Presentazione Corso di Microbiologia. II Parte VIROLOGIA E PARASSITOLOGIA

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1 Presentazione Corso di Microbiologia II Parte VIROLOGIA E PARASSITOLOGIA

2 Dott.ssa Arianna Calistri Dip. di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche, sez. di Microbiologia e Virologia Via Gabelli 63, Padova Tel: 049/ arianna.calistri@unipd.it

3 VIROLOGIA (circa ore) Virologia generale (circa 10 ore) I virus: morfologia, struttura, composizione chimica e metodi di studio. Rapporti virus-cellula e fasi della riproduzione virale; aspetti molecolari della replicazione Genetica dei virus. Coltura dei virus e loro titolazione Il meccanismo d azione e il ruolo protettivo dell interferone e di altre citochine nelle infezioni virali Rapporti virus-ospite; infezioni litiche e non litiche Trasformazione cellulare ed oncogenesi Proprietà antigeni dei virioni: la risposta umorale e la risposta cellulo-mediata Patogenesi delle infezioni virali: Diagnostica virologica in medicina umana La classificazione ed il meccanismo di azione dei farmaci antivirali. Cenni sui vettori virali e principi di terapia cellulare e genica. Sistematica (circa ore) Virus a DNA: Papovavirus, Herpesvirus, Adenovirus, Parvovirus, Poxvirus, Hepadnavirus. Virus a RNA: Picornavirus, Coronavirus, Orthomyxovirus, Paramyxovirus, Rabdovirus, Filovirus, Virus delle epatiti (A, C, D, G, E), Reovirus e virus gastroenterici, Togavirus, Flavivirus, Retrovirus (HTLV, HIV). Prioni.

4 Protozoi (circa 5 ore) Caratteri generali Classificazione, struttura e replicazione dei protozoi di interesse medico. Meccanismi dell'azione patogena dei protozoi. Diagnosi di laboratorio delle infezioni protozoarie. Sistematica Protozoi intestinali e urogenitali: Amebe, Flagellati (Trichomonas, Giardia), Ciliati (Balantidium coli), Coccidi (Cryptosporidium, Isospora belli), Microsporidi. Protozoi del sangue e dei tessuti: Plasmodium spp, Emoflagellati (Tripanosomi, Leishmaie), Babesia, Toxoplasma gondii.

5 Miceti (circa 5 ore) Caratteri generali Tassonomia, struttura e replicazione dei miceti. Meccanismi dell'azione patogena dei miceti. Classificazione delle micosi umane. Diagnosi di laboratorio delle micosi. Sistematica Micosi superficiali e cutanee: Tinea, Pietra, Dermatofitosi. Micosi sottocutanee: Sporotricosi, Cromoblastomicosi, Feoifomicosi. Micosi sistemiche da miceti dimorfici: Blastomyces, Paracoccidioides, Histoplasma, Coccidioides). Micosi opportunistiche: Candida albicans e Candida Spp, Trichosporon, Malassezia, Criptococcus neoformans, Aspergillus spp, Zygomyces, Pneumocystis carinii.

6 Caratteri generali Metazoi (non verranno trattati a lezione) Classificazione, struttura e replicazione dei metazoi. Meccanismi dell'azione patogena dei metazoi. Diagnosi di laboratorio delle infezioni causate da metazoi. Sistematica Nematodi, Cestodi, Trematodi.

7 Esame Si compone di due parti, una relativa alla batteriologia e una relativa alla virologia, micologia e parassitologia, entrambe di (60 minuti), che possono essere sostenute nella stessa sessione o in sessioni ufficiali diverse. Il voto in 30mi nelle singole parti rimarrà valido per un anno solare. Il voto finale sarà il risultato della media dei voti riportati nei due compiti, tenendo in considerazione che l insufficienza in una delle due parti determina il NON superamento dell esame. L esame è così articolato: 20 quiz+20 quiz e due temi a risposta breve (6-8 righe) su tutto il programma di batteriologia e 20 quiz+20 quiz e due temi a risposta breve (6-8 righe) su tutto il programma di virologia, micologia e parassitologia. Prova orale (facoltativa) per coloro che hanno superato lo scritto

8 Testi e siti di riferimento Microbiologia Medica di Murray et al., Ed. Masson

9 Esercitazioni 25 Maggio 26 Maggio 27 Maggio 31 Maggio I turno: 14-16:15 II turno:16:15-18:30

10 VIRUS

11 I virus 1898: Beijerinck e Iwanowsky dimostrano che il mosaico del tabacco èuna malattia infettiva sostenuta da un agente filtrabile; Loeffler e Frosch isolano da animali il virus dell'afta epizootica 1915: Twort dimostra l'esistenza dei virus dei batteri, definiti da d'herelle "batteriofagi 1935: Stanley ottiene virus del mosaico del tabacco in forma cristallina; dimostra la presenza di proteine : dimostrazione della presenza dell'acido nucleico Anni quaranta: colture cellulari, coltivazione in vitro Anni cinquanta: scoperta della replicazione virale Anni sessanta: utilizzazione del microscopio elettronico e caratterizzazione dei virus

12 Caratteristiche generali dei virus Entitàbiologiche subcellulari (virione: particella virale completa ed infettante) Parassiti intracellulari obbligati (di animali, piante, funghi, batteri) (non possono produrre energia o sintetizzare acidi nucleici e proteine al di fuori di una cellula ospite) Hanno dimensioni piccolissime (sono filtrabili) Possiedono un solo tipo di acido nucleico (DNA o RNA) Possiedono un involucro proteico (capside) e, a volte, un involucro lipoproteico (pericapside o peplos o envelope) Presentano in superficie strutture proteiche (antirecettori) che si legano a specifici recettori della cellula bersaglio

13 Definizione e proprietàdei virus Non sono esseri viventi Per esistere in natura devono essere infettanti Devono utilizzare i meccanismi della cellula ospite per produrre i propri componenti (mrnavirali, proteine e copie identiche del genoma) Devono codificare proprie proteine specifiche per ogni processo da loro richiesto e non effettuabile dalla cellula La produzione di nuovi virioni avviene per assemblaggio delle componenti virali

14 Principali differenze fra procarioti e virus

15 Definizione Parassiti obbligati intracellulari di cellule: Procariotiche (batteriofagi) Eucariotiche (uomo, animali, vegetali)

16 Composizione Acido nucleico (DNA o RNA) Involucro proteico (capside) ± involucro pericapsidico (envelope)

17 Dimensioni

18 Dimensioni

19 Struttura del virione

20 Composizione chimica del virione

21 Virus a DNA presenza o assenza di pericapside

22 Composizione chimica del virione

23 Virus a RNA presenza o assenza di pericapside

24 Virus a DNA

25 Virus a RNA

26 Virus a RNA

27 Composizione chimica dei virus Capside rivestimento proteico il capside: (fino al 90% del virione) fornisce protezione all'acido nucleico È importante per l infettività(strutture antirecettoriali) dal momento che il genoma virale ha un numero limitato di geni, il capside è costituito dalla associazione di subunità proteiche in protome riripetuti (capsomeri) collegati da legami tra gruppi chimici presenti sulla superficie e autoassemblanti

28 Composizione chimica dei virus Proteine non strutturali Enzimi mancano enzimi deputati alla produzione di energia o coinvolti nelle vie biosintetiche dei precursori lisozima(in alcuni batteriofagi) neuraminidasi(orthoe Paramyxovirus) proteasivirus-specifiche RNA polimerasirna-dipendente (virus a RNA) Trascrittasi inversa (DNA polimerasi RNA-dipendente, Retrovirus) RNA polimerasidna-dipendente (Poxvirus)

29 Composizione chimica dei virus Componente lipidica e glucidica Pericapside(peploso envelope) Rivestimento lipoproteico acquisito per gemmazione da membrane cellulari modificate sensibile a solventi dei lipidi e sali biliari Nei virus provvisti di peplossono anche presenti glicoproteine

30 Morfologia e struttura Il modo in cui i diversi componenti sono organizzati nella struttura del virione è stato chiarito mediante microscopia elettronica e studi di diffrazione dei raggi X Le catene polipeptidiche che costituiscono il capside sono disposte in modo simmetrico e la morfologia risultante del virione è variabile:rotondeggiante, allungata (a bastoncino), complessa, pleiomorfa

31 Morfologia e struttura

32 CLASSIFICAZIONE DEI VIRUS

33 Principali criteri di classificazione I virus sono classificati in base alla natura del proprio genoma e alla struttura del virione ACIDO NUCLEICO: RNA o DNA > singola elica o doppia elica > non-segmentato o segmentato > lineare o cirolare > se il genoma è RNA a singola elica, se può funzionare da mrna > se il genoma è diploide (retroviruses) STRUTTURA DEL VIRIONE > simmetria del capside: icosaedrica, elicoidale, complessa > numero di capsomeri > presenza o assenza di envelope Altre caratteristiche di classificazione Strategie replicative

34 Classificazione dei virus Struttura dimensioni, morfologia e tipo di acido nucleico es. picornavirus[piccolo RNA], togavirus[mantello] Tipo di replicazione (es. replicazionenucleare o citoplasmatica) Cellula ospite (spettro d ospite) animali (uomo compreso), piante, funghi, batteri Tropismo di tessuto od organo es. enterovirus, adenovirus Malattia sostenuta es. encefaliti, epatiti, ecc. Tipo di trasmissione es. arbovirusdiffusi dagli insetti

35 Classificazione dei virus a DNA

36 Classificazione dei virus ad RNA

37 SIMMETRIA ICOSAEDRICA Simmetria pentamerica ai vertici L acido nucleico è impacchettato nel capside

38 SIMMETRIA ICOSAEDRICA I capsomeri ai 12 vertici hanno una simmetria pentamerica ed interagiscono con 5 capsomeri adiacenti. Per questo motivo vengono detti PENTONI o PENTAMERI.

39 SIMMETRIA ICOSADELTAEDRICA Virus di dimensioni maggiori contengono più capsomeri che si organizzano in maniera regolare sulle facce degli icosaedri. Prendono il nome di ESONI. Questo estende l icosaedro ed è chiamato icosa-delta-edro

40 La simmetria icosadeltaedrica ricorda un pallone da calcio. Ci sono sempre 12 pentoni (nero) e il numero di esoni è maggiore nei virus di più grandi dimensioni. Quando Ex: Adenovirus

41 SIMMETRIA ICOSADELTAEDRICA Nucleocapside di un herpesvirus con i pentoni evidenziati ai vertici e numerosi esoni

42 Simmetria icosaedrica

43

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45 Simmetria elicoidale VIRUS DEL MOSAICO DEL TABACCO

46 Simmetria elicoidale Elicoidale capside cilindrico spiraliforme, capsomeri= protomeri; spire successive sfalsate maggiore stabilità; asse di simmetria rotatoria centrale Tutti i protomeri sono identici e si susseguono l uno all altro disponendosi in modo elicoidale intorno all asse centrale, formando legami ognuno con altri 2 protomeri; questo conferisce alla struttura estrema stabilità. I protomeri vengono prima montati a formare dischi (a destra) che vengono progressivamente aggiunti durante la formazione del capside. L acido nucleico si trova all interno del cilindro cavo, avvolto in modo elicoidale a stretto contatto con la superficie interna del capside.

47 Virus della rabbia Virus dell influenza

48 SIMMETRIA COMPLESSA Colorazione negativa FAMIGLIA POXVIRIDAE Virus del Mollusco contagioso

49

50 Simmetria del capside: combinata

51 Simmetria del capside: combinata

52 5 TIPI DI STRUTTURE VIRALI DISTINTE Icosaedrica/Icosadeltaedrica senza envelope e.s. poliovirus, adenovirus, virus dell epatite A Elicoidale senza envelope e.s. virus del mosaico del tabacco. Non sono stati identificati virus umani con questa struttura Icosaedrica/Icosadeltaedrica con envelope e.s. herpesvirus, virus della febbre gialla, virus della rosolia Elicoidale con evelope e.s. virus della rabbia, virus dell influenza, virus parainfluenzali, virus della parotite, virus del morbillo Complessa e.s. poxvirus

53 5 TIPI DI STRUTTURE VIRALI DISTINTE

54 Classificazione dei virus Schema riassuntivo

55

56

57

58 CICLO REPLICATIVO

59 Ciclo Replicativo Fasi principali (schema generale) Adsorbimento (recettore) Ingresso Spogliazione Replicazione genoma virale e trascrizione geni virali Assemblaggio nuove particelle virali Fuoriuscita (lisi cellulare; gemmazione)

60 Replicazione virale Esempio

61 PRINCIPALI EVENTI COINVOLTI NELLA REPLICAZIONE 1. ADSORBIMENTO 2. PENETRAZIONE Il virus entra nella cellula in vari modi a seconda della natura del virus. A)

62 Adsorbimento

63 Recettori

64 Antirecettori

65 Penetrazione dei virus dotati di envelope A) Fusione dell envelope con la membrana plasmatica Alcuni virus con envelope fondono direttamente con la membrana plasmatica, e il nucleocapside è inoculato direttamente nel citoplasma della cellula. Il processo è ph indipendente

66 Penetrazione dei virus dotati di envelope B) Ingresso via endosomi Alcuni virus con envelope richiedono un ph acido affinchè la fusione avvenga, e perciò non sono capaci di fondersi direttamente con la membrana plasmatica. Questi virus sono internalizzati mediante formazione di un endosoma. Quando il ph degli endosomi acidifica, le proteine virali si attivano e l envelope virale si fonde con la membrana dell endosoma. Questo determina il trasferimento del nucleocapside nel citoplasma.

67 Penetrazione di virus con rivestimento

68

69 Penetrazione dei virus privi di envelope Possono attraversare la membrana plasmatica direttamente o essere internalizzati tramite gli endosomi (attraversano o distruggono la membrana endosomiale)

70 Penetrazionedi virus privi di rivestimento

71 3. SPOGLIAZIONE L acido nucleico sufficientemente spogliato a questo stadio inizia la replicazione virale. Quando l acido nucleico è spogliato, non si trovano particelle virali nella cellula (FASE DI ECLISSE). Fase di eclisse dura fino a che non c è nuova progenie virale. 4. SINTESI DELL ACIDO NUCLEICO E PROTEINE VIRALI Molte strategie replicative 5. ASSEMBLAGGIO E MATURAZIONE Assemblaggio delle nuove particelle virali (progenie virale). Ci possono essere processi di maturazione dopo l inizio dell assemblaggio.

72 Sintesi dei componenti virali

73 Strategie per la produzione di mrna

74 6. RILASCIO Il virus può essere rilasciato per lisi della cellula o per gemmazione (virus con envelope). La gemmazione non porta necessariamente a morte cellulare. Perciò alcuni virus che sono rilasciati per gemmazione possono stabilire infezioni persistenti. Gemmazione di HIV da tessuto linfoide Gemmazione di HIV osservata al microscopio elettronico

75 Assemblaggio e rilascio

76 Assemblaggio e rilascio

77 Assemblaggio e rilascio

78 Assemblaggio e rilascio

79 STRATEGIE REPLICATIVE

80 STRATEGIE VIRALI Poiché un virus è un parassita obbligato intra-cellulare, esso deve operare nei limiti imposti dalla cellula ospite o deve evolvere strategie in grado di superare tali limiti. Le strategie virali sono quelle che ciascun virus ha sviluppato per infettare, replicarsi e propagarsi

81 Replicazione virale Esempio

82 Durata e cinetica del ciclo di replicazionevirale

83 Alcuni esempi di malattie sostenute da virus Patogenicità dei virus: danno cellulare Infezioni localizzate o sistemiche acute, croniche (virus lenti o oncògeni) o latenti (recidive) Virus teratogeni(infezio ni del feto e malformazioni) principalmente, Citomegalovirus e virus della rosolia

84 Modalità di trasmissione dell infezione virale

85 Definizione di PROTEINE STRUTTURALI E NON STRUTTURALI Le proteine STRUTTURALI sono quelle che sono presenti nella particella virale (spesso proteine tardive) Le proteine NON STRUTTURALI non sono presenti nella particella virale e si trovano espresse nella cellula (es. proteine precoci e regolatrici)

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87 STRATEGIE REPLICATIVE VIRUS A DNA

88 Strategie replicative dei virus a DNA In generale. Il virus sintetizza il proprio mrna e le proprie proteine utilizzando i sistemi cellulari di trascrizione e traduzione. Il virus replica il proprio genoma nel nucleo della cellula. Il virus utilizza gli enzimi cellulari per la sintesi degli mrna e per la duplicazione del proprio genoma. Virus a DNA a replicazione nucleare PARVOVIRUS PAPOVAVIRUS (PAPILLOMAVIRUS E POLYOMA VIRUS) ADENOVIRUSES HERPESVIRUSES HEPADNAVIRUS (intermedio RNA) Virus a DNA a replicazione citoplasmatica POXVIRUSES

89

90 Papovavirus: Papillomavirus e Polyomavirus 1) Alcuni genotipi di papillomavirus sono fortemente associati con lo sviluppo del cancro della cervice uterina. Sono virus difficili da crescere in coltura cellulare

91 2) I principali Polyomavirus sono: SV40, BKV, JCV

92 Adenovirus

93 Rappresentazione schematica dell internalizzazione e spogliazione di un adenovirus

94 Cascata trascrizionale degli Adenovirus In blu: DNA virale; In rosso: geni precoci; In nero: geni tardivi

95 Processamento dei trascritti virali negli Adenovirus

96 HERPESVIRUS Struttura di un herpesvirus Adsorbimento di un herpesvirus alla membrana cellulare

97 Fusione dell envelope con la membrana citoplasmatica Cascata trascrizionale

98

99 Virus dell herpes simplex a livello citoplasmtico Virus dell herpes simplex all interno e sulla superficie di un linfocita

100 Classe replicativa Ib Bambino affetto da vaiolo

101 Poxvirus del mollusco contagioso osservato al microscopio elettronico

102

103

104 Hepadnavirus (virus epatite B)

105 Hepadnavirus (virus epatite B)

106 Hepadnavirus (virus epatite B)

107 Hepadnavirus (virus epatite B)

108

109 I PARVOVIRUS I Parvovirus sono virus molto piccoli (18-25 nm), DNA a singola elica, capside icosaedrico, senza envelope La replicazione del DNA avviene nel nucleo Il parvovirus umano B19 replica nelle cellule in divisione, principalmente nei progenitori degli eritrociti, e causa la V malattia (eritema infettivo) Questa è generalmente una malattia non grave ma la diminuita produzione di globuli rossi può essere un problema in alcuni pazienti (vari tipi di anemia emolitica)

110

111 STRATEGIE REPLICATIVE VIRUS A RNA Virus a RNA con polarità positiva Virus a RNA con polarità negativa Virus a RNA a doppia elica Retrovirus

112 RNA VIRUSES THAT DO NOT HAVE A DNA PHASE Genome RNA-dependent RNA polymerase (=transcriptase) in virion Infectivity of RNA Initial event in cell Plus-stranded RNA No Infectious Translation Negative-stranded RNA Yes Non-infectious Transcription Double -stranded RNA Yes Non-infectious Transcription RETROVIRUSES Genome RNA-dependent RNA polymerase (=transcriptase) in virion Infectivity of RNA Initial event in cell Plus-stranded RNA Yes Non-infectious Reverse transcription

113 VIRUS A RNA A POLARITA POSITIVA Esempi: picornaviruses togaviruses flaviviruses Polio virus Polio virus x350,000

114

115

116 NOTA: L INTERO CICLO REPLICATIVO SI SVOLGE NEL CITOPLASMA. NON C E SEPARAZIONE TEMPORALE TRA ESPRESSIONE GENI PRECOCI E TARDIVI.

117

118 VIRUS A RNA (NON-SEGMENTATO) A POLARITA NEGATIVA ESEMPI: Rabdovirus Paramyxovirus Rhabdovirus sull epitelio di un pesce

119 Rabdovirus Struttura di un tipico rabdovirus

120 Tipica struttura di un paramyxovirus Paramyxovirus

121

122 NOTA: L INTERO CICLO REPLICATIVO SI SVOLGE NEL CITOPLASMA. L RNA POLIMERASI E GLI ENZIMI CHE MODIFICANO L RNA SONO CODIFICATI DAL VIRUS E SONO PRESENTI NEL VIRIONE. NON C E SEPARAZIONE TEMPORALE TRA ESPRESSIONE GENI PRECOCI E TARDIVI.

123 VIRUS A RNA (SEGMENTATO) A POLARITA NEGATIVA ESEMPI Orthomyxovirus Bunyaviruses (incluso genere Hantavirus) Arenaviruses

124 Orthomyxovirus (Influenza A) Bunyavirus

125 Tipica struttura di un orthomyxovirus

126 PROPERTY Genome RNA synthesis Need for mrna primer Hemagglutinin,neuraminidase Syncytia formation PARAMYXOVIRIDAE non-segmented cytoplasmic no if both, part of same protein (HN) yes (F functions at at normal physiol. ph) ORTHOMYXOVIRIDAE segmented nuclear yes Influenza A and B have both but on 2 different proteins (HA and NA) no (HA functions at acid ph)

127 VIRUS A RNA A DOPPIA ELICA FAMIGLIA DEI REOVIRUS La famiglia dei Reovirus include: Genere reovirus Genere rotavirus Genere orbivirus Colorado tick fever virus

128

129 Virione di un Reovirus di Mammifero Struttura di un tipico reovirus Rotavirus (Una particella con doppio capisde (sn), e un singolo capside interno (dx))

130

131 RETROVIRUS Virus a RNA che si replicano nel nucleo con un intermedio di DNA HTLV-I (Human T lymphotropic virus 1) HTLV-II (Human T lymphotropic virus 1) HIV

132

133 Replicazione di HIV

134 Conclusione Virus a DNA replicazione nucleare (tranne poxvirus) Virus a RNA - replicazione nel citoplasma senza intermedio di DNA virus a polarità positiva virus a polarità negativa Virus a RNA replicazione nel nucleo con intermedio di DNA (Retrovirus)

135 CARATTERISTICHE DELLE FAMIGLIE VIRALI

136 EFFETTO DEL VIRUS SULLA CELLULA

137 Sensibilità dei virus ad agenti chimici e fisici

138 Metodi di coltivazione dei virus animali

139 Colture cellulari

140 EFFETTO DEI VIRUS SULLA CELLULA Molti virus inibiscono la sintesi di RNA, DNA e proteine cellulari attraverso meccanismi diversi a seconda della classi di virus. Effetto citopatico. La presenza di un virus nella cellula spesso causa cambiamenti morfologici. Per effetto citopatico si intende un qualsiasi cambiamento nella cellula ospite conseguente all infezione virale. L effetto citopatico può essere : Lisi cellluare Distacco delle cellule dalla superficie Formazione di sincizi Aggregazione cellulare Ingrossamento e raggrinzimento cellulare Riarrangiamneto del citoscheletro Etc. Molti virus inducono apoptosi (morte cellulare programmata). Questo può essere una difesa cellulare importante contro le infezioni virali (morte della cellula prima che il ciclo di replicazione virale sia completato). Alcuni virus ritardano l apoptosi per favorire la propria replicazione e propagazione. Alcuni virus modulano l espressione genica della cellula ospite a proprio vantaggio L effetto citopatico dipende dal virus e dalla cellula in cui cresce, e può essere utilizzato a scopo diagnostico.

141 Esempi di effetti citopatici virali HIV Herpes virus papillomavirus Virus della varicella

142 Effetti citopatici da virus

143 Effetti citopatici da virus

144 Effetti citopatici da virus

145 Uovo embrionato

146 Saggio delle placche: Diluizioni seriali di virus sono incubate su monostrati cellulari. Le cellule sono colorate dopo un opportuno periodo di incubazione, in cui un singolo virus infetta una cellula, produce nuova progenie virale che infetta le cellule vicine. Le aree bianche (placche) sono le aree di cellule in cui le cellule sono state uccise. Ciascuna placca deriva da una cellula infettata da una particella virale originale.

147 SAGGIO PER DETERMINARE LE UNITA FORMANTI PLACCHE L effetto citopatico può esere utilizzato per determinare la quantità di virus infettante mediante il saggio plaque-forming unit. Le cellule sono fatte crescere in monostrato e quindi infettate con il virus. Il terreno di coltura è quindi sostituito con un terreno semi-solido (es. contenente agar). In questo modo le particelle virali prodotte da una cellula infettata non si possono spostare troppo lontano dal sito in cui sono state prodotte. Una placca è prodotta quando una particella virale infetta una cellula, si replica e produce nuova progenie virale, e uccide la cellula. Le cellule vicine vengono infettate dalla nuova progenie e quindi uccise. Questo processo può ripetersi diverse volte. Le cellule sono colorate con un colorante che colora solo le cellule vive. Le cellule morte nella placca non si colorano per cui la placca appare bianca. Ciascuna placca è il risultato dell infezione di una cellula da parte di una particella virale seguita dalla replciazione e diffusione del virus. Virus che non uccidono le cellule non producono placche. Il saggio delle placche misura il numero di particelle infettanti

148 AGENTI NON CONVENZIONALI Viroidi e Prioni VIROIDI I viroidi contengono solo RNA. Sono RNA circolari, a singola elica e di piccole dimensioni (meno di 400 nucleotidi). Gli RNA non sono impacchettati, e sembra che non cofichino per nessuna proteina. Tuttavia, alcuni studi suggeriscono il coinvolgimento dei viroidi in alcune malattie umane: ad esempio l agente dell epatite delta (denominato anche virus dell epatite delta). Esso rappresenta un intermedio tra un virus classico ed un viroide. L agente dell epatite delta ha un piccolo genoma ad RNA (con sequenza e struttura simile a quello dei viroidi), ma si differenzia dai virus classici in quanto non codifica per proteine proprie. A differenza dei viroidi è impacchettato nelle proteine dell envelope del virus dell epatiteb.

149 PRIONI I prioni contengono solo proteine (anche se ciò è ancora controverso). Sono piccole particelle proteiche che non contengono acido nucleico. Se lo contengono, ce n è in quantità bassima e quasi certamente non in grado di codificare per proteine. Esempi di malattie umane codificate da prioni sono: Kuru, Creutzfeldt-Jakob disease e Gerstmann-Straussler syndrome. I prioni causano encefalite spongiforme nelle pecore e nei bovini.

Prefazione Capitolo 1 Introduzione Capitolo 2 Struttura dei virioni

Prefazione Capitolo 1 Introduzione Capitolo 2 Struttura dei virioni INDICE Prefazione XI Capitolo 1 Introduzione I virus sono diversi dagli altri organismi viventi 2 Storia della virologia 4 Ospiti viventi animali e vegetali 6 Le colture cellulari 9 Metodi sierologici

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