Comunicazione delle Scienze Biomediche. Prof.ssa Cristina Cerboni (con il Prof. Marco Binotto) Anno Accademico I tumori
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1 Comunicazione delle Scienze Biomediche Prof.ssa Cristina Cerboni (con il Prof. Marco Binotto) Anno Accademico I tumori Il materiale presente in questo documento viene distribuito solamente per uso interno ed esclusivamente a scopo didattico.
2 Caratteristiche generali
3 Tumore (gonfiore) o Neoplasia (nuova crescita) - Popolazione cellulare di nuova formazione che ha quasi sempre origine da una sola cellula somatica dell organismo - Disordine genetico causato da mutazioni nel DNA e alterazioni epigenetiche (metilazioni DNA, modificazione istoni ) a carico di geni chiave che regolano: crescita, sopravvivenza, invecchiamento.. - Effetti fenotipici: comparsa di funzioni abnormi, perdita o riduzione di altre funzioni
4 La neoplasia o tumore
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7 Non tutte le anomalie dell accrescimento e della moltiplicazione cellulare sono di tipo neoplastico
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9 La crescita di un tumore avviene attraverso 3 tappe evolutive: INIZIAZIONE: cellula somatica normale trasformata in cellula neoplastica latente, però ancora priva di autonomia replicativa PROMOZIONE: ulteriori danni genomici. La cellula mutata comincia a moltiplicarsi PROGRESSIONE: inarrestabile aumento della malignità
10 LE MUTAZIONI GENERANO INSTABILITA GENOMICA e la PROGRESSIONE L accumularsi di mutazioni determina la comparsa di una serie di proprietà che portano alla trasformazione maligna
11 In un corpo umano cellule (circa 100 mila miliardi) miliardi di cellule subiscono mutazioni ogni giorno Una mutazione può dare un vantaggio selettivo a una cellula (crescita, sopravvivenza, ecc.)
12 Fonte: AIOM 2018
13 I tumori possono essere definiti come un disordine genetico causato da mutazioni del DNA che sono per la maggior parte acquisite spontaneamente o indotte da insulti ambientali ORIGINE MONOCLONALE I tumori sono formati da una popolazione di cellule somatiche, che ha preso origine da una sola cellula dell organismo che ha subito una serie sequenziale di mutazioni. Una singola mutazione non è sufficiente per causare il cancro. Sono necessarie più mutazioni per la progressione da una cellula normale ad una cellula neoplastica, e poi ad un tumore metastatico.
14 CANCRO MALATTIA DEI GENI NON VUOL DIRE EREDITARIO, MA TALVOLTA LO E Chi ha FAMILIARITA è come se avesse già una prima mutazione
15 Cancro Ereditario Cellula Germinale Tutte le cellule dell organismo sono portatrici della mutazione Aumento del rischio di cancro
16 Ciò che viene ereditato non è la malattia, bensì la PREDISPOSIZIONE In assenza di ulteriori mutazioni nella cellula = NO CANCRO
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18 Le 6 proprietà di un tumore (nel 2000 ) Hanahan and Weinberg, Cell 2000
19 10 anni dopo emergono nuove proprietà L immunoevasione! Un microambiente pro-infiammatorio è fattore di rischio! Hanahan and Weinberg, Cell 2011
20 I tumori benigni e maligni
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22 Differenze tra tumore benigno e maligno Stadiazione e gradazione
23 DISTINZIONE TRA NEOPLASIE BENIGNE E MALIGNE I criteri su cui si basa la distinzione tra tumori benigni e maligni possono essere raggruppati nei seguenti punti: 1) Differenziamento e anaplasia 2) Velocità di accrescimento 3) Invasività locale 4) Metastasi
24 1) Differenziamento e anaplasia. Acquisizione della capacità di compiere particolari funzioni da parte di cellule mature Mancanza di differenziazione (tipica dei tessuti tumorali)
25 DISPLASIA: proliferazione disordinata si riscontra principalmente negli epiteli Perdita di uniformità dell aspetto delle singole cellule E del loro orientamento nell architettura del tessuto La DISPLASIA non progredisce necessariamente verso il cancro
26 2) Velocità di accrescimento La maggior parte dei tumori benigni cresce lentamente nell arco di diversi anni, mentre la maggior parte dei tumori maligni cresce rapidamente. Tuttavia il comportamento delle singole neoplasie può essere estremamente variabile. Tumore in situ Tumore invasivo Iperplasia Displasia
27 3) Invasione locale Quasi tutti i tumori benigni si accrescono come masse coese che si espandono e rimangono localizzate nel sito di origine, e non hanno la capacità di infiltrare, invadere o metastatizzare siti anche distanti da quello d origine come accade invece per i tumori maligni. Progressiva infiltrazione, invasione e distruzione del tessuto circostante
28 4) metastasi Le metastasi sono impianti tumorali discontinui rispetto al tumore primario. Esse identificano inequivocabilmente un tumore come maligno
29 DISTINZIONE TRA NEOPLASIE BENIGNE E MALIGNE
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31 Classificazione dei tumori sulla base del tessuto di origine: Epiteliali Del tessuto connettivo e muscolo Dei tessuti emopoietici Del sistema nervoso Dei melanociti Di origine placentare ed embrionale
32 Nomenclatura dei tumori I prefissi indicano la provenienza prefisso significato adeno- ghiandolare condro- cartilagineo eritro- eritrociti emangio- vasi sanguigni epato- fegato lipo- adipe linfo- linfociti melano- melanociti mielo- midollo osseo mio- muscolo osteo- osso
33 TUMORI EPITELIALI polipo papilloma adenoma carcinomi
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35 TESSUTO MUSCOLARE
36 TUMORI DEL SISTEMA MELANOFORO Nevo = qualsiasi lesione congenita della cute Nevo melanocitario = neoplasia benigna congenita o acquisita dei melanociti Nevo displastico = potenziali precursori dei melanomi, mutazioni attivanti NRAS e BRAF Melanoma Suffisso oma però maligno
37 TUMORI DEL SISTEMA NERVOSO Tumori degli elementi neuroepiteliali Tumori delle guaine Tumori delle meningi NON FORMANO METASTASI
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41 Gli stadi di un tumore: grading (gradazione) e staging (stadiazione)
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45 Stadiazione (staging): stadio TNM T0= lesione in situ, T1, T2, T3, T4= tumori di dimensioni crescenti N0= assenza di coinvolgimento linfonodale, N1, N2, N3= interessamento di un numero crescente di linfonodi M0= assenza di metastasi a distanza, M1, M2= presenza di mestastasi a distanza di numero crescente
46 Stadiazione (staging): stadio TNM
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48 Stadio Tis T1 T2 T3 T4 Definizione In situ, non-invasivo (confinato all epitelio) Piccolo, minima invasività dell organo d origine Largo, più invasivo nell organo d origine Più largo ed invasivo oltre i margini dell organo d origine Molto largo e/o molto invasivo, presenza in organi adiacenti N0 N1 N2 N3 Nessun coinvolgimento linfonodale Coinvolgimento dei linfonodi della regione interessata Esteso coinvolgimento dei linfonodi della regione interessata Coinvolgimento dei linfonodi distali M0 M1 Nessuna metastasi distale presente Presenza di metastasi distali
49 STADIAZIONE stadio T N M stadio 0 Tis N0 M0 stadio 1 T1 N0 M0 stadio 2A T0 N1 M0 T1 N1 M0 T2 N0 M0 stadio 2B T2 N1 M0 T3 N0 M0 stadio 3A T0 N2 M0 T1 N2 M0 T2 N2 M0 T3 N1 o N2 M0 stadio 3B T4 ogni N M0 ogni T N3 M0 stadio 4 ogni T ogni N M1
50 STADI del tumore del COLON-RETTO
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52 Staging Progressione Clinica - TNM Grading Differenziazione Microscopio Molto differenziate Indefinibile la differenziazione
53 La diagnosi del tumore: citodiagnostica Se il tumore è facilmente raggiungibile si può eseguire un prelievo bioptico ed effettuare un esame istologico (espettorato: polmone; sedimento urinario: vescica) neoplasie collo dell utero Pap-Test Normal Mild Dysplasia Cervical Intraepithelial Neoplasia CIN I CIN II CIN III Moderate Dysplasia Severe Dysplasia Carcinoma in situ Microinvasive Carcinoma Cellule di sfaldamento prelevate con una spatola in vagina, fissate e colorate su un vetrino
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55 Incidenza e mortalità per cancro in relazione alla sede di insorgenza e al sesso Fonte: AIOM 2018
56 Incidenza e mortalità per cancro in relazione alla sede di insorgenza e al sesso Fonte: AIOM 2018
57 Sopravvivenza
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