LIFE Project Number LIFE04 ENV/IT/524 TECHNICAL INTERIM REPORT. Reporting Date LIFE PROJECT NAME SIAM (Sustainable Industrial Area Model)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LIFE Project Number LIFE04 ENV/IT/524 TECHNICAL INTERIM REPORT. Reporting Date LIFE PROJECT NAME SIAM (Sustainable Industrial Area Model)"

Transcript

1 LIFE Project Number LIFE04 ENV/IT/524 TECHNICAL INTERIM REPORT Reporting Date LIFE PROJECT NAME SIAM (Sustainable Industrial Area Model) Project location Data Project Faenza-RA (IT) Project start date: 01/10/2004 Project end date: 30/09/2007 Extension date: <> Total Project duration 36 months Extension months <> months Total budget EC contribution: (%) of total costs (%) of eligible costs 50 Data Beneficiary Name Beneficiary ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l Energia e l Ambiente) Contact person Mr Ferdinando Frenquellucci Postal address Via Ravegnana, 186, Faenza (RA) - IT Visit address Via Ravegnana, 186, Faenza (RA) - IT Telephone direct n 517 Fax: direct n 559 Website f.frenquellucci@faenza.enea.it Progetto Life SIAM Report Task giugno 2006

2 INDEX 1. EXECUTIVE SUMMARY INTRODUCTION LIFE-SIAM PROJECT FRAMEWORK METHODOLOGY PROGRESS, RESULTS TASK 1: PROJECT MANAGEMENT AND REPORTING TO THE EC TASK 2.1 (STUDIO DELLE AREE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE) TASK 2.2 (ANALISI SUGLI STRUMENTI DI POLITICA AMBIENTALE APPLICATI ALLE AREE INDUSTRIALI ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE) TASK 3 (DEFINIZIONE DI AREA INDUSTRIALE SOSTENIBILE) TASK 4.1 (SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO: INTEGRAZIONE DEI DIVERSI STRUMENTI DI POLITICA AMBIENTALE) TASK 4.2 (SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO: COINVOLGIMENTO DELLE PARTI INTERESSATE E REGISTRAZIONE EMAS) VARIAZIONI DI PROGETTO SULLA TASK DISSEMINATION ACTIVITIES AND DELIVERABLES EVALUATION AND CONCLUSIONS INTERIM REPORT: PLANNED PROJECT PROGRESS RISPOSTE AI RILIEVI COMMENTS ON FINANCIAL REPORT APPENDICES - ANNEXES...71 Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

3 LIST KEY-WORDS AND ABBREVIATIONS EC European Commission SIAM - Sustainable Industrial Area Model Progetto - Versione finale della proposta allegata alla decisione della Commissione EEA o AEA - Area Ecologicamente Attrezzata AIS - Area Industriale Sostenibile SIA Sustainable Industrial Area PR - Progress Report IR Interim Report VAS Valutazione Ambientale Strategica LC Comitato Locale SGA Sistema di gestione Ambientale UE Unione Europea Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

4 1. EXECUTIVE SUMMARY SIAM project has been divided into nine Tasks (including Tasks 1 and 7 related to the project management and the dissemination activities). Up to 30/06/2006, the Tasks 2.1, 2.2 and 3 were concluded respectively on 30/6/2005, 15/5/2005 and 6/12/2005, while the technical Tasks 4.1 and 4.2 are in progress. The Tasks 1 (Project management and Reporting to the European Commission) and the Task 7 (Dissemination Plan) are in progress up to the end of the project. The Project objectives for each Task were defined in the Project and were detailed in the SIAM Project Plan of Operation annexed to the PR n. 1 at 31/3/2005 and, specifically for the Tasks 4.1 and 4.2, in the document (Gannt diagram) Programma per l applicazione sperimentale del modello di AIS (Program for the experimental application of the SIA model) annexed to the letter n. ENEA/2005/079598/PROT and definitively to the previous IR sending (lett. N. ENEA/2006/32932/PROT del 19/5/2006). The main project objectives at the date of the Interim Report (30/6/2006) were: Completion of all the activities of the Tasks 2.1, 2.2 and 3 (all the key deliverables and outputs of the project have been obtained with a final delay of about two months). Definition of the dissemination strategy, preparation and diffusion of brochure and posters, presentation of the project s results at meetings and workshops, etc. (Task 7). Activation of the project web-site (Task 7). Completion of the first steps of the Task 4.1 and 4.2 activities. The most important technical result obtained in the first half of the project is the definition the characteristics of a participated Sustainable Industrial Area Model, including the requirements and the sustainability criteria, the sustainability analyses, the definition of the improvement plans and the Forum activations. The most important result in the period, regarding the dissemination activities, is the creation, publication and consistent utilization of a web site ( having not only information purposes but service aim for the partner and a reserved section for documents and financial data and forms. The project organization has been based on a Consortium Agreement between the partners where the project-organization is carefully defined. The relationships between the partners, specified in the project and in the Consortium Agreement, have been carried out to allow a sufficient degree of coordination between the beneficiary and the partners taking into account the difficulties to coordinate a great number of partners. With regard to the financial aspects, this IR is updated at 30/06/2006. Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

5 The main Annexes to this IR are: the final Reports on Task 3 activities; the Documents on the Dissemination Plan ad on Dissemination activities in the period 1/10/ /06/2006 (including the presentations of the model and of the Task 4.1/4.2 program in the 8 industrial areas of the project) and the first final documents on the analysis Task 4.1 and 4.2 activities. SOMMARIO Il progetto SIAM è stato diviso in nove Task (incluse le Task 1 e 7 relative rispettivamente al Project management e alle Attività di disseminazione). Alla data del 30/6/2006, cui il presente Interim Report si riferisce, le Task 2.1, 2.2 e 3 sono state completate alle rispettive date del 30/6/2005, 15/5/2005 e 6/12/2005, mentre sono attualmente in corso le attività tecniche delle Task 4.1 e 4.2. La Task 1 (Project management and Reporting to the European Commission) e la Task 7 (Dissemination Plan) sono ovviamente in corso fino alla conclusione del progetto. I singoli obiettivi per ogni Task sono definiti nella relazione del progetto SIAM e nel Piano Operativo già allegato al Progress Report n.1 del 31/3/2005. Per quanto riguarda invece le Task 4.1 e 4.2, il programma dettagliato (diagramma di Gannt) riportato nel documento Programma per l applicazione sperimentale del modello di AIS, trasmesso come allegato alla lettera ENEA n. 2000/079598/PROT e, in forma definitiva, con il precedente invio dell IR (lett. N. ENEA/2006/32832/PROT del 19/5/2006) è stato sostituito, alla luce dei ritardi accumulati, da due specifici Cronoprogrammi riportati nel presente documento (Figura n 2 Gronoprogramma Task 4.1 Figura n 3 Cronoprogramma Task 4.2). I principali obiettivi del progetto alla data dell Interim Report (30/6/2006) sono: Completamento delle attività delle Task 2.1, 2.2 e 3 (tutti gli elementi conclusivi delle Task, previsti nel progetto, sono stati emessi con un ritardo di circa due mesi). Definizione della strategia di disseminazione, preparazione e diffusione di brochure, pieghevoli, poster; presentazione dei risultati del progetto in occasione di fiere, convegni e workshop, ecc. (Task 7). Attivazione del sito web (Task 7). Completamento delle prime fasi relative alla Task 4.1 e 4.2. I risultati tecnici più rilevanti della prima metà del progetto sono stati: la definizione di tutte le caratteristiche di un modello condiviso di area industriale sostenibile, comprendente requisiti e criteri, la sua diffusione e condivisione da parte dei responsabili locali SIAM, la sua applicazione nella impostazione e progettazione delle analisi di sostenibilità sviluppate; la redazione delle Analisi di Sostenibilità, per la identificazione degli aspetti ambientali, economici e sociali rilevanti di un area industriale; Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

6 la definizione dei programmi di miglioramento l attivazione di 8 Forum locali Per quanto riguarda le attività di disseminazione, uno dei risultati più importanti nel periodo è stato la creazione, pubblicazione e utilizzazione di un sito web ( ideato in modo da costituire non solo uno canale informativo ma anche uno strumento di servizio per i partner, a iniziare dalla sua sezione riservata dedicata alla documentazione provvisoria e ai dati economici di rendicontazione. L organizzazione del progetto si basa su di un Accordo Consortile fra i partner nel quale l organizzazione del progetto è chiaramente specificata. Tale strumento ha consentito sinora di condurre in modo sufficiente i rapporti fra il beneficiario e i partner e fra i partner stessi, pur nella difficoltà che la gestione di un così elevato numero di partner (20) comporta. Relativamente agli aspetti finanziari, il presente Interim Report è aggiornato al 30/6/2006. Gli Allegati principali al presente IR sono: Rapporti finali della Task 3, il Piano di disseminazione e la documentazione sulla disseminazione nel periodo 1/10/ /6/2006 (incluse le riunioni presso le 8 aree di progetto per la presentazione del modello e l inizio delle Task 4.1 e 4.1), i documenti prodotti nel corso delle Task 4.1 e 4.2. Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

7 2. INTRODUCTION La consapevolezza di quanto le aree industriali, tanto disordinatamente presenti nel territorio italiano, contribuiscano all inquinamento diffuso e, spesso, alla compromissione del territorio che occupano, sia dal punto di vista diretto che indiretto, comporta la necessità di elaborare un nuovo Modello capace di indicare come individuare, attrezzare e gestire le nuove aree industriali e come dovrebbero essere recuperate quelle esistenti, al fine di garantire la sostenibilità delle attività produttive che si svolgono sia dal punto di vista ambientale che sociale ed economico. Il progetto deve portare alla definizione di infrastrutture ambientali ad alta efficienza e di servizi centralizzati, in grado di produrre economie di scala a vantaggio anche delle micropiccole-medie imprese, diffondendo una maggiore sensibilità e partecipazione alla soluzione dei problemi ambientali e sociali creati dalla loro attività, favorendo la diffusione di un approccio preventivo alle problematiche ambientali ed un impegno al miglioramento continuo delle performance ambientali da parte delle aziende già insediate nelle aree e di quelle che intendono insediarsi. Il modello SIAM è stato definito metodologicamente, basandolo, oltre che sulle normative nazionali (D.Lgs. n. 112/98) e regionali applicabili alle Aree Ecologicamente Attrezzate, sull applicazione degli strumenti volontari già adottati dalle aziende di produzione (Sistemi di Gestione Ambientali ISO ed EMAS, Ecolabel) e dagli enti locali (Sistemi di Gestione Ambientali, Agenda 21L), e sull adattamento e integrazione anche di altri strumenti comunitari di politica ambientale, quali la Valutazione Ambientale Strategia (VAS), secondo la Direttiva 2001/42/CE e la Contabilità Ambientale ed il Libero Accesso all Informazione sull Ambiente, secondo la Direttiva 90/313/CEE L evoluzione che il progetto persegue, rispetto all applicazione tradizionale di tali strumenti, consiste in: - estendere il loro campo di applicazione anche agli aspetti economici e sociali; - armonizzare i vari strumenti volontari all interno di un modello unico sinergico riconducendo l applicazione ad una unica cabina di coordinamento, rappresentato dal Soggetto Gestore; - consentire alle singole aziende le semplificazioni per aderire singolarmente agli strumenti volontari. Soprattutto quest ultimo punto ha forti legami con il documento elaborato dal Comitato italiano per l Ecolabel e per l Ecoaudit sull applicazione del Regolamento EMAS sviluppato in Ambiti Produttivi Omogenei che, avendo evidenti punti di contatto per quanto riguarda gli elementi che costituisco il Modello SIAM, riporta le semplificazioni e le sinergie che un modello di aggregazione funzionale di un Ambito Produttivo Omogeneo determina sul territorio. Il Modello di SIAM deve quindi contribuire anche alla soluzione della difficile problematica legata all applicazione del Regolamento EMAS in riferimento ad Aree e Distretti Industriali (EMAS 3) e all accesso agevolato delle PMI al Regolamento. In tal senso, fra i benefici derivati del progetto, vi è la Registrazione EMAS relativa a un Soggetto gestore di area (CONSER), a un Comune (Comune di Molfetta) e a un Impresa privata (Marangoni S.p.A.), presenti in tre aree industriali di progetto e l elaborazione della principale documentazione di sistema per quanto riguarda altri cinque soggetti presenti nelle restanti aree industriali di progetto, sempre in funzione della registrazione EMAS. Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

8 3. LIFE-SIAM PROJECT FRAMEWORK La metodologia di lavoro adottata nel progetto SIAM (che sin dalla sua proposta iniziale è stato suddiviso in Task) è stata basata sulla sottoscrizione e adozione di un Accordo consortile (il cui testo è stato allegato al PR n.1), elaborato da ENEA ed approvato da tutti i partner, concernente l organizzazione dei ruoli dei partecipanti. In particolare, nell Accordo consortile vengono individuati: a) i compiti e il nome del Responsabile del progetto; b) i compiti e la composizione nominativa degli altri organi consortili (Comitato Tecnico, Comitati Locali, Consiglio di Gestione); c) i partner responsabili di Task e i compiti dei responsabili di Task. Per quanto riguarda la realizzazione delle Task del progetto, è stato elaborato (e presentato nel PR n. 1) un Piano Operativo del progetto con la funzione primaria di individuare i ruoli e la suddivisone dei compiti (e delle risorse) fra tutti i partner del progetto. Nel caso di Task particolarmente complesse (come le Task 4.1 e 4.2 attualmente in atto), con molte sottofasi e con la partecipazione di tutti i partner, è stato elaborata un ulteriore programmazione temporale di dettaglio, già citata nel Sommario. Le fasi di attivita e tempi di realizzazione del progetto SIAM sono: Task 1 Gestione del progetto e dei rapporti con la UE (1/10/ /9/2007) Task 2.1 Studio delle Aree Ecologicamente Attrezzate (1/10/ /3/2005) Task 2.2 Analisi degli strumenti di Politica Ambientale applicabili alle Aree Ecologicamente Attrezzate (1/10/ /3/2005) Task 3 Definizione del modello di area industriale sostenibile (1/4/ /9/2005) Task 4.1 Sperimentazione del modello di area industriale sostenibile: integrazione dei diversi strumenti di politica ambientale (1/10/ /3/2007) Task 4.2 Sperimentazione del modello: coinvolgimento delle parti interessate e registrazione EMAS(1/10/ /7/2007) Task 5 Linee guida per l applicazione del modello di area industriale sostenibile (1/1/ /7/2007) Task 6 Formazione di nuove figure professionali (1/1/ /7/2007) Task 7 Disseminazione dei risultati (1/4/ /9/2007) Il progetto analizza 8 aree industriali in Italia, 2 nel Lazio e 2 nel Veneto, una rispettivamente in Abruzzo, Puglia, Toscana e Piemonte e si avvale di altri 19 partner coordinati dall ENEA: IGEAM srl, CRF scrl, CONSER scarl, SERVIZI ALLE IMPRESE srl, ECOlogica srl, Consorzio ZIP, Parco Scientifico PALMER, I3 spa, ASI Frosinone, ASI Rieti, CISM scarl, Comune di Mongrando (Bi), Comune di Ferentino (Fr), Comune di Padova, Comune di Molfetta (Ba), Provincia di Frosinone, Provincia di Rovigo, Università di Padova e Università di Cassino. Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

9 4. METHODOLOGY Per quanto riguarda le Task 2.1 e 2.2 (Studio delle aree ecologicamente attrezzate e Analisi degli strumenti di Politica Ambientale applicabili alle Aree Ecologicamente Attrezzate), l indagine presso le aree industriali inserite nell analisi, ha avuto quale obiettivo l individuazione delle caratteristiche della loro gestione, con particolare riferimento alle tematiche ambientali e la valutazione delle politiche ambientali europee in funzione dei principi di sostenibilità di un area industriale. In particolare, si è appurato quali tecnologie, impianti e procedure operative, con particolare riferimento a quelle comuni, vengano impiegati all interno delle aree industriali per evitare o minimizzare gli impatti ambientali. Sono inoltre stati indagati gli strumenti di pianificazione territoriale e di controllo delle attività delle aree industriali posti in essere dagli enti locali di riferimento di tali aree. È stato deciso di effettuare l indagine attraverso la somministrazione di questionari, in modo da poter disporre di uno strumento omogeneo per la raccolta delle informazioni nelle diverse aree analizzate. I questionari hanno riguardato l analisi delle tecnologie, impianti e procedure operative, con particolare riferimento a quelle comuni, impiegati all interno delle aree industriali per evitare o minimizzare gli impatti ambientali, e gli strumenti di pianificazione territoriale e di controllo delle attività delle aree industriali posti in essere dagli enti locali di riferimento. Grafico 1. Destinatari dei questionari Task Province Comuni Distretti Industriali Consorzi Industriali L elaborazione delle risposte dei questionari (inviati ai destinatari, per la Task 2.2, secondo lo schema del Grafico) ha consentito la deduzione delle considerazioni conclusive in merito allo studio degli strumenti di politica ambientale applicati alle aree ecologicamente attrezzate e più in generale alle aree industriali. La pianificazione e la gestione delle Aree industriali è stata valutata utilizzando i già citati strumenti normativi di carattere comunitario (VAS, EMAS, monitoraggio dei dati ambientali, diffusione e pubblico accesso ai dati ambientali). I questionari sono stati caratterizzati sia da domande a risposta multipla che da domande a risposta aperta. Sono stati individuati quali destinatari dei questionari, i soggetto gestori delle aree industriali, in considerazione del fatto che la loro presenza e le modalità che attuano nella gestione Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

10 delle diverse tematiche all interno del territorio è un ulteriore criterio di individuazione delle aree ecologicamente attrezzate, ed anche per aumentare, con la presenza di un interlocutore chiaramente individuato all interno dell area, le possibilità di risposta positiva. La definizione delle caratteristiche del Modello di AIS, oggetto della fondamentale Task 3 (Definizione del modello di area industriale sostenibile) parte da presupposto che la presenza di un area industriale o di un distretto industriale in un territorio genera modifiche agli elementi che compongono il Sistema Ecologico, il Sistema Sociale ed il Sistema Economico. I tre sistemi sono spesso interdipendenti infatti le modifiche che subiscono dovute alla presenza di un Area Industriale possono essere negativi su un sistema e positivi su un altro e manifestare effetti diversi nel tempo sullo stesso sistema. Infatti, ad esempio, un area industriale può modificare: negativamente il Sistema Ecologico alterando il paesaggio, la qualità dell aria, la disponibilità delle risorse naturali presenti ed altro; positivamente il Sistema Economico aumentando il reddito pro-capite degli addetti delle aziende insediate ed il reddito pro-capite dei proprietari delle abitazioni data la maggiore domanda che si viene a determinare nel mercato immobiliare; negativamente il Sistema Sociale in quanto l aumento rapido della popolazione residente dovuto al flusso migratorio di lavoratori e delle loro famiglie se non è supportato da un incremento dei servizi sociali (scuole, asili nido, impianti sportivi, mobilità ed altro) da parte del Comune causerà un disagio sociale di tutta la popolazione. Inoltre il peggioramento di un elemento del Sistema Ecologico quale ad esempio la riduzione della disponibilità della risorsa idrica per usi civili causato dall eccessivo emungimento delle aziende causa indirettamente sia un maggior disagio della popolazione che deve accedere a sistemi alternativi o è soggetta ad un uso razionato, sia un maggior costo economico per l acquisto di acqua minerale o acqua potabile da distributori privati. Quindi si può affermare che l Area Industriale incide sul Sistema Produzione-Territorio-Popolazione e che la gestione di un area industriale secondo principi di sostenibilità dovrebbe, da un lato costituire un vantaggio per le imprese insediate in termini di ottimizzazione dei costi diretti ed indiretti, dall altro migliorare la qualità della vita all interno del territorio in cui è inserita e conseguentemente ottimizzare i costi degli Enti Locali e dei cittadini presenti. Occorre cioè definire un nuovo percorso logico, schematizzato sotto, che, partendo dagli elementi che contraddistinguono le Aree Industriali e, dove esistenti, le Aree Industriali Ecologicamente Attrezzate (AIEA), conduca alle Aree Industriali Sostenibili (AIS). Le prime fasi di attività rilevanti nello svolgimento delle Task 4.1 e 4.2, in riferimento al Modello di AIS sviluppato nella Task 3 precedente, sono la predisposizione metodologica dell Analisi di sostenibilità, le modalità di effettuazione della Valutazione contingente del danno Ambientale e le modalità di definizione e attivazione dei Forum presso le otto aree industriali di progetto. La prima delle tre fasi suddette prevede la definizione di un Protocollo appositamente elaborato, con cui supportare l applicazione del modello di AIS nelle otto diverse aree industriali per l acquisizione dei dati necessari, e la successiva predisposizione, l elaborazione e la redazione del documento di Analisi di Sostenibilità. Applicando il Protocollo, si ottiene un analisi di prima approssimazione delle caratteristiche dell area Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

11 industriale e delle sue criticità, essenziale per la definizione della Politica di Sostenibilità e per la redazione del Piano di Miglioramento. Figura n 1 Lo Sviluppo Sostenibile nelle Aree Industriali ELEMENTI DI SOSTENIBILITA DI UN AREA INDUSTRIALE PROCESSI PARTECIPATI E CONDIVISI GESTIONE SISTEMICA ACCETTAZIONE NEL SISTEMA LOCALE INFRASTRUTTU_ RE GESTIONE Condivisione con le parti interessate Partecipazione delle parti interessate Sistema di gestione formalizzato Ambientale Sociale Economica Miglioramento Sociale Protezione e prevenzione ambientale Sviluppo Economico Elementi Gestionali Tipologia di aggregazione industriale SVILUPPO SOSTENIBILE AREA INDUSTRIALE AREA ECOLOGICAMENTE ATTREZZATA AREA INDUSTRIALE SOSTENIBILE Ogni singola area industriale, inoltre, sceglie gli indicatori che costituiscono il Piano di Monitoraggio che consentirà la redazione dell Aggiornamento dell Analisi d Sostenibilità (Report on Environmental Accounting and information) previsto nella task 4.1 con scadenza il 31/03/2007. La seconda fase prevede una valutazione contingente del danno ambientale che all interno del progetto SIAM è stata strutturata per supportare l analisi di sostenibilità come indagine sviluppata sul contesto territoriale di riferimento e sull area industriale. Per ciascuno dei due elementi sono indagate le dimensioni ambientali, sociali ed economiche. Il campione a cui è stato somministrato il questionario è composto da soggetti strettamente coinvolti nell azione del progetto e legati alle tematiche dell area industriale, senza trascurare ovviamente i Forum locali previsti dal progetto. Il campione consente di individuare, in modo scientificamente sperimentato, valori d uso e di non uso specifici del territorio e la loro interazione con l area industriale, necessari per verificare ed integrare le metodologie di analisi di sostenibilità.la terza ed ultima fase è quella dei Forum Locali, che hanno come obiettivo quello di garantire il coinvolgimento attivo e sistematico di tutti i soggetti territorialmente interessati allo sviluppo sostenibile delle Aree Industriali. Il perseguimento di tale obiettivo viene assicurato attraverso un percorso che, in ottemperanza a quanto previsto dal progetto, favorisce la partecipazione e la condivisione dei diversi strumenti di Politica ambientale predisposti in applicazione della Task 4.1. Le tecniche seguite per facilitare la discussione dei temi oggetto del Forum fanno riferimento alla metodologia europea EASW (European Awareness Scenario Workshop), sperimentata da anni con successo in tutti i processi volti a favorire una formazione partecipata e condivisa del consenso. Dovrà preventivamente essere verificata l esistenza, nonché l attivazione, di un Forum Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

12 Locale estraneo al contesto del Progetto SIAM ma ad esso riconducibile per autorevolezza, rappresentatività e significatività degli obiettivi (un Forum Locale di Agenda 21 costituisce l esempio più vicino al tipo di iniziativa progettuale previsto dalla Task 4.2). In caso contrario, dovrà essere appositamente creato sulla base di procedure prestabilite, curando, in modo particolare, l interfaccia con il soggetto gestore dell area industriale. 5. PROGRESS, RESULTS Come detto, le Task attraverso le quali il progetto si è realizzato sinora sono: Task 1, Task 2.1, Task 2.2, Task 3, Task 4.1, Task 4.2 e Task TASK 1: PROJECT MANAGEMENT AND REPORTING TO THE EC Nel progetto SIAM, le attività riguardanti il Project Management sono state inserite e programmate nella Task 1, definendo quindi obiettivi temporali specifici che sono stati ulteriormente dettagliati, come anche per tutti gli altri obiettivi, nel Piano Operativo del progetto. Gli obiettivi specifici primari della Task 1 nella prima metà del progetto sono stati: - Effettuazione di riunioni periodiche con i partner per l organizzazione e la gestione del progetto; - Elaborazione del Piano Operativo del progetto; - Elaborazione e sottoscrizione dell Accordo Consortile fra i partner del progetto; - Effettuazioni delle riunioni tecniche necessarie per lo sviluppo del progetto (ivi incluse quelle del Comitato tecnico); - Effettuazione della prima riunione del Consiglio di gestione per valutare le eventuali inadempienze dei partner; - Emissione e invio dei Progress Report al 31/3/2005 e al 30/9/2005 e dell Interim Report al 31/3/2006; - Organizzazione delle attività dei Comitati Locali delle aree industriali del progetto attraverso 8 riunioni presso le aree di progetto per la presentazione del modello di AIS e per la programmazione delle Task Il significato di tali incontri dal punto di vista divulgativo viene considerato nella parte del Report dedicata alla disseminazione ed è testimoniato dal coinvolgimento di oltre 200 persone (vedi Allegato sui resoconti di riunione al 30/6/2006). - Formazione degli otto Comitati Locali e degli otto Forum: i CL sono risultati molto più ampi di quelli elencati nell Accordo Consortile e comunque sono Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

13 diversificati a seconda dell area, per tener conto delle realtà locali e delle necessità di reperimento dati e di organizzazione del lavoro sperimentale. Le due visite di Monitoraggio della Società Timesis si sono svolte in data 22/2/2005 (in concomitanza con la sottoscrizione dell Accordo Consortile) e in data 1/3/2006. La documentazione emessa nell ambito delle attività della Task 1 (Accordo Consortile, Piano Operativo del Progetto, Resoconti delle riunioni al 31/3/2005 e al 30/9/2005) è stata allegata ai due primi Progress Report. Al presente Interim Report sono allegati, in relazione alla Task 1, i seguenti documenti: - Resoconti delle principali riunioni di progetto tenutesi dal fino al 30/6/2006, con elencazione di quelle svolte nei due semestri precedenti e già analizzate nei due PR già presentati. - Principi generali di funzionamento dei Comitati locali del progetto LIFE-SIAM- Puntualizzazione delle responsabilità; - Composizione dei Comitati Locali. Per quanto riguarda la Task 1 (Project management and reporting to the EC), riprendendo anche alle precedenti comunicazioni in occasione della presentazione dei PR, si rileva che: - Il sistema costituito dai 20 partner, sottoposto al coordinamento delle attività scientifiche attuato dal beneficiario ENEA, mostra sufficienti capacità sia realizzative che, appunto, di coordinamento e gestione della programmazione; anche la realizzazione del sito web pur scontando problemi non previsti, è stata positivamente completata e il sito risulta particolarmente utile e piuttosto visitato. Le riunioni, svolte e descritte nell'ambito dei Rapporti sullo stato di avanzamento del progetto, del Comitato Tecnico e quelle tecnico-operative presso le Aree industriali partner hanno sinora risposto agli obiettivi prefissati dalla programmazione progettuale della Task 1, al di là della circostanza di aver sostituito le riunioni plenarie (citate nel progetto), anche per ragioni di costo, con riunioni più mirate, utilizzando, a scopo informativo, i canali telematici. - Nel corso dello svolgimento delle attività della Task 3 non sono state rilevate difficoltà di tipo tecnico; ogni attività prevista a livello progettuale è stata utilizzata per la definizione del modello. Ugualmente compatibile con le attività svolte è risultato il budget stanziato. Il posticipo di circa due mesi del termine della task è dovuto, oltre che alla difficoltà di elaborare un modello che si adattasse alle differenti situazioni delle aree, al ruolo cardine che il modello riveste per il proseguimento del progetto SIAM e alla complessità intrinseca del modello stesso, ed in particolare all individuazione dei requisiti essenziali dell Area industriale sostenibile ed alla loro correlazione con i criteri e gli indicatori necessari per la valutazione delle prestazioni economico sociale ed ambientali, nell ottica del miglioramento continuo. - Le prime fasi delle Task 4, in particolare della Task 4.1, hanno evidenziato maggiormente la difficoltà di realizzazione e coordinamento dei partner Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

14 impegnati in 8 aree industriali, determinando un ritardo sui tempi previsti già evidenziato nelle Task 2 e 3, con una valutazione attuale di circa 3 mesi di ritardo. Tale ritardo è in corso di recupero e si prevede sia completamente eliminato entro il 15/11/ TASK 2.1 (STUDIO DELLE AREE ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE) Attività 1: Individuazione delle aree ecologicamente attrezzate Obiettivo: individuazione delle 20 aree industriali oggetto di studio per la definizione del modello di AEA. Sono state inserite nell indagine 25 aree industriali, rispetto alle 20 indicate nel progetto, per una maggior significatività dei dati raccolti. Le aree sono state individuate anche con la collaborazione di FICEI, la federazione italiana degli enti di industrializzazione che, a seguito del contatto, è entrata a far parte del gruppo esterno di interesse del progetto (osservatori).in alcuni casi, si è deciso di anticipare, durante la fase di raccolta dei dati la visita presso le aree coinvolte nell indagine, al fine di ottenere una più sollecita e completa risposta da parte di quest ultime e di ottimizzare i tempi per la successiva elaborazione dei dati raccolti. Azioni eseguite (Realizzatori: ENEA,ZIP, IGEAM): Definizione dei requisiti minimi per l ammissione allo studio (conclusa il 30/11/2004). Definizione dell elenco delle aree di interesse per lo studio sulla base dei requisiti minimi ed eventualmente di altri fattori di valore aggiunto e degli interlocutori per la conduzione dell indagine. Scelta delle 20 aree per lo studio ed individuazione delle aree presso cui ogni partner condurrà l indagine. Rassegna delle leggi regionali sulle AEA. Attività 2: Analisi delle tecnologie per la prevenzione e protezione e delle politiche territoriali nelle AEA Obiettivo: individuazione ed analisi delle infrastrutture, degli strumenti di pianificazione territoriale e controllo ambientale realizzati dagli enti di riferimento nelle 20 AEA individuate nella fase precedente Azioni eseguite (Realizzatori: ZIP, ECOlogica, CRF): Elaborazione di un questionario per l analisi delle infrastrutture presenti nelle 20 AEA. Elaborazione di un questionario per l analisi degli strumenti di pianificazione territoriale e controllo ambientale presenti nelle 20 AEA. Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

15 Somministrazione del questionario agli interlocutori di riferimento delle aree individuate Analisi dei risultati del questionario. Eventuale visita presso l area industriale se necessario. Elaborazione da parte di ogni partner di una relazione sui risultati ottenuti dalle interviste. Attività 3: Redazione del rapporto finale Obiettivo: Redazione del Rapporto finale Azioni eseguite (Realizzatori: ZIP): Verifica delle relazioni sulle singole aree esaminate Redazione del documento finale 5.3. TASK 2.2 (ANALISI SUGLI STRUMENTI DI POLITICA AMBIENTALE APPLICATI ALLE AREE INDUSTRIALI ECOLOGICAMENTE ATTREZZATE) Attività 1: Governance del Territorio Obiettivo: Individuare ed esaminare l uso degli strumenti di governance del territorio (VAS, politiche comunali, regionali) applicata alle aree industriali. Azioni realizzate (Realizzatori: ENEA, IGEAM): Realizzare il questionario di raccolti dati Individuare i soggetti a cui somministrare il questionario Diffondere il questionario specifico Effettuare delle visite presso gli interlocutori interessanti Attività 2: Analisi degli strumenti volontari di politica ambientale Obiettivo: Individuare ed esaminare la diffusione degli strumenti volontari di gestione ambientale (EMAS, Ecolabel, DAP, Agenda 21L) presso Enti locali, Consorzi industriali, Distretti industriali ed aziende e le loro politiche di tutela ambientale relativamente alle Aree industriali presenti nel territorio o gestite Azioni realizzate (Realizzatori: ENEA, IGEAM): Realizzare il questionario di raccolti dati Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

16 Individuare i soggetti a cui somministrare il questionario Diffondere il questionario specifico Effettuare delle visite presso gli interlocutori interessanti Attività 3: Analisi degli strumenti di monitoraggio dei dati ambientali da parte delle autorità locali e comunicazione delle informazioni ambientali Obiettivo: Individuare ed esaminare gli strumenti di raccolta dei dati ambientali e di loro diffusione alle parti interessate. Azioni realizzate (Realizzatori: ENEA, IGEAM, CRF): Realizzare il questionario di raccolta dati Individuare i soggetti a cui somministrare il questionario Diffondere il questionario specifico Effettuare delle visite presso gli interlocutori interessanti Attività 4: Redazione del Rapporto Finale Obiettivo: Redazione del documento finale. Azioni realizzate (Realizzatori: IGEAM): Redazione del documento finale e Archiviazione dei Questionari compilati (In fase di esecuzione; viene riportato in Allegato 11 l indice del Rapporto Finale) In termini metodologici e di strumenti, le attività delle task 2.1 e 2.1 si sono svolte secondo le modalità previste in fase di start up del progetto ma con un ritardo, legato prevalentemente all inizio dilazionato dei lavori (per la tardiva comunicazione formale di selezione del progetto da parte della CE e per l inevitabile inerzia relativa all elevato numero di partner da ricontattare e rimettere insieme). Il ritardo con cui si sono concluse le Task 2.1 e 2.2 è stato complessivamente pari a 3 mesi (data prevista: 31/3/2005, data consegna: 30/6/2005). Rispetto a quanto previsto nei contenuti delle attività della Task 2.1 e 2.2, non sono rilevabili differenze tecniche e di approccio progettuale degne di nota. Le Task hanno però scontato ritardi derivanti dall ampliamento del campione, ritenuto indispensabile per un maggior valore scientifico dell indagine, e dalla difficoltà di messa in moto della macchina molto complessa costituita dai 20 partner e da alcune incertezze iniziali. I ritardi complessivi maturati nella realizzazione delle attività delle Task 2.1 e 2.2 sono risultati pari a circa tre mesi (data prevista: 31/3/2005, data consegna: 30/6/2005). La documentazione definitiva delle Task 2.1 e 2.2 è stata allegata al Progress Report n. 2 (del 30/9/2005). Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

17 5.4. TASK 3 (DEFINIZIONE DI AREA INDUSTRIALE SOSTENIBILE) Attività 1: Definizione del modello di area industriale sostenibile Obiettivo: Definire e schematizzare il modello di area industriale sostenibile da sperimentare presso le otto aree di progetto nelle Task 4.1 e 4.2. Azioni realizzate (Realizzatori: ENEA, IGEAM, CRF): Identificazione dei criteri di Sostenibilità di Area Industriale Individuazione dei trenta soggetti in UE per un loro eventuale coinvolgimento in merito alla definizione del Modello di Area Industriale Sostenibile. In particolare l azione è stata condotta inviando ad alcuni Ecoparchi industriali e ad alcune aree industriali europee, che hanno iniziato a sviluppare i principi dell ecologia industriale, materiale informativo del progetto SIAM con la richiesta di una successiva collaborazione. Attività 2: Software applicativo del modello Obiettivo: Progettare e realizzare un software applicativo del modello da utilizzare presso le arre partner per l acquisizione di dati e per l ottimizzazione delle procedure da attuare nel corso della sperimentazione Azioni realizzate (Realizzatori: Università di Cassino, Servizi alle Imprese): Progettazione del Software del Modello Prova e validazione del software Rapporto sulla descrizione e validazione del software Attività 3: Programma sperimentale di applicazione del modello Obiettivo: Messa a punto e presentazione, presso le aree partner, del programma sperimentale per la realizzazione delle successive Task 4.1 e 4.2. Azioni realizzate (Tutti i partner del progetto): Individuazione del programma sperimentale per l applicazione del modello nelle otto aree industriali Presentazione del programma nelle otto aree industriali partner Rapporto sul programma sperimentale per l applicazione del modello Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

18 Rispetto a quanto previsto nei contenuti delle attività della Task 3, non sono rilevabili differenze tecniche e di approccio progettuale degne di nota; si è infatti proceduto alla definizione del modello di area industriale sostenibile realizzando le sub-attività riportate nel piano operativo del progetto. L elaborazione del modello ha però impegnato più del previsto la compagine dei partner anche per la necessità di condividerne la formulazione nelle situazioni molto diversificate rappresentate dalle otto aree industriali, considerando però che la variabilità delle condizioni presenti nelle aree partner è uno dei punti di forza del progetto e che si è ritenuto di salvaguardare. Peraltro la presentazione del modello presso le otto aree industriali, svoltosi nel mese di Novembre 2005, ha rappresentato anche un notevole momento divulgativo. Il ritardo nella realizzazione delle attività della Task 3 è risultato pari a circa due mesi (data prevista: 30/9/2005, data conclusione: 6/12/2005), consentendo quindi un parziale recupero del ritardo rispetto alle prime due Task. La documentazione e i deliverables definitivi della Task 3, già inviati in forma preliminare ed allegati, in forma definitiva, con il precedente invio dell IR (lett. N. ENEA/2006/32832/PROT del 19/5/2006), è costituita da: - Rapporto finale della Task 3, comprensiva di una relazione sul Modello di AIS e 6 Appendici; - Programma sperimentale per l applicazione sperimentale del Modello di AIS; - Documento sul Coinvolgimento dei soggetti europei per la diffusione del progetto SIAM; - Documento sul Sistema informativo di un area industriale sostenibile. La seguente documentazione/deliverables, invece, essendo stata emendata o aggiunta nella ripresentazione dell IR al 30/6/2006, è allegata ex-novo al presente Rapporto: - CD contenenti i software sviluppati sul Modello e sul Mobility Manager di un area industriale sostenibile; - Documento Software AIS Energia - Manuale di installazione ed utilizzo contenente la spiegazione delle modalità di utilizzo del software del Modello relativamente alla parte energia TASK 4.1 (SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO: INTEGRAZIONE DEI DIVERSI STRUMENTI DI POLITICA AMBIENTALE) Task 4.1 Data inizio 1/10/05 Data fine 31/03/07 ATTIVITA' 1: SOGGETTO GESTORE o Azione 1.1: Costituzione Soggetto Gestore o Azione 1.2: Attivazione Soggetto Gestore Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

19 SINTESI STATO AVANZAMENTO Conclusa attivazione dei Soggetti Gestori per tutti i LC. Elaborazione del Sistema di Gestione delle Aree Industriali Sostenibili entro 30 settembre 2006 ed implementazione a partire dal mese di Ottobre 2006 Realizzatore Referenti Tecnici ed Istituzionali delle 8 Aree Industriali, supportati dai Comitati Locali. Stato di avanzamento Nelle otto aree industriali, nella quali si sta sperimentando il modello di Area industriale sostenibile, sono stati individuati (vedi tabella 1 che segue), i Soggetti gestori, scelti tra i partner presenti nei Comitati Locali, che per caratteristiche, ruolo e capacità maggiormente si avvicinavano al Soggetto Gestore così come individuato dal modello. L individuazione è avvenuta entro il termine previsto dalla tempistica progettuale (12/2005). I Soggetti Gestori, all interno dei singoli Comitati Locali, si sono attivati per applicare i requisiti essenziali del modello (es. Analisi di sostenibilità, Politica di sostenibilità, Piano di monitoraggio) evidenziando ulteriori elementi utili a migliorare le performance economiche, sociali ed ambientali delle aree industriali e in generale l intera costruzione teorica del modello. L attivazione si concluderà a fine progetto, consentendo ai Soggetti Gestori di ciascun area di valutare la possibilità di realizzare ulteriori azioni quali ad esempio: Sviluppare e, ove possibile, concludere Accordi di Programma e/o singole Convenzioni con Enti Pubblici (Comune, Provincia, ARPA) e con fornitori di servizi pubblici essenziali. Valutare la possibilità di contrattare tariffe e forniture a condizioni agevolate per le aziende insediate in ciascun area industriale. Predisporre Regolamenti di Insediamento/Gestione nei quali siano presenti i requisiti essenziali del modello di Area industriale Sostenibile Predisporre uno studio di fattibilità per fornire direttamente alle aziende delle aree industriali partner uno o più nuovi servizi Sviluppare possibili relazioni tra i soggetti gestori e lo Sportello Unico delle Attività Produttive per avviare una politica volta alla semplificazione amministrativa per le aziende insediate nelle aree industriali. Tabella n 1: Soggetti Gestori Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

20 Area di Progetto Prato Frosinone Rieti Mongrando Maiella Padova Rovigo Molfetta Soggetto Gestore CONSER Consorzio ASI (Frosinone) Consorzio ASI (Rieti) Comune di Mongrando CISM ZIP I3 Comune di Molfetta (Sportello Unico Attività Produttive) Attività Future e relazioni con le Task successive La costituzione e l avviamento delle attività del Soggetto Gestore consentiranno l implementazione del Sistema di gestione presso le Aree Industriali. Il processo di implementazione avverrà attraverso i seguenti passaggi: Il modello SIAM inserito nel Rapporto Finale della Task 3 (DOC.SIAM/RFIgeam/3/01/05) sarà contestualizzato in base alle caratteristiche di ogni area industriale e alla peculiarità dei singoli gestori. Questa fase sarà avviata a luglio Il modello SIAM revisionato, che attribuisce compiti e responsabilità ai singoli soggetti gestori delle AIS, sarà accettato formalmente nel mese di settembre Il modello SIAM sarà implementato nelle aree industriali a partire dal mese di ottobre 2006, come previsto dalla progettazione iniziale. La sua attuazione (6 mesi) consentirà nel mese di marzo 2007 di verificarne i punti di forza e di debolezza per avviare la fase di revisione che si concluderà il 31/05/07 come previsto dalla Task 5. ATTIVITA' 2: ANALISI DI SOSTENIBILITA - VALUTAZIONE INIZIALE o Azione 2.1: Predisposizione protocollo raccolta dati o Azione 2.2: Raccolta dati o Azione 2.3: Validazione dati o Azione 2.4 Definizione indicatori utili Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

21 o Azione 2.5 Redazione documento SINTESI STATO AVANZAMENTO Conclusione prevista dell attività per LC Maiella: Settembre 2006 Conclusa per tutti gli altri LC. Realizzatore Referenti Tecnici ed Istituzionali delle 8 Aree Industriali, supportati dai Comitati Locali. Stato di avanzamento La sperimentazione del Modello di Area Industriale Sostenibile (AIS) viene condotta, in accordo con quanto previsto dal progetto Life-SIAM presso le aree industriali riportate nell elenco seguente (tra parentesi) in coordinamento con i referenti tecnici di progetto: - ZIP (LC Padova), - III (LC Rovigo), - IGEAM (LC Prato), - Università Cassino (LC Frosinone), - Ecologica (LC Molfetta), - CRF (LC Mongrando,LC Cittaducale, LC Maiella ) Il Protocollo di raccolta dati, documento di base per impostare e progettare la raccolta dei dati di sostenibilità per condurre l Analisi di Sostenibilità e la Valutazione Iniziale (elaborato nell area industriale di Rovigo trattandosi di area industriale in progettazione). è stato predisposto nel mese di gennaio 2006 e reso quindi disponibile per essere utilizzato presso le aree. Il Protocollo fornisce le indicazioni e le linee di indirizzo per: - acquisire i dati, - predisporre ed elaborare il documento di Analisi di Sostenibilità/ Valutazione Iniziale. L applicazione del Protocollo consente di evidenziare le caratteristiche dell area industriale e delle sue criticità, utili per la definizione della Politica di Sostenibilità e per la redazione del Piano di Miglioramento. Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

22 Il Protocollo fornisce anche un criterio di scelta degli Indicatori di Sostenibilità per il controllo e il monitoraggio di tutti gli aspetti ambientali e socio-economici che caratterizzano l area industriale. Predisposto e distribuito il protocollo di raccolta dati si sono concluse, presso le otto aree industriali partner, le successive azioni (Raccolta dati, Validazione dati, Definizione indicatori utili, Redazione documento) come riportato sinteticamente di seguito nella tabella. Tutti i Rapporti di Analisi di Sostenibilità sono stati conclusi, (l Area Industriale della Maiella ha prodotto il documento in bozza per poi fornire la versione definitiva entro il 15/9/2006). La mancanza di disponibilità e di accesso di alcuni dati non ha permesso di concludere l attività nei tempi previsti dal progetto, che alla luce dei risultati, erano evidentemente ridotti rispetto all impegno necessario. Tabella n 2: Stato avanzamento Area industriale Raccolt a dati Validazione dati Definizione degli indicatori Redazione del documento Padova Rovigo Prato Frosinone Molfetta Mongrando conclusa conclusa conclusa conclusa Rieti- Cittaducale Maiella 1 Riteniamo in ogni caso preferibile riportare per ogni singola area una scheda sintetica delle attività svolte. L Area Industriale di Padova 1 Consegnata una bozza preliminare. Il documento definitivo sarà prodotto entro il 15/09/2006 Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

23 CONTESTO TERRITORIALE ANALIZZATO: Area industriale di Padova Territorio del Comune di Padova STRUMENTO D INDAGINE UTILIZZATO: DOCUMENTO ELABORATO DA: FONTE DATI: DOCUMENTO EMESSO: Protocollo di raccolta dati Referente Tecnico col la collaborazione del Comitato Locale dell area industriale di Padova (Comune di Padova, Università di Padova, ZIP Consorzio Zona Industriale e Porto Fluviale di Padova) Documenti e studi prodotti a livello locale, nazionale e comunitario. Rapporto Analisi di Sostenibilità (Report on Territorial Environmental Review (TER) of the Industrial Areas Partners) L Area Industriale di Rovigo (Macroarea di Arquà Polesine-Villamarzana) L area industriale di Rovigo ha caratteristiche di unicità all interno del gruppo di aree industriali oggetto di analisi nel progetto SIAM, in quanto è un area industriale di dimensioni medio grandi già progettata ma non ancora insediata. Viste quindi le specifiche caratteristiche di questa area non si è effettuata un Analisi di Sostenibilità ma si è sviluppata una Valutazione Iniziale propedeutica a valutare le possibili ipotesi di progettazione e di insediamento. CONTESTO TERRITORIALE ANALIZZATO: Area industriale di Rovigo (Macroarea ubicata nei comuni di Arquà Polesine e Villamarzano) Territorio dei Comuni di Arquà Polesine e Villamarzano STRUMENTO DI INDAGINE UTILIZZATO: Protocollo di raccolta dati DOCUMENTO ELABORATO DA: FONTE DATI: Referente Tecnico con la collaborazione del Comitato Locale dell area industriale di Rovigo (Provincia di Rovigo, dall Associazione Industriali della provincia di Rovigo, I3- Iniziative Immobiliari Industriali, dai Comuni di Arquà Polesine e Villamarzana) Informazioni reperite la Provincia di Rovigo, l Agenzia Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

24 Regionale per la Protezione Ambientale della regione Veneto (ARPAV), gli uffici di I3, gli uffici dei Comuni di Arquà Polesine e Villamarzana DOCUMENTO EMESSO: Rapporto Valutazione Iniziale (Final SEA Report in Industrial Areas) L Area Industriale di Prato CONTESTO TERRITORIALE ANALIZZATO: Area industriale del I Macrolotto di Prato Sistema Locale del Lavoro di Prato STRUMENTO D INDAGINE UTILIZZATO: DOCUMENTO ELABORATO DA: FONTE DATI: Protocollo di raccolta dati Referente Tecnico con la collaborazione del Comitato Locale dell area industriale di Prato (Conser, Comune di Prato, ARPAT, ASM, Unione Industriali Pratesi, Enea Bologna) Documenti e studi prodotti a livello locale e nazionale (Rapporto sullo Stato dell Ambiente della Provincia di Prato Rapporto sullo Stato dell Ambiente della Provincia di Pistoia Rapporto annuale della Qualità dell Aria 2004 Arpat) Dati forniti dalla CCIAA - Prato DOCUMENTO EMESSO: Rapporto Analisi di Sostenibilità (Report on Territorial Environmental Review (TER) of the Industrial Areas Partners) L Area industriale di Frosinone CONTESTO TERRITORIALE ANALIZZATO: Area industriale di Frosinone Territorio dei Comuni di Frosinone, Fermentino, Murolo, Patrica, Alatri, Ceccano e Supino Progetto Life04ENV/IT/524 SIAM TECHNICAL INTERIM REPORT 30 giugno

La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto)

La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto) La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto) Provincia di Mantova _ 06 aprile 2017 Giuseppe Carlo Caruso - Project Manager Ufficio Politiche europee

Dettagli

Scheda PASL Progetto di promozione della registrazione EMAS. applicata alle aziende estrattive del Distretto Lapideo

Scheda PASL Progetto di promozione della registrazione EMAS. applicata alle aziende estrattive del Distretto Lapideo ALLEGATO A Scheda PASL 3.1.4. - Progetto di promozione della registrazione EMAS ASSE STRATEGICO DI INTERVENTO DEL PROTOCOLLO D INTESA applicata alle aziende estrattive del Distretto Lapideo Asse 3 Ambiente

Dettagli

Scheda progetto Interregionale/ transnazionale

Scheda progetto Interregionale/ transnazionale Allegato n. 1 alla Delib.G.R. n. 52/72 del 23.12.2011 Scheda progetto Interregionale/ transnazionale Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in

Dettagli

Corso per Progettisti dei Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 32 ORE

Corso per Progettisti dei Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 32 ORE Corso per Progettisti dei Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 32 ORE Responsabile del progetto formativo: Dott. Ing. Antonio Razionale Tutor: Dott. Ing. Massimo

Dettagli

Le Verifiche Ispettive

Le Verifiche Ispettive Le Verifiche Ispettive QUALITA? Romano MARMIGI ENEA - Roma VERIFICHE ISPETTIVE DEFINIZIONE (ISO 9004.1 5.4 e 9001 4.17) Esame sistematico ed indipendente per verificare: se le attività svolte ed i risultati

Dettagli

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato

Dettagli

REGIONE ABRUZZO DIREZIONE RIFORME ISTITUZIONALI ENTI LOCALI CONTROLLI SERVIZIO SISTEMI LOCALI E PROGRAMMAZIONE SVILUPPO MONTANO

REGIONE ABRUZZO DIREZIONE RIFORME ISTITUZIONALI ENTI LOCALI CONTROLLI SERVIZIO SISTEMI LOCALI E PROGRAMMAZIONE SVILUPPO MONTANO REGIONE ABRUZZO DIREZIONE RIFORME ISTITUZIONALI ENTI LOCALI CONTROLLI SERVIZIO SISTEMI LOCALI E PROGRAMMAZIONE SVILUPPO MONTANO Mod.2 Bando per la concessione di contributi ai Comuni singoli o associati

Dettagli

CONTRATTO DI FIUME PER L'ASTICO-TESINA

CONTRATTO DI FIUME PER L'ASTICO-TESINA PROVINCIA DI VICENZA SERVIZIO BENI AMBIENTALI E RISORSE IDRICHE CONTRATTO DI FIUME PER L'ASTICO-TESINA ELABORATO N. TITOLO SCALA 4 Programma di azione Struttura preliminare CODICE DOCUMENTO 0573SP04 FILE

Dettagli

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015 Valutazione Ambientale VAS PEAR Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico Milano, 19 gennaio 2015 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti, Strategie per il governo del territorio e

Dettagli

PROCEDURA VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE

PROCEDURA VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE Pag. 1/7 PROCEDURA VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE LISTA DELLE REVISIONI REV/ED DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0/0 16.02.04 1/0 31.05.04 VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE Pag. 2/7

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 9

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 9 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 9 INDICE REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO Pianificazione della realizzazione del prodotto Determinazione dei requisiti relativi al prodotto Riesame dei requisiti relativi al prodotto

Dettagli

Bilancio Ambientale, Contabilità Ambientale, APO-SGA. M. Mengoli

Bilancio Ambientale, Contabilità Ambientale, APO-SGA. M. Mengoli Bilancio Ambientale, Contabilità Ambientale, APO-SGA M. Mengoli Reggio Emilia, 17 Aprile 2008 1 La contabilità ambientale E un sistema che permette di rilevare, organizzare, gestire e comunicare informazioni

Dettagli

Accordo di collaborazione. Premessa

Accordo di collaborazione. Premessa Accordo di collaborazione tra COMUNE DI FIORANO MODENESE e le Aziende del comparto ceramico di Spezzano GRUPPO CONCORDE, FLORIM, GARDENIA ORCHIDEA, SETTECENTO e le Organizzazioni Sindacali di categoria:

Dettagli

AVVERTENZA AI FINI DELLA COMPILAZIONE:

AVVERTENZA AI FINI DELLA COMPILAZIONE: Bando MANUNET 2010 Linea 1.5.b POR CReO per il sostegno a progetti transnazionali di ricerca e sviluppo delle imprese Decreto n. 66 del 14 Gennaio 2010 RELAZIONE TECNICA AVVERTENZA AI FINI DELLA COMPILAZIONE:

Dettagli

Guadagnare Salute Piemonte Comunità e ambienti di lavoro

Guadagnare Salute Piemonte Comunità e ambienti di lavoro Programma 3 Guadagnare Salute Piemonte Situazione. Azioni previste nel periodo Sintesi complessiva Nel luglio 2016 è stato costituito il gruppo di lavoro regionale tematico, previsto per il 2015, denominato

Dettagli

POR SARDEGNA FESR 2007-2013 RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE AL 31.12.2007. Estratto

POR SARDEGNA FESR 2007-2013 RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE AL 31.12.2007. Estratto REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SARDEGNA UNIONE EUROPEA POR SARDEGNA FESR 2007-2013 RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE AL 31.12.2007 Estratto Giugno 2008 5. INFORMAZIONE E PUBBLICITA Nel corso del 2007 è stata

Dettagli

Kit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3.

Kit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3. Premessa Il sistema di gestione per la qualità conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 9001:2015 dovrebbe essere implementato nell ordine di seguito indicato, che riporta le clausole della norma

Dettagli

PROCEDURA SGQ PRO-PRG. Procedura per la Progettazione del Servizio 1. SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE...2

PROCEDURA SGQ PRO-PRG. Procedura per la Progettazione del Servizio 1. SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE...2 PROCEDURA SGQ PRO-PRG Procedura per la Progettazione del Servizio Rev. 02 Data 31.01.2011 INDICE GENERALE 1. SCOPO...2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...2 3. RIFERIMENTI...2 3.1 PROCEDURE CORRELATE...2 3.2 MODULI

Dettagli

I servizi dell Ufficio Ricerca Europea e Internazionale. Presentazione, gestione e rendicontazione di progetti europei e internazionali

I servizi dell Ufficio Ricerca Europea e Internazionale. Presentazione, gestione e rendicontazione di progetti europei e internazionali I servizi dell Ufficio Ricerca Europea e Internazionale Presentazione, gestione e rendicontazione di progetti europei e internazionali Nell ottica della strategia politica Europa 2020, la Commissione Europea

Dettagli

SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY.

SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY. SERVIZI SPECIALISTICI LEGALI E TECNICO- SISTEMISTICI PER ADEGUAMENTO ATTIVITÀ AL CODICE DELLA PRIVACY. Il presente documento ha lo scopo di illustrare in dettaglio i servizi legali ed informatici specialistici

Dettagli

ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE

ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE Il Dirigente Scolastico Domenica DI SORBO TITOLO del PROGETTO VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007-2013 Programma Operativo Nazionale Competenze per lo

Dettagli

GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE

GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE DESCRIZIONE SINTETICA GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE Il gestore del è in grado di sviluppare ed implementare un funzionale all attuazione degli obiettivi strategici

Dettagli

I REQUISITI INNOVATIVI DELLA ISO Alessandra Peverini Perugia 23 ottobre 2015

I REQUISITI INNOVATIVI DELLA ISO Alessandra Peverini Perugia 23 ottobre 2015 I REQUISITI INNOVATIVI DELLA ISO 9001 Alessandra Peverini Perugia 23 ottobre 2015 Le principali novità 1. Le relazioni fra l Organizzazione ed il contesto interno ed esterno 2. Le aspettative delle parti

Dettagli

Tutto ciò premesso, si conviene e si sottoscrive la presente convenzione

Tutto ciò premesso, si conviene e si sottoscrive la presente convenzione CONVENZIONE TRA LA REGIONE EMILIA ROMAGNA E L UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA MARCO BIAGI - PER UNA COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE AI SENSI DELL ART. 15 DELLA LEGGE

Dettagli

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA. OBBLIGATORIO PER ATTIVITA IN ARTICOLO 6 E 8 DEL D.Lgs. 334/99

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA. OBBLIGATORIO PER ATTIVITA IN ARTICOLO 6 E 8 DEL D.Lgs. 334/99 Riesame della Direzione MIGLIORAMENTO CONTINUO Modello Proattivo Sistemi di Gestione Controlli e azioni correttive Implementazione Pianificazione Impegno e Politica Aziendale CARATTERISTICHE DEL SISTEMA

Dettagli

CONVENZIONE TRA PREMESSO CHE

CONVENZIONE TRA PREMESSO CHE Questura di Firenze CONVENZIONE TRA INAIL - DIREZIONE REGIONALE PER LA TOSCANA, con sede in Firenze, Via Bufalini n.7, rappresentata dal dott. Giovanni Asaro, nato a Trapani il 16.02.59 nella sua qualità

Dettagli

I Sistemi di Gestione della Sicurezza e la Certificazione BS OHSAS 18001

I Sistemi di Gestione della Sicurezza e la Certificazione BS OHSAS 18001 P e r u n a m i g l i o r e q u a l i t à d e l l a v i t a I Sistemi di Gestione della Sicurezza e la Certificazione BS OHSAS 18001 Claudia Gistri ASSIMPREDIL 3 aprile 2014 Diffusione della certificazione

Dettagli

PERFORMANCE ANNO 2016 progettazione

PERFORMANCE ANNO 2016 progettazione Pagina 1 di 1 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE II presente documento rappresenta la delle perfomance per l anno 2016 per la Struttura Semplice a valenza aziendale Proposte di obiettivi e programmazione

Dettagli

Programma regionale per l epidemiologia ambientale già Centro Regionale di Epidemiologia Ambientale -Piano attività 2009-

Programma regionale per l epidemiologia ambientale già Centro Regionale di Epidemiologia Ambientale -Piano attività 2009- giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 2719 del 15 settembre 2009 pag. 1/5 Programma regionale per l epidemiologia ambientale già Centro Regionale di Epidemiologia Ambientale -Piano attività

Dettagli

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Comitato Unico di Garanzia Servizio Risorse Sportello Donna PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Novembre 2012 / Maggio 2013 1 PREMESSA

Dettagli

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 ENTE PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo

Dettagli

Protocollo d intesa per la diffusione e applicazione di criteri e modalità di gestione sostenibile nei servizi di ristorazione scolastica

Protocollo d intesa per la diffusione e applicazione di criteri e modalità di gestione sostenibile nei servizi di ristorazione scolastica ALLEGATO A Protocollo d intesa per la diffusione e applicazione di criteri e modalità di gestione sostenibile nei servizi di ristorazione scolastica Dicembre 2009 Regione Toscana - Agenzia Regione Recupero

Dettagli

I sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. La norma OHSAS 18001

I sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. La norma OHSAS 18001 SISTEMI DI GESTIONE SICUREZZA: ISO 18001 La necessità di sviluppare un sistema di gestione della sicurezza (SGS) per garantire la corretta applicazione delle misure atte a garantire la salute e sicurezza

Dettagli

Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile

Forum Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile REGIONE CALABRIA POR Calabria FESR 2007-2013 ASSE III AMBIENTE - Linea di intervento 3.5.1.1 LABORATORIO EASW Seminario Europeo di Simulazione Partecipativa EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP 1 PROGRAMMA

Dettagli

Introduzione. Stato di avanzamento del Progetto. SIAMPROJECT Newsletter Numero 3 Giugno 2006 INDICE. Introduzione... 1

Introduzione. Stato di avanzamento del Progetto. SIAMPROJECT Newsletter Numero 3 Giugno 2006 INDICE. Introduzione... 1 SIAMPROJECT Newsletter Numero 3 Giugno 2006 Introduzione INDICE Introduzione... 1 Stato di avanzamento del progetto... 1 Contributi dei partner... 2 Presentazioni esterne... 4 I partner... 5 Questa Newsletter

Dettagli

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni Pagina 1 di 8 INDICE 1.1 OBIETTIVO 1.2 APPLICAZIONE 1.3 RESPONSABILITÀ 1.4 FLOW ATTIVITÀ 1.5 PIANIFICAZIONE 1.6 VERIFICHE E PIANI DI RECUPERO 1.7 VALIDAZIONE E MODIFICHE AL PROGETTO 1.8 MODULISTICA Revisioni

Dettagli

ONIS: il Progetto Esecutivo

ONIS: il Progetto Esecutivo ONIS: il Progetto Esecutivo Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio per lo sport -Task Force Impiantistica 1 Contenuti Normative di riferimento e funzioni dell ONIS Struttura e operatività dell ONIS

Dettagli

L analisi del sistema nel complesso è stata definita in base ad una metodologia, basata sull individuazione:

L analisi del sistema nel complesso è stata definita in base ad una metodologia, basata sull individuazione: Progetto Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei sistemi. Scheda sintetica Azioni di assistenza sull analisi del

Dettagli

La certificazione ambientale come opportunità per una gestione partecipata e in qualità delle aree protette

La certificazione ambientale come opportunità per una gestione partecipata e in qualità delle aree protette Agenda 21 Locale EMAS: qualità, innovazione, partecipazione per un futuro sostenibile La certificazione ambientale come opportunità per una gestione partecipata e in qualità delle aree protette Lucia Naviglio,

Dettagli

Direzione Acquisti Pubblica Amministrazione. Stato dell arte e strategie di sviluppo per la razionalizzazione degli acquisti nella P.A.

Direzione Acquisti Pubblica Amministrazione. Stato dell arte e strategie di sviluppo per la razionalizzazione degli acquisti nella P.A. Consip S.p.A. Direzione Acquisti Pubblica Amministrazione Stato dell arte e strategie di sviluppo per la razionalizzazione degli acquisti nella P.A. Roma, 20 maggio 2010 La missione di Consip Consip definisce

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. L anno duemilaundici, il giorno del mese di, in. Carbonia, nella sede della Provincia di Carbonia-Iglesias, via Mazzini n 39,

PROTOCOLLO D INTESA. L anno duemilaundici, il giorno del mese di, in. Carbonia, nella sede della Provincia di Carbonia-Iglesias, via Mazzini n 39, LOGO PROTOCOLLO D INTESA ( Art. 15 Legge 241/1990 s.m.i. e art. 34 del D.lgs n. 267 del 18 agosto 2000) L anno duemilaundici, il giorno del mese di, in Carbonia, nella sede della Provincia di Carbonia-Iglesias,

Dettagli

PIANO DI VALUTAZIONE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA Proposta per l'approvazione del Comitato di Sorveglianza, 28 gennaio 2016

PIANO DI VALUTAZIONE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA Proposta per l'approvazione del Comitato di Sorveglianza, 28 gennaio 2016 PIANO DI VALUTAZIONE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 Proposta per l'approvazione del Comitato di Sorveglianza, 28 gennaio 2016 La valutazione: le novità della programmazione 20014-20 Il regolamento

Dettagli

Procedura per la progettazione di interventi formativi

Procedura per la progettazione di interventi formativi di interventi formativi Livello di revisione: 7 N. pagina: 1/6 Ministero dell'economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Servizio Dipartimentale per gli Affari Generali, il Personale e la qualità

Dettagli

L esperienza di ecobudget nel Comune di Bologna

L esperienza di ecobudget nel Comune di Bologna Strumenti per il governo sostenibile dell ambiente urbano dopo Aalborg - Ravenna 22 ottobre 2004 L esperienza di ecobudget nel Comune di Bologna Dott. Marco Farina Arch. Cristina Garzillo Ing. Raffaella

Dettagli

PIANO STRUTTURALE: RUOLO ED ATTIVITA DEL GARANTE DELL INFORMAZIONE

PIANO STRUTTURALE: RUOLO ED ATTIVITA DEL GARANTE DELL INFORMAZIONE PIANO STRUTTURALE: RUOLO ED ATTIVITA DEL GARANTE DELL INFORMAZIONE Nel disciplinare il procedimento di formazione del Piano Strutturale l art. 25 della L.R. 5/95 ha fatto obbligo ai Comuni di individuare

Dettagli

LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE

LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE LINEE DI INDIRIZZO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE 1) Premessa L attività di controllo interno nel Comune di Pisa ha avuto avvio nell anno 2000. I controlli finora effettuati hanno avuto i seguenti oggetti:

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 AREA COMUNE SERVIZI PER LE IMPRESE Sequenza di processo Area di Attività Qualificazione regionale

Dettagli

Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia

Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia Perchè un Modello Organizzativo Gestionale? La sperimentazione di un MOG in alcune realtà produttive della provincia di Pistoia Dr. Andrea Baracchi 3.4.2017 1 Il metodo di lavoro del «Progetto regionale

Dettagli

SOCIETÀ CONSORTILE A R. L. LANGHE MONFERRATO ROERO

SOCIETÀ CONSORTILE A R. L. LANGHE MONFERRATO ROERO SOCIETÀ CONSORTILE A R. L. LANGHE MONFERRATO ROERO PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2016-2017-2018 OTTOBRE 2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Indice INTRODUZIONE...

Dettagli

Modalità e processo di rilevazione della customer satisfaction in Inail

Modalità e processo di rilevazione della customer satisfaction in Inail Modalità e processo di rilevazione della customer satisfaction in Inail PREMESSA L Inail da sempre fonda la sua attività su una cultura aziendale che pone l utente al centro del proprio sistema organizzativo;

Dettagli

Il Piano di Rafforzamento Amministrativo del Piemonte

Il Piano di Rafforzamento Amministrativo del Piemonte fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 FONDO SOCIALE EUROPEO e FONDO EUROPEO SVILUPPO REGIONALE Il Piano di Rafforzamento Amministrativo del Piemonte Luciano Conterno Capo di Gabinetto della

Dettagli

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DOCUMENTO PROGRAMMATICO

GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DOCUMENTO PROGRAMMATICO GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DOCUMENTO PROGRAMMATICO 2017-2019 L art. 2, comma 1, lett. d), del Regolamento n. 1/2000 attribuisce al Garante il compito di definire gli obiettivi e i programmi

Dettagli

Bilancio Sociale di mandato Ulss n. 2 Feltre

Bilancio Sociale di mandato Ulss n. 2 Feltre TAVOLI DI LAVORO IN AGENZIA Partecipazione ai tavoli di lavoro Risorse Umane e Organizzazione Condivisione con gli altri colleghi delle criticità delle sezioni Predisposizione di indicatori condivisi e

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA ALLEGATO 6 AGENDA PER LA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO. Scheda analitica del Progetto n. 6

COMUNE DI RAVENNA ALLEGATO 6 AGENDA PER LA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO. Scheda analitica del Progetto n. 6 COMUNE DI RAVENNA ALLEGATO 6 AGENDA PER LA QUALIFICAZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO Scheda analitica del Progetto n. 6 A INFORMAZIONI GENERALI SULL INTERVENTO A1. TITOLO DELL INTERVENTO PROPOSTO REALIZZAZIONE

Dettagli

AGEMAS Integrazione di Agenda 21 ed EMAS in un area con un rilevante valore ecologico. Seminario informativo

AGEMAS Integrazione di Agenda 21 ed EMAS in un area con un rilevante valore ecologico. Seminario informativo AGEMAS Integrazione di Agenda 21 ed EMAS in un area con un rilevante valore ecologico Seminario informativo 1 Obiettivo: applicare la certificazione ambientale in un territorio La certificazione ambientale

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Processo Gestione del processo produttivo, qualità, funzioni tecniche e logistica interna

Dettagli

GESTIONE RISORSE UMANE

GESTIONE RISORSE UMANE 1 di 5 1. SCOPO Scopo della presente procedura è definire la gestione delle risorse umane del Comune, in termini di competenze, addestramento e qualificazione necessari per raggiungere i seguenti obiettivi:

Dettagli

L ATTUAZIONE DEI PRINCIPI DELL ACCESSO APERTO PRESSO L UNIVERSITA DI UDINE. Liliana BERNARDIS 1 ottobre 2015

L ATTUAZIONE DEI PRINCIPI DELL ACCESSO APERTO PRESSO L UNIVERSITA DI UDINE. Liliana BERNARDIS 1 ottobre 2015 L ATTUAZIONE DEI PRINCIPI DELL ACCESSO APERTO PRESSO L UNIVERSITA DI UDINE Liliana BERNARDIS 1 ottobre 2015 SOMMARIO 1.Contesto 2.Obiettivi 3.Organizzazione del progetto 4.Caratteristiche del progetto

Dettagli

Parliamo di Rendicontazione sociale

Parliamo di Rendicontazione sociale Parliamo di Rendicontazione sociale Giuseppe Sansone Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Accountability cos é? L accountability può essere definita come l esigenza di rendere conto da parte di

Dettagli

GESTIONE DEI PROCESSI REDAZIONE, VERIFICA, APPROVAZIONE STATO DELLE REVISIONI

GESTIONE DEI PROCESSI REDAZIONE, VERIFICA, APPROVAZIONE STATO DELLE REVISIONI REDAZIONE, VERIFICA, APPROVAZIONE REDAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE RGQ RGQ DG STATO DELLE REVISIONI REV. N. REVISIONATI DESCRIZIONE REVISIONE DATA 0 - Prima Emissione 31/01/2006 1 5.9 Seconda Revisione

Dettagli

Complementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020

Complementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020 Complementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020 1. Istituzione proponente Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi

Dettagli

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 ENTE PARCO NAZIONALE DELL ARCIPELAGO DI LA MADDALENA Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo

Dettagli

Protocollo d intesa TRA

Protocollo d intesa TRA Protocollo d intesa TRA INAIL - DIREZIONE REGIONALE PER LA TOSCANA, con sede in Firenze, Via Bufalini n.7, rappresentata dal dott. Giovanni Asaro, nato a Trapani il 16.02.59 nella sua qualità di Direttore

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono applicare

Dettagli

Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte

Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Area della sicurezza: prevenzione incidenti Laura Marinaro Rosa D Ambrosio Piano Regionale della Prevenzione

Dettagli

PIANIFICAZIONE DI PROGETTO DI SISTEMI INFORMATIVI

PIANIFICAZIONE DI PROGETTO DI SISTEMI INFORMATIVI PIANIFICAZIONE DI PROGETTO DI SISTEMI INFORMATIVI ATTIVITA CHE ESAMINEREMO: 1. ANALISI PRELIMINARE identificazione problema / opportunita analisi di utenti, fabbisogni, requisiti, obiettivi, ecc. DOCUMENTO

Dettagli

Proposta di Documento di governance Documento 2 allegato a

Proposta di Documento di governance Documento 2 allegato a Proposta di Documento di governance Documento 2 allegato a MAB Delta del Po Il soggetto promotore della candidatura è l Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po. Il Presidente dell Ente Parco ha la

Dettagli

QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO

QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO Step 7 Elaborare un piano di miglioramento, basato sull autovalutazione report Attività 1 2 3 4 5 7.1. Raccogliere tutte le proposte relative alle azioni

Dettagli

ALLEGATOB alla Dgr n del 15 settembre 2016 pag. 1/6

ALLEGATOB alla Dgr n del 15 settembre 2016 pag. 1/6 giunta regionale 10^ legislatura ALLEGATOB alla Dgr n. 1439 del 15 settembre 2016 pag. 1/6 SEGRETARIATO CONGIUNTO ITALIA-CROAZIA (estratto dall Accordo tra le Autorità Nazionali del Programma del 13 settembre

Dettagli

MONITORAGGIO SU PROGETTO PILOTA

MONITORAGGIO SU PROGETTO PILOTA MONITORAGGIO SU PROGETTO PILOTA Progetto DSA: creare una buona scuola per un apprendimento facilitato degli allievi DSA Prof. Antonio Augenti, Dott.ssa Maria A. Geraci Dott.ssa M. Filomena Casale PREMESSA

Dettagli

Unione Europea. Ministero dell Interno PRESENTAZIONE DEI PROGETTI MODELLO C

Unione Europea. Ministero dell Interno PRESENTAZIONE DEI PROGETTI MODELLO C Unione Europea Ministero dell Interno Avviso pubblico per la presentazione di progetti finanziati sul Fondo Europeo per l Integrazione di cittadini di Paesi terzi Annualità 2010 PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

Dettagli

PROCEDURE PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO DI SOSTENIBILITÀ PROTOCOLLO ITACA REGIONE CALABRIA

PROCEDURE PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO DI SOSTENIBILITÀ PROTOCOLLO ITACA REGIONE CALABRIA PROCEDURE PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO DI SOSTENIBILITÀ PROTOCOLLO ITACA REGIONE CALABRIA Luglio 2017 Indice pag. 1 di 11 1. Introduzione 2. Attivazione del processo di certificazione 3. Strumenti di

Dettagli

INTERNAL AUDIT. Rapporto Finale Audit Roma, Dicembre 2014

INTERNAL AUDIT. Rapporto Finale Audit Roma, Dicembre 2014 INTERNAL AUDIT Rapporto Finale Audit 2014 Roma, Dicembre 2014 2 Il presente documento risponde all esigenza di dare adeguata informazione al vertice aziendale sulle attività svolte dall Internal Audit

Dettagli

Gioia Tauro 5 luglio Giornata Conclusiva e Presentazione dei Risultati

Gioia Tauro 5 luglio Giornata Conclusiva e Presentazione dei Risultati Gioia Tauro 5 luglio 2007 Trasferimento di conoscenze e protocolli operativi finalizzati al controllo delle emissioni in atmosfera, al monitoraggio di qualità dell aria e alla modellistica di diffusione

Dettagli

APPLICAZIONE PILOTA DEI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE NELLE AREE PROTETTE

APPLICAZIONE PILOTA DEI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE NELLE AREE PROTETTE APPLICAZIONE PILOTA DEI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE NELLE AREE PROTETTE Cosa devono sapere le organizzazioni responsabili di aree protette che vogliono sviluppare un sistema di gestione ambientale per

Dettagli

Il D.Lgs. 231/2001 e l esperienza di Confindustria Bergamo. Stefano Lania Servizio Fiscale e Societario 13 Novembre 2013

Il D.Lgs. 231/2001 e l esperienza di Confindustria Bergamo. Stefano Lania Servizio Fiscale e Societario 13 Novembre 2013 Il D.Lgs. 231/2001 e l esperienza di Confindustria Bergamo Stefano Lania Servizio Fiscale e Societario 13 Novembre 2013 1 L approccio di Confindustria Confindustria ha avuto modo di fornire in diverse

Dettagli

Il ruolo di ARPA a supporto e sollecitazione

Il ruolo di ARPA a supporto e sollecitazione Il ruolo di ARPA a supporto e sollecitazione dell Ente locale: i dati ambientali Documento di Scoping, Rapporto ambientale e monitoraggio nella VAS: attrezzi fondativi del governo del territorio e dell

Dettagli

PROGETTARE SISTEMI INFORMATIVI. Fasi e relativi approcci

PROGETTARE SISTEMI INFORMATIVI. Fasi e relativi approcci PROGETTARE SISTEMI INFORMATIVI Fasi e relativi approcci OBIETTIVI 1. Descrivere un approccio generale per pianificare e impostare il progetto di un S.I. 2. Identificare i passi fondamentali 3. Illustrare

Dettagli

Pianificazione territoriale e sviluppo economico

Pianificazione territoriale e sviluppo economico LIFE AMBIENTE ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE L ENERGIA E L AMBIENTE Pianificazione territoriale e sviluppo economico PROVINCIA DI ROVIGO INIZIATIVE IMMOBILIARI INDUSTRIALI UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA

Dettagli

TRA. L Unione delle Terre d Argine (MO), rappresentato dalla Presidente Luisa Turci;

TRA. L Unione delle Terre d Argine (MO), rappresentato dalla Presidente Luisa Turci; ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DENOMINATO DALLO STUDIO DI FATTIBILITÀ ALLA COSTITUZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE PER LA LEGALITÀ E IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA IN ATTUAZIONE

Dettagli

Operations Management Team

Operations Management Team Operations Management Team www.omteam.it 1 OPERATIONS MANAGEMENT TEAM: un approccio scientifico per soluzioni pratiche Process Analysis & Improvement www.omteam.it 2 L Operations Management Team Nasce

Dettagli

Protocollo d intesa tra l Istituto Nazionale di Statistica, il Comune di Genova e l Università degli Studi di Genova

Protocollo d intesa tra l Istituto Nazionale di Statistica, il Comune di Genova e l Università degli Studi di Genova Protocollo d intesa tra l Istituto Nazionale di Statistica, il Comune di Genova e l Università degli Studi di Genova L'Istituto Nazionale di Statistica, di seguito denominato Istat, con sede in Roma, Via

Dettagli

Assolombarda Servizi propone nuovi corsi di Formazione sui principali temi d innovazione, Controllo della Qualità e Sistemi di Gestione.

Assolombarda Servizi propone nuovi corsi di Formazione sui principali temi d innovazione, Controllo della Qualità e Sistemi di Gestione. CATALOGO CORSI Assolombarda Servizi opera nel settore della formazione manageriale da oltre 25 anni e propone, accanto alla formazione a catalogo coaching, formazione personalizzata su misura e interventi

Dettagli

Per una migliore qualità della vita

Per una migliore qualità della vita Per una migliore qualità della vita Gli standard ISO 50001 e UNI 11352 per l efficienza energetica: opportunità, benefici e ritorni degli investimenti QUALITY ENVIRONMENT Umberto Chiminazzo ENERGY PRODUCT

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS Deliberazione 25 gennaio 2010 - ARG/elt 4/10 Procedura per il miglioramento della prevedibilità delle immissioni dell energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili

Dettagli

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA

SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE LAZIO, con sede e domicilio legale in Roma, viale Cristoforo Colombo.., C.F.., rappresentata dal Presidente della Regione.. Nato a il E L AGENZIA SPAZIALE EUROPEA

Dettagli

Uff.II. Competizioni di informatica nella scuola dell obbligo - Olimpiadi di problem solving -

Uff.II. Competizioni di informatica nella scuola dell obbligo - Olimpiadi di problem solving - Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l Autonomia Scolastica Uff.II Competizioni di informatica

Dettagli

STANDARD DI RIFERIMENTO PARTE I:

STANDARD DI RIFERIMENTO PARTE I: GRI CONTENT INDEX Il Bilancio Sociale 2012 è stato redatto secondo le Sustainability Reporting Guidelines versione 3.1, predisposte da Global Reporting Initiatives (GRI). La tabella che segue ha la finalità

Dettagli

REGIONE PUGLIA. Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO

REGIONE PUGLIA. Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO REGIONE PUGLIA Area Politiche per l Ambiente, le Reti e la Qualità Urbana SERVIZIO ATTIVITA ESTRATTIVE PROGETTO ESECUTIVO IMPLEMENTAZIONE DEL MARCHIO REGIONALE E ASSISTENZA TECNICA ALLO SPORTELLO UNICO

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Servizio di collaudo

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Servizio di collaudo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Servizio di collaudo Indice dei contenuti 1. SCHEDA SERVIZIO COLLAUDO...3 1.1. TIPOLOGIA... 3 1.2. SPECIFICHE DEL SERVIZIO... 3 1.2.1 Descrizione

Dettagli

Unione Europea. Ministero dell Interno PRESENTAZIONE DEI PROGETTI MODELLO B

Unione Europea. Ministero dell Interno PRESENTAZIONE DEI PROGETTI MODELLO B Unione Europea Ministero dell Interno Avviso pubblico per la presentazione di progetti finanziati sul Fondo Europeo per l Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi Azione 1/Annualità 2010 PRESENTAZIONE

Dettagli

Al Magnifico Rettore Prof. Gaetano Manfredi. Al Direttore Generale Dott. Francesco Bello

Al Magnifico Rettore Prof. Gaetano Manfredi. Al Direttore Generale Dott. Francesco Bello Nucleo di Valutazione dell Ateneo Federico II di Napoli Al Magnifico Rettore Prof. Gaetano Manfredi Al Direttore Generale Dott. Francesco Bello All ANVUR e al Dipartimento Funzione Pubblica, tramite l

Dettagli

Azione amministrativa e benessere nei territori di area vasta

Azione amministrativa e benessere nei territori di area vasta Forum PA 27 maggio 2015 La misurazione del benessere e della smartness: nuovi strumenti territoriali per amministratori e cittadini Azione amministrativa e benessere nei territori di area vasta di Teresa

Dettagli

EUROPEAN PROJECT MANAGEMENT QUALIFICATION - epmq. Fundamentals. Syllabus 1.5

EUROPEAN PROJECT MANAGEMENT QUALIFICATION - epmq. Fundamentals. Syllabus 1.5 EUROPEAN PROJECT MANAGEMENT QUALIFICATION - epmq Fundamentals Syllabus 1.5 Scopo Questo documento presenta il syllabus di epmq Modulo 1 Fundamentals. Il syllabus descrive, attraverso i risultati del processo

Dettagli

Le Indicazioni programmatiche e di coordinamento della Regione Toscana in merito alle risorse europee a gestione diretta

Le Indicazioni programmatiche e di coordinamento della Regione Toscana in merito alle risorse europee a gestione diretta Le Indicazioni programmatiche e di coordinamento della Regione Toscana in merito alle risorse europee a gestione diretta Delibera 789 del 30/09/2013 Indicazioni programmatiche e di coordinamento operativo

Dettagli

PROGETTARE PROGETTARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione

PROGETTARE PROGETTARE. Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione. 00 xx/xx/xxxx Prima emissione PROGETTARE Rev. Data Causale Redazione Verifica Approvazione 00 xx/xx/xxxx Prima emissione INDICE SCOPO DELLA PROCEDURA RESPONSABILITÀ CAMPO DI APPLICAZIONE MODALITÀ OPERATIVE MONITORAGGIO E MISURAZIONE

Dettagli

IISS E. Bona. Copia controllata

IISS E. Bona. Copia controllata PROGETTAZIONE ATTIVITA DIDATTICA Pagina 1 di 6 Copia controllata 1 Scopo e Campo di Applicazione Scopo della presente procedura è definire le responsabilità e le modalità per una gestione pianificata e

Dettagli

PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELLA MISURA 511 ASSISTENZA TECNICA DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/13

PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELLA MISURA 511 ASSISTENZA TECNICA DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/13 Allegato A PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELLA MISURA 511 ASSISTENZA TECNICA DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/13 1. Obiettivi della misura Ai sensi dell art. 66 del Reg CE 1698/2005 gli interventi dell

Dettagli

Programma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare

Programma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare Programma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Gran parte delle azioni previste dal programma

Dettagli

COMUNE DI GAGLIANICO. Provincia di Biella PROTOCOLLO D INTESA PER LO SVILUPPO DI UN SISTEMA DI TELERISCALDAMENTO URBANO E DELLA NECESSARIA

COMUNE DI GAGLIANICO. Provincia di Biella PROTOCOLLO D INTESA PER LO SVILUPPO DI UN SISTEMA DI TELERISCALDAMENTO URBANO E DELLA NECESSARIA COMUNE DI GAGLIANICO Provincia di Biella PROTOCOLLO D INTESA PER LO SVILUPPO DI UN SISTEMA DI TELERISCALDAMENTO URBANO E DELLA NECESSARIA ELABORAZIONE DI UNA CONCESSIONE DI CONVENZIONE E PER LA GESTIONE

Dettagli