INTRODUZIONE 1. Un genere letterario: l agiografia

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1 1 INTRODUZIONE 1. Un genere letterario: l agiografia Esiste una tipologia di fonti che si definiscono agiografiche per il loro oggetto e per il loro stile, fonti che sono state studiate fino alla metà del nostro secolo con una preoccupazione positivistica cioè misurandole sulla plausibilità storiografica dei loro dati. Una nuova storiografia vede nelle fonti agiografiche la rappresentazione di modelli di persona perfetta, che lo scrittore agiografico proponeva al suo mondo e al pubblico. Essa scopre come spesso l agiografia risponda a esigenze di rinnovamento spirituale; le chiese episcopali e monastiche si applicano a riesumare le loro pie memorie cercando nelle vite dei santi esempio e stimolo per nuove forme di vita. Si aspirava a stabilire una continuità tra il passato santo e glorioso ed il presente che voleva il recupero di una genuina vita religiosa attraverso la storia ininterrotta dei miracoli dei santi, accompagnata da quella sommaria dei

2 2 monasteri da essi fondati. Le fonti rinvenute, i culti ricostruiti, i personaggi scoperti non sono necessariamente elaborati in maniera scientifica ed il santo può essere anche un invenzione letteraria e spirituale in (un certo senso, lo è sempre): tuttavia egli corrisponde sempre ad una reale esigenza di comunicazione. Per quanto riguarda il termine agiografia ci rifacciamo alla definizione fornita dal Dizionario Enciclopedico del Medioevo 1 in cui viene designato con questa espressione l insieme dei testi nei quali è narrata la vita e i miracoli dei santi. Non si tratta di un genere letterario, ma di un gruppo convergente di modi narrativi complessi avente come scopo di esaltare il ricordo o il potere miracoloso di un santo. Le forme più diffuse sono le Vite (Vita, Legenda, Historia), le raccolte di miracoli e i racconti di traslazione dei resti mortali o delle reliquie. L agiografia è la scienza che studia, sui testi che trasmettono gli acta dei santi, i modelli di perfezione e di 1 DEMAC, Roma, Città Nuova Editrice, 1998, (edizione italiana a cura di Claudio Leonardi), p.27.

3 3 santità che si sono succeduti nella storia dell umanità e, in particolare, nella storia dell Oriente e dell Occidente in quanto segnati dal cristianesimo. Nella consuetudine accademica agiografia significa, più specificamente, letteratura che riguarda i racconti delle vite dei santi e la difficoltà primaria, nello studio di questa materia, è la mancanza di una sufficiente accumulazione erudita, che permetta giudizi fondati con qualche sicurezza e sintesi i cui dati siano responsabilmente garantibili. L uomo è portato a cercare un modello di perfezione in quanto si sente impotente e fragile, e non solo peccatore, e di fronte a sé vede il nulla. Per questo si è formato un tipo di studioso che non è più uno studioso di storia religiosa o di storia sociale ma, più peculiarmente, di agiografia e si considerano i testi agiografici come trattati di modelli di santità che possono essere il riflesso di una politica di potere di singoli ambienti civili o ecclesiastici, se non dei supremi poteri medievali. Tutto ciò, tuttavia, non modifica il fatto che questi modelli di perfezione abbiano dato alla ricerca agiografica una

4 4 sua autonomia e dignità scientifica. 2 L interesse per l uomo, l elogio della santità e la riprovazione del peccato e il giudizio di Dio, che può essere castigo o perdono, sono i componenti validi di una letteratura agiografica che potrebbe altrimenti apparire scialba e banale. 3 Sono agiografi innanzitutto i numerosi autori dei testi che compongono il libro santo per eccellenza nella tradizione cristiana, la Bibbia appunto, che resta il principale riferimento fra le fonti agiografiche. Gli studi di agiografia sono rimasti a lungo legati ad esigenze devozionali più che scientifiche, pur realizzandosi - in qualche caso - opere di grande significato erudito; ciò è probabilmente dovuto anche al fatto che il testo agiografico, salvo rari casi, presenta una componente narrativa non riducibile a dimensioni storiche, se per storia si intende, soprattutto e innanzitutto, una serie di atti, fatti ed eventi 2 CLAUDIO LEONARDI, Agiografia, in Lo spazio letterario del Medioevo 1. Il Medioevo latino, direttori: G. Cavallo, C. Leonardi, E. Menestò, Roma, Salerno Editrice, 1993, p REGINALD GREGOIRE, Manuale di agiologia introduzione alla letteratura agiografica, Fabriano Monastero San Silvestro abate, Bibliotheca Montisfani, 1996, p.27.

5 5 rilevabili concretamente dalla fonte. È oggettivamente difficile trovare tracce di storicità nei racconti delle vite dei santi in cui sono presenti soprattutto visioni, miracoli, pie devozioni ed episodi di mera leggenda e la natura stessa della fonte agiografica era differente da quella storiografica. Per tutti questi motivi la storiografia non ha tenuto in grande considerazione l agiografia o l ha letta solo per estrapolare da essa i dati e i fatti, di carattere economico, politico e sociale che potevano interessare la ricostruzione storica. Solo un diverso clima ermeneutico e culturale, quello dell ultimo decennio, ha dato pieno riconoscimento all agiografia come disciplina scientifica, facendola assurgere, addirittura, alla dignità accademica dell insegnamento universitario. Questo mutamento si può iscrivere nella fine dell eredità umanistica e nel declino del razionalismo in quanto l umanesimo ha significato la coscienza, per l uomo, di essere in grado, senza rifiutare necessariamente la fede cristiana, di governare da sé medesimo la politica e la morale. Sono numerosi i generi letterari che si possono iscrivere entro la tradizione dell agiografia. È quello degli atti dei

6 6 martiri il primo genere, cronologicamente parlando, nel canone agiografico riconosciuto ma, tra il genere biblico e quello agiografico, si può collocare la letteratura apocrifa; si tratta di una numerosa serie di testi che si sono formati, almeno dal II secolo, intorno ai testi del Nuovo Testamento, riconosciuti come autentici, che riguardano episodi su Gesù che i Vangeli non hanno raccolto. Gli atti dei martiri, invece, più che scritti letterari sono testi documentari in quanto si tratta di trascrizioni, più o meno rielaborate, dei processi dei magistrati romani contro i cristiani. I martirologi, nella forma di elenco, sono da distinguere dai leggendari, altro genere di raccolta non di nomi ma di vite dei santi. È anche vero che, particolarmente nel secolo IX, si formano dei martirologi in cui accanto al nome del santo compaiono alcune notizie biograficoagiografiche. Una delle prime biografie in Occidente è la traduzione in latino della vita di Antonio dovuta ad Atanasio di Alessandria ( ) ma nel secolo V, su questa base, le vite diventano uno dei generi più comuni di tutta la letteratura mentre si assiste al primo formarsi di grandi raccolte agiografiche come

7 7 opere letterarie di un solo autore come Gregorio di Tours e papa Gregorio I. 4 È nell epoca carolingia che la curia romana decide di ammettere la presenza agiografica nella liturgia, dopo aver cercato per secoli di limitarla: Passiones sanctorum vel gesta ad usque ad Adrinani tempora tantummodo ibi legebantur ubi ecclesia ipsius sancti vel titulus erat. Ipse vero tempore suo renovare iussit Sancti petri legendas esse instituit 5. L opera più tipica dell agiografia italiana di quel periodo è il De Christi triumphis composta da 14 libri in cui Flodoardo presenta le varie tappe agiografiche della penisola. Nell epoca carolingia la maggior parte dei testi agiografici sono anonimi probabilmente perché gli autori sono monaci e chierici costretti a diventare agiografi per soddisfare le esigenze dei monasteri e delle chiese, bisognosi di favori celesti. È per questi motivi, poi, che l agiografia non si 4 C.LEONARDI,Agiografia in Lo spazio letterario del Medioevo 1.op.cit. p M. ANDRIEU, Les Ordines Romani du haut Moyen Age, II, Louvain 1948, p.446.

8 8 preoccupa di esattezza storica, in quanto il suo fine era un altro. In quest epoca, nel periodo tra i secoli VIII-IX, si verifica un declino. 6 La situazione cambia nel secolo X e all inizio dell XI, questo periodo è peculiare per due fenomeni: l attività missionaria e il nuovo monachesimo di Cluny e il tratto distintivo di questa produzione è la totale e prima in genere sconosciuta contemporaneità del personaggio descritto come santo 7. Odone di Cluny ha scritto, nel 925, sulla vita del conte Gerardo di Aurillac, morto pochi anni prima, e poco dopo il monaco Giovanni compose la vita di Odone. Questa non è più la narrazione di come il santo affronta impavidamente la morte, quanto piuttosto la descrizione di un cammino di cui la morte è il compimento ed in quanto tale non ha nessun legame con quella antica. Dal inizio del secolo X e sino a tutto il secolo XI avviene un fatto singolare, un proliferare straordinario di vite di santi come se si volesse fissare in uno scritto la vita di un 6 REGINALD GREGOIRE, op. cit., p.24 e ss. 7 C.LEONARDI, Agiografia in Lo spazio letterario del Medioevo 1, op. cit. pag.443

9 9 uomo perfetto che possa rappresentarlo. La vita è la descrizione di un cristiano che con la sua esistenza, dalla nascita alla morte, una vita di cui conosciamo soprattutto gesti e atti che sono guidati da Dio, si pone al centro della sua comunità e ne è a sua volta la guida. In questo modo si recuperano le riscritture di testo più antiche e tutto il passato agiografico ma con un fiorire continuo di testi nuovi su personaggi nuovi o antichi. Di questa intensa attività si nutrono i leggendari e generi minori quali traslationes e miracula. Per quanto riguarda i miracula a molti agiografi la vita del santo sembra inseparabile dal racconto dei suoi miracoli,( anche se alcune agiografie ne sembrano volutamente se non addirittura polemicamente private,) perché l esempio di Cristo e dei miracoli da lui compiuti, narrati nei Vangeli era troppo forte per non essere seguito 8. 8 C. LEONARDI, Agiografia in Lo spazio letterario del Medioevo 1. op. cit, pag

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