PREVENZIONE LOW DOSE DELLE INFEZIONI RESPIRATORIE RICORRENTI IN PEDIATRIA

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1 M.R. Miniucchi CLINICAL RIASSUNTO In questo studio clinico controllato viene valutata l efficacia di un protocollo low dose versus un protocollo standard nella prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) in 25 bambini (età media 3aa e 5 mesi). Il protocollo low dose in esame include 2 medicinali (Omeogriphi e Citomix); quello standard di riferimento si avvale della somministrazione del peptide timico di sintesi pidotimod (Axil) e di un lisato batterico (Ommunal); un terzo Gruppo di pazienti non trattati rappresenta il controllo. Per la valutazione dell efficacia sono stati presi in considerazione 3 indicatori: 1) numero di infezioni respiratorie 2) numero dei giorni di febbre 3) utilizzo di antibiotico. Tutti i tre indicatori sono stati valutati in un periodo di follow-up di 12 gg comprendente anche il periodo di trattamento. Lo studio evidenzia l efficacia clinica, statisticamente significativa, nei tre indicatori, del trattamento low dose: nel primo indicatore (numero di episodi di IRR), i pz con 1-5 episodi passano dall 8,8% del Gruppo di controllo al 61,8% del Gruppo sottoposto a trattamento standard, al 42,5% del Gruppo sottoposto a trattamento low dose. Il secondo parametro mostra come pz con 1-1 gg di febbre diminuiscano dall 84% (Gruppo di controllo) al 59,2% (Gruppo in trattamento standard) al 32,5% (Gruppo in trattamento low dose). Anche analizzando l utilizzo dell antibiotico si evidenzia come i pz che non ne hanno fatto alcun uso nei 12 gg di follow-up aumentino dal 7% al 27%, al 44% del protocollo low dose. Durante la terapia low dose non sono stati registrati effetti collaterali. PREVENZIONE LOW DOSE DELLE INFEZIONI RESPIRATORIE RICORRENTI IN PEDIATRIA LOW DOSE PREVENTION OF RRI IN PEDIATRICS INTRODUZIONE Il bambino incorre in infezioni respiratorie più frequentemente rispetto all adulto: l incidenza di tali infezioni segue un andamento inversamente proporzionale all età (1). Le infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) delle alte e basse vie in età pediatrica costituiscono un problema di salute pubblica in relazione alla loro frequenza; nei Paesi occidentali più del 25% dei bambini entro il primo anno di vita ed il 18% di quelli di età compresa tra 1 e 4 anni sono soggetti a IRR (2). Le IRR possono essere considerate una vera e propria epidemia che, per la prevalente modesta severità dei singoli episodi, non trova sempre adeguata considerazione da parte del pediatra o del medico di famiglia (2). PAROLE CHIAVE IRR, PREVEN- ZIONE, PEDIATRIA, OMEOPATIA, LOW DOSE, OMEOGRIPHI, CITOMIX SUMMARY: In this controlled clinical study the effectiveness of a low dose protocol was evaluated and compared to a standard therapy in the prevention of recurrent respiratory infections (RRI) on 25 children (average age: 3 years, 5 months). The protocol consists of 2 low dose medicines such as Omeogriphi and Citomix, whereas the reference standard protocol consists in the administration of the synthetic thymic peptide pidotimod (Axil), and of a preparation containing ribosomial fractions of bacteria (Ommunal); the third Group includes the untreated patients. In order to evaluate the effectiveness, three indicators have been taken into account: 1) number of cases of respiratory infections 2) number of days with fever 3) use of antibiotics. All the three indicators were evaluated within a follow-up period of 12 days, comprehensive of the treatment period. This study highlights the statistically significant clinical effectiveness of the three indicators in regards to the low dose treatment. In the first indicator number of cases with RRI children with 1-5 pathologic states pass from 8,8% of the control Group to 61,8% of the Group undergone to standard treatment, to 42,5% in the Group submitted to the low dose treatment. Furthermore, the second parameter demonstrates how patients with 1-1 days of fever decreased from 84% of the nontreated Group to 59,2% of the standard treatment Group down to 32,5% with the low dose treatment. Even in the analysis of the use of antibiotics, it is shown how children who did not use any of them during the 12-day follow-up period increased from 7% to 27% and up to 44% in the low dose protocol. No side-effects were recorded in the tested treatment Group. KEY WORDS: RRI, PREVENTION, PEDIATRICS, HOMEOPATHY, LOW DOSE, OMEOGRIPHI, CITOMIX 35

2 Sembra inoltre che i bambini con IRR presentino, almeno in alcuni casi, una maggiore frequenza di episodi rispetto ai controlli, anche per lunghi periodi di tempo. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che la maggior parte dei fattori di rischio è di tipo costituzionale o comunque di natura durevole; inoltre, è esperienza comune che nella maggior parte dei bambini con IRR siano presenti contemporaneamente più fattori di rischio (2). Nei Paesi industrializzati, i classici fattori di rischio indicati dall OMS sono la malnutrizione, il basso peso alla nascita, la mancanza di allattamento materno, l inquinamento (sia negli ambienti esterni sia in quelli interni), il basso livello socio-economico, la scarsa igiene, le immunodeficienze, il mancato rispetto del calendario vaccinale consigliato, l atopia, la frequenza in comunità. Anche il fumo passivo è sicuramente un fattore di rischio (2). Controllando in un breve follow-up un gruppo di bambini in età prescolare che presentava elevata frequenza di IRR, alcuni autori (2) hanno dimostrato che tale situazione tendeva a mantenersi significativa durante il periodo di osservazione, nei bambini con IRR (Gruppo A), rispetto al Gruppo di controllo (Gruppo B) (TAB. 1). Il quadro clinico delle IRR è costituito da una serie ripetuta di episodi acuti. Il tipo di ricorrenza può essere più o meno costante: alcuni bambini si ammalano sempre o prevalentemente in un determinato distretto (ad es. otiti ricorrenti), ma più spesso lo stesso bambino presenta, di volta in volta, manifestazioni cliniche diverse (3). I singoli quadri acuti sono rappresentati da: Faringo-tonsillite Otite media Laringite. A carico delle basse vie respiratorie si riconoscono 3 diversi quadri clinici: Tracheo-bronchite Bronchite ostruttiva Bronco-polmonite. DEFINIZIONE DEL BAMBINO CON IRR Le IRR si definiscono come infezioni delle alte e basse vie respiratorie che si manifestano con frequenza superiore ad un episodio al mese nel periodo di massima esposizione (Novembre-Aprile) (4). Per definizione le IRR sono una condizione benigna tendente a migliorare con l età. Per questo motivo vengono esclusi i bambini con patologia costituzionale ben definita e non destinata a correggersi con l età, come le immunodefi- cienze primitive, la fibrosi cistica, la sindrome delle ciglia immobili e le anomalie anatomiche delle vie aeree (5). Le IRR sono infezioni di modesta gravità clinica e con naturale tendenza alla risoluzione spontanea; oltre l 8% dei bambini guarisce intorno ai 5 anni senza residui o esiti patologici nel tempo. Eziologia Gli agenti eziologici variano secondo il Tratto respiratorio colpito; l 8% sono forme virali: alte vie aeree: eziologia virale nel 95% dei casi; basse vie aeree: eziologia virale nella maggioranza dei casi, ma dal 4,5% al % dei casi le colture batteriche sono positive. Il 5% dei bambini con diagnosi di IRR batterica presenta evidenza di concomitante o pregressa infezione virale. Forme virali (TAB. 2) Alte vie aeree: Rhinovirus nel 45% dei casi. Basse vie aeree: 1) VRS; 2) Virus influenzali A e B; 3) Virus parainfluenzali; 4) Adenovirus; 5) Rhinovirus; 6) Enterovirus. Forme batteriche TAB. 1 Tratta da: Terracciano L. Rivista di immunologia e allergologia pediatrica. 28; 2: N.d.R.: la Tabella originale è stata ricomposta per esigenze grafiche. Prevalenza delle IRR da 2 a 8 anni Episodi infettivi durante l anno (n) 1 Gruppo A * Bambini con IRR Gruppo B - Controlli * p<.1 ** p<.1 *** p< ** *** anni 7 anni 8 anni Essenzialmente dovute a batteri tipici: 1) Streptococco beta-emolitico gruppo A; 2) Pneumococco; 3) Haemophilus Influenzae. È stata osservata una maggiore ricorrenza in caso di infezione da batteri atipici come: a) Mycoplasma pneumoniae: più frequente nei bambini di età > 5 anni, può provocare anche infezioni delle alte vie respiratorie come sinusiti e faringo-tonsilliti. b) Chlamydia pneumoniae: più frequente in età > 2 anni, si ritrova nella maggior parte dei casi come co- 36

3 patogeno che colpisce frequentemente le alte vie aeree. FATTORI AMBIENTALI CHE INNESCANO LE IRR L innesco delle IRR consegue all azione combinata di più fattori (5,6): Socializzazione precoce: la maggioranza delle osservazioni suggerisce che la socializzazione in età prescolare, e particolarmente nella prima infanzia, favorisca un incremento numerico delle infezioni per aumentato rischio di contagio. La socializzazione precoce sarebbe un fattore primario di innesco delle IRR. Inalazione passiva di fumo di tabacco: verosimilmente fattore primario di innesco delle IRR, agirebbe alterando alcuni meccanismi locali di difesa (6). Inquinamento ambientale: può essere un co-fattore favorente, con meccanismo parzialmente analogo a quello dell inalazione passiva di fumo di tabacco. Stagionalità: usualmente le IRR si concentrano nel periodo compreso tra inizio autunno e fine inverno. È probabile che questo dipenda da fattori precedentemente elencati (soggiorno nelle comunità scolastiche o prescolastiche, inquinamento atmosferico, prolungato stazionamento in ambienti chiusi). Anche alcuni fattori climatici (umidità, freddo) giocano un ruolo importante. Elevato numero di conviventi: soprattutto se questi sono in età pediatrica, in alcune situazioni può rappresentare un importante co-fattore di innesco di IRR attraverso un meccanismo analogo a quello della socializzazione precoce (2). FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUALI Atopìa Nei bambini atopici le IRR sono favorite da: 1) Danno dell epitelio respiratorio; 2) Risposta immunitaria locale da Alte vie: Rhinovirus 45% Basse vie: VRS Virus influenzali A e B Virus parainfluenzali Adenovirus Rhinovirus Enterovirus FORME VIRALI Nuovi virus: Metapneumovirus umano, Bocavirus, Polyomavirus. sbilanciamento Th1/Th2 con aumentata produzione di IL4, IL5 e IL6 e scarsa o nulla produzione di IL2 e IFNγ, citochine fondamentali per un efficace risposta immunitaria contro i patogeni intra-cellulari. AZIONE IMMUNODEPRESSIVA DELLE IRR In caso di IRR sono frequentemente descritti due o più lievi deficit immunitari transitori di natura post-infettiva, che rappresentano un ulteriore fattore favorente per: 1) Riduzione del numero dei linfociti CD4+ circolanti; 2) Alterata risposta citochinica (switch Th1/Th2); 3) Riduzione dell attività macrofagica; 4) Riduzione della chemiotassi neutrofila; 5) Deficit parziale di IgA o delle sottoclassi di IgG. Inoltre il danno provocato dai virus alle cellule epiteliali degli organi delle vie aeree può favorire l adesione batterica e causare superinfezione. APPROCCIO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO AL BAMBINO CON IRR Echovirus Adenovirus Parainfluenza VRS Il bambino con IRR deve essere oggetto di diagnosi differenziale su almeno due versanti opposti. In primo luogo occorre distinguerlo Rhinovirus TAB. 2 Tratta da: Brouard J., Vabret A., Nimal-Cuvillon D. et Al. Epidemiology of acute upper and lower respiratory tract infections in children. Rev Prat. 27, Oct 31. N.d.R.: la Tabella originale è stata ricomposta per esigenze grafiche. dal bambino che, episodicamente e per breve tempo, presenta una serie recidivante di infezioni respiratorie. In secondo luogo, da quello che presenta una patologia di base che giustifichi, di per sé, un numero aumentato ed una gravità maggiore delle infezioni respiratorie (2). Nel bambino con IRR sarà compito del pediatra chiarire ai genitori i termini del problema, sottolineando la sostanziale benignità del quadro. Il pediatra deve curare i singoli episodi infettivi tenendo presente che, nella grande maggioranza dei casi, sono coinvolti patogeni di natura virale e che nel bambino con IRR (a differenza del bambino con immunodeficienza primitiva) le infezioni non sono gravi. Occorre individuare eventuali fattori ambientali in grado di condizionare le recidive infettive, consigliando i genitori come eliminarli. Si potrà, inoltre, suggerire un temporaneo allontanamento (alcuni mesi) dalla scuola materna o dall asilo nido. Nelle forme ad espressione clinica più banale (esclusivamente alte e superficiali) le indagini di laboratorio non sono generalmente necessarie. Nei casi di maggior espressività clinica possono essere utili semplici esami ematochimici e strumentali come: emocromo + formula leucocitaria; determinazione dei livelli di IgG, IgA, IgM (che può consentire l individuazione del deficit selettivo di 37

4 IgA o di altri deficit meno comuni); protidogramma che, oltre a fornire una valutazione complessiva sui livelli di immunoglobuline, consente di escludere il deficit di α1-antitripsina, che si associa a ridotti livelli di α1-globuline; RX del cranio che, evidenziando seni nasali ben pneumatizzati, esclude la Sindrome delle ciglia immobili; test del sudore, raccomandato quando recidivino infezioni delle basse vie respiratorie. Per prevenire ulteriori ricorrenze delle infezioni respiratorie, può essere considerata una serie di interventi terapeutici. In Medicina convenzionale le terapie prevalentemente utilizzate sono: Uso preventivo di antibiotici (7) Adenoidectomia (8) Tonsillectomia Immunoglobulinoterapia Modificatori della risposta biologica (BRM - Biological Response Modifiers immunomodulanti): in Letteratura sono presenti lavori probanti l efficacia clinica dell uso del levamisolo, della timomodulina per os e di estratti timici per via parenterale. Attualmente, nell uso ambulatoriale, vengono utilizzati soprattutto peptidi timici di sintesi e prodotti di derivazione batterica. Poiché le IRR rappresentano raramente un problema di patologia grave tale da richiedere un intervento terapeutico massivo, si ritiene utile impiegare farmaci di facile somministrazione e privi di effetti collaterali (2). Alla luce di questi dati e sulla base di personali convinzioni si è ritenuto necessario sperimentare clinicamente un protocollo low dose versus un protocollo convenzionale di uso routinario nella pratica ambulatoriale. PAZIENTI E METODI In questo studio clinico controllato è stata valutata l efficacia di un protocollo low dose nella prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti (IRR) in età pediatrica versus un trattamento standard con i cosiddetti Modificatori della risposta biologica-immunitaria (BRM) ed una popolazione non trattata. Criteri di inclusione Sono stati inclusi nello studio i bambini giunti all osservazione presso lo Studio Pediatrico Convenzionato dell autore nel periodo 1 Novembre Dicembre 21; i bambini avevano età compresa tra 2 e 6 anni ed anamnesi positiva per IRR [bambini che nel periodo Novembre 29 - Aprile 21 avevano presentato almeno 6 episodi di infezioni respiratorie (vedi paragrafo Definizione del bambino con IRR)]. Nello studio sono stati inclusi anche i bambini asmatici ed allergici. Criteri di esclusione Sono stati esclusi i bambini con patologia cronica (diabete, cardiopatia, insufficienza renale cronica) in trattamento cortisonico ed immunosoppressivo e quelli in profilassi antibiotica a lungo termine. Complessivamente hanno partecipato allo studio 25 bambini (1 F; 11 M). L età media dei pazienti era di 3 anni e 5 mesi. Follow-up I bambini inclusi nello studio sono stati oggetto di follow-up per 12 gg, compreso il periodo di trattamento. I genitori, al momento del primo colloquio, venivano informati sullo svolgimento dello studio ed in caso di consenso (consenso informato scritto) veniva loro consegnata una scheda su cui dovevano registrare per ogni singolo episodio: numero dei giorni di febbre numero dei giorni di assenza dalla scuola materna o dalla scuola sintomi presentati (specificando se presenti tonsillodinia, laringodinia, tosse, rinite, otalgia) eventuali farmaci convenzionali somministrati (antibiotici, antipiretici, altro). Ai genitori veniva anche richiesto di contattare il medico per una visita (domiciliare o ambulatoriale) in modo da poter registrare, in una apposita scheda, la diagnosi: URI (Upper Respiratory Infection), faringotonsillite, otite, laringite, tracheobronchite, bronchite asmatica, broncopolmonite. Il medico avrebbe contattato mensilmente la famiglia per l aggiornamento del diario clinico e per la verifica della corretta interpretazione delle informazioni fornite. PROTOCOLLI TERAPEUTICI Al Gruppo A (trattato esclusivamente con protocollo low dose) sono stati somministrati: Omeogriphi, 1 tubo/settimana x 3 mesi consecutivi + Citomix, 5 granuli/die x 3 mesi consecutivi. Al Gruppo B (controllo) sono stati somministrati: Axil fiale per os, 1 fiala al mattino a digiuno x 2 gg/mese x 3 mesi consecutivi + Ommunal bambini, 1 bustina al mattino a digiuno x 1 gg/mese x 3 mesi consecutivi. Il Gruppo C ha previsto qualunque trattamento ritenuto necessario per i singoli episodi (antibiotici, antipiretici, ecc.) e qualunque altra terapia (es. vitamine) ad esclusione degli antibiotici somministrati per lungo periodo a scopo profilattico e dei farmaci appartenenti alle classi oggetto di studio. Analizzando in dettaglio i due protocolli si evidenzia quanto segue: 38

5 il protocollo low dose prevede due medicinali: TAB. 3 n di IRR / 12 giorni di follow-up Omeogriphi è un medicinale low dose indicato per bambini, adulti ed anziani nella prevenzione e cura della Sindrome influenzale e parainfluenzale. Grazie ai suoi componenti quali Vincetoxicum 5CH, Anas barbariae hepatis et cordis extractum 2K, Influencinum 9CH, garantisce un ottimale prevenzione antinfluenzale attraverso il potenziamento delle difese naturali contro i virus influenzali e parainfluenzali. Il meccanismo d azione di Omeogriphi è duplice: 1) aumento della risposta cellulo-mediata; 2) aumento della risposta umorale (incremento del lisozima, dell Interferone γ e della cascata delle citochine). La stimolazione immunitaria indotta da Omeogriphi segue un andamento gaussiano nelle 6-8 settimane di assunzione del medicinale con aumento progressivo degli interpreti della risposta difensiva antivirale. Il plateau si raggiunge alla 6ª-8ª settimana con la copertura preventiva ottimale. Grazie ad Aconitum napellus 5CH, Belladonna 5CH, Echinacea 3CH e Cuprum 3CH, Omeogriphi trova indicazione soprattutto nelle fasi iniziali, precoci, d insorgenza della sintomatologia influenzale e da raffreddamento ed in particolare nell episodio febbrile acuto in fase prodromica (Aconitum e Belladonna). La modulazione del processo infiammatorio acuto, il controllo della possibile evoluzione settica della malattia ed il rapido sollievo della sintomatologia algica artro-muscolare sono assicurati dalla presenza di altri 2 componenti fondamentali di Omeogriphi (Echinacea e Cuprum, entrambi 3CH). Citomix rappresenta la frontiera terapeutica dell integrazione tra Omeopatia, Immunologia e Biologia Molecolare. La particolare associazione tra il pool episodi di IRR delle citochine ed i medicinali omeopatici, identifica il posizionamento terapeutico del prodotto come immunostimolante/immunoregolatorio. Nell ambito della strategia terapeutica, Citomix è medicinale di fase acuta e di prevenzione: 1) fase acuta: attraverso la rapida risoluzione dei processi infiammatori, riduce efficacemente i tempi di prognosi ed assicura un ottimale copertura immunitaria limitando il rischio di complicanze e sovra infezioni; 2) prevenzione: particolarmente indicato, in associazione con Omeogriphi, nei pazienti defedati o positivi all anamnesi per reiterati, pregressi episodi influenzali, o allo scopo di prevenire le recidive della malattia influenzale episodi di IRR più di 5 episodi di IRR Gruppo A Gruppo B Gruppo C Per la presenza di IFN-γ (4CH) e di IL2 (5CH/7CH), in particolare, Citomix evidenzia una netta caratterizzazione come presidio antivirale. Grazie alla presenza nel medicinale di IL4 (4CH), che attiva i linfociti B e di GCSF (4CH/9CH/15CH/3CH) che attiva i neutrofili, è indicato anche nelle infezioni batteriche e, quindi, nel tipico quadro di sovrinfezione quale può osservarsi nella malattia influenzale e nelle IRR. L IL4 4CH determina anche aumento delle Ig A, fondamentali soprattutto in Pediatria per contrastare l attacco dei patogeni a livello delle mucose respiratorie. Anche la presenza degli organoterapici low dose favorisce l immunomostimolazione: Vasa lymphatica suis 4CH, Medulla ossis suis 4CH e Glandula thymi suis 4CH stimolano dolcemente i tessuti immunocompetenti. Analizzando in dettaglio il protocollo standard di riferimento, si rileva come Axil (pidotimod-valeas), sia costituito da un peptide timico di sintesi; il pidotimod è un immunostimolante che agisce attraverso la stimolazione e la regolazione della risposta immunitaria cellulare. Potenziando le funzioni timiche, il farmaco determina la maturazione e l acquisizione di una completa immunocompetenza da parte del linfocita T deficitario a cui, in condizioni fisiologiche, è affidato il ruolo di coordinamento dell immunità specifica. Il pidotimod stimola inoltre i macrofagi a captare e a presentare gli antigeni sulla propria membrana in associazione con gli antigeni di istocompatibilità. Il secondo farmaco utilizzato è Ommunal (Angelini) costituito da lisato batterico liofilizzato di Haemophilus influenzae, Diplococcus pneumoniae, Klebsiella pneumoniae ed ozaenae, Staphilococcus aureus, Streptococcus pyogenes e viridans e Neisseria catarrhalis. Ommunal stimola le difese naturali dell organismo ed aumenta la resistenza alle infezioni delle vie respiratorie. Questa azione è stata messa in evidenza con test di protezione attiva, di stimolazione dei macrofagi e con l aumento dei linfociti T circolanti e delle immunoglobuline secrete a livello delle mucose delle vie respiratorie. 39

6 TAB. 4 9 gg di febbre / 12 giorni di follow-up Si osservi come esista una differenza significativa degli episodi di IRR tra il Gruppo C ed il Gruppo B, ma ancor più tra il Gruppo C ed il Gruppo A gg di febbre gg di febbre più di 1 gg di febbre Gruppo A Gruppo B Gruppo C In questo primo indicatore, infatti, i bambini con 1-5 episodi passano dall 8,8% del Gruppo C al 61,8% del Gruppo B, al 42,5% del Gruppo A (trattamento low dose). In TAB. 4 viene indicato il comportamento nel periodo di follow-up dei 3 Gruppi in base ai giorni di febbre: differenze statisticamente significative tra il Gruppo C ed il Gruppo A. Si osserva, ad esempio, che i pazienti con 1-1 gg di febbre passano dall 84% (Gruppo C) al 59,2% (Gruppo B) al 32,5% (Gruppo A). RISULTATI Sono stati analizzati i seguenti parametri indicatori: 1) Numero di episodi di IRR nel periodo considerato (12 gg); 2) Numero complessivo dei giorni di febbre (temperatura ascellare > 38 ); 3) Utilizzo dell antibiotico nel periodo di follow-up (12 gg) per episodi a presumibile eziologia batterica. TAB È stato, inoltre, convenuto a priori di considerare il trattamento efficace solo in caso di differenze statisticamente significative e comunque non inferiori al 3% per almeno 2 dei 3 indicatori considerati. Nessun paziente del Gruppo A ha presentato effetti collaterali. Due bambini del Gruppo B hanno presentato diarrea, che tuttavia non ha impedito il proseguimento della terapia, essendosi prontamente risolta con l impiego di fermenti lattici. In TAB. 3 è indicato il numero di episodi di IRR nei 3 Gruppi di pazienti. utilizzo di antibiotico (ab) / 12 giorni di follow-up Gruppo A Gruppo B Gruppo C Anche analizzando l utilizzo di antibiotico (TAB. 5) si evidenzia come i bambini che non ne hanno fatto uso nei 12 gg di follow-up aumentino dal 7% al 27% fino al 44% del protocollo bioregolatorio low dose. DISCUSSIONE Questo studio clinico controllato dimostra che il protocollo low dose utilizzato (Omeogriphi + Citomix) è efficace nella prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti (IRR). I criteri convenuti a priori per validare l efficacia del trattamento sono stati soddisfatti; se si analizzano le TABB. 3, 4, 5 si rilevano differenze statisticamente significative non solo tra il Gruppo C ed il Gruppo A, trattato con protocollo low dose, ma anche tra quest ultimo e il Gruppo B, trattato convenzionalmente. Nei pazienti del Gruppo A si riducono non solo il numero di IRR ed il numero di giorni di febbre ma anche l utilizzo di terapia antibiotica. 1 cicli di ab cicli di ab 2 3 più di 5 cicli di ab Inoltre si sottolinea come il protocollo low dose utilizzato in questo trial non abbia ingenerato effetti collaterali negativi in alcun caso: effetti occorsi, sep-

7 pur raramente, con il protocollo standard (diarrea prontamente risolta con l impiego di fermenti lattici e senza la sospensione della terapia). È da considerare favorevolmente anche il minor utilizzo di terapia antibiotica. Da tempo la medicina sta cercando di ridurre l uso di antibiotici sia per i loro effetti collaterali intrinseci, sia per il crescente sviluppo di ceppi batterici resistenti. L assenza di effetti collaterali e la buona compliance del protocollo low dose utilizzato in questo trial ne suggeriscono l utilizzo su larga scala. Brouard J., Vabret A., Nimal-Cuvillon D. et Al. Epidemiology of acute upper and lower respiratory tract infections in children. Rev Prat. 27, Oct 31. De Martino M., Cosenza Biagnoli E., Novembre E. et Al. I linfociti T in bambini in corso di infezioni respiratorie ricorrenti. Valutazione delle rosette attive. Riv. Ital. Ped. 5,361; De Palma A. et Al. Maturazione del sistema immunitario e difetti congeniti. In Medico e bambino. Novembre 24. Lepore L., Longo F., Presani G., Panizon F. Il profilo immunologico del bambino con infezioni respiratorie ricorrenti. Riv. Ital. Ped. 5,361; L autore ringrazia il Dott. Marco Del Prete, docente della Scuola Triennale di Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate per la preziosa collaborazione nella stesura del testo. Bibliografia 1) Heikkinen T., Jarvinen A. The common cold. The Lancet. 23; 361 (9351): ) Terracciano L. Rivista di immunologia e allergologia pediatrica. 28; 2: ) De Martino M., Vierucci A., Appendicino C., Bruni A., Cioni M. et Al. il bambino con infezioni ricorrenti. Immunologia Ped. 1,76; ) Been M.C. Acute respiratory illness in nursery school children. A longitudinal study of the occurrence of illness and respiratory viruses. Am. J. Epidemiology. 9,2; ) Asherson G.L.A., Webster A.D.B. Diagnosis and treatment of immunodeficiency diseases. Blackwell scientific publications, Oxford; ) Bland M., Bewley B.R., Pollard V., Banks M.H. Effects of children s and parent s smoking on respiratory symptoms. Arch. Dis. Child. 53,1; ) Behrman R.E. Trattato di pediatria. Ed. Minerva Medica, Torino. 734,38; ) Evans H.E. Tonsillectomy and adenoidectomy. Review of published evidence for and against T&A. Clinic. Pediatr. 7,71; Sono stati inoltre consultati Arrighi A. Valutazione dell efficacia clinica di un protocollo omotossicologico nella prevenzione delle IRR in età pediatrica. La Med. Biol., 2/3; Riferimento bibliografico MINIUCCHI M.R. Prevenzione low dose delle infezioni respiratorie ricorrenti in pediatria. La Med. Biol., 213/2; autore Dott.ssa Maria Rita Miniucchi Specialista in Pediatria Diploma in Omeopatia, Omotossicologia e Discipline Integrate Via Tuscolana 1256 I 174 Roma 41

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