The Effects of Fiscal Shocks with Debt-Stabilizing Budgetary Policies in Italy *
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1 20 gennaio 2012 The Effects of Fiscal Shocks with Debt-Stabilizing Budgetary Policies in Italy * Francesco Caprioli e Sandro Momigliano Brown Bag Lunch Meetings - Dipartimento del Tesoro Ministero dell Economia e delle Finanze * Rispetto al Tema di discussione n 839 della Banca d Italia, i risultati qui presentati tengono conto delle nuove serie trimestrali dei conti nazionali diffuse dall Istat a dicembre 2011 e dell estensione del campione dal 2010:2 al 2011:2.
2 Motivazioni Il dibattito recente su un tema antico Le azioni di stimolo fiscale sono efficaci? Quanto inciderà sulla crescita il consolidamento fiscale? Recenti indicazioni della ricerca analizzare effetti delle politiche di bilancio tenendo conto della dinamica del debito 2
3 Obiettivi e metodo del lavoro Questo paper Utilizziamo dati trimestrali di cassa del periodo 1982:1 2011:2 per var. di bilancio: consumi collettivi (anche distinguendo tra spese x personale e acquisti beni e servizi), entrate nette Fonte: Relazione Trimestrale di Cassa (estensione dal 2004:4 del database di un precedente lavoro: Giordano et al., 2008 osservazioni 92 => 118) Stimiamo per l economia italiana gli effetti della politica di bilancio sul PIL privato (ma anche consumi e investimenti), inflazione e tassi d interesse usando un approccio SVAR [identificazione alla Blanchard e Perotti (2002) ] Introduciamo nel modello il debito pubblico, modificando lievemente la metodologia proposta da Favero e Giavazzi (2007) e la domanda estera 3
4 Il debito (1) Gran parte della letteratura empirica che usa SVAR non include il debito (Blanchard and Perotti (1992), Perotti (2002, 2005), Fatas & Mihov (2001), Mountford & Uhlig (2002), Burriel et al. (2010), Giordano et al. (2008) Il debito viene introdotto da Chung and Leeper (2007) e Favero and Giavazzi (2007) con riferimento agli USA Perché introdurre il debito? permette di: 1) identificare con più precisione gli shock esogeni, escludendo le reazioni delle variabili di bilancio alle variazioni del debito 2) comprendere il contesto (regole di bilancio) associato allo shock 4
5 Il debito (2) Come in Favero and Giavazzi, 2007 (FG) il debito pubblico segue una legge di moto deterministica basata sul vincolo di bilancio (quindi pochi parametri da stimare) La principale differenza rispetto a FG: nello SVAR abbiamo il rendimento all emissione e non l onere medio (per cogliere meglio gli effetti del debito sui tassi) R = onere medio sul debito Avanzo primario i = rendimento medio all emissione Tasso di crescita del PIL 5
6 La domanda estera (DE) variabile esogena Viene raramente inclusa nelle analisi VAR, forse perché primi studi riguardano gli USA (economia grande e chiusa) Costi limitati in termini di parametri ulteriori da stimare (si può assumere che la domanda mondiale non è influenzata significativamente dalle variabili macro e di fin. pubblica dell Italia) Ha una influenza fondamentale sull attività economica, e come vedremo, migliora notevolmente la precisione delle stime. Domanda mondiale ponderata con pesi fissi. Viene modellato un processo autoregressivo del I ordine 6
7 Il modello base (5+2 variabili) X = Log (PIL privato) Inflazione Tasso d interesse Log (Consumi collettivi) Log (Entrate nette) 7
8 Shock ai consumi collettivi 8
9 Funzioni di risposta (FR): shock ai consumi collettivi (I)
10 FR PIL - shock consumi collettivi: confronto con Tema
11 Analisi di robustezza degli effetti sul PIL 11
12 L inclusione nel modello del debito e della domanda estera: effetti sulle stime 12
13 shock ai consumi collettivi: reazione del PIL (mediana) 13
14 Dimensione bande di confidenza (distanza tra 95 simo e 5 to percentile della distribuzione) nella stima degli effetti sul PIL 14
15 Moltiplicatore cumulato: shock ai consumi collettivi (Pil priv + CC) / CC 15
16 Moltiplicatore: vecchi dati (Tema 839) e nuovi dati 16
17 Alcuni approfondimenti (1) Distinguiamo tra: componenti del PIL consumi (effetti positivi e significativi) investimenti (effetti positivi, poco significativi) 17
18 Shock consumi collettivi: FR consumi e investimenti 18
19 Alcuni approfondimenti (2) Distinguiamo tra: componenti dei consumi collettivi: acquisti di beni e servizi (effetti positivi e significativi) spese per il personale (effetti positivi, poco significativi) 19
20 FR PIL: shock ad acquisti e a spese per il personale 20
21 Moltiplicatori delle spese per il personale e degli acquisti Acquisti di beni e servizi Giordano et al, 2008 Consumi collettivi Spese per il personale 21
22 Shock alle entrate nette 22
23 Funzioni di risposta (FR): shock alle entrate nette
24 shock alle entrate nette: reazione del PIL (mediana) 24
25 Dimensione bande di confidenza (distanza tra 95 simo e 5 to percentile della distribuzione) nella stima degli effetti sul PIL 25
26 Moltiplicatore cumulato: entrate nette 26
27 Analisi di stabilità nel tempo Confronto tra analisi sull intero campione e analisi sul periodo post Trattato di Maastricht del 1992 Finestre temporali mobili (87 osservazioni, dal 1982:1 al 2003:2) 27
28 Finestre temporali mobili per consumi collettivi 28
29 Finestre temporali mobili per entrate nette 29
30 Conclusioni (1) Caratteristiche degli shock Transitori: gli shock si riassorbono in 1-2 trimestri Contesto stabilizzante : effetto sul debito (positivo o negativo) si riassorbe in 3 anni (intero periodo) 1-2 anni (post-92) Effetti sul prodotto (intero periodo) Effetti keynesiani : forti e robusti per i consumi collettivi - significativi ma meno forti (in termini di moltiplicatore) e lievemente meno robusti per entrate nette Distinguendo tra componenti dei consumi collettivi: Effetti della spesa per il personale positivi ma statisticamente non significativi Moltiplicatore cumulato molto più elevato per gli acquisiti di beni e servizi (valori molto elevati superiori a quelli in Giordano et al., 2008) Impatto su consumi e investimenti (ma significativo solo per consumi) 30
31 Conclusioni (2) Stabilità nel tempo (analisi rolling windows) Effetti dei consumi collettivi + forti nell ultimo periodo, in cui il debito si riassorbe più rapidamente, (coerenza con la teoria) ma differenze non statisticamente significative Quasi nessuna differenza per le entrate nette Effetti sui tassi d interesse I tassi reagiscono in modo coerente alla dinamica del debito Es. shock spesa: i tassi aumentano a seguito dello shock (e dell aumento iniziale del debito) e tornano lentamente al livello di partenza - ma valori non significativi 31
32 Conclusioni (3) Differenze v. Tema n. 839 (nuovi dati CN diffusi dall Istat) Stime più precise Effetti di consumi collettivi sul PIL e sui tassi d interesse meno forti (ma moltiplicatore rimane elevato) Differenza tra intero periodo e post-92 meno netta Metodologia Inclusione debito e domanda estera ha effetti rilevanti debito => segno effetti sul PIL dello shock sulle entrate diventa quello atteso domanda estera => stime divengono molto più precise Distinguere tra acquisti e spese per il personale? (tornare a Giordano et al, 2008) 32
33 Conclusioni (4) Implicazioni di policy Almeno in un contesto stabilizzante, la politica di bilancio è in grado di attenuare le fluttuazioni dell attività economica Forti effetti sul PIL degli acquisti (spesa diretta) => se spazio per stimolo: pagare/certificare debiti commerciali PA? Accrescere investimenti? Consolidamento fiscale: meglio intervenire sulle imposte/trasferimenti monetari invece che su consumi intermedi (e investimenti?) 33
34 Conclusioni (5) Possibili progressi (progetti avviati) Effetti shock di bilancio in fasi congiunturali diverse? => Markov-switching model Shocks di bilancio costruiti à la Romer e Romer Ulteriori progressi Dati di contabilità nazionale? (investimenti) 34
35 Grazie per l attenzione 35
36 Moltiplicatori cumulati NB Il moltiplicatore delle entrate nette ha segno invertito, per omogeneità di confronto 36
37 La reazione dei consumi e degli investimenti 37
38 FR: shock acquisti di beni e servizi 38
39 FR: shock spese per il personale 39
40 Analisi di robustezza degli effetti sul PIL 40
41 Shock entrate nette: FR consumi e investimenti 41
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