La radiofrequenza in pratica

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1 TECNOLOGIE È ormai molto tempo che si parla anche nel nostro Paese di tecnologie Rfid. L identificazione mediante radiofrequenza sembra essere la soluzione a molti problemi di gestione logistica e operatività, di controllo lungo la filiera e gestione delle informazioni. Di anno in anno queste prospettive futuribili si fanno sempre più concrete e realizzabili grazie al lungo iter di ricerca e sperimentazione portato avanti dalle imprese che scelgono di scommettere sulla carta dell Rfid per potenziare il proprio business. E ogni anno la School of Management del Politecnico di Milano fa il punto sulla situazione nel nostro Paese. Nel secondo Rapporto dell osservatorio Rfid (2006) per la prima volta sono presentati i dati quantitativi relativi a questo mercato. Un mercato che in Italia ha un valore complessivo di circa 74,5 milioni di euro, con tassi di crescita stimati dagli attori della filiera pari al 100% annuo. Un aspetto particolarmente interessante dell analisi del Politecnico è l attenzione rivolta alle peculiarità dei diversi settori produttivi coinvolti nei progetti di ricerca e sperimentazione o nell applicazione operativa delle tecnologie Rfid. Dalla ricerca emerge che i settori maggiormente impegnati sono quello del trasporto persone (oltre il 30% del mercato dei nuovi progetti) e quello del settore utility e Pubblica amministrazione (15% circa). Ma tra i protagoni- sti dell Rfid italiano compaiono anche realtà produttive e distributive di prodotti del largo consumo. MERCATI SUL PALCO LOGISTICA La radiofrequenza in pratica Un viaggio, settore per settore, nei mondi applicativi dell Rfid, a partire dall'automotive e dall'elettronica di consumo, per finire con il grocery e con il fresco. Per una rassegna di contenuti sul tema oggetto di questo articolo, seleziona l argomento Radiofrequenza dal relativo menu a tendina su s Produttività s Costi (stessi volumi) di Barbara Ainis s Efficienza I BENEFICI: UNO SCHEMA DI RIFERIMENTO Tangibili s Qualità interna s Ricavi (+volumi a pari risorse) sefficacia s Qualità esterna s Ricavi (s volumi) Benefici s Tempestività Fonte: School of management, Politecnico di Milano Intangibili s Immagine s Informazioni s Soddisfazione utenti s Margini (s prezzo) s Capacità di pianificazione e controllo s Flessibilità (gestione dei cambiamenti) L automotive (11%) è il settore del manifatturiero dal peso più preponderante. Estremamente dinamici risultano essere anche i mondi del grocery e fresco e del tessile e moda. Tra gli ambiti applicativi più consolidati compaiono quello degli elettrodomestici, dell allevamento e dell agricoltura, mentre l ambito in assoluto più ricco di sperimentazione e studi si rivela essere quello della logistica e dei trasporti (8%). Ancora futuribili, invece, le applicazioni nella gdo e nel retail del nostro Paese, dove la percezione di novità legata all Rfid è probabilmente più alta che in qualsiasi altro ambito e, nello stesso tempo, è molto elevata la complessità in relazione alla tecnologia e alle problematiche di privacy. All interno di questi macroambiti settoriali legati al largo consumo, le tipologie di soluzioni applicate sono diverse. Innanzi tutto il supporto alle operation (che concorre al totale con un 28%, secondo solo al ticketing che rappresenta il 36% del mercato), quindi l asset management (11%), favorito dalla crescita dell intersettorialità e dalla progressiva evoluzione delle tecnologie. Per il momento la logistica di magazzino rappresenta il 9% delle soluzioni applicative dell Rfid, un dato comunque positivo se si tiene conto degli ostacoli tutt ora esistenti nel nostro Paese all utilizzo di alcune tecnologie. I settori manifatturieri che più degli altri hanno saputo beneficiare dell implementazione della tecnologia Rfid sono stati, come accennato, quello dell automotive e quello degli elettrodomestici. In entrambi gli ambiti l applicazione è pienamente consolidata da oltre 10 anni e impiegata come supporto alle operation nelle linee automatizzate di assemblaggio. I tag sono applicati direttamente ai supporti di movimentazione pallet, carrelli, vassoi per gestire l avanzamento dei prodotti lungo le linee di assemblaggio e memorizzare gli esiti dei test e dei controlli intermedi. Questo permette una decentralizzazione delle informazioni di produzione. La tecnologia più diffusa è ancora quella semi-attiva, ma è in atto la sostituzione progressiva con tag passivi, di minor costo e maggiore capacità di memoria. Per quanto riguarda nello specifico il settore dell automotive, oltre all applicazione dei tag Rfid sui supporti delle linee automatizzate, l impiego della tecnologia è piuttosto consolidato anche per la logistica di magazzino dei sotto insiemi, mentre in altri ambiti logistici, come per i magazzini delle scocche in attesa di verniciatura, le applicazioni Rfid sono più recenti e in corso di sviluppo. Consolidato e ormai estremamente diffuso risulta essere l impiego della identificazione mediante radiofrequenza nei sistemi antifurto di tipo immobilizer e keyless start. La logistica dei prodotti finiti e la gestione del ciclo di vita delle vetture restano, s Conformità a leggi Largo Consumo invece, a uno stadio di puro interesse, cui a tutt oggi non sono seguite sperimentazioni. All estero, al contrario, l impiego dell Rfid, per esempio per la localizzazione delle vetture parcheggiate nei piazzali è ormai consolidato (Volkswagen dal 2000, LARGO CONSUMO n. 2/

2 NUOVI PROGETTI Comunicazione d impresa: serie I CASI AZIENDALI Editoriale Largo Consumo srl La crescente competitività dei mercati ha determinato la nascita di nuovi modelli di business basati su soluzioni gestionali innovative, in grado di adattarsi con rapidità e flessibilità alle mutate condizioni dell ambiente esterno. In tale contesto, Eureka focalizza la propria attività sul mercato dell e-business. Integrare le migliori competenze tecnologiche e di business per offrire al mercato servizi all avanguardia, con cui affrontare e vincere le nuove sfide competitive, è la mission di Eureka. Attraverso metodologie e skill professionali ad hoc. Eureka, infatti, è in grado di presidiare l intera catena del valore dei processi di e-business: rilevazione delle esigenze dei clienti, progettazione, sviluppo, training, gestione, manutenzione e aggiornamento del servizio predisposto. Le soluzioni di Eureka sono basate su infrastruttura web e/o su applicativi che consentono agli utenti finali, siano essi organizzazioni private o pubbliche, di conseguire importanti benefici in termini di produttività e di efficienza. Ciò supportando efficacemente i processi aziendali e, in particolare, semplificandone i flussi di attività e migliorandone le modalità di diffusione e trasferimento delle informazioni. Smartfreeze, progetto efficace EUREKA Smartfreeze: la tecnologia Rfid al servizio delle esigenze di controllo e gestione nell area del freddo L AZIENDA Eureka Servizi Integrati per l e-business, costituita nel 1993, opera nella progettazione, realizzazione e gestione di servizi e applicazioni IT, integrando le competenze di professionisti dei settori della consulenza di direzione aziendale e di tecnologie web, in modo da presidiare l intera catena del valore, dall analisi delle esigenze del cliente allo sviluppo e alla manutenzione delle soluzioni. L azienda, con sede a Roma, opera in tutta Italia mediante un gruppo di consulenti che associano approfondite conoscenze dei processi organizzativi e gestionali a skill tecniche-specialistiche. IL PROGETTO Eureka Servizi Integrati per l e-business ha sviluppato, in partnership con operatori dei settori della produzione di frigoriferi professionali, dell automazione e del controllo industriale, il progetto Smartfreeze, tutelato da brevetto, per il monitoraggio e il controllo remoto di dispositivi operanti in regime di freddo. I VANTAGGI Con il progetto Smartfreeze ( basato su tecnologia Rfid, Eureka è in grado di realizzare, su scala sia locale sia geografica, e con bassi costi di gestione, il controllo e il monitoraggio di un parco di frigoriferi o di altri dispositivi operanti in regime di freddo, rilevandone i principali parametri di funzionamento e i flussi dei prodotti in ingresso e in uscita. Sul piano operativo, Eureka persegue la propria mission gestendo direttamente le fasi in cui ogni progetto si articola o instaurando accordi con partner tecnologici e commerciali, al fine di accrescere il know-how comune e aumentare il valore aggiunto offerto ai clienti. Ed è proprio dall incontro con Desmon, azienda produttrice di frigoriferi professionali, e con un gruppo di docenti in Automazione e Controlli Automatici dell Università del Sannio, che è nato Smartfreeze ( Si tratta di una Largo Consumo 1/2007 soluzione studiata per la progettazione, lo sviluppo e la gestione di servizi a valore aggiunto, a supporto degli utilizzatori professionali di tecnologie basate sul freddo. La tecnologia messa a punto, protetta da brevetto, è in grado di connettere i dispositivi operanti in regime di freddo a un sistema informativo condiviso o esclusivo (a seconda delle esigenze aziendali), che consente di rilevare i dati sul funzionamento (profilo della temperatura, ore di funzionamento, numero di accensioni del compressore) e sulla localizzazione dei frigoriferi, nonché sulle giacenze dei prodotti in essi contenuti. Valorizzare i dati aziendali Il progetto Smartfreeze (smartfreeze.it), che coniuga efficacemente esperienza, tecnologia e innovazione, testimonia come le tecnologie dell informazione possano essere applicate ai sistemi tradizionali, rendendoli più efficienti e aprendo nuove e interessanti opportunità di business alle aziende che le utilizzano. Con questo progetto Eureka ha ampiamente consolidato la propria capacità di dare valore ai dati aziendali, trasformandoli, mediante lo sviluppo di sistemi informativi ad hoc, in informazioni chiare, strutturate e gestite in maniera efficiente, ma soprattutto utili per prendere delle decisioni a qualsiasi livello organizzativo. Eureka Servizi Integrati per l e-business srl Via delle Conce, Roma Tel Fax info@eureka.it 77

3 LOGISTICA Bmw dal 2003). Questo fa presupporre che anche questi ambiti saranno oggetto di attenzione e sviluppo nel prossimo futuro anche in Italia. Quanto detto riguarda le autovetture, perché, se si parla di motoveicoli, bisogna rilevare che il processo di implementazione della tecnologia Rfid in generale ha avuto avvio solo negli ultimi anni. Vista, però, la nutrita presenza di attori operanti in Italia, lo spazio di crescita sembra essere decisamente consistente. Nel settore degli elettrodomestici, oltre al consolidato ambito delle applicazioni esecutive a supporto delle operation negli stabilimenti produttivi, vi è un certo interesse, anche se ancora poca sperimentazione, nelle applicazioni di logistica, mentre la gestione del ciclo di vita dei prodotti resta ancora un ambito in cui le applicazioni Rfid sono ferme allo stadio di semplici interessi preliminari. I principali protagonisti di questo settore produttivo stanno conducendo analisi e sperimentando tecniche per estendere le applicazioni alla logistica dei prodotti finiti, ma nel settore si è in generale in attesa di poter testare oltre alle tecnologie Hf (onde radio da 3 a 30 MHz), anche le tecnologie Uhf (onde radio da 30 a 300 MHz). L attesa non dovrebbe essere lunga. Infatti proprio nello scorso dicembre il Ministero delle Comunicazioni ha promesso di recepire la direttiva europea sulla liberalizzazione delle frequenze (tra le quali quelle Uhf) in tempi brevi. Fino a ora in Italia, infatti, a differenza di altri Paesi dove la tecnologia Rfid utilizza con successo le frequenze radio Uhf, queste frequenze erano precluse alle applicazioni civili e commerciali per un conflitto con la banda riservata alle applicazioni militari. A oggi le uniche deroghe erano riservate a non molte applicazioni nell ambito di test indoor autorizzati. Ma il quadro italiano sembra in procinto di cambiare: «La Commissione europea ha stabilito che i paesi della Ue liberino entro sei mesi frequenze Uhf per apparecchiature Rfid, così da rimuovere i limiti che di fatto hanno finora bloccato lo sviluppo di tali dispositivi», ha affermato alla fine dello scorso anno il Sottosegretario alle Comunicazioni Luigi Vimercati. «Il Ministero delle Comunicazioni si adopererà, contando anche sulla disponibilità del Ministero della Difesa, per promuovere la diffusione delle applicazioni Rfid, le quali consentiranno di elevare sempre più la qualità dei prodotti e dei servizi che le utilizzeranno, garantendo di riflesso una maggiore tutela dei cittadini. E senza perdere di vista la sicurezza e la tutela della privacy». Per l adeguamento alla nuova direttiva il Governo ha si avvarrà della facoltà di chiedere una moratoria, ma solo per le applicazioni outdoor, così da garantire al Ministero della Difesa i due anni ancora necessari per aggiornare i suoi canali di radiocomunicazione outdoor. Questa apertura, non solo permetterà alle aziende italiane di avviare l implementazione delle nuove tecnologie Uhf, ma consentirà anche alle multinazionali presenti in Italia di applicare le tecnologie che già utilizzano nei loro headquarter. Altri elementi chiave per stimolare l implementazione dell Rfid nel settore degli elettrodomestici potranno essere le richieste da parte di retailer europei e la normativa sullo smaltimento dei rifiuti. Benché in Italia i distributori non abbiano ancora avviato progetti in tal senso, è probabile che i produttori italiani con forte presenza all estero subiscano una sorta di effetto Wal-Mart a causa delle politiche dei grandi gruppi stranieri in merito all adozione Rfid sulle unità di carico e in merito allo smaltimento dei prodotti tecnologici, a carico di produttori e retailer (i tag Rfid rilevando la reale paternità dell elettrodomestico consentirebbero più facilmente di ripartire i costi di smaltimento). TRASPORTI E DINTORNI Nello stabilimento di Porcia, per la produzione di lavabiancheria, il leader del settore Electrolux ha attivato da oltre 10 anni un applicazione Rfid a supporto delle linee di assemblaggio degli elettrodomestici, con tag semi-attivi applicati sui pallet della movimentazione dei componenti e dei prodotti. L implementazione della tecnologia LA RIPARTIZIONE DEL MERCATO TRA I SETTORI (in %) 5 7 Altro Trasporto persone Utility e Pa Automotive Fonte: School of management, Politecnico di Milano Trasporti e logistica Edutainment Altri manifatturieri Largo Consumo Rfid consente l automazione dei processi e la gestione della complessità dei flussi di componenti e delle operazioni a cui ogni prodotto viene sottoposto. Grazie alle informazioni memorizzate nel tag il singolo operatore può sapere con sicurezza quali attività svolgere su ogni specifico elettrodomestico. Attualmente l azienda sta valutando la sostituzione dei tag semi-attivi oggi impiegati con tag passivi operanti a 13,56 MHz. Il cambiamento permetterà di sostenere costi inferiori e garantire una maggiore capacità di memoria. Si sta inoltre ipotizzando di ampliare l impiego dell Rfid per gestire non solo le attività prettamente produttive, ma l intero ciclo di vita dei prodotti: produzione, logistica, distribuzione, riverse logistics degli elettrodomestici. Per valutare l impatto di un simile progetto Electrolux con la collaborazione del Mip del Politecnico di Milano, sta sviluppando una ricerca focalizzata sullo sviluppo di un modello di valutazione dei benefici economici dell applicazione dei tag direttamente sui singoli elettrodomestici, a supporto, in una prima fase, delle attività produttive e della logistica di magazzino e, successivamente, da estendersi alle attività svolte nei cedi della gdo. Passiamo a trasporti e logistica. Il settore composto da questi servizi si trova nel complesso in una posizione di attesa nei confronti dell Rfid. Il problema principale è costituito dall esigenza di soluzioni di sistema in collaborazione con i diversi attori della catena distributiva. È infatti negli ambiti in cui è possibile condurre progetti interni, grazie alla riutilizzabilità dei tag ed alla più limitata dipendenza dalle azioni di altri attori, che si registra un po di sperimentazione in più. All estero, d altro canto, tutti i grandi spedizionieri internazionali e gli operatori postali stanno conducendo presso i loro headquarter studi e progetti pilota per l identificazione degli oggetti della spedizione o dei contenitori usati per la loro movimentazione. Gli impieghi specifici vanno dalla registrazione automatica degli ingressi e delle uscite, all identificazione automatica dei mezzi e al loro indirizzamento alla corretta baia di carico e scarico, alla possibilità di pagare i pedaggi autostradali (grazie alla compatibilità con il sistema Telepass). Gli obiettivi principali sono due: aumentare il grado di automazione delle operazioni condotte presso i centri di smistamento, da una parte, e consentire una più precisa tracciabilità degli og- 32 LARGO CONSUMO n. 2/2007

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5 LOGISTICA getti dall altra. Tra gli ostacoli che ancora non sono stati risolti, il principale è il costo attuale dei tag, che li rende non convenienti per l applicazione sui singoli oggetti in processi a ciclo aperto. Nel corso dell ultimo anno, però, si è registrato un notevole fermento con numerose aziende che si sono avvicinate alla tecnologia e hanno avviato progetti pilota, test tecnologici e studi di fattibilità. A rallentare il passaggio dallo stato di progetto alla realizzazione di applicazioni esecutive, anche in quei casi in cui risultano evidenti i vantaggi potenziali che l Rfid presenta rispetto alle tradizionali tecnologie di identificazione, torna a pesare l indisponibilità (temporanea, a quanto abbiamo detto) delle bande di frequenza Uhf, insieme alle difficoltà di lettura in presenza di liquidi e metalli. Ostacoli che, però, in alcuni casi sono stati già brillantemente superati. A partire dal 2001, a proposito di logstica, Galbani ha preso in considerazione di implementare la tecnologia Rfid per migliorare la precisione di identificazione delle merci, valorizzando il controllo della tracciabilità e incrementando l efficienza di alcune performance aziendali come la precisione nelle consegne. Il progetto pilota condotto nel 2002 ha introdotto il sistema Rfid come supporto alla parte di processo che va dal completamento del pallet alla sua spedizione. L obiettivo del pilota consisteva nel verificare l utilizzabilità e l efficacia dell Rfid per l identificazione automatica dei pallet durante questa fase di movimentazione. I risultati positivi ottenuti hanno convinto l azienda a rendere la soluzione esecutiva e ad estendere la tecnologia a tutti gli stabilimenti produttivi del gruppo. La tecnologia adottata, implementata dalla società Eurolink di Venezia con la fornitura tecnologica di Texas Instruments, prevede l utilizzo di tag passivi a 13,56 MHZ, antenne a corto raggio per la scrittura e antenne lungo raggio per la lettura. Per limitare il costo di gestione sono stati scelti tag riutilizzabili, applicati sulla sommità del pallet e recuperati all interno dello stabilimento per evitare problematiche nel recupero. Anche in questo caso sono state riscontate alcune problematiche nell implementazione dovute alla sensibilità dell Rfid a masse metalliche e ad acqua, ma l azienda è riuscita a risolverle tutte. L unico problema non ancora superato resta il costo attuale dei tag, che impedisce di prendere per il momento ulteriori decisioni riguardo all estensione a tutta la filiera della soluzione in radiofrequenza. LA TRACCIABILITÀ COME APPLICAZIONE LA RIPARTIZIONE DEL MERCATO TRA LE SOLUZIONI (in %) Altro 9 Fonte: School of management, Politecnico di Milano 6 28 Trasporto persone Utility e Pa Automotive LARGO CONSUMO n. 2/ Trasporti e logistica Edutainment Altri manifatturieri Largo Consumo La tracciabilità come ambito applicativo della tecnologia Rfid comprende una vasta serie di applicazioni della radiofrequenza, a livello di unità di movimentazione o unità consumatore, lungo l intera catena produttiva e distributiva, indirizzate a identificare in maniera univoca un prodotto. Un ambito che pertanto tocca molti di quei macro-ambiti settoriali, che stiamo vedendo coinvolti nell evoluzione del panorama italiano dell Rfid. Come per il settore dei trasporti e logistica, anche in questo caso la diffusione delle applicazioni è possibile solo se supportata da una visione sistemica della soluzione, definibile attraverso un dialogo aperto tra tutti gli attori della supply chain, che permetta la definizione degli obiettivi, ma anche la condivisione delle scelte tecnologiche e le modalità di ripartizione di costi, rischi e benefici. Progetti pilota e studi di fattibilità hanno evidenziato in quest ultimo anno buone prospettive di estensione all intera filiera delle applicazioni testate. L attenzione a questo ambito è alta specialmente nel settore alimentare, nel quale gli obblighi e le responsabilità in materia di tracciabilità stabiliti dalle normative, insieme agli eventi che hanno di recente scosso l opinione pubblica, hanno fatto crescere l interesse dei vari attori della filiera verso la tecnologia Rfid, in grado di offrire numerosi benefici aggiuntivi rispetto al barcode: maggior numero di informazioni memorizzabili sull etichetta, identificazione univoca e irriproducibile, maggiore affidabilità di lettura e la possibilità di centralizzare le informazioni (in un data base) o anche decentralizzarle direttamente su tag apposti ai prodotti. Il Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano ha in atto progetti pilota destinati a verificare l applicabilità tecnologica di sistemi per l identificazione automatica delle forme. L obiettivo è quello di promuoverne successivamente l utilizzo tra i propri associati. Il tag Rfid in uno di questi progetti si sostituisce alle classiche placche di caseina, soggette a possibili deterioramenti in seguito a operazioni, per esempio, di spazzolatura e durante la stagionatura, per l identificazione univoca della forma. Il progetto, iniziato poco più di un anno fa, durerà ancora per tutto il 2007, coinvolgendo 25 caseifici e verificando l applicazione di 8 tipi differenti di tag passivi, forniti da altrettanti provider e funzionanti a diverse frequenze. Sarà così possibile provare sul campo la compatibilità dei tag con la forma, testare il corretto funzionamento delle etichette durante l intero periodo di stagionatura, verificarne l affidabilità di lettura e gli eventuali problemi tecnici dovuti alle condizioni alle quali il tag è sottoposto. In base ai risultati della prima fase del progetto il Consorzio di mostra ottimista e ritiene che l Rfid possa essere un valido strumento di supporto all automazione delle attività logistiche e di magazzino, alla tracciabilità e alla tutela della garanzia di origine e qualità del prodotto. DALL ALLEVAMENTO AL RETAIL Un altro ambito in cui senz altro la tracciabilità gioca un peso rilevante nell orientare la scelta delle soluzioni tecnologiche da implementare è quello dell allevamento e dell agricoltura. In quest ultimo anno si sono ulteriormente diffuse le applicazioni di identificazione automatica degli animali di allevamento a supporto della gestione automatizzata delle principali attività operative, dall alimentazione, all aggiornamento dell anagrafe, alla mungitura. Sono applicazioni ormai consolidate. In particolare nell allevamento dei bovini è sensibilmente aumentato il numero di applicazioni esecutive che prevedono l impiego di boli alimentari o marche auricolari Rfid. Cresce anche l utilizzo dei tag per l identificazione dei capi per rispondere efficacemente alle esigenze di tracciabilità alimentare. Si registrano anche alcuni importanti progetti pilota in campo agricolo, anche qui 33

6 LOGISTICA a supporto della tracciabilità e come garanzia dell origine dei prodotti. La sostituzione delle targhe visive con il tag Rfid permette di automatizzare tutte le operazioni di lettura e scrittura e, al contempo, di garantire una tracciabilità più affidabile. Tra le prospettive future ci sono anche l aumento delle funzionalità: misura di grandezze fisiche in continuo, basate probabilmente su transponder attivi organizzati in reti di sensori, gestione della temperatura controllata nella filiera del latte, controllo dell umidità e della temperatura nella viticoltura. Quello del tessile è un settore in grande fermento per l Rfid, ma ancora le applicazioni sono in fase sperimentale. Gli ambiti ai quali si rivolge maggiore attenzione sono il supporto alle operation e la logistica. Grande interesse, ma che ancora non si concretizza in studi o sperimentazioni, si riscontra intorno alle applicazioni di gestione dei punti di vendita e della relazione con i clienti. Tornando a volgere lo sguardo al presente, da molti anni le imprese del tessile e della moda stanno cercando sistemi alternativi al codice a barre. In questo settore in particolare questa tecnologia presenta forti limiti di applicabilità: oltre a richiedere manualità, risulta inutilizzabile nel caso dei tessuti sovrapposti l uno all altro o avvolti su supporti. Molti test stanno cercando di valutare l efficacia dell impiego dell Rfid, tecnologia che fornirebbe anche il non trascurabile vantaggio di poter memorizzare la storia produttiva dei tessuti in modo da poter risalire alle cause di eventuali difetti. L esito di questi test, però, è ancora incerto, in quanto non sono stati ancora risolti i problemi legati al rischio di danneggiamento dei tag o dei tessuti nei processi di tintura, fissaggio, lavaggio. Per quanto riguarda la gestione dei punti di vendita, a supporto delle attività operative di ricezione della merce e gestione dei magazzini e per il miglioramento del servizio ai clienti, la sperimentazione è ancora ferma. A bloccare uno sviluppo che, invece, è al centro di un grande interesse, ci sono il costo attuale dei tag e il timore di incorrere in pubblicità negativa per violazione della privacy dei propri clienti. Gorcery e fresco. In questo settore le iniziative Rfid del nostro Paese si trovano in uno stato di avanzamento discreto, concentrate sui prodotti ad elevato valore unitario e sui beni per i quali si intenda tutelare il Percentuale delle applicazioni * marchio o l origine. È pertanto il made in Italy, come si visto nel caso del Parmigiano Reggiano, a trarre i maggiori benefici e a stimolare la sperimentazione nel settore del grocery. Per gli altri prodotti il costo attuale dei tag è ritenuto ancora troppo elevato e pertanto la tecnologia Rfid trova utilizzo nella supply chain solo in applicazioni a ciclo chiuso. Anche in questi casi, però, vengono riscontrati dalle aziende che stanno sviluppando progetti pilota, numerosi benefici. In primo luogo in termini di una migliore tracciabilità nella movimentazione e una migliore visibilità e controllo dei flussi interni. Inoltre l elevato grado di automazione consente una riduzione del costo della manodopera indiretta dedicata alle attività di controllo del processo. In grande considerazione è tenuta, poi, la possibilità offerta dei tag Rfid di memorizzare una grande quantità di informazioni, grazie a cui sarebbe possibile ridurre drasticamente gli errori e garantire con maggiore sicurezza la qualità dei prodotti. Gdo e retail. E infine il macroambito settoriale che più di ogni altro potrà essere in futuro protagonista di una vera e propria rivoluzione grazie all introduzione delle tecnologie Rfid, la distribuzione organizzata. A oggi, però, il settore non presenta se non poche analisi e sperimentazioni concrete, almeno in Italia. Le uniche sperimentazioni, comunque di portata limitata, si riscontrano in ambiti quali la lavorazione delle carni o la gestione dei contenitori riutilizzabili, è qualche applicazione pilota è stata condotta dai principali operatori della gdo a supporto della logistica all interno dei loro centri distributivi. Un fattore importante che frena l iniziativa della *Applicazioni esecutive, pilota e sperimentazioni tecniche 7,5 12,5 % 2,5 7,5 % < 2,5 % IL PESO DELL RFID NEI DIVERSI SETTORI Grocery e fresco Tessile e moda Edutainment Automotive Elettrodomestici Trasporti e logistica Allevamento e Agricoltura Odc e retail Utility e Pa < 5 % 5 20 % % Fonte: School of management, Politecnico di Milano 34 LARGO CONSUMO n. 2/2007 Sanità Percentuale del mercato Trasporto persone Largo Consumo grande distribuzione nei confronti dell Rfid è la mancanza di collaborazione con produttori, grazie alla quale, invece, sarebbe possibile dividere il costo dei tag, ritenuto a oggi ancora troppo alto per l impiego sulle unità consumatore. Altri freni che sembrano dover essere risolti nel prossimo futuro sono l indisponibilità delle tecnologie Uhf, che a quanto pare nei prossimi mesi dovrebbero essere liberalizzate nelle applicazioni indoor anche da noi, e l appartenenza di molti dei punti di vendita della grande distribuzione a gruppi esteri che conducono le proprie sperimentazioni e test in altri Paesi, presso i loro headquarter. Pertanto è presumibile che, una volta superato il vincolo delle bande di frequenza Uhf, le sperimentazioni che si stanno svolgendo all estero potranno essere estese e replicate a livello locale. A livello internazionale oltre al famoso caso Wal-Mart, sono anche altri grandi gruppi a portare avanti progetti interessanti. Metro Group, per esempio, ha iniziato nel 2003 la sperimentazione, con soluzioni finalizzate alla gestione dei punti di vendita (Future Store di Rheinberg) e con progetti in collaborazione con i fornitori su specifiche linee di prodotti. Il progetto più recente riguarda la tracciabilità lungo la filiera, dai magazzini del produttore ai cedi di Metro fino ai punti di vendita. Nella nostra realtà commerciale tanto frammentata in aziende di medio piccole dimensioni, si fatica a trovare chi possa farsi promotore e guida di un simile processo di innovazione che coinvolga l intera supply chain. Uno degli ambiti più interessanti e con più alto potenziale per il prossimo futuro è quello dell utilizzo delle tecnologie Rfid per sviluppare modalità di interazione con i consumatori nei punti di vendita. I tag al servizio del crm potranno mettere a frutto le informazioni sull identità, sulle preferenze e il profilo dei consumatori per migliorare la qualità e la personalizzazione del servizio fornito dal distributore. Perché le prospettive si trasformino in applicazioni esecutive e progetti pilota, però, sarà ancora necessario, da parte degli operatori del settore, impegnarsi nella risoluzione delle difficoltà tecniche (a livello di Rfid e anche di gestione delle informazioni) e delle problematiche connesse con la privacy. n

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