Consolidamento ed Allargamento della Rete

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Consolidamento ed Allargamento della Rete"

Transcript

1 ASSOCIAZIONE ARCO LATINO COMMISSIONE COOPERAZIONE NEL MEDITERRANEO Studio : Consolidamento ed Allargamento della Rete

2 Indice 1. Identificazione degli attori eleggibili per l ampliamento di AL SELEZIONE DEI CASI STUDIO Criteri per la selezione dei casi studio 2.2. Unità di paragone: le regioni NUTS III 2.3. Blocco (B) 2.4. Blocco (C) 3. BLOCCO (A): Spagna, Francia e Italia Spagna Le Comunità autonome a. Competenze delle Comunità autonome b. Organi delle Comunità autonome c. Azione e organizzazione delle Comunità autonome I tipi di Enti locali a. Le competenze degli Enti locali Enti locali situati nell'area mediterranea 3.2. Francia Regioni a. Competenze b. Le competenze condivise Dipartimenti (Province) a Competenze proprie b. Competenze condivise I comuni a Competenze Enti locali situati nell'area mediterranea 3.3. Italia a. Descrizione b. Autorità regionali c. Competenze Province a. Descrizione b. Autorità provinciali c Competenze Comuni a. Descrizione e competenze b. Autorità comunali Enti locali situati nell'area Mediterranea 4. BLOCCO (B): Grecia e Turchia Grecia Periferie a. Descrizione b. Organi

3 4.1.1.c. Competenze Nomoi a. Descrizione b. Organi c Competenze Demes e koinotites a. Descrizione b. Organi c. Competenze Nomoi situati sul mar Mediterraneo Networking 4.2. Turchia Particolarità delle amministrazioni locali a. Diritto di associazione delle Collettività Locali Iller e Amministrazioni Provinciali Speciali (APS) a. Descrizione b. Organi c. Competenze Municipalità, municipalità metropolitane e villaggi a. Descrizione b. Organi delle municipalità c. Competenze delle municipalità Iller situate sul mar Mediterraneo e sul mar di Marmara Networking 5. BLOCCO (C) Algeria Wilayas a. Descrizione b. Organi c. Competenze Wilayas situate sul mar Mediterraneo Networking 5.2. Marocco 5.2.a. Particolarità Regioni a Descrizione b. Competenze Province e prefetture a. Descrizione b. Organi c. Competenze Province e prefetture situate sul mar Mediterraneo Networking 5.3.Siria Particolarità

4 5.3.2.Muhafazah a. Descrizione b. Organi c. Competenze Mintaqah a. Descrizione b. Organi c. Competenze d. Governatorati situati sul mar Mediterraneo e. Networking 5.4.Tunisia Governatorati a. Descrizione b. Organi c. Competenze dei governatorati a. Descrizione b. Organi c. Competenze Governatorati della Tunisia situati sul mar Mediterraneo Networking 6. SELEZIONE DEI CASI PILOTA: IL RUOLO DI ESPON Riassunto dei risultati 6.2. ESPON 7. RACCOMANDAZIONI FINALI FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

5 Lista delle Tabelle Tabella 1 - Dimensione delle regioni NUTS (in riferimento al numero di abitanti)...13 Tabella 2 - Partecipazione attiva in network esistenti, Paesi del Blocco B...14 Tabella 3 - Partecipazione attiva in reti già esistenti, Blocco C...15 Tabella 4 - Prodotto interno lordo per abitante delle deputazioni provinciali membri dell Arco...19 Tabella 5 - Elenco delle Comunità autonome Spagnole per popolazione...19 Tabella 6 - Arco Latino Situazione:...27 Tabella 7 - Riassunto divisione territoriale Spagna...30 Tabella 8: Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate...32 Tabella 9 - Circoscrizioni amministrative delle Regioni...38 Tabella 10 - Arco Latino Situazione attuale...45 Tabella 11 - Dipartimenti potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino...48 Tabella 12 - Riassunto della divisione territoriale Francese...49 Tabella 13 - Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate...49 Tabella 14 - Elenco delle Province Italiane per Regione...55 Tabella 15 - Arco Latino Situazione attuale...62 Tabella 16 - Province potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino...66 Tabella 17 - Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate...68 Tabella 18 - Riassunto della divisione amministrativa Italiana...80 Tabella 19 - Divisione amministrativa della Repubblica Ellenica, nomoi e periféries...84 Tabella 20- Numero dei membri del Consiglio Generale rispetto alla popolazione prefetturale...88 Tabella 21 - Numero dei Comitati di Prefettura rispetto alla popolazione prefetturale...88 Tabella 22 Sistema di ripartizione di membri all interno dei Comitati di Prefettura...88 Tabella 23 Nomoi situati sul mar Mediterraneo e rispettivo networking...98 Tabella 24 Tipi di associazioni Tabella 25- Suddivisione amministrativa secondo i tre livelli NUTS: Bölgeler, Alt Bölgeler e Iller Tabella 26- Elenco alfabetico delle Iller, area, abitanti, densità, capoluogo, abitanti del capoluogo, nome della macro-regione di riferimento, secondo la divisione territoriale classica...106

6 Tabella 27- Iller situate sul mar Mediterraneo e rispettivo networking Tabella 28 - Province che si affacciano sul mar di Marmara e partecipazioni alle reti mediterranee indicate Tabella 29 Tabella riassuntiva della divisione amministrativa del Blocco C Tabella 30 - Wilayat situate sul mar Mediterraneo e rispettivo networking Tabella 31 - Divisione amministrativa del Regno del Marocco: province, prefetture e regioni Tabella 32 Province e prefetture situate sul mar Mediterraneo e rispettivo networking Tabella 33 : Divisione amministrativa della Siria: muhafazah e popolazione Tabella 34 : Manatiq distretti della Siria, con rispettiva capitale e popolazione Tabella 35 : Governatorati situati sul mar Mediterraneo e rispettivo networking : Tabella 36 - Lista dei governatorati della Tunisia e dati significativi Tabella 37 - Governatorati situati sul mar Mediterraneo e rispettivo networking...177

7 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Lista delle Mappe Carta 1 - Carta della divisione territoriale Spagnola...17 Carta 2 - Carte delle comunità autonome spagnole...18 Carta 3 - Carte delle province affacciate sul Mediterraneo...26 Carta 4 - Carta delle province spagnole attualmente membri di Arco Latino...27 Carta 5 Carta delle province potenzialmente eleggibili a far parte dell'arco Latino. 29 Carta 6 - Carta delle regioni francesi Carta 7 - Carta della densità delle popolazione in Francia nel Carta 8 - Carta delle regioni affacciate sul Mediterraneo...43 Carta 9 - Carta dei dipartimenti affacciati sul Mediterraneo...44 Carta 10 - Carta dei dipartimenti attualmente membri di Arco Latino...45 Carta 11 - Carta dei dipartimenti potenzialmente eleggibili a far parte dell'arco Latino...47 Carta 12 - Carta della divisione territoriale dell Italia.53 Carta 13 - Carta delle regioni italiani...54 Carta 14 - Carta delle province italiane...56 Carta 15 - Carta delle regioni affaciati sul Mediterraneo...62 Carta 16 - Carta delle province affaciate sul Mediterraneo...62 Carta 17 - Carta delle province italiane attualmente membri di Arco Latino...65 Carta 18 - Carta delle province potenzialmente eleggibili a far parte dell'arco Latino...66 Carta 19 - Carta delle regioni (periféries) greche...76 Carta 20 - Carta dei nomoi situati sul mar Mediterraneo...91 Carta 21 - Carta delle macro-regioni della Turchia...96 Carta 22 - Carta delle province della Turchia...99 Carte 23 - Carta della provincia di Edirne Carta 24 - Carta della provincia di Tekirdağ Carta 25 - Carta della provincia di Çanakkale Carta 26 - Carta della provincia di Balikesir Carta 27 - Carta della provincia di Izmir Carta 28 - Carta della provincia di Aydin Carta 29 - Carta della provincia di Muğla Carta 30 - Carta della provincia di Antalya Carta 31 - Carta della provincia di Içel-Mersin Paralleli 07/04/2011

8 Carta 32 - Carta della provincia di Adana Carta 33 - Carta della provincia di Hatay Carta 34 - Carta della provincia di Istanbul Carta 35 - Carta della provincia di Kocaeli Carta 36 - Carta della provincia di Yalova Carta 37 - Carta della provincia di Bursa Carta 38 - Carta della provincia di Bursa Carta 39 - Carta amministrativa, divisione territoriale del Regno del Marocco: regioni e province Carta 40 - Carta della regione di Tanger-Tétouan Carta 41 - Carta della regione di Taza- Al-Hoceima- Taounate Carta 42 - Carta della regione de L Oriental Carta 43 - Divisione amministrativa della Siria: governatorati e capoluoghi Carta 44 - Carta del governatorato di Latakia, con suddivisione distrettuale Carta 45 - Carta del governatorato di Tartus, con suddivisione distrettuale Carta 46 - Carta dei governatorati della Tunisia Carta 47 - Governatorato di Ariana Carta 48 - Governatorato di Béja Carta 49 - Governatorato di Ben Arous Carta 50 - Governatorato di Bizerte Carta 51 - Governatorato di Gabès Carta 52 - Governatorato di Jendouba Carta 53 - Governatorato di Mahdia Carta 54 - Governatorato di Medenine Carta 55 - Governatorato di Monastir Carta 56 Governatorato di Nabeul Carta 57 Governatorato di Sfa Carta 58 Governatorato di Sousse Carta 59 Governatorato di Tunisi

9 1. INTRODUZIONE E NOTA METODOLOGICA Il Processo di Barcellona, avviato nel 1995 e attualmente rilanciato e rafforzato attraverso l Unione per il Mediterraneo (UpM), si propone obiettivi piuttosto ambiziosi, tra i quali: contribuire alla creazione di una politica volta a garantire sicurezza e stabilità nella zona mediterranea, allo sviluppo economico e alla creazione di continui scambi culturali tra le società civili dei Paesi dell area e al tempo stesso il rispetto delle culture individuali. Si tratta di uno strumento che ha dovuto affrontare e, ancora attualmente, si trova a dover affrontare, ostacoli e difficoltà di varia natura, che necessita, tuttavia, di essere sostenuto e rafforzato in quanto strumento indispensabile per promuovere una relazione più stabile e una cooperazione più efficace tra gli attori mediterranei. Questa sfida è stata recepita da Arco Latino (AL) e si esplicita nella volontà di espandere l ambito di lavoro della rete e instaurare una sempre più stretta cooperazione con nuovi attori provenienti dalla riva sud del mar Mediterraneo, nonché di rafforzare la partecipazione dei Paesi già membri. Gli interlocutori istituzionali decentralizzati tra i nuovi Paesi partner possono infatti rivestire un ruolo significativo nella costruzione, nella gestione e nell attuazione delle politiche Euro-Mediterranee. Un espansione a nuovi attori potrebbe favorire un coinvolgimento diretto dei governi locali nei progetti dell UpM, al fine di contribuire a migliorare la governance locale e di stimolare a una maggiore cooperazione nel quadro del Partenariato Euro-Mediterraneo. Questo è di per sé un processo complesso che necessita il superamento di una serie di sfide, in primo luogo l identificazione di istituzioni e attori elegibili per instaurare una relazione di cooperazione privilegiata con Arco Latino. In accordo con il Nuovo Piano Strategico (NPS), la Commissione Cooperazione del Mediterraneo di AL, coordinata dalla Provincia di Torino, ha commissionato a Paralleli (Istituto EuroMediterraneo del Nord Ovest) l elaborazione di una proposta metodologica, con l obiettivo di preparare il terreno all ampliamento di AL e favorire il rafforzamento delle partnership già esistenti. 1.1 Identificazione degli attori eleggibili per l ampliamento di AL. Pertanto, gli obiettivi principali che il presente studio si è prefissato, sono: 1) Identificare nuove province da integrare come soci all interno della rete AL nell ambito degli Stati già membri (Gruppo A). 2) Identificare nuovi partner da integrare (secondo le modalità che saranno definite dagli organi di governo dell Associazione) nella rete AL tra gli Stati mediterranei membri dell UE e/o tra gli Stati mediterranei candidati (Gruppo B). 3) Identificare nuovi partner da integrare ella rete AL tra gli Stati non membri dell UE, situati nella sponda sud del mar Mediterraneo (Gruppo C).

10 Uno degli obiettivi di Arco Latino è stabilire uno spazio di cooperazione politica tra le amministrazioni di secondo livello, al fine di perseguire interessi coerenti e comuni nell area Mediterranea attualmente piuttosto frammentata; affinché l Europa eviti di ignorare il Sud e assicuri l inclusione di un punto di vista mediterraneo e locale nell elaborazione di politiche. 1 Gli obiettivi principali di Arco Latino sono: 2 1. Definire uno sviluppo integrato e pianificare una strategia nell area dell Arco Latino che includa e mobilizzi attori socioeconomici dal basso verso l alto; 2. Stabilire un accordo regolare, dinamico e flessibile incentrato sui più importanti settori di interesse regionale; 3. Cooperare in progetti e iniziative comuni; 4. Difendere gli interessi regionali e i bisogni di fronte alla Commissine Europea e alle istituzioni nazionali; 5. Creare uno spazio di cooperazione con gli Stati dell area sud del bacino del mar Mediterraneo. Da ciò emerge che la selezione dei potenziali candidati all allargamento dall ambito del lavoro di AL dovrebbe soddisfare i seguenti requisiti (elencati in seguito per grado d importanza): 1. Situarsi nell area mediterranea; 2. L esistenza di unità amministrative locali comparabili agli enti territoriali di livello NUTS III (tale requisito non presenta un problema per gli Stati appartenenti al Gruppo A). 3. L interesse ad essre integrati nei lavori della rete. I tre precedenti requisiti possono essere ulteriormente compresi grazie a una serie di domande/questioni a cui il presente studio cerca di dare risposta: Per i Blocchi (B e C) Q1: Vi sono strutture amministrative di secondo livello che siano comparabili ai Départements francesi, alle Province italiane e alle Diputaciones spagnole e i Consejos Insulares? Q1.1: Su quali basi tale comparazione è determinate? Sulle competenze, sulla base territoriale, ecc.. Q2.1: Quali sono gli indicatori utili per la comparazione? Per i Blocchi (A, B e C). Q3: Quali unità amministrative locali (LAU) 3 all interno degli Stati scelti già intrattengono attività di cooperazione decentrata con membri attuali di AL? Local Administrative Units.

11 Q3.1: Quali LAU all interno degli Stati scelti già intrattengono attività di cooperazione decentrata con altri attori quali la Conferenza delle regioni Periferiche Marittime (CRPM), ARCO Adriatico, United Cities and Local Governments (UCLG), l Assemblea Euro- Mediterranea Regionale e Locale (ARLEM), ecc.?

12 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete 2. SELEZIONE DEI CASI STUDIO Il progetto si è dedicato all analisi in profondità dei seguenti Paesi: Blocco (A): Italia, Francia, Spagna. Blocco (B): Turchia e Grecia. Blocco (C): Algeria, Marocco, Siria e Tunisia. La sezione seguente spiega la scelta dei Paesi del blocco (B e C). 2.1 Criteri per la selezione dei casi studio Il primo criterio utilizzato per operare la scelta dei Paesi oggetto dell analisi è stata la partecipazione attiva all interno di reti già esistenti e in progetti di cooperazione decentralizzata. Questi includono CRPM (Conference of Peripheral Maritime Regions, Conferenza delle Regioni Marittime Periferiche), UCLG (United Cities and Local Governments, Città e governi locali uniti), ARLEM (The Euro- Mediterranean Regional and Local Assembly, l Assemblea locale e regionale Euro-mediterraneo), MED-PACT (Local Authorities Partnership in the Mediterranean ) 4 e EUPOLIS. Tale partecipazione è, di per sé, sintomatica dell interesse verso tali forme di cooperazione che è una precondizione necessaria per la selezione di futuri studi pilota. Mentre l esistenza di strutture amministrative simili alle Province italiane, ai Départements francesi e alle Diputaciones spagnole è la conditio sine qua non per la selezione di casi studio e di conseguenza degli studi pilota. E importante notare che la comparabilità tra strutture è una condizione essenziale, ma insufficiente per stabilire contatti futuri, di conseguenza, la scelta di casi studio (Paesi) ha seguito un approccio deduttivo piuttosto che induttivo partendo dalla valutazione delle preferenze espresse attraverso il coinvolgimento in progetti di cooperazione. È anche da notarsi che un caso è stato scelto su richiesta del Segretariato di Arco Latino, nello specifico l Algeria. 4 Il programma include progetti quali MEDACCESS, ARCHIMEDES, PACEM, GUIFORMED, PAMLED, GEMM, SHAMS, APUDUI, STREAM CITIES. Per maggiori informazioni visitare

13 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Paesi obiettivo di Arco Latino: Cipro, Grecia, Malta, e Slovenia, così come candidati all UE, quali Croazia e Turchia, Albania, Algeria, Bosnia Erzegovina, Egitto, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Serbia e Montenegro, Tunisia e la West Bank. Partecipazione attiva in network già esistenti: CRPM, UCLG, ARLEM, MEDPACT e EUPOLIS Esistenza di strutture amministrative comparabili 2.2. Unità di paragone: le regioni NUTS III Lo statuto di AL afferma che i suoi membri devono essere amministrazioni di secondo livello, meglio note come livello NUTS III. Il NUTS è una classificazione gerarchica che si articola su tre livelli, attraverso i quali gli Stati membri dell UE sono considerati come regioni NUTS I, suddivise a loro volta in regioni NUTS II e NUTS III. La principale struttura amministrativa degli Stati Membri generalmente comprende due principali livelli di amministrazione territoriuale (régions e départements in Francia, comunidades autonomas e provincias in Spagna, regioni e province in Italia, ecc.)

14 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Questa classificazione è anche adottata per le statistiche regionali dell UE. Essa si basa largamente sulle divisioni istituzionali in ciascun Paese. Sebbene siano chiaramente definite, i territori sui quali si basano differiscono da Paese a Paese. Infatti, la struttura amministrativa di ciascuno Stato membro non corrisponde a tutti e tre i principali livelli regionali. 6 Come presentato nella Tabella 1, la regolamentazione Europea pone dei limiti minimi e massimi per la taglia media delle regioni NUTS sulla base del numero di abitanti. Tabella 1 - Dimensione delle regioni NUTS (in riferimento al numero di abitanti). Livello Minimo Massimo NUTS 1 3 milioni 7 milioni NUTS milioni NUTS Fonte: A un livello maggiore di decentramento ci sono distretti e municipalità, si tratta di Unità amministrative locali (LAU), non soggette alla regolamentazione NUTS. Quindi il primo passo consiste nell identificare le responsabilità delle unità territoriali nei Paesi partner di Arco Latino, cioè in Italia, Francia, Spagna. Tale operazione risulta necessaria per identificare unità amministrative simili nei Paesi presi in esame. Inoltre, tale processo porterà all identificazione di nuove province, all interno dei tre paesi membri, eleggibili per l adesione ad AL processo che favorisce il consolidamento della rete Blocco (B) Il presente blocco include Paesi membri dell'unione Europea, ma, tuttavia, non sono ancora membri di Arco Latino: Cipro, Grecia, Malta, e Slovenia, così come i Balcani, in particolare Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro, e Paesi candidati all'ue come Croazia e Turchia. Un prospetto relativo alla partecipazione attiva dei suddetti Stati in network esistenti, viene offerto nella Tabella 2. 6 EUROSTAT, Regions of the European Union: A statistical portrait-2009 edition. Statistical Book, ISSN , 2009, p.5.

15 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Tabella 2 - Partecipazione attiva in network esistenti, Paesi del Blocco (B). The Euro- United Cities Conference of Mediterranean and Local Local Peripheral Regional and Governments Authorities Maritime Regions Local (UCLG) Partnership in Paese (CRPM) Assembly (*Member of the (*Member of ARLEM Mediterranean Mediterranean Intermediterranean (*Member of interregional (MED-PACT) Committee) Mediterranean Committee) Group) BLOCCO (B) Europeo (EU) Cipro Grecia Malta Slovenia Europeo (non EU) Croazia Turchia Albania Bosnia Herzegovina Serbia Famagusta* Larnaka* Anatoliki Makedonia kai* Thraki* Attiki* Dytiki Ellada* Dytiki Makedonia* Ionia Nissia* Ipeiros* Kentriki Makedonia* Kriti* Notio Aigaio* Peloponnisos* Sterea Ellada* Thessalia, Voreio Aigaio* Gozo* Istria Primorsko- Goranska Canakkale Edirne Kirklareli Samsun Sinop Tekirdag Trabzon. Metropolitan Izmir* Nicosia Pieria Heraklion Gzira Kalkara Istria* Tkon* Mugla* Gaziantep* Balikesir* Istanbul* Durres* Shkoder*, Bosnia Herzegovina* Republika Srpska* Partecipa Partecipa Partecipa Observatory of the Euro- Mediterranean Policies of Local Development and Innovation (EUPOLIS) Partecipa Partecipa Partecipa Partecipa Montenegro Berane* GEMM (livello di cooperazione: autorità locali, non specificato), MEDACCESS (livello di cooperazione:comuni) e PAMLED (livello di cooperazione: comuni).

16 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete La Tabella 2 evidenzia come sia la Grecia che la Turchia siano altamente coinvolte in reti e progetti già esistenti, seguite da Croazia, Cipro, Malta e gli altri Paesi dei Balcani. Inoltre, analisi preliminari dimostrano come i due Paesi citati, almeno sulla carta, posseggano un livello di aministrazione che pare corrispondere alla provincia. In aggiunta, forse, in un'ottica di lungo periodo, si potrebbe considerare anche la possibilità per Arco Latino di giocare un ruolo di mediazione e raccordo nell'ambito delle complesse relazioni che intercorrono tra Grecia e Turchia evidenziando la rilevanza dell'azione a livello locale (che, come è stato dimostrato in più occasioni, a volte, può andare oltre l'impatto dell'azione svolta a livello intergovernativo) Blocco (C) Il presente blocco include Paesi della sponda sud del mar Mediterraneo, in particolare Algeria, Autorità Palestinese, Egitto, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia. Un prospetto relativo alla partecipazione attiva dei suddetti Stati in network esistenti, viene offerto nella tabella seguente (Tabella 3). Tabella 3 - Partecipazione attiva in reti già esistenti, Blocco (C) Conference of United Cities The Euro- Peripheral and Local Mediterranean Local Maritime Government Regional and Authorities Regions s (UCLG) Local Assembly Partnership in Paese (CRPM) (*Member of ARLEM the (*Member of Mediterranea (*Member of Mediterranean Intermediterra n Mediterranean (MED-PACT) nean interregional Group) Committee) Committee) BLOC (C) Algeria Autorità Palestinese Egitto Gaza Israele Libano Khan Younis *, Ramallah* Alger* Hydra* Wilaya de Constantine* Tizi Rached * Cairo* Qalyubiya* Aleandria* Partecipa EUPOLIS Partecipa Partecipa Participates Ma'alot-Tarshiha* Haifa* Partecipa Partecipa Saida* Partecipa* Partecipa Partecipa Etra Libia Fayha a* Kesserouen* Partecipa Paralleli 07/04/2011

17 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Marocco Rabat-Salé- Zemmour- Zaër* Tanger- Tétouan* Conseil Municipal de Rabat* Taza - Al Hoceima* Fes* Arbaoua * Rabat* Partecipa Partecipa Euro- Mediterranea n Cross Border cooperation: Spain- Morocco Programme Siria Partecipa * Damasco* Aleppo Partecipa Signed the sea basing programme Tunisia Monastir* Sousse* Sousse* Partecipa Euro- Mediterranea n Cross Border cooperation: Italy-Tunisia Programme La Tabella 3 evidenzia come Marocco, Siria, e Tunisia, siano altamente coinvolti in network e progetti già esistenti, seguiti, nell ordine da Libano, Algeria, Libia, Autorità Palestinese, Egitto, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina e Albania. Come menzionato sopra, l Algeria è stata inclusa, su richiesta di Arco Latino, sottolineando per ovvi motivi storici, l'importanza che il Paese riveste nelle relazioni con la Francia e, in particolare, con alcuni attori territoriali francesi, quali il Dipartimento dell'herault, nonchè la nuova tendenza e l'interesse di alcuni territori spagnoli di Arco Latino per l'attivazione di canali di cooperazione decentrata con questo paese. Il prossimo passo consiste nel valutare i poteri e le competenze di tali strutture amministrative. A tale scopo nella prossima sezione: 1) Si determineranno i criteri per comparare le strutture amministrative. In altre parole, quali sono i poteri e le competenze delle amministrazioni locali francesi, italiane, spagnole che possono determinare l'eligibilità delle strutture amministrative nei Paesi selezionati? 2) Si analizzerà l'esistenza di strutture amministrative simili nei Paesi scelti in base al punto 1. 3) Si identificheranno, tra le strutture amministrative eligibili selezionate nel punto 2, quelle che portano avanti attività di cooperazione decentrata con attuali membri di AL. Paralleli 07/04/2011

18 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete 3. BLOCCO (A): Spagna, Francia e Italia 3.1. Spagna L'amministrazione territoriale della Spagna si articola su tre livelli: 5 17 comunità autonome (Comunidades autónomas) 6 50 province (Provincias) 7 4 consigli insulari 8 7 cabildos insulares (consigli intercomunali insulari) 9 2 città autonome comuni (Municipio) Sono indicati qui sotto Mappa 1 i primi due livelli della divisione territoriale della Spagna: Comunidades autónomas e Provincias, nonché il capoluogo di ogni unità territoriale. Mappa 1 - Divisione territoriale Spagnola Fonte: Le Comunità autonome La Spagna è divisa in diciassette Comunità autonome (Comunidades autónomas) corrispondente ad altrettante regioni, come si può vedere sulla Mappa 2 qui sotto, paragonabili a Stati federati. In un primo momento, le competenze a loro disposizione erano diverse, ma poi, con la riforma degli statuti di autonomia, si sono livellate. Paralleli 07/04/2011

19 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Le Comunità autonome comprendono da una a nove province. Quando una Comunità comprende un unica provincia, si parla di comunità autonoma uniprovinciale o monoprovinciale. Le città autonome di Ceuta e Melilla non sono vere e proprie Comunità autonome, anche se il loro funzionamento è quasi equivalente. In teoria, sono considerate come la 18a autonomia. Mappa 2 - Comunità autonome spagnole Fonte: Alcune cifre La Castiglia e León è la più vasta delle Comunità autonome, mentre la Comunità autonoma delle Isole Baleari è la meno estesa. Il Paese basco è infine in testa alla classifica del reddito pro-capite nel Ottiene euro pro-capite nel 2008, cioè un importo superiore del 33,8% alla media statale, che si attesta sui euro. Questo reddito si piazza anche sopra la media dei 27 paesi dell UE, che era di euro a persona nel Madrid è la seconda città di questa classifica, con euro per abitante, seguita dalla Navarra, con euro, mentre l'estremadura si posiziona all ultimo posto con un PIL medio per abitante e per anno di euro. Paralleli 07/04/2011

20 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Secondo i dati di España en cifras 2010 pubblicato dall INE, Istituto Nazionale Spagnolo della Statistica, 7 il prodotto interno lordo per abitante delle deputazioni provinciali membri dell Arco Latino è il seguente: Tabella 4 - Prodotto interno lordo per abitante delle deputazioni provinciali membri dell Arco Comunità Deputazioni autonome provinciali Andalusia Aragon PIL Prodotto Interno Lordo per abitante (2007)/euro IPC Indice dei Prezzi al Consumo (2008/2009) Cadiz ,4 26,9 Granada ,7 26,3 Jaen ,5 23,2 Malaga ,4 26,4 Seville ,2 23,6 Huesca ,1 10,6 Teruel ,7 10,3 Saragozza ,7 13,7 Albacete ,8 20 Castiglia La Mancia Catalogna Barcellona ,5 16,2 Girona ,5 18,2 Lerida ,5 11,4 Tarragona ,7 17 Tasso di disoccupazione (2009) I dati risalgono al 2007, poiché l'ultima serie disponibile della contabilità regionale spagnola, base 2000, si ferma a livello provinciale al periodo 2000/2007. Per questa ragione, al fine di meglio interpretare il PIL 2007, è stato necessario aggiungere i dati riguardanti gli indici dei prezzi al consumo e il tasso di disoccupazione dell anno Dati ulteriori, popolazione e densità, sono forniti nella tabella 5 sottostante. Tabella 5 - Elenco delle Comunità autonome Spagnole per popolazione Classifica Nome Popolazione Densità 1 Andalusia (anno 2010) 94,95 2 Catalogna 7,504,881 (anno 2010) 233,6 3 Comunità di Madrid (anno 2010) 803,49 4 Comunità (anno 2009) 219,08 Valenciana 5 Galizia (anno 2009) 93,78 6 Castiglia e Léon (anno 2008) 26,57 7 Comunità autonoma (anno 2009) 300,3 basca 8 Canarie (anno 2010) 94,95 9 Castiglia La Mancia 7,504,881 (anno 2010) 233,6 10 Regione di Murcia (anno 2009) 282,5 11 Aragon (anno 2010) 26,19 12 Estremadura (anno 2009) 127,8 13 Asturie (anno 2009) 28,52 14 Errore. L'origine (anno 2010) 26, Paralleli 07/04/2011

21 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete riferimento non è stata trovata. 15 Navarra (anno 2010) 102,24 16 Cantabria (anno 2009) 219,44 17 La Rioja (anno 2009) 60,68 Fonte: Wikipedia. * Le comunità del territorio potenziale dell Arco Latino. Una nuova forma di Stato L'adozione della Costituzione del 6 dicembre ha rappresentato un cambiamento storico per la Spagna, perché ha organizzato una nuova forma di Stato basata sul principio dell autonomia territoriale, vedendo così scomparire lo Stato centralizzato. Il principio dell autonomia territoriale è la creazione di nuove entità territoriali di carattere regionale, con capacità di auto-governo che sono le Comunità autonome. Inoltre, le amministrazioni locali possono gestire autonomamente i rispettivi interessi. Secondo l'art. 137 della Costituzione: Lo Stato è territorialmente organizzato in Comuni, Province e Comunità autonome. Tutte queste entità hanno autonomia nella gestione dei loro rispettivi interessi. La ripartizione del potere tra i tre livelli dell amministrazione territoriale non avviene pertanto a livello verticale ma orizzontale. Per quanto riguarda la creazione di nuove entità territoriali, la Costituzione spagnola non ha menzionato le Comunità autonome da creare, né ha previsto un sistema comune per la loro creazione. Ciò è dovuto al fatto che i processi di costituzione dell autonomia hanno seguito ritmi diversi all'interno delle varie comunità autonome, con diversi processi di accettazione delle competenze. Ora, dopo aver istituito processi di riforma degli statuti di autonomia, l accettazione di competenze tra le diverse comunità autonome si è a poco a poco livellato. Principi generali dell organizzazione territoriale Il principio d'unità menzionato nell'art. 2 della Costituzione Spagnola è stato precisato dalla decisione del Tribunale Costituzionale del 2 febbraio Il Tribunale ha precisato che autonomia non significa sovranità. Il principio di solidarietà è imposto come un obbligo dallo Stato nell'art. 138 della Costituzione, il quale deve garantire un equilibrio equo e adeguato tra le diverse parti del territorio spagnolo. 8 Costituzione spagnola, varata dai Cortès durante le sedute plenarie del Congresso dei Deputati e del Senato tenutesi il 31 ottobre 1978, ratificata dal popolo Spagnolo durante il referendum del 6 dicembre 1978, sancita da Sua S. il Re davanti ai Cortès il 27 dicembre Paralleli 07/04/2011

22 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Il principio d'uguaglianza è pertanto l'altra faccia nella tendenza alla decentralizzazione dello Stato nelle autonomie. Le differenze tra gli statuti delle Comunità autonome non possono generare privilegi economici o sociali, né ineguaglianze tra i cittadini spagnoli sulla base del luogo di residenza. I Comuni costituiscono l'unità di base dell assetto territoriale spagnolo, disciplinato dai Municipi a. Competenze delle Comunità autonome Le Comunità autonome sono state classificate in base alle competenze che erano in grado di svolgere. Si distinguono pertanto le Comunità di piena autonomia dalle Comunità di autonomia progressiva. L'autonomia delle Comunità autonome è di carattere politico con una capacità legislativa. Sono considerate Comunità di piena autonomia quelle Comunità che hanno utilizzato la procedura di accesso all'autonomia prevista dall'art. 151 della Costituzione, potendo in tal modo inserire nei rispettivi statuti i temi elencati all'art. 148 che rappresentano un minimo oltrepassabile grazie all'art Per quanto riguarda invece le Comunità autonome di autonomia progressiva, che hanno fatto ricorso alla via di accesso dell art. 143, le competenze elencate all'art. 148 rappresentano un massimo, allargabile in sede di riforma dello statuto. Secondo l art. 148, le Comunità autonome potranno assumere competenze nelle seguenti materie: 1. L'organizzazione delle loro istituzioni di governo autonomo; 2. Le modifiche ai limiti dei Comuni presenti sul loro territorio e, in generale, le funzioni che spettano all'amministrazione dello Stato in merito agli Enti locali e il cui trasferimento è autorizzato dalla legislazione sul regime locale; 3. L assetto territoriale, l'urbanistica e il sistema abitativo; 4. I lavori pubblici che riguardano la Comunità autonoma sul proprio territorio; 5. Le ferrovie e le strade il cui percorso è integralmente compreso sul territorio della Comunità autonoma e, nelle medesime condizioni, il trasporto assicurato con questi mezzi o via cavo; 6. I porti di rifugio, i porti e aeroporti da diporto e, in generale, i porti senza attività commerciali; Paralleli 07/04/2011

23 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete 7. L'agricoltura e l'allevamento in conformità alla programmazione generale dell economia; 8. Il Corpo forestale e la gestione forestale; 9. La gestione in materia di protezione ambientale; 10. I progetti, la costruzione e la gestione degli impianti idraulici, dei canali e dei sistemi d irrigazione che rivestono un interesse per la Comunità autonoma, le acque minerali e termali; 11. La pesca in acque interne, la coltivazione dei frutti di mare e l'acquacoltura, la caccia e la pesca fluviale; 12. Le fiere locali; 13. Lo sviluppo dell attività economica della Comunità autonoma nell ambito degli obiettivi fissati dalla politica economica nazionale; 14. L'artigianato; 15. I musei, le biblioteche e i conservatori di musica che rivestono un interesse per la Comunità autonoma; 16. Il patrimonio monumentale che riveste un interesse per la Comunità autonoma; 17. Lo sviluppo della cultura, della ricerca e, se del caso, dell insegnamento della lingua della Comunità autonoma; 18. La promozione e la pianificazione del turismo sul proprio territorio; 19. La promozione dello sport e l'utilizzo adeguato del tempo libero; 20. L'assistenza sociale; 21. La sanità e l'igiene; 22. La vigilanza e la protezione degli edifici e degli impianti. Il coordinamento e altre funzioni in relazione con le forze di polizza locali secondo le disposizioni che determinerà una legge organica. Tuttavia, tra questi 22 punti elencati all art. 148, alcune funzioni sono di competenza esclusiva delle Comunità autonome, mentre altre sono condivise tra lo Stato e le Comunità b. Organi delle Comunità autonome Gli organi delle Comunità autonome sono gli stessi per tutte le regioni: o L organo legislativo: Il Parlamento autonomo è l'organo legislativo che è chiamato in diversi modi nell'insieme delle instituciones autonomas (Junta, Consejo, Generalitat..). E' eletto a suffragio universale diretto per una durata di quattro anni; si compone di deputati regionali che cambiano da una Comunità autonoma all'altra. Paralleli 07/04/2011

24 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete o L organo esecutivo: Il Governo della Comunità. Il Presidente della Comunità è eletto dal Parlamento autonomo ma è nominato dal Re. E' il più alto rappresentante dello Stato all interno della Comunità autonoma c. Azione e organizzazione delle Comunità autonome La reale misura di auto-governo delle Comunità dipende dall ampiezza delle loro competenze e funzioni, ma anche dei limiti fissati, nonché della natura e dell intensità dei controlli ai quali la loro attività è sottoposta. La maggior parte di questi limiti sono elencati nella Costituzione. 9 Infine, la decisione riguardante l'azione e l'organizzazione degli Enti locali spetta allo Stato e alle Comunità autonome sulla base della ripartizione costituzionale e statutaria delle responsabilità. Lo Statuto di autonomia di ciascuna Comunità raggruppa queste distribuzioni I tipi di Enti locali o Le Province Le 50 Province sono governate da un consiglio provinciale (Diputaciớn), presieduta da un Presidente e composta di un numero variabile di Deputati in funzione del numero di abitanti della Provincia. I Deputati, che devono essere Sindaco o Consigliere generale di un Comune, sono eletti a suffragio indiretto dai Consiglieri dei comuni della Provincia. Ciò costituisce un'eccezione alle regole della Carta Europea dell Autonomia Locale del o Le Isole Le Isole Baleari formano una Comunità autonoma e quattro Consigli insulari. Questi ultimi sono considerati un'unità sovramunicipale contraddistinta per disporre di maggiori competenze delegate dalla propria Comunità autonoma e scegliere i propri membri con il suffragio universale diretto. E' lo stesso per le Isole Canarie, dove il livello sovramunicipale equivalente è chiamato Cabildo (ci sono 7 cabildos nelle Isole Canarie). o I Comuni 9 Capitolo Primo del Titolo VIII della Costituzione, intitolato Principi generali dell Organizzazione Territoriale dello Stato 10 European Charter of Local Self-Government, Strasburgo, 15.X.1985 Cfr.: Paralleli 07/04/2011

25 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete I Comuni spagnoli sono L'Assemblea rappresentativa del Comune è composta di Consiglieri eletti al suffragio universale diretto dai cittadini che compongono la popolazione municipale. Elegge il sindaco e il gruppo municipale tra i Consiglieri a. Le competenze degli Enti locali L'autonomia degli Enti locali è riconosciuta dall'art. 137 della Costituzione: Lo Stato suddivide il proprio territorio tra i Comuni, le Province e le Comunità autonome che si costituiscono. Tutte queste entità godono di autonomia per gestire i propri interessi. L'autonomia degli Enti locali è di carattere amministrativo e la loro capacità normativa consente soltanto l introduzione di regolamenti. Infatti, sono le leggi dello Stato e delle Comunità autonome che determinano il contenuto di autonomia degli Enti locali, nel rispetto della Costituzione e delle decisioni del Tribunale Costituzionale. La legge 5/1985 sulle regole di base del regime locale rinuncia nella sua premessa a delimitare con precisione le competenze esclusive di ogni entità locale, ma stabilisce il principio della loro partecipazione allo svolgimento delle competenze basandosi sull'esistenza di un contenuto minimo di quest autonomia: le materie che possono essere attribuite esclusivamente agli Enti locali sono poche, ma altrettanto rari sono quelle nelle quali nessun interesse locale è in gioco. Di conseguenza, la delimitazione delle competenze degli Enti locali deve tener conto dei seguenti fattori: La necessità di una sufficiente garanzia dell autonomia locale La necessità di armonizzare codesta garanzia generale con la ripartizione territoriale delle disposizioni legislativi relativi alle diverse materie o settori organici dell azione pubblica L'impossibilità materiale di definire esattamente e sufficientemente le competenze locali in tutte le aree d intervento potenziale dell amministrazione locale a partire dalla legislazione sul regime locale. Competenze dei Comuni La Legge n.7 del 2 aprile 1985 regola le basi del Regime Locale e definisce lo schema di conferimento delle competenze degli Enti locali. L'art. 26 della medesima legge precisa che i servizi minimi che i Comuni devo fornire, da soli o in modo associativo, sulla base della popolazione, sono: 1. In tutti i Comuni: illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, raccolta rifiuti, pulizie varie, erogazione di acqua potabile domestica, reti fognarie, rete stradale nelle frazioni, pavimentazione delle vie pubbliche e controllo dell alimentazione e delle bevande; Paralleli 07/04/2011

26 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete 2. Nei Comuni di più di abitanti: oltre ai servizi menzionati, parchi pubblici, biblioteche pubbliche, mercato e trattamento rifiuti; 3. Nei Comuni di più di abitanti: oltre ai servizi menzionati: protezione civile, servizi sociali, prevenzione ed estinzione incendi, impianti sportivi a uso pubblico e mattatoio; 4. Nei Comuni di più di abitanti: oltre ai servizi menzionati: trasporti pubblici urbani e protezione ambientale. A margine di queste competenze, e secondo il principio di sussidiarietà, i Comuni possono fornire qualunque servizio pubblico o attività complementare propri ad altre amministrazioni territoriali. I grandi Comuni sono quindi spesso attivi nei settori dell educazione, della cultura, del sistema abitativo e della sanità. Tuttavia, la maggior parte dei Comuni spagnoli sono incapaci, per via delle piccole dimensioni, di fornire i servizi minimi imposti dalla legge. In tali circostanze, l'incapacità finanziaria e di gestione (oltre il 60% conta meno di abitanti) ha favorito l'azione delle Province e delle Isole, almeno per la fornitura dei servizi pubblici locali obbligatori. Competenze delle Province e delle Isole L'Art. 141 della Costituzione dice che la Provincia è un ente locale con personalità giuridica propria, determinata dal raggruppamento dei Comuni e dalla divisione territoriale per il compimento delle attività dello stato. La legge n. 7 del 2 aprile 1985 riprende i principi trattenuti per definire le competenze comunali e precisa nell art. 36 che le competenze delle Province e delle Isole sono attribuite dalle leggi dello Stato e delle Comunità autonome nelle seguenti materie: 1) Coordinamento dei diversi servizi municipali per garantire la fornitura integrale e adeguata dei servizi di competenza municipale; 2) Assistenza e cooperazione giuridica, economica e tecnica ai Comuni, specialmente a quelli le cui capacità finanziarie e gestionali sono più deboli; 3) Fornitura dei servizi di carattere sovramunicipale ed eventualmente supracomarcal 11 ; 4) In modo generale, sviluppo e gestione degli interessi particolari della Provincia. In tal senso, le Province e le Isole offrono cooperazione e assistenza ai Comuni e garantiscono loro l'accesso a servizi di qualità. Sono così diventati gli attori chiavi nella coesione e nell'equilibrio del territorio. Nelle Isole, i Consigli insulari e i Consigli municipali dispongono di maggiori competenze attribuite dalle loro Comunità autonome Enti locali situati nell'area mediterranea 11 NdT: la Comarca è una divisione territoriale che comprende diverse municipalità. Paralleli 07/04/2011

27 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Mappa 3 - Province affacciate sul Mediterraneo Fonte: Le province affacciate sul Mediterraneo sono: 1. Girona 2. Barcelona 3. Taragona 4. Castellón 5. Valencia 6. Alicante 7. Murcia 8. Almeria * Ciudades autónomas. 9. Málaga 10. Cadiz 11. Huelva 12. Ceuta* 13. Melilla* 14. Eivissa 15. Mallorca 16. Menorca 17. Formentera Paralleli 07/04/2011

28 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Tabella 6 - Arco Latino Situazione: Province membri dell Arco Latino Province eleggibili ma fuori Arco Latino CATALUÑA Girona Barcelona Tarragona Lleida ARAGON Huesca Zaragoza Teruel Albacete Granada Malaga Cadiz Sevilla Jaen CASTILLA-LA-MANCHA Cuenca* ANDALUCIA Almeria* Cordoba* Huelva ISLAS BALEARES Eivissa Mallorca Formentera Menorca Valencia Castellón Valencia Alicante * Possibili Province membri dell Arco Latino nelle Comunità autonome già membri dell Arco Latino Sono evidenziate qui sotto in rosso, Mappa 4, le Province attualmente membri dell Arco Latino. Mappa 4 - Province spagnole attualmente membri dell Arco Latino Fonte:

29 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Le 16 Province spagnole che fanno oggi parte dell Associazione dell Arco Latino sono: Consell Insular de Eivissa Consell Insular de Mallorca Consell Insular de Menorca Diputació de Barcelona Diputació de Girona Diputació de Lleida Diputació de Tarragona Diputación de Albacete Diputación de Cádiz Diputación de Granada Diputación de Huesca Diputación de Jaén Diputación de Málaga Diputación de Sevilla Diputación de Teruel Diputación de Zaragoza Arco Latino Province che hanno lasciato l Arco Latino Nella storia dell Arco Latino, la Diputación di Huelva e la Diputación di Valencia hanno partecipato all'associazione ma l'hanno lasciata rispettivamente nel 2009 e nel Mappa 5 - Province potenzialmente eleggibili a far parte dell'arco Latino Fonte: Sono evidenziate sulla Mappa 5: - in rosso - Membri attuali dell Arco Latino - in giallo - Membri eleggibili da un punto di vista geografico - in verde - Membri eleggibili, limitrofi a Province eleggibili da un punto di vista geografico o ad altre Province già membri dell Arco Latino

30 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete - in blu - Membri eleggibili - esclusi dal documento di riflessione approvato da AL in Aprile limitrofi a Province eleggibili in chiave geografica o ad altre Province già membri dell Arco Latino. Le Province potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino (da un punto di vista geografico) sono 5: 2 Almeria 3 Alicante 4 Valencia 5 Castellón 6 Formentera In risposta a un concetto più largo di prossimità, si può anche prendere in considerazione una Provincia meno vicina all'area mediterranea, ma localizzata in posizione particolarmente strategica rispetto a Province eleggibili da un punto di vista geografico o ad altre Province già membri dell Arco Latino: Cuenca Questo significa che le Comunità autonome seguenti farebbero parte nella loro integralità dell Arco Latino: Andalucia Membri attuali: Granada, Malaga, Cadiz, Sevilla, Huelva, Jaen Membri eleggibili: Almeria Castilla-La-Mancha Valencia Aragón Cataluna Membri attuali: Albacete Membri eleggibili: Cuenca. Membri attuali: nessuno Membri eleggibili: Alicante, Valencia, Castellon Membri attuali: Huesca, Zaragoza, Teruel Membri eleggibili: nessuno Membri attuali: Girona, Barcelona, Tarragona, Lleida Membri eleggibili: nessuno Islas Baleares Membri attuali: Ibiza, Minorca, Maiorca Membri eleggibili: Formentera

31 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Il presente studio pone l accento sull'importanza dell eleggibilità secondo il principio della prossimità geografica delle seguenti Province: Navarra, Larioja, Suria, Guadalajara e Ciudad Real, e pertanto della possibilità di una loro inclusione nella rete dell'arco Latino. Tuttavia, mentre nel documento di riflessione approvato da AL in Aprile 2009 queste medesime Province non sono state considerate eleggibili, in quanto non mediterranee, sono evidenziate in blu sulla mappa 5. La tabella 7 sottostante propone un riassunto dello studio effettuato sulla divisione territoriale della Spagna. Tabella 7 - Riassunto divisione territoriale Spagna Leggi e documenti ufficiali (Cooperazione decentralizzata Enti territoriali) Competenze delle Regioni Competenze delle Province Numero di Province Numero di Province sul Mediterraneo Nomi delle Province membri dell Arco Latino Nuove Province eleggibili Costituzione spagnola del 1978 Lo Stato suddivide il proprio territorio tra Comuni, Province e Comunità autonome che si costituiscono. Tutte queste entità godono di autonomia nella gestione dei propri interessi. Art. 137 Titolo VIII, Dell organizza -zione territoriale dello Stato - Capitolo primo, Principi generali Decreto Legislativo Reale 781/1986, del 18 aprile 1986: vara il testo Organizzazione delle loro istituzioni Modifiche dei limiti dei Comuni presenti sul loro territorio Assetto territoriale, urbanistica e servizi abitativi Lavori pubblici sul proprio territorio Ferrovie e strade Porti di rifugio, porti e aeroporti da diporto Agricoltura e allevamento Corpo forestale e gestione forestale Gestione in materia di protezione ambientale Progetti, costruzione e gestione di impianti idraulici, canali, sistemi di irrigazione e acque minerali e termali Coordinamento dei servizi municipali Assistenza e cooperazione giuridica, economica e tecnica ai Comuni Fornitura dei servizi di carattere sovramunici pale ed eventualmente supracomar cal Sviluppo e amministrazione degli interessi particolari della Provincia Med: Girona Barcelona Tarragona Elvissa Mallorca Minorca Càdiz Granada Malaga Limitrofi: Lerida Albacete Huesca Jaén Sevilla Teruel Zaragoza Med: Almeria Alicante Valencia Castellon Formentera Limitrofi Cuenca Cordoba Huelva

32 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete rimaneggiato delle disposizioni di legge in essere in materia di regime locale Decreto Legislativo Reale 2/2004, del 5 Marzo 2004: vara il testo rimaneggiato della Legge di Regolazione delle Finanze Locali COMUNITÀ AUTONOME: Art. 148 della Costituzione: elencazione delle Competenze delle Comunità autonome PROVINCE: - Legge n. 7 del 2 aprile 1985 Principi di definizione delle competenze comunali - Legge n. 7 del 2 aprile 1985, Art. 36: le competenze delle Province sono attribuite dalle leggi dello Stato e delle Comunità autonome Pesca in acque interne, coltivazione dei frutti di mare e acquacoltura, caccia e pesca fluviale Fiere locali Sviluppo dell attività economica nell ambito degli obiettivi fissati dalla politica economica nazionale Artigianato Musei, biblioteche e conservatori di musica Patrimonio monumentale Sviluppo della cultura, della ricerca e, se del caso, dell insegnamento della lingua della Comunità autonoma Promozione e pianificazione del turismo Promozione dello sport Assistenza sociale Sanità e igiene Vigilanza e protezione degli edifici e dei loro impianti

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

Approvata all unanimità

Approvata all unanimità Approvata all unanimità Nella sesta conferenza della CALRE del 28 e 29 ottobre 2002 a Bruxelles è stato discusso il funzionamento contenutistico dei Parlamenti regionali a potere legislativo ed è stata

Dettagli

Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013

Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 Informazioni generali e stato di attuazione 1. Le finalità Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 fa parte nella componente di cooperazione

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

UNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO

UNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO UNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO Art.1 E costituita, ai sensi degli artt. 18 e 49 della Costituzione, e dell art. 36 e ss. del Codice Civile, l Associazione UNIONE POPOLARE CRISTIANA (UPC), successivamente

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014

FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 Di cosa parleremo? Che cos è il non profit? Le ONP: le Fonti normative Le Organizzazioni di Volontariato 2 CHE COS

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

POAT. Europa per i Cittadini. Presentare una proposta di progetto. Comune di Agrigento Giovedì 14 Maggio 2015

POAT. Europa per i Cittadini. Presentare una proposta di progetto. Comune di Agrigento Giovedì 14 Maggio 2015 POAT PROGETTO OPERATIVO DI ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL OBIETTIVO CONVERGENZA Linea 3 - Ambito 1 Azioni a supporto della partecipazione ai programmi comunitari a gestione diretta e al lavoro in

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A ottobre 2011, la Commissione europea ha adottato alcune proposte legislative per la politica di coesione 2014-2020 La presente scheda

Dettagli

Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A.

Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Proposta di adozione di un nuovo testo di statuto sociale Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. Via Filadeflia 220

Dettagli

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA

Dettagli

Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA

Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA CORSICA E SARDEGNA UN PATTO NUOVO TRA DUE ISOLE SORELLE DEL MEDITERRANEO Oggi, 14 marzo 2016, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna e il Presidente

Dettagli

MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI

MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI Nome o ragione sociale Indirizzo della sede legale... Indirizzo della sede operativa... N. di registro o di partita IVA ( 1 )... Nome

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA

LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA L UE è uno Stato, una confederazione, una federazione, un organizzazione internazionale? È un organizzazione internazionale dotata di ampi poteri che configurano cessioni

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Legge federale sulle finanze della Confederazione

Legge federale sulle finanze della Confederazione Decisioni del Consiglio degli Stati del 10.09.2014 Proposte della Commissione del Consiglio nazionale del 18.09.2014 e-parl 23.09.2014 08:45 Legge federale sulle finanze della Confederazione (LFC) (Nuovo

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA C 333/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 10.12.2010 V (Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA Invito a presentare proposte EAC/57/10 Programma «Gioventù in azione» 2007-2013 (2010/C

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014

DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014 DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014 sull adozione del programma di lavoro annuale 2014 per l implementazione del progetto pilota Promuovere l'integrazione europea attraverso la cultura fornendo

Dettagli

Il sistema di contabilità pubblica in Italia La riforma della contabilità in Italia: la situazione attuale

Il sistema di contabilità pubblica in Italia La riforma della contabilità in Italia: la situazione attuale Progetto di Gemellaggio TR 08 IB FI 02 Improving Data Quality in Public Accounts Workshop internazionale Public accounting data quality and IPSAS implementation strategies in UE countries Istanbul, 3-5

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti * del gruppo Deutsche Bank nell Unione Europea Commissione interna Euro Deutsche Bank Premessa In considerazione dello

Dettagli

Approfondimento su Schengen

Approfondimento su Schengen Approfondimento su Schengen INFORMAZIONI SUL DIRITTO COMUNITARIO INTRODUZIONE Le disposizioni dell accordo di Schengen prevedono l abolizione dei controlli alle frontiere interne degli Stati membri facenti

Dettagli

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea a coop Creare una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie esente, Pass 1 Creare una società cooperative Europea (SCE) Introduzione La società cooperativa è un associazione autonoma

Dettagli

Descrizione dettagliata delle attività

Descrizione dettagliata delle attività LA PIANIFICAZIONE DETTAGLIATA DOPO LA SELEZIONE Poiché ciascun progetto è un processo complesso ed esclusivo, una pianificazione organica ed accurata è indispensabile al fine di perseguire con efficacia

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 68 24/02/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 1251 DEL 03/02/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione Cantiere formativo Riordino del sistema regione Autonomie Locali del Friuli Venezia Giulia Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli

Statistiche matrimonio e divorzio Da Eurostat - Statistics Explained http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php. Dati di maggio 2014.

Statistiche matrimonio e divorzio Da Eurostat - Statistics Explained http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php. Dati di maggio 2014. Statistiche matrimonio e divorzio Da Eurostat - Statistics Explained http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php Dati di maggio 2014. Questo articolo presenta gli sviluppi che hanno avuto

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO

PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO ALLEGATO A ALLA DELIBERAZIONE N. DEL PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO nel circondario idraulico di ROVIGO PROTOCOLLO DI INTESA tra l'agenzia Interregionale

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

Mappa dei municipi nel Comune di Roma

Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa delle ASL presenti nel territorio di Roma e provincia ASL RM/A distretti sanitari: 1-2 - 3-4 municipi: I - II - III - IV Asl RM/B distretti sanitari: 1-2 - 3-4

Dettagli

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede

Dettagli

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

Le istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO

Le istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO Le istituzioni politiche dell Unione europea Le funzioni delle istituzioni politiche Riflettono il loro carattere rappresentativo delle istanze che coesistono nell UE Il centro nevralgico dell Unione europea

Dettagli

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità Il Reference Point italiano sulla qualità dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale A cura di Ismene Tramontano Ricercatrice Isfol

Dettagli

BANCA CENTRALE EUROPEA

BANCA CENTRALE EUROPEA 22.2.2014 Gazzetta ufficiale dell Unione europea C 51/3 III (Atti preparatori) BANCA CENTRALE EUROPEA PARERE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA del 19 novembre 2013 in merito a una proposta di direttiva del

Dettagli

DICHIARAZIONE DI CATANIA. Spazio Euromediterraneo dell Istruzione, Alta Formazione e Ricerca

DICHIARAZIONE DI CATANIA. Spazio Euromediterraneo dell Istruzione, Alta Formazione e Ricerca DICHIARAZIONE DI CATANIA Spazio Euromediterraneo dell Istruzione, Alta Formazione e Ricerca Desiderando dare seguito agli orientamenti espressi nella Dichiarazione di Barcellona del 1995 che mira a trasformare

Dettagli

CONVENZIONE SULLA LIBERTÀ SINDACALE E LA PROTEZIONE DEL DIRITTO SINDACALE, 1948 1

CONVENZIONE SULLA LIBERTÀ SINDACALE E LA PROTEZIONE DEL DIRITTO SINDACALE, 1948 1 Convenzione 87 CONVENZIONE SULLA LIBERTÀ SINDACALE E LA PROTEZIONE DEL DIRITTO SINDACALE, 1948 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, convocata a San Francisco dal Consiglio

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

Costituire un associazione di volontariato

Costituire un associazione di volontariato Costituire un associazione di volontariato Per il Forum Giovani Trieste, 6 maggio 2011 Intervento di Pierpaolo Gregori Francesca Macuz 1 Il Csv Fvg L attività del Csv Fvg Gestire il CSV La Mission del

Dettagli

LE PROVINCE IN EUROPA

LE PROVINCE IN EUROPA LE PROVINCE IN EUROPA L organizzazione delle istituzioni territoriali nei Paesi Ue Numero, dimensioni, funzioni, modelli elettorali e costi delle Province in Francia, Germania e Spagna Roma 3 ottobre 2013

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

Dal FEP al FEAMP: quale transizione

Dal FEP al FEAMP: quale transizione L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio

Dettagli

Gli attributi di STUDENTE saranno: Matricola (chiave primaria), Cognome, Nome.

Gli attributi di STUDENTE saranno: Matricola (chiave primaria), Cognome, Nome. Prof. Francesco Accarino Raccolta di esercizi modello ER Esercizio 1 Un università vuole raccogliere ed organizzare in un database le informazioni sui propri studenti in relazione ai corsi che essi frequentano

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA

RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA Premesso che: - l articolo 32 della Costituzione Italiana afferma che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale

Dettagli

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARTENARIATO PUBBLICO / PRIVATO A FAVORE DELLA MOBILITA EUROPEA GEOGRAFICA E PROFESSIONALE DEI LAVORATORI NELL AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO EURES (EUROPEAN

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRALISATION AND COORDINATION: THE TWIN CHALLENGES OF LABOUR

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Regolamento delle agevolazioni alle imprese italiane che avviano imprese miste nei PVS previste dall articolo 7 della legge 49/87.

Regolamento delle agevolazioni alle imprese italiane che avviano imprese miste nei PVS previste dall articolo 7 della legge 49/87. Regolamento delle agevolazioni alle imprese italiane che avviano imprese miste nei PVS previste dall articolo 7 della legge 49/87. Delibera 92 del CIPE approvata il 6 novembre 2009 Premesse Visto l articolo

Dettagli

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti RETTIFICA della guida al programma "Europa per i cittadini" CAPITOLO I INTRODUZIONE I.4 Temi prioritari del Programma "Europa per i cittadini" I temi permanenti (pagina 6-8) sono sostituiti da: Priorità

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Che cos'è l'ecvet. L'operatore socio-sanitario in prospettiva europea. Bari, 23 Aprile 2012 Sala Convegni ACLI Provinciali - Via De Bellis, 37

Che cos'è l'ecvet. L'operatore socio-sanitario in prospettiva europea. Bari, 23 Aprile 2012 Sala Convegni ACLI Provinciali - Via De Bellis, 37 L'operatore socio-sanitario in prospettiva europea Bari, 23 Aprile 2012 Sala Convegni ACLI Provinciali - Via De Bellis, 37 Che cos'è l'ecvet Lorenzo Liguoro Kairos S.p.A. Consulenza e Formazione www.kairos-consulting.com

Dettagli

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI

Dettagli