Il grillo parlante e lo strano alfabeto

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1 Strumenti per la didattica, l educazione, la riabilitazione, il recupero e il sostegno Collana diretta da Dario Ianes Anna Bosco Il grillo parlante e lo strano alfabeto degli animali Filastrocche e attività ludiche per lo sviluppo del linguaggio Illustrazioni di Andreina Parpajola Erickson

2 I n d i c e 9 Prefazione (Alberto M. Mioni) 11 Introduzione 13 CAPITOLO 1 Un po di teoria: cenni di fonetica e fonologia 19 CAPITOLO 2 Un percorso pratico: proposte di attività ludico-ricreative 23 PRIMA PARTE Allenamento prassico, stimolazione visiva e articolatoria 25 Allenamento degli organi fonoarticolatori 29 Giochi per la stimolazione visiva 31 Giochi per la stimolazione articolatoria 35 SECONDA PARTE Allenamento uditivo-percettivo 37 Allenamento uditivo: assenza e presenza del suono e parametri acustici 39 Giochi della voce e delle parole 49 TERZA PARTE Proposta di drammatizzazione 51 Un esempio di drammatizzazione: la filastrocca di «Sissi la biscia» 55 FILASTROCCHE 95 Classificazione

3 Introduzione Vari suoni della lingua, poi, fu la natura che costrinse ad emetterli, e l utilità foggiò i nomi delle cose. (Lucrezio, De rerum natura, V) L apprendimento dei suoni linguistici è un processo del tutto naturale, il neonato possiede una predisposizione biologica a utilizzare lo strumento vocale come mezzo di comunicazione. Alla nascita, egli ha potenzialmente la capacità di riconoscere e produrre una vasta gamma di suoni linguistici, ma l esposizione continua alla lingua madre lo porterà a emettere solo quelli che sono significativi, che hanno cioè un potere distintivo nella produzione di significati diversi. Ogni lingua possiede un proprio inventario fonetico che non comprende necessariamente gli stessi fonemi: ad esempio, nella lingua somala e in quella araba non troviamo la /p/ e la /v/, in quella filippina non esiste la /f/, in quella cinese non c è la /r/, ecc. Allo stesso modo nella lingua italiana mancano suoni linguistici presenti in altre fonologie straniere. Durante lo sviluppo del linguaggio, il bambino quindi acquisirà spontaneamente la competenza fonetica e fonologica della lingua o delle lingue alle quali è esposto, purché riceva stimoli adeguati. Grazie quindi a questa plasticità i bambini stranieri inseriti nelle scuole materne ed elementari potranno apprendere facilmente la lingua italiana, anche se inizialmente potrà manifestarsi un leggero ritardo di linguaggio dovuto allo sforzo di usare due sistemi linguistici diversi. Da questa premessa, unitamente alla considerazione che lo sviluppo foneticofonologico è un importante presupposto per la futura capacità di apprendimento della letto-scrittura, nasce l idea di un libro che, attraverso l uso delle filastrocche e delle proposte di attività ludico-ricreative correlate (su allenamento prassicoarticolatorio e percettivo visivo-uditivo), faccia lavorare il bambino su questi aspetti primari per lo sviluppo del linguaggio. Il volume raccoglie quindi diciannove filastrocche che vedono come protagonisti altrettanti animali. Ognuno di essi è in difficoltà nella pronuncia di un certo fonema, ma i suggerimenti di un grillo che farà da guida porterà loro ad apprendere la pronuncia corretta. Nella filastrocca, gli animali verranno invitati a prestare attenzione all articolazione del suono linguistico attraverso l uso di uno specchio, sempre diverso

4 e legato all ambientazione del racconto, mentre il vento, attraverso l uso delle onomatopee, porterà loro suoni ambientali favorendone la percezione uditiva. La drammatizzazione dei piccoli racconti permetterà al bambino di «entrare» in relazione empatica con l animale in questione, in questo modo egli sarà invogliato a sperimentare la propria capacità articolatoria e grazie al feedback uditivo sulla propria produzione potrà migliorare la propriocezione dei singoli atteggiamenti articolatori. L uso della rima favorirà inoltre il processo di memorizzazione. Ogni filastrocca, pur essendo una storia a sé, mantiene sempre lo stesso schema narrativo per permettere al bambino di rinforzare l apprendimento. La fiaba breve, infatti, lo aiuta a capire il succedersi degli avvenimenti, collocandoli nel tempo e nello spazio secondo una logica temporale e causale, fornendogli così uno schema per imparare a raccontare le proprie esperienze. Non si vuole proporre un libro di riabilitazione specifico per i disturbi di linguaggio, ma uno strumento che stimoli la curiosità del bambino aiutandolo senza fatica a migliorare le proprie competenze. Il libro, e gli interventi di tipo ludico-operativo in esso contenuti, sono quindi rivolti principalmente ai bambini, italiani e stranieri, della scuola dell infanzia ma risultano altrettanto utili nel primo anno della scuola primaria, quando al bambino verrà richiesto il compito di trasporre i suoni linguistici in segni grafici e ortografici. Offre, inoltre, stimoli interessanti a docenti e educatori ed è facilmente adottabile da tutti i genitori come piacevole momento di condivisione con i propri figli. La struttura dell opera risulta suddivisa in due parti: una parte teorica, che prevede cenni di fonetica e fonologia per una maggiore comprensione di queste competenze indispensabili allo sviluppo del linguaggio. Di ogni fonema verrà ripresa anche la descrizione articolatoria dei foni, che nelle filastrocche è espressa con la rima (nella terza sestina), al fine di facilitarne la comprensione; una parte pratica, che inizierà con un percorso che prevede la presentazione di attività ludico-ricreative mirate ad allenare le abilità prassiche-articolatorie e percettive (visive/uditive) del bambino, seguendo lo schema narrativo delle filastrocche, e proseguirà con una proposta di drammatizzazione delle stesse. Questa parte si concluderà con la sezione dedicata ai bambini e che raccoglie le diciannove filastrocche (sui suoni consonantici della lingua italiana) e le relative illustrazioni. Non sono state incluse le vocali perché esse non pongono problemi di discriminazione tra parlanti italiani, inoltre la distinzione tra /è/ /é/, /ò/ /ó/ non esiste in tutte le varietà regionali italiane e quindi la distinzione non è ritenuta di primaria importanza. 12 Il grillo parlante e lo strano alfabeto degli animali

5 Allenamento degli organi fonoarticolatori Allenamento con le guance Materiali: nessuno. Obiettivi: allenamento della muscolatura orale. Attività Per allenare le guance, proporre le seguenti attività: gonfiare le guance d aria; far passare l aria da una guancia all altra; far scoppiare le guance come un palloncino (aiutandosi eventualmente con le dita); risucchiare le guance all interno della bocca; Finito l allenamento singolo, si può passare alla ripetizione delle quattro azioni nell ordine, una di seguito all altra. Allenamento con la lingua Materiali: nessuno. Obiettivi: allenamento della muscolatura orale. Attività Per allenare le prassie linguali, proporre le seguenti attività: spingere la lingua fuori dalla bocca il più possibile; spingere la punta della lingua fuori dalla bocca prima a destra e poi a sinistra; spingere la punta della lingua fuori dalla bocca portandola in su e in giù cercando di toccare rispettivamente il naso e il mento. Successivamente spalancare bene la bocca e toccare, con la punta della lingua, il palato subito dietro ai denti e poi spingerla in fondo accarezzando lentamente tutta la volta palatina; provare a fare «schioccare» la lingua imitando il cavallo che trotta; 2012, A. Bosco, Il grillo parlante e lo strano alfabeto degli animali, Trento, Erickson 25

6 posizionare la punta della lingua tra il labbro inferiore e i denti imitando le scimmie; continuare l allenamento provando a fare: la lingua piatta come il cane che fa le feste; la lingua a punta; la lingua a cucchiaio; la lingua piegata in due, sollevando i bordi laterali; infine fare una bella pernacchia (facendo vibrare la lingua tra le labbra). Allenamento con le labbra Materiali: bottone piatto e filo tubolare elastico di circa 1 mm. Obiettivi: allenamento della muscolatura orale. Attività Per allenare la muscolatura labiale, proporre le seguenti attività: chiudere le labbra e poi portarle in avanti arrotondate come per mandare un bacio; chiudere le labbra e poi portarle indietro facendo un bel sorriso; ripetere gli esercizi precedenti con le labbra aperte, come per dire la /u/ e la /i/ senza usare la voce; piegare la rima labiale in giù, come quando si è tristi; far vibrare le labbra; serrare le labbra molto strette; tenere le labbra chiuse e masticare pezzetti di cibo croccante (crostini, patatine, ecc.); trattenere tra le labbra chiuse un bottone piatto collegato a un filo elastico: si tirerà il filo cercando di estrarre il bottone mentre, al contrario, le nostre labbra cercheranno di trattenerlo. Allenamento con il naso Materiali: nessuno. Obiettivi: stimolare la respirazione nasale e prendere coscienza del soffio nasale. Attività Per stimolare la respirazione nasale, proporre le seguenti attività: aprire le narici come fa il toro (all inizio ci si potrà aiutare stimolando il movimento con una leggera pressione delle dita sulle cartilagini alari); respirare a narici alterne: chiudere la narice sinistra con il pollice sinistro e inspirare dalla destra, quindi chiudere quella destra con il pollice destro , A. Bosco, Il grillo parlante e lo strano alfabeto degli animali, Trento, Erickson

7 P (/p/ occlusiva bilabiale sorda) Pulcino Pigolì Il pulcino Pigolì sta seduto tutto il dì mentre a spasso i suoi amici fan pio-pio e son felici. Dir la /p/ non gli riesce resta muto come un pesce. Il maestro grillo Maio a lui dice: «Questo è un guaio, c è però la soluzione a te basta una lezione, ci guardiamo nello specchio alleniamo un po l orecchio». Specchio specchio del tinello della /p/ dammi il modello. Le tue guance sono tonde tanta aria si nasconde e tra il becco scoppierà prova a dire po e pa. Eco eco per capire questo suono fammi udire: «Il cavallo che galoppa fa op-op col bimbo in groppa pum-pum-pum che rumore, è il fucil del cacciatore!». Pigolì là sotto al sole prova a dire le parole: papa, pepe, pipa, pupo, ape, topo, rapa e lupo. Il pulcino Pigolì fa pio-pio per tutto il dì , A. Bosco, Il grillo parlante e lo strano alfabeto degli animali, Trento, Erickson

8 2012, A. Bosco, Il grillo parlante e lo strano alfabeto degli animali, Trento, Erickson 57

9 S (/s/ fricativa sibilante dentale sorda; /s/ fricativa sibilante dentale sonora) Sissi la biscia Tra l erbetta alta e liscia che paura, c è una biscia triste sorte ha però sibilare lei non può e sputacchia solamente con la lingua in mezzo al dente. Il maestro grillo Maio a lei dice: «Questo è un guaio ma io ho la soluzione a te basta una lezione ci guardiamo nello specchio alleniamo un po l orecchio». Specchio specchio del torrente dai la /s/ al tuo serpente. Tieni i denti un poco stretti e la lingua dietro metti con le labbra ridi un po può vibrare oppure no. Eco eco stanco e vecchio dammi il suono nell orecchio. Senti sbam un suono forte quando sbattono le porte, fa squit-squit il topolino mentre gioca a nascondino. Ora Sissi sotto al sole prova a dire le parole: rosa, viso, muso, sbaglia, sale, sasso, scopa e scaglia. Ssssssssssssssssssss, striscia e sibila la biscia tra l erbetta alta e liscia , A. Bosco, Il grillo parlante e lo strano alfabeto degli animali, Trento, Erickson

10 2012, A. Bosco, Il grillo parlante e lo strano alfabeto degli animali, Trento, Erickson 73

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