Metodi di valutazione per la stima della riserva sinistri
|
|
- Miranda Carella
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Perugia Facoltà di Economia Metodi di valutazione per la stima della riserva sinistri di Danilo Sassone Relatore: Prof. Mauro Pagliacci A. A
2 INTRODUZIONE Il tema affrontato in questa tesi, ovvero lo studio di metodi deterministici per la valutazione della riserva sinistri, trova fondamento nell impossibilità per le Compagnie di assicurazione di conoscere questa quantità a priori. Ciò è dovuto in particolar modo a delle incognite che si manifestano in un settore come questo, le quali rappresentano un ostacolo per la stabilità patrimoniale. Ci si riferisce per lo più alla struttura tipica delle Imprese di assicurazione, dove si può notare un inversione del ciclo produttivo dal momento che i flussi di ricavo si manifestano in tempi antecedenti ai flussi relativi ai costi. I ricavi, costituiti essenzialmente dai premi pagati dai soggetti assicurati, precedono temporalmente l istante in cui la Compagnia dovrà eventualmente far fronte ai costi, espressi appunto dai rimborsi dei relativi contratti. Mentre questo fenomeno nel ramo vita può prevedere un impegno di lunga durata, diversamente avviene nel ramo danni, dove però per contro avvengono dei processi di liquidazione dei sinistri che possono impiegare molti anni. Il differimento in questione, con cui vengono liquidati i sinistri nel corso 3
3 degli anni, dipende sostanzialmente da determinate 1 condizioni di incertezza che si evolvono, quali possono essere l aleatorietà dell inflazione, del reddito da investimenti o in mutamenti nella legislazione. A partire da queste considerazioni nasce l esigenza, nonché l obbligo, di formare delle riserve tecniche, date appunto dall esubero in data corrente di disponibilità finanziarie che vanno demandate in parte al computo per i futuri esercizi. Per i motivi esposti, queste riserve non sono valutabili con certezza, ma necessitano di appropriati metodi di stima, oggetto appunto di questo elaborato. Ci si soffermerà in particolar modo sull analisi della riserva sinistri inerente al ramo danni, che rappresenta perciò l ammontare che l impresa di assicurazione stima di dover pagare in futuro per sinistri che si sono già verificati ma non sono stati ancora liquidati. Nel primo capitolo viene data una nozione generale delle riserve tecniche, spiegando la differenza tra le varie tipologie esistenti nel ramo danni. Vengono poi presentati i motivi per cui nello specifico la riserva sinistri non è conoscibile a priori, definendo così diverse soluzioni improntate su metodologie di natura puntuale, deterministica e stocastica. Tra questi metodi, uno tra i più comuni ed utilizzati è sicuramente il Metodo della Catena o Chain-Ladder, che viene analizzato nel secondo capitolo, 1 Daboni Luciano, Lezioni di tecnica attuariale elle assicurazioni contro i danni, Trieste, Edizioni LINT, pag
4 sia nella sua versione originale che nelle due varianti che tengono conto di alcune cause esogene perturbatrici. Le due varianti di cui si parla, poggiano le loro valutazioni sulla base di elementi quali l inflazione ed il costo medio. In ogni caso, il metodo in questione risulta molto diffuso soprattutto a causa della richiesta esigua di informazioni da apportare per giungere al computo finale della riserva. Queste informazioni, corrispondenti agli importi relativi a sinistri avvenuti in un determinato arco temporale, vengono elaborate secondo un preciso algoritmo di calcolo. La sua sistematicità nelle operazioni, ha portato alla creazione di un programma informatico, con il quale è possibile svolgere tutti i calcoli necessari in maniera automatizzata e veloce. La compilazione di tale codice avviene in ambiente Matlab, poiché è un linguaggio ad alto rendimento per la computazione tecnica in grado di gestire al meglio le basi di dati di cui ci si occupa. La definizione delle istruzioni e le soluzioni impiegate vengono esposte nel Capitolo 3 di questa tesi, andando poi ad approfondire lo studio degli output ottenuti ed il confronto dei risultati emerso dall applicazione a tutte e tre le varianti del Chain-Ladder. 5
5 6
6 1. RISERVE TECNICHE Le riserve tecniche sono degli accantonamenti che le imprese assicuratrici hanno l obbligo di costituire, secondo quanto regolamentato nel Codice delle Assicurazioni. 2 Queste grandezze derivano dalla discordanza temporale che intercorre tra il momento in cui avviene il pagamento dei premi da parte dell assicurato e le prestazioni dovute dalla Compagnia, poiché quest ultima si impegna ad un eventuale indennizzo fino all ultimo anno di copertura. Le riserve in questione hanno perciò lo scopo di far fronte agli impegni assunti dall assicuratore durante tutto l arco temporale in cui ha valenza il contratto. Nel dettaglio queste costituiscono dei 3 fondi non liberi da impegni derivanti dalla gestione tecnica come sono invece le riserve patrimoniali, 2 Rubino Franco, Riserve tecniche e margine di solvibilità nelle imprese di assicurazione, Franco Angeli 3 Daboni Luciano, Lezioni di tecnica attuariale elle assicurazioni contro i danni, Trieste, Edizioni LINT, pag
7 sostanzialmente formatesi con accantonamento di utili e destinate a fronteggiare altri impegni gestionali. Da un punto di vista tecnico-attuariale, esse rappresentano una fonte di garanzia a proposito di un eventuale insufficienza delle disponibilità nei confronti degli obblighi assunti e caratterizzano in maniera esplicita i debiti contratti con gli assicurati. 4 Oltre che alla natura della garanzia che offrono, le riserve tecniche si possono distinguere a seconda che si riferiscano al ramo vita o ramo danni. Nel ramo vita i contratti sono generalmente di lunga durata, con un rischio variabile, in cui il capitale a fronte degli indennizzi futuri si forma con gradualità nell arco di più esercizi. Nel ramo danni al contrario, le polizze sono di breve durata, con un andamento costante del rischio, dove i premi riscossi sono da imputare solo in parte all esercizio in corso, dando luogo a particolari poste di bilancio. 5 Per quanto riguarda il bilancio, questo tipo di riserve sono contabilizzate tra le voci del passivo dello Stato Patrimoniale, mentre viene riportata la loro variazione tra l inizio e la fine dell anno nella sezione relativa al Conto Economico. 4 Rubino Franco, Riserve tecniche e margine di solvibilità nelle imprese di assicurazione, Franco Angeli 5 Baldini Monica, Riserve Tecniche, Facoltà di Economia, Università di Macerata 8
8 Anche nel ramo danni, come avviene in generale per tutte le riserve tecniche, la valutazione di queste entità economiche è indeterminata a priori e ciò è dovuto sostanzialmente alla variabilità di elementi quali ad esempio il numero delle unità assicurate. Nello specifico, in questo ramo di esercizio, tali disponibilità sono accantonate per far fronte a degli inconvenienti di natura gestionale. Può avvenire a tal proposito che la durata dei contratti, purché annuale, non coincida per scadenza con il bilancio dell esercizio in corso, oppure che gli oneri assunti dall assicurazione non si esauriscano allo scadere dell anno di copertura. 6 Nel primo caso ci si riferisce alla riserva premi, definita come una rimanenza passiva di esercizio, dove, in ragione del fatto che la durata del contratto spesso coinvolge diversi esercizi, sono accumulate le parti di premi corrispondenti appunto alla frazione restante della copertura annuale prevista. Nel secondo caso invece si parla di una vera e propria stima in quanto non è noto, al momento della valutazione del bilancio di esercizio, l ammontare dei futuri indennizzi che impegnano allo stato attuale l assicuratore. Si parla in questo caso di riserva sinistri, che costituisce invece un debito vero e proprio e che rappresenta appunto l ammontare che l impresa di assicurazione stima di dover pagare in futuro per sinistri che si sono già verificati, prima della data di bilancio dunque, ma che non sono stati ancora liquidati. 6 Rubino Franco, Riserve tecniche e margine di solvibilità nelle imprese di assicurazione, Franco Angeli 9
9 Nonostante la costituzione delle riserve tecniche sia stata puntualmente regolamentata dal legislatore, è soprattutto nell interesse della Compagnia procedere al loro corretto calcolo. Infatti una sua valutazione sottostimata può portare ad un incremento dell utile che però risulta essere solo fittizio, con la conseguenza di provocare un annacquamento del risultato di gestione RISERVA PREMI 7 La valutazione di questa grandezza economica avviene in base ad una stima, anche se il metodo più corretto consiste in un calcolo che coinvolga ogni singolo contratto, sulla base di un ipotesi di distribuzione uniforme nel tempo dell accadimento dei sinistri. Il criterio menzionato prende il nome di pro rata temporis, con il quale si assegna a ciascuna polizza la parte residua di premio nell intervallo temporale che intercorre tra la chiusura del bilancio dell esercizio in corso e la scadenza della polizza stessa. 7 Daboni Luciano, Lezioni di tecnica attuariale elle assicurazioni contro i danni, Trieste, Edizioni LINT, pag
10 Il valore della riserva così calcolato risulta praticamente corretto, però come si è spiegato, si predilige l utilizzo di una stima per evitare dei costi elevati dovuti ad un elaborazione puntuale. In sede di bilancio, viene iscritta come rimanenza al passivo dello Stato Patrimoniale, poiché deriva dalla discordanza temporale inerente la durata della polizza e quella dell esercizio contabile. Ciò avviene perché difficilmente la durata di un contratto, seppure sia di un solo anno, coincide esattamente con un unico esercizio, trovandosi invece spesso a cavallo tra diversi esercizi stessi. A questo proposito, lo scopo della riserva premi è rappresentato proprio dall esigenza di correggere i premi incassati nell esercizio corrente della somma che in realtà è di competenza anche dell esercizio successivo. 8 Si supponga a scopo esemplificativo che la durata dell esercizio sia compresa nell intervallo [0,1], mentre si prenda in considerazione un contratto la cui stipula avviene nell istante t, con 0<t<1, e la cui scadenza avvenga in t+1, ovvero oltre la chiusura del bilancio. In questo modo è possibile ripartire il premio in due addendi: 8 Baldini Monica, Riserve Tecniche, Facoltà di Economia, Università di Macerata 11
11 Figura 1 - Distinzione temporale del Premio Tramite questa tecnica, vengono assegnate le parti di premi relative a ciascun esercizio di pertinenza. Ovviamente quelle afferenti gli esercizi successivi, vengono accumulate per l appunto nella riserva premi. In particolare l art. 32 del D.Lgs 173/97 distingue il contenuto della voce riserva premi in: Riserva per frazione di premi (importi dei premi di competenza degli esercizi successivi) Riserva per rischi in corso (somme da accantonare a copertura dei rischi incombenti sull impresa dopo la fine dell esercizio) 12
12 1.2. RISERVA SINISTRI La riserva sinistri si sostanzia in una disponibilità finanziaria che deve essere accantonata dall assicuratore per far fronte al pagamento dei sinistri avvenuti nell esercizio stesso o in quelli precedenti, e non ancora pagati, nonché alle spese relative di liquidazione 9. Il fine della formazione di questa riserva risiede nella variabilità temporale con cui avviene il processo di liquidazione di un sinistro. Infatti dall istante di accadimento di un sinistro fino alla sua chiusura ultima, avvengono diverse fasi che spesso ritardano il processo di indennizzo. L aleatorietà del sistema dipende anche da elementi quali il ramo di competenza, le caratteristiche della Compagnia, la velocità di liquidazione e le condizioni contrattuali. 10 Per una efficiente gestione tecnica, si richiede la massima celerità nel processo di liquidazione. Infatti le somme imputate a riserva, ovvero in attesa di essere corrisposte all assicurato, nonostante possano essere impiegate nel frattempo in investimenti o altre attività inerenti l impresa assicuratrice, comportano per la stessa maggiori costi in termini legali e di costi relativi al 9 Art. 37 del D.Lgs. 209/2005: Codice delle Assicurazioni Private. 10 Rubino Franco, Riserve tecniche e margine di solvibilità nelle imprese di assicurazione, Franco Angeli 13
13 giudizio, nel corso del quale possono aggiungersi ulteriori richieste all indennizzo stesso. Figura 2 - Corso di un sinistro Un sinistro, una volta avvenuto, viene trattato secondo lo schema illustrato in Figura 2, dove si notano i momenti fondamentali nei quali si viene ad instaurare il rapporto tra la Compagnia Assicuratrice e l assicurato. In particolare, in seguito all accadimento dello stesso, avviene la fase di denuncia presso la Compagnia stessa a cui fa seguito l istante di registrazione. La chiusura giunge solamente a liquidazione ultimata, dove nella fattispecie il numero di liquidazioni è influenzato dalle politiche di indennizzo dell Impresa e dalle condizioni contrattuali. Inoltre, in seguito alla denuncia, possono avvenire dei controlli di accertamento dell entità e della validità del sinistro in questione, nonché un processo di rettifica delle stime sulla misura del danno. Solo dopo avviene la 14
La contabilità finanziaria
La contabilità finanziaria E il sistema contabile principale e fondamentale per i fini autorizzatori e di rendicontazione della gestione: rileva le obbligazioni attive/passive, gli incassi ed i pagamenti
CORSO DI RAGIONERIA A.A. 2012/2013 CORSO DI LAUREA S.O.GE
CORSO DI RAGIONERIA A.A. 2012/2013 CORSO DI LAUREA S.O.GE MODULO A IL BILANCIO DI ESERCIZIO I Principi di redazione I PRINCIPI DI REDAZIONE CODIFICATI Prudenza Competenza Valutazione secondo la prospettiva
METODOLOGIE DI CALCOLO DELLA RISERVA AGGIUNTIVA PER RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE GARANTITO
Allegato 1 METODOLOGIE DI CALCOLO DELLA RISERVA AGGIUNTIVA PER RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE GARANTITO Ai fini dell illustrazione delle metodologie di calcolo e della verifica delle riserve aggiuntive
CONTO ECONOMICO. Esercizio 2013
CONTO ECONOMICO Esercizio 2013 Comune di Pontecagnano Faiano (SA) Data 11/04/2014 Pagina 1 CONTO ECONOMICO IMPORTI PARZIALI TOTALI COMPLESSIVI A) PROVENTI DELLA GESTIONE 1) Proventi tributari 2) Proventi
LA VALUTAZIONE D AZIENDA.
LA VALUTAZIONE D AZIENDA. Lezione 11 Castellanza, 6 Dicembre 2006 2 I metodi di valutazione Metodo PATRIMONIALE Metodo REDDITUALE Metodo MISTO patrimoniale reddituale Metodi FINANZIARI Metodi di MERCATO
L ANALISI DEI MARGINI E DEGLI INDICI DI BILANCIO
L ANALISI DEI MARGINI E DEGLI INDICI DI BILANCIO Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Economia aziendale, bilancio, business plan Anno accademico 2016/2017 Prof. Antonio Staffa Prof. Mario Venezia
LE OPERAZIONI DI GESTIONE IL PATRIMONIO E IL REDDITO PROF. CLAUDIA IMPRESARIO
LE OPERAZIONI DI GESTIONE IL PATRIMONIO E IL REDDITO PROF. CLAUDIA IMPRESARIO La gestione è costituita dall insieme di operazioni svolte dall impresa per il raggiungimento dei suoi obiettivi Finanziamenti
APPUNTI DI RAGIONERIA
Università La Sapienza sede di Latina Facoltà di Economia Cattedra di RAGIONERIA a.a. 2013-2014 APPUNTI DI RAGIONERIA Dispensa n. 11: I Fondi per rischi ed oneri ed il TFR Il presente materiale è di ausilio
Riclassificazione di bilancio
Riclassificazione di bilancio Riclassificazione di bilancio a. Cos è b. Finalità c. Criteri 2 a. Cos è Operazione di predisposizione dei dati di bilancio per l analisi economico-finanziaria e patrimoniale
La rilevazione delle imposte
La rilevazione delle imposte Le imposte valutazione e fonti Per la valutazione delle imposte sul reddito si devono rispettare i criteri generali che sono alla base della determinazione di tutte le altre
Prof. Alessandro Zattoni - Università Parthenope di Napoli
Corso di bilancio e principi contabili Undicesima lezione: Le poste in valuta estera Prof. Alessandro Zattoni - Università Parthenope di Napoli La variabilità dei cambi determina continue oscillazioni
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO. 1. Le scritture di rettifica 2. Le scritture di completamento o integrazione
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO 1. Le scritture di rettifica 2. Le scritture di completamento o integrazione La chiusura dei conti 1 CONSISTE NELLA RILEVAZIONE CONTABILE DEI VALORI NON ANNOTATI DURANTE L'ESERCIZIO
Genova, 10 marzo Titolo OIC 16 Immobilizzazioni materiali. Sede di svolgimento Genova
Genova, 10 marzo 2016 Titolo OIC 16 Immobilizzazioni materiali Sede di svolgimento Genova 1 Cespiti destinati alla vendita, nuova versione OIC 16: «le immobilizzazioni immateriali che società decide di
FONDI PER RISCHI ED ONERI E TFR
FONDI PER RISCHI ED ONERI E TFR o Aspetti definitori e rappresentazione in bilancio secondo il codice civile dei fondi per rischi ed oneri o Regole IASB Fondi per rischi ed oneri e Fondo TFR Fondi per
Circolare dell'agenzia delle Entrate (CIR) n. 38/E del 12 giugno 2007
Circolare dell'agenzia delle Entrate (CIR) n. 38/E del 12 giugno 2007 ALLEGATO 4 Ulteriori precisazioni in merito alla corretta applicazione degli indicatori di normalità economica di cui al comma 14 della
RISCONTI: APPLICAZIONI IN CONTABILITÀ
RATEI E RISCONTI PROF. GIANLUCA GINESTI Indice 1 INTRODUZIONE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 RISCONTI: APPLICAZIONI IN
LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE
LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE Rimanenze di beni e servizi da produrre su specifica indicazione del committente sulla base di uno specifico contratto. Si tratta di produzione già venduta. Se si rispetta
Workshop Il Rendiconto Finanziario in Excel Fiumicino 6 maggio 2017
Workshop Il in Excel Fiumicino 6 maggio 2017 Relatore Dott. Gianluca Imperiale La prima domanda che ci poniamo è che cosa è il? Il è un documento in cui una società riassume tutti i flussi di cassa, che
Capitolo 16. Stima dei danni
Capitolo 16 Stima dei danni Definizione di danno Il danno può essere definito come un fatto in grado di determinare una variazione anormale nel valor capitale di un bene e nella sua capacità di produrre
Fisco & Contabilità La guida pratica contabile
Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 44 23.11.2016 Le rilevazioni contabili dei mutui Categoria: Interessi Sottocategoria: Passivi A cura di Micaela Chiruzzi Capita nella generalità dei casi
ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE
ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE IL REDDITO E IL CAPITALE DI IMPRESA 1 IL DIVENIRE ECONOMICO DI IMPRESA CAPITALE t (QUANTITA - FONDO) CAPITALE t+1 (QUANTITA - FONDO) REDDITO (QUANTITA -FLUSSO) 2 Pag.
Approfondimenti. * si rilevano mediante una scrittura di integrazione di fine esercizio == REDDITO CIVILISTICO
I fondi del passivo e i debiti per imposte Approfondimenti 1 Le imposte sul reddito dell esercizio i Le imposte sul reddito * si rilevano mediante una scrittura di integrazione di fine esercizio * si calcolano
Università degli Studi di Parma CORSO DI CONTABILITA E BILANCIO. Le imposte. Le imposte valutazione e fonti
Università degli Studi di Parma CORSO DI CONTABILITA E BILANCIO Le imposte Le imposte valutazione e fonti Per la valutazione delle imposte sul reddito si devono rispettare i criteri generali che sono alla
Nota integrativa al bilancio al 31/12/2015
Nota integrativa al bilancio al 31/12/2015 Introduzione La presente Nota Integrativa costituisce parte integrante del bilancio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia ed è stata redatta
Il Rendiconto Finanziario. Inquadramento normativo e OIC n.10
Il Rendiconto Finanziario Inquadramento normativo e OIC n.10 Art. 2423 c.c. Redazione del bilancio. In vigore fino al 31.12.2015 Gliamministratoridevonoredigereilbilanciodiesercizio, costituito dallo stato
Acquisti e ciclo dei debiti
Acquisti e ciclo dei debiti Rebecca Levy Orelli Acquisti e ciclo dei debiti Riguarda l approvvigionamento sui mercati nazionali ed esteri di beni e servizi per il corretto e funzionale svolgimento del
Conto Economico e Conto del Patrimonio 2006 PROSPETTO DI CONCILIAZIONE. ENTRATA Parte I entrate correnti
1 PROSPETTO DI CONCILIAZIONE Il prospetto di conciliazione è lo strumento previsto dal legislatore per raccordare i risultati della contabilità finanziaria con la rendicontazione derivante dall applicazione
Quindicesima lezione:
Corso di bilancio e principi contabili Quindicesima lezione: I fondi per rischi e oneri ed il TFR Prof. Alessandro Zattoni - Università Parthenope di Napoli Nello SP sono riepilogati alle voci: B) Fondi
Capitolo 16. Stima dei danni
Capitolo 16 Stima dei danni Definizione di danno Il danno può essere definito come un fatto in grado di determinare una variazione anormale nel valor capitale di un bene e nella sua capacità di produrre
L ANALISI PER MARGINI
L ANALISI PER MARGINI E ANCHE DEFINITA ANALISI STRUTTURALE PERCHE SI LIMITA ALLA RICERCA DEGLI ASPETTI STATICI DELL AZIENDA SI BASA SUI DATI DELLO STATO PATRIMONIALE E DEL CONTO ECONOMICO. E MOLTO SEMPLICE,
Impostazione contabilità economica Provincia di Firenze. 22/10/2013 Direzione Servizi Finanziari
Impostazione contabilità economica 22/10/2013 Direzione Servizi Finanziari Provincia 19 di aprile Firenze 2012 Impostazione 2012 La aveva già impostato al suo interno una contabilità economico-analitica.
RISCONTI ATTIVI. I risconti attivi. Rappresentazione contabile e disciplina fiscale. di Luciano Olivieri SOMMARIO
Pag. 1504 n. 13/97 29/03/1997 I risconti attivi Rappresentazione contabile e disciplina fiscale di Luciano Olivieri SOMMARIO 1. Premessa 1504 2. I risconti attivi 1504 2.1. Definizione 1504 2.2. Rilevazione
LA VALUTAZIONE DEI FONDI DEL PASSIVO
LA VALUTAZIONE DEI FONDI DEL PASSIVO Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo Milano, Marzo 2015 La valutazione dei fondi del passivo ATTIVITÀ PASSIVITÀ FONDI DEL PASSIVO definizione I fondi sono passività
Le garanzie assicurative nella cessione del quinto
Le garanzie assicurative nella cessione del quinto 1 Introduzione Apprenderemo: La nozione di assicurazione e gli elementi del contratto di assicurazione Le caratteristiche della polizza temporanea caso
REGOLAMENTO. per la ripartizione dei proventi derivanti da attività conto terzi. approvato dal Consiglio di Dipartimento del 28 febbraio 2013
REGOLAMENTO per la ripartizione dei proventi derivanti da attività conto terzi approvato dal Consiglio di Dipartimento del 28 febbraio 2013 Premesse Il presente Regolamento, in ottemperanza alle norme
Ragioneria Generale e Applicata I. Il contenuto e la struttura degli schemi di Bilancio secondo i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs)
Il contenuto e la struttura degli schemi di Bilancio secondo i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs) Stato Patrimoniale Ias/Ifrs Schema esemplificativo OIC ATTIVO Attività non correnti Immobili,
Il contenuto e la struttura degli schemi di Bilancio secondo i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs)
Il contenuto e la struttura degli schemi di Bilancio secondo i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs) 1 Contenuto Stato Patrimoniale Ias/Ifrs Contenuto minimo obbligatorio: a) immobili, impianti
INFORMAZIONI INTEGRATIVE DEFINITE IN AMBITO ACRI 1
INFORMAZIONI INTEGRATIVE DEFINITE IN AMBITO ACRI 1 DISCIPLINA DEL BILANCIO DELLA FONDAZIONE La Fondazione redige il bilancio secondo quanto previsto dall art. 9 del decreto legislativo 17 maggio 1999,
INTRODUZIONE SISTEMA IMPRESA GESTIONE IMPRESA: RISORSE UMANE, BENI, OPERAZIONI OPERAZIONI DI GESTIONE. Prof.Franco Scarpino Università di Messina 1
INTRODUZIONE SISTEMA IMPRESA GESTIONE IMPRESA: RISORSE UMANE, BENI, OPERAZIONI OPERAZIONI DI GESTIONE Prof.Franco Scarpino Università di Messina 1 OPERAZIONI DI GESTIONE OPERAZIONI DI FINANZIAMENTO OPERAZIONI
Commento al tema di Economia aziendale 2007
Commento al tema di Economia aziendale 2007 Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici Commerciali è incentrato sul sistema di reporting ed è articolato in una prima parte
Meccanismi di simulazione economico-finanziaria. Nicola Castellano - Università di Macerata
Meccanismi di simulazione economico-finanziaria Nicola Castellano - Università di Macerata ncaste@unimc.it 1 la simulazione metodologia decisionale con cui si analizzano le caratteristiche di un sistema
IL BILANCIO D ESERCIZIO
IL BILANCIO D ESERCIZIO funzione,analisi equilibri e attestazioni 1 L AZIENDA COME SISTEMA DI RISCHI LA GESTIONE AZIENDALE: - si svolge in un contesto di incessante cambiamento in presenza di RISCHI (esterni
Valutazione d Azienda. Lezione 6 IL METODO PATRIMONIALE (Parte I)
Valutazione d Azienda Lezione 6 IL METODO PATRIMONIALE (Parte I) 1 Gli esempi numerici riportati sono tratti da Pozzoli, S. (2013), Valutazione d azienda. Ipsoa. 2 Utilità del metodo patrimoniale È il
IAS 7 - Cash Flow Statements
IAS 7 - Cash Flow Statements Università di Pisa indice della lezione lo IAS 7 (Cash Flow Statements) risorsa di riferimento aree di gestione opzioni di rappresentazione (interessi, dividendi e imposte)
Individuare le risposte corrette per ciascun quesito (anche più di una)
F. GIUNTA ECONOMIA AZIENDALE QUESITI DI AUTOVALUTAZIONE CAPITOLO IX Individuare le risposte corrette per ciascun quesito (anche più di una) 1. Si ha equilibrio economico quando: a. i ricavi sono uguali
I bilanci delle società quotate III
III Tav. A.19 Principali indicatori dimensionali e di redditività delle società quotate italiane per settore industriale 1 (valori monetari in miliardi di euro) società non banche assicurazioni totale
IAS 7: RENDICONTO FINANZIARIO
IAS 7: RENDICONTO FINANZIARIO Alessio Iannucci Organismo Italiano di Contabilità (OIC) Alessio Iannucci, Organismo Italiano di Contabilità (OIC) Roma 23 gennaio 2009 Agenda Considerazioni introduttive
LA RAPPRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA GESTIONE
Gilda Ricciardi LA RAPPRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA GESTIONE Il Bilancio d esercizio Le parti del Bilancio d esercizio Lo Stato patrimoniale Stato patrimoniale: Attivo Stato patrimoniale: Patrimonio
Ragioneria Generale e Applicata a.a Esercitazione: la valutazione dei lavori in corso su ordinazione
Esercitazione: la valutazione dei lavori in corso su ordinazione 1 La valutazione delle rimanenze di lavori in corso su ordinazione La società Alfa S.p.A., nel corso del 2010, acquisisce una commessa per
Fisco & Contabilità La guida pratica contabile
Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 16 27.04.2016 Nuovo principio contabile OIC 29 Pubblicata in consultazione la bozza del principio contabile dedicato ai cambiamenti di principi contabili,
Valutazioni d azienda: soluzioni esercizi
Valutazioni d azienda: soluzioni esercizi Università di Napoli Parthenope 1 Soluzione. La valutazione ai sensi dell art. 2343 di un ramo d azienda che svolge l attività di commercializzazione di prodotti
I BENI STRUMENTALI E IL BILANCIO D ESERCIZIO
Prova semistrutturata I BENI STRUMENTALI E IL BILANCIO D ESERCIZIO di Emanuele Perucci Conoscenze distinguere le varie modalità di acquisizione di un bene strumentale individuare le voci dello S.P., del
ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI
ANNESSO N. 4 allo stato di previsione della spesa del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato per l'anno finanziario 1979 CONTO CONSUNTIVO ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI (I.
Fila A. Cognome... Nome... Matricola...
ANNO ACCADEMICO 2010/2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE FACOLTÀ DI ECONOMIA corso di CONTABILITÀ E BILANCIO 3 Prova intermedia del 16-05-2011 Fila A Sede di frequenza (spuntare una delle
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale Criterio della Pertinenza Gestionale
Corso di Economia Aziendale Prof. Alberto Kunz a.a. 2016.2017 La riclassificazione dello Stato Patrimoniale Criterio della Pertinenza Gestionale 7 Marzo 2017 LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO La riclassificazione
Applicazione n. 2. Analisi della solidità e della liquidità
Applicazione n. 2 Analisi della solidità e della liquidità Alfa S.p.A. Bilancio separato al 31.12.2010 Stato patrimoniale 31.12.2010 31.12.2009 Attività non correnti Immobili, impianti e macchinari 7.418.159
REDDITO FISCALE. Viene determinato attraverso un bilancio differenziato (autonoma configurazione)
REDDITO FISCALE Viene determinato attraverso un bilancio differenziato (autonoma configurazione) E' finalizzato al prelievo d'imposta (aspettative dell'amministrazione finanziaria) La determinazione risulta
LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO AI FINI DELL ANALISI ECONOMICO - FINANZIARIA
LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO AI FINI DELL ANALISI ECONOMICO - FINANZIARIA 1 CONTO ECONOMICO RICLASS. DELLA PRODUZ. E VALORE AGGIUNTO Il conto economico a valore della produzione e valore aggiunto
Tecnica attuariale delle assicurazioni a.a.2010/2011
Tecnica attuariale delle assicurazioni a.a.2010/2011 Prof.ssa Anna Maria Palazzo Donatella Rossi Le ris. tec. nascono perché le prestazioni dell assicurato (premio) e quelle dell assicuratore (eventuale
CORSO LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI. La Revisione delle Principali Voci del Passivo. I Fondi Rischi. Prof. Roberto Maglio Dott.
CORSO LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La Revisione delle Principali Voci del Passivo I Fondi Rischi Prof. Roberto Maglio Dott. Nicola Taranto Napoli, 6 novembre 2014 1 I fondi Rischi-Definzioni I fondi per
Conoscere le assicurazioni Gli elementi costitutivi dell assicurazione. Copertina
Copertina 1/21 Indice e obiettivo 2/21 Introduzione In questa lezione vedremo che cos è il rischio e come viene gestito dalla Compagnia assicurativa. Le assicurazioni, infatti, sono nate proprio per aiutare
G F M A M G L A S O N D Totale. Fatturato
Esercizio 9.2 Pianificazione con metodo analitico * L azienda Gamma che realizza differenti tipologie di servizi, ai fini della redazione del budget 2006, prevede di effettuare le seguenti vendite mensilizzate,
INDICE »»» Prefazione pag. 15. Parte prima Fondamenti storico-dottrinali degli studi di ragioneria
INDICE Prefazione pag. 15 Parte prima Fondamenti storico-dottrinali degli studi di ragioneria 1»»» 21 22 23 Lezione 1 - La ragioneria nel sistema delle discipline economico-aziendali 1.1. Le questioni
OIC 18 RATEI E RISCONTI
OIC 18 RATEI E RISCONTI 1 L OIC ha elaborato una nuova edizione dell OIC 18, allo scopo di renderne più agevole la lettura e l utilizzo. Le variazioni apportate hanno comportato un riordino generale della
Un investitore razionale attribuisca ad un. costo di sostituzione (o di riproduzione).
La valutazione delle aziende Il metodo patrimoniale Criteri del costo: La filosofia Un investitore razionale attribuisca ad un bene esistente un valore non superiore al suo costo di sostituzione (o di
RIMANENZE DI MAGAZZINO
RIMANENZE DI MAGAZZINO Caratteri economico-aziendali Capitolo VI, parr. 5.1-5.3, pp. 310-316 Iscrizione in bilancio Capitolo VI, par. 5.4, pp. 316-336 Condizionamenti fiscali Capitolo XI, par. 6.2.1, pp.
RIMANENZE DI MAGAZZINO
RIMANENZE DI MAGAZZINO Caratteri economico-aziendali Cap. VI, parr. 5.1 5.3, pp. 344-350 Valutazione in bilancio Cap. VI, par. 5.4, pp. 350-369 Modalità fiscali di valutazione Art. 92 del Tuir (aggiornato
Lezione I prospetti di reddito e capitale Esercitazione 4
Lezione I prospetti di reddito e capitale Esercitazione 4 OBIETTIVI In questa lezione, viene svolta una esercitazione su alcuni degli argomenti trattati nella lezione dal titolo: il modello dei cicli conclusi.
Lo Stato Patrimoniale (II)
Corso di Bilancio e principi contabili bilancio Lo Stato Patrimoniale (II) Prof. Luigi LEPORE E-mail: luigi.lepore@uniparthenope.it primo obiettivo della lezione Definire la struttura e la composizione
Prospetti contabili Situazione patrimoniale finanziaria consolidata
Prospetti contabili Situazione patrimoniale finanziaria consolidata ATTIVITÀ Note 31 dicembre 2016 di cui verso 31 dicembre 2015 di cui verso (valori in Euro/000) parti correlate parti correlate Attività
SEZIONE INDUSTRIA E SERVIZI
SEZIONE INDUSTRIA E SERVIZI CONTO ECONOMICO DELLE PRINCIPALI SOCIETA' ITALIANE Società Quo- Eser- Fatturato Valore Costo del Ammorta- Margine Oneri Proventi Altri (in ordine di fatturato) tata cizio aggiunto
Nota integrativa al bilancio al 31/12/2014
Nota integrativa al bilancio al 31/12/2014 Introduzione La presente Nota Integrativa costituisce parte integrante del bilancio della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia ed è stata redatta
La pianificazione finanziaria. I bilanci pro-forma: metodologia. I bilanci pro-forma: metodologia
La pianificazione finanziaria Gli scopi della pianificazione finanziaria sono essenzialmente due: l individuazione del fabbisogno finanziario prospettico dell impresa; la verifica della compatibilità dei
Esame di Stato di Istituto Tecnico Commerciale
Esame di Stato di Istituto Tecnico Commerciale Indirizzo: GIURIDICO ECONOMICO AZIENDALE CORSO DI ORDINAMENTO Tema di: Economia Aziendale Sessione ordinaria 2003 19 giugno 2003 Il candidato, dopo aver brevemente
Capitolo 16 Le poste in valuta
Capitolo 16 Le poste in valuta Riferimenti: V. Antonelli, G. Liberatore (a cura di), Il bilancio d esercizio. Teoria e casi, Franco Angeli, Milano, capitolo 16; OIC 26, Operazioni in valuta estera, bozza
FOGLIO INFORMATIVO FINANZIAMENTI CHIROGRAFARI AI PRIVATI
INFORMAZIONI SULLA BANCA Banca Popolare di Puglia e Basilicata S.c.p.a. Via Ottavio Serena, n. 13-70022 - Altamura (BA) Tel.:080/8710268 -Fax: 080/8710745 [trasparenza@bppb.it/www.bppb.it] Iscrizione all
perché si ha lo scostamento chi è il responsabile se e come si può intervenire Facoltà di Economia - Parma 1
L analisi delle varianze 12 Essa permette il CONFRONTO tra OBIETTIVI ( ()) e RISULTATI. Il fine è quello di individuare: perché si ha lo scostamento chi è il responsabile se e come si può intervenire 2
Dal bilancio contabile al Bilancio d esercizio destinato a pubblicazione. Il caso TECNIC S.p.a.
Dal bilancio contabile al Bilancio d esercizio destinato a pubblicazione Il caso TECNIC S.p.a. Bilancio d esercizio contabile o Situazione contabile (patrimoniale ed economica) finale della SpA Tecnic
2. La prassi contabile: a. sostituisce la norma civile; b. integra la norma civile; c. in Italia è rappresentata dall O.I.C..
F. GIUNTA ECONOMIA AZIENDALE QUESITI DI AUTOVALUTAZIONE CAPITOLO XIV 1. Lo Stato Patrimoniale finale accoglie: a. investimenti e finanziamenti; b. costi e ricavi; c. informazioni utili sul mercato in cui
Stima della pensione complementare PENSIONE
Stima della pensione complementare Progetto esemplificativo standardizzato Modello ISV-PESPPP - Ed. 03/2015 PIP PROGETTO PENSIONE (Art. 13 del Decreto Legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005) Iscritto all
I FLUSSI FINANZIARI E LE LORO DETERMINANTI. IL PROSPETTO FONTI/IMPIEGHI. LA GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE.
I FLUSSI FINANZIARI E LE LORO DETERMINANTI. IL PROSPETTO FONTI/IMPIEGHI. LA GESTIONE DEL CAPITALE CIRCOLANTE. Lezione 2 Castellanza, 26 Settembre 2007 2 Summary La dinamica finanziaria Il prospetto Fonti/Impieghi
12, Ragioneria 1. Complessità, cambiamento, performance, bilancio.
Prof. Eugenio Comuzzi Ordinario di Economia Aziendale nell Università di Udine Docente di Ragioneria 1, Metodologie e Determinazioni Quantitative d Azienda 1 e 2, Economia dei Gruppi nell Università di
Contabilità e bilancio (F-O)
Contabilità e bilancio (F-O) 2016-2017 dott.ssa Maria Baldini Lezione n. 4 Oggi a lezione: Cause di variazione del costo (continuo ) Dismissioni Spese di manutenzione straordinarie Immobilizzazioni finanziarie
E A SEZIONE DI RAGIONERIA G. FERRERO I CREDITI FONTI NORMATIVE: CODICE CIVILE; TUIR; OIC 15. L.Puddu, G.Giovando, C.Rainero
I CREDITI FONTI NORMATIVE: CODICE CIVILE; TUIR; OIC 15 1 ARGOMENTI TRATTATI I CREDITI RAGIONERIA DISCIPLINA CIVILISTICA; DISCIPLINA FISCALE; RAGIONERIA - Espressione di vendite non ancora incassate; -
LA CONTABILITÀ FINANZIARIA
LA CONTABILITÀ FINANZIARIA HA NATURA PREVENTIVO/CONSUNTIVA IL PREVENTIVO È VOLTO AD AUTORIZZARE LE SPESE HA PER OGGETTO LA RISORSA ECONOMICA CAPITALE MONETARIO: FLUSSI FINANZIARI IN ENTRATA E IN USCITA
RISOLUZIONE N. 76/E. Con la richiesta di consulenza giuridica specificata in oggetto è stato esposto il seguente QUESITO
RISOLUZIONE N. 76/E Roma, 16 settembre 2016 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Chiarimenti in materia di tassazione dei capitali percepiti in caso di morte in dipendenza di contratti di assicurazione
Università Aperta - Imola. Le assicurazioni sulla vita Luciano Messori 14 marzo 2017
Università Aperta - Imola Le assicurazioni sulla vita Luciano Messori 14 marzo 2017 I rischi puri Un rischio puro è un rischio nel quale esistono 2 scenari: uno nel quale il soggetto non subisce alcun
RATEI E RISCONTI SOMMARIO 14/09/2016. Considerazioni generali. Ratei. Risconti. Esempi
RATEI E RISCONTI A.A. 2016/2017 1 SOMMARIO Considerazioni generali Ratei Risconti Esempi A.A. 2016/2017 2 1 STATO PATRIMONIALE Schema di sintesi ATTIVO A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI
Il criterio del costo ammortizzato per la contabilizzazione dei titoli, dei crediti e dei debiti
Il criterio del costo ammortizzato per la contabilizzazione dei titoli, dei crediti e dei debiti Prof.ssa Silvia Fossati Docente di Contabilità e Bilancio Il nuovo bilancio d esercizio dopo il D.Lgs. 139/2015
RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO 2015
RELAZIONE AL CONTO CONSUNTIVO DELL ESERCIZIO FINANZIARIO 2015 1. Generalità Il Rendiconto generale dell esercizio finanziario 2015 è stato redatto secondo gli schemi disciplinati dal Regolamento per l
Relazione sulla gestione Bilancio abbreviato al 31/12/2011
E.S.CO PROV.LE TUSCIASPA Sede legale: VIA S. MARIA DELLA GROTTICELLA 51 VITERBO (VT) Iscritta al Registro Imprese di VITERBO C.F. e numero iscrizione: 01733060568 Iscritta al R.E.A. di VITERBO n. 124852
IL BILANCIO CONSOLIDATO IAS/IFRS
IL BILANCIO CONSOLIDATO IAS/IFRS TESARIO ANALITICO per gli studenti iscritti al primo anno accademico di MELI 2015-2016 Gruppo e area di gruppo Quale significato attribuire all espressione che il gruppo
La cassetta dei nuovi attrezzi per il welfare regionale e territoriale
La cassetta dei nuovi attrezzi per il welfare regionale e territoriale Bologna, 29 aprile 2009 La contabilità economico-patrimoniale nelle Asp dell Emilia-Romagna: approfondimenti tecnico-contabili Moderatore:
NOTA INTEGRATIVA ALLA CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE
NOTA INTEGRATIVA ALLA CONTABILITA ECONOMICO-PATRIMONIALE (D-LGS. 118/2011) COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE PREMESSA Il D.lgs. 118/2011, come modificato dal D.lgs. 126/2014, ha introdotto nuovi principi
Corso di Finanza aziendale
Corso di Finanza aziendale Gli indici di bilancio Sviluppo Commenteremo solo i principali. 4 Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale
Contratti assicurativi e d investimento
Gruppo Generali - Bilancio Consolidato Contratti assicurativi e d investimento 13 Riserve tecniche Riserve tecniche Lavoro diretto Lavoro indiretto Totale Riserve tecniche danni 31.687 31.594 1.691 1.556
Il contenuto e la struttura degli schemi di Bilancio secondo i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs)
Il contenuto e la struttura degli schemi di Bilancio secondo i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs) Stato Patrimoniale Ias/Ifrs Schema esemplificativo OIC ATTIVO Attività non correnti Immobili,
LE POLIZZE ASSICURATIVE
LE POLIZZE ASSICURATIVE 4 A P R I L E 2 0 1 7 M I L A N O AV V. C R I S T I N A B I G L I A ASSICURAZIONE VITA EX ART. 1882 C.C. RISCHIO DEMOGRAFICO RISCHIO CONTROPARTE Inerente alla durata della vita
NOTA OPERATIVA N. 9/2012
NOT OPERTIV N. 9/2012 OGGETTO: aumenti di capitale, scritture contabili e ce - Introduzione Il capitale sociale costituisce una quota ideale del patrimonio netto ed indica l ammontare delle azioni, o quote
Il Bilancio Consolidato è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dai Prospetti delle Variazioni di Patrimonio Netto e della
Il Bilancio Consolidato è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dai Prospetti delle Variazioni di Patrimonio Netto e della Redditività Complessiva, dal Rendiconto finanziario e dalla