra gettati in opera dello spessore di 30 cm; pilastri e setti in c.a. gettati in opera; travi di solaio in spessore, in c.a., gettate in opera; sezioni tipologiche 25x25cm, 30x25cm, 60x25 cm; travi di solaio ribassate, in c.a., gettate in opera; sezione tipologica 30x40cm; travi di solaio rialzate, in c.a., gettate in opera; sezione tipologica 30x40cm e 30x55cm; solai di piani terreno realizzato con lastre predalles di altezza cm, con porzioni di solaio di altezza cm in corrispondenza delle aree bagno; il calcolo delle predalles e relative armature in appoggio e campata sarà onere della ditta appaltatrice; solette piene in c.a. per la copertura dell intercapedine del piano interrato, spessore 20 cm; solai di piani primo, secondo e sottotetto realizzati con travetti tralicciati e blocchi in laterizio; altezza solaio 20+5 cm; sono previsti solai ribassatti di altezza 18+5 cm in corrispondenza delle aree bagno; il calcolo dei travetti tralicciati e relative armature in appoggio e campata sarà onere della ditta appaltatrice; struttura portante di copertura realizzata con un tetto a due falde con travi di colmo e dormienti in c.a. e falsi puntoni in legno massiccio. La tecnica costruttiva alla quale si fa ricorso è dunque il conglomerato cementizio armato ordinario, mentre la tipologia della struttura portante è quella a telaio, costituito da elementi orizzontali (travi ribassate e travi in spessore di solaio) ed elementi verticali (pilastri a sezione costante, setti e muri controterra). Per i solai dei vari livelli il calcestruzzo avrà classe di resistenza C25/30 e le barre di armatura ad aderenza migliorata saranno del tipo B 450 C controllato in stabilimento e saldabile. Nella caldana dovrà inoltre essere disposta una rete elettrosaldata di diametro minimo pari a 6 mm e maglia di dimensioni massime 15x15 cm, posata con opportune sovrapposizioni. L impalcato di fondazione verrà realizzato con calcestruzzo di classe C25/30.

4 Pagina 3 di 12 La tecnica costruttiva e la tipologia strutturale prescelte sono state adottate in quanto, oltre a garantire un alto livello qualitativo, sia in termini assoluti sia nei riguardi di un rapporto costi-benefici competitivo, consentono di rispettare in pieno le finalità dell intervento, adattandosi perfettamente alle esigenze dello stesso. Con riferimento alle normative di seguito citate, le strutture in oggetto sono verificate per quanto riguarda: verifica di resistenza; verifica a deformazione; verifica di stabilità locale/globale. Limiti di deformabilità sotto carichi massimi: circa 1/500 luce. La progettazione delle opere in oggetto è condotta nel rispetto delle seguenti norme: D.M. Infrastrutture 14 gennaio 2008: Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni ; Circolare 2 Febbraio 2009, n. 617, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici: Nuova Circolare delle Norme tecniche per le Costruzioni. Le strutture non potranno essere poste in servizio, né sottoposte a carichi anche provvisori, prima che sia stato effettuato il collaudo statico. Le eventuali prove di carico si dovranno svolgere con le modalità indicate dal Collaudatore e rese note alla Ditta Appaltatrice nonché al Progettista delle strutture ed al Direttore dei Lavori. Quando le opere fossero ultimate prima della nomina del Collaudatore, le prove di carico potranno essere eseguite dal Direttore dei Lavori restando però la facoltà del Collaudatore di controllare, far ripetere ed integrare le prove in precedenza eseguite e verbalizzate. La Ditta Appaltatrice dovrà mettere a disposizione a proprio onere mezzi e personale necessario alla esecuzione delle prove. E stato realizzato un modello tridimensionale agli elementi finiti per l esecuzione delle analisi strutturali. Sono stati realizzati due blocchi simmetrici, ciascuno caratterizzato da una platea di fondazione e muro controterra, solai di piano terreno, due livelli fuori terra, un sottotetto ed una copertura a due falde. L opera è stata progettata inserendo un giunto sismico di 12 cm in corrispondenza dell asse di simmetria trasversale dell edificio. La tipologia e le dimensioni delle sezioni utilizzare sarà indicata più avanti nel paragrafo specifico, così come i carichi e le combinazioni per i calcoli e le verifiche.

5 Pagina 4 di 12 Come specificato anche in seguito, sul modello così realizzato è stata eseguita, in accordo a quanto indicato nel D.M. 14/01/2008 e s.m.i., una analisi lineare di tipo modale. Si riportano ora alcune viste del modello realizzato. Figura 1: Assonometria 1 del modello agli elementi finiti Figura 2: Assonometria 2 del modello agli elementi finiti

6 Pagina 5 di 12 Figura 3: Vista sezionata del modello agli elementi finiti Per i dettagli inerenti le caratteristiche tecniche del modello e del software di calcolo si rimanda alla relazione in cui sono riportati i calcoli esecutivi delle strutture. La verifica delle strutture di fondazione e ed il calcolo delle tensioni trasmesse al terreno viene condotto nel rispetto delle prescrizioni del 6 del DM 08. Gli stati limite ultimi delle fondazioni superficiali si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di collasso determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno ed al raggiungimento della resistenza degli elementi strutturali che compongono la fondazione stessa. Per le verifiche geotecniche si fa riferimento all approccio 2. Nell Approccio 2 si impiega un unica combinazione dei gruppi di coefficienti parziali definiti per le Azioni (A), per la resistenza dei materiali (M) e, eventualmente, per la resistenza globale (R). In tale approccio, per le azioni si impiegano i coefficientiγ F riportati nella colonna A1:

7 Pagina 6 di 12 I coefficienti parziali γ M per i parametri geotecnici e i coefficienti γ R che operano direttamente sulla resistenza globale di opere e sistemi geotecnici I coefficienti parziali utilizzati sono quelli riportati in tabella 6.2.I del DM08. Secondo tale approcio il Dott. Geologo Michelangelo Di Gioia ha redatto una relazione geologico- tecnica in cui ha definito per una platea di dimensioni 16,18x44,48 m le tensioni ammissibili sul terreno. Risulta dunque: R d = 4,62daN / cm A tale limite però bisogna aggiungere le considerazioni inerenti la deformabilità del terreno stesso; Stimando una deformazione globale massima di 5 cm, risulta che le tensioni ammissibili sono così determinate: 2 2 Q amm = 0,72daN / cm

8 Pagina 7 di 12 Le tensioni sulla platea di fondazione dell edificio In combinazione A1 sono indicati in figura. Figura 4: Pressioni sul terreno in combinazione A1 agli SLU Il valore massimo delle pressioni sulla platea è pari a 1,00 dan/cm². La verifica geotecnica ai sensi dell approccio 2 risulta soddisfatta infatti: 2 Ed = 1,00 Rd = 4,62daN / cm Dove il valore di R d è stato definito come da relazione tecnica a cura del Dott. Geologo Michelangelo Di Gioia, in cui le misure di platea ipotezzate sono di 16,18x44,48 m (inferiori ai valori risultanti dalle carpenterie di progetto). È stato inoltre valutata, a cura del Dott. Geologo Michelangelo Di Gioia, la pressione massima ammissibile sul terreno utile alla limitazione della eccessiva deformazione della struttura: 2 Q amm = 0,72daN / cm Definita agli stati limite di esercizio. In tali condizioni i risultati di modellazione sono i seguenti:

9 Pagina 8 di 12 Figura 5: Pressioni sul terreno agli SLE Le tensioni massime, di 0,71 dan/cm 2, rispettano i limiti imposti. La fondazione dell edificio è costituita da una platea in c.a. dello spessore di cm 80, realizzata su uno strato di magrone di pulizia dello spessore di cm 15. Le tensioni interne della platea sono riportate sui diagrammi delle immagini seguenti. Figura 6: Sollecitazione membranale massima in direzione principale

10 Pagina 9 di 12 Figura 7: Tensione di flessione massima in direzione principale Si riportano i risultati grafici delle verifiche della piastra di fondazione. Vengono riportati: - La verifica N/M agli SLU, che fornisce i valori massimi del rapporto Sd/Su, dove Sd è la sollecitazione di progetto, mentre Su è la sollecitazione ultima; la verifica è soddisfatta se il valore è minore o uguale a 1; - Verifica a punzonamento: Permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, dei valori massimi del rapporto Nsd/Nrd, dove Nsd = sollecitazione di taglio della platea in corrispondenza del pilastro, Nrd = forza resistente al punzonamento calcolata in base al perimetro di intersezione tra la platea e pilastro ottenuta con la seguente espressione: Nrd = 0,5 fctd u R dove u è il perimetro in corrispondenza della metà dell altezza e R è l altezza della platea; Figura 8: Verifica N/M della platea: il massimo rapporto N/M = 0,99, quindi la verifica è positiva per tutti gli elementi.

11 Pagina 10 di 12 Figura 9: Verifica a punzonamento della platea: il massimo valore è = 0,59, quindi la verifica è positiva per tutti gli elementi. Si riportano infine i risultati relativi all analisi a fessurazione: la mappa di colore evidenzia le zone ove potrebbero eventualmente prodursi e le direzioni di propagazione. Figura 10: Fessure frequenti nella platea di fondazione. Il valore massimo è di 0,15 mm.

12 Pagina 11 di 12 Figura 11: Fessure permanenti nella platea di fondazione. Il valore massimo è di 0,14 mm. Poiché le condizioni ambientali che accoglieranno le strutture in progetto sono state definite come ordinarie, per armature poco sensibili il D.M. 2008, par stabilisce che allo stato limite di apertura delle fessure debbano essere rispettati i seguenti limiti: - Combinazioni frequenti: apertura delle fessure massima inferiore a 0,4 mm; - Combinazioni quasi permanenti: apertura delle fessure massima inferiore a 0,3 mm. Tutte le analisi condotte hanno riportato, come constatabile delle immagini di seguito, esiti positivi per tutti gli elementi progettati. Si riportano infine le mappe riportanti le massime tensioni nel calcestruzzo. Le tensioni massime nel calcestruzzo (rare, accidentali e permanenti) sono indicate in mappa di colore, come rapporto tra la massima compressione nel calcestruzzo e la tensione nelle combinazioni di riferimento fattorizzata in base ai casi previsti dalla normativa; il valore del rapporto, per verifica positiva, deve essere minore o uguale a 1 (D.M. 14/02/2008 par ). Figura 12: Tensioni nel calcestruzzo rare per la platea di fondazione

13 Pagina 12 di 12 Figura 13: Tensioni nel calcestruzzo accidentali rare per la platea di fondazione Figura 14: Tensioni nel calcestruzzo permanenti per la platea di fondazione Tutte le analisi sulle tensioni del calcestruzzo identificano un coefficiente sempre inferiore a 1; le verifiche sono dunque positive.

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE F.E.S.R. 2007/2013 D.G.R. 29/03/2010 N.96. COMUNE DI TORINO Ambito di Via Parenzo: Via Val della Torre Corso Cicinnato

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