I TUMORI. Forma atipica: sono diverse per forma dalle cellule del tessuto a cui appartengono.

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1 I TUMORI La morte causata dai tumori è al secondo posto dopo le malattie cardio-vascolari e la sua incidenza nei paesi industrializzati è in continuo aumento. La parola tumore è usata come sinonimo di cancro o neoplasia. Il termine neoplasia o nuova crescita indica un incontrollata proliferazione cellulare, la sua forma maligna è chiamata cancro e siccome talvolta la massiccia proliferazione cellulare causa una tumefazione (gonfiore) viene detta tumore. Le cellule dei tessuti proliferanti ( epiteliali e connettivi ) si riproducono per mitosi, esiste però un sistema di controllo per cui il loro numero rimane costante: tante sono le cellule perdute e tante sono quelle che si rigenerano. ( Questo fenomeno si chiama inibizione da contatto, per cui le cellule si riproducono fino a quando non entrano in contatto con quelle vicine ). Le cellule tumorali, invece, hanno perduto questo meccanismo di controllo della riproduzione cellulare e si dividono in modo incontrollato anche a spese delle cellule normali. La causa di questa alterazione è dovuta ad una mutazione dei geni che regolano i meccanismi di riproduzione, la sopravvivenza e la crescita cellulare. Le cellule tumorali inoltre sono cellule immature, indifferenziate che non svolgono le funzioni delle normali cellule del tessuto o organo a cui appartengono. Hanno dunque le seguenti caratteristiche: Forma atipica: sono diverse per forma dalle cellule del tessuto a cui appartengono. Autonomia funzionale: non sono in grado di svolgere le funzioni del tessuto da cui derivano perché rimangono cellule immature. Crescita progressiva: si moltiplicano rapidamente senza nessuna finalità e spesso danneggiano le cellule sane comprimendole e sottraendogli il nutrimento. Forte consumo metabolico: il veloce ritmo riproduttivo richiede molta energia ( si sviluppano anche nuovi vasi sanguigni per nutrire le cellule tumorali) questo, in parte, spiega la profonda stanchezza cui vanno incontro le persone colpite da tumore. I tumori vengono distinti in benigni e maligni a seconda del loro comportamento.

2 Il tumore benigno: è localizzato e non invade né il tessuto in cui si riproduce né i tessuti vicini. Crescita incontrollata ma lenta. Spesso è incapsulato e questo facilita l asportazione totale( a meno che non si trovi in posizioni particolari) Non provoca gravi danni all organismo. Sono tumori benigni: i fibromi dell utero, i nevi cutanei, polipi intestinali,. I tumori maligni: Crescita incontrollata e veloce Non sono localizzati: le cellule tumorali tendono a infiltrarsi nei tessuti circostanti Alcune cellule tumorali possono entrare nel circolo sanguigno o linfatico e stabilirsi in un altro organo o tessuto dando così origine a metastasi ( tumori secondari identici a quello primario). Molto più di quelli benigni danno recidive ( anche dopo l asportazione o il trattamento, se rimangono in vita anche poche cellule tumorali, queste tornano a riprodursi). Generano un profondo stato di prostrazione e decadimento fisico e psichico detto cachessia. Sono sempre mortali se non trattati. Quando da un tumore maligno viene prelevato un campione ( biopsia o ago aspirato) si esegue un esame per valutare il grado di aggressività( grading) del tumore che tiene conto : Del grado di atipia cellulare (tanto maggiore è la diversità delle cellule tumorali dalle cellule normali tanto più e aggressivo il tipo di tumore). Ritmo delle divisioni cellulari. Il tumore verrà valutato con aggressività crescente in T 1 - T 2 T 3 - T 4.

3 Eziologia e fattori di rischio I tumori dipendono da molte cause che solo in parte sono comprese con esattezza. Come abbiamo detto alla base di una neoplasia c è sempre una alterazione del patrimonio genetico, ci saranno quindi dei fattori che hanno una azione mutagena sul DNA cellulare. Per la maggior parte dei tumori il rischio cresce con l età. Infatti la maggior parte di essi si sviluppa con più frequenza dopo i 50 anni, per il naturale calo delle difese dell organismo e per il maggior tempo di esposizione hai fattori di rischio cancerogeni ambientali. C è inoltre una predisposizione famigliare per alcuni tipi di tumore su cui questi fattori ambientali giocano un ruolo determinante. Possiamo quindi parlare di fattori cancerogeni relativamente a: Particolari stili di vita (fumo per tumori polmone, laringe, bocca, esofago, stomaco, vescica. Alcol per tumori fegato, esofago, stomaco) Abitudini alimentari e obesità ( eccessivo consumo di carne, grassi e zuccheri semplici sono correlati al tumore del colon, della mammella) Inquinamento ambientale ( industriale ed agricolo) Inquinamento dell ambiente di lavoro ( polveri di gesso, di marmo, di legno, di carbone per tumori app. respiratorio. Sostanze impiegate nella produzione di colle, vernici, gomme per tumori vescicali. Sostanze usate nella produzione di materie plastiche per tumori al fegato ) Radiazioni. Infezioni virali ( Papilloma virus per tumore del collo dell utero. Epatite C e B per tumore al fegato) Terapie La chirurgia ha sicuramente un ruolo di primo piano come intervento curativo e costituisce la premessa per ogni ulteriore trattamento. Può essere controindicata se il rischio di mortalità operatoria è elevato o se la mutilazione conseguente è troppo grave. Durante l intervento chirurgico, l asportazione e l esame del linfonodo sentinella è fondamentale per la prognosi e il tipo di terapia che dovrà essere effettuata dopo l asportazione chirurgica del tumore. (Il linfonodo sentinella è il linfonodo più vicino al tumore, viene esaminato per verificare la presenza di cellule tumorali che essendosi introdotte nella via linfatica possono essere causa di metastasi).

4 La radioterapia utilizza radiazioni ionizzanti ad alta energia con le quali viene irradiata la parte con il tumore. Agisce solo localmente. Può essere utilizzata in fase post-operatoria per distruggere eventuali cellule tumorali residue dopo l intervento. Può essere utilizzata anche in fase pre-operatoria e ha lo scopo di ridurre la massa tumorale per rendere più agevole l intervento chirurgico. Può essere utilizzata in sostituzione dell intervento chirurgico in pazienti anziani o inoperabili. Il passaggio e l assorbimento dei raggi possono provocare reazioni indesiderate che dipendono dalla posizione e grandezza della parte di tessuto irradiato. Il sintomo più comune è un intenso bruciore il cui fastidio dipende dalla delicatezza della parte. ( più sensibili sono bocca, gola, esofago, vie urinarie.). La radioterapia, agendo localmente, non può essere efficace su eventuali possibili metastasi; infatti in caso di rischio metastasi ( ad esempio quando il tipo di tumore è particolarmente aggressivo o/e il linfonodo sentinella è risultato positivo alla ricerca di cellule tumorali infiltrate) si usa la chemioterapia. La chemioterapia può essere applicata da sola o in associazione alla radioterapia. E una terapia infusiva durante la quale viene iniettato al paziente un pool di farmaci la cui azione ha l obiettivo di ridurre le cellule tumorali fino alla loro completa distruzione. L a chemioterapia, ha azione sistemica, agisce anche su eventuali cellule metastasiche. La chemioterapia ha, purtroppo, pesanti effetti collaterali inibendo la riproduzione anche delle cellule sane: Diminuzione dei globuli rossi, bianche e piastrine Irritazione della bocca e del palato Nausea e vomito Diarrea Irregolarità mestruali Caduta dei capelli

5 Allo scopo di minimizzare quanto possibile questi effetti collaterali, la terapia viene somministrata secondo schemi che prevedono cicli curativi alternati ad intervalli di riposo. In questo modo si consente alle cellule normali di riprendersi tra un ciclo e l altro a scapito delle cellule tumorali, generalmente più lente a recuperare il danno subito. La prevenzione Data la gravità di queste patologie, la prevenzione primaria e secondaria giocano un ruolo importantissimo nella lotto contro i tumori. Prevenzione primaria ricordiamo che la prevenzione primaria agisce sull individuo sano, consiste quindi nell eliminazione, ove possibile, dei fattori di rischio riconosciuti come cancerogeni ( vedi sopra). Prevenzione secondaria ricordiamo che la prevenzione secondaria agisce sull individuo a rischio. Importante quindi identificare le categorie a rischio per poter effettuare tutti i possibili controlli in modo da individuare una neoplasia precocemente intervenendo quando ancora è ridotto il rischio metastasi. Prevenzione terziaria agisce sull individuo malato comprende la terapia chirurgica, chemioterapia e radioterapia

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