Stima della variazione della superficie urbanizzata nella provincia di Piacenza con l aiuto di immagini satellitari ad altissima risoluzione.

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1 Rapporti Interni_ Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Programmazione Territoriale e Urbanistica Stima della variazione della superficie urbanizzata nella provincia di Piacenza con l aiuto di immagini satellitari ad altissima risoluzione. 04_22.doc 1 R.I. 22/04 Dicembre 2004

2 In copertina: una veduta aerea del centro storico di Piacenza. Copyright Provincia di Piacenza, Servizio Turismo. Amministrazione Provinciale di Piacenza - Servizio Programmazione Territoriale e Urbanistica - OPS via Garibaldi 50, Piacenza. Tel 0523/7951, ops@provincia.pc.it 04_22.doc 2

3 Stima della variazione della superficie urbanizzata in provincia di Piacenza con l aiuto di immagini satellitari ad altissima risoluzione. P. Lega Rapporto Interno n 22/2004 Dicembre Introduzione. L espansione urbana ha caratterizzato fortemente tutta la storia recente del nostro territorio: l abbandono delle campagne, la creazione di nuove opportunità di lavoro nei settori produttivi e dei servizi, la domanda di più elevati standard di vita hanno favorito un massiccio flusso migratorio dal territorio agricolo e montano ai maggiori centri urbani, motivando così una crescente espansione della superficie urbanizzata, occupata dal tessuto residenziale, terziario e produttivo. Il processo di urbanizzazione ha comportato indubbiamente un pesante consumo di suolo, a spese soprattutto del fertile e produttivo territorio agricolo di pianura, ma anche di significativi territori naturali, con conseguenze rilevanti sulla capacità produttiva agricola, sull integrità degli ecosistemi, sulla capacità di percolazione delle acque nel sottosuolo e più in generale sull efficienza del ciclo globale delle acque. L espansione urbana degli ultimi decenni ha inoltre assunto caratteristiche tali da stravolgere le relazioni tra il territorio edificato, le infrastrutture e l ambiente naturale, in quanto l edificazione si è sviluppata preferenzialmente lungo gli assi di comunicazione, prolungando i centri urbani in senso longitudinale spesso senza soluzione di continuità e quindi interrompendo sempre più drasticamente importanti corridoi ecologici, ed inoltre allontanando sempre più le residenze dalle molteplici funzioni sociali ed economiche della città e ingigantendo così sempre di più i problemi legati alla mobilità delle persone e delle merci. Per tutti questi motivi chi oggi affronta il problema della espansione urbana sotto il profilo della sostenibilità dello sviluppo, cerca di evidenziarne le caratteristiche non necessarie, e al tempo stesso le alternative urbanistiche fondate innanzitutto su di un riutilizzo ed una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ed inutilizzato, e su una configurazione dei centri urbani basata sul rapporto diretto tra residenza e funzioni socio-economiche, sulla presenza degli spazi naturali e sulla qualità della vita sociale. Il primo passo da compiere in questo senso è comunque la presa d atto della dinamica del territorio urbanizzato a tutt oggi, obiettivo che si pone questa analisi speditiva. 2. Materiali e metodi. Negli ultimi decenni la Regione Emilia Romagna ha realizzato un inventario delle aree urbanizzate nel contesto della realizzazione della propria Carta dell Uso Reale del Suolo prodotta alla scala 1: in 2 successive edizioni. La prima edizione ha visto la luce in versione cartacea tra il 1977 e il 1983; la base topografica di inquadramento era la Carta d Italia alla scala 1: dell Istituto Geografico Militare; la carta è stata realizzata tramite fotointerpretazione di diverse riprese aerofotografiche eseguite tra il 1974 e il 1978 e accompagnate da successivi controlli sul terreno. Le unità minime cartografabili erano costituite da un segmento di 16 m. reali e da una superficie di 0.55 Ha reali: la risoluzione geometrica della carta è pertanto molto elevata. La seconda edizione della Carta dell Uso Reale del Suolo alla scala 1: ha visto la luce nel , è stata realizzata per fotointerpretazione delle riprese aerofotografiche del volo Italia 1994, e costituisce non già un aggiornamento della prima edizione, ma un vero e proprio rifacimento, in quanto nel frattempo era divenuta disponibile sull intero territorio regionale la nuova Carta Tecnica Regionale alla scala 1:25.000, realizzata direttamente per fotointerpretazione e utilizzando il sistema di riferimento Gauss-Boaga. Pur essendo alla medesima scala cartografica della 1 edizione, la risoluzione di questa seconda edizione è però molto più bassa, in quanto le unità minime cartografabili sono costituite in questo caso da un segmento di 150 m. reali e da una superficie di 04_22.doc 3

4 2.25 Ha reali. A causa della diversa base topografica e della diversa risoluzione, le due edizioni della carta non sono direttamente sovrapponibili e confrontabili, obiettivo che richiede un complesso lavoro di adattamento, come dimostrato in un precedente rapporto (1). Per sviluppare questa sintetica analisi della dinamica della superficie urbanizzata in provincia di Piacenza, si è assunta come base di partenza la 2 Edizione della Carta dell Uso Reale del suolo della Regione Emilia Romagna alla scala 1:25.000; poiché però la risoluzione e la precisione della Carta non risulta particolarmente elevata e le superfici classificate non sempre coincidono correttamente con gli oggetti riscontrabili sulle stampe del Volo Italia 1994, i poligoni presenti sono stati controllati ed eventualmente ridisegnati con maggiore dettaglio fotointerpretando le ortofoto digitali del volo pancromatico AIMA 1996: la base storica di confronto pertanto deve essere datata al 1996, pur sempre con una unità minima cartografabile di 2.2 Ha. L aggiornamento della base storica è stato eseguito ridisegnandone i poligoni tramite fotointerpretazione a video delle riprese pancromatiche ortorettificate del satellite QuickBird eseguite nel corso della Primavera-Estate L analisi speditiva presentata in questo breve studio riguarda pertanto il periodo di 7 anni intercorso tra il 1996 e il Il satellite QuickBird della società americana Digitalglobe, operativo dal 2001, vola su di un orbita polare eliosincrona a 450 km di altezza media e riprende immagini pancromatiche a 0.65 m. circa di risoluzione geometrica al suolo e immagini multispettrali su 4 bande a 2.5 m. circa di risoluzione. La straordinaria dimensione del pixel di queste immagini pancromatiche le fa attualmente definire ad altissima risoluzione e le rende del tutto paragonabili ad aerofotografie a media quota. Le riprese QuickBird pancromatiche relative all anno 2003 sulla provincia di Piacenza sono state acquisite come ortofoto digitali in formato tiff, già georeferenziate nel sistema UTM fuso 32 Nord e tagliate sui bordi delle tavole della CTR 1:5000 della Regione Emilia Romagna. Per facilitare e velocizzare il lavoro di fotointerpretazione, le ortofoto sono state poi compresse nel formato ECW con un rapporto medio 1:10, compressione che risulta ininfluente sulla qualità dell immagine operando a video fino ad una scala nominale approssimativa di 1:2000. La fotointerpretazione è stata eseguita in ambiente Esri ArcGis 8; per diverse immagini si è dovuto procedere ad uno stretching dell istogramma dei toni di grigio, funzione ben gestibile da ArcMap, allo scopo di distinguere meglio gli elementi fisici presenti. La fotointerpretazione è stata eseguita ad una scala video nominale di 1:10.000, scendendo occasionalmente a livelli inferiori per risolvere situazioni equivoche; nelle situazioni prive di variazioni nel periodo considerato, si è cercato di mantenere i poligoni del 1994/96, salvo nei casi di evidente sovradimensionamento, in cui i corrispondenti poligoni sono stati rettificati; si è cercato di tracciare i poligoni del 2003 con una precisione maggiore di quella adottata nella precedente carta, anche se questo ha comportato il rischio di generare variazioni negative fittizie; in generale, non sono state cartografate nuove aree di dimensione inferiore ai 2.2 Ha, mentre nuove espansioni realizzate nelle immediate vicinanze dei centri urbani, anche se di dimensioni inferiori al minimo cartografabile, o sono state inglobate nei nuovi poligoni, o sono state comunque cartografate se aderenti a precedenti aree urbanizzate con destinazione diversa. L incremento di superficie urbanizzata così rilevato ovviamente non corrisponde alla somma delle piante dei nuovi edifici costruiti, bensì alle intere aree che vengono inglobate nel perimetro del tessuto edificato, e che possono comprendere, oltre alle aree di pertinenza, parcheggi, strade, ecc., anche insediamenti già esistenti ma precedentemente non cartografati, in quanto di dimensione inferiore ai 2.2 Ha: gli incrementi calcolati in questa analisi speditiva possono quindi risultare localmente superiori agli incrementi reali misurati a terra, ma rendono però conto del fenomeno dell espansione urbana nel suo complesso. Sono state considerate 2 sole categorie di copertura del suolo contenute nella legenda della Carta regionale del 1994: I: zone urbanizzate; Zi: zone industriali; 04_22.doc 4

5 non sono state quindi considerate le reti ferroviarie e stradali (Rf), gli aereoporti (Za), le zone verdi urbane e gli impianti sportivi (Iv) e le zone non fotointerpretabili (Zm). Le riprese satellitari QuickBird del 2003 non coprono l intero territorio provinciale, a causa della presenza di formazioni nuvolose sul territorio di montagna al momento della ripresa: risultano indisponibili per questo motivo 42 ortofoto corrispondenti ad altrettante tavole CTR 1:5000, suddivise in 2 aree, come rappresentato nella fig. 1; per supplire a questa carenza, e in attesa che la Regione renda disponibili le immagini relative ottenute con una apposita ripresa aerofotografica, solo per queste 2 aree il confronto è stato eseguito sulle ortofoto del volo IT2000, eseguito tra il 1998 e il 1999; il risultato in queste zone risulta dunque approssimativo ma, dato lo scarso o nullo dinamismo urbanistico di queste aree di montagna, si può ritenere che la sostituzione della fonte informativa non abbia introdotto errori significativi. Fig. 1 La copertura territoriale delle immagini QuickBird Risultati. I risultati del confronto tra le superfici urbanizzate rilevate nel 1994/96 e quelle ottenute dalla fotointerpretazione delle immagini QuickBird del 2003 sono riportati in tab. 1; a causa della leggera differenza nelle scale di digitalizzazione e della non perfetta coincidenza dei poligoni, le differenze tra i due anni registrano a volte deboli valori negativi, che sono stati eliminati imponendoli uguali a zero (colonna delle differenze azzerate in tab. 1). Il grado di approssimazione del risultato, dovuto alla alta scala di digitalizzazione della Carta del 94 e all elevato valore della superficie minima cartografabile, suggerisce di interpretare i risultati soprattutto da un punto di vista qualitativo, considerando significative solo le variazioni assolute e percentuali più elevate (indicativamente variazioni comunali assolute superiori ad una decina di Ha e percentuali superiori al 5%). Il confronto mostra che nel corso dei 7 anni presi in esame la superficie urbanizzata nella provincia di Piacenza è aumentata complessivamente del 9%; i corrispondenti valori assoluti (che però 04_22.doc 5

6 devono essere considerati fortemente approssimati per difetto, a causa della elevata soglia di superficie minima cartografabile, pari a 2.2 Ha) sono passati dai circa 8040 Ha del 96 ai circa 8760 Ha del L incremento si è però fortemente differenziato tra le due tipologie di urbanizzazione considerate: infatti mentre le aree residenziali sono aumentate del 5%, con un incremento assoluto (approssimato per difetto) di 288 Ha, le aree produttive sono aumentate del 19.4%, con un incremento assoluto (approssimato per difetto) di 430 Ha. Gli incrementi sono poi fortemente differenziati anche tra i comuni della provincia, come si può osservare da tab. 1 e da fig. 2 in cui gli incrementi sono stati tematizzati per comune. Quanto al totale della superficie urbanizzata, si va infatti da incrementi nulli o irrilevanti (si tenga presente che a causa dei diversi fattori di approssimazione, occorre considerare come significative variazioni almeno superiori al 5%), a valori che giungono al 16-18%; gli incrementi relativi alle sole aree produttive giungono invece fino a valori del 30-50%. In tab. 1 sono stati evidenziati i casi dei comuni con gli incrementi percentuali del totale urbanizzato più elevati (in questo caso, superiori all 8%): i valori più alti si riscontrano a Rottofreno con il 18.6%, con un incremento del produttivo del 23.9% e del residenziale del 15.4%; a Pontenure con un incremento totale del 16.1%, prodotto da un incremento dell area produttiva del 27.1% e di quella residenziale del 5.9%; a Fiorenzuola, con un incremento totale del 15.8%, distribuito equamente tra produttivo e residenziale; a Carpaneto, con un incremento totale del 15%, solo leggermente più elevato nelle aree produttive rispetto alle residenziali; a Cortemaggiore con un incremento totale del 13.7%, prodotto da un incremento dell area produttiva del 21.9% e di quella residenziale del 3.7% (forse però poco significativo); seguono poi comuni con incrementi totali tra il 9 e l 11%: Calendasco, Castel S. Giovanni, Gazzola, Gossolengo, Gragnano, Piacenza, Podenzano, Vigolzone. Nella quasi totalità di questi casi l incremento delle aree produttive è nettamente dominante rispetto a quelle residenziali, ad eccezione di S. Giorgio in cui si verifica il contrario. Casi eclatanti di questa dinamica della superficie urbanizzata, cresciuta soprattutto a carico delle aree produttive, sono costituiti dai comuni di Piacenza e di Gossolengo, in cui gli incrementi relativi delle aree produttive sono compresi tra il 30 e il 50%, mentre quelli delle aree residenziali sono ridotti all 1-2%. Come risultato di questa abnorme espansione delle aree produttive, il rapporto tra le due categorie di territorio urbanizzato si sbilancia sempre più a favore del produttivo: considerando solo i dati ricavati da questa analisi speditiva, a Piacenza il rapporto tra produttivo e residenziale passa da 1:2 nel 1996 a 1:1.5 nel 2003, quando le aree produttive diventano quasi il 40% del totale delle due classi; a Gossolengo il rapporto passa da 1:3.8 nel 1996 a 1:2.5 nel 2003, con le aree produttive che rappresentano circa il 28% del totale. La maggior parte dei comuni che presentano incrementi significativi della superficie urbanizzata sono soggetti a questo tipo di dinamica: nel periodo considerato, a Calendasco ad es. le aree produttive passano dal 37 al 41% del totale considerato, a Cortemaggiore dal 55 al 59%, a Gragnano dal 20 al 23%, a Pontenure dal 48 al 53%, a Rottofreno dal 38 al 39%. Una lettura dei dati numericamente diversa, ma che conduce alle medesime conclusioni, può essere fatta osservando le variazioni percentuali di ogni classe di urbanizzazione rispetto al totale delle due classi rilevato nel 1996: le variazioni sono riportati in tab. 2, dove sono stati evidenziati i valori superiori all 8%. Anche sotto questo profilo, i comuni interessati agli incrementi maggiori di superficie urbanizzata sono i medesimi evidenziati in tab. 1; complessivamente le aree ad uso produttivo fanno aumentare del 5.4% il complesso della superficie urbanizzata presente nel 96, mentre le aree ad uso residenziale la fanno aumentare del 3.6%. Pur sottolineando il livello di approssimazione di questa analisi speditiva del fenomeno e l attenzione al perimetro del territorio urbanizzato e non all estensione delle singole aree edificate, si può ritenere che questa tendenza generale ad un forte incremento della superficie urbanizzata (+9% in media nei 7 anni del periodo), soprattutto a carico delle aree produttive (+19% in media nei 7 anni) rappresenti almeno qualitativamente la situazione reale. L espansione delle aree produttive sembra più evidente nel capoluogo e nei comuni collocati sugli assi di comunicazione principali 04_22.doc 6

7 (via Emilia parmense e pavese, Caorsana, ecc.), mentre l espansione delle aree residenziali risulta meno accentuata nel capoluogo e più evidente nei comuni periferici di pianura, soprattutto in quelli che presentano facilità e rapidità di comunicazione con la città. Sotto l aspetto quantitativo, ricordando ancora che i valori desunti riguardano le intere aree perimetrabili e non i singoli lotti edificati, e che per contro questi sono ampiamente approssimati per difetto a causa della superficie minima caratografabile di 2.2 Ha, anche gli incrementi assoluti riflettono ampie diversità territoriali, non necessariamente legate alla dimensione dei nuclei urbani: gli incrementi assoluti maggiori di aree residenziali vanno dai 26 Ha circa di Fiorenzuola, ai 24 circa di Rottofreno, ai Ha di Caorso, Carpaneto, Castel S. Giovanni, Podenzano, Rivergaro, S. Giorgio; nell incremento assoluto delle aree produttive invece il comune capoluogo si differenzia nettamente da tutti gli altri con circa 184 Ha di incremento nei 7 anni, mentre seguono con Ha circa Cortemaggiore, Fiorenzuola, Podenzano, Pontenure, Rottofreno. Tre esempi di questa accentuata dinamica della superficie urbanizzata nella fascia di pianura sono riportati in fig. 3 relativamente ai centri urbani di Carpaneto, Pontenure e Rottofreno; nel primo caso risulta evidente la crescita della cintura periferica del precedente nucleo urbano, negli altri due il prolungamento longitudinale dei centri urbani lungo gli assi di comunicazione (via Emilia Parmense a Pontenure, via Emilia Pavese a Rottofreno); a Rottofreno, oltre al significativo incremento di superficie, la perdita di soluzioni di continuità lungo la via Emilia rende questa lunga striscia edificata una barriera definitivamente impenetrabile alla comunicazione degli ecosistemi ormai isolati a Nord e a Sud dell area. In fig. 4 è invece riportato un particolare dell espansione urbana a Piacenza nell area industriale di Le Mose, dove si registra la quasi totalità dell incremento comunale dell area ad uso produttivo rilevata nel periodo; anche in questo caso la città si è prolungata in senso longitudinale verso Sud Est e tende ad occupare tutto il territorio compreso tra l autostrada A1, la ferrovia Piacenza-Bologna e la Via Emilia, che diventa così un unica impenetrabile barriera tra gli ecosistemi collocati rispettivamente a Nord Est e a Sud Ovest di questa. Associare a questa dinamica della superficie urbanizzata un giudizio di sostenibilità è alquanto difficile, e naturalmente non può essere fatto sulla base di un solo indicatore. L incremento medio del 5% del territorio urbanizzato per usi residenziali dovrebbe essere messo in relazione ad es. al tasso di incremento della popolazione residente, alla densità abitativa, alla percentuale di abitazioni non occupate, e così via. Se ci si riferisce alla semplice dinamica della popolazione, il numero di residenti in provincia di Piacenza è aumentato tra il 1996 e il 2003 di sole 4400 unità, ad un tasso complessivo dell 1.7%, molto inferiore all incremento medio dell area residenziale: questo connoterebbe l espansione urbana di significati speculativi oltre che funzionali, rendendo alquanto incerta la sostenibilità di un tale incremento di consumo di suolo; questa conclusione risulta però molto parziale e deve essere confrontata con altri indicatori relativi alla qualità e all utilizzo del patrimonio edilizio urbano, alla composizione delle famiglie, ecc. Una valutazione analoga potrebbe esse fatta a riguardo dell incremento medio del 19.4% delle aree a destinazione produttiva, pensando che tra il 1996 e il 2003 il totale delle imprese manifatturiere attive in provincia di Piacenza è aumentato del 2.9% (ma, paradossalmente, nel settore delle costruzioni le imprese attive sono aumentate del 37%!): anche in questo caso tuttavia andrebbero considerati ulteriori indicatori tra cui la tipologia delle imprese, il totale degli addetti, ecc. 4. Conclusioni. L analisi speditiva svolta a partire dalla Carta dell Uso Reale del Suolo in scala 1: della Regione Emilia Romagna, dalle immagini del volo aerofotografico EIMA 1996 e dalle immagini satellitari ad altissima risoluzione riprese dal satellite QuickBird nel 2003 ha rilevato un incremento medio del territorio urbanizzato in provincia di Piacenza del 9% nei 7 anni dal 1996 al 2003, che corrisponde ad un incremento medio del 5% delle aree ad uso residenziale e ad un più elevato 04_22.doc 7

8 incremento medio del 19.4% delle aree ad uso produttivo. Rispetto all incremento del 9% della superficie urbanizzata totale, le aree residenziali hanno contribuito per il 3.6% e quelle produttive per il 5.4%. Gli incrementi più significativi si sono concentrati nei comuni di pianura e della fascia pedecollinare, con una espansione delle aree produttive più evidente nel capoluogo e nei comuni collocati sugli assi di comunicazione principali (via Emilia parmense e pavese, Caorsana, ecc.), ed una espansione delle aree residenziali meno accentuata nel capoluogo e più evidente nei comuni periferici di pianura, soprattutto in quelli che presentano facilità e rapidità di comunicazione con la città. L espansione delle aree produttive ha favorito il prolungamento delle periferie urbane lungo gli assi stradali, riducendo così su queste direttrici le soluzioni di continuità del territorio edificato e rafforzando la frammentazione del paesaggio e dell ecosistema; l espansione delle aree residenziali ha invece coinvolto variamente le cinture periferiche dei centri urbani a spese del circostante territorio agricolo. Gli incrementi relativi del territorio urbanizzato risultano comunque ampiamente superiori ai contemporanei tassi di crescita dei corrispondenti principali fenomeni socio-economici, rendendo così il conseguente consumo di suolo difficilmente sostenibile. 5. Bibliografia. (1) Pellegrini C., Teodori D., Evoluzione dell uso del suolo nella provincia di Piacenza nel periodo , R.I. n 13/04, Luglio _22.doc 8

9 Valori in m2 al 2003 Valori in Ha al 1994/96 Valori in Ha al 2003 Differenze assolute in Ha Differenze azzerate in Ha Differenze percenuali Comune I Zi tot I Zi tot I Zi tot I Zi tot I Zi tot I Zi tot AGAZZANO ALSENO BESENZONE BETTOLA BOBBIO BORGONOVO CADEO CALENDASCO CAMINATA CAORSO CARPANETO PIACENTINO CASTEL S.GIOVANNI CASTELL'ARQUATO CASTELVETRO CERIGNALE COLI CORTE BRUGNATELLA CORTEMAGGIORE FARINI FERRIERE FIORENZUOLA GAZZOLA GOSSOLENGO GRAGNANO GROPPARELLO LUGAGNANO MONTICELLI MORFASSO NIBBIANO OTTONE PECORARA PIACENZA PIANELLO PIOZZANO PODENZANO PONTE DELL'OLIO PONTENURE RIVERGARO ROTTOFRENO S.GIORGIO S.PIETRO IN CERRO SARMATO TRAVO VERNASCA VIGOLZONE VILLANOVA ZERBA ZIANO Totale Tab. 1 -Provincia di Piacenza, aree ad uso residenziale e produttivo 1996 e Variazioni assolute in Ha e relative in %. 04_22.doc 9

10 Differenze % sul totale 1996 Comune I Zi AGAZZANO ALSENO BESENZONE BETTOLA BOBBIO BORGONOVO CADEO CALENDASCO CAMINATA 2.1 CAORSO CARPANETO PIACENTINO CASTEL S.GIOVANNI CASTELL'ARQUATO CASTELVETRO CERIGNALE 3.2 COLI 3.3 CORTE BRUGNATELLA 3.0 CORTEMAGGIORE FARINI 2.2 FERRIERE 0.9 FIORENZUOLA GAZZOLA 11.0 GOSSOLENGO GRAGNANO GROPPARELLO LUGAGNANO MONTICELLI MORFASSO 2.7 NIBBIANO OTTONE 3.2 PECORARA 0.0 PIACENZA PIANELLO PIOZZANO 0.0 PODENZANO PONTE DELL'OLIO PONTENURE RIVERGARO ROTTOFRENO S.GIORGIO S.PIETRO IN CERRO 4.1 SARMATO TRAVO 3.2 VERNASCA VIGOLZONE VILLANOVA ZERBA 0.3 ZIANO Totale Tab. 2 -Provincia di Piacenza, aree ad uso residenziale e produttivo 1996 e Variazioni relative in % tra il 2003 e il totale delle 2 classi nel Evidenziati gli incrementi superiori all 8%. 04_22.doc 10

11 Fig. 2 Provincia di Piacenza. Incrementi percentuali della superficie urbanizzata ad uso residenziale, ad uso produttivo e nel complesso delle due categorie, nel periodo _22.doc 11

12 Fig. 3 Dinamica del territorio urbanizzato in alcuni comuni di pianura tra il 1996 (colori pieni: rosso = produttivo, blu = residenziale) e il 2003 (linee: verde = produttivo, arancio = residenziale). Dall alto: Carpaneto, Pontenure, Rottofreno. 04_22.doc 12

13 Fig. 4 Dinamica del territorio urbanizzato a Piacenza, zona industriale di Le Mose, tra il 1996 (colori pieni: rosso = produttivo, blu = residenziale) e il 2003 (linee: verde = produttivo, arancio = residenziale). 04_22.doc 13

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