I colloqui scuola-famiglia: la collaborazione per la costruzione del PEI
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- Giordano Ranieri
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1 I colloqui scuola-famiglia: la collaborazione per la costruzione del PEI CTI MONZA 9 MARZO 2017 Dott.ssa Claudia Trombetta claudia.trombetta@ .it
2 La frase più pericolosa in assoluto è: abbiamo sempre fatto così Grace Hopper
3 Il mio modo personale di intendere il coinvolgimento della famiglia nella costruzione del PEI
4 Cosa significa coinvolgere la famiglia nella costruzione del PEI? Leggerlo ai genitori e farlo firmare? Solo da parte dell insegnante di sostegno o dell intero C.di C.? Lasciarlo ai genitori affinché lo leggano a casa?
5 Ascoltare le loro riflessioni e proposte prima o dopo la stesura? Accogliere le loro idee ed esigenze sugli obiettivi educativi? Su quelli didattici?
6 Chiedere la loro opinione relativa all uscire dalla classe o no? Relativa alla programmazione semplificata o differenziata? Conoscere com è il bambino nell extrascuola? Cosa fa? Cosa gli piace? Fare una valutazione semestrale con loro del PEI?
7 Cos è il PEI? Un documento in cui vengono descritti gli interventi ed i percorsi integrati alla programmazione di classe in coerenza con gli orientamenti e la attività extrascolastiche di carattere riabilitativo e socio-educativo. da Vedemecum Scuola Coordown
8 Cos è il PEI? E un progetto globale di vita dell alunno per un determinato periodo (anno scolastico) durante il quale vanno effettuate verifiche e apportate eventuali modifiche Idem
9 Cos è il PEI? Il PEI va discusso e redatto dal GLHO, composto da operatori dei servizi sanitari-riabilitativi, dai genitori eventualmente affiancati da esperti loro referenti e dal Consiglio di classe al completo). Idem
10 Cos è il PEI? Deve essere firmato per approvazione da tutti i componenti del GLHO, compresi i genitori. Va redatto in tempo utile, preferibilmente nel mese di maggio dell a.s. precedente e poi confermato il successivo settembre. Idem
11 Cosa significa coinvolgere la famiglia? E necessario che i rapporti fra istituzione scolastica e famiglia avvengano, per quanto possibile, nella logica del supporto alla famiglie medesime in relazione alle attività scolastiche ed al processo di sviluppo dell alunno con disabilità Linee Guida Ministeriali 2009
12 Cosa significa coinvolgere la famiglia? La famiglia rappresenta un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell alunno con disabilità, sia in quanto fonte di informazione preziose sia in quanto luogo in cui avviene la continuità tra educazione formale ed educazione informale Linee guida ministeriali 2009
13 Riprendete le domande inziali, e provate a riflettere se rispondereste in modo differente a qualcuna di esse
14 Essere alleati vuol dire «.avere un fine comune (e questo talvolta non è affatto scontato o semplice), puntare a questo fine con ruolo e mezzi diversi che reciprocamente vengano rispettati.» D.Ianes
15 Essere alleati vuol dire.. «.. Avere valutazioni e percezioni magari anche molto diverse, ma mediarle in una prospettiva condivisa attraverso la comunicazione democratica ed una dimensione valoriale concorde.» D. Ianes
16 Essere alleati vuol dire. «. tutto questo costa fatica, tempo, frustrazioni» D.Ianes
17 Gli strumenti per la collaborazione
18 Gli strumenti per la collaborazione La fiducia reciproca che, inizialmente, può solo essere un «credito di fiducia» Lettura : «La fiducia» La fiducia verso il ragazzo
19 Gli strumenti per la collaborazione La partecipazione attiva «Genitori attivi di una mamma»
20 Punti di apprendimento della narrazione
21 Gli strumenti della collaborazione Il rispetto delle fragilità «La nascita di un bambino» oppure «Madri»
22 Punti di apprendimento della narrazione
23 Gli strumenti della collaborazione La valorizzazione delle competenze I risultati delle ricerche
24 Gli strumenti della collaborazione Il tempo «Non c è tempo»
25 Punti di apprendimento della narrazione
26 Gli strumenti della collaborazione Un clima «avalutativo»
27 La collaborazione richiede di Non essere mai data per scontata Rinnovarsi Essere coltivata e si costruita giorno dopo giorno Essere verificata attraverso feedback costanti
28 «Un mosaico di esperienze»
29 Punti di apprendimento della narrazione
30 Quindi, ora, pensando alle prossime comunicazioni. Come le farei? Dove le farei? Per quanto tempo? Con che frequenza? Con che periodicità vorrei incontrare i genitori? Cosa direi ai genitori? Cosa vorrei chiedere(non richiedere) ai genitori?
31 Quindi, ora, pensando al prossimo colloquio. Cosa potrei valorizzare? Cosa eviterei di giudicare? Di cosa eviterei di parlare? Di cosa vorrei parlare di più? In cosa mi sentirei di pari livello?
32 Il problema della collaborazione, in fondo, è. Un problema di inclusione ed accoglienza della diversità
33 Ciò che, in fondo, unisce genitori ed insegnanti è. «Il dubbio e la ricerca»
34 «Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa» Daniel Boorstin
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