L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO

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1 LUCIO CECCARELLI L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO 1. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI 1.1 Un esame dell evoluzione del distico elegiaco richiede prima di tutto un lavoro di selezione; un tentativo di analisi di tutti i tratti che potrebbero essere pertinenti esigerebbe alcune centinaia di pagine e un numero proporzionale di tabelle. Gli aspetti che prenderò oggi in esame rappresentano dunque solo una scelta molto limitata 1 ; spero che la discussione possa comunque da una parte permettere di riconoscere alcune delle linee portanti dell evoluzione del distico elegiaco latino tra Catullo e Ovidio, dall altra fornire una base per future indagini, sia per la fase preovidiana della sua storia, sia per quella successiva ad Ovidio 2. 1 Devo rinviare a un altra occasione la discussione di molti punti che sia in base alla letteratura disponibile, sia in base ai sondaggi da me compiuti, prometterebbero risultati interessanti. Dovrò rinunciare, più precisamente, a un analisi del trattamento degli schemi del distico e a indagare possibili interazioni tra esametro e pentametro e (tranne che su alcuni punti specifici) a un confronto tra l esametro katà stichon e l esametro del distico; non potrò prendere in esame il trattamento dell iperbato tra aggettivo e sostantivo e dovrò lasciare completamente da parte il problema dei rapporti tra costruzione del distico e costruzione sintattica. 2 I dati su cui la discussione è basata sono stati raccolti tutti da me direttamente: ho preso in esame per intero Catullo, Properzio, Tibullo e Ovidio (con l eccezione del frammento dei Medicamina faciei, troppo breve per poter fornire elementi utili alla nostra indagine). Non mi illudo di essere sfuggito agli errori che non credo evitabili per chi scandisca e schedi senza uno specifico programma informatico un materiale di queste dimensioni; posso sperare che non siano tali da influire sostanzialmente sulla discussione. La raccolta si basa sul testo delle edizioni di Mynors (1958) per Catullo, Fedeli [1994] per Properzio, Maltby (2002) per Tibullo, Kenney (1994) per Amores, Ars Amatoria, Remedia, Alton - Wormell - Courtney (1997) per i Fasti, Showerman - Goold (1977) per le Heroides, Hall (1995) per i Tristia, La Penna (1957) per l Ibis, Richmond (1990) per le

2 48 LUCIO CECCARELLI Che Catullo e Ovidio rappresentino due punti estremi dell interpretazione del distico elegiaco non richiede una dimostrazione: basta leggere pochi distici dell uno e dell altro. Ma ricostruire il processo che dal distico di Catullo porta al distico di Ovidio presenta alcuni problemi, che derivano dalla natura del materiale che abbiamo a disposizione e che dovranno essere brevemente discussi. Il primo problema nasce dalle dimensioni e dalla natura del corpus disponibile per l analisi, che comprende in pratica i soli Catullo, Properzio, Tibullo e Ovidio. La scomparsa pressoché completa dei predecessori e dei contemporanei di Catullo ci impedisce di determinare quanto di quello che per noi è catulliano fosse invece genericamente arcaico o neoterico 3. La perdita di Cornelio Gallo è poi particolarmente grave i pochi versi ritornati alla luce non sono sufficienti per chiarirne il ruolo nell evoluzione post-catulliana del distico. Per gli autori del corpus Tibullianum, la Consolatio ad Liuiam, la Nux, i componimenti in distici dell Appendix Vergiliana, i Carmina Priapea, che in sé potrebbero essere di aiuto non trascurabile 4, l inclusione nel corpus da esaminare è sconsigliata dalle incertezze sulla loro datazione o dalle ridotte dimensioni del materiale da prendere in esame (o da entrambe le cose) 5. Epistulae ex Ponto. Avverto che per quanto riguarda l elegia 2.11 delle Epistulae ho preferito mantenerla nella collocazione originale, piuttosto che spostarla, seguendo l edizione di Richmond, nel terzo libro; il problema è discusso da ultimo in Galasso 2009, 196 s. (in ogni caso la decisione in un senso o nell altro non altererebbe le statistiche qui presentate in misura degna di nota). 3 Per ricordare un esempio ben noto: che gli esametri con quinta sede spondaica non fossero con tutta probabilità caratteristici del solo Catullo lo sappiamo grazie a Cicerone Ad Att. 7.2: Brundisium venimus VII Kal. Dec. usi tua felicitate navigandi; ita belle nobis flavit ab Epiro lenissimus Onchesmites (hunc spondeiavzonta si cui voles tw=n neotevrwn pro tuo vendito). 4 Quando si tratti di ricostruire la storia di un sistema metrico, verseggiatori disciplinati che si limitino ad applicare correttamente le regole possono essere più utili di poeti di forte personalità e quindi sufficientemente indipendenti da potersi permettere un interpretazione delle norme che contrasti con le tendenze generali. 5 Non è questa la sede per presentare e discutere la bibliografia sulla datazione di questi testi; del resto gli unici sufficientemente estesi per poter essere utilizzati in una indagine come la nostra sono la Consolatio ad Liuiam e, con molte precauzioni, le elegie di Ligdamo. Mi limito a rimandare, per una discussione sulla datazione di ques ultimo, a Tränkle 1990, e Navarro Antolín 1996, 3-20 (con una rassegna della bibliografia precedente) entrambi si pronunciano per una datazione agli ultimi anni del primo secolo d.c. Per la letteratura sulla datazione della Consolatio vd. González Rolán - Saquero 1993, 3-17 (che tuttavia propongono una datazione tra il 6 d.c. e il 12 d.c. su basi di scarsa consistenza) e Danesi Marioni 2001, ; sulla proposta di Schoonhoven

3 L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO 49 Il ridotto numero degli autori presenti nel corpus ci espone al rischio di illusioni ottiche: le possibilità di combinazione sono limitate e le probabilità che tre o quattro autori si collochino casualmente lungo una linea crescente o decrescente di frequenza sono alte. Si aggiungano poi le difficoltà legate alla cronologia relativa di Tibullo e Properzio 6 e a quella interna alle opere di Ovidio, che non posso discutere qui 7. La ridotta estensione di alcuni testi pone un ulteriore problema. I 215 distici del secondo libro di Tibullo non sono molti; peggiore è la situazione per Catullo: in tutto abbiamo 320 distici circa, con in più la necessità di tenere distinti i carmina docta dagli epigrammi; nei limiti in cui un materiale così ridotto permette conclusioni, i primi presentano differenze rispetto ai secondi tali da consigliare un esame separato 8. Ovidio rappresenta per noi in un certo senso il caso opposto: la sua produzione comprende da sola più dei quattro quinti di ciò che è rimasto della poesia in distici per il periodo che ci interessa, fatto che rende poco significativi i confronti tra i singoli autori e la media generale del distico elegiaco per il periodo in esame, influenzata in maniera decisiva dall opera di Ovidio Ho preferito basare l analisi sui dati disaggregati per libri piuttosto che per opere. La presentazione per libri è senz altro preferibile in linea di principio nel caso di opere pubblicate in più riprese e ha il vantaggio di mettere in luce eventuali differenze tra i vari libri di un opera 10. Ancora, i confronti sono più difficili quando tra i testi presi 1992, (il periodo immediatamente successivo alla morte di Claudio) vd. in particolare Pinotti 1996, 500 s. 6 Vd. sotto n L ordinamento dei testi nelle tabelle (nei casi in cui non ho indicato esplicitamente le ragioni per cui è stato adottato un determinato ordine) non deve essere quindi interpretato come un opzione a favore di una determinata cronologia. 8 Sul punto vd. in particolare Ross 1969, ; vd. anche Duhigg Avverto che con carmina docta in questo lavoro mi riferirò ai carmi I totali delle tabelle presentate in questo lavoro non possono quindi essere considerati come rappresentativi di una entità identificabile come il distico latino fino ad Ovidio, confrontabile con altre entità come il distico greco o il distico latino tardo, appunto per il ruolo delle opere di Ovidio nel determinarli, assolutamente predominante rispetto a quello di Properzio per non parlare di Catullo e Tibullo. 10 Non si deve dimenticare che quando un opera sia entrata in circolazione tutta insieme o le modalità di pubblicazione non siano note i rapporti cronologici di composizione fra i vari libri (e anzi tra le varie sezioni di un libro) non sono di regola accertabili; in particolare si tenga presente l avvertimento di Bömer 1957, I, 15 (un riferimento

4 50 LUCIO CECCARELLI in esame vi siano forti differenze di dimensioni, il che è inevitabile quando si confrontino tra di loro opere intere 11. Lo svantaggio dell analisi disaggregata per libri è rappresentato soprattutto dalla difficoltà di gestire i dati, quando il numero totale di libri sia troppo elevato; ma non è questo il nostro caso. La scelta di una analisi per libri porta però con sé il problema del secondo libro di Properzio e delle Heroides. Che il secondo libro di Properzio nasca in realtà dalla fusione di due libri (o di parti di due libri), mi sembra più che probabile; ma resta da accertare il punto di divisione e si deve tener conto di possibili o probabili spostamenti di singole elegie dall uno all altro di questi due libri 12. Tra il tentare una divisione comunque incerta e il presentare i due libri originali come un unità ho preferito optare per questa ultima soluzione e ho unificato, ai fini di questa indagine, i due probabili spezzoni. È molto difficile che le quindici Heroides singole, la cui estensione corrisponde a quella di tre libri di media lunghezza, costituissero un solo libro 13 : ma come debbano eventualmente essere divise in libri è un altra questione, che oltre tutto, richiederebbe una discussione dei vari problemi di autenticità posti dalle Heroides singole, che non è possibile affrontare qui 14. D altra parte, presentare i dati disaggregati per ogni epistola avrebbe creato diversi problemi nei confronti con le altre opere. Qui ho deciso di presentare i dati dividendoli in tre gruppi (I-V; VI-X; XI-XV), sottolineando che questa divisione è dovuta solo a ragioni pratiche e non intende rappresentare una presa di posizione sul recupero di un antica divisione in libri. Quanto alle Heroides doppie, i quasi 1500 versi che le costuiscono rappresenterebbero un libro di lunghezza senza precedenti per quanto riguarda la poesia elegiaca. D altra parte una divisione in tre darebbe tre libri probabilmente troppo brevi (almeno il secondo e il terzo) 15, mentre una in due libri non credo sia proponibile, cronologico può permettere di datare un verso o un passaggio, non un libro); Bömer parla qui dei Fasti, ma la sua nota ha una validità generale. 11 Un 40% riscontrato in un testo di 500 versi ha un valore diverso dal 40% riscontrato in un testo di 5000; e test statistici come il test del 2 cui avremo occasione di ricorrere in questo studio sono sensibili alle dimensioni dei campioni messi a confronto. 12 Vd. per esempio Lyne 1998; Murgia 2000; Fedeli 2005, (ai quali rimando per la bibliografia sul problema). 13 Cfr. già Birt 1877, ; 1882, 378 s.; in tempi più recenti vd. Pulbroock 1977, 29-35; Stroh 1991; Reeson 2001, 3 s.; Lingenberg 2003, Come non è possibile discutere l autenticità delle Heroides doppie in generale e dei versi e in particolare. 15 Vd. tuttavia Holzberg 1997, 94-96; Helzle 2003, 42.

5 L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO 51 comportando la scelta tra la separazione delle epistole di una coppia (dividendo XVI-XVIII e XIX-XXI), un asimmetria fra i due libri (XVI- XVII e XVIII-XXI oppure XVI-XIX e XX-XXI) o la costituzione di un libro di epistole maschili e uno di epistole femminili 16. In fin dei conti mi è sembrato preferibile considerare unitariamente le epistole doppie. 1.3 Le ragioni che possono portare a un trattamento particolare del metro sono più d una. Un autore compie una selezione tra le varie possibilità che un metro gli offre, con preferenze che possono rimanere stabili nel corso della sua carriera o variare nel tempo; nell ambito di queste preferenze possono presentarsi oscillazioni, anche molto forti, dovute a scelte stilistiche legate alla costruzione di singoli passi. È normale che le variazioni in un senso che caratterizzano un passo siano compensate dalle variazioni in senso contrario che ne caratterizzano un altro un sovrappiù di dattili in una sezione sarà bilanciato da un sovrappiù di spondei in un altra; ma in un opera di dimensioni ridotte non è detto che questa compensazione abbia occasione di verificarsi. Ora, una volta che sia stato osservato uno scarto, il tentativo di riconoscerne le ragioni richiede un analisi puntuale che non è evidentemente possibile nell ambito di una ricerca come la nostra, che deve limitarsi a tentare di identificare linee di tendenza generali, lasciando a ulteriori indagini il secondo stadio dell analisi, quello dell individuazione delle possibili spiegazioni. Ancora, nel caso di Ovidio è in linea di principio abbastanza semplice, sulla base dei ventisette testi che la nostra indagine prende in esame, da una parte riconoscere l eventuale presenza di tendenze evolutive interna alla sua opera, dall altra identificare deviazioni individuali in singoli libri, la cui causa potrà essere eventualmente evidenziata mediante una indagine specifica 17. Per autori come Tibullo o Catullo il problema 16 È questa la soluzione proposta da Pulbroock 1977, L ipotesi avanzata da Kenney (cfr. 1995, 200; 1996, 25; 1998, 313; 1999, 413: il testo delle Heroides doppie rappresenterebbe una stesura che al momento dell esilio di Ovidio mancava dell ultima revisione e sarebbe stato pubblicato postumo) potrebbe risolvere molte difficoltà. 17 Sarà comunque bene chiarire preliminarmente un punto: se, nel caso di più testi, il tentativo di accertare una linea evolutiva generale nel trattamento di un particolare elemento del sistema metrico è perfettamente legittimo, è pericoloso invece proporre la datazione di una determinata opera, o di un libro di un opera (e ancor più, naturalmente di sezioni di un libro) sulla base di quell unico elemento: anche nei casi in cui l evoluzione appaia riconoscibile con ragionevole probabilità, non è detto che il processo debba svolgersi necessariamente con regolarità costante in una sola direzione. Così è possibile che l analisi metrica possa portare qualche elemento utile per lo spinoso problema della

6 52 LUCIO CECCARELLI è più complesso: nel caso di variazioni in sé significative tra il primo e il secondo libro di Tibullo è pericoloso decidere sulla base dei semplici dati statistici, in assenza di un analisi condotta sul testo, se ci si trovi in presenza di un evoluzione nel trattamento del metro o di motivazioni contingenti legate alla costruzione particolare di una o più elegie. Un discorso analogo vale per Catullo, per il quale bisognerà essere molto prudenti nel ricondurre gli scarti tra carmina docta ed epigrammi al diverso genere delle composizioni. 2. LE REALIZZAZIONI DELLO SCHEMA METRICO (ESAMETRO E PENTAMETRO) 2.1 Un punto di partenza per l identificazione dei tratti da esaminare può essere rappresentato dalla parallela evoluzione dell esametro katà stichon nella prima parte della sua storia. Alcuni aspetti di quest ultima sono ben noti; mi riferisco in particolare all aumento delle realizzazioni dattiliche, alla regolarizzazione della distribuzione dei dattili nel corpo del verso che diminuiscono dalla prima alla quarta sede, con preferenza nella maggior parte dei testi per lo schema DSSS, alla normalizzazione delle clausole, alla diminuzione della frequenza delle sinalefi 18. Ora, alcune di queste tendenze sono riconoscibili anche negli esametri del distico e, con gli adattamenti del caso, nei pentametri. In altri casi invece le innovazioni (generali o peculiari di un autore) presenti nel distico non trovano rispondenza nell esametro katà stichon 19. datazione delle Heroides doppie (che è ovviamente legato all ancora più spinoso problema dell autenticità), ma certamente non sulla base dell esame di singoli tratti isolati. Le notazioni (del resto, come si vedrà, non univoche) che si incontreranno in questo lavoro sulla posizione relativa delle Heroides doppie rispetto alle altre opere di Ovidio non intendono quindi in alcun modo pregiudicare l esame del problema. 18 Naturalmente si tratta di tendenze, che possono presentare eccezioni, anche importanti: le Georgiche e l Eneide si trovano in controtendenza per quanto concerne la diminuzione delle sinalefi. Le Metamorfosi rappresentano a loro volta una notevole eccezione dal punto di vista delle distribuzioni dattiliche nel verso, con la quarta sede più dattilica della terza. 19 L evoluzione del distico tra Catullo e Ovidio è stata studiata approfonditamente per quanto riguarda diversi aspetti particolari; per un quadro riassuntivo vd. Luque Moreno 1994, (con speciale attenzione per la posizione di Catullo rispetto ai poeti successivi). Prescindendo qui dalle indagini sull esametro in generale e da studi dedicati ad aspetti specifici, possiamo ricordare, senza alcuna pretesa di esaustività, tra gli studi sul distico Drobisch 1871; Hultgren 1871 e 1872 (a e b), Rasi 1894 (a); Cartault 1911 (relativamente a Tibullo e gli altri autori del Corpus Tibullianum); Bréguet 1946, ; Platnauer 1951; West 1957; Cupaiuolo 1965; Duhigg 1971 (interessato come West e Cupaiuolo a Catullo); Viparelli 1986 (per Properzio), Luque Moreno 1994 (che raccoglie e presenta

7 L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO Per quanto riguarda la realizzazione dello schema metrico, è nota la tendenza dell esametro katà stichon all incremento delle realizzazioni dattiliche rispetto alla fase arcaica. La frequenza dei dattili (che in Ennio, Lucilio, Cicerone e nel carme 64 di Catullo non supera nei primi quattro piedi il 40%) tende ad aumentare fino a raggiungere il livello massimo in Ovidio 20 e poi in Valerio Flacco restando comunque lontana dai livelli dell esametro greco. Le Bucoliche di Virgilio si inseriscono in questa tendenza mentre le Georgiche e l Eneide si riavvicinano, senza raggiungerli, ai valori dell esametro arcaico. Il distico si comporta in maniera prevedibile, con un forte incremento delle realizzazioni dattiliche tra Catullo e Ovidio (tabb. 1 e 2, ordinate secondo la frequenza decrescente delle realizzazioni dattiliche) 21. I dattili dei distici di Catullo raggiungono il 40% solo nei pentametri dei carmina docta; esametri e pentametri degli epigrammi ed esametri dei carmina docta rimangono chiaramente al di sotto di questa soglia. Ovidio rappresenta altrettanto prevedibilmente il punto più alto 22. Properzio e Tibullo si collocano tra i due estremi l esametro di Tibullo è più dattilico di quello di Properzio 23 ; per il pentametro Tibullo e Properzio si collocano sostanzialmente sullo stesso piano 24. dati dalla letteratura anteriore); Marina Sáez 1998 (per Catullo, il primo libro di Tibullo fino a , i primi mille distici di Properzio, gli Amores e l Ars amatoria fino a 2.276); Fantuzzi 2006 (per Catullo); Yeh 2007, , fornisce dati relativi alla realizzazione degli schemi del distico in Catullo, Properzio I e IV, Tibullo e una scelta da Ovidio. Per Properzio si possono aggiungere anche gli indici prosodici e metrici dell edizione di Fedeli (che riprende e rivede gli indici delle precedenti edizioni teubneriane di Hosius e Schuster). Non sarà possibile, in questa sede, discutere le posizioni assunte da questi autori. 20 Dati completi relativi alle realizzazioni dello schema dell esametro in Ovidio sono forniti da Costa Le tabelle sono collocate in calce al testo. I versi che presentano una corruttela localizzabile sono stati esclusi dalle statistiche relative alla realizzazione dello schema metrico; sono stati invece presi in esame, per la parte non interessata dalla corruttela, negli altri casi questo spiega le leggere oscillazioni tra le varie tabelle per quanto riguarda il numero dei versi presi in considerazione. 22 L esametro di Ovidio oscilla tra il 51,13%, di Ex Ponto IV e il 58,72% di Heroides I-V. Nel pentametro la punta più alta (Heroides XI-XV e Ars I, con rispettivamente il 64,47% e il 63,97%) raggiunge un livello doppio rispetto agli epigrammi di Catullo (32,17%); la più bassa, rappresentata da Ex Ponto III, è comunque chiaramente superiore al 50% (53,00%). 23 Il valore minimo tra i due libri di Tibullo (il 46,06% del primo; il secondo supera il 50%) è al livello del valore massimo in Properzio, che oscilla tra il 40,86% del secondo e il 45,98% del quarto; sulla possibilità di riconoscere una evoluzione nella tecnica di Properzio vd. Évrard Mentre il secondo, il terzo e il quarto libro di Properzio ed entrambi i libri di Tibullo oscillano in una spazio ristretto (tra il 55,31% del primo libro di Tibullo e il

8 54 LUCIO CECCARELLI 2.3 L esametro katà stichon preovidiano è caratterizzato, oltre che dalla tendenza all incremento delle realizzazioni dattiliche, da una preferenza per una collocazione di queste realizzazioni in decrescendo, dalla prima alla quarta sede (con le possibili eccezioni di Ennio e Lucilio), mentre nell esametro greco la sede con il maggior numero di dattili è normalmente la terza. Le Metamorfosi di Ovidio adottano invece un modello in cui la quarta sede è più dattilica della terza. In Ovidio anche nell esametro del distico la quarta sede viene rivalutata rispetto alle altre, con forza anche maggiore che nell esametro katà stichon: nelle Heroides, nei Fasti, nei Tristia e nell Ibis, la quarta sede tende a raggiungere o superare anche la seconda (tab. 3). Nelle opere erotiche prevale la stessa disposizione delle Metamorfosi, con qualche incertezza nell Ars, dove questa disposizione sembra delinearsi solo nel terzo libro (e si può aggiungere che in Amores I la quarta sede è solo leggermente più dattilica della terza). Prima di Ovidio, il tipo in decrescendo è chiaramente preferito solo nei primi due libri di Properzio e nel secondo di Tibullo (qui con le riserve dovute alla ridotta estensione del libro). Nel primo libro di Tibullo e negli epigrammi di Catullo (per questi ultimi con le stesse riserve avanzate nel caso del secondo libro di Tibullo) la seconda e la terza sede sono praticamente sullo stesso piano. Il quarto libro di Properzio sembra anticipare il modello ovidiano (così forse anche il terzo e i carmina docta catulliani) 25 ; ma la rivalutazione della quarta sede è comunque meno forte di quella che si riscontra in Ovidio ,14% del secondo di Properzio), il primo di Properzio si distacca verso l alto (con il 58,14%). Un calcolo del 2 concernente la distribuzione tra dattili e spondei nei pentametri dei vari libri di Properzio dà un valore di 6,76, che corrisponde a una probabilità dell 8% circa; ma ovviamente è soprattutto il primo libro a contribuire, il che indicherebbe una posizione particolare di questo libro. Ricordo che il test del 2 (sul quale vd. per esempio Muller 1973, ) permette di confrontare una distribuzione osservata con una teoricamente attesa (in questo caso particolare ho messo a confronto la distribuzione dei dattili e degli spondei nei singoli libri con la distribuzione che si verificherebbe se dattili e spondei si dividessero in maniera omogenea fra i quattro libri) e valutare la probabilità che lo scarto tra le due distribuzioni possa verificarsi grazie a una oscillazione casuale. In generale il risultato viene considerato significativo (negli studi linguistici) se il valore ottenuto corrisponde a una probabilità inferiore al 5%. 25 Ma è evidente come gli scarti tra le varie sedi nei carmina docta non diano alcuna garanzia, sempre a causa delle ridotte dimensioni del materiale; la differenza di trattamento tra carmina docta e epigrammi potrebbe essere ricondotta a un oscillazione casuale. Il calcolo del 2 relativo alla distribuzione delle realizzazioni dattiliche nei carmina docta e negli epigrammi dà infatti un valore di 4,95, che corrisponde a una probabilità del 17,5% circa senza garanzie di significatività. 26 A titolo indicativo noto che il rapporto tra le realizzazioni dattiliche in terza e in

9 L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO 55 L esametro di Ovidio si distingue dunque qui con chiarezza. Ancora, nella distribuzione tra le varie sedi appare qualche differenza interna alla sua opera che potrebbe essere degna di esame 27. Riservandomi di ritornare altrove sul punto in maniera più approfondita, mi limiterò a notare qui il peso della realizzazione dattilica della prima sede nei Fasti (nell insieme delle opere erotiche il primo piede è dattilico in 2231 versi su 2762, per l 80,77%; nei Fasti oscilla tra l 87,68% del sesto libro e il 90,96% del quinto) 28 e della quarta nelle Heroides, senza distinzione tra singole e doppie: le singole superano abbondantemente il 50% (638 dattili in quarta sede su 1191 versi, per il 53,57%), sfiorato dalle Heroides doppie (385 su 782, per il 49,23%); il valore medio è chiaramente inferiore nelle altre opere ovidiane (con una frequenza del 44,72% su 8915 versi, con una oscillazione tra il 41,68% di Ex Ponto IV e il 51,51% di Tristia I). 2.4 Nel pentametro (tab. 4) la scelta tra realizzazioni dattiliche e spondaiche si limita naturalmente al primo emistichio. La prima sede è costantemente più dattilica della seconda; qui vale la pena di notare soltanto che il rapporto tra prima e seconda sede appare particolarmente sbilanciato in Tibullo: nel secondo libro il rapporto tra realizzazioni dattiliche in prima e in seconda sede è di 3,75 a 1; di 2,96 a 1 nel primo. Al di fuori di Tibullo, questo rapporto oscilla tra il 2,60 a 1 del sesto libro dei Fasti e l 1,30 a 1 degli epigrammi di Catullo. 2.5 Se si prescinde dagli esametri spondaici, gli schemi possibili per l esametro sono sedici; nel pentametro, data la fissità del secondo emistichio, si riducono a quattro. Come ho già precisato, dovrò rinunciare qui a un esame delle realizzazioni del distico; ma anche per i sedici schemi dell esametro e dei quattro del pentametro (tabb. 5 e 6) dovrò limitarmi ad alcune osservazioni puntuali. quarta sede è 0,98 nel terzo libro di Properzio, 0,92 nel quarto, 0,93 nei carmina docta, mentre in Ovidio può scendere fino a 0,66 (Tristia I). 27 Per la frequenza totale delle realizzazioni non sono invece riscontrabili differenze significative tra i vari periodi in cui si può dividere l attività di Ovidio: le opere erotiche presentano il 54,06% (5972 dattili su sedi), i Fasti il 54,08 (5367 su 9924), le opere dell esilio il 53,27% (7824 su 14688). Le Heroides singole da parte loro hanno il 56,88% (2710 su 4764), le Heroides doppie il 53,84% (1684 su 3128). 28 Nelle opere dell esilio la frequenza si mantiene su un livello chiaramente più alto di quello delle opere erotiche: l 85,87%, con 3153 ricorrenze su 3672.

10 56 LUCIO CECCARELLI Lo schema preferito nell esametro stichico preovidiano è di regola DSSS; le Metamorfosi preferiscono (di stretta misura) DDSS 29. Nell esametro del distico DSSS è lo schema più frequente anche in Ovidio 30. Tuttavia, in sé il fatto che uno schema sia il più frequente in un determinato autore può essere di interesse relativo: da una parte la preferenza per uno schema può semplicemente derivare dalle preferenze per determinate realizzazioni delle singole sedi 31, dall altra può succedere che la distanza tra lo schema preferito e quelli che lo seguono in graduatoria sia rappresentata da poche unità 32. Questo aspetto del trattamento dello schema metrico è subito evidente anche da un veloce esame della tabella 5: mentre in alcuni testi le differenze tra le realizzazioni più frequenti sono ridotte, in altri si può notare una tendenza alla concentrazione a favore di uno o più schemi con particolare chiarezza nei carmina docta di Catullo 33. Questo aspetto può essere apprezzato con maggior precisione con ricorso al cosiddetto indice di ripetizione, che permette appunto di valutare la tendenza a favorire una o più alternative a danno delle altre (tab. 7, ordinata per valore decrescente dell indice) Avverto che nel calcolo dei dati relativi agli schemi dei primi quattro piedi non ho ritenuto opportuno escludere gli esametri con spondeo in quinta sede. 30 Con varie oscillazioni però nei singoli libri. Al di fuori di Ovidio, nel secondo libro di Tibullo DDSS, DSDS e DSSS si trovano sullo stesso piano. 31 Così il fatto che DSSS sia lo schema più frequente può dipendere dalla preferenza per una realizzazione dattilica della prima sede e spondaica delle successive. Questo aspetto della questione è stato studiato da Évrard 1979, e 1981, 346. Per l esametro katà stichon vd. già Drobisch 1868, 57-64; più recentemente Évrard 1986 [2002b, 89-96], 2000, 2002(a); Ceccarelli 2008, e Così nel complesso dell opera elegiaca di Ovidio la differenza tra DSSS e DSSD è minima: mi risultano 1571 ricorrenze del primo schema (14,43%) contro 1534 del secondo (14,09%); una differenza di questa entità difficilmente sarà stata percepibile per un lettore o per un ascoltatore. 33 Lo schema preferito, DSSS, rappresenta da solo più di un quarto delle ricorrenze (il 27,04%); i tre schemi più frequenti (DSSS, SSSS, DSSD) superano nettamente il 50% (53,46%). All altro estremo lo schema più frequente di Ars I (DSDS) si ferma al 13,91% e i tre schemi più rappresentati (DSDS, DSSS, DDSD) mettono insieme meno del 40% (il 36,75%). 34 Il valore massimo che questo indice può raggiungere è 1; si tratta però di un valore teorico, che si raggiunge quando venga effettivamente utilizzata solo una delle alternative possibili. Il valore minimo, anch esso teorico, è dato da 1/n, dove n è il numero delle alternative; lo si raggiunge quando tutte le alternative siano rappresentate in maniera paritaria (quindi per l esametro il valore minimo è 0,0625, per il pentametro 0,25). Un valore alto indica una tendenza verso la concentrazione, un valore basso verso una distribuzione più equilibrata. Su questo indice e le sue modalità di calcolo vd. per esempio Grotjahn 1979, 132 s.

11 L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO 57 Il valore più alto (0,1335) è, nettamente, quello dei carmina docta di Catullo, mentre gli epigrammi (0,1031) si collocano chiaramente più in basso 35. Subito dopo i carmina docta vengono i Fasti e le opere dell esilio di Ovidio, mentre le opere erotiche occupano i posti bassi della graduatoria 36 : per quanto riguarda la ripetizione degli schemi in Ovidio la tendenza a privilegiarne alcuni a danno di altri sembra crescere con il passare del tempo. Le Heroides doppie vanno con i Fasti e le opere dell esilio, le Heroides singole si collocano tra i libri erotici. Properzio è nel complesso l autore con l indice di ripetizione più basso; Tibullo si colloca in una posizione intermedia. 2.6 Possiamo ora presentare qualche veloce osservazione sul trattamento dei quattro schemi del pentametro. La tabella 6 mostra subito alcune particolarità 37 : in Tibullo lo schema SD è raro (meno del 5% del totale dei pentametri sia nel primo sia nel secondo libro). Catullo a sua volta sembra trattare i carmina docta diversamente dagli epigrammi. In questi ultimi lo schema SS è adottato in quasi la metà dei pentametri (45,22%); perde sensibilmente di peso nei carmina docta, dove scende a meno di un terzo delle ricorrenze (30,86%) 38. Tibullo mostra una preferenza molto decisa per i dattili in prima sede e gli spondei in seconda; i pentametri degli epigrammi di Catullo presentano generalmente più spondei di quelli dei carmina docta. Un confronto tra le ricorrenze osservate e quelle statisticamente attese in base alle preferenze per le singole sedi mostra una sostanziale equivalenza; la rarità dello schema SD in 35 Si potrebbe ipotizzare che la differenza tra epigrammi e carmina docta sia dovuta alle differenze di struttura tra i componimenti delle due raccolte: mentre in un testo poetico di una certa lunghezza la ricerca di un effetto stilistico può inflenzare la distribuzione delle realizzazioni tra i vari schemi, considerazioni di questo tipo non hanno spazio in composizioni di brevissimo respiro quali, di regola, gli epigrammi di Catullo. Da questo punto di vista può essere interessante notare come in Ovidio non si notino invece differenze percepibili tra libri composti da varie elegie e libri, diciamo così, unitari naturalmente una elegia non è normalmente paragonabile per lunghezza agli epigrammi di Catullo e quindi il confronto è valido (nella misura in cui può esserlo) solo con molte limitazioni. 36 Il valore più alto tra le opere erotiche è rappresentato da Amores II (0,1005), inferiore al valore più basso registrato tra i Fasti e le opere dell esilio (lo 0,1040 di Ex Ponto I). 37 Dati statistici sulla realizzazione del primo emistichio anche in Siefert 1952, Il calcolo del 2 relativo alla distribuzione delle realizzazioni del pentametro nei carmina docta e negli epigrammi dà un valore di 13,01, che corrisponde a una probabilità di 4,5 circa su mille la differenza di trattamento quindi può essere considerata statisticamente significativa.

12 58 LUCIO CECCARELLI Tibullo e la frequenza dello schema SS negli epigrammi di Catullo sembra quindi determinata dalle preferenze per le realizzazioni delle singole sedi. Questo discorso vale comunque in generale per il pentametro di Catullo e Tibullo 39, mentre in Properzio e Ovidio realizzazioni osservate e realizzazioni attese sono relativamente vicine tra loro per DS e DD (il rapporto è comunque in qualche misura favorevole alle osservazioni per DS, soprattutto per Properzio; il contrario vale per DD). SD risulta invece di regola fortemente ricercato, con un rapporto sempre favorevole alle osservazioni; un discorso speculare vale per SS, chiaramente evitato 40. Catullo e Tibullo si comportano diversamente da Properzio e Ovidio: questi ultimi, a differenza appunto di Catullo e Tibullo, sembrano favorire gli schemi con alternanza tra una realizzazione dattilica e una spondaica Per quanto riguarda la tendenza alla ripetizione dello schema, il pentametro si comporta diversamente dall esametro. L indice di ripetizione più alto è questa volta quello di Tibullo (0,4724 nel secondo, 0,4275 nel primo libro), mentre Catullo si colloca in basso nella graduatoria senza differenze tra carmina docta e epigrammi: rispettivamente 0,3194 e 0,3193. Properzio sembra caratterizzato da un oscillazione piuttosto decisa: il primo libro presenta uno dei valori più alti (0,3919), mentre il secondo e il terzo presentano i valori più bassi in assoluto (0,3131 e 0,3111). In Ovidio qui sono le opere dell esilio che tendono a collocarsi nella parte bassa della graduatoria (al contrario di quanto si 39 Per il primo libro di Tibullo il rapporto tra osservazioni e attese è 0,99 (93/93,47) per DD, 1,002 (242/241,53) per DS, 1,02 per SD (20/19,53), 0,99 per SS (50/50,47); per il secondo 1,02 (41/40,19) per DD, 0,99 (139/139,81) per DS, 0,90 per SD (7/7,81) 1,03 per SS (28/27,19); per gli epigrammi di Catullo abbiamo 0,94 per DD (15/15,97), 1,02 (42/41,03) per DS, 1,03 (29/28,03) per SD e 0,99 per SS (71/71,97). Come si vede le differenze tra osservazioni e attese non superano in nessun caso l unità. Per i carmina docta i rapporti sono più sbilanciati; lo scarto più forte si ha per SD (il rapporto è di 1,17, con 21 realizzazioni osservate contro 17,97 attese). Tuttavia, date le dimensioni ridotte del materiale, gli scarti che vi si riscontrano non possono essere considerati significativi. 40 I valori estremi si trovano entrambi nel primo libro di Properzio: 1,73 (45/25,97) per SD, 0,58 (26/45,03) per SS. 41 Cfr. Évrard 1981, 347; Greenberg 1986/7, 239. Una tendenza del genere era stata riconosciuta nell esametro katà stichon in generale (vd, gli studi citati sopra n. 31). Un esame da me condotto sull esametro del distico per gli autori di cui ci stiamo occupando mostra la stessa tendenza a privilegiare gli schemi con almeno un alternanza e ad evitare DDDD e SSSS.

13 L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO 59 verifica nell esametro) ma si tratta di una tendenza molto meno chiara di quella, inversa, che abbiamo riconosciuto per l esametro LE INCISIONI DELL ESAMETRO 3.1 Il trattamento delle incisioni nel terzo e nel quarto piede distingue chiaramente l esametro latino dall esametro greco 43 ; come è noto, in terza sede l esametro greco preferisce l incisione del terzo trocheo, mentre nel latino si ha una fortissima prevalenza della semiquinaria. Nel quarto piede, i greci evitano o escludono del tutto fine di parola dopo il quarto trocheo e dopo il quarto spondeo; per i latini l incisione dopo il quarto spondeo è del tutto normale, mentre quella del quarto trocheo, non frequente in termini assoluti, non può però in nessun modo considerarsi vietata. L esame delle incisioni in terza sede (tab. 8, ordinata per frequenza decrescente della incisione semiquinaria) conferma la netta prevalenza della semiquinaria 44. Tibullo tuttavia si stacca dagli altri autori, per il 42 Nella graduatoria di Ovidio le ultime quattro posizioni sono occupate dai primi tre libri dei Tristia e dal quarto delle Ex Ponto. Se il quarto libro dei Tristia presenta uno dei valori più alti, Amores II e III e Ars I si collocano piuttosto in basso nella graduatoria. 43 Per incisione intendo ogni fine di parola in un determinato punto del verso, senza distinzione tra cesure e dieresi. La definizione della cesura è uno dei punti più controversi della metrica classica, come del resto l identificazione concreta della cesura o delle cesure nei singoli versi; i dati presentati in questo studio non sono quindi immediatamente comparabili con quelli presentati da autori che adottino diversi criteri. Avverto che, come anche per le clausole, ho considerato come foneticamente non autonome le forme monosillabiche dell indefinito quis. Specifico sulle incisioni dell esametro del distico Poe 1974; i versi con fine di parola dopo il trocheo in terza sede sono l oggetto di Veremans 1991 che si interessa specificamente di Tibullo e fornisce dati relativi, oltre che a Tibullo, a Catullo, Properzio, gli Amores e il secondo libro dei Tristia (e vd. p. 103 per la semisettenaria). Non ho potuto vedere Kazanskaya È stato osservato come l esametro del distico elegiaco sembri ricorrere in generale all incisione del terzo trocheo in misura inferiore rispetto all esametro katà stichon sul punto vd. anche Tordeur 2007, 101 s. Premesso che il confronto è pienamente significativo quando si confrontano esametri katà stichon ed esametri elegiaci dello stesso autore (per evitare il rischio di ricondurre a differenze tra esametro stichico ed esametro del distico quelle che potrebbero essere preferenze individuali), possiamo osservare qui che gli esametri katà stichon di Catullo non presentano differenze sostanziali rispetto agli esametri del distico: il carme 64 presenta 35 incisioni del terzo trocheo su 409 versi, per l 8,56% (secondo Ott 1973); gli esametri degli epigrammi 13 su 160 per l 8,13%, praticamente senza differenze rispetto al carme 64; quelli dei carmina docta 17 su 161, per il

14 60 LUCIO CECCARELLI peso relativamente notevole dell incisione del terzo trocheo 45. Una frequenza del 19.97% (il valore complessivo dell opera di Tibullo) è certo molto lontana dai valori dell esametro greco; ma tra gli autori latini di esametri katà stichon il primo che vi si avvicini è Lucano e bisognerà attendere l Achilleide di Stazio per avvicinarsi al 25% 46. Un altro aspetto che appare degno di nota è l evoluzione che sembra riscontrarsi all interno dell opera di Ovidio: i libri dell esilio presentano regolarmente una frequenza più bassa rispetto alle opere romane 47 : il valore più alto tra le opere scritte a Tomi, rappresentato da Ex Ponto IV (5,40%), è inferiore a quello di Fasti I, il valore minimo tra le opere che precedono l esilio (5,80%) 48. I valori delle Heroides singole le 10,56%: qui la frequenza è in qualche misura superiore, ma lo scarto difficilmente potrà essere considerato significativo vale anche la pena di notare che la frequenza relativamente alta è determinata in larga misura dal carme 66, con 10 casi su 47 esametri; sul trattamento delle incisioni in questo tipo nel carme 66 ha attirato l attenzione Fantuzzi 2006, 149 s.). Per Ovidio, la frequenza delle incisioni del terzo trocheo nell esametro del distico è nel complesso chiaramente inferiore rispetto alle Metamorfosi (715 casi su versi, per il 6,56%, contro 1280 su 11873, per il 10,78%); le opere in distici sono caratterizzate da oscillazioni piuttosto decise (Ars II e Fasti VI presentano rispettivamente una frequenza del 13,78% e dell 11,82%, superiore a quella media della Metamorfosi) e la frequenza del secondo libro dell Ars è superiore anche al valore più alto registrato tra i singoli libri delle Metamorfosi (il quindicesimo, per il quale mi risultano 116 ricorrenze su 873 versi, per il 13,29%). 45 Escludo i casi in cui un monosillabo breve segue la semiquinaria (come Tibull Hic placet angustis quod equum compescit habenis; versi di questo tipo sono computati tra i versi con semiquinaria). 46 Secondo McLennan (1972) nel trattamento delle incisioni del terzo trocheo in Amor. 3.9 si potrebbe riconoscere un omaggio a Tibullo da parte di Ovidio. Sempre a proposito di questa elegia Luque Moreno (1995) ha attirato l attenzione sulla frequenza dei secondi emistichi del tipo obstipuisse feras, nel quale la parola giambica finale è preceduta da un pentasillabo in-isse(t), struttura tipica di Tibullo Clarke (1947) aveva notato a suo tempo la particolare frequenza dell infinito perfetto in questa posizione nei pentametri di Tibullo. 47 Le opere erotiche nel loro complesso presentano 240 ricorrenze su 2765 versi, per l 8,68%: i Fasti 194 su 2484, per il 7,81%. La frequenza crolla nelle opere dell esilio, con il 3,96% (145 ricorrenze per 3676 versi). Le Heroides singole presentano il 9,15% (109 su 1191 versi), in linea con le opere romane, le Heroides doppie il 3,45% (27 su 782), in accordo con le opere dell esilio; il calcolo del 2 a partire dalla distribuzione nei singoli libri dà un valore di 130, che ha probabilità infinitesimali di presentarsi per caso. Sul punto vd. già Birt 1876, 54 s. 48 Alcune sezioni dei Fasti sono state scritte o riviste a Tomi (vd. in particolare Bömer 1957, 17-20; Lefèvre 1976 e 1980; Fantham 1985 [2006] e 1992: Herbert-Brown 1994, e (nell ambito delle discussioni relative alla presenza di Livia e Germanico nei Fasti); Green 2004, 15-25; Littlewood 2006, XIX-XXI. Se l opera di revi-

15 L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO 61 collocano tra le opere della prima fase, mentre troviamo le doppie tra le opere dell esilio. Se Tibullo si distingue per la sua preferenza per le incisioni trocaiche nel terzo piede, Ovidio mostra un antipatia decisa per i versi privi sia della semiquinaria sia dell incisione del terzo trocheo. Versi di questo tipo non sono naturalmente frequenti, ma si incontrano in tutti gli autori (nei carmina docta di Catullo mancano, ma ne abbiamo un caso negli epigrammi dello stesso Catullo; e in ogni caso la ridotta estensione dei carmina docta non permette di riconoscere un significato particolare a questa assenza). Ora, in tutta l opera in distici di Ovidio me ne risultano cinque esempi Per le incisioni in quarta sede (tab. 9, disposta in ordine di frequenza decrescente dell incisione semisettenaria) la situazione è più complessa: la quarta è l unica sede per la quale un autore possa scegliere tra l incisione dopo il longum, la dieresi (dopo realizzazione spondaica o dattilica), l incisione dopo il quarto trocheo, l assenza di incisioni 50. Il trattamento delle incisioni nel quarto piede mostra nuovamente una differenza tra Catullo e gli altri autori. I carmina docta sono caratterizzati da una forte presenza della dieresi 51, che si incontra nel 43,47% dei versi 52 è un tratto peculiare di Catullo (lo si ritrova anche nel sione sia stata tale da alterare sostanzialmente il carattere dei Fasti per quanto riguarda gli aspetti che interessano questa ricerca, almeno per i libri più ritoccati, è un punto che richiede un esame a parte. 49 Platnauer 1951, 7 ne riconosce nove, ma i suoi criteri sono diversi da quelli adottati da me, dal momento che considera privi di cesura ( non caesural ) anche i casi in cui la semiquinaria è preceduta da una preposizione (come in Am et lateri dabit in uires alimenta uoluptas). 50 Il trattamento del quarto piede dell esametro è stato oggetto di molta attenzione, soprattutto per quanto riguarda il problema del rapporto tra ictus e accento; per la bibliografia essenziale vd. Ceccarelli 2008, Gli epigrammi si fermano al 30%. 52 La sproporzione, molto forte, tra le dieresi dopo spondeo e le dieresi dopo dattilo in Catullo sembra solo parzialmente dovuta alla maggiore frequenza delle realizzazioni spondaiche della quarta sede. Nei carmina docta abbiamo 70 casi di dieresi dopo il quarto piede; uno spondeo si trova in quarta sede nel 74,21% dei versi; in proporzione dovremmo avere una dieresi dopo una parola spondaica in 52 (51,94) versi; l abbiamo in 57, in misura quindi superiore a quella attesa. Un discorso analogo vale negli epigrammi: sui 48 casi di dieresi, ce ne aspetteremmo 36 o 37 (36,53) dopo una parola spondaica; in realtà ne riscontriamo 44. La differenza tra realizzazioni attese e osservate non dà garanzie di significatività nel caso dei carmina docta, ma è sicuramente molto forte nel caso degli epigrammi.

16 62 LUCIO CECCARELLI carme 64), sostanzialmente estraneo all esametro latino: dopo Catullo si incontra di nuovo in misura paragonabile solo nell esametro tardoantico in autori come Ennodio e Eugenio di Toledo 53. Per quanto riguarda la distribuzione della semisettenaria, la situazione è di una certa complessità. Tibullo sembra distinguersi a sua volta per la frequenza con cui adotta la semisettenaria, presente in media in quattro esametri su cinque. Tra i 35 testi presi in esame i due libri di Tibullo si collocano ai primi due posti della graduatoria, mentre il secondo, il terzo e il quarto di Properzio si aggiungono ai carmina docta e agli epigrammi di Catullo nella parte inferiore. Il quadro di Ovidio a un primo esame può risultare non chiarissimo: la presenza della semisettenaria oscilla tra il 65,11% dell Ibis e il 76,99% di Tristia IV, con una differenza che può sembrare a occhio piuttosto netta. Se sottoponiamo la distribuzione ovidiana al test del 2 il risultato induce però alla prudenza: il valore che ne risulta (14,39) ha il 96,75% di probabilità di verificarsi grazie a una distribuzione casuale; il rapporto con le altre incisioni richiederebbe tuttavia un esame più approfondito che non è possibile presentare qui. Nel complesso non abbiamo nulla che possa giustificare conclusioni particolari sull uso ovidiano; al massimo potremo notare la posizione di quattro libri dei Tristia nella parte alta della graduatoria, tenendo però presente che il secondo libro si colloca piuttosto in basso. 3.3 Il trattamento dell incisione del quarto trocheo richiede una discussione particolare 54. Evitata o proibita nell esametro greco, come abbiamo ricordato, è assente dal carme 64 di Catullo, ma si presenta una volta nei carmina docta e tre negli epigrammi. Tibullo ne ha un solo esempio nei 406 esametri del primo libro, ma nove nei 215 del secondo, con un incremento molto forte (il rapporto tra la frequenza del primo libro e quella del secondo è di 17 a 1). Anche in Properzio la frequenza cresce con il tempo, passando dall 1,70% del primo libro al 5,70% del quarto. In Ovidio il trattamento è di nuovo oscillante, dall 1,48% dei Remedia all 8,13% di Fasti VI (e al 10,10% delle Heroides VI-X, con uno stacco nei confronti delle altre Heroides che appare evidente). Nel complesso le differenze tra i vari libri possono essere significative 55, soprattutto però 53 Per una discussione più approfondita del problema devo rimandare a Ceccarelli 2006, Sulla incisione del quarto trocheo vd. in particolare Cavallin 1896 (con dati statistici da Ennio fino all età flavia); vd. anche Poe 1974, 13 s. 55 Il calcolo del 2 dà qui per Ovidio un valore di 47,61 corrispondente a circa 6 probabilita su 1000 di essere dovuto a una distribuzione casuale.

17 L EVOLUZIONE DEL DISTICO ELEGIACO FRA CATULLO E OVIDIO 63 grazie al contributo dato, in positivo e in negativo, dai due punti estremi, i Remedia e le Heroides VI-X, appunto. Non sembrano comunque riscontrabili differenze significative tra le varie fasi della carriera di Ovidio LA CLAUSOLA DELL ESAMETRO La clausola dell esametro katà stichon in età classica è caratterizzata dal predominio dei tipi conde sepulcro e condere gentem, cui si aggiunge il tipo gente tot annos (rispettivamente CS, CG e GA nella tabella 10) che confinano gli altri tipi (indicati collettivamente con la sigla A), di peso non trascurabile nell esametro arcaico, nei limiti di una presenza rara o eccezionale. Anche in questo caso la storia dell esametro del distico ricalca le linee di quella dell esametro katà stichon, ma con qualche deviazione 57. Catullo mantiene un tratto arcaico, la frequenza relativamente alta delle clausole non canoniche (15,00% nei carmina docta, 14,38% negli epigrammi), che si accompagna con una forte presenza, almeno nei carmina docta, degli esametri spondaici 58 rari nel distico postcatulliano, come nell esametro katà stichon 59. L esametro del distico postcatulliano concorda con l esametro katà stichon nel ridurre drasticamente le clausole non canoniche. Ovidio sembra limitarne ulteriormente la presenza rispetto a Properzio e Tibullo ma ci troviamo in ogni caso su livelli molto bassi: il valore massimo in Properzio è il 3,97% del primo libro, in Tibullo il 3,72% del secondo. Ovidio oscilla tra il 2,78% di Heroides VI-X e lo 0,49% di Amores III. Tra le clausole canoniche l esametro katà stichon preferisce di regola il tipo condere gentem. Catullo condivide questa preferenza nei carmina docta, mentre negli epigrammi i due tipi si equivalgono. Properzio e Tibullo preferiscono invece conde sepulcro (ma nel quarto libro di Properzio non vi è differenza tra i due tipi). È soprattutto il comportamento 56 La frequenza nei libri erotici (140 ricorrenze su 2765 versi, per il 5,06%) non è sostanzialmente inferiore a quella dei libri dell esilio (200 su 3675, per il 5,44%). Le oscillazioni sono limitate anche negli altri periodi: 168 su 2484 nei Fasti (6,76%) 86 su 1191 (7,22%) nelle Heroides singole, 43 su 782 (5,50%) nelle Heroides doppie. Il quadro appare più complesso di quanto risulterebbe da Knox 1986, Sulle clausole dell esametro del distico vd. anche Poe 1974, Nove nei carmina docta (per il 5,62%), contro 30 su 408 nel carme 64 (per il 7,35%). Gli epigrammi si limitano a tre ricorrenze. 59 Vd. sul punto Nardo 1975, 441 s. e nn. 15 e 20 [1984, 9 s., e nn. 15 e 20].

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