presentazione nuovi criteri per i beni paesaggistici (dgr 2727 del )

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1 presentazione nuovi criteri per i beni paesaggistici (dgr 2727 del ) Bergamo - auditorium casa del giovane 21 marzo 2012

2 paesaggio una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana e dalle reciproche interrelazioni (Codice dei beni culturali e del paesaggio) una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni (Convenzione Europea del Paesaggio)

3 condiziona PAESAGGIO dimensione percepibile delle complesse interazioni tra fattori naturali e antropici la percezione (come esperienza individuale o collettiva: memoria, vissuto personale, processi di elaborazione mentale.) consente di attribuire un significato/un valore a ciò che si percepisce PROGETTO rappresentazione di una idea di trasformazione della realtà per soddisfare determinati obiettivi e bisogni modifica 3

4 il contesto normativo di riferimento Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (codice dei beni culturali e del paesaggio) Legge 9 gennaio 2006, n. 14 (convenzione europea del paesaggio) Legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (legge per il governo del territorio) Piano Paesaggistico Regionale - PTR (Consiglio Regionale 19 gennaio 2010)

5 Piano Paesaggistico Regionale La tutela e valorizzazione del paesaggio si esplicita in azioni e prescrizioni specifiche che tendono a conseguire una elevata qualità progettuale degli interventi di trasformazione per tutto il territorio regionale obiettivi controllo dei processi di trasformazione per salvaguardare i caratteri che definiscono l identità dei paesaggi della Lombardia miglioramento della qualità paesaggistica dei piani, dei programmi e dei progetti diffusione della consapevolezza dei valori del paesaggio

6 i contenuti e le novità della DGR IX/2727 del (rispetto ai precedenti criteri approvati con DGR VIII/2121 del )

7 nasce dalla necessità di adeguare i criteri regionali del 2006 alle numerose innovazioni normative e regolamentari intervenute nell ultimo quinquennio si pone tre obiettivi: chiarezza espositiva incrementare la sensibilità paesaggistica delle comunità locali semplificare le procedure (e la vita) per gli operatori ed i cittadini (v. paragrafi )

8 il capitolo 1: paesaggio e tutela paesaggistica Convenzione Europea e Piano Paesaggistico Regionale i livelli di tutela del piano: ambiti tutelati; restante territorio ed ambiti di elevata naturalità il percorso metodologico della valutazione paesaggistica dei progetti coordinamento con le procedure VIA

9 indirizzi e prescrizioni del Piano Paesaggistico per la salvaguardia e valorizzazione degli ambiti di maggiore rilevanza regionale indirizzi laghi lombardi (art. 19); corsi d acqua (art. 20); i navigli e canali (art. 21); Geositi e Siti Unesco (articoli 22 e 23); centri storici (art. 25); viabilità storica e paesaggistica (art. 26); Belvedere e visuali sensibili (art. 27); ambiti degradati o dismessi (art. 28). prescrizioni ambiti di elevata naturalità (art. 17); laghi lombardi (art. 19); corsi d acqua e fiume Po (art. 20); i navigli e canali (art. 21); Geositi (art. 22);

10 ulteriormente precisato il campo di applicazione della norma del Piano Paesaggistico Regionale relativa agli ambiti di elevata naturalità (cfr. art. 17 delle norme tecniche) sono illustrate le modalità di coordinamento procedurale tra VIA e autorizzazione paesaggistica tenuto conto del Regolamento regionale n. 5 del (BURL n. 40 del )

11 la valutazione paesaggistica riguarda tutto il territorio regionale (v. artt. 15/16 bis e 35/39 delle norme del Piano Paesaggistico) ed i progetti che modificano il paesaggio sono soggetti ad autorizzazione paesaggistica (ambiti tutelati) da rilasciare dall ente competente (v. art. 80 della LR 12/2005) secondo le procedure stabilite dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (v. D. Lgs. 42/2004) esame paesistico del progetto (restante territorio) secondo il metodo e la procedura stabilita dal Piano Paesaggistico Regionale (v. artt delle norme tecniche)

12 il percorso metodologico per la valutazione paesaggistica delle trasformazioni prevede la lettura e l interpretazione del contesto paesaggistico individuando gli elementi di sensibilità e/o di rischio la valutazione delle trasformazioni dovute alla realizzazione del piano/programma/progetto proposto per gli interventi sull esistente è sostanzialmente consolidato un approccio attento alle preesistenze o che comunque fa i conti con queste per i nuovi interventi è necessario che i progetti da una logica di semplice mitigazione (nascondo) divengano progetti di contestualizzazione (inserisco) e colgano l incombere del nuovo anche come opportunità di ridefinizione paesaggistica di specifici ambiti territoriali 12

13 la qualità delle trasformazioni paesaggistiche dipende da un progetto, quale azione consapevole connotata da elevata qualità, che si confronti con il contesto di riferimento, i caratteri costitutivi del paesaggio (cfr. schede appendice B ai criteri) gli aspetti paesaggistici non possono essere parti aggiunte o giustapposte, (come integrazione perché ce ne eravamo dimenticati) ma il progetto va pensato e redatto come unico file, non una somma di diversi files magari giustapposti (redatti solo perché non se ne può fare a meno stante la norma che lo richiede obbligatoriamente)

14 la domanda è il grado di trasformazione proposto è sostenibile dal contesto paesaggistico??? (come si descrive il contesto? il ruolo del Piano Paesaggistico, dei PTCP, dei PGT?) e come si valuta ciò??? (come esercitare le funzioni attribuite? quale ruolo delle Commissioni per il paesaggio? come applicare i criteri della DGR 2727/2011? quale documentazione a supporto del progetto? quale il ruolo delle Soprintendenze?) l arbitrarietà della proposta progettuale e la discrezionalità della valutazione sul progetto si riducono con la motivazione/argomentazione delle scelte progettuali e della valutazione sui progetti

15 il capitolo 2: aree e beni assoggettati a tutela paesaggistica illustra le procedure per l assoggettamento a tutela paesaggistica del territorio lombardo (artt. 137/141 D. Lgs. 42/2004 e artt. 74/78 LR 12/2005) la Giunta Regionale ha istituito 4 Commissioni regionali per i beni paesaggistici montani della pianura irrigua e del fiume Po della collina e dei grandi laghi dell alta pianura e dell area urbana ad alta densità (DGR n. 572 del )

16 nel capitolo sono indicati e chiariti quali sono gli ambiti assoggettati a tutela paesaggistica apposti in base: a specifici provvedimenti (v. art. 136) relativi a singoli elementi o a bellezze d insieme e secondo le modalità stabilite dal Codice del Paesaggio; tutelati per legge (v. art. 142) in base a specifiche categorie territoriali/geografiche (laghi, fiumi, montagne, ghiacciai, parchi, boschi, usi civici, zone umide e di interesse archeologico)

17 alcuni utili chiarimenti a proposito: degli artt. 10/12 del decreto legislativo n. 42/2004 i beni culturali dell art. 136 del decreto legislativo n. 42/2004 e i centri storici dell art. 142 del decreto legislativo n. 42/2004 e i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua (lett. c) i parchi e le riserve nazionali e regionali (lett. f) territori coperti da foreste e da boschi (lett. g) zone di interesse archeologico (lett. m)

18 il capitolo 3: le competenze illustra la suddivisione delle competenze tra Regione ed Enti locali sulla base del testo aggiornato al 2011 della LR 12/2005 (v. art. 80) ai comuni è attribuita la maggior parte delle competenze (hanno il maggior carico di procedimenti paesaggistici), seguono poi i Parchi, le Province e le Comunità Montane alla Regione, oltre al compito di indirizzo e di definizione dei criteri per l esercizio delle funzioni paesaggistiche, sono attribuite le residue competenze per opere di competenza regionale e statale

19 le competenze per la realizzazione di interventi edilizi che comportano trasformazione bosco le competenze per impianti energie rinnovabili le competenze dei Comuni e degli Enti gestori Parchi nelle aree a Parco il ruolo sostitutivo esercitato dalle Province e dai Parchi per gli Enti locali non idonei

20 il percorso per il riconoscimento dell idoneità paesaggistica agli Enti locali (cfr. DGR 7977/2008) Commissione Paesaggio (art. 81 LR 12/2005; art. 148 D.Lgs. 42/2004) differenziazione tra le valutazioni paesaggistiche e quelle edilizio/urbanistiche (art. 146 D. Lgs. 42/2004) le difficoltà superate ed i risultati sinora ottenuti

21 ENTI LOCALI "IDONEI" ALL'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI PAESAGGISTICHE elenco aggiornato al 31 dicembre 2011 Enti "idonei" numero Enti non idonei ENTI LOCALI SOVRACOMUNALI numero Commissioni numero % Paesaggio numero % AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI , ,00 ENTI GESTORI PARCHI , ,17 COMUNITA' MONTANE , ,00 comuni "idonei" numero non idonei COMUNI numero comuni Commissioni numero % Paesaggio numero % in Provincia di BERGAMO , ,44 in Provincia di BRESCIA , ,11 in Provincia di COMO , ,13 in Provincia di CREMONA , ,83 in Provincia di LECCO , ,78 in Provincia di LODI , ,21 in Provincia di MANTOVA , ,57 in Provincia di MILANO , ,55 in Provincia di MONZA e BRIANZA , ,45 in Provincia di PAVIA , ,32 in Provincia di SONDRIO , ,85 in Provincia di VARESE , ,84 TOTALE COMUNI , ,04 TOTALE ENTI LOCALI , ,40 decreti del Direttore Generale al Territorio e Urbanistica n. 6820/ n. 9447/ ; n / ; n. 3539/ decreti del Direttore Generale ai Sistemi Verdi e Paesaggio n / ; n. 2779/ e n. 9290/

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24 il capitolo 4: categorie e tipologie di opere 4.1 Opere idrauliche 4.2 Derivazioni di acque superficiali o sotterranee Derivazioni di acque superficiali Derivazioni di acque sotterranee 4.3 Impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili Fotovoltaico Eolico Biomasse Idroelettrico 4.4 Impianti di produzione di energia da fonti non rinnovabili 4.5 Linee elettriche 4.6 Metanodotti 4.7 Recupero, trattamento e smaltimento rifiuti 4.8 Attività di escavazione 4.9 Interventi nelle aree del demanio lacuale 4.10 Lavori di pronto soccorso e di somma urgenza 4.11 Opere di sistemazione montana 4.12 Trasformazione dei boschi Interventi di sola trasformazione del bosco Interventi edilizi o infrastrutturali che comportino anche la trasformazione del bosco 4.13 Infrastrutture della mobilità: strade, ferrovie e corridoi infrastrutturali, strade panoramiche, viabilità antiche e percorsi di fruizione paesaggistica Il progetto delle infrastrutture della mobilità come opportunità paesaggistica, il paesaggio come opportunità progettuale Ferrovie e corridoi infrastrutturali 4.14 Grande distribuzione e logistica (..localizzazione..) 4.15 Impianti di telecomunicazione (telefonia mobile, radiotelevisiva,..) 4.16 Sottotetti (trasformazioni e ristrutturazioni) 4.17 Cartellonistica

25 il tema degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel paragrafo 4.3 si richiamano, quale parte integrante del Piano Paesaggistico Regionale, le Linee guida per la progettazione paesaggistica di reti tecnologiche e impianti di produzione energetica (approvate con DGR n.10974/2009)

26 esiste certamente un problema di scala e di dimensione dell intervento... ma l inserimento di impianti FER, la qualità delle trasformazioni o delle interferenze prodotte, è questione di coerenza con lo specifico e particolare contesto paesaggistico

27 il tema delle derivazioni idroelettriche piccola derivazione idroelettrica

28 sono illustrati i criteri da seguire per il miglior inserimento paesaggistico delle opere e dei manufatti (opere di presa, vasche di accumulo, condotte, centrali di produzione, opere di restituzione, connessioni alla rete, opere di sistemazione e ripristini, scale di risalita di pesci ) connessi alla realizzazione di impianti di derivazione idroelettrica elemento determinante da considerare è la presenza dell acqua nell alveo che attribuisce rilevanza paesaggistica all ambito: non basta garantire il Deflusso Minimo Vitale per risolvere in modo paesaggisticamente corretto il rapporto tra derivazioni idroelettriche e salvaguardia del paesaggio per la definizione delle quantità derivabili, si dovrebbe assumere come riferimento il bacino idrografico e non il solo corso d acqua o, peggio, un tratto dello stesso

29 cosa possiamo perdere in estate

30 in inverno

31 il tema delle infrastrutture nel paragrafo 4.13 si richiamano, quale parte integrante del Piano Paesaggistico Regionale, le linee guida per la progettazione paesaggistica delle infrastrutture per la mobilità (approvate con DGR n. 8837/2008) il progetto delle infrastrutture della mobilità può essere una opportunità paesaggistica come il contesto paesaggistico può rappresentare una opportunità progettuale

32 capitolo 5 il procedimento amministrativo prevede per le trasformazioni negli ambiti soggetti a tutela paesaggistica due diverse procedure la procedura ordinaria (v. art. 146 del D. Lgs. 42/2004) che si applica dal 1 gennaio 2010 la procedura semplificata (DPR 139/2010) che si applica dal 10 settembre 2010 e solo gli Enti locali riconosciuti idonei da Regione Lombardia (v. Decreto Direttore Generale ai Sistemi Verdi e Paesaggio n del 12 ottobre 2011) possono esercitare le competenze paesaggistiche sia per le procedure ordinarie che per quelle semplificate

33 PROCEDURA ORDINARIA (art. 146 D. Lgs. 42/2004) L Ente competente (responsabile dell istruttoria paesaggistica) entro 40 giorni dalla ricezione della domanda verifica la necessità dell autorizzazione paesaggistica; la completezza della documentazione; valuta la compatibilità paesaggistica dell intervento; acquisisce il parere della Commissione Paesaggio; trasmette alla Soprintendenza la documentazione presentata dal richiedente; il parere della Commissione Paesaggio; una relazione tecnica illustrativa con proposta di provvedimento; comunica al richiedente di aver trasmesso alla Soprintendenza la richiesta del vincolante parere il Soprintendente entro 45 giorni dalla ricezione della documentazione (cfr. art. 146, comma 8 come modificato dall art. 4, comma 16 Legge 106/2011 non esprime il parere L Ente competente può indire nei successivi 15 giorni una Conferenza Servizi (cfr. art. 146, comma 9) L Ente competente decorsi 60 giorni, da quando il Soprintendente ha ricevuto la richiesta di parere, emette il provvedimento paesaggistico se il parere è favorevole o favorevole con prescrizioni lo trasmette all Ente competente al rilascio dell autorizzazione paesaggistica esprime parere vincolante se il parere è negativo il Soprintendente comunica agli interessati il preavviso di diniego (ai sensi art. 10 bis L. 241/1990) assegnando un tempo per fornire osservazioni; l interessato può inviare osservazioni al Soprintendente che (entro 45 giorni) si determina accogliendole o meno e, conseguentemente, trasmette all Ente competente il definitivo parere (di conferma o meno dell originario parere) L Ente competente entro 20 giorni dal ricevimento parere del Soprintendente emette conforme provvedimento paesaggistico l autorizzazione paesaggistica è immediatamente efficace e va trasmessa (senza gli elaborati di progetto) alla Soprintendenza, nonché alla Regione ed agli altri enti territoriali interessati e, ove esistente, all Ente Parco

34 PROCEDURA SEMPLIFICATA (art. 4 DPR 139/2010) L Ente competente entro 30 giorni dalla ricezione della istanza verifica la necessità dell autorizzazione paesaggistica; la completezza della documentazione; la conformità urbanistica dell intervento. NB: se urbanisticamente non conforme si conclude il procedimento archiviando la richiesta se urbanisticamente conforme l Ente competente procede alla valutazione paesaggistica acquisendo il parere della Commissione Paesaggio se la valutazione paesaggistica è negativa L Ente competente comunica agli interessati il preavviso di diniego (ai sensi art. 10 bis L. 241/1990) assegnando un tempo per fornire osservazioni; l interessato può inviare osservazioni e l Ente, entro 10 giorni, si determina se la valutazione paesaggistica è positiva L Ente competente trasmette alla Soprintendenza la documentazione presentata dal richiedente; il parere della Commissione Paesaggio; una motivata proposta di accoglimento della istanza e comunica al richiedente tale trasmissione se le osservazioni sono accolte l Ente competente trasmette alla Soprintendenza la richiesta di parere se le osservazioni non sono accolte l Ente emette diniego e lo comunica al richiedente il richiedente, entro 20 giorni dal ricevimento del diniego, può chiedere al Soprintendente di pronunciarsi sulla domanda respinta il Soprintendente entro 25 giorni dal ricevimento documentazione non esprime il parere l Ente competente, decorso tale termine, rilascia l autorizzazione esprime parere favorevole e lo trasmette all Ente competente l Ente competente entro 5 giorni adotta provvedimento conforme al parere vincolante l autorizzazione paesaggistica è immediatamente efficace e va trasmessa all interessato e alla Soprintendenza esprime parere negativo il Soprintendente adotta il provvedimento di diniego paesaggistico (v. art. 4, c. 8), motivando il non accoglimento delle osservazioni, ne trasmette copia all interessato ed all ente competente

35 criticità ed aspetti confusi delle procedure procedura ordinaria i tempi si sono dilatati (da 60 a giorni) una sorta di svuotamento del ruolo dell Ente (il peso rilevante del parere vincolante della Soprintendenza) procedura semplificata preliminare verifica conformità urbanistica eccezioni all applicazione della procedura per alcuni ambiti non obbligatorietà del parere della Commissione Paesaggio salvo diverse disposizioni regionali intervento del Soprintendente su diniego dell Ente locale difficoltà interpretative dell allegato

36 Conferenza servizi Conferenza L. 241/1990 (opere di interesse statale) Conferenza LR 1/ art. 7 (altre opere) Conferenza AIA (D. Lgs. 59/2005) Conferenza istruttoria VIA (art. 4 LR 5/2010) Autorizzazione unica D.Lgs. 387/2003 convocare sempre la Soprintendenza territorialmente competente (cfr. DGR 2727/2011 paragrafo 5.1.3) 36

37 Commissione Paesaggio art. 148 D.Lgs. 42/2004: è composta da soggetti con particolare, pluriennale e qualificata esperienza nella tutela del paesaggio art. 81 LR 12/2005: ogni ente locale istituisce e disciplina una commissione per il paesaggio avente i requisiti di organizzazione e di competenza tecnico-scientifica dettati dalla Giunta regionale DGR 7977/2008: stabilisce competenze e requisiti per la nomina dei componenti ed il numero minimo dei componenti a seconda della dimensione demografica degli Enti; suggerisce fortemente l opportunità che siano costituite in forma consorziata ribadisce l opportunità che alla Commissione sia attribuito anche il compito di esprimere pareri nelle procedure sanzionatorie e per l esame paesistico dei progetti DGR 2727/2011: i criteri richiamano la necessità che per l espressione del parere la Commissione Paesaggio, per valutare la coerenza degli interventi con il contesto, faccia riferimento specifico oltre a quanto indicato nei criteri stessi al Piano Paesaggistico Regionale, ai contenuti paesaggistici degli altri strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica ed alle motivazioni e/o prescrizioni d uso dello specifico vincolo paesaggistico (ex art. 136 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42);

38 Procedimento sanzionatorio In generale (art. 167 comma 1) è stabilito l obbligo della rimessa in pristino per opere eseguite in assenza/difformità da autorizzazione paesaggistica salvo per alcune opere (indicate al comma 4) per le quali può essere accertata la compatibilità paesaggistica Accertamento compatibilità (comma 5) Il richiedente presenta domanda L autorità competente (la stessa titolare della competenza al rilascio di autorizzazione paesaggistica) si determina entro 180 giorni (perentori) acquisendo: - il parere della Commissione Paesaggio (se attribuita questa competenza) - il parere vincolante della Soprintendenza (reso entro 90 giorni perentori) accertamento favorevole: si applica sanzione pari al maggiore importo tra danno arrecato e profitto conseguito (perizia di stima a cura dell Ente titolare della funzione paesaggistica) accertamento negativo: si applica la rimessione in pristino (di cui al comma 1) Inerzia dell Ente competente (art. 86 LR 12/2005) interviene Provincia se con PTCP vigente Regione, per Province senza PTCP, o a seguito di inerzia della Provincia

39 questa la procedura ma le questioni aperte non sono irrilevanti e non sono risolte dalla circolare interpretativa n del 13 settembre 2010 dell Ufficio Legislativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si suggerisce di verificare la rilevanza della percepibilità paesaggistica della modificazione realizzata e, nel caso l incremento di volume o superficie (che dovrà per forza di cose essere di minima entità) non risulti neppure visibile, l intervento realizzato potrebbe non richiedere nemmeno l accertamento di compatibilità paesaggistica anche il MIBAC sostiene che il testo dell art. 167, così come formulato, è foriero di difficoltà interpretative ed occorrerebbe procedere ad una sua modifica ma lascia alla valutazione dell Ente interessato l opportunità o meno di avvalersi di queste interpretazioni l interpretazione ministeriale non fornisce utili supporti giurisprudenziali e valutare la trasformazione sotto il profilo della percepibilità e/o della visibilità può risultare complicato e per niente semplice (una trasformazione può essere visibile ma, con riferimento al contesto o alla consistenza dell immobile, non percepibile ). nei criteri regionali si suggerisce, al fine di non aggravare la responsabilità dell Ente locale chiamato a decidere della irrilevanza paesaggistica o meno di una trasformazione, venga comunque inoltrata alla Soprintendenza l istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica

40 le appendici ai criteri A)Modulistica: stiamo predisponendo uno specifico canale sulla pagina web della Direzione generale B)Schede degli elementi costituitivi del paesaggio: vanno utilizzate come strumenti per il parere paesaggistico

41 obblighi degli Enti locali trasmissione provvedimenti paesaggistici (art. 146, comma 11, D. Lgs. 42/2004) trasmissione elenco trimestrale dei provvedimenti rilasciati (art. 146, comma 13, D. Lgs. 42/2004) relazione annuale sullo stato del paesaggio (paragrafo 6.1 dei criteri) comunicazione a Regione Lombardia delle variazioni intervenute nella composizione delle Commissioni Paesaggio e nella responsabilità delle istruttorie paesaggistiche (DGR 7977 del 6 agosto 2008 e successivi Decreti Direttore Generale)

42 come i nuovi criteri possono contribuire ad una migliore qualità ed una maggiore sostenibilità delle trasformazioni del contesto paesaggistico??? vanno conosciuti ed applicati; devono diventare il riferimento dell operare delle Commissioni Paesaggio locali; il metodo proposto (analisi del contesto, descrizione del progetto, valutazione delle trasformazioni) deve diventare sempre più lo strumento utile a ridurre l arbitrarietà della proposta progettuale e la discrezionalità della valutazione sul progetto.

43 ??? PAESAGGIO PROGETTO il risultato che si vuole conseguire con la divulgazione dei criteri regionali, e la loro applicazione, è la risposta paesaggisticamente adeguata agli interrogativi che precedono l azione dei progettisti e degli Enti locali

44 un esempio di Valutazione regionale di un progetto di trasformazione territoriale

45 SHERATON HOTEL - Aeroporto di Malpensa Autorizzazione paesaggistica rilasciata in data 24 ottobre 2007 L ambito entro il quale si colloca il progetto per la realizzazione della nuova struttura alberghiera è fortemente connotato dalla presenza dell aeroporto di Malpensa. In particolare la nuova struttura andràad occupare, elevandosi in altezza, il sedime giàinteressato dall esistente parcheggio multipiano antistante il terminal aeroportuale. L attenzione al contesto deve essere pertanto improntata ad evitare che si pongano in atto fattori turbativi del quadro ambientale e paesaggistico privilegiando quegli interventi che non comportino ulteriore consumo di suolo ma, al contrario, costituiscano elemento di riqualificazione complessiva dell ambito. La scelta localizzativi del nuovo albergo soddisfa questa necessità.

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51 è necessaria una regia che diriga lo spettacolo la qualità del paesaggio con regole il più possibile chiare e obiettivi dichiarati e perseguiti evitando di mettere in scena uno psicodramma con infiniti tempi e con attori (il proponente/progettista - l Ente competente - la Soprintendenza - la collettività) che rischiano di recitare male i rispettivi ruoli. il paesaggio non può essere l ultimo aspetto considerato perché é la prima cosa che gli occhi umani vedono ciò che vediamo ci fa provare emozioni piacevoli o spiacevoli... vanno ricercate sinergie tra approcci diversi ma soprattutto il paesaggio va considerato opportunità anziché fastidio

52 per la redazione dei criteri vanno ringraziati innanzitutto i colleghi della i colleghi della Direzione Generale Sistemi verdi e Paesaggio e delle Direzioni Generali Territorio e Urbanistica, Programmazione Integrata, Semplificazione e Digitalizzazione, Infratrutture e mobilità che hanno fornito contributi specifici oltre a tutti voi che, fornendo contributi e segnalazioni per migliorare i precedenti criteri del 2006, ci avete consentito di redigere questi nuovi criteri che siamo sicuri consentiranno di accrescere la sensibilità e l attenzione alla tutela paesaggistica e, conseguentemente, una migliore qualità delle trasformazioni territoriali

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54 per scaricare i documenti relativi (DGR, modulistica, norme e circolari, ) per ulteriori informazioni e contatti struttura_paesaggio@regione.lombardia.it 54

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