PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

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1 Gestore SII di A.I.T Conferenza territoriale n. 5 Toscana Costa Delibera AEEGSI 644/2015/R/idr PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI RELAZIONE DESCRITTIVA PERIODO REGOLATORIO

2 Pag. 2 di 17 INFORMAZIONI GENERALI ATO Autorità Idrica Toscana - Conferenza territoriale n. 5 Toscana Costa Data di compilazione 1 luglio 2016 Regione Toscana Soggetto responsabile della stesura del documento Ing. Fabrizio Pacini Dirigente Gestione, programmazione investimenti ASA SpA Distretto Idrografico Appennino Settentrionale Gestore del Sistema Idrico Integrato Azienda Servizi Ambientali SpA 1. CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO E OBIETTIVI GENERALI DELLA PIANIFICAZIONE 1.1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO REGIONALE AL 31/12/2015 A livello regionale le principali leggi che hanno recepito e reso operativa la normativa sovra ordinata di settore, creando vincoli per la pianificazione di Ambito degli interventi del Servizio Idrico Integrato, sono riportate nella seg. tabella: Normativa regionale Legge Regionale Oggetto L.R.01/2005 L.R.20/2006 Norme in materia di governo del territorio Norme per la tutela delle acque dall inquinamento L.R.29/2007 Norme per l emergenza idrica per l anno 2007 L.R.28/2010 L.R.69/2011 L.R.24/2012 Misure straordinarie in materia di scarichi nei corpi idrici superficiali Art.25 Piano degli interventi strategici Norme per la gestione delle crisi idriche e idropotabili La parte III del Decreto Legislativo 152/06 costituisce il corpo principale delle norme per la tutela delle acque ed attua un recepimento compiuto della direttiva quadro delle acque 2000/60 CE implementandone le principali scelte. In questo contesto il decreto legislativo, come il precedente Decreto legislativo 152/99, attribuisce alle Regioni un ruolo centrale nell attuazione delle attività necessarie al perseguimento dell obiettivo buono nella qualità dei corpi idrici entro il 2015, affidando loro l esercizio di quattro ruoli chiave: pianificazione ed attuazione del monitoraggio della qualità delle acque; redazione ed approvazione del Piano di tutela delle acque; disciplina del regime degli scarichi delle acque reflue; disciplina di un gruppo di materie specifiche (aree sensibili, zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, acque meteoriche, acque di restituzione, acque destinate all utilizzazione agronomica), essenziali al corretto esercizio delle competenze relative alla tutela delle acque. La Regione Toscana ha attuato il percorso indicato dalle norme comunitarie e nazionali attraverso i seguenti atti: definizione e messa a regime della rete di monitoraggio, adeguandola nel 2001 e da ultimo nel 2010, alle norme vigenti. I corpi idrici superficiali e sotterranei oggetto di monitoraggio e la relativa rete sono stati definiti rispettivamente dalle deliberazioni di Giunta n. 937/2012 e n. 100/2010;

3 Pag. 3 di 17 definizione delle norme per la tutela delle acqua dall inquinamento, attraverso la predisposizione della L.R. 20/2006 (come modificata da:- L.R. 28/11/2006, n L.R. 03/03/2010, n. 28,- L.R. 21/03/2011, n. 10, - L.R. 10/10/2011, n. 50, - L.R. 28/12/2011, n. 69, - L.R. 27/03/2012, n. 12, - L.R. 09/08/2013, n. 47); definizione delle norme per far fronte alle situazioni di emergenza idrica; approvazione del Piano del Tutela delle Acque con delibera del Consiglio Regionale n. 6 del 25 gennaio 2005; successivamente adeguato alle disposizioni statali intervenute (D.M. 131/2008, D.M. 56/2009, di modifica dell allegato 1 alla parte III del D.Lgs 152/2006, D.lgs. 30/2009 relativa alla protezione delle acque sotterranee dall inquinamento e deterioramento) con le Deliberazioni di Giunta Regionale n. 416/2009, n. 100/2010 e n. 937/2012. Insieme alle tematiche inerenti la tutela delle acque, la normativa regionale ha riorganizzato il Servizio idrico integrato in Toscana, attraverso la Legge regionale 28 dicembre 2011, n. 69 Istituzione della Autorità idrica toscana e delle Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani promulgata in attuazione dell articolo 2, comma 186 bis, della L.191/2009 (legge finanziaria 2010) e del DPCM 25 marzo 2011, in forza dei quali le esistenti Autorità di ambito territoriale (AATO) del servizio idrico integrato venivano soppresse alla data del 31 dicembre La L.R. 69/2011 riordinando e rendendo più funzionale la disciplina del servizio idrico integrato, istituisce quindi un unico ambito territoriale ottimale per la Toscana. Le funzioni precedentemente svolte dalle sei Autorità di Ambito (AATO) ovvero la programmazione, l organizzazione ed il controllo sull attività di gestione del servizio idrico integrato, vengono trasferite all Autorità idrica toscana (AIT), ente rappresentativo di tutti i comuni appartenenti all ambito territoriale ottimale, nell ottica di arrivare, a regime, ad una gestione unica del servizio. Con questa legge inoltre viene potenziato il ruolo della Regione, in relazione all individuazione e realizzazione degli interventi di interesse strategico regionale e all attribuzione di poteri sostitutivi sia per garantire la realizzazione delle infrastrutture, sia per assicurare l adempimento da parte dei soggetti gestori degli obblighi contrattuali e di quelli derivanti direttamente dalla legge. La questione del risparmio idrico per gli usi potabili è trattata in un apposito articolo della legge regionale 69/2011 la quale rimanda ad uno specifico regolamento che detti disposizioni per la riduzione e l ottimizzazione dei consumi di acqua erogata a terzi dal gestore del servizio idrico integrato attraverso l adozione, da parte degli utenti del servizio stesso, di comportamenti miranti al conseguimento di obiettivi di risparmio e di tutela della risorsa destinata al consumo umano. La legge regionale n. 69/2011 affronta anche la questione della disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano erogate a terzi mediante impianto di pubblico acquedotto, rimandando le specifiche tecniche ad un regolamento regionale che ancora non è stato emanato. Relativamente all emergenza il riferimento normativo regionale è, in particolare, la recente Legge Regionale 24/2012, uno strumento ordinario le cui disposizioni si attivano a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza regionale e che disciplina le azioni volte a contrastare le situazioni di crisi nel rispetto della tutela del patrimonio idrico esistente. In particolare nella legge sono disciplinate le modalità operative e l attuazione degli interventi finalizzati al superamento delle situazioni di emergenza idrica ed idropotabile che, per la loro peculiarità di fenomeni non improvvisi, possono essere gestite in maniera diversa dalle altre calamità. Lo strumento primario è individuato nel piano straordinario di emergenza, approvato dal Presidente della Giunta Regionale, che contiene interventi e misure atti a garantire l omogeneità delle azioni intraprese e contestualmente a verificarne la sostenibilità in ordine ad una corretta gestione della risorsa che si concretizza anche attraverso il risparmio idrico ed un equo riparto tra i diversi usi ed utilizzatori. Relativamente all emergenza idrica 2012 la Regione Toscana con DPGR n. 87 del 4 Aprile 2012 aveva dichiarato per tutto il territorio ragionale, lo stato di emergenza regionale per condizioni di siccità ai sensi dell'art. 11 comma 2 lett. a) L.R. 67/2003, impegnando le strutture regionali a predisporre un piano regionale per l emergenza idrica, che individuasse: la mappa delle situazioni di crisi in essere e di quelle attese ; il programma degli interventi per il recupero delle perdite in rete; le ulteriori misure e interventi distinti in immediatamente attivabili, di breve e di medio periodo, da individuare tenuto conto dei diversi usi della risorsa idrica e in ragione degli scenari evolutivi possibili per le attuali fonti di approvvigionamento; i costi, i tempi e le procedure di attuazione dei diversi interventi; i soggetti responsabili e quelli coinvolti.

4 Pag. 4 di 17 In attuazione del sopra citato decreto n. 87/2012 è stato predisposto da parte delle strutture regionali competenti, in raccordo con l Autorità Idrica e i soggetti Gestori, il Piano straordinario di emergenza per la gestione della crisi idrica ed idropotabile, approvato con DPGR 142/ OBIETTIVI GENERALI DI PIANIFICAZIONE Gli obiettivi generali della pianificazione degli interventi perseguiti dal Gestore del SII di ATO5 sono i seguenti: garantire la qualità dell acqua erogata ai sensi del D.Lgs, 31/2001 e smi e la continuità del servizio anche nei periodi di punta turistica; assicurare che la qualità dei reflui scaricati in ambiente rispetti i limiti normativi (d.lgs 152/06 e smi) e consenta la balneabilità sulle coste; completare gli interventi previsti dal piano stralcio regionale per scarichi degli agglomerati oltre 2.000AE; interventi che verranno inseriti nel nuovo piano stralcio regionale in corso di stesura; realizzare gli interventi sugli scarichi degli agglomerati sotto i 2.000AE e sopra i 200AE in base all Accordo di Programma di cui al DPGR n.143 del 3/8/2015. aumentare le condizioni di sicurezza dei lavoratori negli impianti in gestione (D.Lgs 81/08); migliorare la sostenibilità ambientale dei servizi prestati attraverso il contenimento delle emissioni, la riduzione dei consumi energetici mediante l utilizzo di apparecchiature e tecnologie più performanti; migliorare l efficienza del Servizio idrico attraverso la riduzione delle perdite fisiche di rete, il rinnovamento del parco misuratori; 1.3 CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO E DELL INFRASTRUTTURAZIONE PRESENTE ASA eroga il Servizio Idrico Integrato nell ambito della Conferenza n.5 Toscana Costa ; precisamente sono interessati 33 Comuni di tre Province: Livorno, Pisa e Siena. La popolazione residente e fluttuante è distribuita nei comuni come di seguito rappresentato (dati al 31/12/2015): ZONA COMUNE Popolazione residente al 31/12/2015 Popolazione fluttuante al 31/12/2015 Bassa Val di Cecina Bibbona Val di Cornia Campiglia Marittima Elba Campo nell'elba Elba Capoliveri Nord Est Capraia isola Bassa Val di Cecina Castagneto Carducci Bassa Val di Cecina Cecina Nord Est Collesalvetti Nord Est Livorno Elba Marciana Elba Marciana Marina Val di Cornia Piombino Elba Porto Azzurro Elba Portoferraio Elba Rio Marina Elba Rio nell'elba Bassa Val di Cecina Rosignano Marittimo Val di Cornia San Vincenzo

5 Pag. 5 di 17 Val di Cornia Sassetta Val di Cornia Suvereto Bassa Val di Cecina Casale Marittimo Bassa Val di Cecina Castellina Marittima Alta Val di Cecina Castelnuovo VdC Bassa Val di Cecina Guardistallo Alta Val di Cecina Montecatini VdC Bassa Val di Cecina Montescudaio Val di Cornia Monteverdi Marittimo Bassa Val di Cecina Orciano Pisano Alta Val di Cecina Pomarance Bassa Val di Cecina Riparbella Bassa Val di Cecina Santa Luce Alta Val di Cecina Volterra Alta Val di Cecina Radicondoli TOTALI Nel mese di agosto sono state registrate presenze turistiche complessivamente pari a Il territorio gestito presenta zone con notevoli differenziazioni per l orografia, la distribuzione e le caratteristiche della risorsa idrica, la tipologia dei sistemi idrici e fognari e la domanda stagionale del servizio idrico. Possono individuarsi cinque aree omogenee: Zona nord-est livornese, Bassa Val di Cecina; Alta Val di Cecina; Val di Cornia; Isole d Elba e Capraia. Nella zona Nord est vi è la singolarità che la città di Livorno non ha possibilità di approvvigionarsi di acqua, se non a 45 km di distanza, nel subalveo del Serchio presso Vecchiano (Pisa) e presso Lucca. Altra fonte d approvvigionamento è nel Comune di Collesalvetti. Nella zona Bassa Val di Cecina l approvvigionamento proviene dalle falde del fiume Cecina, la cui portata è sensibile alle variabilità climatiche con anni spesso siccitosi, e dalla fascia costiera, dove peraltro avanzano i fenomeni di ingressione salina. L Alta Val di Cecina è caratterizzata da un territorio impermeabile, privo di falde idriche, e il rifornimento richiede importanti trasferimenti con il superamento di più dislivelli. La Val di Cornia ha una falda che risente molto delle variazioni climatiche, con anni, sempre più frequenti, in cui si verificano crisi idriche. Inoltre la presenza delle colline metallifere e di fenomeni di vulcanesimo che si verificano nella zona dei soffioni boraciferi comportano la presenza nelle acque di sali minerali in quantità superiori ai limiti ammessi dalla normativa. La pianura ha invece gravi problemi di subsidenza e nelle falde avanza l ingressione salina. L Isola di Capraia è praticamente priva di acqua dolce e l approvvigionamento è garantito dalla sola dissalazione. L Isola d Elba ha necessità idriche nel periodo turistico ben superiori alle proprie disponibilità e il 50% dell acqua prodotta nell anno viene trasferita dalla Val di Cornia tramite una condotta sottomarina. Complessivamente su tutto il territorio scarseggia la risorsa idrica, anche in considerazione delle pluralità di usi. La vocazione turistica del territorio e delle isole in particolare, un agricoltura idro-esigente e due importanti poli industriali, Solvay a Rosignano e le acciaierie di Piombino, confliggono con la scarsa risorsa presente. Questo comporta una gestione complessa delle fonti di approvvigionamento. ASA ha contribuito, anche sul piano finanziario (circa 18 Milioni di Euro) ad alleggerire il carico dei prelievo da acque di falda mediante la realizzazione di due acquedotto industriali che consegnano acque in uscita dai depuratori civili. Si tratta dell impianto di post trattamento e collettamento allo stabilimento Solvay delle

6 Pag. 6 di 17 acque dei depuratori di Rosignano e di Cecina, e del collettamento e post trattamento delle acque dei depuratori di Piombino, Venturina e San Vincenzo. Questi interventi consentono un riuso di acque, prima prelevate in falda per 6milioni di mc/a. La forte presenza turistica, che in estate si stima porti gli abitanti serviti da ad oltre 1 milione, ha una punta all Isola d Elba dove, dalle presenze invernali si passa alle nell intorno del Ferragosto. Tutto questo comporta un dimensionamento delle infrastrutture di gran lunga superiore a quello necessario dei tre quarti dell anno. La qualità dell acqua disponibile sul territorio gestito è tale che oltre il 72% dell acqua estratta ha necessità di trattamento con specifici impianti. Sono stati realizzati 32 impianti di trattamento per riportare nella norma parametri quali: Ferro, Manganese, Solfati, Nitrati, Mercurio, Cloruri, Trelina, Arsenico, Boro, Trialometani L Arsenico è presente in alta Val di Cecina, dove sono stati costruiti tre impianti, ma soprattutto è presente, insieme al Boro, in Val di Cornia. In questa zona i due inquinanti naturali hanno comportato la costruzione di tre impianti per l arsenico e due per il boro. In particolare due di questi, localizzati a Franciana (Piombino), hanno dimensioni eccezionali: 260 l/s quello per l arsenico e 350 l/s quello per il Boro. Il costo per la costruzione degli impianti, entrati in esercizio nel 2011 e 2012, e le necessarie modifiche all acquedotto, hanno comportato investimenti per oltre 20 milioni di euro. I costi di gestione annua di questi due impianti è di circa 2 milioni di euro, mentre per l intero ATO si ha un costo di gestione annua per tutti gli impianti di trattamento di circa 4 milioni di euro. La singolarità delle acque della Val di Cornia comporta che i due impianti lavorino in serie ed in effetti è come se fossero due diversi impianti. Considerando che gli impianti per boro e arsenico di Franciana trattano l acqua in processi completamente separati, e quindi due volte, in effetti viene trattato il 103% dell acqua prodotta nel territorio gestito. Si riportano di seguito i principali dati relativi alle infrastrutture del SII (aggiornamento al 31/12/2015). Acquedotti Volume annuo complessivo distribuito: mc reti di adduzione e distribuzione: km impianti di sollevamento: 208 impianti di potabilizzazione: 30 impianti di disinfezione: 168 serbatoi: 342 sorgenti: 182 opere di captazione superficiali: 4 pozzi: 364 Fognature e depurazione impianti di depurazione: 77 scaricatori di piena: 236 reti fognarie: km allacci fognari: 844 km fanghi di depurazione prodotti e smaltiti: t. Per quanto riguarda il sistema fognario e depurativo i cui dati generali sono sopra riportati, si evidenzia che la maggior parte degli agglomerati sono serviti da reti fognarie spesso di tipo misto. La rete è composta anche da numerose stazioni di sollevamento; in pianura esse sopperiscono alle scarse pendenze di scorrimento mentre in collina servono a superare i dislivelli in modo da far confluire i reflui verso il punto di scarico finale. Mentre per quanto riguarda il trattamento depurativo dei reflui, la situazione vede l Alta Val di Cecina priva di impianti di trattamento adeguati. Infatti sono in corso di realizzazione o in previsione di realizzazione depuratori per tutte le principali località dell Area (Volterra, Saline, Pomarance, Castelnuovo VC). Mentre altri impianti, alcuni dei quali ricompresi nel Piano stralcio per gli agglomerati sopra i 2000AE, presentano criticità che richiedono interventi di adeguamento funzionale e potenziamento. In particolare si tratta dei depuratori di: Livorno, Rosignano Solvay, Piombino, S.Vincenzo e Venturina.

7 Pag. 7 di CRITICITA NELL EROGAZIONE DEL SII Le criticità identificate nell ambito della gestione di ASA spa, così come definite nella Del. AEEGSI 644/2015/R/idr e nello schema tipo di cui all allegato1 sono di seguito riportate. Si precisa che tutte le criticità indicate erano già presenti nel PdI K-Criticità nella conoscenza delle infrastrutture (reti e impianti) K3. Assenza o inadeguatezza di sistemi di misura e controllo delle infrastrutture K3.1.nonostante negli anni precedenti si sia operato molto, rimane sempre la necessità perfezionare e completare la conoscenza dei principali parametri ingegneristici del SII. K4. Assenza o inadeguatezza del sistema digitale di archiviazione degli elementi di conoscenza fisica e funzionale degli asset. K4.1.necessita incrementare lo sviluppo del sistema digitale di archiviazione delle infrastrutture del SII. A-Criticità nell approvvigionamento idrico (captazione e adduzione) A1. Inadeguatezza sistema fonti approvvigionamento A1.1. Insufficienza delle fonti per garantire la sicurezza dell approvvigionamento. L approvvigionamento idrico di ATO5 è messo fortemente sotto stress dal sostanziale aumento dell utenza servita durante il periodo estivo nel quale si concentra il massimo afflusso turistico. Tale fenomeno determina l insufficienza dell approvvigionamento in particolare all Isola d Elba dove, per sopperire a ciò, si devono sviluppare nuove risorse quali pozzi, opere di presa superficiale, e impianti di dissalazione acqua mare. A1.3. vulnerabilità delle fonti d approvvigionamento Occorre intervenire per migliorare la sicurezza e la salvaguardia delle risorse idriche A1.4. mancata individuazione aree di salvaguardia o mancata attuazione dei provvedimenti di salvaguardia Occorre il completamento delle richieste di concessione per gli emungimenti dell ATO5 A3. Non totale copertura/cattivo funzionamento/vetustà misuratori opere di presa A3.1. occorrono investimenti per potenziare gli strumenti di misura della risorsa prodotta A4. Inadeguatezza infrastrutture di adduzione A4.2. inadeguatezza /scarsa flessibilità delle condizioni di esercizio delle infrastrutture La criticità consiste nella necessità di potenziare e mettere in sicurezza dal punto di vista della continuità del servizio, gli acquedotti di Livorno e di Collesalvetti Fenomeni di insufficiente pressione si verificano in varie situazioni; sono previsti interventi per la regolazione delle pressioni, alte e basse, ed il loro relativo telecontrollo. A4.3. capacità idraulica delle infrastrutture non rispondente ai livelli di domanda Tali problemi si manifestano soprattutto in Val di Cecina. Occorre il potenziamento o raddoppio di alcune adduttrici in particolare in Alta Val di Cecina per servire Volterra e Pomarance. A7. Inadeguatezza condizioni fisiche delle reti e degli impianti A7.2.inadeguate condizioni fisiche delle opere civili degli impianti La criticità si evidenzia soprattutto negli impianti idrici al servizio di Volterra ed in parte di Monteverdi Marittimo. A7.3. inadeguate condizioni fisiche delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche Su tutto in territorio di ATO5 occorre un generale miglioramento delle condizioni di affidabilità delle apparecchiature in oggetto

8 Pag. 8 di 17 P-Criticità degli impianti di potabilizzazione P2.insufficiente qualità dell acqua trattata P.2.1. mancato rispetto dei limiti imposti dalla normativa per le acque destinate all uso potabile Non potendo concentrare in impianti di grossa taglia, se non in pochi casi, i trattamenti per la qualità delle acque immesse nella rete idrica, è necessario realizzare molti impianti di piccola/media taglia dislocati in corrispondenza delle varie fonti d approvvigionamento distribuite sul territorio di ATO5. Sono quindi da prevedere interventi per l eliminazione dei THM nel trattamento delle acque superficiali ed impianti per l eliminazione della torbidità, nonché per l abbattimento del Ferro/manganese e per la disinfezione. B. Criticità nella distribuzione B1. Inadeguatezza delle condizioni fisiche di reti e impianti B1.1. inadeguatezza fisica delle condotte delle reti di distribuzione Sono previsti interventi di potenziamento delle reti idriche di tutto l ATO5. B1.3. inadeguate condizioni fisiche delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche Occorrono interventi su tutto il territorio gestito di potenziamento delle centrali di sollevamento ed in generale sugli impianti di distribuzione idrica B1.4. alto tasso di rotture delle condotte Su tutto il territorio di ATO5 persiste questa criticità che comporta la necessità di interventi significativi di manutenzione straordinaria sulle reti esistenti B1.5 alto tasso di rotture delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche Su tutto il territorio di ATO5 persiste questa criticità che comporta la necessità di interventi significativi di manutenzione straordinaria sugli impianti di distribuzione esistenti B4. Alto livello di perdite delle reti e degli impianti. B.4.1.alto livello di perdite idriche lungo reti di distribuzione Criticità diffusa specie nei periodi estivi quando le reti sono molto sollecitate. In particolare sull Isola d Elba. Occorre un programma di ricerca perdite e successivi interventi per la loro eliminazione B11. Altre criticità B11.1. altre criticità Occorre intervenire sul potenziamento degli allacci d utenza e sulla sostituzione dei contatori relativi C. Criticità servizio fognatura (reti nere e miste) C2. Inadeguatezza condizioni fisiche di reti e impianti C2.1.condotte fognarie Da prevedere numerosi interventi a causa dell età avanzata delle reti. C2.3. apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche impianti Da prevedere interventi in varie stazioni di sollevamento per la loro messa a norma e/o potenziamento C2.6.Alto tasso rottura delle condotte Occorrono numerosi interventi per la riduzione delle perdite soprattutto sul reticolo fognario minore ed alcuni collettori principali C4.Insadeguatezza dimensionale infrastrutture C4.2. inadeguatezza scaricatori di piena Molti degli sfioratori di piena necessitano di interventi per adeguarne la potenzialità e per eseguire interventi edili di sistemazione.

9 Pag. 9 di 17 C8.altre criticità C.8.1 occorre eseguire l adeguamento di allacci fognari inadeguati o in cattive condizioni di manutenzione. D. Criticità degli impianti di depurazione D1. Assenza o insufficienza trattamenti depurativi D1.1.assenza del servizio La maggior parte degli agglomerati presenti in Alta Val di Cecina sia sopra che sotto i 2000AE non sono dotati di depurazione ad eccezione di Volterra che è coperta parzialmente. I principali agglomerati interessati sono Volterra, Pomarance, Guardistallo, Montescudaio, Castellina, Castelnuovo VC. D.1.2.incrementi di carico per allacci nuove urbanizzazioni o dismissione vecchi depuratori La criticità interessa il depuratore di Marina di Castagneto C. D1.5 assenza di trattamenti appropriati. La criticità esiste e riguarda tutti gli agglomerati dell ATO5 sotto i 2000AE e sopra i 200AE che sono inseriti nell AdP della Regione toscana. D2.inadeguatezza impianti di depurazione D2.3.inadeguatezza apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche Necessita l adeguamento funzionale in tal senso di impianti operanti da molti anni. D2.4. estrema frammentazione del servizio di depurazione In alcune zone nei comuni di Rosignano, dell Alta val di Cecina (Pomarance e Montecatini VC) e dell Isola d Elba presentano agglomerati molto piccoli serviti o meno da impianti di trattamento. Per l ottimizzazione funzionale e gestionale del servizio occorre realizzare dei collettori fognari al fine di concentrare i trattamenti depurativi. D2.7.criticità legate alla potenzialità di trattamento Le criticità interessano in particolare il depuratore di Rosignano Solvay che deve essere praticamente raddoppiato ed il depuratore di Livorno- Rivellino, ma anche gli impianti di Campiglia M., Capoliveri, Piombino e Collesalvetti). D2.8.trattamento fanghi incompleto I principali impianti di depurazione che sono dotati di trattamento fanghi, richiedono interventi di adeguamento e potenziamento essenziali per la riduzione dei costi di smaltimento. In particolare gli interventi riguardano Cecina, Rosignano Solvay, Piombino e Livorno. D5. Non totale copertura/cattivo funzionamento/vetustà misuratori D5.1. Non totale copertura dei misuratori e dei campionatori Occorre completare l installazione delle apparecchiature suddette in tutti i principali impianti di depurazione. G. Criticità dei servizi all utenza G2. Inadeguatezza servizi di assistenza all utenza G2.1. agli sportelli commerciali occorre un adeguamento e potenziamento del sistema di rilevazione degli accessi e di misurazione dei tempi d attesa degli utenti. M. Criticità generali della gestione M1. Margini di miglioramento dell efficienza economica e funzionale della gestione M1.4. margini di miglioramento dell efficienza economica e funzionale della gestione di infrastrutture di fognatura Occorre potenziare ad adeguare il parco automezzi per le operazioni di autoespurgo e disotruzione delle condotte fognarie a gravità. L adeguamento consente di programmare e eseguire le operazioni di manutenzione fondamentali per conservare in efficienza le condotte di fognatura.

10 Pag. 10 di 17 M2. Necessità di sviluppo della pianificazione degli interventi di manutenzione e sostituzione periodica M.2.1.necessità di sviluppo della pianificazione degli interventi di manutenzione e sostituzione degli asset Occorre sviluppare opportunamente la programmazione degli interventi di manutenzione sui depuratori e le stazioni di sollevamento. M3. Sicurezza delle condizioni di lavoro M.3.1.Criticità nella sicurezza delle condizioni di lavoro Nonostante si sia operato da tempo per migliorare profondamente la sicurezza dei luoghi di lavoro, occorre comunque ammodernare ed integrare le attrezzature nell ottica del miglioramento delle condizioni di sicurezza 3. INDICATORI DI PERFORMANCE DEL SII E LIVELLO ATTUALE Per ciascuna criticità sono descritti gli indicatori di performance individuati per rappresentare l operatività e lo stato infrastrutturale del SII. La loro scelta è riferita a quanto indicato nel Piano d Ambito 2009 approvato da AIT. Per i parametri di performance ed i livelli di servizio attuali si rimanda alla Mappa sezione Criticità & Indicatori. 4. ANALISI DELLE OPZIONI PROGETTUALI Tale analisi si dà per svolta con la redazione ed approvazione del Piano d Ambito 2009 da parte di AIT. 5.CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI In allegato alla presente relazione, si trova la Mappa degli interventi previsti dal 2016 al 2026 con particolare focus sugli interventi del periodo regolatorio Nella Mappa, in corrispondenza dell apposita sezione cronoprogramma degli interventi , in relazione alle criticità evidenziate, si descrivono gli interventi previsti. Dal cronoprogramma emerge che l importo degli interventi che si prevede di realizzare è il seguente: Periodo TOTALE CONTRIBUTO TARIFFA Servizio acquedotto , , ,93 Servizio fognatura/depurazione , , ,31 Totali , , ,24 6.STRATEGIE D INTERVENTO PER LA RISOLUZIONE DELLE CRITICITA In relazione alle criticità riscontrate e dei relativi indici di performance, ASA si prefigge di raggiungere i nuovi livelli di performance e quindi risolvere o mitigare le suddette criticità attraverso le seguenti strategie. A seguito del progetto di abbattimento del Boro e dell Arsenico messo in atto dal 2011 e realizzato entro la scadenza stabilita del 31/12/2012, molti interventi previsti dal vecchio PdA sono stati eliminati o riprogrammati per adattarli alle nuove esigenze. La realizzazione degli impianti di trattamento di Boro e Arsenico in Val di Cornia, ha pertanto comportato un ripensamento della linea strategica che prevedeva la creazione di due lunghe dorsali di acquedotto; la dorsale Alta Val di Cecina- Bassa Val di Cecina e la dorsale costiera Collesalvetti- Piombino.

11 Pag. 11 di 17 Quest ultima infrastruttura avrebbe potuto evitare la costruzione degli impianti di trattamento Boro-Arsenico, operando con miscelazioni delle acque proveniente da nord. I tempi ristretti dovuti alla scadenza delle deroghe e le difficoltà tecniche ed autorizzative necessarie per la realizzazione della condotta, nonché gli ingenti costi di costruzione, hanno fatto propendere per la soluzione impiantistica. Per quanto riguarda l aumento della risorsa idrica disponibile è stato dato maggior risalto alla perforazione di nuovi pozzi su tutto il territorio, Elba compresa, limitando la realizzazione di opere di presa superficiale e di sbarramento. Altro importante intervento strategico destinato a migliorare il livello di autonomia idrica dell isola d Elba rispetto alle risorse provenienti dal Continente, è la realizzazione del dissalatore per acqua di mare a Capoliveri. L impianto ad osmosi inversa dimensionato per 40 l/s, sarà del tipo modulare in modo da consentire la futura aggiunta di ulteriori linee di trattamento fino a complessivi 160 l/s; nel PdI si prevede il primo lotto da 40 l/s. Ciò in quanto il completo raggiungimento dell autonomia idrica dell Elba attraverso la realizzazione di un dissalatore capace di sopperire per intero alla portata della condotta sottomarina (appunto 160 l/s) è stato recepito dal PAER regionale come una delle opere strategiche principali della Toscana. Saranno quindi messe in atto tutte le azioni necessarie ad ottenere il finanziamento e la realizzazione di quest opera, divenuta sempre più urgente in conseguenza delle condizioni di vetustà in cui attualmente versa la condotta sottomarina, la quale ha superato da tempo la vita utile prevista. Per l acquedotto di Volterra e Pomarance, in particolare, rispetto al precedente Piano che prevedeva la realizzazione di un campo pozzi in loc. Fosini (Radicondoli) e relative condotte di adduzione, considerata la scarsa qualità chimico-fisica dell acqua emersa a seguito delle perforazioni esplorative e considerati gli alti costi di adduzione, si è optato per la realizzazione di un campo pozzi nel subalveo del Fiume Cecina in loc. Ponteginori (Montecatini VdC), con relativa condotta adduttrice che da Ponteginori, tramite apposito accumulo e rilancio, trasferirà le acque emunte al serbatoio di Saline di Volterra adeguatamente potenziato e da qui, con un ultimo tratto attualmente in avanzata fase di realizzazione, le acque raggiungeranno una nuova centrale di accumulo e rilancio (loc. Cappuccini) che permetterà di alimentare la rete di distribuzione dell abitato di Volterra. In Bassa Val di Cecina è stato raggiunto un accordo di programma con la Regione Toscana e gli Enti Locali per lo sfruttamento di una falda di acqua pregiata in precedenza concessa ad uso industriale. Per quanto riguarda il servizio di fognatura e depurazione, le opere più importanti nell ambito dell attuazione del Piano stralcio e del potenziamento dei principali impianti sono: l adeguamento della depurazione della città di Livorno, per cui sono previsti investimenti per circa L intervento prevede anche di destinare parte delle acque depurate al riutilizzo industriale. L altro intervento rilevante è lo spostamento del trattamento depurativo di Portoferraio dall attuale inadeguato impianto di Grigolo a Schiopparello. L opera è composta dall ampliamento dell attuale depuratore di Schiopparello (da a AE) e dalla realizzazione ex-novo della collettrice fognaria dal Grigolo al nuovo depuratore per un totale di 8km di condotta premente. Il nuovo impianto sarà realizzato utilizzando un trattamento biologico (MBR) che permetterà di produrre acqua depurata di elevata qualità perfettamente riutilizzabile sia per attività industriali che per l irrigazione. Gli altri impianti di depurazione da realizzare o adeguare nell ambito del Piano Stralcio degli scarichi oltre i 2000AE sono i seguenti: depuratore di Rosignano Solvay. Potenziamento da AE a AE depuratore di Venturina. Potenziamento fino a AE depuratore Ferriere di Piombino. Adeguamento funzionale a parità di abitanti equivalenti (35.000E) depuratore di Pomarance. Nuovo impianto da 4.500AE depuratore di Volterra sud. Nuovo impianto da 6.000AE Per quanto riguarda l agglomerato di Pomarance, è prevista anche la realizzazione della rete fognaria integrativa dell esistente che permetterà di convogliare al depuratore tutti i reflui del paese. Il PdI prevede anche investimenti mirati al potenziamento dell automazione degli impianti acquedottistici e fognari e ad incrementare la strumentazione che permette il telecontrollo e la supervisione a distanza di tutti gli impianti più critici dal punto di vista dell impatto sull ambiente (es. stazioni di sollevamento della fognatura) e della continuità del servizio (centrali di accumulo e pompaggio dell acquedotto).

12 Pag. 12 di 17 Una larga parte del programma degli interventi riguarda manutenzioni straordinarie sia delle reti acquedottistiche e fognarie esistenti, che la manutenzione delle opere edili e impiantistiche di impianti di acquedotto, potabilizzazione e per impianti di depurazione. 7.ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI RISPETTO AL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI 2014/2017 Premesso che le criticità e le strategie di risoluzione indicate nel PdI si equivalgono con quelle indicate nel PdI , sostanzialmente la differenza tra i suddetti periodi regolatori si riscontra solo nel biennio con un trasferimento di parte degli interventi non conclusi al 2016 e Di seguito, divisi per servizio acquedotto e per servizio fognatura e depurazione, si riportano gli interventi eseguiti e gli scostamenti da quelli preventivati nel PdI ACQUE POTABILI Il presente documento rende conto degli interventi di investimento che il Gestore del SII ha posto in atto e realizzato nel corso del 2014 e del 2105 relativamente al Servizio acque potabili, messi a confronto con le previsioni d investimento per il contenute nel PdI Premesso che come di consueto nella realizzazione degli interventi di investimento è stata data la priorità ai lavori di completamento degli interventi iniziati prima del 2014 e non ancora terminati, si osserva che il consuntivo del periodo è sostanzialmente più basso del preventivo. Ciò in quanto la necessità di rendere coerenti i piani d investimento col PEF delle banche costringe a dilazionare nel tempo alcune opere, andando ad eseguire quelle che si ritengono prioritarie a garanzia dell efficienza del servizio di erogazione idropotabile sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. A questo si aggiunga che alcune opere ricadenti nell Accordo Boro- Arsenico ovvero il dissalatore di Mola, non hanno ancora oggi trovato la copertura finanziaria sia pur prevista nell Accordo stesso e pertanto non è stato possibile iniziarle nel corso del biennio in esame. Per quanto detto il progetto della realizzazione del lago di Puretta è stato portato dopo il 2019, mentre si è lavorato molto sugli interventi di manutenzione straordinaria in particolare dell acquedotto di Livorno e delle sue adduttrici da Filettole e Mortaiolo, dei serbatoi di accumulo e delle fonti d approvvigionamento per assicurare la costanza del servizio idropotabile all agglomerato più importante di tutto l Ambito, messa a dura prova dai guasti e calamità naturali intervenute negli anni immediatamente precedenti. Hanno avuto altresì un peso rilevante anche le manutenzioni straordinarie e gli adeguamenti impiantistici di reti, impianti e serbatoi di tutti gli altri acquedotti dell ATO5, con lo stesso obbiettivo di assicurare la qualità e continuità del servizio nonché l efficienza delle apparecchiature elettromeccaniche ed elettriche facenti parte degli impianti di potabilizzazione, di sollevamento e captazione. L altra criticità rilevante del servizio di acquedotto di ATO5 su cui si è intervenuti è costituita dall Isola d Elba. Qui si è puntato alla distrettualizzazione, alla realizzazione di nuovi pozzi ed alla manutenzione di sorgenti ed opere di presa superficiali, nonché alla realizzazione dell invaso del Condotto da mc nel comune di Portoferraio. Progetti specifici: PROGETTI FACENTI PARTE DELL ACCORDO BORO-ARSENICO Nel biennio sono state completate le opere a rete ed impiantistiche legate al suddetto progetto fatta eccezione, come si diceva, del dissalatore acqua mare previsto presso l area di Mola di Capoliveri. Data l importanza di quest ultimo intervento, resasi ancor più manifesta alla fine del 2015 quando si è venuti a conoscenza delle indagini sulla condizione della condotta sottomarina Piombino-Cavo, nel 2016 si è attivato un Gruppo di lavoro di cui fa parte anche AIT, con lo scopo di predisporre celermente un progetto definitivo, rispondente alle ultime necessità intervenute, da portare quanto prima in Conferenza dei servizi per essere approvato. Il progetto, attualmente, è in stato avanzato di realizzazione e si conta di presentarlo nella Conferenza la cui convocazione dovrebbe avvenire entro il prossimo settembre. L obbiettivo è quello di iniziare le opere entro la primavera del 2017, sempre che siano risolti i problemi di natura economica. ACQUEDOTTI ALTA VAL DI CECINA I finanziamenti regionali e dei Comuni di Pomarance e Castelnuovo Val di Cecina, supportano questi interventi.

13 Pag. 13 di 17 Il più importante è il nuovo acquedotto Ponteginori- Saline- Volterra, finalizzato a trasferire le acque dei pozzi di Serranuova, già realizzati e da realizzare, da Ponteginori (Montecatini VC) all acquedotto di Volterra, svincolando sostanzialmente l approvvigionamento della città dai pozzi di Puretta. Ciò libererà indirettamente nuove risorse idriche per i comuni di Pomarance e Castelnuovo VC, eliminando le emergenze idriche che si sono susseguite negli anni scorsi con grave disagio per le popolazioni e elevati oneri per l Azienda. L opera acquedottistica sarà completata da tre centrali di accumulo e rilancio rispettivamente a Ponteginori, Cavallaro (Saline) e S. Vincenzo (Volterra). Queste sono state progettate e sono attualmente in corso le procedure di acquisizione delle aree e dei permessi a costruire. L altro intervento è costituito dall acquedotto Puretta- Lanciaia- Rocca Sillana interamente finanziato da Pomarance e suddiviso in due lotti il primo dei quali è iniziato nel L obbiettivo di questo intervento è quello di servire nuove utenze. Il terzo intervento acquedottistico di rilievo riguarda il Comune di Guardistallo. Anche qui l opera è stato divisa in due lotti, il primo dei quali, iniziato nel 2015, collega il pozzo Sterza (Casino di Terra) con il serbatoio intermedio. Il secondo lotto dal serbatoio intermedio al paese di Guardistallo è in corso nel L obbiettivo di questo intervento è quello di potenziare con una nuova risorsa l acquedotto di Guardistallo migliorando nel contempo la distribuzione del servizio lungo il percorso della tubazione. ACQUEDOTTO DI LIVORNO Dopo gli eventi del 2013, quando le strutture operative e tecniche aziendali furono messe a dura prova da un guasto alla condotta DN800 proveniente da Filettole presso il canale dei Navicelli (Tombolo), l ASA ha posto in atto un monitoraggio accurato sulle principali condotte adduttrici, sulla consistenza dei campi pozzi che alimentano Livorno e sulla capacità di compenso dei serbatoi cittadini. L esito di questa indagine ha portato a mettere in atto una serie di importanti lavori di manutenzione straordinaria sulle condotte provenienti da Filettole, Paduletto e Mortaiolo. Lavori che, date le dimensioni delle condotte, hanno costi importanti. Tali interventi hanno altresì comportato l inserimento di numerose valvole d intercettazione nei punti strategici, nonché la costituzione di by-pass che permettono di mettere in collegamento il DN800 proveniente da Filettole con il DN400 proveniente dai pozzi di Paduletto. Tutto ciò nell intento di evitare che future rotture delle tubazioni (le più recenti datate circa 40 anni) possano comportare la completa interruzione del servizio idrico da questa direttrice. Analogamente si è intervenuti sull altra adduttrice DN700 proveniente de Mortaiolo (Collesalvetti) che alimenta la città per circa il 40% del suo fabbisogno. Oltre alle condotte, le manutenzioni straordinarie hanno riguardato gli impianti elettrici ed elettromeccanici nonché il rifacimento di alcuni pozzi. Per quanto riguarda la capacità di compenso dei serbatoi cittadini si rileva che attualmente essa è costituita dai due serbatoi del Cisternone e dal serbatoio di Banditella per un totale di mc. Dati i consumi medi della città, al fine di garantire una riserva di almeno 24 ore, occorrerebbero circa mc di compenso. A tal proposito sono stati sviluppati vari progetti per coprire questo gap. Nel corso del 2015 è stato dato l inizio alla costruzione del nuovo serbatoio di Stagno avente una capacità utile di circa 9.000mc. Tale serbatoio, oltre all incremento del compenso, riduce drasticamente il pericolo di sovrappressioni sulla condotta adduttrice da Filettole a Stagno conseguenti alle manovre di avvio ed arresto dei pozzi e quindi si è migliorato la sicurezza nei confronti di eventuali rotture delle condotte. Ad oggi sono in corso accordi con Enel per il conferimento ad ASA di 2 grossi serbatoi presso la centrale termoelettrica di Livorno via S.Orlando attualmente in fase di dismissione. Con questi si potrà aggiungere a partire dal 2017 almeno altri mc di compenso. Qualora gli accordi non andassero in porto, resta valido il progetto di realizzazione di un nuovo grande serbatoio in località Pian di Rota che da solo sarebbe in grado di assicurare per intero la capacità di compenso richiesta. ACQUEDOTTO DELL ISOLA D ELBA Le risorse idriche autoctone dell Elba non la rendono indipendente dal punto di vista dell approvvigionamento. Esiste infatti una condotta sottomarina di 30 anni di età che trasferisce oltre il 50% di fabbisogno dai pozzi del Continente. Nel corso del si è proseguito nella realizzazione di nuovi pozzi, nella manutenzione straordinaria di sorgenti e opere di presa superficiali, nella realizzazione di nuove risorse superficiali che si è concretizzata con l avvio della costruzione della nuova presa dal Fosso Pomonte, nella costruzione dell Invaso del Condotto da mc realizzato nell area dell omonima ex-cava, infine nella ricerca e riduzione delle

14 Pag. 14 di 17 perdite d acquedotto anche mediante la distrettualizzazione. Nel 2015 è stato eseguito un intervento di manutenzione straordinaria sulla condotta sottomarina. SINTESI DEGLI INTERVENTI DI MAGGIOR RILIEVO PER L ANNO Adeguamenti e ottimizzazioni di reti idriche ed impianti per circa 3,7 M. - Manutenzioni straordinarie di reti ed impianti per circa 7,4 M. - Installazione di nuovi misuratori di portata verso le utenze e di nuovi misuratori per la misura dei flussi idrici immessi in rete per circa Distrettualizzazione reti per Realizzazione nuovi serbatoi e ampliamenti per 0,9 M. - Realizzazione e potenziamento di reti per 2,2 M. - Realizzazione di impianti di captazione, potabilizzazione e sollevamento per 2,3 M FOGNATURE E DEPURAZIONE Il presente documento rende conto degli interventi di investimento che il Gestore del SII ha posto in atto e realizzato nel corso del 2014 e del 2105 relativamente al Servizio acque reflue, messi a confronto con le previsioni d investimento per il contenute nel PdI Premesso che come di consueto nella realizzazione degli interventi di investimento è stata data la priorità ai lavori di completamento degli interventi iniziati prima del 2014 e non ancora terminati, si osserva che il consuntivo del periodo è sostanzialmente più basso del preventivo. Ciò in quanto la necessità di rendere coerente il piano d investimento col PEF delle banche costringe a dilazionare nel tempo alcune opere, andando ad eseguire quelle opere che si ritengono prioritarie poiché in grado di risolvere le maggiori criticità riguardanti la garanzia dell efficienza del servizio nei confronti degli sversamenti fognari e il rispetto delle norme sulla qualità dello scarico delle acque reflue depurate. Le sopra citate criticità vengono risolte in primo luogo con gli interventi per la realizzazione o l adeguamento funzionale dei depuratori al servizio di agglomerati oltre i 2000AE. Tali interventi sono stati oggetto di un Accordo regionale che, essendo scaduto il 31/12/2015, sta per essere rinnovato per dar modo ai Gestori del SII di adeguarsi alla normativa. La criticità riguardante la rete fognaria è dovuta a sistemi vetusti e spesso mal dimensionati che determinano il continuo rischio di sversamenti specialmente nel periodo estivo dove la rete è maggiormente sollecitata per la forte presenza turistica; su questo fronte ci si muove eseguendo interventi di manutenzione straordinaria sui tratti fognari più inefficienti, ma anche eseguendo la messa a norma elettromeccanica e l inserimento di sistemi di telerilevamento delle anomalie sulle numerose stazioni di sollevamento fognario. A riguardo delle differenze tra il preventivo ed il consuntivo, c è da segnalare che per gli impianti di depurazione relativi ad agglomerati urbani sotto i 2000AE è stato sottoscritto uno specifico Accordo regionale che ha consentito di rimodulare negli anni successivi l esecuzione di quelle opere che dovevano essere eseguite entro il Quindi una parte del gap tra preventivo e consuntivo è dovuto a tale circostanza. Nel suddetto Accordo sono rientrati anche i depuratori di Castelnuovo VC e di Montescudaio e Guardistallo in quanto, a seguito di verifiche aggiornate sulla consistenza dell agglomerato da servire, essi sono da considerare impianti sotto i 2000AE. Per altri agglomerati si sono avuti rallentamenti nella progettazione ed esecuzione dei lavori correlati ai ritardi nella acquisizione dei permessi necessari. Progetti specifici: 1. FOGNATURA PORTOFERRAIO -SCHIOPPARELLO ED AMPLIAMENTO DEL DEPURATORE DI SCHIOPPARELLO CON IL I LOTTO FUNZIONALE DA 2000 A 17280AE La città di Portoferraio è servita da un impianto di trattamento dei reflui in località Grigolo che non è in grado di garantire gli standards di qualità dello scarico per l intera popolazione, soprattutto in estate. Inoltre, a causa della sua collocazione a forte impatto ambientale, l impianto è stato sottoposto ad un provvedimento giudiziario che ha comportato l obbligo del suo spostamento in altro sito più idoneo. Il progetto ideato da ASA, prevede l adeguamento ed il potenziamento a AE del depuratore di Schiopparello che attualmente serve soltanto l omonima località (frazione di Portoferraio).

15 Pag. 15 di 17 Inoltre prevede il collettamento a Schiopparello della totalità dei reflui di Portoferraio mediante una nuova collettrice lunga circa 8.000m accompagnato ad una serie di modifiche strutturali alle stazioni di sollevamento fognario esistenti. Il depuratore, che viene progettato con tecnologia MBR, permetterà di produrre acqua qualitativamente molto buona che può quindi essere riutilizzata per scopi industriali ed irrigui. A tal fine è prevista anche una condotta per l adduzione di tale acqua alle utenze che ne faranno richiesta. L eccesso, non utilizzato, verrà scaricato nel fosso della Madonnina, nuovo corpo recettore del depuratore. I lavori di fognatura vanno avanti per lotti. Alla fine del 2015 si era posato circa il 50% delle condotte. La scarsa velocità di avanzamento dei cantieri di posa delle condotte è legata a due specifici e ricorrenti fattori. In primo luogo essendo la maggior parte del percorso delle tubazioni su strada pubblica, nei mesi da giugno a settembre compresi, il cantiere deve essere sospeso perché entra in vigore l Ordinanza comunale che vieta tali attività nei mesi estivi. In secondo luogo vi è il problema dell accumulo e smaltimento delle terre e rocce da scavo; in particolare, fino ad oggi, sull Elba non esistono adeguati impianti di ricevimento dei materiali escavati e pertanto le imprese esecutrici devono organizzarsi per portare detti materiali sul Continente con pesanti ripercussioni sui prezzi di capitolato. Per quanto sopra la fine lavori è stata riprogrammata per la primavera del I lavori di potenziamento del depuratore esistente in località Schiopparello sono iniziati nel Si tratta del I lotto funzionale che permetterà di aumentare la potenzialità dell impianto fino a coprire le esigenze depurative della città di Portoferraio insieme alla frazione di Schiopparello. Il II lotto successivo permetterà di aumentare la potenzialità a AE in modo di soddisfare le esigenze legate agli sviluppi urbanistici previsti sul territorio di Portoferraio. I lavori, il cui termine contrattuale era stabilito il 10/12/2015, sono stati prorogati al 2016 allo scopo di apportare alcune migliorie che renderanno l impianto ancora più efficiente e meno impattante rispetto all ambiente circostante. Inoltre, in sinergia con questi ulteriori interventi, si è ottenuto il risultato di aumentare la potenzialità del nuovo depuratore fino a circa AE attuando sostanzialmente quanto previsto con il II lotto del progetto originario. 2. ADEGUAMENTO FUNZIONALE DELLA RETE FOGNARIA DI CECINA La rete fognaria di Cecina è in parte separata ed in parte mista, soprattutto nelle zone di realizzazione meno recente. La rete si avvale di alcuni corsi d acqua tombati che costituiscono la sua ossatura principale. Il punto debole del sistema è costituito dall attraversamento con tali corsi d acqua della linea ferroviaria Pisa-Roma. In caso di forti precipitazioni le portate di piena provocavano allagamenti nelle zone prospicenti molto urbanizzate. Pertanto è stata progettata e realizzata una serie di interventi di mitigazione con raddoppio degli attraversamenti ferroviari e delle canalizzazioni a monte, che consentono di sopportare eventi piovosi anche intensi senza allagamenti e quindi senza disagi per la popolazione. I lavori nella zona di Vallescaia sono stati ultimati, mentre sono in corso di ultimazione quelli per il collegamento tra il Fossa della Latta ed il Fosso Cedro che consentirà di scavare il primo dal sovraccarico idraulico derivante da forti piogge. 3. DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY L aggiudicazione dell appalto per l ampliamento della potenzialità del depuratore per un I lotto fino a 45000AE, è avvenuta ad inizio 2016 e il cantiere è stato consegnato nel mese di maggio Il termine dei lavori è previsto per giugno Il ritardo nell avvio dei lavori è dovuto principalmente alle difficoltà incontrate nello svolgimento della gara d appalto. Nel corso 2014 è stato invece realizzato il nuovo by-pass d impianto. 4. ADEGUAMENTO DEL SISTEMA FOGNARIO DI NIBBIAIA-COMUNE DI ROSIGNANO MARITTIMO MEDIANTE LA TRASFORMAZIONE DEI DEPURATORI ESISTENTI IN STAZIONI DI SOLLEVAMENTO ED IL COLLETTAMENTO DEI REFLUI AL DEPURATORE DI CHIOMA- QUERCIANELLA (LI) I lavori iniziati nel 2010, hanno interessato anche la trasformazione della rete gas da GPL a metano di rete, nonché la posa di canalizzazioni di acquedotto necessarie per ottimizzare l esistente rete di distribuzione idrica. Al dicembre 2014 le opere in oggetto erano pressoché ultimate fatta eccezione per parte della rete fognaria nel centro della frazione e per il completamento delle stazioni di sollevamento che andranno a sostituire i 4 vetusti depuratori in dotazione. Nel corso del 2016 è prevista l attivazione completa della nuova rete fognaria afferente al depuratore di Chioma presso il quale, nei primi mesi del 2016, sono stati ultimati i lavori di adeguamento. I ritardi nell attuazione del progetto di fognatura sono sostanzialmente legati alle

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