Sicurezza dei pazienti Svizzera. Sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici ( ) Piano d azione

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1 Think Tank Sicurezza dei pazienti Svizzera ( ) Sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici Piano d azione

2 NOVE AREE DI INTERVENTO IN CINQUE SETTORI Gli errori possono verificarsi nel corso dell intero iter di cura, dall accesso alla cura «corretta» alla formulazione della diagnosi, al trattamento vero e proprio, fino all assistenza successiva. Talvolta, un errore è all origine di quello successivo oppure un certo tipo di errore, per esempio di comunicazione, si estende ad altri settori tramite le interfacce. Di rado un errore è il risultato dell azione di un singolo, in genere è sistemico. Anche se non è facile costituire chiare categorie di errori, né in base alla loro origine né al loro manifestarsi, in collaborazione con esperti la Fondazione Sicurezza dei pazienti Svizzera ha definito nove aree di intervento, le quali vanno intese come «contenitori» che riepilogano aspetti più specifici, non come categorie esclusive. Errori in ambito diagnostico Errori in ambito terapeutico Errori nel ambito della comunicazione / dell interazione con pazienti e familiari Misure terapeutiche non medicamentose Errori legati alla farmacoterapia Misure restrittive della libertà Errori nei punti di interfaccia Errori nell approccio a comportamenti che mettono in pericolo la persona stessa e terzi Errori strutturali, latenti Errori nell approccio alle tendenze suicide 02 Piano d azione «Sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici»

3 CAMPI D AZIONE Per migliorare la sicurezza dei pazienti nell assistenza ai malati psichici, nei prossimi anni sarà assolutamente necessario svolgere attività e attuare misure a livello di società, ricerca, pratica, formazione e perfezionamento. Sicurezza dei pazienti Svizzera e il gruppo di esperti coinvolto propongono quattro campi d azione quale orientamento per gli anni a venire. I settori tematici e la valutazione della loro importanza hanno funto da base: la definizione delle priorità è servita per derivare la necessità di intervento, idee e spunti concreti sono stati utilizzati per descrivere i campi d azione. Si tratta di avviare delle tendenze e di intensificare l approfondimento del tema. Nel contesto concreto, altre idee o misure possono essere più importanti dei campi d azione qui menzionati. Gli approcci proposti intendono fornire un impulso ad affrontare l argomento e coinvolgono la società, gli specialisti e le persone colpite. 1: sensibilizzazione 2: ricerca 3: attuazione 4: formazione e perfezionamento Piano d azione «Sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici» 03

4 AMBITO D AZIONE 1: SENSIBILIZZAZIONE Gli specialisti devono essere sensibilizzati sulla possibilità che si verifichino errori nell ambito della diagnosi. La possibilità di seri disturbi somatici oltre a quelli psichici deve essere presa sul serio durante il processo diagnostico. Allo stesso tempo, l accertamento di disturbi somatici, per esempio presso il medico di famiglia, deve includere come standard anche quello di eventuali disturbi di natura psichica. A tale scopo, gli specialisti devono essere consapevoli che in questo ambito gli errori sono ancora troppo frequenti. L introduzione standardizzata di screening a bassa soglia offerti dagli specialisti potrebbe essere una soluzione per evitare di dimenticare uno dei due aspetti. Circoli di qualità e conferenze potrebbero essere occasioni di approfondimento, mentre consulenze e visite specialistiche per chiarimento dovrebbero diventare misure standard. I pazienti devono essere informati ed esortati a chiedere la diagnosi nell altra disciplina. Gli specialisti dovrebbero rispondere in modo standard e conforme alle direttive a domande a livello di diagnostica differenziale. Prestando una maggiore attenzione e acquisendo la consapevolezza che questo tipo di errori è frequente, il rischio si riduce. Benché la sensibilizzazione carente sia solo un aspetto che influisce sul manifestarsi di errori di diagnosi, in questo ambito intravvediamo un ampio potenziale di prevenzione. Serve una lobby che rappresenti gli interessi della sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici. Per evitare gli errori strutturali, a livello politico occorre creare il margine d azione per mettere in discussione, analizzare e modificare le infrastrutture e le strutture di presa a carico. Ciò è possibile solo potendo contare su risorse finanziarie e avviando cambiamenti sistemici. Affinché vengano messi a disposizione posti per la degenza, si instauri una migliore struttura per l assistenza successiva o aumenti il personale, bisogna intervenire sulle strutture politiche e investire fondi pubblici. Deve essere chiaro che le condizioni strutturali influiscono direttamente sulla sicurezza dei pazienti e sugli eventuali rischi che essi corrono. In infrastrutture per adulti, per esempio, è difficile garantire un assistenza adeguata e sicura a bambini e adolescenti. Tutti gli specialisti sono esortati a tematizzare questi pericoli sistemici e strutturali, e a esigere miglioramenti. Associazioni e società specialistiche potrebbero per esempio unirsi in un organo volto a rappresentare i loro interessi al cospetto dell opinione pubblica. Anche se nel presente documento si presta particolare attenzione alla presa a carico di bambini e adolescenti, l opera di lobbismo è imprescindibile anche per altri gruppi. La sensibilizzazione sulle lacune nell assistenza e l'eliminazione delle stesse sono essenziali anche per i delinquenti malati psichici, i malati psichici con handicap mentali o le persone con gravi disturbi che necessitano di un trattamento in un contesto chiuso. 04 Piano d azione «Sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici»

5 L opinione pubblica deve continuare a ricevere informazioni sulle malattie psichiche. Anche se in questo ambito negli ultimi anni sono stati compiuti grandi progressi a livello di eliminazione del tabù che aleggiava sulle malattie psichiche, il fabbisogno di informazione rimane notevole. L informazione è essenziale per ridurre e prevenire la stigmatizzazione e i pregiudizi legati all ignoranza, i quali contribuiscono a fomentare un atteggiamento sociale che si ripercuote sulla sicurezza dei pazienti e sulla struttura di presa a carico. Le attività svolte e gli sforzi profusi in questo settore devono essere ampliati e moltiplicati. Maggiore coinvolgimento di malati e familiari. Benché negli ultimi anni le persone colpite (peers) e i familiari siano stati maggiormente coinvolti sia nell assistenza di persone con malattie acute sia nella sensibilizzazione dell opinione pubblica, urge potenziare ulteriormente le associazioni di pazienti e familiari e le reti di contatti. In tal senso, le campagne di informazione e la presenza nelle cliniche, nella presa a carico ambulatoriale, nell assistenza successiva a lungo termine e nella riabilitazione rappresentano nuovi e importanti punti da cui ripartire. AMBITO D AZIONE 2: RICERCA Devono essere generati dati scientifici sugli errori nella terapia non medicamentosa. Servono progetti di ricerca vertenti sulla definizione, l origine e le conseguenze degli errori nelle terapie non medicamentose. Negli anni a venire, la ricerca deve rispondere a domande come «Che cosa sono gli errori nella psicoterapia?», «Come rilevare gli errori nella psicoterapia?», «Un errore deve sempre essere «visibile»?» e «Quali effetti collaterali e danni provocano queste terapie?». Lo sviluppo di e la ricerca su strategie volte a ridurre gli errori diagnostici devono essere potenziati. Oltre alla sensibilizzazione, è necessario sviluppare approcci che riducano il tasso di errori nel ambito della diagnosi. A tale scopo, servono studi che illustrino i fattori di successo per la riduzione di errori. Ricerca con e sui familiari. I familiari sono al contempo importanti partner nella cura di malati psichici e parte in causa. In futuro, studi specifici dovrebbero rispondere a domande quali «Come convivono con la malattia i familiari?», «Come e quando è possibile coinvolgere i familiari nella cura?» o «A quali problemi sono esposti i familiari di determinati gruppi di pazienti?». Generazione di dati comprovati per lo sviluppo di linee guida. Per incrementare ulteriormente la qualità delle cure e creare standard vincolanti, occorre portare avanti un tipo di ricerca che consenta la formulazione di linee guida. Dati scientifici al di fuori della cura acuta. Al fine di capire meglio e quindi di migliorare la riabilitazione di malati psichici e l inclusione dei malati cronici, vanno concepiti e condotti studi che analizzino le circostanze, le esigenze e le risorse delle persone che si trovano in queste situazioni, e che forniscano risposte a domande quali «Come deve essere gestito un efficace reinserimento dopo una grave malattia psichica?». Piano d azione «Sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici» 05

6 AMBITO D AZIONE 3: ATTUAZIONE L attuazione di misure già esistenti deve sempre essere intesa nel contesto della rispettiva situazione e del rispettivo istituto. Nel quadro del presente piano d azione, quindi, non è possibile raccomandare progetti e scenari concreti. Tutti i rappresentanti dei diversi gruppi professionali e di pazienti sono esortati a partecipare a un implementazione interdisciplinare di misure concrete nel proprio istituto, nonché a valutare, sviluppare e proporre possibilità di attuazione. Il rilevamento sistematico di never event e di altri eventi indesiderati evitabili deve essere ulteriormente ampliato. Ciò che in molti settori della medicina somatica è vieppiù standard deve essere radicato sistematicamente anche nell assistenza a malati psichici. Sistemi di notifica come il CIRS devono essere introdotti in modo capillare pure in questo ambito: il rilevamento sistematico degli incidenti consente infatti lo svolgimento di analisi sistematiche degli errori dalle quali trarre informazioni per la prevenzione. L ampliamento dei sistemi di segnalazione consente di evitare e di ridurre gli errori, ma anche di radicare ulteriormente un approccio costruttivo agli stessi. Occorre costituire circoli di qualità per discutere in modo specifico errori diagnostici nei punti di interfaccia tra patologie somatiche e psichiche. Per minimizzare il rischio di errori diagnostici, vanno organizzati eventi fissi. In seno a circoli di qualità, è possibile redigere schede informative destinate anche agli specialisti dell assistenza di base. Questi organi possono altresì fungere da interlocutori e da sostegno per l assistenza specialistica. Devono essere attuate le misure note per la prevenzione di errori durante il trattamento. Sono intesi in particolare i provvedimenti volti a prevenire gli errori legati alla farmacoterapia, all approccio alle tendenze suicide e a comportamenti che mettono in pericolo la persona stessa e terzi, e all adozione di misure restrittive della libertà. Considerato che questi ultimi tre settori sono di importanza vitale per i pazienti, va fatto tutto il necessario per evitare gli errori, per esempio attuando a livello capillare le misure esistenti, mettendo a disposizione le risorse del caso e creando strutture che permettano di passare dalla teoria alla pratica. Occorre migliorare l interazione tra i diversi fornitori di prestazioni. Migliorando l inoltro di informazioni tra fornitori di prestazioni, si riducono gli errori nei punti di interfaccia. L attenzione deve essere focalizzata in particolare sulle persone con affezioni croniche, le cui cure sono sovente prestate da diverse istituzioni. Gli sforzi in tal senso non dovrebbero limitarsi al gruppo dei malati cronici. Tutti i pazienti sono esposti in tutti i punti di interfaccia al rischio di una comunicazione lacunosa. 06 Piano d azione «Sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici»

7 AMBITO D AZIONE 4: FORMAZIONE E PERFEZIONAMENTO L importanza di una comunicazione / un interazione adeguata con i pazienti e i familiari, come pure del coinvolgimento attivo dei pazienti nella pianificazione della cura, devono essere parte integrante dei programmi di formazione e perfezionamento. Le questioni inerenti al coinvolgimento dei pazienti e alla gestione delle disposizioni dei pazienti psichiatrici devono essere maggiormente approfondite già a livello di formazione. Il coinvolgimento dei pazienti, dei familiari e dei rappresentanti dei pazienti nella pianificazione della cura deve essere considerato lo «state of the art» nella formazione e nel perfezionamento degli specialisti. Il tema «Shared Decision-Making» deve essere considerato un aspetto centrale della comunicazione in tutti i settori della cura, dalla pianificazione, all attuazione e alla conclusione. Analogamente, il cosiddetto approccio «Recovery» rappresenta un importante prospettiva per perseguire la guarigione coinvolgendo tutte le parti in causa. Questi punti di vista devono a loro volta essere integrati nella formazione e nel perfezionamento. Il tema della sicurezza dei pazienti deve essere presente nella formazione di tutti gli specialisti. Non basta che alcuni gruppi professionali, per esempio il personale medico, vengano formati sistematicamente in materia di sicurezza dei pazienti, benché anche in questo settore si possa fare molto di più. Questo tema deve essere integrato nel piano di formazione di tutte le professioni. In questo ambito, gli specialisti dovrebbero essere formati anche in merito alle analisi sistematiche degli errori affinché sia più chiara l origine di errori in sistemi complessi. Benché alcuni centri di formazione abbiano già integrato questi aspetti nel loro piano di studio, è essenziale che ciò avvenga per tutti i gruppi professionali. Occorre integrare temi come la stigmatizzazione e gli errori strutturali nella formazione. È auspicabile che anche temi indirettamente legati al comportamento concreto degli specialisti e delle persone colpite vengano integrati nella formazione e del perfezionamento. Affrontando problemi come l auto-stigmatizzazione o la stigmatizzazione da parte di terzi, nonché le lacune assistenziali in determinati settori, si crea un ampia base dalla quale attingere per cercare soluzioni. Questi temi dovrebbero pertanto figurare nei piani di studio nell ottica di una maggiore informazione. Per migliorare la sicurezza dei pazienti nell assistenza ai malati psichici, nei prossimi anni sarà assolutamente necessario svolgere attività e attuare misure a livello di società, ricerca, pratica, formazione e perfezionamento. Piano d azione «Sicurezza dei pazienti nell assistenza a malati psichici» 07

8 Think Tank Sicurezza dei pazienti Svizzera Fondazione per la Sicurezza dei Pazienti Direzione e contatto Asylstrasse 77, CH 8032 Zurigo Telefono +41 (0) Fax +41 (0) info@securitedespatients.ch Sede della Fondazione: c/o Accademia Svizzera delle Scienze Mediche (ASSM), Petersplatz 13, CH-4051 Basilea Il piano d azione è sostenuto dalle società e dalle organizzazioni seguenti:

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