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2 SPECIALE PERO COSTI DI PRODUZIONE, COMPETITIVITÀ E PREVISIONI DEL COMPARTO PERICOLO Pero, quadro produttivo e previsioni per la campagna La pericoltura in ettari 36. in Italia 27. in Spagna 11. in Portogallo 8. in Belgio 8. nei Paesi Bassi 6. in Francia I dati raccolti indicano un quadro europeo competitivo in cui l Italia si presenta con un offerta di alta qualità, ma con costi di produzione più alti rispetto ai principali competitor. Il successo sarà condizionato dalla presenza di un adeguato supporto logistico-commerciale. Per la campagna in corso l offerta attesa ammonta a 74. t di Alessandro Palmieri Il pero è la quarta specie da frutto per superfici coltivate nell Unione Europea, a esclusione degli agrumi, con poco più di 13. ha, concentrati per quasi il 3% in Italia. Oltre al nostro Paese dove sono presenti 36. ha, la specie presenta rilevanti superfici in Spagna, 27. ha,portogallo, 11. ha, Belgio e Paesi Bassi, 8. ha ciascuno e Francia, 6. ha. A questi Paesi, che rappresentano il cuore della pericoltura più competitiva dell Ue, si aggiungono altre realtà produttive dell Est Europa, Polonia in primo luogo, significative in termini di estensioni coltivate, ma ancora poco attive sui principali mercati di riferimento. Il trend degli investimenti è in flessione, con perdite complessive di quasi 2. ha nell ultimo decennio: tale diminuzione è avvenuta in maniera più incisiva soprattutto in Spagna e Francia e, secondariamente, in Italia, mentre nei Paesi del Nord Europa si è assistito a una crescita del pero che, in molte aree, ha sostituito il melo grazie alle migliori performance economiche. Previsioni Le previsioni per la campagna in corso, presentate in ambito Prognosfruit e aggiornate dai primi raccolti, indicano un offerta di poco superiore a 2,2 milioni di tonnellate, chiaramente in ripresa (+18%) rispetto al disastroso raccolto 212, nettamente il più basso del decennio. Nonostante la ripresa, l offerta attesa è inferiore alla media delle quattro campagne precedenti ( 5%) ed è, comunque, la terza più bassa dell ultimo decennio: alla luce di tali previsioni, pertanto, la campagna in corso dovrebbe presentarsi equilibrata. A livello territoriale (grafico 1), si registrano ovunque produzioni in ripresa, ma lontane dai picchi massimi: in particolare, per l Italia, reduce da due annate record, una in positivo e una in negativo, l offerta dovrebbe ammontare a poco più di 74. t, in Spagna non si dovrebbero superare le 4. t, mentre in Belgio e nei Paesi Bassi l offerta dovrebbe attestarsi su livelli di poco superiori a 25. t. Aspetto varietale. La pericoltura europea, nonostante un crescente interesse per cultivar innovative, continua a essere fortemente concentrata su poche varietà (grafico 2), la prima delle quali è Conference, la cui offerta dovrebbe sfiorare 8. t. Al secondo posto, la cultivar di riferimento italiana, Abate Fétel, è attesa su livelli di circa 3. t, intermedio rispetto alle 25. t della scorsa campagna e al boom di oltre 4. t del 211. Dietro queste varietà si colloca il gruppo delle estive, guidato da William (28. t), seguita dalla specialità portoghese Rocha (2. t) e dalla declinante Dr. Guyot (8. t). 38 L Informatore Agrario 43/ Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.
3 GRAFICO 1 - Offerta di pere nell Unione Europea per Paese GRAFICO 2 - Offerta di pere nell Unione Europea per varietà Offerta (. t) Offerta (. t) (*) Anni Altri Paesi Francia Portogallo Belgio Paesi Bassi Spagna Italia (*) Anni Altre Decana Rocha William Abate Fétel Conference (*) Dati previsionali. Fonte: Prognosfruit. Le produzioni sono in ripresa in tutto il territorio ma lontane dai picchi massimi: l Italia è reduce da due annate record (il 211 in positivo e il 212 in negativo); l offerta 213 dovrebbe ammontare a poco più di 74. t. (*) Dati previsionali. Fonte: Prognosfruit. Nonostante un crescente interesse per cultivar innovative, la pericoltura continua a essere fortemente concentrata su poche varietà. La situazione in Italia La dinamica flettente che caratterizza la maggior parte delle specie da frutto ha interessato anche il pero che, nel corso dell ultimo quinquennio, ha visto ridurre le superfici coltivate di circa 4. ha, attestandosi secondo i dati Istat del 212 a poco più di 36. ha. La specie è fortemente concentrata in Emilia-Romagna, che ne possiede 22.5 ha, seguita a considerevole distanza dal Veneto, con quasi 4.2 ha, e dalla Sicilia, con 3.2 ha: come intuibile, la maggior parte delle superfici dismesse si localizza nella prima regione produttrice (62% dell offerta nazionale complessiva), che ha perso 2.6 ha. Se nell Unione Europea Conference va progressivamente affermandosi come cultivar di riferimento, in Italia il trend degli investimenti è caratterizzato dalla costante crescita di Abate Fétel, che è l unica cultivar a segnare ancora un aumento (+1%), con riferimento agli ultimi anni, mentre Conference e Decana perdono circa il 1% delle superfici, William il 4% e Kaiser il 2%. Relativamente alla campagna appena avviata, in Emilia-Romagna è attesa una crescita dell offerta del 2% rispetto al 212, mentre nel vicino Veneto le previsioni indicano un aumento limitato al 3%. La qualità del prodotto raccolto si presenta buona e con pezzature migliori rispetto all anno passato, fattore che dovrebbe agevolare un ottimale valorizzazione del prodotto, così come confermato dalla primissime quotazioni rilevate che, sebbene destinate con ogni Costi di produzione William,47 euro/kg Conference,5 euro/kg Abate F. fi no a,55 euro/kg probabilità a rientrare su livelli più ordinari, al momento appaiono molto interessanti. Costi e redditività della coltura Al fine di esemplificare i costi e la redditività della specie, si presentano i dati relativi a tre fra le principali aree produttive del Paese, le province di Ferrara, Modena e Rovigo, che nel complesso concentrano circa il 5% delle superfici italiane, e alle principali cultivar, cioè Abate Fétel, Conference e William. Tali analisi non esauriscono certamente il quadro della situazione economica del pero, variabile in funzione della cultivar e della zona considerata. 213 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 43/213 L Informatore Agrario 39
4 SPECIALE PERO GRAFICO 3 - Costo annuo medio di produzione del pero in Veneto ed Emilia-Romagna (212) Costo di produzione (. euro/ha) William (FE) Conference (FE) Abate F. (FE) Abate F. (MO) Abate F. (RO),6,5,4,3,2,1 Interessi passivi e prezzo d uso del capitale fondiario Manodopera familiare Costi comuni Quota di ammortamento Manodopera salariata Materie prime Costo totale (euro/kg) Fonte: nostra elaborazione.. Tra le varietà, in termini di costo complessivo per ettaro, si distingue Conference (19. euro/ha). William e Abate si collocano su valori di euro/ha. Livelli influenzati dalla resa degli impianti: 38 t/ha per Conference, 35 t/ha per William, 3-32 t/ha per Abate Fétel. Costo di produzione (euro/kg) Come per la maggior parte delle specie frutticole la manodopera è la prima voce di costo. Per Conference può arrivare fino a 8.6 euro/ha Le rilevazioni si riferiscono a imprese professionali di tipo familiare, con ricorso a salariati esterni per le operazioni a maggiore richiesta di manodopera. Il costo è calcolato in funzione della resa produttiva media degli impianti ed è riportato, con riferimento alle voci considerate, distinguendo gli effettivi esborsi monetari, diretti e indiretti, sostenuti dall impresa e gli oneri figurativi, conseguenti agli apporti diretti di capitale e lavoro da parte dell imprenditore o dalla sua famiglia (grafico 3). Gli impianti considerati sono dei fusetti, in tutti i casi dotati di copertura antigrandine. La densità di impianto è di 3.5 piante/ha nel Ferrarese e di piante/ha nelle altre due aree esaminate. Costi/ha. Come rilevabile, in termini di costo complessivo per ettaro, si distingue decisamente Conference, con oltre 19. euro/ha, mentre William e Abate Fétel si collocano su valori piuttosto ravvicinati, tra 16. e 16.5 euro/ha. Tali livelli sono certamente influenzati dalla resa produttiva media degli impianti, che arriva a 38 t/ha per Conference, 35 t/ha per William e scende a 3-32 t/ha per Abate Fétel, livello potenzialmente superabile dagli impianti, ma a scapito di un ottimale qualità dei frutti. Previsioni offerta campagna in corso +2% Emilia-Romagna +3% Veneto La prima voce di costo, come per la maggior parte delle specie frutticole, è la manodopera, che per Conference può arrivare fino a quasi 8.6 euro/ha, pari al 45% del costo totale, includendo sia il lavoro salariato sia quello familiare, mentre nei rimanenti casi si ferma a circa 6.2 euro/ha. Decisamente rilevante è l esborso per le materie prime, compreso fra 4.3 e 4.7 euro/ha: in provincia di Rovigo, per Abate Fétel si registra la massima spesa per gli agrofarmaci, oltre 2.8 euro/ha, mentre il costo per i fertilizzanti è decisamente più basso rispetto agli altri casi, meno di 5 euro/ha. In Emilia-Romagna il costo medio per il materiale di fertilizzazione è di quasi 1.5 euro/ha, mentre per la difesa si spendono circa 2. euro/ha per Abate Fétel e Conference e poco più di 1.7 euro/ha per William. In termini di unità di prodotto, il costo complessivo risulta pari a,47 euro/kg per William e poco più di,5 euro/kg per Conference, mentre Abate Fétel, in virtù della minore resa considerata, può arrivare a quasi,55 euro/kg in provincia di Modena: in tutti i casi gli oneri di natura figurativa rappresentano il 3% circa di tale esborso. Costi in funzione delle rese. In aggiunta all analisi statica, è di sicuro interesse evidenziare l andamento dei costi medi in funzione della resa produttiva, poiché la stessa può discostarsi anche sensibilmente da quella media, rimodulando completamente le considerazioni economiche che derivano dal confronto con i prezzi riconosciuti al prodotto: tale andamento è riportato nel grafico 4 in funzione di uno scostamento di 1 t/ha rispetto alla resa media ipotizzata. Come rilevabile, in corrispondenza del massimo scostamento considerato, si registra una variazione che può arrivare fino a centesimi di euro/kg nel caso di Abate Fétel, sebbene vada considerato che a rese differenti possono rapportarsi livelli qualitativi altrettanto differenti, con conseguenti ripercussioni sul prezzo medio spuntato. Prezzi medi. Con riferimento ai prezzi medi alla produzione (grafico 5), questi 4 L Informatore Agrario 43/ Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.
5 sono da intendersi come media ponderata sul conferito e tengono, pertanto, in considerazione la quota di produzione destinata all industria, che è di particolare rilievo soprattutto per William. Le quotazioni rilevate nell ultimo quinquennio evidenziano con chiarezza il premium di Abate Fétel nei confronti delle altre cultivar: nonostante costi di produzione piuttosto elevati, i prezzi spuntati consentono una redditività decisamente interessante per questa varietà che, non a caso, è sempre più rappresentativa nel quadro produttivo del nostro Paese. Per Conference e William, invece, si rilevano risultati in chiaroscuro, poiché le quotazioni riconosciute difficilmente consentono la copertura della totalità dei costi sostenuti dall impresa e, dunque, l ottenimento di un profitto. Nel contesto di generale positività dei risultati per Abate Fétel, si può considerare come campanello d allarme il pessimo risultato della campagna 211, vero e proprio annus horribilis per la frutticoltura, a cui non è sfuggito neppure il pero e, in particolare, questa varietà: nelle annate di forte carica produttiva, pertanto, neppure una specie dall offerta così concentrata e con una competitività decisamente ridotta rispetto ad altre referenze è riuscita a mantenere un accettabile quotazione. Situazione positiva, ma non sufficiente GRAFICO 4 - Costo medio di produzione in funzione della resa (212) Costo di produzione (euro/kg) Previsioni dell offerta energia (varietà),65,6,55,5,45, Resa (t/ha) William (FE) Abate F. (MO) Abate F. (FE) Conference (FE) Abate F. (RO) Resa produttiva media Le linee colorate indicano uno scostamento della resa di 5 t/ha a destra e 5 t/ha a sinistra rispetto alla resa media. Fonte: nostra elaborazione. Conference è cotraddistinta da una curva meno ripida, il che significa che la riduzione dei costi all aumentare delle rese è meno sensibile rispetto alle altre varietà. Conference: 8. t Abate Fétel: 3. t William: 28. t Rocha: 2. t Dr. Guyot: 8. t La lettura dei dati economici delinea per la pericoltura italiana una situazione sufficientemente positiva, soprattutto per la cultivar di riferimento Abate Fétel, mentre le altre principali varietà permettono un minimo margine di reddito, ma sono ben lontane dalle performance economiche di Abate. Alla luce dei dati previsionali e dei primi feedback provenienti dalle aree di produzione, la campagna in corso dovrebbe riservare apprezzabili quotazioni, poiché l offerta appare regolare e in linea con la capacità ricettiva dei mercati. L aspetto maggiormente preoccupante per il futuro del comparto è certamente quello dei consumi interni e, più in generale dei tradizionali Paesi consumatori. Sul primo versante è sufficiente ricordare che il dato 212 relativo agli acquisti domestici di pere da parte della famiglie italiane, 35. t, è risultato il più basso dal nuovo millennio: la pera evidenzia una flessione tra le più alte nell ambito delle principali specie frutticole. A livello europeo, invece, si rileva una diminuzione complessiva del consumo apparente (produzione interna più importazioni, meno esportazioni) pari a 5. t nel corso dell ultimo decennio. A causa di ciò, nelle annate caratterizzate da elevate produzioni disponibili, l offerta non trova adeguato bilanciamento nella domanda, generando inevitabili crisi di mercato, particolarmente gravi per una specie che evidenzia alti costi di impianto e di produzione. Per fronteggiare la crisi dei consumi interni, non esiste alternativa alla GRAFICO 5 - Prezzi medi alla produzione delle varietà esaminate Prezzo medio (euro/kg),9,8,7,6,5,4,3,2,1 SPECIALE PERO Anno William Conference Abate Fétel Fonte: nostra elaborazione su listini di Cooperative e Camere di commercio. Le quotazioni rilevate negli ultimi 5 anni evidenziano il premium di Abate Fétel rispetto alle altre cultivar: nonostante costi di produzione piuttosto elevati, i prezzi consentono una redditività interessante. ricerca di nuovi mercati: il comparto pericolo ha storicamente una minor propensione all export rispetto ad altri comparti frutticoli e ciò è ancor più accentuato per Abate Fétel, tradizionalmente prodotta e consumata in larga parte solo nel nostro Paese. Nel quadro competitivo europeo, l Italia si presenta con un offerta certamente di alta qualità, ma con costi di produzione sensibilmente più alti rispetto ai principali competitor, primi fra i quali i Paesi del Nord Europa. Il successo sarà, pertanto, condizionato dalla presenza di un adeguato supporto logistico-commerciale, che presuppone la stretta collaborazione di tutto il sistema produttivo: a tale proposito, non si può evitare di citare la creazione del consorzio PeraItalia, che gestisce un offerta di circa 1. t di pere da consumo fresco e ha l obiettivo di promuovere e commercializzare unitariamente le produzioni dei soci aderenti, favorendo la penetrazione in nuovi mercati, primo fra i quali quello degli Stati Uniti, recentemente raggiunti dalle prime spedizioni di pere dall Italia. Alessandro Palmieri Dipartimento di scienze agrarie Università di Bologna Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: redazione@informatoreagrario.it 213 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l. 43/213 L Informatore Agrario 41
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