Piano territoriale provinciale area immigrazione anno 2009

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1 ALLEGATO ATTO DI G.P. N. 167 DEL Piano territoriale provinciale area immigrazione anno 2009 (Deliberazione regionale n 1093 del 14.maggio 2009) Indice 1. Premessa Metodologia per la definizione del piano territoriale provinciale Contesto territoriale di riferimento I Servizi alla persona in provincia Il fenomeno migratorio Le presenze Stranieri residenti Andamento Stranieri residenti per cittadinanza Stranieri residenti per genere ed età Analisi descrittiva del fabbisogno del territorio Caratteristiche trasversali e priorità territoriali Criteri di valutazione, monitoraggio e verifica Elenco sintetico delle proposte progettuali Piano finanziario...27

2 1. Premessa Il piano territoriale provinciale è costituito da una prima parte descrittiva del territorio rispetto ai fenomeni collegati all'immigrazione, alla presenza e distribuzione degli stranieri nei diversi ambiti distrettuali ed alle problematiche emergenti. Viene quindi esplicitata la metodologia per la definizione, da un lato, dei bisogni rilevati a livello degli Ambiti, dei Comuni e delle diverse associazioni od organizzazioni presenti sul territorio e, dall'altro, su quanto messo in atto per fronteggiare e gestire le situazioni e le complessità non diversamente affrontabili, sulle metodologie per l attivazione della rete locale, sulla dimensione della stessa, nonchè sulle buone prassi instaurate nei diversi territori. Il percorso di consultazione esplorativa ha consentito di ricostruire un quadro del territorio, di evidenziare gli elementi riscontrati in modo diffuso e di conoscere le strategie e le progettazioni ideate per approntare e fornire le risposte in termini di servizi, occasioni di socializzazione, monitoraggi dei fenomeni, promozione dell accoglienza nel rispetto delle regole della civile convivenza, ritenute territorio per territorio più adeguate. In conclusione vengono sintetizzate le proposte progettuali acquisite con l'ipotesi di azioni ammissibili e il relativo piano finanziario. 2. Metodologia per la definizione del piano territoriale provinciale. Il percorso per la definizione del piano, seppure in via sperimentale, ha visto l'attivazione della funzione di coordinamento e di promozione territoriale da parte della Provincia, ente che si interfaccia, per la rilevazione dei bisogni e la concertazione delle risposte possibili, con la rete pubblica e privata dei servizi territoriali ed in particolare con gli Ambiti Distrettuali, che rappresentano l organizzazione territoriale dei servizi sociali, e con alcuni Servizi Sociali comunali oltre che con le organizzazioni del privato sociale. Al fine di garantire la continuità degli interventi messi in campo a sostegno dell'integrazione sociale delle persone straniere e di valutare l'opportunità di attivazione di progetti e strumenti più rispondenti ai bisogni è stato dato avvio ad una consultazione formale con il territorio. Sebbene entro una tempistica limitata, sono state indicate 2

3 alcune linee tecnico-operative per conseguire una rilevazione dello stato dell'arte sui servizi attivati, sull evoluzione dei progetti già da tempo avviati e su quelli che necessitano di essere garantiti nella loro prosecuzione, accogliendo anche eventuali nuove istanze del territorio. Le linee tecnico-operative sono le seguenti : A - convergere sulla finalità generale dell'erogazione di servizi al cittadino a carattere informativo-divulgativo mediante la razionalizzazione dei punti d informazione ed ampliando l offerta territoriale anche tramite il potenziamento di alcune funzioni di mediazione culturale, consulenza specifica e raccordo tra le istituzioni presso i Centri per l Impiego per favorire l integrazione socio-occupazionale degli stranieri. B rispettare la modalità della contestualizzazione degli interventi con una breve descrizione del territorio e delle problematiche rilevate per le quali viene proposto il progetto. C porre attenzione agli aspetti metodologici già presenti nelle prassi dei servizi territoriali ed in particolare a: il lavoro di rete i servizi e processi di lavoro altamente integrati la raccolta delle necessità, bisogni più rilevanti del territorio l indicazione relativa al fatto che le azioni previste non sono fronteggiabili, dopo opportuna e motivata verifica, con altre tipologie di risorse D rilevare e documentare la necessità di garantire la continuità dei servizi con maggior impatto per tipologia di intervento ed in particolare documentare: i risultati, laddove presenti, conseguiti con i precedenti progetti e servizi attivati; le eventuali aree da potenziare. E - consolidare le azioni informative e di mediazione culturale indicando le azioni prioritarie e quale risultato si intende raggiungere, quali le connessioni tra la rete dei servizi pubblici e privati presenti, quali le motivazioni per la scelta dei partner. F - supportare il corretto inserimento socio-occupazionale delle persone straniere anche attraverso l'attivazione di progetti di mediazione culturale e linguistica a supporto delle competenze dei Centri per l'impiego anche con l avvio del centro integrato dei 3

4 servizi per il lavoro, degli sportelli per le assistenti familiari, integrando attività di sportello già presenti( Inail, Inps, CPI). G indicare i tempi di realizzazione e gli indicatori di processo e di risultato ai fini del monitoraggio e della valutazione finale degli interventi. Alla fase di consultazione iniziale farà seguito una fase di confronto tra tutti i soggetti proponenti con la possibilità di riformulazione dei alcune azioni e la definizione e condivisione di regole comuni per la realizzazioni delle azioni di accompagnamento, monitoraggio e verifica del piano. 3. Contesto territoriale di riferimento Il territorio della provincia di Pordenone, dal punto di vista amministrativo, è stato disegnato definitivamente nel 1968 quando, all'interno della regione storica friulana e più specificatamente della vasta provincia di Udine, fu riconosciuta l'autonomia del cosiddetto Friuli Occidentale o Destra Tagliamento. I limiti geografici sono facilmente individuabili, segnati dalla natura stessa: un compatto rettangolo tra i fiumi Tagliamento e Livenza, che marcano lunghi tratti di confine nei riguardi delle contermini province di Udine e di Treviso. Solo il confine con la provincia di Venezia, a sud, tracciato nel 1818 dal governo austriaco del Regno Lombardo-Veneto, allorché si scorporò dal Friuli il distretto di Portogruaro, non è riconosciuto in alcun modo dalla natura, né si fonda su motivazioni storiche, le quali, semmai, sono di segno opposto. 3.1 I Servizi alla persona in provincia Dal punto di vista dell'organizazzione dei servizi sociali il territorio è suddiviso in cinque Ambiti distrettuali che aggregano i 51 Comuni e che si sovrappongono ai territori dei cinque Distretti sanitari dell Azienda per i servizi Sanitari n.6 Friuli Occidentale. Questa suddivisione consente di garantire da un lato l'offerta di servizi sociali di primo livello, dei servizi socio-assistenziali e di promozione del benessere e dall'altro l'offerta di servizi sanitari primari e specialistici e di quelli caratterizzati da processi di alta integrazione socio sanitaria a favore di tutta la popolazione residente. 4

5 Tale organizzazione, che trae la sua origine dalla prima applicazione del Piano socioassistenziale regionale (anni 90) e sue successive modificazioni (L.R.6/2006), ha permesso l'attivazione ed erogazione di servizi alla cittadinanza in modo coordinato e diffuso su tutto il territorio regionale. Più recentemente la normativa è stata integrata ed aggiornata secondo le linee ed indirizzi contenuti nella Legge 328/2000 Legge quadro per la realizzazione del Sistema integrato di interventi e servizi sociali con la più recente legge regionale n. 6 del 2006 Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale. Ogni Ambito ha un Comune capofila che è Ente gestore del Servizio Sociale dei Comuni, il quale, attraverso gli organismi rappresentativi propri (Assemblea dei Sindaci) e gli organi e strutture dedicate, gestisce in forma associata, una complessa rete di servizi sociali e di prestazioni di primo livello, di progetti ed interventi di sostegno alla persona, alle famiglie, di promozione e sostegno alle comunità, oltre a quegli interventi che richiedono una forte integrazione socio sanitaria per tutte le materie di natura complessa e che coinvolgono direttamente i cinque Distretti Sanitari prima citati nell erogazione di servizi di primo e secondo livello. Ogni Ambito Distrettuale ha condiviso, in un processo partecipativo, la costruzione e l avvio di un Piano di Zona di Ambito, realizzato ai sensi della L.328/2000. Il Piano di Zona è diventato così lo strumento della pianificazione ed organizzazione, con il concorso di tutti i soggetti del territorio, del sistema territoriale delle politiche sociali e dei servizi alla persona al fine di organizzare in modo condiviso le risorse ed i servizi per il cittadino. Oggi gli Ambiti Distrettuali rappresentano gli interlocutori territoriali privilegiati dell Amministrazione Provinciale per la realizzazione del sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali per la cittadinanza. Gli interventi afferenti alle Politiche del lavoro, area dei servizi per l'occupazione gestiti dalla Provincia, hanno come contesto territoriale di intervento le circoscrizioni dei cinque Centri per l Impiego (CPI): Sacile, Pordenone, San Vito, Maniago e Spilimbergo. I confini dei territori dei CPI non coincidono con quelli degli Ambiti Distrettuali e dei Distretti sanitari e rendono in alcuni casi più complessa l integrazione delle politiche del lavoro con quelle socio-sanitarie. Ogni Piano di Zona si sviluppa per macroaree 1 -anziani, adulti e disagio/svantaggio, 5

6 lavoro, 2- minori, giovani e famiglie, 3 disabilità, 4 immigrazione / fasce deboli e definisce azioni progettuali volte all erogazione di risposte coerenti con i bisogni della popolazione, risposte che sono per buona parte caratterizzate da processi di integrazione funzionale tra i servizi diversi e che tendono da un lato all ottimizzazione delle risorse disponibili e dall altra al miglioramento della fruibilità dei servizi. Tra le competenze dell'ente rientrano anche quelle dell' ufficio contrattualistica immigrazione, ufficio che si occupare di dare attuazione ai decreti dei flussi del Ministero degli Interni che disciplinano annualmente l ingresso in Italia di quote di cittadini stranieri non comunitari e neocomunitari per lo svolgimento di lavoro subordinato non stagionale, di lavoro autonomo e stagionale. L'attività viene resa anche attraverso Sportello unico per l immigrazione attivato presso la Prefettura di Pordenone in applicazione del Protocollo d Intesa fra la Provincia e la locale Prefettura UTG. Tali interventi richiedono anche una competenza di mediazione culturale e linguistica finalizzata all'erogazione dei servizi specifici ed a una prima fase di orientamento per i cittadini che vi si rivolgono. Altro servizio presente, il cui bacino di utenza è dato per la maggior parte da lavoratrici straniere, è lo sportello assistenti familiari che copre tutto il territorio provinciale con tre punti d'accesso. Tutto il territorio provinciale è caratterizzato da una costante crescita della presenza di cittadini extracomunitari e stranieri, i quali sono giunti e continuano a giungere in queste zone, sia per motivi di lavoro, sia per motivi di ricongiungimento familiare. In alcune zone la presenza di cittadini stranieri è rilevante. Rispetto alla popolazione minorile un dato degno d'interesse è la presenza di studenti stranieri nelle scuole cittadine e di alcuni comuni dell area sud-est che oscilla tra il 40 e 60%. Sono stati quindi realizzati specifici progetti per favorire l inclusione sociale e per affrontare le diverse problematiche che via via emergevano. Le attività realizzate hanno avuto lo scopo prioritario di sostenere gli enti chiamati a diverso titolo all erogazione di servizi anche per questa fascia di cittadini ed hanno interessato sia gli aspetti connessi all organizzazione interna dei servizi ( in particolar modo per gli istituti scolastici sono stati realizzati diversi con percorsi formativi, di sensibilizzazione ed aggiornamento degli insegnanti e degli operatori sociali), sia attività dirette e specifiche dedicate all accompagnamento delle famiglie, legate ai temi della forte mobilità all interno dei comuni della provincia e di altre province e della dispersione scolastica, sia legate ai flussi di migrazione interna ed ai problemi connessi, di sostegno alle realtà locali, alle 6

7 comunità legate ai temi dell occupazione e dell'inserimento lavorativo, dell abitare e della regole di convivenza civile. In questi ambiti la Provincia mantiene una particolare attenzione, progetta e realizza interventi di supporto dei territori al fine di garantire una qualità di vita e percorsi di d integrazione, di acquisizione delle regole per un buon inserimento sociale e lavorativo nel rispetto delle differenze di appartenenza culturale ed etnica. 3.2 Il fenomeno migratorio Il piano si situa in un contesto provinciale ove il fenomeno migratorio presenta le seguenti principali caratteristiche: - presenza delle più diverse forme dei processi migratori, da quelli già conclusisi formalmente con l acquisizione della cittadinanza italiana, ad altri di tipo familiare e strutturale, a quelli individuali temporanei o stagionali, accanto al permanere di flussi migratori interni, in particolare dal meridione d Italia; tale caratteristica rende ormai inapplicabile qualsiasi analisi che non tenga conto di una pluralità di condizioni migratorie; - elevata incidenza percentuale dei cittadini stranieri residenti sul totale della popolazione; i valori, pur territorialmente variabili, superano abbondantemente quelli medi regionali, registrando in alcuni comuni dei veri picchi (Pravisdomini che al 1 gennaio 2008 sfiorava il 20%); - costante e continua crescita degli stranieri residenti, favorita da un tessuto produttivo che, fino al 2008, è stato in grado di attirare manodopera, non solo di origine straniera; gli effetti dell attuale crisi economica e finanziaria non sono ancora stati valutati, ma è plausibile prevedere un influenza sui tassi di crescita occupazionali e insediativi; - presenza diversificata di cittadinanze (ben 120), con concentrazione di persone di alcune nazionalità non riscontrabili in altri territori della regione (si pensi per esempio ai ghanesi); le varie cittadinanze registrano indici di mascolinità fortemente diversificati tra loro direttamente collegabili al tipo di processo migratorio. La popolazione straniera residente in provincia di Pordenone presenta poi alcune peculiarità rispetto alla popolazione italiana: - ha una componente minorile piuttosto elevata rispetto al totale della popolazione; - ha una componente anziana ancora poco sviluppata; - ha una mobilità territoriale più elevata. Di seguito si presentano alcuni dati socio-demografici, aggiornati al 1 gennaio 2008, in 7

8 grado di fornire una rappresentazione puntuale del fenomeno migratorio in provincia di Pordenone I dati si riferiscono alla popolazione straniera, ovvero a quelle persone che, pur vivendo nel nostro Paese, non sono in possesso della cittadinanza italiana. A tale categoria appartengono ovviamente anche i cittadini comunitari 1. Non sono invece disponibili i dati relativi alla popolazione presente irregolarmente in provincia e non sono stati rilevati quelli dei cittadini americani (si tratta quasi esclusivamente di militari e di loro familiari che in parte gravitano sui servizi del territorio provinciale) in servizio alla base USAF di Aviano Le presenze Secondo l ultima edizione del Dossier Caritas Migranti, al 1 gennaio 2008, i soggiornanti stranieri presenti in provincia di Pordenone erano stimabili tra le e unità. La provincia ospitava dunque circa un terzo degli stranieri regolarmente presenti nella regione Friuli Venezia Giulia. Sempre secondo la medesima fonte il principale motivo di rilascio del permesso di soggiorno è quello familiare, seguito da quello per lavoro 2. Entrambi raccolgono oltre il 91% del totale dei permessi di soggiorno rilasciati in provincia. Fig. n 1 Permessi di soggiorno rilasciati ai cittadini stranieri; valori percentuali (dati ) - 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 LAVORO 42,4 FAMIGLIA 48,8 STUD IO 1,7 ALTRI 7,1 Fonte: elaborazioni OPS su dati Dossier Caritas 1 Dal 1 gennaio 2007, l Unione Europea è composta da 27 Stati membri. 2 Una parte consistente dei permessi di lavoro per motivi di lavoro è stata rilasciata per lavoro di tipo domestico. 8

9 3.4. Stranieri residenti Alla data del 1 gennaio 2008, gli stranieri residenti in provincia di Pordenone sono risultati , equivalenti al 34,5% del totale regionale. E bene sottolineare che il totale della popolazione residente in provincia ha una incidenza regionale ben più bassa, equivalente al 25,18%. Fig. n 2 Incidenza della popolazione totale e straniera residente in Provincia di Pordenone sul totale regionale (dati ) Incidenza % PN su FVG Incidenza % delle restanti province Popolazione straniera 34,55 Popolazione totale 25,18 Fonte: elaborazione OPS su dati ISTAT 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% I cittadini stranieri residenti in provincia di Pordenone sono il 9,35% della popolazione complessiva, praticamente uno ogni dieci abitanti. Questo dato medio nasconde però profonde differenze territoriali, qui analizzate per Ambito distrettuale, con alcuni riferimenti a contesti comunali. L ambito distrettuale con il maggior numero di stranieri residenti è quello Urbano con oltre persone, ovvero quasi un terzo del totale provinciale. Nel comune capoluogo di provincia risiedono quasi cittadini non italiani. Segue l ambito Sud, con oltre persone, che detiene il primato per quanto riguarda l incidenza percentuale sul totale della popolazione (11,35%). In questo ambito si trova anche il comune che detiene il primato regionale per tasso di stranieri sul totale di abitanti: Pravisdomini che sfiora il 20%. Il terzo ambito distrettuale per numero di stranieri è quello Ovest, seguito da quello Nord, dove oltre il 75% degli stranieri risiede nei due principali comuni: Spilimbergo e 9

10 Maniago. Ultimo ambito distrettuale, sia per numero di stranieri residenti che per incidenza percentuale sul totale della popolazione, è quello Est. Fig. n 3 Stranieri residenti per ambito distrettuale (dati ) URBANO SUD OVEST NORD EST Totale: Fonte: elaborazione OPS su dati ISTAT Fig. n 4 Incidenza percentuale degli stranieri residenti sul totale della popolazione per ambito distrettuale (dati ) SUD 11,35 URBANO 10,08 PROVINCIA PN 9,35 OVEST 8,86 NORD 7,82 EST 7,53 Fonte: elaborazione OPS su dati ISTAT - 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 10

11 3.5. Andamento La popolazione straniera residente in provincia di Pordenone risulta negli ultimi anni in costante e sostenuta crescita. Negli ultimi quattro anni si è registrato un aumento di oltre residenti, passando dai del 1 gennaio 2004 ai del 1 gennaio In questo periodo temporale, l incremento demografico medio si è attestato sul valore del 18,09%, il che significa che ogni anno si sono aggiunti nelle anagrafi comunali più di 18 cittadini nuovi ogni cento già residenti. Fig. n 5 Andamento degli stranieri residenti in provincia di Pordenone nel periodo (dati al 1 gennaio di ogni anno) Fonte: elaborazione OPS su dati ISTAT La crescita demografica registrata a livello provinciale ha avuto un andamento diversificato nei cinque ambiti distrettuali. Nonostante l ambito con il minor numero di residenze sia il sanvitese (Est) è anche quello che nel periodo registra il maggior incremento di stranieri, di fatto raddoppiando la consistenza dei non italiani. Segue a poca distanza l ambito distrettuale Sud. Con una crescita del 65% circa si collocano gli ambiti distrettuali Ovest e Nord, dove però si registrano anche tendenze locali di segno contrario in quanto i Comuni di Barcis e Erto e Casso segnano addirittura un arretramento della presenza straniera. Ultimo ambito distrettuale per incremento in questo periodo è quello Urbano di Pordenone, che però è anche quello con la popolazione straniera più consistente. 3 Per una ricostruzione temporale più ampia dell immigrazione straniera in provincia di Pordenone si rimanda agli Annuari statistici dell Immigrazione in Friuli Venezia Giulia curati dal 1998 dall IRES FVG. 11

12 Fig. n 6 Andamento degli stranieri residenti per ambito distrettuale nel periodo (dati al 1 gennaio di ogni anno). Numeri indice (2004 = 100) 200,0 190,0 180,0 170,0 160,0 150,0 140,0 130,0 Provincia EST SUD NORD OVEST URBANO 120,0 110,0 100, Fonte: elaborazione OPS su dati ISTAT 3.6. Stranieri residenti per cittadinanza Le comunità nazionali straniere residenti in provincia sono risultate Tutti i continenti vantano una loro presenza. La cittadinanza più numerosa è quella della Romania, con oltre persone, che rappresentano il 22% degli stranieri residenti in provincia. E una comunità che ha accresciuto la sua numerosità negli ultimi anni, anche a seguito dell entrata nell Unione Europea; registra una leggera prevalenza femminile (53,3% contro il 46,7% degli uomini). Segue al secondo posto la comunità dei cittadini albanesi, comunità presente da più lunga data che con persone supera il 20% del totale degli stranieri residenti. La comunità albanese è caratterizzata per una superiorità della componente maschile su quella femminile (53,12% contro il 46,88%). Al terzo posto si collocano i ghanesi che raggiungono il 10% della popolazione straniera residente. La comunità ghanese, da tempo presente in provincia, è sempre stata caratterizzata da una prevalenza maschile (55,6% contro il 44,4%). Queste tre comunità raccolgono oltre la metà degli stranieri residenti in provincia. Tutte le altre comunità si distanziano numericamente dalle prime tre, anche se i cittadini marocchini ed indiani superano il migliaio di unità. 4 Sono iscritti all anagrafe anche una ventina di apolidi che non sono stati considerati nelle diverse cittadinanze. 12

13 Fig. n 7 Prime dieci comunità di stranieri per numero di residenti (dati ) Cittadinanza Maschi Femmine Totale % sul totale Romania ,00 Albania ,26 Ghana ,10 Marocco ,40 India ,94 Ucraina ,40 Macedonia ,29 Bangladesh ,43 Croazia ,25 Burkina Faso , Stranieri residenti per genere ed età Il 51,3% degli stranieri residenti in provincia è di sesso maschile. Il dato medio provinciale è però fortemente differenziato tanto dal punto di vista territoriale, quanto per Paese di provenienza. Affrontando le differenze territoriali, emergono alcuni Comuni con elevata presenza di stranieri, come Pasiano di Pordenone e Pravisdomini, dove la componente maschile raggiunge un incidenza rispettivamente del 55,5% e 56,2%, mentre altri, come Meduno, Caneva, Cavasso Nuovo, dove il valore scende rispettivamente al 44,9%, 45,4% e 46,5%. E possibile dunque distinguere i comuni della provincia perlomeno in tre grandi categorie a seconda della forte, media o debole prevalenza della componente femminile dell immigrazione. Per quanto riguarda le differenze di genere disaggregate per Paese di provenienza (Cfr. Fig. n 9), si evidenzia come esistano delle nazionalità (quali Ucraina, Moldavia, Colombia) a fortissima presenza femminile ed altre (Senegal, Burkina Faso, Bangladesh, India, Croazia, ecc..) ad altissima componente maschile. Si tratta ovviamente di percorsi migratori profondamente differenti per obiettivi, modalità occupazionali, prospettive future. 13

14 Fig. n 8 Comuni della provincia suddivisi per incidenza di donne sul totale della popolazione straniera (dati ) Comuni ad elevata presenza di donne straniere % F Comuni a media presenza di donne straniere % F Comuni a bassa presenza di donne straniere % F (>51,00%) (da 49,00% a 51,00%) (<49,00%) Tramonti di sopra 77,78 Vivaro 50,91 Cordovado 48,70 Claut 73,53 Sacile 50,58 Spilimbergo 48,64 Vito d'asio 62,79 Cordenons 50,35 Maniago 48,53 Andreis 62,50 Montereale Valcellina 50,15 Chions 48,47 Meduno 55,13 Erto e casso 50,00 Casarsa della delizia 48,26 Caneva 54,62 Polcenigo 50,00 Sesto al Reghena 48,11 Cavasso nuovo 53,47 San Giorgio della richinvelda 49,84 Azzano decimo 47,80 Budoia 53,31 Aviano 49,76 Arba 47,58 San Quirino 53,07 Porcia 49,61 Brugnera 47,58 Castelnovo del Friuli 52,70 Morsano al Tagliamento 49,58 Travesio 47,27 Roveredo in piano 52,29 Arzene 49,43 Fontanafredda 47,11 Fanna 51,81 Pordenone 49,41 Frisanco 46,67 San Vito al Tagliamento 51,35 Pinzano al Tagliamento 49,31 Prata di Pordenone 46,10 Sequals 49,29 Fiume veneto 45,61 Vajont 45,53 Cimolais 45,45 Zoppola 45,24 Valvasone 44,67 Pasiano di Pordenone 44,47 Pravisdomini 43,21 Tramonti di sotto 42,86 San Martino al Tagliamento 42,28 Barcis 40,00 Clauzetto 27,27 Fig. n 9 Prime 20 cittadinanze presenti suddivise per genere (dati ) 0,0 25,0 50,0 75,0 100,0 Romania Albania Ghana Marocco India Ucraina Macedonia Bangladesh Croazia Burkina Faso Bosnia-Erzegovina Moldova Cina Rep. Popolare Polonia Serbia e Montenegro Tunisia Colombia Stati Uniti Senegal Nigeria La suddivisione della popolazione straniera residente per fasce d età mostra una struttura a guglia con base allargata. La fascia d età è quella più numerosa, sia per i maschi che per le femmine, seguita immediatamente dalla fascia precedente (25-29) e da quella successiva (35-39). 14

15 Sono le fasce d età della popolazione occupata. La struttura si assottiglia molto passando alle classi d età più elevate, benché si registri, pur in misura ancora embrionale, anche per gli stranieri lo stesso fenomeno che caratterizza la popolazione italiana anziana: ovvero la femminilizzazione delle classi d età più elevate. Il fenomeno emerge già con la fascia anni, probabilmente collegabile anche alla presenza delle numerose assistenti familiari. Per quanto riguarda le fasce d età giovanili si evidenzia come a partire dai 5-9 anni la popolazione straniera riprende ad aumentare. 0,0 25,0 50,0 75,0 100,0 Romania Albania Ghana Marocco India Ucraina Macedonia Bangladesh Croazia Burkina Faso Bosnia-Erzegovina Moldova Cina Rep. Popolare Polonia Serbia e Montenegro Tunisia Colombia Stati Uniti Senegal Nigeria Fig. n 10 Popolazione straniera residente in provincia di Pordenone per sesso e fasce d età(dati ) 3.8. Analisi descrittiva del fabbisogno del territorio L analisi dei fabbisogni espressi nel territorio era stata prodotta, a livello di ambito distrettuale, nel corso della predisposizione dei Piani di Zona nel 2005/2006. Aggiornando, anche alla luce dell attuale condizione sociodemografica ed economica, quell analisi è possibile affermare che alcune aree di fabbisogno permangono, mentre altre sono più recenti e comunque incorporano elementi innovativi. Continuano ad essere presenti fabbisogni di prima integrazione sociale, come la necessità di superare le barriere linguistiche, conoscitive e culturali; i vincoli all inserimento abitativo e lavorativo; le disuguaglianze nell accesso alle risorse 15

16 pubbliche e comunitarie, ecc... Emergono però come sempre più rilevanti fabbisogni legati ad uno stadio di maturazione del fenomeno migratorio, quali: - quelli espressi da stranieri minorenni, che in numero sempre più massiccio sono migranti di seconda generazione, nati in Italia, e per questo spesso sospesi tra due appartenenze; dentro quest area sono individuabili: necessità di sostegno educativo, didattico, di integrazione sociale e culturale, ecc...; - quelli espressi da una condizione femminile straniera profondamente differenziata (dal punto di vista culturale, religioso, ecc..) e in trasformazione; - quelli espressi da stranieri che hanno ormai deciso di stabilirsi in questo territorio e si rivelano sempre più consapevoli richiedendo forme di partecipazione sociale e politica locale (avanzando richieste di rappresentanza in consulte e commissioni). Inoltre sono sicuramente da aggiungere i fabbisogni posti dalla crisi economica e finanziaria i cui effetti non sono stati ancora attentamente misurati e valutati e che per certi versi accomunano tutte le fasce di cittadini meno abbienti, siano essi di cittadinanza italiana oppure straniera. 4. Caratteristiche trasversali e priorità territoriali L'apertura del confronto con le comunità sui temi dell'immigrazione ha fatto sì che i seguenti soggetti proponessero ipotesi di progetto tenendo conto delle indicazioni fornite e dei bisogni prioritari dagli stessi rilevati e per i quali vengono proposte le azioni progettuali. I soggetti sono: 1. Provincia di Pordenone, Servizio Politiche del Lavoro e Programmazione Sociale, 2. Provincia di Pordenone II, Servizio Politiche del Lavoro e Programmazione Sociale, 3. Ambito Est dei comuni di San Vito al Tagliamento, Arzene, Casarsa della Delizia, Cordovado, Morsano al Tagliamento, San Martino al Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone, 4. Ambito Ovest dei Comuni di Sacile, Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda, Polcenigo, 5. Ambito Sud dei Comuni di Azzano Decimo, Chions, Fiume Veneto,Pasiano, Prata, 16

17 Pravisdomini, Zoppola, 6. Ambito Urbano dei Comuni di Pordenone, Cordenons, Porcia, Roveredo in Piano, San Quirino, 7. Comune di Casarsa della Delizia, 8. Comune di Cordenons, 9. Comune di Pasiano di Pordenone, 10. Comune di Zoppola, 11. Associazione di Volontariato Amici dell'africa di Arba, 12. Associazione di Volontariato Il Noce di Casarsa della Delizia, 13. Associazione Immigrati di Pordenone, 14. Associazione Solidamondo di Arzene, 15. Consorzio Leonardo di Pordenone, 16. Associazione Anolf di Pordenone, 17. Associazione Nuovi Vicini Onlus di Pordenone, 18. Associazione l.scrosoppi di Casarsa, 19. Associazione Informagenitori di Spilimbergo, 20. associazione Banca del Tempo di Pordenone. Le problematiche cui i soggetti proponenti intendono dare risposta sono quelle che di seguito vengono elencate in ordine di priorità e che interessano in modo diffuso il territorio provinciale, con minor peso nella zona montana e con caratteri lievemente più sfumati laddove la concentrazione di cittadini stranieri è minore. 1 difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro, dopo la prima occupazione, 2 contratti di lavoro a termine, anche di breve e brevissima durata, che causano una forte instabilità per le famiglie, 3 difficoltà economiche sempre più emergenti relative in particolare ai costi degli alloggi, 4 difficoltà nell'orientamento territoriale degli immigrati, nel rapporto con i servizi sociali e sanitari, con il sistema scolastico, 17

18 5 - difficoltà dei servizi sociali all'incontro con le famiglie per un progetto condiviso per i loro figli (integrazione nel tessuto sociale, in attività extrascolastiche ed aggregative, sportive, ecc.) 6 incidenza sempre maggiore di problematiche per i cittadini di seconda generazione, 7- problematicità in aumento per la fascia degli adolescenti e giovani rispetto al rischio di esclusione sociale. L'incrocio delle questioni portate all'attenzione dell'amministrazione attraverso la presentazione preventiva di un'ipotesi di progetto e dei dati e problematiche rilevate e delle analisi dell'osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali, ha messo in luce sul piano operativo la necessità di un intervento di sostegno secondo le seguenti priorità : 1. garanzia di continuità di servizi ad alto contenuto di integrazione e supporto alla promozione di azioni di cittadinanza attiva, di comprensione e comunicazione facilitanti l'accesso ai servizi e i rapporti di civile convivenza, 2. prosecuzione delle azioni di aggregazione e promozione degli stili di vita compatibili con il territorio d'accoglienza, finalizzata al una maggiore possibilità di integrazione sociale, in particolare per i nuclei familiari e le donne che hanno minore capacità di espressione, 3. attività a carattere socio-ricreativo (culturali, sporttive, aggregative) a favore di bambini e ragazzi stranieri, di avvicinamento delle diverse culture attraverso la conoscenza delle differenze finalizzata anche al contenimento di fenomeni di devianza, 4. attività di consulenza, orientamento e sostegno alle famiglie, di accompagnamento a percorsi di conoscenza territoriale, dei servizi opportunità diritti e doveri dei cittadini, finalizzata al maggior coinvolgimento delle famiglie, 5. attività di mediazione linguistico-culturale dedicata ai servizi per l'occupazione e finalizzata al sostegno all'inserimento ed accompagnamento delle persone nel mondo del lavoro, 6. miglioramento delle relazioni sociali ed istituzionali tra diversi attori territoriali per la 18

19 realizzazione di progetti integrati. 5. Criteri di valutazione, monitoraggio e verifica Per la valutazione della coerenza delle azioni proposte con le problematiche e priorità rilevate sono stati individuati i seguenti criteri : coerenza della proposta con i bisogni e priorità del territorio e con le indicazioni - guida fornite nell approntare servizi specifici ed integrati all utenza; presenza del lavoro di rete (relazioni interservizi, con e tra più soggetti pubblici, soggetti pubblici e privati, ampiezza e tipologia della rete e impegno dei partners) e indicazione di razionalizzazione delle risorse; presenza di co-finanziamento da parte di altri partner o soggetti con ruolo attivo nelle azioni individuate; la presenza di elementi qualificanti rispetto alla metodologia (attivazione di supporti specifici quali la supervisione, la consulenza, l'organizzazione di modalità informative e di sensibilizzazione allargate, ecc); presenza di elementi di sostegno individuale e di gruppo per fasce di popolazione, di promozione del dialogo interculturale, attivazione di momenti di riflessione sulle differenze tra culture e valori, attivazione di percorsi ed occasioni per il contenimento e composizione dei conflitti socio-culturali. La realizzazione dei progetti sarà monitorata, in tutte le sue fasi, secondo indicatori oggettivi che la Provincia individuerà secondo le indicazioni condivise a livello regionale. Detti indicatori saranno stabiliti in apposito atto della Provincia. Le fasi di realizzazione dei singoli progetti saranno costantemente analizzate da idoneo e competente personale incaricato dall Ente Provincia anche con eventuali sopralluoghi in loco. Particolare interesse sarà posto alla rilevazione di elementi di analisi del territorio, di efficacia ed impatto dei progetti, e a tutti i temi e nodi critici che emergeranno che potranno essere utili alla riprogettazione. La base dati relativa al monitoraggio minima sarà riferita alla documentazione di: flusso numerico dei dati dei fruitori finali delle azioni proposte( frequenza agli sportelli, numero di interventi e tipologia, fruitori delle azioni di integrazione e socio educative, ecc.), 19

20 valutazione qualitativa delle azioni progettuali più significative rispetto alle autonomie delle persone, la realizzazione di inserimenti sociali e lavorativi-occupazionali, l efficacia dei progetti nella riduzione delle situazioni di disagio, nell attivazione di reti e nell assunzione di alcune funzioni come sistema dei servizi, misurazione dell impatto anche attraverso questionari di gradimento. 20

21 6. Elenco sintetico delle proposte progettuali DISPONBILIT À FINANZIARIA TOTALE ,62 SOGGETTI ATTUATORI LOCALIZZAZIONE DENOMINAZIONE PROGETTI AZIONI AMMISSIBILI COSTO TOTALE DEL PROGETTO AMMISSIBILE A FINANZIAMEN TO PREVISIONE FINANZIAMENTO (MAX 80% DELLA SPESA AMMISSIBILE) (le previsioni potranno subire variazioni compensative a seguito delle decisioni della regione eventuali rimodulazioni dei progetti) PREVISIONE CO- FINANZIAMENT O SOGGETTO ESECUTORE GESTIONE DIRETTA Disponibilità finanziaria ,39 1 (Amministrazione Provinciale ) 2 Amministrazione Provinciale Totale Gestione diretta provincia di Pordenone provincia di Pordenone Mediazione linguistico culturale per l'integrazione occupazionale Supporto alla rete territoriale dei servizi, monitoraggio e verifica dei progetti a. Mediazione linguistico culturale per l'integrazione occupazionale Centro integrato dei CPI, Prefettura, Inail, Inps , , ,67 Supporto rete dei servizi territoriali , , , , , ,28

22 GESTIONE AFFIDATA (COEDIZIONE/ CONVENZION E CON SOGGETTI ATTUATORI) Disponibilità finanziaria residua ,23 Numeri e modalità di gestione 3 (convenzione) Localizzazione Ambito distrettuale Est (attuatore Ente Gestore S.Vito al Tagliamento, associazioni locali) Denominazione progetti 3.1 Attività socioeducative per la rete dei centri e servizi diurni per minori stranieri - 3 moduli di socioeducativo - 1 modulo di coordinamento e confronto ( progetto puzzle ) 3.2 attività di sportello -1 modulo Azioni ammissibili 3.1 Servizio socio-educativo pomeridiano ed estivo per la rete dei comuni - Progetto Puzzle ambito Est ( ,30) - Attività socio-educativa Comune di Sesto al reghena ( ,30) - Attività socio-educativa Comune di Cordovado ( ,83) - Attività socio-educativa Comunedi Arzene, San Martino al T. e Valvasone (.9.547,40) Tot. parziale , Attività di sportello multifunzionale di Ambito In raccordo con gli altri punti informativi del territorio Servizio di assistenza e tutela legale Servizio consulenza e supporto alle pratiche amministrative (tot parziale ,50) Totale ammissibile per 7 mesi ,33 Costo totale del progetto ammissibile a finanziament o Previsione Finanziamento (max 80% della spesa ammissibile) (le previsioni potranno subire variazioni compensative a seguito delle decisioni della Regione eventuali rimodulazioni dei progetti) Previsione Cofinanziamento soggetto esecutore , , ,67 4 (convenzione) Ambito distrettuale Ovest (attuatori Ente Gestore Comune di Sacile, Associazione Immigrati, 4.1 Energie comuni. - Attività di sportello per l'orientamento nel territorio,(servizi sociali, sanitari, del lavoro, Energie comuni. - Sportello multifunzionale con servizio informativo - Laboratori di approfondimento competenze per donne ( , , ,00,00

23 5 (convenzione) Associazione Nuovi Vicini, Enaip) Ambito distrettuale Sud (attuatori Ente Gestore Comune di Azzano Decimo, ) formativi, ecc.) - attività di sostegno all'integrazione, aggregazione dei minori e delle donne in funzione della possibilità di un inserimento nel mondo del lavoro e nell'accompagnamento nella fase di transizione scuola -lavoro -5.1 Una comunità accogliente progetto per il sostegno delle azioni di promozione interculturale e di sviluppo delle capacità di dialogo tra servizi del territorio ed utenza consulenza Operatori sportello Servizio socio-educativo Attività informativa di orientamento per donne ) Totale ammissibile per 7 mesi: , Una comunità accogliente Totale parziale su 7 mesi , , , ,58 6 (convenzione) Ambito distrettuale Urbano (attuatori ente Gestore Comune di Pordenone, associazioni culturali, religiose, di volontariato locali.) 5.2 Monitor disagio -attività di osservazione e prevenzione del disagio tra i minori stranieri consulenza specifica per la rimozione delle cause di disagio 6.1 Open Square Progetto per lo sviluppo ed il potenziamento delle azioni di rete e coordinamento finalizzate alla promozione di occasioni di socializzazione per la fascia di stranieri in situazione di esclusione sociale e marginalità 5.2 Monitor disagio Totale parziale su 7 mesi ,00 Totale ammissibile per 7 mesi , Open Square - Personale esterno per attività educativa di strada (operatore di comunità , leader di comunità ovvero mediatore culturale stranieri ) Totale parziale per 7 mesi , , , Tavolo per il dialogo interreligioso Non finanziabile 23

24 6.3 Il ritorno. progetto 6.3 Il ritorno per sostenere il rimpatrio - presa in carico dei soggetti a rischio devianza ( ) assistito delle persone straniere che decidono Tot parziale per 7 mesi ,33 di rientrare 7 (convenzione) Comune di Casarsa della Delizia insieme a Azienda per i servizi Sanitari n. 6, scuole, associazioni culturali e di volontariato locali, cooperative sociali servizi sociali, Ambito Est, 6.4 Small Economy. tutoraggio economico alfabetizzazione economica 6.5 Accoglienza in città conferenza comunale sull'immigrazione - progetto Nuovi cittadini /New Citizens 6 sviluppo di servizi informativi e di mediazione culturale 6.4 Small Economy - non finanziabile 6.5 Accoglienza in città - interventi prima accoglienza assistenza ( ) Tot. parziale per 7 mesi ,66 Totale ammissibile per 7 mesi ,00 progetto Nuovi cittadini /New Citizens 6 -Laboratorio mediazione linguistica e culturale in area socio-educativa ( , , 4.000, ) Tot Parziale Osservazione e accompagnamento stranieri - Punto informa e laboratori per integrazione di genere ( 9.000, , 3.000, 5.400) Totale parziale (convenzione) Comune di Cordenons e associazioni di volontariato locali, Università della terza età, associazioni Immigrati di Pordenone, biblioteca, progetto giovani,parrocchie 8.1 Lo Spazio informa Altri sapori...altri colori Totale Totale ammissibile per 7 mesi: Lo Spazio informa... -attività di mediazione culturale per adulti Tot ,80 Totale parziale su 7 mesi 7.733, Altri sapori...altri colori - Laboratorio dedicato alle donne Tot Totale parziale per 7 mesi , , , ,41 24

25 9 (convenzione) Comune di Pasiano di Pordenone con Associazione Immigrati Pordenone Sportello informazione e consulenza per garantire agli stranieri immigrati l'accesso ai servizi della rete territoriale, attività di mediazione linguistica, traduzione Totale ammissibile per 7 mesi ,05 10 convenzione Comune di Zoppola Progetto Melting Pot Non finanziabile 11 (convenzione) Associazione Banca del Tempo Pordenone Amici dell'africa 12 (convenzione) Associazione di Volontariato Il noce con cooperativa il Piccolo principe, Associazione Expoir du Togo, Unicef provinciale, Comune di Casarsa Caritas 13 (convenzione) Associazione Immigrati di Pordenone Integrazione Giovani- La casa comune delle differenze 13.1 Mediazione linguistica culturale presso la Questura di Pordenone 13.2 sportello informativo (Maniago e Spilimbergo con sede a Pordenone) Sportello informativo e accompagnamento in raccordo con l ambito Totale Tot. ammissibile per 7 mesi.5.600,00 Azioni integrate che rientrano nel progetto mediato dalla musica Tot. ammissibile per 7 mesi ,00 La casa comune delle differenze -attività di sostegno socio-educativo alle famiglie - attività di mediazione culturale per riduzione situazioni a rischio per giovani adulti e seconda generazione Totale Tot. ammissibile per 7 mesi , Mediazione linguistica culturale presso la Questura di Pordenone Tot Totale parziale ammissibile per 7 mesi , sportello informativo (Maniago e Spilimbergo con sede a Pordenone Tot = Totale parziale ammissibile per 7 mesi ,67 Totale ammissibile per 7 mesi , , , , , , , , , ,25 14 (convenzione) Associazione Solidarmondo PN Aganis con Progetto Azione donna per il rinforzo dell'integrazione nel Progetto Azione donna per il rinforzo dell'integrazione nel tessuto sociale delle donne residenti nei comuni di Arzene e Casarsa della Delizia , , ,23 25

26 Associazione Expoir du tessuto sociale delle Togo di Casarsa, donne residenti nei Associazione Mani comuni di Arzene e solidali di S. Vito al Casarsa della Delizia Tagliamento Associazione Argi di Spilimbergo associazione Donne e Società di Casarsa 15 (convenzione) Consorzio tra le cooperative sociali LEONARDO 16 (convenzione) Associazione ANOLF di Pordenone Tot Tot. ammissibile per 7 mesi ,17 Leonardo integra Non finanziabile attività di sostegno, informazione, promozione della formazione Rete per l'integrazione Rete per l'integrazione a Pordenone a Pordenone - Sportello -sportello mediazione e traduzione informativo presso la presso la CISL CISL Tot , , ,67 17 (convenzione) Associazione Nuovi Vicini onlus (comuni e Ambiti del territorio provinciale, Caritas e parrocchie ) 18 (convenzione) Centro Studi Scrosoppi con l'associazione il Noce 18 (convenzione) Associazione Informagenitori di Spilimbergo Progetto servizio legale - Sportello per consulenza legale presso la sede della Caritas e presso alcuni comuni convenzionati) Tot. ammissibile per 7 mesi ,33 Progetto servizio legale - Sportello per consulenza legale presso la sede della Caritas e presso alcuni comuni convenzionati) Tot Tot. ammissibile per 7 mesi ,00 Progetto affidamondo Azioni di rete Totale progetto ,00 Tot. ammissibile per 7 mesi ,00 Donne d'altrove Donne d'altrove Tot , , , , , , , ,93 918,23 Totale , , ,30 TOTALE COMPLESSIV O , , ,58 26

27 7. Piano finanziario Numeri e modalità di gestione Localizzazione e soggetto attuatore Costo totale del progetto ammissibile a finanziamento Previsione Finanziamento (max 80% della spesa ammissibile)(le previsioni potranno subire variazioni compensative a seguito delle decisioni della Regione eventuali rimodulazioni dei progetti) Previsione di Co-finanziamento soggetto esecutore 1 (Gestione diretta) 2 (Gestione diretta) Amministrazione Provinciale (provincia di Pordenone) , , ,28 Amministrazione Provinciale (provincia di Pordenone) Totale Gesione diretta , , ,28 Numeri e modalità di Localizzazione e soggetto Previsionedi Co-finanziamento gestione attuatore soggetto esecutore Costo totale del progetto ammissibile a finanziamento Previsione Finanziamento (max 80% della spesa ammissibile)(le previsioni potranno subire variazioni compensative a seguito delle decisioni della Regione eventuali rimodulazioni dei progetti) 27

28 3 (convenzione) Ambito distrettuale Est (attuatore Ente Gestore S.Vito al Tagliamento, associazioni locali) , , ,67 4 (convenzione) Ambito distrettuale Ovest (attuatori Ente Gestore Comune di Sacile, Associazione Immigrati, Associazione Nuovi Vicini, Enaip) , , ,00 5 ( convenzione) Ambito distrettuale Sud (attuatori Ente Gestore Comune di Azzano Decimo, ) , , ,58 6 (convenzione) Ambito distrettuale Urbano (attuatori ente Gestore Comune di Pordenone, associazioni culturali, religiose, di volontariato locali.) , , ,00 7 (convenzione) Comune di Casarsa della Delizia insieme a Azienda per i servizi Sanitari n. 6, scuole, associazioni culturali e di volontariato locali, cooperative sociali servizi sociali, Ambito Est, , , ,00 8 (convenzione) Comune di Cordenons e associazioni di volontariato locali, Università della terza età, associaizoni Immigrati di pordenone, biblioteca, progetto giovani,parrocchie , , ,41 9 (convenzione) Comune di Pasiano di Pordenone con Associazione Immigrati Pordenone 5.600, , ,00 28

29 10 (convenzione) Comune di Zoppola non finanziabile 0,00 0,00 11 (convenzione) Associazione Amici dell'africa e Associazione Banca del Tempo Pordenone , , ,00 12 ( convenzione) Associazione di Volontariato Il Noce con cooperativa il Piccolo principe, Associazione Expoir du Togo, Unicef provinciale, Comune di Casarsa , , ,67 13 (convenzione) Associazione Immigrati di Pordenone , , ,25 14 (convenzione) Associazione Solidarmondo PN Aganis con Associazione Expoir du Togo di Casarsa, Associazione Mani solidali di S. Vito al Tagliamento Associazione Argi di Spilimbergo associazione Donne e Società di Casarsa , , ,24 15 (convenzione) Consorzio tra le cooperative sociali LEONARDO 16 ( convenzione) Associazione ANOLF di Pordenone non finanziabile 0,00 0, , , ,67 17 (convenzione) Associazione Nuovi Vicini onlus ( comuni e Ambiti del territorio provinciale, Caritas e parrocchie ) , , ,00 29

30 18 (convenzione) Centro Studi Scrosoppi con l'associazione il Noce 19 ( convenzione) Associazione Informagenitori di Spilimbergo Totale convenzione , , , , ,93 918, , , ,32 Totale complessivo , , ,60 30

31 31

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