INTERDISCIPLINARIETA PRESENTAZIONE CASI DIFFICILI

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1 INTERDISCIPLINARIETA PRESENTAZIONE CASI DIFFICILI

2 U.O. COMPLESSA ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA Unità Operativa Semplice di Chirurgia della Mano Responsabile dr Gianluigi Da Campo

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4 ARTRITI REUMATOIDI E ARTOSI DELLA MANO COLLABORAZIONE: U.O. Reumatologia U.O. Ortopedia (Struttura semplice di chirurgia della mano)

5 A.R. Dita livello articolazione MCF

6 A.R. Dita livello articolazione MCF

7 ARTRITE DI POLSO

8 ARTRITE DI POLSO

9 ARTROSI I.F.P.

10 ARTROSI I.F.P.

11 ARTROSI I.F.P.

12 ARTROSI I.F.P.

13 ARTROSI I.F.P.

14 ARTROSI I.F.P.

15 LA RIZOARTROSI Processo degenerativo a carico dell articolazione trapezio-metacarpale (TM)

16 Anatomia Ossea Trapezio Articolazione trapezio metacarpale 1 Metacarpo Capsula Della T.M.

17 LA T.M. Può essere considerata l articolazione più complessa del corpo umano poiché deve garantire una rotazione assiale del primo metacarpo,con i movimenti del pollice,tale da consentire pinze volo-volari con le dita lunghe

18 ROTAZIONI ASSIALI DEL 1 METACARPO SONO POSSIBILI PER L EQUILIBRIO TRA >lassita capsulare >stabilità legamentosa >attività muscolare intrinseca ed estrinseca

19 Clinica della rizoartrosi Difficoltà nella presa Area del dolore Aumento del dolore alla digitopressione sulla T.M.

20 OSTEOTOMIA CUNEIFORME SECONDO WILSON E una osteotomia in abduzioneestensione della base del 1 metacarpo, l osteotomia induce un trasferimento della compressione assiale in senso dorsale dove le superfici cartilaginee sono poco o per nulla compromesse. Si usa nei primi gradi. Lo spostamento dorsale spiegherebbe, l effetto benefico sul dolore e sulla motilità.

21 (A) TECNICA Situazione pre intervento (A) (C) (B) Controllo radiografico post-intervento (B) (C)

22 Post-intervento (A) (B) (C) (D) TECNICA (A) (B) (C) (D) Manopola in resina per tre settimane (C) (D)

23 TECNICA Dopo tre settimane sino alla quinta settimana mobilizzazione attiva

24 ARTRODESI Intervento che prevede la fusione della base del metacarpo con il trapezio previa loro parziale resezione e conseguente stabilizzazione. Prima di procedere a tale tecnica si deve valutare la capacità flessoria della interfalangea del 1 raggio

25 ARTRODESI Tecnica di stabilizzazione con cambra a memoria di forma

26 ARTRODESI Trattamento post operatorio: Apparecchio gessato per cinque settimane Rimozione dei punti dopo due settimane Inizio della riabilitazione in 5^ settimana

27 Artroplastiche a) Resezione del trapezio b) Resezione del trapezio con interposizione 1)-tendinea (FRC, PL, APL) 2)-con cartilagini costali 3)-di goro-tex marlex o altro 4)-di silicone 5)-Emiartroplastiche con silicone c) Artroprotesi d) Artroplastiche in sospensione a, b1 e 2,d sono definite artroplastiche biologiche

28 M A a.67 postoperatorio M A a.67 preoperatorio 30 gg PostOp

29 RB a.79 RB a.79 Pre - op A 1 mese Post - op A 2 mesi

30 LA PROTESIZZAZIONE Esperienza da consolidare senza facili entusiasmi

31

32 Il PIROCARBONIO

33 Il PIROCARBONIO

34 Protesi totale di trapezio PI2

35 Protesi totale di trapezio PI2

36 Protesi CMC Si una nei gradi 2, dove la superficie articolare del trapezio è ancora integra. Accesso per via dorsale si reseca una minima superfice della base del MTC, con apposito strumentario si crea un alloggiamento metacarpale dove prima si usano steli di prova per passare al definitivo, capsuloplastica manopola per tre settimane poi riabilitazione.

37 Protesi CMC

38 PROTESI PIRODISCK E una protesi tra il trapezio e la base del metacarpale dove previa resezione parziale delle superfici articolari si inserisce un disco in pirocarbonio a forma di caramella polo dove nel suo foro si passa uno strip di tendine flessore del carpo tunelizzato nel trapezio e nel metacarpale. Il tendine viene poi suturato ai lembi capsulari inglobandolo con punti transtendinei.

39 PROTESI PIRODISCK

40 PROTESI PIRODISCK

41 PROTESI PIRODISCK

42 PROTESI PIRODISCK

43 PROTESI PIRODISCK

44 PROTESI PIRODISCK

45 PROTESI PIRODISCK

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47 NECROSI DA DROGHE COLLABORAZIONE: U.O. Malattie infettive U.O. Ortopedia (Struttura semplice di chirurgia della mano)

48 NECROSI DA DROGHE LE SOSTANZE ALLUCINOGENE INIETTATE PER VIA SOTTOCUTANEA O E.V. POSSONO CAUSARE GRAVI LESIONI VASCULITICHE CERTE VOLTE IRREVERSIBILI

49 NECROSI DA DROGHE Le droghe a seguito del loro abuso e alle differenti vie di somministrazione sono responsabili di complicanze vascolari a livello: - Venoso - Linfatico - Arterioso

50 NECROSI DA DROGHE I danni che si verificano sono: - ischemici (dopo iniezione endoarteriosa) - psedoaneurismi - aneurismi - vasculiti - dissecazione aortica Ascessi complicati da erosioni vasali

51 NECROSI DA DROGHE - fistole artero-venose - sindromi compartimentali - trombosi venose - flebiti

52 NECROSI DA DROGHE

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54 TUMORI DELLA MANO COLLABORAZIONE: U.O. Dermatologia U.O. Oncologia U.ORadioterapia U.O.Anatomia Patolodica U.O. Chirurgia plastica U.O. Ortopedia (Struttura semplice di chirurgia della mano)

55 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO LA PAZIENTE DA ALCUNI ANNI PRESENTA UNA LESIONE RIFERITA COME UNA PICCOLA Crosta AUMENTATA DI DIMENSIONE SI RIVOLGE IN DERMATOLOGIA E POI SEGUITA DAI COLLEGHI DI ONCOLOGIA E RADIOTERAPIA TRATTATA SENZA RISULTATO SI CONTATTANO I CHIRURGHI PLASTICI

56 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO I CHIRURCHI PLASTICI ESEGUONO UN PRIMO TEMPO DI AMPUTAZIONE SELETTIVA, VISTO IL FALLIMENTO CHIEDONO LA CONSULENZA DELL ORTOPEDIA

57 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO

58 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO

59 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO

60 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO

61 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO

62 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO

63 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO

64 TUMORE SQUAMO CELLULARE DELLA MANO

65 Isola di S. Francesco del deserto 1233 Venezia

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