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1 Università degli Studi di Genova DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANTROPOLOGICHE Polo M.T. Bozzo Ricerca e intervento sui disturbi del linguaggio e dell apprendimento Componenti culturali, sviluppo cognitivo e linguistico Un progetto triennale di ricerca e formazione ( ) Sintesi dei risultati Responsabile Mirella Zanobini Gruppo di lavoro Alda Scopesi, Maria Carmen Usai, Paola Viterbori, Valentina De Franchis e Valentina Garello

2 Componenti culturali e sviluppo cognitivo e linguistico: un progetto triennale Premessa Il progetto triennale presentato nel 2006 è stato focalizzato specificamente sul rapporto tra componenti culturali, sviluppo linguistico e cognitivo. Gli obiettivi del triennio sono stati: 1. ampliare le conoscenze sulla qualità della relazione esistente tra risorse culturali e linguaggio, lavorando specificamente nei servizi alternativi per la prima infanzia. Sul piano formativo ci si è proposti di dotare le educatrici di strumenti osservativi, che consentissero un analisi di primo livello delle abilità linguistiche e delle caratteristiche temperamentali dei bambini; 2. esplorare le competenze cognitive di bambini che frequentano servizi alternativi, avvalendosi di strumenti di rilevazione indiretta. Dal punto di vista formativo l intervento è stato mirato a fornire alle educatrici dei servizi strumenti osservativi che consentissero un analisi di primo livello delle abilità cognitive dei bambini; 3. proporre nelle stesse istituzioni educative specifiche strategie volte a minimizzare i rischi di uno svantaggio linguistico. L intervento è stato volto a espandere le competenze operative e di intervento delle educatrici, al fine di supportare e potenziare lo sviluppo comunicativo e linguistico. Destinatari La formazione è stata rivolta agli educatori dei nidi comunali e privati e al personale educativo previsto dalla Delibera Regionale n. 930 del 01-gennaio-2003, in particolare a: educatrici familiari, educatrici domiciliari e mamme accoglienti. Obiettivi Gli obiettivi generali della formazione erano: I Modulo : ampliare le conoscenze sulla qualità della relazione esistente tra risorse culturali e linguaggio, lavorando specificamente nei servizi alternativi per la prima infanzia; fornire alcune competenze teoriche su prerequisiti e caratteristiche di linguaggio e temperamento nel periodo prescolare; fornire alcune competenze pratiche sulla valutazione dei prerequisiti e delle caratteristiche del linguaggio e del temperamento dotare le educatrici di strumenti osservativi, che consentano un analisi di primo livello delle abilità linguistiche e delle caratteristiche temperamentali dei bambini. II Modulo : ampliare le conoscenze sulla qualità della relazione esistente tra autoregolazione e altre aree dello sviluppo; fornire alcune competenze teoriche sullo sviluppo dell autoregolazione; fornire alcune competenze pratiche sull osservazione e sugli indicatori che consentono di valutare l autoregolazione emergente;

3 fornire indicazioni sulle possibili strategie di intervento attraverso la discussione di casi problematici. Metodo e contenuti della formazione La formazione ha previsto rispettivamente 16 (I modulo, 100 ore complessive) e 12 ore (II modulo, 80 ore complessive) di attività ed è stata articolata secondo il seguente modello: 1. un primo modulo teorico; 2. la presentazione e l addestramento all utilizzo di strumenti osservativi; 3. la verifica dell attività osservativa in itinere, con discussione sui casi; 4. la restituzione dei risultati complessivi e la compilazione del questionario di gradimento del corso. Risultati dell attività formativa L attività formativa rivolta agli educatori può essere valutata attraverso 3 parametri: - numero di operatori per valutare l impatto della formazione sul territorio - provenienza degli operatori o dislocazione delle sedi di formazione per valutare il grado con cui la proposta formativa raggiunge l intero territorio - livello di soddisfazione per l attività formativa espresso dagli operatori Sulla base di tali parametri, il progetto articolandosi in due moduli formativi svoltisi nel corso di due anni: - ha coinvolto rispettivamente 172 (modulo 1) e 168 operatori (modulo 2); - ha consentito anche agli operatori delle sedi decentrate di fruire dell attività formativa poiché entrambi i cicli formativi sono stati svolti in cinque sedi diverse (Sanremo, Savona, Genova, Casarza Ligure, La Spezia); - ha registrato un ampio consenso tra gli operatori; infatti dai risultati di un questionario di valutazione messo a punto per valutare la qualità percepita dell attività formativa e i bisogni formativi degli operatori è emerso che il 96% degli operatori si ritiene da mediamente a completamente soddisfatto. Tutti gli operatori hanno ricevuto una dispensa con i contenuti del corso e alcuni materiali utili all attività di osservazione. Al termine dei corsi, in ciascuna sede sono stati distribuiti gli attestati di partecipazione indicanti il numero di ore frequentate da ciascun operatore. Infine, al termine dell ultimo incontro è stato distribuito un questionario volto a consentire l individuazione dei principali bisogni formativi e a rilevare il livello di soddisfazione degli operatori per il corso. I materiali distribuiti sono riportati in Allegato. Di seguito si riportano i risultati del questionario in riferimento ai bisogni formativi. Bisogni formativi Al fine di individuare temi di interesse comune espressi dalle educatrici operanti nelle diverse sedi coinvolte, è stata effettuata un analisi delle risposte riportare nel questionario di gradimento del corso di formazione. Le singole tematiche riportate dalle educatrici sono state sottoposte a un analisi qualitativa per rintracciare argomenti di carattere generale che siano rappresentativi delle diverse esigenze espresse. Gli operatori manifestano un forte interesse per il mondo del bambino attraverso richieste relative a due argomenti in particolare: uno di carattere teorico (lo sviluppo emotivo e

4 cognitivo del bambino) e uno di carattere pratico (strumenti pratici, strategie di intervento e tecniche educative). Le educatrici hanno espresso un vivo interesse per argomenti relativi allo sviluppo cognitivo del bambino (linguaggio, memoria, gioco simbolico, disegno, metacognizione, autoregolazione) e al suo sviluppo emotivo (intelligenza emotiva, temperamento). Inoltre, esprimono una forte richiesta di strategie, tecniche e strumenti di intervento su temi vari: tecniche per favorire l apprendimento e l adattamento, di gestione del gruppo-classe, di narrazione, di rilassamento, stimolazione dell espressività (ad esempio laboratori di canto/teatro), di primo soccorso; strumenti osservativi e di intervento; e, infine, strategie per la programmazione delle attività didattiche e educative. L esigenza sembra essere quella di entrare in possesso di un sapere pratico oltre che teorico da spendere nella quotidianità. Altri argomenti di interesse comune che ruotano intorno al mondo del bambino sono: difficoltà/disabilità del bambino, inserimento al nido, interculturalità. Il primo di questi temi è particolarmente sentito. Le educatrici chiedono informazioni sul riconoscimento precoce delle difficoltà del bambino e sulla gestione della disabilità (autismo, sindrome di Down, ipovedenti, etc.). Segue un interesse per una delle fasi più delicate del rapporto tra bambino educatrice e contesto educativo, l inserimento al nido. Infine, l incontro di diverse culture porta in primo piano il tema dell interculturalità: integrazione multirazziale, rapporto con le famiglie straniere e con i bambini stranieri In sintesi, le educatrici esprimono un interesse per lo sviluppo tipico del bambino (cognitivo e emotivo) per sostenerlo promovendo il suo benessere, e per lo sviluppo atipico del bambino, per prevenire e gestire le sue possibili difficoltà. Accanto a tali tematiche, un argomento di carattere generale che le educatrici vorrebbero approfondire in corsi di formazione futuri è rappresentato dalla relazione tra educatori e famiglie. Le educatrici segnalano l esigenza di approfondimenti sulla gestione dei rapporti con i genitori e sulla gestione indiretta del rapporto genitori e bambini. In particolare, si fa riferimento alla conduzione delle comunicazioni con la famiglia: i momenti di contatto tra operatori e famiglia sono, infatti, quotidiani e richiedono l utilizzo di specifiche competenze affinché lo scambio comunicativo possa essere considerato riuscito da entrambe le parti. Si avverte la necessità di definire regole e strategie per affrontare sia gli scambi comunicativi di routine sia le comunicazioni emotivamente più cariche, i momenti di disagio e di difficoltà. Inoltre, le educatrici si interrogano sulle possibili conseguenze che le problematiche familiari potrebbero avere sui bambini. Un secondo argomento di carattere generale è rappresentato dalla relazione tra educatori e bambini, espresso da sole tre educatrici. Un terzo argomento di carattere generale che le educatrici vorrebbero approfondire in corsi di formazione futuri è rappresentato dalla relazione tra educatori e dalla gestione dei servizi. In un caso si fa riferimento alle dinamiche interne al contesto educativo, nell altro alla relazione tra tale contesto e il sistema organizzativo. Emerge l importanza di dotare il personale dei servizi delle conoscenze relative alle dinamiche intragruppo e intergruppi utili a comprendere e superare le criticità e a incentivare la comunicazione e la collaborazione.

5 Tabella riassuntiva sui bisogni formativi espressi dalle educatrici ARGOMENTO N. Strumenti pratici, Strategie di Intervento e Tecniche Educative 45 Lo Sviluppo Emotivo e Cognitivo del Bambino 34 Relazione educatori-famiglie 32 Difficoltà del Bambino - Disabilità 22 Inserimento al Nido 13 Relazione tra Educatori 6 Interculturalità 6 Relazione Educatori-Bambini 3 Gestione dei Servizi 2

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