Il Rendiconto Finanziario

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1 Il Rendiconto Finanziario Dott. Massimo Scarpelli Senior Partner Scarpelli e Pezzati Studio associato di consulenza fiscale societaria direzionale ODCEC - Firenze 23 gennaio 2017

2 2 DIRETTIVA 34/2013/UE: RENDICONTO FINANZIARIO NON OBBLIGATORIO La direttiva 34/2013/UE, pubblicata nella GU della UE n. 182/19 del ed avente ad oggetto la nuova disciplina comunitaria di Bilancio di esercizio e consolidato in sostituzione delle Direttive IV e VII a tutti ben note, non ha reso obbligatoria la predisposizione del rendiconto finanziario Essa permette (art. 4 par.1) tuttavia agli Stati Membri di imporre alle imprese di medie e grandi dimensioni di includere nei bilanci d esercizio altri prospetti oltre ai documenti «classici» (vale a dire: stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa)

3 3 INTRODUZIONE DEL RENDICONTO FINANZIARIO NEL CODICE CIVILE ITALIANO (D. Lgs. 139/2015 di recepimento della Direttiva 34/2013/UE) Art (Redazione del Bilancio) 1. Gli amministratori devono redigere il Bilancio, costituito da Stato patrimoniale, Conto Economico, Rendiconto Finanziario e Nota Integrativa.

4 4 INTRODUZIONE DEL RENDICONTO FINANZIARIO NEL CODICE CIVILE ITALIANO (D. Lgs. 139/2015 di recepimento della Direttiva 34/2013/UE) Art ter (Rendiconto finanziario) 1. Dal rendiconto finanziario risultano, per l esercizio a cui e riferito il bilancio e per quello precedente, l ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all inizio e alla fine dell esercizio, ed i flussi finanziari dell esercizio derivanti dall attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, con autonoma indicazione, le operazioni con i soci.

5 5 ENTRATA IN VIGORE Il D.Lgs 139/2015 entra in vigore dall Il rendiconto finanziario diventa un documento obbligatorio del fascicolo di Bilancio a decorrere dal Bilancio relativo all esercizio avente inizio dal 1 gennaio 2016 in poi

6 6 Società di persone ESENZIONI Micro Imprese: che non hanno superato nel primo esercizio o nei due esercizi consecutivi precedenti almeno due dei tre limiti (Totale Attivo , Ricavi , media dipendenti 5) Imprese che possono redigere il Bilancio di esercizio in forma abbreviata: che non hanno superato nel primo esercizio o nei due esercizi consecutivi precedenti almeno due dei tre limiti (Totale Attivo , Ricavi , media dipendenti 50)

7 7 ALCUNE OSSERVAZIONI PRELIMINARI Rinnovamento e armonizzazione delle norme italiane con le norme internazionali (IAS 1 e IAS 7) per le quali il RF è un prospetto di Bilancio Obbligatorio Lo stock la cui variazione è oggetto di analisi: disponibilità liquide «Classica» distinzione dei flussi per inerenza con: Gestione reddituale o Attività Operativa, Attività di Investimento Attività di Finanziamento

8 8 Rilievo attribuito alle operazioni con i soci, in linea con gli altri elementi costitutivi del bilancio Assenza di schema e contenuto obbligatori Riferimenti tecnici: principio OIC 10, «Rendiconto finanziario» per le società che redigono il bilancio di esercizio secondo le disposizioni del codice civile Ammesso metodo diretto e metodo indiretto Necessità di verificare la disponibilità delle informazioni necessarie alla predisposizione, anche in relazione al Bilancio dell esercizio precedente (2015)

9 9 IL SENSO DEL RENDICONTO FINANZIARIO (RF): L ANALISI DELLA DIMENSIONE FINANZIARIA DELL IMPRESA Il contenuto informativo del RF è rilevante. Secondo OIC 10 il RF e un prospetto contabile che presenta le cause di variazione, positive o negative, delle disponibilità liquide avvenute in un determinato esercizio. Sempre secondo OIC 10 il RF permette, tra l altro, di valutare: - le disponibilità liquide prodotte/assorbite dalla gestione reddituale e le modalità di impiego/copertura; - la capacita della società di affrontare gli impegni finanziari a breve termine e di autofinanziarsi.

10 10 L ANALISI DELLA DIMENSIONE FINANZIARIA DELL IMPRESA (segue) A mio avviso il contenuto informativo va ben oltre: il RF è il più efficace indicatore dell equilibrio (economico-finanziario) della gestione. Si ha una gestione in equilibrio quando: -A) il rendimento del Capitale Investito è almeno pari al costo del Debito e alla remunerazione attesa dai Soci (equilibrio economico). -B) i flussi di cassa della gestione operativa sono sufficienti a garantire il rinnovo del CI, il servizio del Debito, il pagamento dei Dividendi Attesi (equilibrio finanziario).

11 11 L ANALISI DELLA DIMENSIONE FINANZIARIA DELL IMPRESA (segue) Tutte le grandezze necessarie a misurare l equilibrio economico e finanziario dell impresa sono contenute nel RF. Per quanto concerne l equilibrio finanziario è facilmente intuibile. Ma anche l equilibrio economico? Certo, proprio il Flusso di cassa della Gestione Operativa e dell Area Investimenti (FCO) è la grandezza che si assume per calcolare il tasso interno di rendimento (TIR), da confrontare con il costo medio ponderato delle risorse (proprie e di terzi) impiegate per finanziare il capitale Investito (CI) per verificare l equilibrio economico.

12 12 L ANALISI DELLA DIMENSIONE FINANZIARIA DELL IMPRESA (segue) Il TIR è il tasso che azzera il VAN dei flussi FCO. Se il VAN che si ottiene attualizzando il FCO di ciascun esercizio di Piano ad un tasso pari al costo medio ponderato delle fonti interne ed esterne di finanziamento è >= a zero, ciò significa che il tasso di rendimento del Progetto è uguale o superiore a quello atteso da Azionisti e Banche e dunque sussistono le condizioni di equilibrio economico.

13 13 L ANALISI DELLA DIMENSIONE FINANZIARIA DELL IMPRESA (segue) Il CE non misura il rendimento atteso del Capitale di Rischio quindi il risultato netto del CE non definisce correttamente l equilibrio economico. Un impresa che chiude l esercizio con un risultato netto pari a zero non è in equilibrio perché non remunera il capitale di rischio e dunque induce i Soci a cercare fonti alternative di investimento.

14 14 IL SENSO DEL RF: L ANALISI DELLA DIMENSIONE FINANZIARIA DELL IMPRESA Il RF misura dunque la capacita dell impresa di generare, tramite la gestione operativa, flussi finanziari sufficienti a: A)Mantenere efficiente il Capitale Investito con gli opportuni investimenti (Capex) e garantirne il rendimento atteso, B)Servire adeguatamente il Debito contratto con terzi finanziatori, in termini di rimborso e remunerazione, C)Remunerare secondo le attese il Capitale di Rischio. Queste sono le condizioni di equilibrio della gestione.

15 15 L ANALISI DELLA DIMENSIONE FINANZIARIA DELL IMPRESA (segue) Il Rendiconto Finanziario è dunque il documento più importante del fascicolo di bilancio al fine di valutare le prospettive di continuità del business e le condizioni di equilibrio/o disequilibrio gestionale che lo caratterizzano I destinatari del documento a questo fine: management, soci, finanziatori, potenziali investitori, collegio sindacale

16 16 CONTENUTI DEL RENDICONTO FINANZIARIO: QUANTITÀ FONDO o STOCK E FLUSSI Il RF si costruisce utilizzando lo stato patrimoniale di due esercizi consecutivi e il conto economico dell esercizio in chiusura. La risorsa finanziaria oggetto di analisi costituisce una quantitàfondo o stock, mentre le forze che ne hanno comportato la variazione costituiscono flussi finanziari.

17 17 CONTENUTI DEL RENDICONTO FINANZIARIO (segue) La quantità-fondo di cui e richiesta l analisi è la liquidità; le disponibilità liquide sono rappresentate dai depositi bancari e postali, dagli assegni e dal denaro e valori in cassa, anche espressi in valuta estera (cfr. OIC 14 Disponibilità liquide ). I Flussi: - Gli incrementi della quantità-fondo si definiscono fonti - I decrementi della quantità-fondo si definiscono impieghi.

18 18 FLUSSI FINANZIARI DISTINTI PER «GESTIONE» I flussi sono classificati come segue: Quelli relativi alla Gestione reddituale - flussi finanziari generati e assorbiti dalle operazioni aziendali che agiscono anche sul risultato economico (ricavi e costi); essi rappresentano gli effetti finanziari delle attività generatrici di reddito;

19 19 FLUSSI FINANZIARI DISTINTI PER «GESTIONE» (segue) Quelli inerenti la Gestione patrimoniale flussi finanziari generati e assorbiti dalle operazioni che non hanno un effetto reddituale immediato e che a loro volta si distinguono per l inerenza a: I.attività di investimento (acquisizione e alienazione di investimenti materiali, immateriali e finanziari), II.attività di finanziamento (aumento e rimborso di finanziamenti bancari e da terzi, aumenti e riduzioni di capitale a pagamento, distribuzione dividendi).

20 20 CRITERI DI REDAZIONE DEL RF Il rendiconto finanziario si può predisporre secondo il metodo diretto e secondo il metodo indiretto, entrambi considerati da OIC 10. La classificazione diretta o indiretta concerne solo i flussi della gestione reddituale. La classificazione dei flussi derivanti dalla attività di investimento e di finanziamento e invariata, per i due metodi.

21 21 ALCUNI DETTAGLI OPERATIVI (validi per entrambi i metodi) Divieto generale di compensazione di flussi finanziari Esposizione distinta dei flussi da/per capitale netto e dei flussi da/per capitale di debito nell ambito della gestione finanziaria Flussi finanziari derivanti da strumenti derivati di copertura da classificare nella medesima classe in cui sono classificati i flussi oggetto di copertura I flussi derivanti da strumenti derivati non di copertura si classificano tra i flussi da attività di investimento

22 22 ALCUNI DETTAGLI OPERATIVI (segue) Criteri di classificazione dei flussi: - interessi pagati e incassati da esporre distintamente nella gestione reddituale, salvo particolari casi in cui essi si riferiscono direttamente ad investimenti o a finanziamenti. - dividendi pagati da esporre distintamente nella gestione finanziaria - dividendi ricevuti da esporre distintamente nella gestione reddituale - imposte sul reddito da esporre distintamente nella gestione reddituale

23 23 IL METODO DIRETTO Il metodo diretto e quello raccomandato dal principio internazionale IAS 7, che tuttavia ammette anche il metodo indiretto. Il metodo diretto prevede che siano indicati i flussi della gestione reddituale/corrente in modo analitico Si indicheranno pertanto le diverse categorie di incassi e di pagamenti che hanno avuto luogo nell esercizio (p.e. incassi da clienti della gestione caratteristica, pagamenti a fornitori, pagamenti a dipendenti...)

24 24 IL METODO DIRETTO (segue) Il metodo diretto necessita di un sistema informativo aziendale più accurato e atto a fornire dettagli più «raffinati» sulle fonti e gli impieghi di cassa legati alla gestione reddituale/corrente

25 25 Schema n. 2 OIC 10: Flusso della gestione reddituale determinato con il metodo diretto A. Flussi finanziari derivanti dalla gestione reddituale (metodo diretto) Incassi da clienti Altri incassi (Pagamenti a fornitori per acquisti) (Pagamenti a fornitori per servizi) (Pagamenti al personale) (Altri pagamenti) (Imposte pagate sul reddito) Interessi incassati/( pagati) Dividendi incassati Flusso finanziario dalla gestione reddituale (A)

26 26 IL METODO INDIRETTO: IL FLUSSO DELLA GESTIONE REDDITUALE A)- IL REDDITO RETTIFICATO Il metodo indiretto ricostruisce i flussi finanziari tramite una metodologia sintetica: In primis dal conto economico dell esercizio si determina il flusso finanziario generato/assorbito dalla gestione reddituale «purificando» il risultato netto dai componenti che: a) non hanno generato e non genereranno nemmeno in futuro alcuna entrate/uscita di cassa (costi e ricavi non monetari); e b) non si riferiscono alla gestione reddituale corrente, ma alla attività di investimento o di finanziamento (costi e ricavi di pertinenza di altre gestioni del rendiconto).

27 27 IL METODO INDIRETTO: IL FLUSSO DELLA GESTIONE REDDITUALE B)-LE VARIAZIONE DELLE VOCI DEL CCN OPERATIVO Dal confronto degli stati patrimoniali dei due esercizi si calcolano poi le variazioni delle voci del CCN operativo correlate alla gestione reddituale. Si tratta delle variazioni delle attività e passività correlate a ricavi e costi monetari di conto economico: variazioni dei crediti commerciali, delle giacenze di magazzino, dei debiti verso fornitori di fattori produttivi (beni e servizi), delle altre passività operative correnti quali il TFR e i fondi per rischi e oneri futuri, dei debiti tributari e dell IVA

28 28 IL METODO INDIRETTO: IL FLUSSO DELL ATTIVITA DI INVESTIMENTO/FINANZIAMENTO Infine si determina il flusso finanziario generato/assorbito dell attività di investimento/ finanziamento, calcolando e ricostruendo -per ogni posta delle immobilizzazioni, dei debiti di finanziamento e del patrimonio netto- le variazioni esistenti tra la situazione patrimoniale iniziale e finale ed aggiungendo le componenti reddituali inerenti l attività di investimento o finanziamento (esempio plus/minus cessione immobilizzazioni; costi/ricavi inerenti strumenti derivati di copertura e non)

29 29 Schema n. 1 OIC 10: Flusso della gestione reddituale determinato con il metodo indiretto A. Flussi finanziari derivanti dalla gestione reddituale (metodo indiretto) Utile (perdita) dell esercizio Imposte sul reddito Interessi passivi/(interessi attivi) (Dividendi) NDR: sono quelli incassati (Plusvalenze)/minusvalenze derivanti dalla cessione di attività 1. Utile (perdita) dell esercizio prima d imposte sul reddito, interessi, dividendi e plus/minusvalenze da cessione Rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto contropartita nel capitale circolante netto Accantonamenti ai fondi Ammortamenti delle immobilizzazioni Svalutazioni per perdite durevoli di valore Altre rettifiche per elementi non monetari 2. Flusso finanziario prima delle variazioni del ccn

30 30 Variazioni del capitale circolante netto Decremento/(incremento) delle rimanenze Decremento/(incremento) dei crediti vs clienti Incremento/(decremento) dei debiti verso fornitori Decremento/(incremento) ratei e risconti attivi Incremento/(decremento) ratei e risconti passivi Altre variazioni del capitale circolante netto 3. Flusso finanziario dopo le variazioni del ccn Altre rettifiche Interessi incassati/(pagati) (Imposte sul reddito pagate) Dividendi incassati (Utilizzo dei fondi) 4. Flusso finanziario dopo le altre rettifiche Flusso finanziario della gestione reddituale (A)

31 31 B. Flussi finanziari derivanti dall attività d investimento Immobilizzazioni materiali (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Idem per Immobilizzazioni immateriali e finanziarie Attività finanziarie non immobilizzate (Investimenti) Prezzo di realizzo disinvestimenti Acquisizione o cessione di società controllate o di rami d azienda al netto delle disponibilità liquide Flusso finanziario dell attività di investimento (B)

32 32 C. Flussi finanziari derivanti dall attività di finanziamento Mezzi di terzi Incremento (decremento) debiti a breve verso banche Accensione finanziamenti Rimborso finanziamenti Mezzi propri Aumento di capitale a pagamento Cessione (acquisto) di azioni proprie Dividendi (e acconti su dividendi) pagati Flusso finanziario dell attività di finanziamento (C) Incremento (decremento) delle disponibilità liquide (A ± B ± C) Disponibilità liquide al 1 gennaio 200X+1 Disponibilità liquide al 31 dicembre 200X+1

33 33 Secondo OIC 10 gli schemi di riferimento, espressi in forma scalare, non possono essere modificati liberamente, le categorie con le lettere maiuscole e i subtotali preceduti dai numeri arabi non possono essere raggruppati. Nel modello, ai fini della chiarezza si possono aggiungere ulteriori flussi finanziari rispetto a quelli previsti. I flussi presentati nelle categorie contraddistinte dalle lettere maiuscole, poi, possono essere ulteriormente suddivisi per fornire una migliore descrizione delle attività svolte dalla società. Analogamente, il raggruppamento dei flussi finanziari presentati nella categorie con la lettera maiuscola è possibile se esso favorisce la chiarezza del rendiconto. Per ogni flusso finanziario del rendiconto è riportato il valore dell esercizio e quello del precedente.

34 34 INFORMAZIONI PER AZIENDE, RAMI D AZIENDA E PARTECI- PAZIONI DI CONTROLLO ACQUISITI O CEDUTI Il flusso finanziario derivante dal corrispettivo pagato o incassato per l acquisizione e la cessione di aziende, rami d azienda (e partecipazioni di controllo nel RF consolidato) e presentato distintamente nell attività di investimento, al netto delle disponibilità liquide acquisite o dismesse come parte dell operazione. Il flusso finanziario relativo ad un operazione di acquisto non può essere compensato con quello relativo ad altra eventuale cessione.

35 35 INFORMAZIONI PER AZIENDE, RAMI D AZIENDA E PARTECI- PAZIONI DI CONTROLLO ACQUISITI O CEDUTI (segue) La società indica, inoltre, in calce al rendiconto finanziario: i.i corrispettivi totali pagati o ricevuti; ii.la parte dei corrispettivi consistente in disponibilità liquide; iii.l ammontare delle disponibilità liquide acquisite o cedute con l operazione; iv.il valore contabile delle attività/passività acquisite o cedute.

36 36 CONCLUSIONI: La necessità di sintesi Dato che la norma non impone uno schema obbligatorio è importante predisporre informazioni di sintesi che rendano il fascicolo di bilancio non dispersivo e utile per i nostri clienti. riclassificazione della SP: CCN + Investimenti = Capitale Investito PFN + Mezzi Propri = Fonti di Finanziamento Definizione del tasso di rendimento atteso per l Equity Calcolo del costo medio ponderato delle fonti (Wacc) Calcolo del rendimento del CI (Ebit defiscalizzato o TIR) e verifica equilibrio economico

37 37 ESEMPIO DI RF SEMPLIFICATO CON IL METODO INDIRETTO Utile Netto Accantonamenti/Utilizzi, Ammortamenti, Svalutazioni/Rivalutazioni (partite non monetarie) Plusvalenze/Minusvalenze inerenti l Area Investimenti (costi e ricavi di pertinenza di altre gestioni del rendiconto) Variazioni del CCN FLUSSO DI CASSA DA GESTIONE REDDITUALE

38 38 Investimenti (con separata indicazione aziende e società controllate) Prezzo di realizzo disinvestimenti FLUSSO DI CASSA DA AREA INVESTIMENTI (B) FCO (A+B) Accensione/Rimborso Finanziamenti Aumenti/Riduzione Mezzi Propri Variazioni Finanziamenti Soci Pagamento Dividendi FLUSSO DI CASSA DA AREA FINANZIARIA (C) A+B+C = FLUSSO DI CASSA DELL ESERCIZIO

39 39 GRAZIE PER L ATTENZIONE Dott. Massimo Scarpelli Senior Partner Scarpelli e Pezzati Studio associato di consulenza fiscale societaria direzionale

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