LEGGI NAZIONALI E REGIONALI SUI SERVIZI PUBBLICI LOCALI

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1 LEGGI NAZIONALI E REGIONALI SUI SERVIZI PUBBLICI LOCALI I contenuti della nuova legge della Regione Lombardia Direzione Generale Servizi di Pubblica Utilità - Regione Lombardia Ing. Carmelo Di Mauro Dirigente Struttura Servizio Idrico Integrato e Usi delle Acque Bergamo, 3 febbraio 2004

2 LA LEGGE REGIONALE 26/03 Mettere l utente al centro dell attenzione Rispondere alle attese del sistema degli Enti Locali e dei fornitori di servizi con una normativa chiara Disciplinare, con una legge integrata, i Servizi pubblici locali che presentano elementi di trasversalità Colmare lo spazio di indeterminatezza legislativa nazionale Contribuire ad una autentica liberalizzazione dei mercati e alla competitività del sistema economico 2

3 LA DEFINIZIONE Sono definiti come Servizi Locali di Interesse Economico Generale: la gestione dei rifiuti urbani la distribuzione dell energia elettrica e termica e del gas naturale la gestione dei sistemi integrati di alloggiamento delle reti nel sottosuolo la gestione del servizio idrico integrato Cosa hanno in comune: l universalità della prestazione l accessibilità dei prezzi 3

4 STRUTTURA DELLA PROPOSTA DI LEGGE Titolo I Disposizioni generali : contiene le norme di principio applicabili a tutti i Servizi Titolo II Gestione dei rifiuti Titolo III Disciplina del settore energetico Titolo IV Disciplina per l utilizzo del sottosuolo : è la prima legge regionale per l uso razionale della risorsa sottosuolo Titolo V Disciplina delle risorse idriche Titolo VI - Sanzioni e norme transitorie e finali 4

5 IL RUOLO DELL ENTE LOCALE Rafforzare il ruolo di indirizzo e governo del sistema abbandonando progressivamente quello di organizzazione e gestione dei servizi Assegnare il servizio con modalità che garantiscano le migliori condizioni per il cittadino-utente Controllare e monitorare la regolare esecuzione del Contratto di Servizio 5

6 IL RUOLO DELLA REGIONE Creare strumenti per l efficace tutela dell utente Assistere e supportare gli Enti Locali nello svolgimento delle proprie funzioni, con particolare attenzione alle forme associate che favoriscono la crescita di sinergie e di economie di scala Finanziare la realizzazione di opere e infrastrutture per i Servizi Sviluppare azioni per l educazione e la formazione 6

7 LA CENTRALITA DELL UTENTE Qualità, regolarità, continuità, accessibilità, economicità dei Servizi Fruibilità in condizioni di uguaglianza e di equità, consolidando i valori di solidarietà attraverso: misure di sostegno per i cittadini che si trovano in situazioni di vulnerabilità (soggetti svantaggiati) garanzia dell erogazione dei Servizi sull intero territorio regionale (aree svantaggiate rurali o montane) 7

8 LA CENTRALITA DELL UTENTE Efficaci meccanismi di controllo, di reclamo e di rimborso automatico in caso di prestazioni inferiori ai livelli minimi di accettabilità Sistema di garanzia a tutela dell utente, composto da un insieme di tre elementi: La carta dei servizi Il Garante dei Servizi L Osservatorio Risorse e Servizi (ORS) 8

9 IL SISTEMA DI GARANZIA La Carta dei Servizi Con la Carta dei Servizi il soggetto erogatore si impegna direttamente con il cittadino-utente a garantire: qualità, continuità e sicurezza del Servizio trasparenza e uguaglianza nelle condizioni praticate rimedi per le inottemperanze Uniformare l approccio alla carta dei servizi sul territorio regionale 9

10 IL SISTEMA DI GARANZIA Il Garante dei Servizi Il Garante dei Servizi è un organismo preposto al controllo e al monitoraggio della qualità dei servizi forniti: vigila sulla completa attuazione delle norme e degli indirizzi attiva azioni di benchmarking e pubblicizzazione fornisce agli Enti locali strumenti ed elementi per gestire adeguatamente il rapporto con l erogatore di servizi tende a realizzare un sistema di accreditamento dei fornitori di servizi 10

11 IL SISTEMA DI GARANZIA L Osservatorio Risorse e Servizi L Osservatorio (ORS), supporta gli Enti Locali mediante: redazione dei capitolati tipo per le gare, comparazione delle Carte dei servizi, monitoraggio dell evoluzione del quadro normativo E lo strumento che consente al Garante di operare, attraverso: gestione delle banche dati per i Servizi erogati misurazione degli indicatori di qualità oggettiva e percepita (customer satisfaction) attivazione di meccanismi di confronto comparativo 11

12 I MODELLI GESTIONALI Definizione dei segmenti di cui si compone il servizio: proprietà di reti e impianti gestione delle reti: investimenti e interventi di valorizzazione/adeguamento degli assets erogazione del sevizio: attività funzionali alla corretta fornitura del servizio all utente Libertà di scelta del modello gestionale e degli assetti rispetto ai diversi segmenti, purchè finalizzata a: economicità, qualità, efficienza del servizio salvaguardia dell integrità delle dotazioni infrastrutturali nel tempo e loro valorizzazione 12

13 I MODELLI GESTIONALI Modalità di affidamento: procedure di pubblica evidenza o comunque compatibili con le discipline comunitarie e nazionali si applicano all erogazione del servizio, che non deve includere necessariamente la gestione delle reti possibilità di affidamento congiunto di una pluralità di servizi Sostegno all Ente locale e alle gestioni associate (rafforzamento della domanda) 13

14 IL TRANSITORIO Le gestioni in corso, affidate senza procedura a evidenza pubblica, cessano entro 31/12/2006 QUINDI 3 anni per rafforzare la propria capacità imprenditoriale 3 anni per prepararsi all apertura del mercato OPPORTUNITÀ PER IL GESTORE USCENTE Possibilità di premiare chi offre le migliori condizioni ai gestori uscenti, associandoli per l erogazione di specifiche componenti del Servizio 14

15 GESTIONE DEI RIFIUTI Obiettivi Ridurre la produzione del rifiuto intervenendo sui processi produttivi Ridurre la quantità di rifiuti avviati a smaltimento almeno del 20% entro il 2005 con il recupero, il riciclaggio e la termovalorizzazione Spingere l effettivo recupero fino al 60% nel 2010 Contenere il ricorso a discarica a materiali non altrimenti utilizzabili, facilitando la crescita di un mercato dei rifiuti recuperati 15

16 GESTIONE DEI RIFIUTI Ruolo degli Enti locali Rafforzamento dell azione di indirizzo e programmazione delle province, indirizzandole verso forme di pianificazione strategica Possibilità per i comuni di conferire i rifiuti urbani presso impianti che smaltiscono a condizioni qualitativamente migliori e con riduzione dei costi a carico dei cittadini 16

17 DISCIPLINA DEL SETTORE ENERGETICO Incrementare il grado di competitività del sistema energetico lombardo Incentivare le forme di risparmio energetico, favorendo l innalzamento dei livelli di razionalizzazione ed efficienza Favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili Promuovere la ricerca e l innovazione tecnologica nel rispetto della tutela ambientale 17

18 UTILIZZO DEL SOTTOSUOLO Il sottosuolo come bene pubblico e risorsa da valorizzare Garanzia di un impiego razionale e condiviso del sottosuolo Promozione della realizzazione di strutture polifunzionali assimilate alle opere di urbanizzazione primaria Redazione del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo da parte di Comuni con previsioni decennali Realizzazione di banche dati sul sottosuolo 18

19 DISCIPLINA DELLE RISORSE IDRICHE Tutela e valorizzazione del patrimonio idrico, in linea con la Direttiva Quadro della UE Miglioramento della qualità delle acque attraverso la prevenzione e la riduzione dell inquinamento Uso sostenibile e durevole delle risorse idriche Definizione di regole più flessibili per l attuazione del Servizio Idrico Integrato 19

20 DISCIPLINA DELLE RISORSE IDRICHE Pluralità di forme organizzative dell ATO Nel caso di ATO che abbiano in comune un medesimo bacino idrografico, la programmazione degli interventi e le politiche tariffarie per quel bacino devono essere coerenti: definizione di inter-ambiti Le tariffe devono tener conto: della necessità di una gradualità nell applicazione di articolazione per zone o soggetti svantaggiati degli investimenti già effettuati dai Comuni 20

21 DISCIPLINA DELLE RISORSE IDRICHE Possibilità di affidamento ad una pluralità di soggetti erogatori articolati territorialmente, nel rispetto dell integrazione del ciclo Possibilità di separazione fra erogazione del servizio e gestione delle reti Finanziamenti regionali per gli investimenti, con priorità a società patrimoniali pubbliche rappresentative di aggregazioni significative che abbiano realizzato la separazione tra gestione delle reti e erogazione del servizio che non effettuino l erogazione del servizio 21

22 PROPRIETÀ FINANZA ATO GESTIONE RETI SERVIZIO LEGGE GALLI INVEST TARIFFA 22

23 REGIONE BOND FINANZA FONDAZIONI BANCHE BEI TARIFFA PROPRIETÀ GESTIONE RETI ATO SERVIZIO INVEST REGIONE LOMBARDIA 23

24 LE LINEE STRATEGICHE La centralità dell utente impone una governance pubblica Regolamentazione e regolazione Libertà di scelta: del singolo utente dell Ente locale Controllo e garanzia Le utilities non servono per fare cassa Non si possono perdere le leve strategiche di controllo (es. blackout, siccità) 24

25 LE LINEE STRATEGICHE Il modello di riferimento: separazione della gestione delle reti dall erogazione del servizio Rete pubblica e gestita dal pubblico Servizio gestito dal mercato, senza aiuti pubblici Inevitabili risorse pubbliche per gestire l accettabilità sociale (settore idrico) Individuazione di nuove forme di socializzazione, ad esempio partecipazione dei cittadini agli investimenti attraverso bond Impiego di finanza innovativa 25

26 LE LINEE STRATEGICHE Aggregazione: Da incentivare sul lato domanda Inevitabile sul lato offerta, anche se viene meno l appeal delle multi-utilities Dimensione regionale rilevante Modelli impositivi difficilmente realizzabili Un disegno di politica industriale? 26

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