IV Sessione Clinical governance tra appropriatezza e sostenibilità
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- Livia Romeo
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1 14,30-18,00 IV Sessione Clinical governance tra appropriatezza e sostenibilità Moderatore: Giordano Beretta
2 15,30-15,50 Networking Roberto Labianca
3 Networking Roberto Labianca Coordinatore Comitato Esecutivo ROL Direttore DIPO Bergamo Direttore Cancer Center
4 IL PROGETTO ESECUTIVO: 3 MACRO AREE E I WPS WP 0: Rafforzamento del modello di governance ROL Governance Assistenza Ricerca WP 1: ROL e progettazione PDTA WP 2: Integrazione con le reti SSR WP4: Formazione e comunicazione WP 3: Sperimentazione PDTA nei DIPO WP 5: ROL e interazione con medicina territorio WP 6: Rete radioterapie WP 7: Network di Ricerca WP 8: Genetica clinica WP 9: Rete biobanche di RL
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8 LE LINEE GUIDA DELLE SOCIETÀ SCIENTIFICHE AIOM Partecipazione multidisciplinare
9 GLI INDICATORI
10 ESTRAZIONE INDICATORI 1 proposta Tempo intercorso dalla mammografia all intervento chirurgico: il 70% dei casi entro 30 gg Nuovi casi che effettuano una cito-istologia nei 3 mesi precedenti l intervento chirurgico (con esclusione dei casi con CHT neoadiuvante): 80% dei casi Casi che effettuano il linfonodo sentinella: 80% dei casi Casi sottoposti a tecnica chirurgica radicale al di sotto dei 70 anni che effettuano la ricostruzione: 80% dei casi
11 Analisi degli indicatori in 2 aziende
12 ESTRAZIONE INDICATORI 2 proposta Tempo intercorso dalla mammografia all intervento chirurgico: il 70% dei casi entro 60 gg Nuovi casi che effettuano una cito-istologia nei 30 giorni precedenti l intervento chirurgico (con esclusione dei casi con CHT neoadiuvante): 80% dei casi Casi che effettuano il linfonodo sentinella: 80% dei casi Casi sottoposti a tecnica chirurgica radicale al di sotto dei 70 anni che effettuano la ricostruzione: 80% dei casi
13 I PDTA regionali Il modello dei requisiti minimi Tumore della mammella
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15 OBIETTIVI PDTA declinati nei singoli DIPO 1. Garantire al paziente/cittadino assistenza qualificata (sulla base dei criteri minimi dei PDTA) su tutto il territorio regionale 2. Garantire la continuità durante tutto il percorso assistenziale 3. Sviluppare modalità di connessione con il territorio e con l'ambito socio-assistenziale
16 OBIETTIVO CONSOLIDARE LA RETE TRA LE STRUTTURE HUB HUB HUB
17 Per il Lavorare sulla traslazione delle linee guida 2.Implementare il modello dei requisiti minimi lavorando anche sulle altre patologie 3.Lavorare sugli indicatori 4.Valutare le aree a rischio di inappropriatezza 5..
18 Linee Guida ROL MELANOMA
19 Gruppi di Lavoro Responsabile di patologia: Dr. Mario Santinami (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) Medici partecipanti alle riunioni Gruppo di Lavoro composto da diversi specialisti tra cui: Dr. Roberto Patuzzo (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) Dr. Aldo Bono (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) Dr. Andrea Maurichi (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) Dr. Daniele Moglia (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) Dr.ssa Roberta Ruggeri (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) Dr.ssa Elena Tolomio (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) Il Gruppo di Lavoro predispone bozza del documento che verrà poi discusso e validato durante le riunioni plenarie della Community 18
20 Le Linee Guida ROL Metodologia Le Linee Guida ROL adottano la metodologia definita dal Progetto START, uno strumento liberamente accessibile su Internet, basato sull'evidenza e destinato agli specialisti che operano in campo oncologico, per i quali intende rappresentare un supporto nella prassi oncologica quotidiana. START fornisce le seguenti opzioni diagnostiche e terapeutiche. Le opzioni definite standard e individualizzate sono associate a livelli di evidenza organizzati in una scala a 5 punti (che tuttavia in ROL non è necessario specificare). STANDARD ("standard", "raccomandato" [o "non raccomandato"]): può essere considerata una scelta convenzionale per il paziente tipico. INDIVIDUALIZZATA ( appropriato per uso clinico individualizzato ): non è un'opzione standard, ma può essere considerata una scelta ragionevole nel singolo paziente. Il paziente ne deve essere informato e la decisione terapeutica deve essere condivisa. SPERIMENTALE: si tratta di un'opzione che, in linea di principio, può essere offerta al paziente soltanto all'interno di uno studio clinico. START fornisce il livello di evidenza a sostegno delle opzioni cliniche codificate. I livelli di evidenza sono organizzati in una scala a 5 punti. LIVELLO DI EVIDENZA DI TIPO C (consenso generale): esiste un consenso diffuso e consolidato. Non sono stati condotti studi randomizzati, oppure gli studi condotti non sono adeguati. (risultati non soddisfacenti potrebbero far pensare che il trattamento funzionava poco - sono gli studi inadeguati, non i risultati); tuttavia non esistono controversie importanti sull'opzione: attualmente non si ritiene necessario condurre, in linea di principio, (ulteriori) studi clinici di conferma. LIVELLO DI EVIDENZA 1 (studi randomizzati disponibili, forte evidenza ): sono stati ottenuti risultati coerenti da più di uno studio randomizzato, e/o è stata condotta una metanalisi affidabile. In alcuni casi, un unico studio randomizzato può essere ritenuto sufficiente a supportare questo livello di evidenza. Non si ritiene necessariocondurre studi clinici di conferma. LIVELLO DI EVIDENZA 2 (studi randomizzati disponibili, evidenza debole): sono stati completati uno o più studi randomizzati, ma l'evidenza disponibile non può essere considerata definitiva, (per risultati incoerenti, e/o inadeguatezza metodologica, etc.) Esiste, pertanto, qualche evidenza ancorché limitata, ma sarebbero auspicabili studi clinici di conferma. LIVELLO DI EVIDENZA 3 (confronti con controlli esterni): esiste un'evidenza derivante da studi non randomizzati, con controlli esterni che consentono un confronto. Esiste, pertanto, qualche evidenza non controllata, ma sono auspicabili ulteriori studi clinici. LIVELLO DI EVIDENZA DI TIPO R (inferenza razionale): l'evidenza derivante da studi clinici è limitata o indiretta. Tuttavia, è razionalmente possibile trarre delle conclusioni cliniche sulla base dei dati e delle conoscenze disponibili (per es., combinando elementi informativi di studi clinici e osservazioni pubblicate; oppure, nel caso di una neoplasia o presentazione rara, per analogia con un tumore o una presentazione più comune ad esso correlabile; etc.). L'inferenza può essere più o meno solida e nuovi studi clinici possono essere, o non essere auspicabili (ancorchè a volte non fattibili). 19
21 Le Linee Guida ROL TNM 7 Edizione Classificazione TNM: Confronto tra le edizioni 2002 (6 ) e 2009 (7 ) (dal sito di START Oncology) Sintesi dei principali cambiamenti (dalla commissione UICC) Appropriatezza d'uso dei Medicinali Si pubblica il Supplemento ordinario alla GAZZETTA UFFICIALE del , Serie generale - n "Farmaci con uso consolidato nel trattamento dei Tumori solidi nell'adulto per indicazioni anche differenti da quelle previste dal provvedimento di Autorizzazione all'immissione in commercio" Raccomandazioni sul Follow-Up Le evidenze di efficacia del Follow-Up sono limitate in tutte le patologie. Inoltre, la decisione sulla politica di Follow- Up da attuare nel singolo caso dipende anche dalla volontà del Paziente e dovrebbe essere condivisa. Quindi ogni raccomandazione per la pratica clinica ha un valore limitato e solo orientativo. Questo vale anche per le Raccomandazioni ROL sul follow-up. In esse, peraltro, si cerca di includere anche prassi eterogenee, se sufficientemente rappresentate e fondate su una qualche evidenza, o su motivazioni razionali. 20
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