5. PROTOCOLLI TRA CASSAZIONE E CNF SULLE REGOLE REDAZIONALI DEI MOTIVI DEI RICORSI
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1 La Rivista del Consiglio Documenti 5. PROTOCOLLI TRA CASSAZIONE E CNF SULLE REGOLE REDAZIONALI DEI MOTIVI DEI RICORSI A) PROTOCOLLO IN MATERIA CIVILE E TRIBUTARIA Roma, il 17 dicembre 2015 La Corte di cassazione, in persona del Primo Presidente Giorgio Santacroce, e il Consiglio Nazionale Forense, in persona del Presidente, Andrea Mascherin, nella convinzione che i tempi siano maturi per una comune presa d atto: 1) delle difficoltà ingenerate nella gestione dei procedimenti innanzi alla Corte di cassazione: a) dal moltiplicarsi di ricorsi, controricorsi e memorie sovradimensionati nell esposizione di motivi ed argomentazioni, da un lato, e b) dalla riscontrata difficoltà di definire in modo chiaro e stabile il senso e i limiti del c.d. principio di autosufficienza del ricorso affermata dalla giurisprudenza, dall altro; 2) considerato che il sovradimensionamento degli atti difensivi di parte possa essere di ostacolo alla effettiva comprensione del loro contenuto essenziale con effetti negativi sulla chiarezza e celerità della decisione; 3) considerato altresì che il suddetto sovradimensionamento possa essere, almeno in parte, frutto della ragionevole preoccupazione dei difensori di non incorrere nelle censure di inammissibilità per difetto di autosufficienza, con la conseguente necessità che di tale principio meglio si definiscano i precisi limiti alla luce di effettivi e concreti dati normativi; 4) ritenuto che una significativa semplificazione possa derivare dall adozione di un modulo redazionale dei ricorsi, che ne definisca i limiti di contenuto e ne agevoli l immediata comprensione da parte del giudicante, senza che l eventuale mancato rispetto della regola sui limiti dimensionali comporti un automatica sanzione di tipo processuale; stipulano la presente intesa sulle seguenti raccomandazioni: Redazione dei ricorsi I ricorsi dovranno essere redatti secondo il seguente: Schema Utilizzare fogli A4, mediante caratteri di tipo corrente (ad es. Times New Roman, Courier, Arial o simili) e di dimensioni di almeno 12 pt nel testo, 139
2 Documenti La Rivista del Consiglio con un interlinea di 1,5 e margini orizzontali e verticali di almeno cm. 2,5 (in alto, in basso, a sinistra e a destra della pagina: queste indicazioni valgono anche per la redazione di controricorsi e memorie). Parte ricorrente: Cognome e Nome / Denominazione sociale Data e luogo di nascita / Legale rappresentante Luogo di residenza / Sede sociale Codice fiscale Dati del difensore (Cognome e Nome, Codice fiscale, PEC e fax) Domicilio eletto Dati del domiciliatario (Cognome e Nome, Codice fiscale, PEC e fax). Parte intimata: Gli stessi dati indicati per la parte ricorrente, nel limite in cui essi siano noti alla medesima parte ricorrente. Sentenza impugnata: Indicare gli estremi del provvedimento impugnato (Autorità giudiziaria che lo ha emesso, Sezione, numero del provvedimento, data della decisione, data della pubblicazione, data della notifica (se notificato). Oggetto del giudizio: Indicare un massimo di 10 (dieci) parole chiave, tra le quali debbono essere quelle riportate nella nota di iscrizione a ruolo, che descrivano sinteticamente la materia oggetto del giudizio. Valore della controversia. Indicare il valore della controversia ai fini della determinazione del contributo unificato. Sintesi dei motivi: Enunciare sinteticamente i motivi del ricorso (in non più di alcune righe per 140
3 La Rivista del Consiglio Documenti ciascuno di essi e contrassegnandoli numericamente), mediante la specifica indicazione, per ciascun motivo, delle norme di legge che la parte ricorrente ritenga siano state violate dal provvedimento impugnato e dei temi trattati. Nella sintesi dovrà essere indicato per ciascun motivo anche il numero della pagina ove inizia lo svolgimento delle relative argomentazioni a sostegno nel prosieguo del ricorso. Svolgimento del processo L esposizione del fatto deve essere sommaria, in osservanza della regola stabilita dall art. 366, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., e deve essere funzionale alla percepibilità delle ragioni poste a fondamento delle censure poi sviluppate nella parte motiva. L esposizione deve essere contenuta nel limite massimo di 5 pagine. Motivi di impugnazione In questa parte trova spazio l esposizione delle argomentazioni a sostegno delle censure già sinteticamente indicate nella parte denominata sintesi dei motivi. L esposizione deve rispondere al criterio di specificità e di concentrazione dei motivi e deve essere contenuta nel limite massimo di 30 pagine. Conclusioni In questa parte trova spazio l indicazione del provvedimento in ultimo richiesto (e con richiesta comunque non vincolante). Ad esempio: cassazione con rinvio, cassazione senza rinvio con decisione di merito, ecc.. Documenti allegati Elencare secondo un ordine numerico progressivo gli atti e i documenti prodotti ai sensi dell art. 369, secondo comma, n. 4 cod. proc. civ.. NOTA FINALE: Il ricorso è stato redatto in conformità alle indicazioni tecniche contenute nel Protocollo sottoscritto in data 17/12/15 dal Presidente della Corte di Cassazione e dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense. 141
4 Documenti La Rivista del Consiglio Note: 1) Tutte le indicazioni contenute nel modulo sopra riportato, comprese quelle sulle misure dimensionali, si estendono, per quanto compatibili, ai controricorsi e alle memorie previste dall art. 378 cod. proc. civ. Qualora il controricorso contenga anche un ricorso incidentale, all esposizione dei relativi motivi si applica la previsione di cui al successivo punto n. 3), ultimo periodo. 2) Il mancato rispetto dei limiti dimensionali indicati nel modulo e delle ulteriori indicazioni ivi previste non comporta l inammissibilità o l improcedibilità del ricorso (e degli altri atti difensivi or ora citati), salvo che ciò non sia espressamente previsto dalla legge; il mancato rispetto dei limiti dimensionali, salvo quanto in appresso indicato, è valutabile ai fini della liquidazione delle spese del giudizio. 3) Nel caso che per la particolare complessità del caso le questioni da trattare non appaiano ragionevolmente comprimibili negli spazi dimensionali indicati, dovranno essere esposte specificamente, nell ambito del medesimo ricorso (o atto difensivo), le motivate ragioni per le quali sia ritenuto necessario eccedere dai limiti previsti. La presentazione di un ricorso incidentale, nel contesto del controricorso, costituisce di per sé ragione giustificatrice di un ragionevole superamento dei limiti dimensionali fissati. 4) La eventuale riscontrata e motivata infondatezza delle motivazioni addotte per il superamento dei limiti dimensionali indicati, pur non comportando inammissibilità del ricorso (o atto difensivo) che la contiene, può essere valutata ai fini della liquidazione delle spese. 5) Nei limiti dimensionali complessivi sono da intendersi come esclusi, oltre all intestazione e all indicazione delle parti processuali, del provvedimento impugnato, dell oggetto del giudizio, del valore della controversia, della sintesi dei motivi e delle conclusioni, l elenco degli atti, dei documenti e dei contratti o accordi collettivi sui quali si fonda il ricorso, la procura in calce e la relazione di notificazione. Il principio di autosufficienza Il rispetto del principio di autosufficienza non comporta un onere di trascrizione integrale nel ricorso e nel controricorso di atti o documenti ai quali negli stessi venga fatto riferimento. Il sunnominato principio deve ritenersi rispettato, anche per i ricorsi di competenza della Sezione tributaria, quando: 1) ciascun motivo articolato nel ricorso risponda ai criteri di specificità imposti dal codice di rito; 2) nel testo di ciascun motivo che lo richieda sia indicato l atto, il documento, il contratto o l accordo collettivo su cui si fonda il motivo stesso (art. 366, c. 1, n. 6), cod. proc. civ.), con la specifica indicazione del luogo (punto) del- 142
5 La Rivista del Consiglio Documenti l atto, del documento, del contratto o dell accordo collettivo al quale ci si riferisce; 3) nel testo di ciascun motivo che lo richieda siano indicati il tempo (atto di citazione o ricorso originario, costituzione in giudizio, memorie difensive, ecc.) del deposito dell atto, del documento, del contratto o dell accordo collettivo e la fase (primo grado, secondo grado, ecc.) in cui esso è avvenuto; 4) siano allegati al ricorso (in apposito fascicoletto, che va pertanto ad aggiungersi all allegazione del fascicolo di parte relativo ai precedenti gradi del giudizio) ai sensi dell art. 369, secondo comma, n. 4, cod. proc. civ., gli atti, i documenti, il contratto o l accordo collettivo ai quali si sia fatto riferimento nel ricorso e nel controricorso. Redatto in due originali in Roma il giorno 17 dicembre 2015 Il Primo Presidente Il Presidente del della Corte di Cassazione Consiglio Nazionale Forense Giorgio Santacroce Andrea Mascherin B) PROTOCOLLO D INTESA IN MATERIA PENALE Roma, il 17 dicembre 2015 Nota introduttiva. Nell ambito di una politica professionale volta alla ricerca di un confronto sui temi della Giustizia e a costruire nel dialogo risposte e proposte, il CNF e la Corte di Cassazione hanno avviato un percorso di collaborazione funzionale ad un miglioramento della reciproca intelligenza degli atti processuali. A tal fine è stata creata una commissione di lavoro composta da Magistrati della Corte di Cassazione e da Consiglieri del CNF con lo scopo di affrontare, su due separati tavoli, problemi relativi al processo penale e al processo civile. In relazione al rito penale, come primo obiettivo, sono stati individuati i criteri di redazione dei ricorsi e le modalità utili a dare attuazione al principio di autosufficienza delle impugnazioni. La Commissione nel corso dei suoi incontri ha inteso individuare i criteri di stesura degli atti di ricorso ispirati a sinteticità e comprensibilità. Parimenti, detta Commissione si è interrogata sul contenuto del principio di autosufficienza al fine di elaborare un criterio volto a definirne i confini. Nel documento conclusivo, elaborato congiuntamente, sono stati abbandonati riferimenti alla quantificazione delle pagine del ricorso che non apparivano congrui rispetto al fine perseguito. Più utile è stato il riferimento a criteri di sinteticità e chiarezza da adottare e 143
6 Documenti La Rivista del Consiglio promuovere non solo quale metodo di esposizione ma anche quale requisito culturale da porre alla base della comune formazione. Sono state elaborate una serie di indicazioni tecniche volte a dare uniformità ai criteri di stesura, a facilitare la conversione di formato e alla utilizzazione dell albo dei Cassazionisti. Lo schema relativo alla redazione del ricorso, che è stato elaborato, risponde a criteri sistematici volti a dare applicazione ai richiamati principi. I motivi, esposti separatamente in relazione alle singole doglianze dovranno essere articolati in EPIGRAFE - ESPOSIZIONE - PRECISAZIONI intese queste ultime come oggetto, contenuto, implicazioni del vizio dedotto. In relazione al requisito dell autosufficienza gli atti oggetto di doglianza dovranno essere specificamente indicati nel corpo dei motivi con ciò evitando integrali copiature degli stessi. In calce al ricorso andrà compilato un elenco degli atti menzionati ed utili alla valutazione, indicando per ciascuno di essi la posizione nel fascicolo processuale, così da agevolarne la consultazione. Si tratta di un primo passo assai significativo per il metodo assolutamente nuovo che lo caratterizza. La collaborazione con la Suprema Corte può essere uno strumento capace di fornire per il futuro, oltre che soluzione a problematiche processuali, anche autorevoli indicazioni al Legislatore. Per altro il richiamo alla crescita culturale degli operatori come strumento capace di migliorare il sistema giustizia costituisce al contempo una sfida al rinnovato impegno e una richiamo alla funzione istituzionale di avvocatura e magistratura. Il protocollo che riassume il risultato del lavoro della Commissione è stato firmato dal Primo Presidente della Corte di Cassazione e dal Presidente del CNF con la reciproca intenzione e volontà di considerarlo l inizio di una collaborazione istituzionale capace di dare un contributo di assoluto rilievo alla soluzione dei problemi che gravano sul Processo e sulla Giustizia. Di seguito, lo schema per la redazione del ricorso. REDAZIONE DEL RICORSO PENALE Premessa Al fine di dare applicazione concreta al criterio di sinteticità e chiarezza, ottemperare al principio di autosufficienza, facilitare la verifica della iscrizione dei difensori nell albo dei Cassazionisti e, in ultimo, rendere gli atti cartacei fa- 144
7 La Rivista del Consiglio Documenti cilmente leggibili e compatibili con le esigenze informatiche, nella redazione dovranno applicarsi le seguenti indicazioni. Caratteri e impaginazione Utilizzare fogli A4 (naturalmente anche intestati); margine orizzontale sinistro 3,5 cm (così che non sia di impedimento in caso di fascicolazione); margine orizzontale destro almeno 2,5 cm; margini verticali 2,5 cm; carattere preferibilmente VERDANA (facilita la modificazione del formato), dimensione di almeno 12 pt nel testo e con un interlinea 1,5. Struttura dell atto In linea con le previsioni del codice di procedura penale l atto dovrà contenere i seguenti elementi secondo le indicazioni dello schema: 1) parte ricorrente; 2) provvedimento impugnato; 3) indicazione della norma incriminatrice; 4) eventuale altro riferimento normativo attinente all oggetto del ricorso; 5) esposizione dei motivi, ciascuno articolato come segue: epigrafe esposizione precisazioni; 6) conclusioni; 7) indicazione degli atti oggetto delle censure dedotte con i motivi del ricorso; 8) sottoscrizione; 9) indice degli allegati. Motivi Con specifico riferimento ai motivi di impugnazione: i vizi di legittimità dovranno essere esposti distinguendo le singole doglianze con riferimento ai casi dell articolo 606 cod.proc.pen. ovvero ad altre norme; ogni motivo dovrà essere introdotto da una epigrafe che indichi il vizio dedotto, le norme che si assumono violate e i riferimenti alla fattispecie prevista dall articolo 606 cod.proc.pen. ovvero ad altre norme; l esposizione dei motivi, avente caratteristiche di sinteticità e chiarezza, dovrà evitare la riproduzione del contenuto degli atti processuali oggetto del 145
8 Documenti La Rivista del Consiglio gravame essendo sufficiente la specifica indicazione degli stessi integrata dalla elencazione di seguito prevista; dovranno evitarsi altresì ridondanti trascrizioni di riferimenti giurisprudenziali; in calce ad ogni singola doglianza saranno precisati, in relazione a quanto specificamente esposto, l oggetto, il contenuto, le implicazioni del vizio dedotto. La redazione dei motivi aggiunti seguirà le medesime indicazioni di cui ai punti che precedono. Conclusioni Il ricorso conterrà le richieste relative ai motivi esposti nonché eventuali domande di sospensione della esecuzione della condanna civile o di dichiarazione di estinzione del reato o di misure cautelari. Indicazione degli atti processuali Al fine di dare compiutezza all onere di indicazione, gli atti che dovranno essere oggetto di valutazione saranno specificamente elencati unitamente agli elementi utili allo loro reperibilità nel fascicolo (affoliazione, faldone ecc...), così da renderli facilmente consultabili. SCHEMA DA SEGUIRE NELLA REDAZIONE DEL RICORSO Parte privata ricorrente cognome e nome luogo e data di nascita codice fiscale luogo di residenza o di eventuale domicilio dichiarato o eletto (se persona giuridica indicare la denominazione o ragione sociale, la sede e il legale rappresentante, P. IVA) dati del difensore (cognome e nome, studio legale, codice fiscale, PEC, data di iscrizione nell albo speciale della corte di cassazione), specificando se si tratta del difensore di fiducia o di ufficio eventuale procura speciale Provvedimento impugnato Indicare gli estremi del provvedimento impugnato: 1. tipo di provvedimento (sentenza, ordinanza, decreto); 146
9 La Rivista del Consiglio Documenti 2. autorità giudiziaria che lo ha emesso e sezione; 3. numero del provvedimento, data della decisione, data del deposito, data della notifica del l avviso di deposito (se notificato); specificare se si tratta di provvedimento emesso dal giudice di rinvio a seguito di sentenza di annullamento da parte della Corte di cassazione; 4. oggetto e tenore della decisione: sentenza di condanna, di proscioglimento, di non luogo a procedere; sentenza ex art.444 cod. proc. pen.; sentenza di incompetenza o in materia di giurisdizione; sentenza pronunciata nel giudizio di revisione; ordinanza o decreto di archiviazione; ordinanza emessa a seguito di riesame o appello relativi a misura cautelare personale o reale; ordinanza di convalida dell arresto o del fermo; ordinanza in materia di esecuzione e sorveglianza; ordinanza di inammissibilità dell impugnazione; ordinanza di inammissibilità della dichiarazione di ricusazione; ordinanza emessa in camera di consiglio ex art.127 cod. proc. pen.; ordinanza che respinge la richiesta di restituzione nel termine; decreto in materia di misure di prevenzione; sentenze in materia di estradizione, di riconoscimento delle sentenze penali straniere e di esecuzione all estero di sentenze penali italiane, di mandato di arresto europeo; sentenza emessa dalla Corte di cassazione, in caso di ricorso straordinario. Indicazione della norma incriminatrice Eventuale altro riferimento normativo relativo all oggetto del ricorso Motivi a) EPIGRAFE b) ESPOSIZIONE SPECIFICA DEL MOTIVO c) OGGETTO, CONTENUTO, IMPLICAZIONI DEL VIZIO DEDOTTO Conclusioni Indicazione degli atti oggetto delle censure dedotte con i motivi e della loro collocazione in atti 147
10 Documenti La Rivista del Consiglio Allegati indice degli allegati copia della nomina del difensore di fiducia, se nominato solo per la proposizione del ricorso;... eventuali ulteriori allegati. Nota finale: Il ricorso è stato redatto in conformità alle indicazioni tecniche contenute nel Protocollo sottoscritto in data 17/12/15 dal Presidente della Corte di Cassazione e dal Presidente del Consiglio Nazionale Forense 148
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