INDICE. Allegati: Schede geologico tecniche

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2 INDICE 1. PREMESSA COMPATIBILITÀ DELLA LOCALIZZAZIONE DELL AREA CON L'ASSETTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO DELL'AREA NORMATIVA DI TIPO GEOLOGICO VIGENTE INDAGINI GEOLOGICO TECNICHE ESEGUITE A CORREDO DELLA VARIANTE NON VARIANTE VERIFICA DELLE LIMITAZIONI D'USO INTRODOTTE DAL PAI VERIFICA DEI DISSESTI PASSATI AVVENUTI NEL TERRITORIO DI STRESA RILIEVO GEOLOGICO STRUTTURALE E GEOMORFOLOGICO CLASSIFICAZIONE DELL AREA E NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DI TIPO GEOLOGICO NORMATIVA NAZIONALE E REGIONALE VIGENTE A CARATTERE GEOLOGICO INDAGINI GEOLOGICHE E GEOTECNICHE A CORREDO DEI PROGETTI DI OPERE PUBBLICHE E PRIVATE CLASSI DI IDONEITÀ GEOMORFOLOGICA ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA PREVISTE NELLE AREE DI VARIANTE CLASSE I CLASSE II CLASSE III Allegati: Schede geologico tecniche

3 1. PREMESSA La presente relazione geologico tecnica è stata redatta, su incarico del Comune di Stresa, dal sottoscritto Dott. Geol. Massimiliano Coretta, a corredo della Variante non Variante al PRGC Vigente in attuazione di accordo di programma tra Provincia e Comune per la realizzazione della nuova sede della scuola Alberghiera E. Maggia. L esigenza di realizzare una nuova sede per l Istituto Alberghiero E. Maggia di Stresa, nasce dai problemi logistici in cui si trova l attuale istituto distribuito in quattro edifici separati nell ambito del centro storico di Stresa. All interno dell accordo di programma fra la Provincia del VCO e il Comune di Stresa è stata individuata come area utilizzabile per la realizzazione della nuova sede unica, dell istituto alberghiero l area attualmente occupata dal campo sportivo comunale; si tratta di un area posta all interno del nucleo abitato di Stresa, in destra idrografica del Torrente Roddo, in prossimità del nucleo abitato della frazione di Carciano. L accordo prevede inoltre che la Provincia si occupi anche della realizzazione del nuovo campo da calcio in sostituzione di quello che sarà occupato dalla sede del nuovo istituto alberghiero. Originariamente era stata individuata come area idonea alla realizzazione del nuovo campo sportivo una porzione di territorio posta immediatamente a monte dell abitato di Stresa in cui, in una prima fase, era stata prevista la realizzazione dell Istituto Alberghiero. Successivamente, a seguito di osservazioni emerse in occasione della prima conferenza dei servizi per l approvazione dei progetti del nuovo istituto alberghiero e del campo da calcio, è stata individuata una nuova area ritenuta più idonea alla realizzazione del nuovo campo da calcio più a monte, al confine comunale con Massino visconti in prossimità dello svincolo autostradale di Carpugnino. L ubicazione delle 3 aree è riportata in allegato alla presente e individuata su Stralcio della Carta Tecnica Regionale e su ortofoto. La presente Variante non Variante si rende necessaria al fine di rendere urbanisticamente idonee le tre aree (l attuale campo sportivo comunale, l area a monte dell abitato di Stresa su cui era prevista originariamente l istituto alberghiero e la nuova area a confine con Brovello Carpugnino) come individuato nella tabella seguente: 1

4 Area Destinazione d uso vigente Destinazione d uso in variante Area destinata a Servizi Sociali e ad Attrezzature e servizi di interesse Attrezzature Pubbliche ed a uso Area 1 generale ai sensi dell art. 4.1c delle Pubblico, in particolare come area Campo sportivo esistente N.T.A. per istruzione ai sensi dell art. 4.1/a delle Norme di Attuazione Area 2 Area a monte dell abitato di Stresa Area 3 Area a confine con Brovello Carpugnino Area destinata a Servizi Sociali e ad Attrezzature Pubbliche ed a uso Pubblico, in particolare come area per istruzione ai sensi dell art. 4.1/a delle Norme di Attuazione Zone boscate ai sensi dell art. 4.8 delle Norme di Attuazione Zone boscate ai sensi dell art. 4.8 delle Norme di Attuazione Attrezzature e servizi di interesse generale ai sensi dell art. 4.1c delle N.T.A. Si tratta di aree tra loro equivalenti che non cambiano gli standard urbanistici del comune ma solo una loro ricollocazione e pertanto la Variante rientra tra quelle previste dall art. 17 comma 7 della L.R. 56/77 e s.m.i. In relazione a tali trasformazioni è stata esaminata la fattibilità geologica ai sensi della L.R. n.56/77 Art. 14, punto 2b e della Circ. PGR n.7lap/96 sulle aree individuate all interno della Variante. 2. COMPATIBILITÀ DELLA LOCALIZZAZIONE DELL AREA CON L'ASSETTO GEOLOGICO E IDROGEOLOGICO DELL'AREA 2.1. NORMATIVA DI TIPO GEOLOGICO VIGENTE Il Comune di Stresa è dotato di un Piano Regolatore Generale Comunale approvato dalla Regione Piemonte con D.G.R. n.89/32803 del 07/03/94. Gli elaborati di progetto, adottati in via preliminare con D.C. n.10 del 13/03/87 e in via definitiva con D.C. n.115 del 21/07/89, comprendevano anche allegati tecnici redatti a seguito di indagini geologico geomorfologiche condotte ai sensi dell Art.14, punto 2, a) della L.R. 56/77. Le indagini geologiche erano state eseguite in tutto il territorio comunale e avevano individuato le aree a diversa vocazione edificatoria; il Piano Regolatore aveva pertanto individuato gli azzonamenti compatibili con tali indicazioni. A seguito osservazioni e rilievi della Regione Piemonte, il piano regolatore veniva successivamente dotato anche di Relazione geologico tecnica relativa alle aree di nuovo insediamento approvata con D.C. n.14 del , nonché di definizione delle aree di salvaguardia delle risorse idriche ai sensi del D.P.R. n.236/88. 2

5 A seguito dell entrata in vigore della Circolare Regionale P.G.R. n.7/lap e, successivamente, del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI) adottato dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino del Fiume Po con deliberazione n.18 in data 26/04/2001 il comune di Stresa ha incaricato il Dr. Geol. Italo Isoli di rivedere l analisi geologica e la classificazione del territorio comunale in termini di pericolosità geomorfologica e di idoneità all utilizzazione urbanistica. Dapprima sono state analizzate esclusivamente le aree ritenute in dissesto individuate dall'atlante dei Rischi (progetto preliminare di adeguamento al PAI sulle sole aree individuate dall'atlante dei Rischi è stato adottato nel settembre 2003 e successivamente adottato come progetto definitivo e approvato dalla Regione Piemonte nel 2007 con DGR 28/12/2007 n ) Successivamente l analisi è stata estesa all intero territorio comunale il quadro del dissesto e la classificazione della pericolosità geomorfologica e dell idoneità all utilizzazione urbanistica è stato adottato in via definitiva con specifica Variante Strutturale (deliberazione di consiglio comunale n.51 del 19 luglio 2013). In occasione della presente variante non si sono apportate modifiche alla classificazione di sintesi della pericolosità geomorfologica e dell idoneità all utilizzazione urbanistica vigente ma si è proceduto ad un approfondimento geologico e geomorfologico sulle aree oggetto di variante e del loro intorno significativo al fine di valutare la compatibilità degli interventi previsti con la classificazione del territorio e l analisi del dissesto come di seguito descritto INDAGINI GEOLOGICO TECNICHE ESEGUITE A CORREDO DELLA VARIANTE NON VARIANTE Le indagini geologiche eseguite per la realizzazione della Variante specifica sono state le seguenti: Raccolta e riesame di tutti i dati di natura geologica disponibili sull area in esame con particolare riferimento ad eventuali limitazioni d uso connesse con strumenti urbanistici sovraordinati o con eventi dissestivi pregressi; Esecuzione di un rilievo geologico strutturale e geomorfologico, a scala 1:2.000 sull area in variante e su un suo intorno significativo. 3

6 VERIFICA DELLE LIMITAZIONI D'USO INTRODOTTE DAL PAI. In relazione alle disposizioni del piano di assetto idrogeologico atlante dei rischi idraulici e idrogeologici e approvato con D.P.G.M. 24 maggio 2001 (PAI) il territorio comunale di Stresa non risultava compreso in aree soggette a fasce fluviali, ma nell Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici, venivano evidenziate alcune aree interessate da dissesto idraulico e idrogeologico, così definite: Conoide terminale del T. Roddo e Rio Rampolino (o Fosso del Buco Marcio) Aree di conoide attivo non protetto (Ca) soggette a fenomeni di trasporto di massa. Altre due situazioni di carattere lineare e puntuale erano riportate nel territorio comunale come segue: Alveo del T.Fiumetta Area con pericolosità molto elevata o elevata non perimetrata. Località lungo lago: Area di frana attiva non perimetrata. Con la Variante di adeguamento al PAI adottata in via definitiva la classificazione delle aree come aree in dissesto è stata superata mediante l adeguamento dello strumento urbanistico VERIFICA DEI DISSESTI PASSATI AVVENUTI NEL TERRITORIO DI STRESA. L analisi storica dei dissesti che hanno interessato il territorio comunale di Stresa (condotta attraverso una ricerca bibliografica sulle pubblicazioni riguardanti il comune di Stresa, dalla consultazione delle schede della Banca Dati Regionale e dall analisi del quadro IFFI) effettuata a corredo della Variante di adeguamento al PAI risulta ancora attuale in quanto non si sono verificati, sul territorio di Stresa, e in particolare nelle aree oggetto di Variante, fenomeni di dissesto che hanno modificato l analisi effettuata. 4

7 RILIEVO GEOLOGICO STRUTTURALE E GEOMORFOLOGICO Sull area in esame è stato eseguito un approfondimento di rilievo geologico strutturale e geomorfologico alla scala 1:2.000, ossia a scala più grande di quella utilizzata per le indagini eseguite per la stesura del Piano Regolatore vigente e su cartografia aerofotogrammetrica alla scala 1:2.000, molto precisa dal punto di vista geomorfologico. I risultati del rilievo e le relative interpretazioni sono illustrate nelle allegate schede geologicotecniche e nei relativi allegati grafici. 3. CLASSIFICAZIONE DELL AREA E NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DI TIPO GEOLOGICO Le aree oggetto di variante sono classificate all interno del PRGC vigente, in riferimento alle caratteristiche di pericolosità geomorfologica e di idoneità all utilizzazione urbanistica ai sensi della Circ. P.G.R. 7/Lap. Nella presente variante si ripropone pertanto per queste aree, la classificazione della pericolosità e dell'idoneità all'utilizzazione urbanistica individuata nell'ambito dello studio geologico sull'intero territorio comunale realizzato in conformità a quanto disposto dalla Circ. P.G.R. 7/Lap, dalla sua N.T.E. e dalla D.G.R. n del 15 luglio 2002 seguita all approvazione del PAI. Analogamente si propone, per le aree in variante, l adozione della normativa di carattere geologico adottata in occasione della Variate strutturale di adeguamento al PAI di seguito indicata NORMATIVA NAZIONALE E REGIONALE VIGENTE A CARATTERE GEOLOGICO In ciascuna classe permane l'efficacia di tutte le norme vigenti, nazionali e regionali, di carattere geologico, geotecnico, idrogeologico e idraulico; in particolare dovranno pertanto essere sempre osservate: le disposizioni di cui al D.M. 11/3/88 "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione"; le disposizioni di cui al D.M. 14/01/08 Norme tecniche per le costruzioni e della Circ. Min. Inf. del n. 617 Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M ; 5

8 le disposizioni di cui al Decreto Legislativo n. 152/2006 "Norme in materia ambientale" e del Decreto Legislativo n. 4/2008 "Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale"; per le aree soggette a vincolo idrogeologico, di cui al R.D. 30/12/23 n.3267 e al R.D. 13/2/33 n.215, le disposizioni di cui alla L.R. n.45 del 9/8/89 "Nuove norme per interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici"; le disposizioni di cui alla L.R. n.4/09 e alla L.R. n.30/09. le disposizioni di cui alla L.R. n. 4 del 100/2/09 Gestione e promozione economica delle foreste ; tutte le norme di carattere geologico, geotecnico e idrogeologico presenti nella L.R. n.56/77 e sue successive modificazioni e integrazioni e nella Circ. P.G.R. del 18/7/1989, n.16/ure; le disposizioni previste dal R.D. 25/7/04 n.523 Testo unico delle disposizioni di legge sulle opere idrauliche e la Circ. P.G.R. n.14/lap/pet dell 8/10/98; le norme per la tutela ambientale delle aree demaniali dei fiumi, dei laghi e delle acque pubbliche disposte dalla L. 5/1/94 n.37; le disposizioni di cui al Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico per il Bacino Idrografico di rilievo nazionale del fiume Po (PAI) approvato con D.P.C.M. 24/05/2001, pubblicato su G.U. n.183 del 08/08/2001; i disposti di cui agli art. 915, 916, 917 del CC e in genere tutte le norme relative al mantenimento del territorio in condizioni di sicurezza nei riguardi della pubblica e privata incolumità; le disposizioni riguardanti le aree di salvaguardia delle opere di captazione ad uso idropotabile, ai sensi del D.P.R. n.236 del 24/5/88 "Attuazione della direttiva CEE n.80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell'art.15 della legge 16 Aprile 1987, n.183", così come modificato dall Art.21 del D.L. n.152 dell 11/5/99. 6

9 3.2. INDAGINI GEOLOGICHE E GEOTECNICHE A CORREDO DEI PROGETTI DI OPERE PUBBLICHE E PRIVATE I progetti di opere pubbliche e private da realizzarsi sul territorio comunale devono essere corredati già in fase istruttoria da indagini geotecniche e, ove richiesto, geologiche, redatte ai sensi del D.M. 11 marzo 1988, n.47 e delle relative Istruzioni Applicative di cui alla Circ. LL.PP. del 24 settembre 1988 n nonchè ai sensi delle disposizioni di cui al D.M. 14/01/08 Norme tecniche per le costruzioni e della Circ. Min. Inf. del n. 617 Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M I risultati delle indagini, degli studi e dei calcoli geotecnici devono essere esposti in una «Relazione geotecnica», che sarà parte integrante degli atti progettuali e firmata da professionisti abilitati. Relazione geotecnica e relazione geologica devono essere reciprocamente coerenti; a tale riguardo la relazione geotecnica deve fare esplicito riferimento alla relazione geologica e viceversa. Le eventuali indicazioni di carattere geologico tecnico comprese nella "Relazione geologica" non possono sostituire la "Relazione geotecnica" vera e propria. La recente normativa geotecnica (D.M. 14/01/08 Norme tecniche per le costruzioni ) introduce anche la parte legata all azione sismica e ridefinisce i principi per la progettazione geotecnica; naturalmente laddove risulta necessaria l applicazione di tali nuovi criteri (si veda al proposito il capitolo 2.7. del D.M. 14/01/08), sarà d obbligo il loro utilizzo. Nelle aree appartenenti alle Classi 2 e sottoclassi e 3 e sottoclassi nonché in quelle soggette a vincolo idrogeologico ai sensi della L.R.n.45/89, è sempre prescritta la relazione geologica, in ottemperanza al dettato del punto B5, secondo comma, del D.M. 11 marzo 1988; essa dovrà contenere una valutazione della pericolosità relativa all area oggetto di trasformazione che potrà confermare esplicitamente la situazione di pericolosità indicata sulla Carta di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e dell Idoneità all Utilizzazione Urbanistica e relativa all area oggetto di trasformazione o, eventualmente, indicare variazioni in aumento o diminuzione di tale pericolosità sopravvenute nel tempo o non individuate a scala di P.R.G., e in tal caso valutare le conseguenti situazioni di rischio connesse con l opera in progetto e l idoneità della stessa al superamento del rischio. Va comunque precisato che un'eventuale valutazione di pericolosità inferiore a quella individuata dal Piano Regolatore non può peraltro produrre una declassazione dell'area se non attraverso un'apposita procedura di variante. Nelle aree appartenenti alle classi 2 e sottoclassi e 3 e sottoclassi, a causa della peculiarità delle problematiche e per la disomogeneità dei terreni, non può essere ammessa la deroga di cui al comma 8 del punto A2 e al comma 4 del punto C3 del D.M. 11 marzo 1988, salvo che per 7

10 opere di modestissimo rilievo in rapporto alla stabilità opera terreno e alle eventuali dinamiche geomorfologiche. In ogni caso, in aree di qualsiasi classe, non possono essere considerate opere di modesto rilievo geotecnico (ai sensi del D.M. 11 marzo 1988 punti E, F, G, H, I, L, M, O): le fondazioni indirette e i consolidamenti fondali, gli scavi e le opere di sostegno di altezza superiore ai 2 m, i manufatti in materiali sciolti, le gallerie e i manufatti sotterranei, le sistemazioni dei pendii in frana o dissestati, le discariche e le colmate, gli emungimenti di falde idriche, il consolidamento di terreni, gli ancoraggi in terreni e rocce, le opere su grandi aree, comprendendo in esse anche le sistemazioni idrauliche dei corsi d acqua. Pertanto, ai sensi del D.M. 11 marzo 1988, per i suddetti interventi è sempre prescritta la relazione geologica. La relazione geologica, deve sempre comprendere ed illustrare la situazione litostratigrafica locale, con definizione della natura e dell origine dei litotipi, del loro stato di alterazione e fratturazione e della loro degradabilità, i lineamenti geomorfologici della zona, nonché gli eventuali processi geomorfologici e i dissesti in atto e potenziali; deve precisare inoltre i caratteri geologico strutturali generali, la geometria e le caratteristiche delle superfici di discontinuità e fornire lo schema della circolazione idrica superficiale e sotterranea. La relazione geotecnica deve comprendere e illustrare la localizzazione dell area interessata dalle opere, i criteri di programmazione ed i risultati delle indagini in sito e in laboratorio e le tecniche adottate, nonché le scelte dei parametri geotecnici di progetto, riferiti alle caratteristiche della costruenda opera ed il programma di eventuali ulteriori indagini, che si raccomandano per la eventuale fase esecutiva. Le relazioni geologiche e geotecniche non possono in nessun caso essere sostituite dalla Relazione geologico tecnica delle aree interessate da nuovi insediamenti o opere pubbliche di particolare importanza (Art.14, punto 2b della L.R.n.56/77) allegata al Progetto Definitivo del P.R.G.C., che riguarda l idoneità dell area all utilizzazione urbanistica, ma non è riferita ad un progetto specifico con proprie e peculiari interazioni opera terreno. Per quanto riguarda le indagini sulla stabilità dei versanti e, in particolare, per le zone soggette a Vincolo Idrogeologico ai sensi della L.R. n.45/89, i contenuti dello studio geologico e geotecnico devono fare riferimento anche a quelli previsti dalla stessa L.R. n.45 del 9/8/89 e relative Circolari esplicative e applicative. Per quanto riguarda le indagini sui corsi d acqua, esse devono contemplare anche una Relazione idrologica e idrogeologica che partendo dai dati meteoclimatici, da quelli morfometrici, geologici e geomorfologici del bacino, giunga ad una valutazione delle massime piene e del relativo trasporto solido, mentre la relazione tecnica del progetto di regimazione deve essere corredata da Relazione idraulica che dimostri la compatibilità delle opere previste con gli episodi di massima piena ipotizzati. 8

11 Per quanto concerne le opere di attraversamento dei corsi d acqua con alveo di proprietà demaniale e relativi rilevati di accesso, le indagini geomorfologiche e idrauliche devono essere condotte in conformità alle prescrizioni della Deliberazione dell Autorità di Bacino del F.Po n.2/99 dell 11/05/99. Per quanto riguarda le aree immediatamente limitrofe alla sponda lacustre cioè aree in classe 3B5 e nelle restanti classi le aree poste a meno di 20 m di distanza dal limite della sponda lacustre così come definita sulla base catastale di piano la progettazione e l'esecuzione delle opere dovranno essere condotte tenendo obbligatoriamente conto anche dei seguenti aspetti: - della presenza di una zona perennemente satura, delle oscillazioni del livello lacustre e dei relativi effetti sui terreni e sulla circolazione idrica, sia in occasione di fenomeni di piena che in corrispondenza ad eventi di magra; - del profilo della superficie topografica subaerea e della fascia subacquea; - della stabilità del pendio subaereo e subacqueo nella situazione naturale e in quella modificata dalle opere e dai lavori; - dell'energia del moto ondoso e dell'eventuale materiale flottante, alle varie quote di livello lacustre CLASSI DI IDONEITÀ GEOMORFOLOGICA ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA PREVISTE NELLE AREE DI VARIANTE Le Norme Tecniche di Attuazione prevedono per le aree oggetto di variante le seguenti classi di idoneità geomorfologica all utilizzazione urbanistica, ai sensi della Circ. P.G.R. n.7/lap dell 8/5/96: - Classe 1 - Classe 2 sottoclassi IIA e IIB - Classe IIIA Le Carte di Sintesi della Pericolosità Geomorfologica e dell Idoneità all Utilizzazione Urbanistica riportano tale classificazione con i riferimenti alle Norme relative a ciascuna classe. In ciascuna classe sono indicati gli interventi ammessi secondo la tipologia prevista dalla Circ. PGR n.5/sg/urb del 27/04/84 e con i seguenti simboli abbreviati. MO: MS: RC: Manutenzione ordinaria Manutenzione straordinaria Restauro e risanamento conservativo 9

12 RE1: Ristrutturazione edilizia di tipo 1 RE2: Ristrutturazione edilizia di tipo 2 A: Ampliamento S: Sopraelevazione D: Demolizione NC: MD: Nuova costruzione in generale Modifica di destinazione d uso Ai fini della valutazione del rischio idrogeologico, alle precedenti tipologie vengono aggiunte le seguenti ulteriori specificazioni: NCs: NCu: NCa: Nuova costruzione per servizi sociali e di interesse comune con elevato carico antropico e difficoltà di evacuazione (scuole, asili, ospedali, ecc.) Nuova costruzione per servizi tecnologici di interesse pubblico (parcheggi, impianti di depurazione, ecc.) Nuova costruzione accessoria: - autorimesse; - depositi attrezzi, attrezzatura da giardino, tettoie, laboratori per esigenze familiari; - piscine. OP: Opere pertinenziali ai sensi dell art.56 lettera f) della L.R.n.56/77 e dell art.56 lettera g) della L.R.n.56/77 (escluse NCa) MU: Manufatti di arredo urbano CLASSE I Ai sensi della Circ. P.G.R. 7/LAP, la Classe 1 riguarda «Porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche; gli interventi sia pubblici sia privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni dei D.M e ». Nelle aree soggette a tale classe non si applicano norme particolari oltre a quelle previste dalla legislazione specifica sulle norme geotecniche e sul vincolo idrogeologico. L'assenza di problematiche particolari non esime i soggetti attuatori degli interventi ad adeguare gli interventi stessi alle condizioni del suolo e alla stabilità dell'area e alla possibile presenza di falda freatica. 10

13 CLASSE II Ai sensi della Circ. P.G.R. n.7/lap la Classe 2riguarda «Porzioni di territorio nelle quali le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l adozione e il rispetto di modesti accorgimenti tecnici esplicitati a livello di Norme di attuazione ispirate ai D.M e e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell ambito del singolo lotto. Tali interventi non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionare la propensione all edificabilità». In tutte le zone del territorio comunale soggette a Classe 2 ogni nuova opera è preceduta da approfondite verifiche locali di carattere geologico e geotecnico secondo quanto previsto all'art. 2 delle presenti norme e in coerenza con i D.M e Ove presente il vincolo idrogeologico ai sensi R.D. n.3267/23 qualsiasi modificazione del suolo è oggetto di rischiesta di autorizzazione, con i disposti della L.R. n.45/89; qualora l area sia anche boscata valgono i disposti di cui alla L.R. n. 4/09. Nelle zone inserite in classe II caratterizzate da una elevata acclività (maggiore di 25 ) dovranno essere opportunamente valutate le condizioni di stabilità locale. Sulla base delle tipologie di pericolosità geologica individuate nella Carta di Sintesi della pericolosità geomorfologica e dell'idoneità all'utilizzazione urbanistica oltre alle norme generali per la classe II sono previste norme specifiche per le seguenti sottoclassi individuate cartograficamente. Classe IIa Tale classe riguarda versanti caratterizzati da acclività media o medio bassa con modesta propensione al dissesto e presenza locale di terreni a mediocri caratteristiche geotecniche, e talora di substrato roccioso affiorante o subaffiorante, stabile in massa, ma con locali disarticolazioni superficiali. In tale classe le relazioni geologiche e geotecniche devono esaminare prioritariamente le condizioni di stabilità naturale del pendio e quelle determinate dall'intervento, con particolare riferimento alla stabilità dei fronti di scavo, dei riporti, delle opere di sostegno, ecc., soprattutto in relazione alla eventuale presenza di fenomeni di ruscellamento concentrato, di circolazione di acque sotterranee, di terreni geotecnicamente mediocri e di eventuali zone con substrato avente mediocri caratteristiche geomeccaniche. 11

14 Classe IIb Tale classe riguarda versanti ad acclività media o localmente medio elevata caratterizzati per lo più da substrato roccioso affiorante o subaffiorante, e in misura minore da terreni di origine glaciale in genere di non rilevante spessore. Le relazioni geologiche e geotecniche devono esaminare prioritariamente le condizioni di stabilità naturale del pendio e quelle determinate dall intervento, con particolare riferimento alla stabilità dei pendii di scavo, dei riporti, delle opere di sostegno, ecc., soprattutto in relazione alla presenza di fenomeni di ruscellamento concentrato, di circolazione delle acque sotterranee, di terreni a mediocri caratteristiche geotecniche e di eventuali zone con substrato avente mediocri caratteristiche geomeccaniche CLASSE III Ai sensi della Circ. P.G.R. n.7/lap la Classe III riguarda «Porzioni di territorio nelle quali glielementi di pericolosità geomorfologica e di rischio, questi ultimi derivanti dalle urbanizzazioni dell area, sono tali da impedirne l utilizzo qualora inedificate, richiedendo viceversa la previsione di interventi di riassetto territoriale a tutela del patrimonio esistente». Nelle aree di classe 3, ai sensi dell articolo 18, comma 7 delle Norme di Attuazione del PAI, il comune informa i soggetti attuatori delle previsioni dello strumento urbanistico sulle limitazioni ai cui sono soggette le aree in dissesto idraulico o idrogeologico e sugli interventi prescritti per la loro messa in sicurezza. Il comune inserisce pertanto nel certificato di destinazione urbanistica, previsto dalle vigenti disposizioni di legge, la classificazione del territorio in funzione del dissesto individuato dal PRGC. I soggetti attuatori sono tenuti a sottoscrivere un atto liberatorio che scluda ogni responsabilità dell amministrazione pubblica in ordine ad eventuali futuri danni a cose o a persone derivanti dal dissesto segnalato. La classe 3 è suddivisa nelle sottoclassi 3A e 3B, descritte negli specifici articoli delle presenti norme. 12

15 Classe IIIA Ai sensi della Circ. P.G.R. n.7/lap la Classe 3A riguarda: «Porzioni di territorio inedificate che presentano carattere geomorfologici o idrogeologici che le rendano inidonee a nuovi insediamenti (aree dissestate, in frana, potenzialmente dissestabili o soggette a pericolo di valanghe, aree alluvionabili da acque di esondazione ad elevata energia). Per le opere infrastrutturali di interesse pubblico non altrimenti localizzabili (con specifico riferimento ad es. ai parchi fluviali) vale quanto già indicato all Art.31 della L.R. 56/77». In questa classe sono presenti aree inedificate con le seguenti caratteristiche: - le fasce di pertinenza dei corsi d acqua torrentizi, e in particolare: o o o o o zone di alveo e fasce spondali soggette a dinamica attiva attuale o di possibile evoluzione; fasce spondali acclivi in condizioni di incisione valliva, comprensive di franco sommitale; fasce spondali con importanti effetti per la laminazione delle piene; fasce spondali da destinarsi in previsione alla realizzazione di nuove opere idrauliche o all adeguamento e alla manutenzione di quelle esistenti; porzioni di conoidi alluvionali soggette a dinamica di elevata energia. - le fasce di territorio potenzialmente soggette a dinamica gravitativa di tipo naturale e in particolare: o o o o versanti in frana; versanti boscati a pendenza elevata; versanti boscati in cui per l elevata acclività e per la natura dei terreni, il bosco assolve fondamentale funzione di difesa del suolo e di protezione dal dissesto idrogeologico; fasce spondali lacustri ad elevata acclività. Per gli edifici isolati non evidenziati in cartografia ma accatastati o la cui pratica di accatastamento è ancora in corso, che sono inseriti in aree soggette a Classe 3A, si applicano le limitazioni previste alla Classe 3B3b. Nel caso in cui le indagini geologiche di maggior dettaglio previste a supporto dei progetti edilizi, identifichino pericolosità prevalentemente dovuta a dinamica torrentizia, valgono le prescrizioni presenti in classe 3B3a. Nelle aree comprese in Classe 3A sono ammessi solo i seguenti interventi, i cui progetti siano stati redatti sulla base di rigorosi accertamenti geologici, geotecnici, idrogeologici e idraulici 13

16 che stabiliscano gli accorgimenti tecnici atti a garantire la fattibilità degli interventi stessi nell'ambito di requisiti di sicurezza propria e tali da non aggravare la situazione di pericolosità esistente: a) le opere previste dal Piano Territoriale vigente e quelle che abbiano conseguito la dichiarazione di pubblica utilità; b) le opere pubbliche non altrimenti localizzabili attinenti alla viabilità, alla navigazione, alla produzione e al trasporto dell'energia, alle reti e agli impianti di depurazione, allo smaltimento dei rifiuti, alle telecomunicazioni o ad altre attrezzature e impianti per l'erogazione di servizi pubblici o di pubblica utilità; c) le opere attinenti alla regimazione e all'utilizzo delle acque, compresi i pozzi, le captazioni sorgive, le derivazioni e gli attingimenti di acqua purché adeguatamente eseguiti e concessi dagli Enti competenti; d) le opere attinenti alle sistemazioni idrogeologiche, al contenimento e al consolidamento dei versanti, nonché tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di difesa esistenti; e) la messa allo scoperto dei tratti intubati e tombinati dei corsi d acqua, l ampliamento delle sezioni di deflusso delle tombinature esistenti con i conseguenti interventi di conservazione e rinaturazione di alvei e fasce spondali; f) la viabilità, solo se non altrimenti localizzabile, finalizzata al necessario collegamento di zone residenziali o produttive esistenti o previste dal P.R.G. e dai P.P., con gli eventuali attraversamenti del reticolo idrografico minore; g) le strade e piste ad uso agro silvo pastorali, regolamentate ai sensi delle normative vigenti; h) i percorsi pedonali o ciclabili, le aree pedonali attrezzate e i percorsi didattici attrezzati; i) le attività estrattive e relative strade di accesso autorizzate ai sensi delle normative vigenti; j) le opere antincendio, gli interventi selvicolturali e il mantenimento delle colture agricole o le loro trasformazioni previe idonee indagini che definiscano la compatibilità idrogeologica nei riguardi delle trasformazioni previste; k) la recinzione dei terreni, realizzabile unicamente con pali infissi e rete metallica, purché le opere non modifichino la stabilità dei versanti e il regolare deflusso delle acque (anche in occasione di piene eccezionali) e permettano lo svolgimento delle operazioniantincendio e di protezione civile; 14

17 l) gli impianti sportivi e ricreativi all aperto (ambito sportivo e ricreativo del Mottarone e del litorale lacustre) nell ambito di requisiti tecnici, di progettazione e gestionali che garantiscano la sicurezza propria degli impianti e delle utenze nei riguardi della pericolosità idrogeomorfologica; m) sugli edifici a destinazione d uso attività agricole e residenza rurale e residenza temporanea rurali esistenti sono ammessi gli interventi di tipo MO, MS, RC, RE (con esclusione della possibilità di cambio di destinazione d uso). Dott. Geol. Massimiliano Coretta Verbania, febbraio

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19 Area 1 Area 2 Area 3 Ubicazione aree oggetto di Variante

20 COMUNE DI STRESA SCHEDA GEOLOGICO TECNICA RELATIVA AD AREE INTERESSATE DA NUOVI INSEDIAMENTI O OPERE PUBBLICHE DI PARTICOLARE IMPORTANZA (L.R.n.56 Art.14, punto 2b) CON VALUTAZIONE DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA AI SENSI DELLA Circ. P.G.R. n. 7Lap del A. IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE A1. SCHEDA N. 1 A2. LOCALITÀ: Stresa Carciano B. DESTINAZIONE E USO PREVISTO B1. DESTINAZIONE DI P.R.G.C.: Attrezzature e servizi di interesse generale ai sensi dell art. 4.1c delle N.T.A. B2. DESTINAZIONE DI VARIANTE: Area destinata a Servizi Sociali e ad Attrezzature Pubbliche ed a uso Pubblico, in particolare come area per istruzione ai sensi dell art. 4.1/a delle Norme di Attuazione B3. TIPO DI INSEDIAMENTO: Edifici ad uso scolastico articolati su più piani, strade di accesso e parcheggi. C. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DELLE AREE: C1 GEOMORFOLOGIA: L area è ubicata nella parte medio distale della conoide alluvionale del Rio Roddo, in una porzione di territorio ampiamente urbanizzata; e presenta un grado di acclività da basso a subpianeggiante. C2. LITOLOGIA E GEOTECNICA: L area è costituita da coltri eluvio colluviali dati prevalentemente da terreni sabbiosi o sabbiosoghiaiosi in copertura a depositi alluvionali torrentizi di granulometria presumibilmente sabbiosa sabbioso limosa generati dall'azione del Rio Roddo in età olocenica.

21 C3. GEOIDROLOGIA: È possibile ipotizzare la presenza di una falda nei depositi alluvionali torrentizi alimentata dalle acque di infiltrazione dovute alle perdite di subalveo el Rio Roddo e alle infiltrazioni superficiali la cui soggiacenza è connessa con il regime pluviometrico stagionale e al livello del lago. D. VALUTAZIONE DEL RISCHIO GEOLOGICO IN RELAZIONE ALL USO PREVISTO D1. RISCHIO CONNESSO CON DINAMICA GRAVITATIVA: L area, data la limitata acclività e la granulometria grossolana dei terreni che la costituiscono, non presenta evidenze di instabilità gravitativa delle coperture. D2. RISCHIO CONNESSO CON DINAMICA TORRENTIZIA O FLUVIALE: L area risulta ubicata in una porzione di conoide del Rio Roddo stabilizzata e non interessata dall attuale dinamica del T. Roddo e non coinvolgibile da fenomeni di allagamento; la pericolosità risulta quindi nel complesso moderata. D3. FATTORI GEOTECNICI PENALIZZANTI: Le caratteristiche geotecniche dei terreni superficiali di tipo eluvio colluviale e di riporto sono da considerarsi del tutto scadenti imponendone una loro sistematica asportazione in caso di edificazione. Per quanto riguarda, invece, i depositi alluvionali ghiaioso ciottolosi meno alterati, le caratteristiche geotecniche possono considerarsi buone, ma sono comunque da verificarsi puntualmente in fase progettuale ed esecutiva. E. CONDIZIONI PER L'USO DELLE AREE: È sempre fatto obbligo di rispettare le norme geotecniche di cui al D.M. 14 gennaio Le opere di fondazione dei nuovi interventi previsti dovranno essere dimensionate sulla base delle effettive caratteristiche dei terreni presenti alle quote di progetto, valutando, in ogni caso la capacità portante degli stessi e l'opportunità di attraversamento di terreni geotecnicamente scadenti mediante fondazioni indirette. Sarà pertanto necessario procedere all'esame qualitativo o semiquantitativo dei terreni sottostanti, sino alla profondità di almeno 2 3 volte la larghezza della fondazione e comunque fino allo stato inalterato sottostante. Per interventi che insistano in modo rilevante sui terreni di fondazione sono comunque vincolanti indagini geognostiche e geotecniche in sito al fine di verificare quantitativamente le

22 caratteristiche geotecniche dei terreni costituenti il piano fondale e interessati dal carico delle opere. Qualora si riscontrasse la presenza di terreni geotecnicamente scadenti dovrà essere studiata la capacità portante degli stessi o il loro attraversamento mediante fondazioni indirette che trasmettano i carichi agli strati sottostanti. I calcoli geotecnici mireranno a determinare sia i carichi limite e ammissibili del complesso fondazioni terreno che i cedimenti secondo i procedimenti noti in letteratura. Sarà sempre necessario verificare la stabilità delle opere alla traslazione sul piano di posa, al ribaltamento, al carico limite dell insieme fondazioni terreno nonché, laddove necessario, allo scorrimento profondo. Le metodologie più idonee per l'esecuzione di eventuali scavi andranno definite in funzione delle differenti situazioni da affrontare. Gli scavi per la realizzazione di eventuali parti interrate e delle opere di fondazione dovranno sempre essere effettuati con la creazione di pendenze di scavo adeguate, nel rispetto delle norme di sicurezza e per brevi periodi, realizzando, ove necessario, opportune opere di sostegno in tempi brevi per evitare il dilavamento delle pareti di scavo ad opera di acque ruscellanti nel caso di forti piogge e, in relazione alla profondità dello scavo, di drenaggio al fine di abbattere la superficie di falda eventualmente interessata dagli scavi. I fronti di scavo permanenti dovranno essere verificati con la stessa metodologia dei pendii naturali in relazione alle caratteristiche geotecniche dello scavo e alla più probabile posizione della eventuale superficie di scivolamento. I materiali di risulta degli scavi che non potranno essere riutilizzati nell'ambito degli interventi dovranno essere condotti in discarica o disposti su area stabile e con pendenze adeguate. La possibile presenza, soprattutto nei periodi di intensa piovosità, di falda freatica a pochi metri di profondità dal piano campagna, implicherà la realizzazione di adeguate opere di intercettazione e allontanamento di tali acque sia sul piano fondale che a tergo dei muri perimetrali e di sostegno, nonché con interventi di impermeabilizzazione delle strutture murarie eventualmente a contatto con l'acqua. Lo smaltimento delle eventuali acque raccolte dovrà comunque avvenire evitando fenomeni di ristagno o lo smaltimento concentrato delle acque su depositi sciolti al fine di evitare fenomeni di erosione concentrata.

23 F. IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA AI SENSI DELLA Circ. P.G.R. n. 7/LAP del 08 Maggio 1996: La pericolosità dell area è da considerarsi da moderata a nulla infatti l area è classificata in parte in classe IIA e in parte in classe I; non vi sono limitazioni all utilizzo previsto fatto salvo il rispetto del D.M. 11 Marzo 1988 e il rispetto del DM 14 gennaio In ogni caso dovranno essere rispettate le condizioni per l uso dell area dettagliatamente riportate ai punti precedenti.

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28 COMUNE DI STRESA SCHEDA GEOLOGICO TECNICA RELATIVA AD AREE INTERESSATE DA NUOVI INSEDIAMENTI O OPERE PUBBLICHE DI PARTICOLARE IMPORTANZA (L.R.n.56 Art.14, punto 2b) CON VALUTAZIONE DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA AI SENSI DELLA Circ. P.G.R. n. 7Lap del A. IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE A1. SCHEDA N. 2 A2. LOCALITÀ: Stresa Strada vecchia comunale Stresa Gignese B. DESTINAZIONE E USO PREVISTO B1. DESTINAZIONE DI P.R.G. VIGENTE: Area per Istruzione Art. 4.1.A B2. DESTINAZIONE DI VARIANTE: Area boscata B3. TIPO DI INSEDIAMENTO O OPERA PUBBLICA: Nessuno C CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DELL'AREA: C1. GEOMORFOLOGIA: L area si colloca in una zona terrazzata posta sui versanti immediatamente a monte dell abitato di Stresa, idrograficamente in destra del R. Roddo e in sinistra del R. Fiumetta. I terrazzi, di origine fluvioglaciale, sono costituiti da relitti subpianeggianti o modestamente inclinati di depositi torrentizi in fase di sbarramento glaciale, abbandonati dai propri corsi d acqua in fase di regressione e sovrastanti a depositi glaciali in senso stretto, facenti parte delle morene laterali destre del ghiacciaio dell Ossola confluito nel ghiacciaio del Ticino. Il reticolo idrografico attuale è costituito dal R. Roddo che scorre a circa 50 m di quota più in basso, dal R. Fiumetta che scorre più a Sud, sempre a quote inferiori, mentre l area in esame è ora interessata solamente da un sistema di piccoli colatori o linee di ruscellamento provenienti dal versante sovrastante e affluenti dei due Rii citati. Tali più modesti corsi d acqua hanno nel tempo reinciso i depositi fluvioglaciali e, in parte, anche i depositi morenici sottostanti.

29 C2. LITOLOGICA E GEOTECNICA: L area, come già indicato, è caratterizzata dalla presenza di modesti spessori di depositi fluvioglaciali costituiti da sabbie e ghiaie con ciottoli parzialmente arrotondati di varia origine litologica, con predominanza di materiali grossolani. I depositi fluvioglaciali sono ricoperti da un suolo brunastro con spessore inferiore al metro e ricoprono a loro volta, con spessori massimi di pochi metri, depositi glaciali in senso stretto, costituiti da detriti e trovanti poco arrotondati immersi in una matrice sabbioso limosa. Il substrato roccioso, sicuramente presente a poca profondità, affiora in un solo punto nell area in esame, in particolare immediatamente a monte del tratto superiore della vecchia strada Stresa Gignese: Si tratta di micascisti appartenenti alla unità degli Scisti dei Laghi, appartenenti alla Serie dei Laghi. C3. GEOIDROLOGIA: In periodi di piogge intense si verificano fenomeni di ruscellamento diffuso, lungo la parti dell area più acclivi e concentrato in corrispondenza delle modeste incisioni, dei sentieri e della strada vecchia Stresa Gignese; è possibile, inoltre, ipotizzare la presenza di una falda connessa ai depositi morenici. D. VALUTAZIONE DI RISCHIO GEOLOGICO IN RELAZIONE ALL USO PREVISTO D1. RISCHIO CONNESSO CON DINAMICA GRAVITATIVA: Le aree sono da considerarsi nel complesso stabili allo stato naturale ad eccezione delle scarpate torrentizie lungo il Rio Roddo che possono presentare fenomeni di frane per erosione al piede, come peraltro già avvenuto, e lungo le zone del versante morenico a monte e a valle del primo tratto della strada, in cui la presenza di elevata acclività e di vegetazione di alto fusto rappresentano un fattore predisponente a colate superficiali in concomitanza a precipitazioni brevi ed intense.

30 D2. RISCHIO CONNESSO CON DINAMICA TORRENTIZIA, CON RUSCELLAMENTO CONCENTRATO O DI RISTAGNO SUPERFICIALE: Il Rio Roddo, impostato sui depositi morenici fenomeni erosivi lungo le fasce spondali, che tuttavia non possono arrivare ad interessare, è in grado potenzialmente di provocare l area in esame compresa all interno del perimetro della strada Stresa Gignese. Il reticolo minore è invece in grado di determinare locali fenomeni di erosione concentrata e diffusa lungo le direttrici evidenziate sul rilievo aereofotogrammetrico anche se però sul terreno non si evidenziano particolari segni di dissesto recente. D3. FATTORI GEOTECNICI PENALIZZANTI: Le caratteristiche geotecniche dei depositi fluvioglaciali di tipo incoerente ma con granulometria medio grossolana o dei depositi glaciali di tipo pseudocoerenti o francamente coerenti ma ben consolidati non determinano particolari condizioni penalizzanti l'edificazione, ma sono comunque da verificarsi puntualmente in fase progettuale ed esecutiva, in quanto potrebbero essere presenti all'interno dei depositi livelli limoso argillosi intercalati con scadenti caratteristiche geotecniche. Le condizioni geotecniche peggiori si riscontrano in corrispondenza dei cigli di scarpata acclive e lungo le scarpate dove la pendenza assume valori di poco inferiori a quelli di natural declivio. Pertanto, visto il presumibile non rilevante spessore del depositi morenici nelle aree a maggior acclività, si dovrà comunque sempre valutare per ogni opera di fondazione l opportunità di raggiungere il substrato roccioso sottostante; in tal caso dovranno essere verificate le caratteristiche geomeccaniche dello stesso. E. CONDIZIONI PER L'USO DELL AREA: Per quanto riguarda gli aspetti strettamente geotecnici relativi all'esecuzione delle fondazioni di edifici si condiziona l'esecuzione all'asportazione della copertura eluviale e all'esame dei terreni sottostanti e del substrato roccioso sino alla profondità di almeno 2 3 volte la larghezza della fondazione. Si consiglia anche di eseguire ulteriori indagini geognostiche e geotecniche sino ad una profondità pari almeno a volte la larghezza degli edifici, al fine di verificare le condizioni dei depositi superficiali e del substrato roccioso Nelle opere in scavo che vadano ad aumentare l'acclività naturale del terreno sono prevedibili sempre opere di sostegno dei depositi morenici o fluvioglaciali. Sarà pertanto sempre necessario verificare la stabilità delle opere e dell'insieme opera terreno secondo quanto previsto dalle recenti norme geotecniche.

31 Particolare controllo dovrà essere tenuto nei riguardi delle acque ruscellanti, che se concentrate, possono causare erosioni. Nella progettazione degli interventi dovrà quindi essere adeguatamente valutata la presenza dei modesti corsi d acqua o delle linee di impluvio, adottando le eventuali opere per la loro regimazione e sistemazione idraulica, relativamente ad eventi eccezionali di precipitazioni intense. Si dovranno inoltre rispettare le limitazioni previste dalle aree classificate in classe IIIA, in ragione dell acclività e della presenza di colatori. In cui sono ammesse solamente opere di consolidamento dei versanti, di regimazione e sistemazione idraulica degli alvei e delle sponde, o opere tecniche non altrimenti localizzabili, ai sensi dell Art. 31 della L.R. 56/77, comunque supportate da indagini geotecniche, idrologiche e idrogeologiche che ne stabiliscano la compatibilità con la stabilità dei versanti e con i regimi delle acque. F. IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA AI SENSI DELLA Circ. P.G.R. n. 7/LAP del 08 Maggio 1996: La pericolosità dell area è da considerarsi moderata nelle zone subpianeggianti e corrispondenti ai deposi fluvioglaciali e relativa esclusivamente alla possibile presenza di terreni con mediocri caratteristiche geotecniche per quanto riguarda la porzione centrale, classificata in classe IIA Le porzioni più esterne della stessa caratterizzate dalla presenza dei corsi d acqua descritti e dai versanti morenici più acclivi sono da ritenersi a pericolosità media o medio elevata e pertanto tali porzioni di area risultano ascritte alla classe IIIA di cui alla Circ. P.G.R. n. 7Lap. e normate secondo le NA allegata alla presente variante.

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36 COMUNE DI STRESA SCHEDA GEOLOGICO TECNICA RELATIVA AD AREE INTERESSATE DA NUOVI INSEDIAMENTI O OPERE PUBBLICHE DI PARTICOLARE IMPORTANZA (L.R.n.56 Art.14, punto 2b) CON VALUTAZIONE DELL IDONEITÀ ALL UTILIZZAZIONE URBANISTICA AI SENSI DELLA Circ. P.G.R. n. 7Lap del A. IDENTIFICAZIONE E LOCALIZZAZIONE A1. SCHEDA N. 3 A2. LOCALITÀ: a monte della strada comunale del bosco in prossimità del confine comunale con Brovello Carpugnino B. DESTINAZIONE E USO PREVISTO B1. DESTINAZIONE DI P.R.G. VIGENTE: Zone boscate ai sensi dell art. 4.8 delle Norme di Attuazione B2. DESTINAZIONE DI VARIANTE: Attrezzature e servizi di interesse generale ai sensi dell art. 4.1c delle N.T.A. B3. TIPO DI INSEDIAMENTO O OPERA PUBBLICA: Nuovo campo sportivo comunale e relative opere accessorie (tribune, spogliatoi), strada di accesso e parcheggi. C CARATTERISTICHE GEOLOGICHE DELL'AREA: C1. GEOMORFOLOGIA: L area si colloca a nord della frazione di Brisino a monte della strada comunale del Bosco, in una porzione di versante mediamente acclive nella parte di monte e caratterizzata da porzioni meno acclivi, fino a sub pianeggianti, nella parte più a valle. In particolare l area si sviluppa a partire dalla vetta di un modesto rilievo modellato dall attività glaciale caratterizzato da forme arrotondate e rotture di pendenza costituiti da terrazzi sub pianeggianti posti a quote altimetriche diverse. Si osserva la presenza di un incisione la cui testata è posta poco a valle dell area d intervento; all interno dell incisione scorre una modesta incisione che contiene un riale non demaniale; si tratta di un corso d acqua a regime torrentizio sviluppato lungo la linea di massima pendenza del versante che raccoglie le acque meteoriche all interno di un limitato bacino imbrifero.

37 C2. LITOLOGICA E GEOTECNICA: L area è caratterizzata dalla presenza di depositi morenici aventi spessore variabile ridotti (valutabile in qualche metro) nella parte a monte, mediamente più acclive, e spessori maggiori nella parte più a valle. I depositi glaciali ricoprono con continuità il substrato roccioso, formato da Micascisti e Paragneiss appartenenti alla Serie dei Laghi; il tutto risulta ricoperto da limitati spessori di detriti eluvio colluviali. C3. GEOIDROLOGIA: In periodi di piogge intense si possono verificare fenomeni di ruscellamento diffuso, e concentrato lungo la parti dell area più acclivi. Nella parte più bassa dell area in corrispondenza di via del Bosco si osservano limitate aree di ristagno superficiale e depositi superficiali geotecnicamente più scadenti. È possibile inoltre ipotizzare la presenza di una falda connessa ai depositi morenici strettamente dipendente dal regime delle precipitazioni e dallo spessore dei depositi stessi. D. VALUTAZIONE DI RISCHIO GEOLOGICO IN RELAZIONE ALL USO PREVISTO D1. RISCHIO CONNESSO CON DINAMICA GRAVITATIVA: Le aree sono da considerarsi nel complesso stabili allo stato naturale. D2. RISCHIO CONNESSO CON DINAMICA TORRENTIZIA, CON RUSCELLAMENTO CONCENTRATO O DI RISTAGNO SUPERFICIALE: L area si trova a monte della testata del corso d acqua e quindi non risulta interessata dalla dinamica dello stesso; l incisione è impostata sui depositi morenici, è in grado potenzialmente di provocare fenomeni erosivi lungo le fasce spondali, che non possono interessare l area in esame. D3. FATTORI GEOTECNICI PENALIZZANTI: Le caratteristiche geotecniche dei depositi glaciali di tipo pseudocoerenti o francamente coerenti ma ben consolidati non determinano particolari condizioni penalizzanti l'edificazione, ma sono comunque da verificarsi puntualmente in fase progettuale ed esecutiva, in quanto potrebbero essere presenti all'interno dei depositi livelli limoso argillosi intercalati con scadenti caratteristiche geotecniche.

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