PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE PIANO ATTUATIVO LOCALE AZIENDA U.S.L. DI FERRARA

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1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE PIANO ATTUATIVO LOCALE AZIENDA U.S.L. DI FERRARA

2 Costruire salute Costruire salute è il titolo che, come un motto, introduce il Piano regionale della prevenzione La preparazione del Piano locale attuativo ha voluto dare spessore a questo obiettivo alto e sfidante ma alla portata del Servizio sanitario regionale e della società regionale intera. Già con i precedenti Piani regionali della prevenzione si era puntato alla Salute in tutte le politiche. La prevenzione, infatti, non può che essere intersettoriale, interistituzionale e interprofessionale, essendo gli interventi più efficaci trasversali a diversi settori della società. Con questo Piano locale si intende promuovere interventi di contrasto dei fattori di rischio sempre più puntuali e più incentrati sullo sviluppo di reti e alleanze, con il coinvolgimento di più settori della società e il ri-orientamento dei servizi sanitari. Esempi di ri-orientamento dei servizi sanitari sono la riorganizzazione dei Dipartimenti di Sanità pubblica e l implementazione delle Case della Salute con nuovi percorsi assistenziali integrati, e con particolare attenzione a promuovere e perseguire lo sviluppo e la valorizzazione delle competenze di prevenzione e promozione della salute degli operatori della sanità. È tuttavia di fondamentale importanza continuare ad investire sulla formazione e l'aggiornamento degli operatori della sanità, sia di coloro che a diverso titolo esercitano la propria attività nel sistema sanitario sia per tutti quelli, ancora in fase di formazione universitaria, che saranno gli operatori della sanità del domani. Questi aspetti sono ulteriormente sviluppati nel nuovo Piano attuativo. Questo Piano locale costituisce la risposta del Servizio Sanitario Regionale ai nuovi bisogni di salute della popolazione e intende offrire azioni preventive, programmi di popolazione e modalità di presa in carico di patologie e condizioni di sofferenza largamente diffusi nella cittadinanza. Accordi a supporto dell'intersettorialità delle azioni A supporto di questa organizzazione è fondamentale anche a livello locale un forte impegno teso alla ricerca di strumenti che possano supportare l'integrazione e la trasversalità degli interventi formalizzando, anche attraverso specifici atti, accordi, protocolli d'intesa, documenti d'indirizzo o altro, l'integrazione delle politiche e la condivisione degli obiettivi di Piano. In tal senso questo Piano locale è intessuto di passi che prevedono la condivisione del percorso con tutti i settori coinvolti nei nuovi bisogni di salute della popolazione, una condivisione orientata alla costruzione di reti con enti ed associazioni presenti sul territorio per rispondere in modo più organico agli obiettivi del Piano della prevenzione: ARPA e IZS per la gestione di problematiche sanitarie attribuibili all'inquinamento; scuola per costruire strategie integrate per la promozione della salute e del benessere nelle giovani generazioni; Enti Locali e associazioni sportive e del volontariato per costruire maggiori opportunità di attività fisica per tutti. Per sottolineare l'importanza che viene attribuita all intersettorialità ogni anno verranno rendicontati anche il numero complessivo, nonché i contenuti di salute, di accordi, protocolli o intese che verranno sottoscritte a livello locale. Equità Una particolare sottolineatura di questo Piano locale riguarda l equità. Con questo termine non si intende una generica uguaglianza ma il fatto che a tutti gli individui devono essere garantite le stesse opportunità di accesso, di fruizione, di qualità e di appropriatezza dei Servizi, oltre che di promozione della salute e di prevenzione.

3 Programmare in termini di equità significa riconoscere le diversità che caratterizzano la popolazione e che possono comportare eterogeneità nell esposizione ai fattori di rischio, nella probabilità di ammalarsi e nell accesso ai Servizi e di assumere un approccio pragmatico nei confronti dei meccanismi generatori delle iniquità. Gli status principali rilevanti per l equità sono: sesso e genere, età, cittadinanza e gruppo etnico, status giuridico, status socio-economico, disabilità, orientamento sessuale, religione o fede, comportamenti e convinzioni personali. La regione ha individuato tre determinanti di rischio come prioritari (più rilevanti e contrastabili): la mancata attività fisica nelle donne adulte, l'obesità infantile e la promozione di stili di vita salutari nei pazienti psichiatrici. Saranno oggetto di interventi mirati a ridurre le disuguaglianze. Il percorso di costruzione del piano locale: ruolo della partecipazione Il PLA contiene i progetti che le Aziende sanitarie ferraresi, con la collaborazione di molti interlocutori esterni, intendono realizzare per tutelare e promuovere la salute. Il criterio seguito è stato l'implementazione dei progetti indicati dalla Regione, sia pure in forma articolata: accanto a progetti per i quali era già presente un esperienza consolidata si collocano progetti con una progettazione ex novo, talora non ancora completata a livello regionale. La struttura organizzativa locale è composta da due referenti aziendali e da un gruppo di coordinamento integrato tra le diverse strutture organizzative aziendali, interfaccia con il livello regionale, con gli enti locali e con il privato sociale. Il gruppo di coordinamento è composto dai referenti aziendali, dai referenti di ambito, dal rappresentante dell Azienda Ospedaliero-Universitaria, dal direttore del Presidio ospedaliero aziendale, da un medico di medicina generale in rappresentanza dei MMG. Il gruppo di coordinamento aziendale ha funzioni di interlocuzione con la Direzione, di garanzia per una visione integrata, di orientamento per i gruppi di ambito e di monitoraggio. Per ciascun ambito è stato nominato un referente di ambito. Ambito Referente 1. lavoro Valerio Parmeggiani 2. programmi di popolazione Aldo De Togni 3. programmi età-specifici Chiara Benvenuti 4. programmi per condizione Renato Cardelli 5. scuole Alberto Urro 6. ambito sanitario Sandro Guerra Il referente di ambito individua i responsabili dei progetti, in accordo con il Direttore dell articolazione coinvolta. Il criterio principale è stato costituito dall UO maggiormente coinvolta nel progetto. Il referente di ambito coordina la progettazione, segue i responsabili di progetto riportando attività e criticità al gruppo di coordinamento.

4 Modalità previste per l integrazione e il raccordo con altri strumenti di programmazione locale Il PLA è stato costruito con l obiettivo di pianificare a livello locale le attività di tutela e promozione della salute e di raccordarle con la programmazione locale. Il piano regionale della prevenzione costituisce un obbligo al quale sono chiamati a contribuire, in varia misura e con le modalità indicate nella programmazione locale, tutti gli operatori delle aziende sanitarie. Per garantire il raggiungimento di tal fine, il PLA costituirà obiettivo di budget per tutte le articolazioni aziendali. Cenni epidemiologici Il Profilo di salute regionale ha rappresentato la base conoscitiva dei bisogni di salute della popolazione per individuare i problemi prioritari su cui intervenire costruendo specifici progetti regionali. Si rappresentano qui alcune caratteristiche della situazione demografica ed epidemiologica ferrarese. 1. denatalità e invecchiamento La popolazione residente nell Azienda USL di Ferrara ammonta a circa abitanti ed è in costante decremento. La quota di popolazione tra 0 e 14 anni è pari al 11%: terzultimo posto, per questo dato, tra le province italiane, (meno bambini solo a Oristano e Carbonia-Iglesias). La denatalità nel ferrarese (salvo il distretto Ovest) è bene rappresentata dalla mappa del rapporto percentuale tra il numero di bambini in età inferiore a 5 anni e il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Indice di carico di figli per donna per Comune - Emilia-Romagna Fonte: Regione Emilia-Romagna Data ultimo aggiornamento: 12/06/2015 L invecchiamento della popolazione è molto alto: la popolazione ultra-sessantacinquenne ammonta a persone (il 27% del totale della popolazione, contro il 23% del dato medio regionale). I ferraresi ultra-75enni sono (il 14% dei residenti; il dato medio regionale è pari al 12%) e le persone con più di 85 anni (gruppo di popolazione interamente bisognoso di assistenza) sono ; pari al 4,1% dei residenti (in regione: 3,8%). L elevata età media della popolazione condiziona l alta prevalenza di patologie croniche (diabete, malattie del sistema circolatorio, malattie dell apparato respiratorio).

5 2. livelli di istruzione Secondo il Censimento del 2011, il livello medio di istruzione del ferrarese è allineato con la media nazionale. Tuttavia bassi livelli di istruzione rappresentano ancora una caratteristica di aree periferiche del territorio ferrarese: nel 2011 in provincia di Ferrara erano analfabete 12 persone su mille, (in Regione: 7 per mille); le persone che non hanno conseguito il diploma della scuola dell obbligo, pur avendone l età, sono a Ferrara il 9,4% (media regionale: 7,9%). 3. mortalità Da quando sono disponibili statistiche di mortalità locali, Ferrara ha registrato una mortalità generale più alta della media regionale, più evidente nei maschi. Negli ultimi anni si sta assistendo a un miglioramento: gli anni di vita potenzialmente persi (PYLL) nel triennio sono stati 10,47 per le femmine (RER=10,82) e 11,87 nei maschi (RER=12,21). Il tasso mortalità generale più elevato tra i distretti sanitari si registra nel distretto Sud-est della provincia di Ferrara (988/ abitanti). Nell'Azienda Usl di Ferrara, le malattie del sistema circolatorio rappresentano la principale causa di morte nelle donne (41%), la principale causa di morte negli uomini è rappresentata dai tumori (37%). La medesima ripartizione si osserva su scala regionale.

6 Mortalità proporzionale (%) in provincia di Ferrara per grandi gruppi di cause di morte 2014 Femmine AUSL Ferrara (%) 2014 (*) AUSL Ferrara (%) 2013 (*) Emilia- Romagna (%) 2014 (**) Maschi AUSL Ferrara (%) 2014 (*) AUSL Ferrara (%) 2013 (*) Emilia-Romagna (%) 2014 (**) 1 Malattie cardiovascolari 40,6 41,1 38,6 Tumori 36,9 35,4 35,1 2 Tumori 25,3 24,1 26,3 Malattie cardiovascolari 32,7 32,8 31,8 3 Malattie app.respiratorio 5,3 5,3 6,8 Malattie app.respiratorio 6,4 7,0 8,4 4 Malattie sist.endocrino 4,7 4,5 3,8 Traumatismi 5,0 5,5 4,7 5 Malattie sist.nervoso 4,6 4,5 4,1 Malattie sist.endocrino 3,7 4,3 3,3 6 Traumatismi 3,8 3,8 2,9 Malattie sist.nervoso 3,4 3,2 3,1 7 Disturbi psichici 3,6 3,6 5,1 Malattie infettive 2,9 2,8 3,3 8 Malattie app.digerente 3,3 3,3 3,4 Malattie app.digerente 2,7 3,7 3,4 9 Malattie infettive 3,2 3,4 3,3 Disturbi psichici 2,6 1,6 2,8 Altro 5,5 6,4 5,6 Altro 3,6 3,9 4,2 Tutte le cause 100, ,0 Tutte le cause 100,0 100,0 100,0 (*) Fonte: Registro Aziendale di Mortalità, Azienda USL di Ferrara (**) Fonte: Regione Emilia-Romagna (SISEPS, REM)

7 Progetti PRP Programma n.1 - Setting Ambienti di lavoro - Responsabile ASL: Valerio Parmeggiani Premessa situazione degli infortuni sul lavoro a Ferrara Nel 2014 a Ferrara sono stati denunciati all INAIL infortuni, di cui indennizzati sono stati Gli infortuni mortali sono stati 12. Rispetto al 2010 continua il trend in forte calo sia del numero di infortuni denunciati (-19,0%) che del numero di infortuni indennizzati (-29,5%). INFORTUNI DENUNCIATI Infortuni stradali Nel 2014 si sono verificati 651 infortuni stradali, comprendendo sia quelli in itinere sia quelli in orario di lavoro, pari al 13,2% di tutti gli infortuni riconosciuti. La maggior parte degli infortuni stradali è avvenuto in itinere (tragitto casa-lavoro-casa).

8 INFORTUNI MORTALI Malattie professionali Nel 2014 le malattie professionali (MP) denunciate all INAIL a Ferrara sono state 417 con un aumento del 53,9% rispetto al 2010; di queste 73 sono state indennizzate, corrispondente al 17,5%.

9 Codice progetto e nome Referente regionale 1.1 sistema informativo regionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro Emilia-Romagna (SIRP-ER) Ferdinando Luberto Attori coinvolti Attività principali Progetto regionale Attività regionali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

10 Codice progetto e nome 1.2 Promozione della salute nei luoghi di lavoro Referente Attori coinvolti Attività principali Valerio Parmeggiani AUSL: operatori dell'u.o. PSAL, SERT e U.O. IAN. Esterni: soggetti aziendali della prevenzione, associazioni di categoria, associazioni sindacali, INAIL, lavoratori. Rapporto annuale sull'attività di progetto. Presentazione e condivisione del progetto con le parti sociali e con i medici competenti. Partecipazione al corso regionale sull'approccio motivazionale al cambiamento per operatori SPSAL/AUSL coinvolti. Collaborazione in area vasta per la realizzazione di un corso sull'approccio motivazionale rivolto ai medici competenti. Sperimentazione del progetto in aziende pilota. Operatori U.O. PSAL e SERT Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro Non rilevati gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Cronogramma delle azioni/attività principali previste Sì No_X Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Rapporto annuale sull'attività di progetto. X X X 2 Presentazione e condivisione del progetto con le parti sociali e X con i medici competenti. 3 Partecipazione al corso regionale sull'approccio motivazionale X al cambiamento per operatori SPSAL/AUSL coinvolti. 4 Collaborazione in area vasta per la realizzazione di un corso X sull'approccio motivazionale rivolto ai medici competenti. 5 Sperimentazione del progetto in aziende pilota. X X X X X X

11 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formul a Valore di partenza (baseline) Predisposizione scheda aziendale di adesione al progetto con indicazione delle azioni positive che saranno realizzate Predisposizione degli strumenti a supporto dei medici competenti (scheda individuale per la promozione della salute) N. di percorsi attivati di formazione dei medici competenti sull approccio motivazionale al cambiamento, in relazione all adozione di stili di vita favorevoli alla salute N di percorsi attivati di formazione rivolti a RSPP e RLS sui temi della promozione della salute nei luoghi di lavoro e sui contenuti del progetto Gruppo di progetto Gruppo di progetto Report regionale Report regionale N aziende partecipanti al progetto Report regional e NA // Evidenza scheda di adesione aziendale NA // Evidenza scheda individuale per la promozione della salute NA // 3 (1 per ogni area vasta) NA // 1 per provincia NA // Almeno 5 aziende in una provincia pilota Almeno 1 azienda in ogni provincia 7 aziende a livello provinciale

12 Codice progetto e nome Prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in edilizia Referente Lauro Rossi Attori coinvolti AUSL: tdp, ingegneri, chimici, medici e asv dell' U.O. PSAL Esterni : organizzazioni di categoria, sindacati, comitato paritetico, scuole edili Attività principali 1. Rapporto annuale dell attività del progetto 2. Attivazione di percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai medici competenti, ai medici di medicina generale e ai medici ospedalieri, finalizzati all'emersione e denuncia delle malattie professionali. 3. Evidenza di programmazione nell'ambito del Comitato regionale di coordinamento ex art.7 D.Lgs 81/08 delle iniziative realizzate in collaborazione con il coordinamento delle scuole edili al fine di individuare percorsi formativi a favore di lavoratori, preposti, dirigenti, RLS e RLST. 4. Evidenza di adozione di atti di indirizzo nazionali e regionali ivi comprese liste di controllo per la vigilanza in cantiere, finalizzati a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo. 5. Attivazione di vigilanza specifica mirata su impianti elettrici e attrezzature di lavoro. 6. Attivazione di interventi di vigilanza coordinata/congiuntadi con DTL e altri ENTI. 7. Interventi di vigilanza nei cantieri edili Risorse previste (personale, TdP e Dirigenti dell'u.o. PSAL, attrezzature informatiche, autovetture aziendali attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro Non rilevati gestione È prevista una valutazione della equità (EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No X

13 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Predisposizione rapporto annuale dell attività del progetto X X X 2 Attivazione di percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai medici competenti, ai medici di medicina generale e ai medici ospedalieri, finalizzati all'emersione e denuncia delle malattie professionali. X 3 Predisposizione programmazione nell'ambito del Comitato regionale di coordinamento ex art.7 D.Lgs 81/08 delle iniziative realizzate in collaborazione con il coordinamento delle scuole edili al fine di individuare percorsi formativi a favore di lavoratori, preposti, dirigenti, RLS e RLST. 4 Adozione di atti di indirizzo nazionali e regionali ivi comprese liste di controllo per la vigilanza in cantiere, finalizzati a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo. X X X X X X 5 Interventi di vigilanza nei cantieri edili X X X X X X X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) Rapporto annuale dell attività del progetto Rilevazione NA Assente SI SI SI Evidenza programmazione nell'ambito del Comitato regionale di coordinamento ex art.7 D.Lgs 81/08 delle iniziative realizzate in collaborazione con il coordinamento delle scuole edili al fine di individuare percorsi formativi a favore di lavoratori, preposti, dirigenti, RLS e RLST. ad hoc Rilevazione ad hoc NA Assente SI SI SI

14 Evidenza dell'adozione di atti di indirizzo nazionali e regionali ivi comprese liste di controllo per la vigilanza in cantiere, finalizzati a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo. Numero di cantieri interessati da vigilanza specifica mirata su impianti elettrici % di esecuzione diretta delle verifiche periodiche di attrezzature di lavoro e di impianti. Rilevazione ad hoc Rilevazione ad hoc Rilevazione ad hoc % interventi di vigilanza nei cantieri edili Rilevazione ad hoc % interventi di vigilanza effettuata secondo le procedure di qualità e con la lista di controllo definita a livello regionale Rilevazione ad hoc NA Assente SI SI SI NA N. verifiche effettuate/n. verifiche richieste x100 N. cantieri visitati/n. notifiche preliminari pervenute nell anno precedente x100 N. di cantieri ispezionati seguen-do procedure e liste di controllo/n. di cantieri ispezionati x100 n.d. 80% 80% 80% 14,68% 15% 15% 15% 0 50% 70% 80%

15 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Tutela della salute e della sicurezza in agricoltura e silvicoltura Maichi Bonazza AUSL: Operatori UOPSAL Esterni: Enti bilaterali, Associazioni di categoria, OOSS, Istituti agrari, operatori sanitari. 1. Rapporto annuale dell attività del progetto. 2. Attivare percorsi di informazione, formazione, assistenza tra SPSAL e medici competenti, medici di medicina generale e medici ospedalieri, in sinergia con i Piani del Setting ambienti di lavoro, sui rischi del comparto agricoltura e gli eventuali danni alla salute ad essi correlati, volti a favorire l emersione e l appropriatezza dei percorsi medico legali per il riconoscimento delle malattie professionali 3. Attivare percorsi di assistenza alle aziende agricole sul percorso della valutazione dei rischi e sull individuazione delle misure di prevenzione e protezione, con priorità alla sorveglianza sanitaria 4. Effettuare le verifiche periodiche previste dal D.Lgs 81/08 di attrezzature di lavoro e di impianti. 5. Adozione di atti di indirizzo nazionale e regionale ivi comprese liste di controllo e di altri strumenti per la vigilanza in agricoltura finalizzati a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo 6. Attuare una Vigilanza nelle aziende agricole e delle altre attività collegate al settore agricolo, rispettando i livelli previsti dal Piano Nazionale Agricoltura e Selvicoltura, secondo protocollo regionale (600 Unità Locali nell intera Regione) con attenzione particolare ad una strategia proattiva della vigilanza Medici, Chimici, Ingegneri, Tecnici della Prevenzione, Assistenti Sanitarie. Autovetture, Personal Computer, Attrezzature e strumenti Rischi Tutte le attività presuppongono, per una fattiva e duratura realizzazione degli obiettivi, la condivisione e la partecipazioni alla loro realizzazione di Enti pubblici e Forze sociali. Tutto questo non è scontato, pertanto sarà necessario mettere in campo risorse tecniche ma anche politiche per costruire questa rete di alleanze. È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

16 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Rapporto annuale dell attività del progetto X X X X X X 2 Attivare percorsi di informazione, formazione, assistenza tra SPSAL e medici competenti, medici di medicina generale e medici ospedalieri, in sinergia con i Piani del Setting ambienti di lavoro, sui rischi del comparto agricoltura e gli eventuali danni alla salute ad essi correlati, volti a favorire l emersione e l appropriatezza dei percorsi medico legali per il riconoscimento delle malattie professionali 3 Attivare percorsi di assistenza alle aziende agricole sul percorso della valutazione dei rischi e sull individuazione delle misure di prevenzione e protezione, con priorità alla sorveglianza sanitaria 4 Effettuare le verifiche periodiche previste dal D.Lgs 81/08 di attrezzature di lavoro e di impianti. 5 Adozione di atti di indirizzo nazionale e regionale ivi comprese liste di controllo e di altri strumenti per la vigilanza in agricoltura finalizzati a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo. 6 Attuare una Vigilanza nelle aziende agricole e delle altre attività collegate al settore agricolo, rispettando i livelli previsti dal Piano Nazionale Agricoltura e Selvicoltura, secondo protocollo regionale (600 Unità Locali) con attenzione particolare ad una strategia proattiva della vigilanza. X X X X X X X X X X X X X

17 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo N. di aziende agricole e delle altre attività collegate al settore agricolo oggetto di vigilanza controllate nell anno, con attenzione particolare ad una strategia proattiva della vigilanza % di esecuzione diretta delle verifiche periodiche di attrezzature di lavoro e di impianti. Evidenza Rapporto annuale dell attività del progetto Attivazione percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai medici competenti, ai medici di medicina generale e ai medici ospedalieri finalizzati all'emersione e denuncia delle malattie professionali. Evidenza di programmazione nell'ambito del Comitato regionale di coordinamento ex art.7 D.Lgs 81/08 delle iniziative promosse anche in collaborazione con i soggetti della bilateralità al fine di individuare percorsi informativi, formativi e di assistenza a favore dei lavoratori dell'agricoltura. Evidenza di adozione di atti di indirizzo nazionali e regionali ivi comprese liste di controllo per la vigilanza in agricoltura, finalizzati a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo Formula Valore di partenza (baseline) Rilevazione ad hoc N. verifiche effettuate/ n. verifiche richieste x100 n. d. 80 % 80 % 80 % NA No Sì Sì Sì NA Assente No No Sì NA Assente Sì Sì Sì NA Assente Sì Sì Sì

18 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali 1,5 Emersione e prevenzione malattie muscolo scheletriche Patrizia Di Ciolo AUSL Ferrara: operatori dell'u.o. PSAL Esterni: DTL -Datori di Lavoro. RLS - RSPP- Patronati - Operatori Sanitari Rapporto annuale dell'attività di progetto Implementare i registri regionali e nazionali con i dati per le malattie professionali (MALPROF) Implementare il sistema informativo regionale con i dati derivanti dall'attività di vigilanza Formazione degli operatori dei servizi incaricati dell'attività di vigilanza Realizzazione di piani di vigilanza per comparti e attività a maggior rischio in particolare agricoltura e edilizia, attraverso approccio proattivo, con utilizzo della lista di controllo Partecipazione delle attività di Audit, nell'ambito dei servizi relativamente alla attività di vigilanza svolta per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche da sovraccarico biomeccanico. Risorse previste (personale, Personale dell'u.o. PSAL, autovetture e strumenti informatici. attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro Non individuabili gestione È prevista una valutazione della equità? No Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Rapporto annuale dell attività del progetto. Implementare con i dati previsti i registri regionali e nazionali per le malattie professionali (MALPROF). Implementare il sistema informativo regionale con i dati derivanti dall attività di vigilanza in materia di rischio da sovraccarico biomeccanico. Formazione degli operatori dei Servizi incaricati dell attività di vigilanza. x x x x x X X X X X X X X x X X X X X X X X X

19 4 5 Realizzazione di piani di vigilanza per comparti e attività a maggior rischio, in particolare agricoltura ed edilizia, attraverso un approccio proattivo, con l utilizzo della lista di controllo. Partecipazione alle attività di Audit, nell ambito dei servizi, relativamente alla attività di vigilanza svolta per la prevenzione delle patologie muscolo scheletriche da sovraccarico biomeccanico.. X X X X X X X X X X X X X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) % di operatori addetti alla vigilanza formati N. operatori 50% 60% 75% 100% formati/n operatori X 100 UPG operatori N. Aziende controllate per il rischio di sovraccarico NA biomeccanico Evidenza del rapporto annuale dell attività del progetto NA NO Sì Sì Sì Attivazione percorsi di formazione finalizzati all'emersione e denuncia delle malattie professionali Evidenza di programmazione nell ambito del Comitato regionale di coordinamento ex. Art. 7 D.Lgs 81/08 delle iniziative promosse in collaborazione anche con gli Enti bilaterali, in tema di informazione, formazione, assistenza rivolta a RSPP e RLS, RLST e altri soggetti per favorire una corretta valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico. Evidenza di adozione di atti di indirizzo nazionale e regionali ivi comprese liste di controllo, finalizzate a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo. NA Assente Sì Sì Sì NA NO Sì Sì Sì NA Assente Sì Sì Sì

20 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? 1.6 Monitoraggio e contenimento del rischio cancerogeno professionale Maria Rosa Spagnolo AUSL Ferrara (8 operatori dell'u.o.psal) Esterni: Enti Bilaterali; Associazioni di categoria; OOSS; operatori sanitari. 1. Evidenza del rapporto annuale dell'attività 2. Attivare percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai medici competenti, ai medici di medicina generale e ai medici ospedalieri finalizzati all'emersione e denuncia delle malattie professionali 3. Produzione di report annuale sull'attività di sorveglianza ex-esposti a CVM ed ex-esposti ad amianto 4. Vigilanza nei comparti in cui è nota la presenza di cancerogeni professionali 8 operatori (1 medico, 1 chimico, 1 assistente sanitaria, 5 Tecnici della Prevenzione); autovetture; personal computer; attrezzature per campionamenti ambientali. Necessità di aggiornare la formazione specifica degli operatori del servizio; rapporti con enti esterni; modifica culturale nell'approccio all'organizzazione da parte dei vari rappresentanti del mondo del lavoro Sì No X Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Produzione del report annuale dell'attività X X X 2 Attivare percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai medici competenti, ai medici di medicina generale e ai medici ospedalieri finalizzati all'emersione e denuncia delle malattie professionali 3 Produzione di report annuale sull'attività di sorveglianza ex-esposti a CVM ed ex-esposti ad amianto 4 Vigilanza nei comparti in cui è nota la presenza di cancerogeni professionali X X X X X X X X X X X X X X X X X

21 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Numero di aziende a rischio cancerogeno controllate NA Evidenza del rapporto annuale dell attività NA No Sì Sì Sì Evidenza di programmazione nell ambito del Comitato regionale di coordinamento ex. Art. 7 D.Lgs 81/08 delle iniziative promosse in collaborazione anche con gli Enti bilaterali, in tema di informazione, formazione, assistenza rivolta a RSPP e RLS, RLST e altri soggetti. Attivazione percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai medici competenti, ai medici di medicina generale e ai medici ospedalieri finalizzati all'emersione e denuncia delle malattie professionali. NA No Sì Sì Sì NA Assente No Sì Sì

22 Codice progetto e nome Referente Maria Cristina Rometti Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione 1.7 Prevenzione del rischio stress lavoro correlato e promozione del miglioramento del benessere organizzativo e della responsabilità sociale d'impresa AUSL operatori U.O.PSAL e gruppo regionale monitoraggio CCM Esterni Rappresentanze delle Imprese e dei lavoratori, Enti Bilaterali/Organismi Paritetici, Patronati, Operatori Sanitari, Soggetti aziendali della prevenzione (datori di Lavoro, Medici Competenti, RSPP, RLS/RLST, INAIL 1. Evidenza Rapporto annuale sull'attività del progetto 2. Numero di Dipartimenti di Sanità Pubblica in cui vengono attivati percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai Medici Competenti, ai medici di Medicina generale e ai medici ospedalieri. 3. Evidenza di adozione di atti di indirizzo, nazionale e regionali ivi comprese liste di controllo, finalizzate a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo 4. Numero aziende controllate mediante l'utilizzo di lista di controllo interna. 5. % di operatori addetti allo stress lavoro correlato e alla promozione del benessere organizzativo rispetto al totale degli operatori U.O.PSAL. 6. Numero dei dipartimenti di Sanità Pubblica in cui vengono attivati percorsi di informazione e promozione rivolte alle Associazioni delle Imprese volontarie da parte delle imprese di buone prassi e di miglioramento del benessere organizzativo. Operatori U.O.PSAL: Tecnici delle Prevenzione, Ingegneri, Chimici, Medici Assistenti sanitarie; automezzi, pc Necessità di formazione per gli operatori SPSAL, rapporti con Enti esterni al SSR, modifica culturale nell'approccio all'organizzazione da parte del mondo del lavoro(aziende, lavoratori e loro rappresentanti). Attivazione di tavoli con le parti sociali, coinvolgimento delle associazioni delle figure aziendali della prevenzione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? No

23 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Predisposizione Rapporto annuale sull'attività del progetto 2 Attivazione percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai Medici Competenti, ai medici di Medicina generale e ai medici ospedalieri. 3 Adozione di atti d indirizzo, nazionale e regionali ivi comprese liste di controllo, finalizzate a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo 4 Attivazione percorsi di informazione e promozione rivolte alle Associazioni delle Imprese volontarie da parte delle imprese di buone prassi e di miglioramento X X X SI per MC SI Medici di medicina generale ospedalieri X X X del benessere organizzativo. * Tutti gli operatori hanno fatto un corso base di 8 ore nel 2011; nel 2015 tutti gli operatori hanno fatto 4 ore di aggiornamento; i componenti del gruppo di lavoro provinciale stanno ultimando il corso in FAD; la referente provinciale ha fatto il corso ad Arezzo Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Numero di aziende da controllate NA * Rapporto annuale sull'attività del progetto NA No Sì Sì Sì Attivazione percorsi di informazione, formazione, assistenza diretti ai Medici Competenti, ai medici di Medicina generale e ai medici ospedalieri. NA Sì (MC) No X Sì (MMG, ospedali eri)

24 Evidenza di programmazione da parte del Comitato regionale di coordinamento ex art.7 D.Lgs 81/08 delle iniziative di informazione e promozione rivolte alle Associazioni delle imprese e alle organizzazioni sindacali in materia di adozione volontaria da parte delle imprese di buone prassi e di miglioramento del benessere organizzativo e di prevenzione dello stress lavorocorrelato e di promozione della responsabilità sociale d'impresa. Evidenza di adozione di atti di indirizzo nazionale e regionali ivi comprese liste di controllo, finalizzate a garantire uniformità e trasparenza nell'attività di vigilanza e controllo. % di operatori addetti allo stress lavoro correlato e alla promozione del benessere organizzativo rispetto al totale degli operatori U.O.PSAL. * Attivazione percorsi di informazione e promozione rivolte alle Associazioni delle Imprese volontarie da parte delle imprese di buone prassi e di miglioramento del benessere organizzativo. NA No Sì Sì NA No Sì Sì NA 0 10% 20% NA Assente No No * Tutti gli operatori hanno fatto un corso base di 8 ore nel 2011; nel 2015 tutti gli operatori hanno fatto 4 ore di aggiornamento; i componenti del gruppo di lavoro provinciale stanno ultimando il corso in FAD; la referente provinciale ha fatto il corso ad Arezzo Completamento del Monitoraggio CCM, 7 aziende assegnate e controllate, inserimento di tutti i dati nella piattaforma nazionale INAIL al

25 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, 1.8 TUTELA DELLA SALUTE DEGLI OPERATORI SANITARI DOTT. GUIDO TONETTO DOTT.SSA PAOLA DE PARIS OPERATORI DELL AZIENDA USL E DELL AZIENDA OSPEDALIERA DI FERRARA 1. PREVENZIONE DELLA TUBERCOLOSI: effettuazione della valutazione del rischio di struttura/reparto come da nota regionale Linee di indirizzo per la sorveglianza sanitaria degli operatori delle Azienda sanitarie della Regione Emilia Romagna : aggiornamento e inserimento nei DVR aziendali; applicazione delle precauzioni standard e da trasmissione specifiche per la patologia anche attraverso continua formazione; tutti i neo-assunti e/o tirocinanti vengono sottoposti a screening per ITBL; viene effettuata regolarmente indagine epidemiologica in caso di esposizione a paziente infetto con follow up; lo screening periodico viene applicato agli operatori la cui valutazione del rischio ha evidenziato un alto livello di esposizione; 2. PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMESSE PER VIA EMATICA applicazione delle precauzioni standard viene regolarmente aggiornato, in base alle nuove evidenze, il protocollo per la gestione post esposizione degli operatori coinvolti; e stato istituito un gruppo di lavoro che controlla e pianifica l inserimento progressivo di dispositivi medici con meccanismo di sicurezza e che predisporrà specifici programmi di formazione e addestramento individuale. 3. MALATTIE INFETTIVE PREVENIBILI DA VACCINO viene effettuato screening immunologico degli operatori per Morbillo, Varicella, Rosolia nel caso di nuova assunzione e negli operatori inseriti in ambienti a rischio; a tutti gli operatori vengono attivamente offerte le vaccinazioni previste per ridurre il rischio professionale e quello nei confronti dei pazienti (epatite B, varicella, morbillo, rosolia, influenza) vengono regolarmente organizzati corsi di formazione nei quali si provvede a sensibilizzare gli operatori sanitari al fine di promuovere una cultura delle vaccinazioni 4. INDICAZIONE DEI CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELL IDONEITA DEGLI OPERATORI PORTATORI DI HIV, HCV, HBV E DI QUELLI CHE RIFIUTANO LE VACCINAZIONI adesione al gruppo di lavoro regionale istituito ad hoc 5. DEFINIZIONE CRITERI E CONTENUTI NECESSARI PER LO SVILUPPO DI UN PROGRAMMA INFORMATIZZATO UNICO A LIVELLO REGIONALE PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA DI SORVEGLIANZA SANITARIA adesione all eventuale gruppo di lavoro regionale istituito ad hoc Per le attività in corso si ritiene di poter lavorare ad isorisorse

26 attrezzature,...) Per lo sviluppo di un programma informatizzato per la gestione della sorveglianza sanitaria, sono richiesti finanziamenti dedicati Rischi o vincoli locali e loro Assegnazione di risorse a budget per la gestione delle screening della tubercolosi gestione È prevista una valutazione della equità? No Note: Previa valutazione Direttore DIPP Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Prevenzione della tubercolosi X X X X X X X X X X X X 2 PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMESSE PER VIA EMATICA X X X X X X X X X X X X 3 MALATTIE INFETTIVE PREVENIBILI DA VACCINO X X X X X X X X X X X X 4 5 INDICAZIONE DEI CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELL IDONEITA DEGLI OPERATORI PORTATORI DI HIV, HCV, HBV E DI QUELLI CHE RIFIUTANO LE VACCINAZIONI DEFINIZIONE CRITERI E CONTENUTI NECESSARI PER LO SVILUPPO DI UN PROGRAMMA INFORMATIZZATO UNICO A LIVELLO REGIONALE PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA DI SORVEGLIANZA SANITARIA X X X X X X X X X X X X

27 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Evidenza della valutazione del rischio Aggiornamento della si agg agg agg TB secondo le linee di indirizzo valutazione regionali Evidenza documentale dei criteri per la valutazione dell idoneità al lavoro degli NA No Si operatori portatori di HIV, HCV, HBV Evidenza documentale della classificazione dei reparti in base al rischio di trasmissione delle malattie prevenibili da vaccino e definizione delle procedure per estendere le coperture vaccinali negli operatori Evidenza documentale di criteri e contenuti per lo sviluppo di un programma informatizzato per la gestione delle attività di sorveglianza sanitaria. Predisposizione del documento No Si NA No No Si

28 Programma n.2 - Setting Comunità - Programmi di popolazione Responsabile ASL: Aldo De Togni Premessa: informazioni dal sistema di Sorveglianza PASSI e da altre indagini sugli stili di vita e la mobilità dei ferraresi Il sistema PASSI coinvolge i residenti nella fascia d età anni (a Ferrara in questa fascia di età sono presenti persone). Nell Azienda USL di Ferrara, sulla base dei dati PASSI raccolti nel periodo , si può stimare che solo il 41% degli adulti pratichi un buon livello di attività fisica (il 17% - circa persone sarebbe sedentario), ben il 47% presenti un eccesso di peso (circa persone), fumi il 25% pari a circa persone (soprattutto i più giovani: 31%), il 21% degli intervistati possa considerarsi un consumatore di alcol a rischio (27% uomini; 17% donne). Gli stili di vita degli adulti condizionano i comportamenti delle età più giovani. I due grafici illustrano la prevalenza nella popolazione ferrarese della condizione di sovrappeso (indice di massa corporea > 25 kg/metro quadro) e della condizione di fumatore. I dati sono ottenuti dai sistemi di monitoraggio della salute attualmente in uso. Mobilità nel sistema PASSI e in altre indagini Alcol e guida a Ferrara Il 9% dei consumatori di alcol intervistati da PASSI ha riferito di aver guidato sotto l effetto dell alcol e il 4% degli intervistati da PASSI ha riferito di aver viaggiato come passeggero in un mezzo guidato da persona che era sotto l effetto dell alcol. Uso delle cinture Il 90% degli intervistati da PASSI ha dichiarato di usare la cintura di sicurezza quando guida l auto oppure viaggia sui sedili anteriori, mentre solo il 31% dichiara di allacciare la cintura quando viaggia sui sedili posteriori. Il 99% dei ferraresi che utilizzano moto o scooter riferisce di usare il casco. Mobilità dei dipendenti dell Azienda USL di Ferrara

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30 Codice progetto e nome Referente Sviluppo rete epidemiologia ambientale (Paola Angelini) Attori coinvolti Attività principali Progetto regionale Attività regionali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

31 Codice progetto e nome Azioni di sanità pubblica nell ambito delle procedure di VAS e di VIA Referente (Emanuela Bedeschi e Marinella Natali) Referente A.USL: dott. Giuseppe Fersini Attori coinvolti Attività principali Progetto regionale Attività regionali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

32 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti 2.3 Piano regionale dei controlli e della formazione sul REACH e CLP (2.MO8.7., 2.MO8.8) Dott. Adolfo Buzzoni AUSL: Operatori della Prevenzione del DSP Esterni: Lavoratori, popolazione generale (consumatori), personale dei servizi pubblici competenti del DSP e dell ARPA, medici competenti, Responsabili dei Servizi di prevenzione e protezione (RSPP, ASPP), consulenti e professionisti (salute, sicurezza e ambiente) Attività principali Risorse previste (pers., attrezz.) Rischi o vincoli locali e loro gestione. È prevista una valutazione della equità? Ispezioni nei luoghi di produzione, importazione, detenzione, commercio, vendita ed impiego di sostanze e miscele. Controlli sulla completezza, coerenza e correttezza delle informazioni contenute in etichettature o schede di dati di sicurezza delle sostanze e delle miscele pericolose messe a disposizione del consumatore o del lavoratore. Campionamenti e controlli analitici di sostanze e miscele pericolose per la salute, per la sicurezza dell'uomo e per l'ambiente. Corsi di aggiornamento/formazione sul campo per operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica selezionati a svolgere attività sul Reach e CLP. Coordinamento con ARPA e altre AUSL della Regione per aggiornamento e formazione degli operatori coinvolti; Eventi di informazione e/o aggiornamento per responsabili e consulenti aziendali (RSPP, ASPP, ecc ), per medici competenti, di base (di famiglia), per professionisti (salute, sicurezza, ambiente), insegnanti di scuole e studenti. Personale del MOD Amianto e Rischio Chimico, PSAL, IP, SIAN, Impiantistico, VET. Complessità delle determinazione analitiche di sostanze pericolose in matrici complesse ed in prodotti del consumo. Sì No: X

33 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Ispezioni nei luoghi di produzione, importazione, detenzione, 1 commercio, vendita ed impiego di sostanze e miscele Controlli sulla completezza, coerenza e correttezza delle informazioni contenute in etichettature o schede di dati di 2 sicurezza delle sostanze e delle miscele pericolose messe a disposizione del consumatore o del lavoratore Campionamenti e controlli analitici di sostanze e miscele 3 pericolose per la salute, per la sicurezza dell'uomo e per l'ambiente Corsi di aggiornamento/formazione sul campo per operatori 4 del Dipartimento di Sanità Pubblica selezionati a svolgere attività sul Reach e CLP Coordinamento con ARPA e altre AUSL della Regione per 5 aggiornamento e formazione degli operatori coinvolti Eventi di informazione e/o aggiornamento rivolti all utenza Elenco indicatori (evidenziato l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) % di operatori dei Servizi del DSP formati per essere Rilevazion formatori in eventi rivolti all esterno di informazione, e ad hoc formazione ed aggiornamento in materia di sostanze chimiche tal quali o presenti in miscele od in articoli Personale formato/personale selezionato 30% 60% 90% N ispezioni effettuate NA N Controlli schede di sicurezza e/o etichette NA N Campionamenti NA N Corsi per operatori DSP NA N Coordinamenti reg.li e/o incontri di FSC NA N eventi di formazione/informazione verso NA

34 Ridurre le esposizioni ad amianto dei cittadini e dei lavoratori: Piano Amianto della Regione Emilia-Romagna; Premessa sulla patologia tumorale da esposizione a fibre libere di amianto in provincia di Ferrara. Dal 1996 al 2014 a Ferrara sono state registrate 224 persone con mesotelioma o altro tumore riferito a fibre di amianto. L incidenza nei maschi (4,1/ ) è maggiore del tasso medio regionale (3,4/ ) e è riferibile principalmente alla presenza di attività produttive con manipolazione di amianto. L incidenza nelle donne è in linea con il valore medio regionale (1,2/ ). Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Ridurre le esposizioni ad amianto dei cittadini e dei lavoratori: Piano Amianto della Regione Emilia-Romagna (PARER) Adolfo Buzzoni AUSL. Operatori: Igiene Pubblica, Prevenzione Sicurezza Ambiente di Lavoro, Igiene Alimenti e Nutrizione, Epidemiologia e Comunicazione, Amministrativi Esterni: Lavoratori e loro rappresentanze, Patronati, Associazioni esposti o ex esposti, Associazioni familiari delle vittime, Cittadini e loro Associazioni, Medici di medicina generale o specialisti, Medici competenti, Imprese di bonifica e di smaltimento rifiuti e loro Associazioni, Enti Pubblici (ARPA, Comuni), Vigili del Fuoco, DTL, Amministratori di condominio, Gruppi ed Enti di ricerca. Realizzazione delle attività che saranno contenute nel Piano Amianto della Regione Emilia- Romagna (la cui adozione, secondo la DGR 771/2015, è prevista entro il 30/6/16) per le parti previste a carico dei singoli Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL. In particolare il singolo DSP, sulla base del testo già vigente sarà coinvolto almeno nelle seguenti attività: collaborazione alla attivazione degli archivi dei lavoratori ex esposti ad amianto; collaborazione alla attivazione di archivi dei lavoratori attualmente esposti ad amianto; attivazione di un programma di assistenza informativa e sanitaria dedicata ai lavoratori ex esposti ad amianto presso i DSP della Regione ER; promozione di procedure semplificate fra i diversi Enti Pubblici per la gestione delle azioni e dei provvedimenti derivanti dalla presenza di manufatti contenenti amianto; promozione di procedure semplificate per la rimozione e smaltimento di piccole quantità di materiali contenenti amianto; attivazione in ambito locale del sistema informativo regionale per la gestione delle relazioni annuali ex art. 9 Legge 257/92, delle notifiche e dei piani di lavoro ex artt. 250 e 256 D.Lgs. 81/08 (SIRSA-ER); comunicazione e informazione sul piano amianto regionale sui rischi legati alla presenza di amianto. Altre attività saranno esplicitate dopo l adozione del piano. In ogni caso, fra le attività specifiche previste vi sono quelle già in essere presso i Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL quali:

35 Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? vigilanza e controllo dei siti attualmente censiti secondo mappature regionali, vigilanza e controllo sui cantieri di bonifica, vigilanza e controllo di situazioni specifiche legate a peculiarità locali gestione delle problematiche legate alla presenza di amianto nell acqua potabile formazione/informazione comunicazione verso tutti gli attori interni (AUSL) ed esterni (pubblici e privati) coinvolti ai vari livelli Si rimanda alla definizione dei contenuti specifici del Piano Regionale, per l individuazione precisa delle risorse necessarie. In termini minimi, sulla base delle attività sopra descritte, si individuano le seguenti necessità ripartite per figure professionali: Personale: Dirigenti Sanitari e Professionali, Tecnici della Prevenzione U.O.PSAL e U.O.IP, Medici U.O.PSAL e U.O.IP; Personale impegnato nel gruppo regionale amianto Attrezzature: computer con software idonei supportare i sistemi informativi in corso di definizione a livello regionale e nazionale; automobili, attrezzature e materiale per iniziative formative- informative e comunicative rivolte all esterno; DPI e attrezzature per l attività di vigilanza e controllo di cantieri, edifici ad uso produttivo o civile; attrezzature per campionamento finalizzato alle misurazioni di inquinamento ambientale ed esposizione professionale. Rischi: la mancata definizione di un quadro normativo nazionale rende poco cogente una parte dei provvedimenti connessi alle attività di gestione del rischio amianto. Gestione: il sistema di gestione del piano integrato fra ambiente, salute e lavoro aumenta l efficacia dei risultati ma ne rende più difficile il raggiungimento. La sostenibilità del piano sarà funzione del livello di integrazione in sistema dei settori Sanità (con i diversi ambiti dei Dipartimenti di Sanità Pubblica) e Ambiente (con ARPA). No Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali (elenco parziale in attesa di adozione del Piano Amianto Regionale entro il 30/6/15) Realizzazione di tutte le attività che saranno previste a carico del DSP nell atto regionale di adozione del Piano amianto Collaborazione alla attivazione degli archivi dei lavoratori ex esposti ad amianto Collaborazione alla attivazione di archivi dei lavoratori attualmente esposti ad amianto I II III IV I II III IV I II III IV X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

36 Attivazione di un programma di assistenza informativa e sanitaria dedicata X X X X X X X X X X ai lavoratori ex esposti ad amianto presso i DSP della Regione ER Promozione di procedure semplificate fra i diversi Enti Pubblici per la X X X X X X X X X X gestione delle azioni e dei provvedimenti derivanti dalla presenza di manufatti contenenti amianto Promozione di procedure semplificate per la rimozione e smaltimento di X X X X X X X X X X X X piccole quantità di materiali contenenti amianto Attivazione in ambito locale del sistema informativo regionale per la X X X X X X X X X X gestione delle relazioni annuali ex art. 9 Legge 257/92, delle notifiche e dei piani di lavoro ex artt. 250 e 256 D.Lgs. 81/08 Comunicazione e informazione sul piano amianto regionale sui rischi legati alla presenza di amianto. X X X X X X X X X X Attività già in essere presso i Dipartimenti di Sanità Pubblica delle AUSL Vigilanza e controllo dei siti attualmente censiti secondo mappature X X X X X X X X X X X X regionali Vigilanza e controllo sui cantieri di bonifica X X X X X X X X X X X X Gestione delle problematiche legate alla presenza di amianto nell acqua X X X X X X X X X X X X potabile Formazione/informazione comunicazione verso tutti gli attori interni (AUSL) ed esterni (pubblici e privati) coinvolti ai vari livelli X: attività che ha inizio e procede nel periodo indicato X X X X X X X X X X X

37 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) L elenco definitivo sarà In funzione delle attività e degli indicatori contenuti nell atto di adozione del piano amianto regionale. Si riportano di seguito gli indicatori già richiesti Iniziative di informazione e comunicazione sul NA NO SI SI Piano amianto regionale e sui rischi legati all amianto Interventi di vigilanza e controllo delle imprese dinumero cantieri di bonifica 8% 10% 10% 10% bonifica controllati / (numero di Contribuire per quanto richiesto alla produzione report del COR sui dati degli ex esposti notifiche + piani di lavoro) % NA NO NO SI SI

38 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali ComunicAzione per la salute Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? (Giorgio Chiaranda) referente ASL dott. Alessandro Cucchi Progetto regionale Attività regionali L AUSL di Ferrara ha già effettuato la mappatura delle attività legate alla promozione dell attività fisica (mappa delle opportunità). La mappa viene periodicamente aggiornata. Sì No_X_

39 2.6 Progetti di empowerment di comunità; AZIONI: progetto regionale INDICATORE SENTINELLA: regionale Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Progetti di empowerment di comunità (Giorgio Chiaranda) referente ASL: dott. Alessandro Cucchi AUSL: UOIP, Case della Salute Esterni: Enti Locali, Scuole/Università, Associazioni di volontariato e rete dei servizi per il volontariato, Gruppi formali ed informali attivi nella comunità, palestre etiche, enti di promozione sportiva, CONI, organizzatori gruppi di cammino Si tratta di un programma regionale, per il quale a livello locale è previsto di portare a termine i progetti pilota avviati in ciascuna Azienda Usl, come da programma. L AUSL di Ferrara terminerà a febbraio 2016 il progetto di comunità legato alla DGR 744/2013. La valutazione del progetto di comunità legato alla DGR 744/2013 è in corso a opera dell ASL di Bologna in convenzione con Università di Bologna. Altra attività sono regionali: 1. Individuare le linee strategiche per facilitare e promuovere il passaggio da progetto a processo ordinario, fornendo un modello, fondato su buone pratiche ed evidenze di letteratura, da utilizzare per la progettazione partecipata ed il monitoraggio degli interventi successivi. 2. Realizzazione di progetti coerenti con le indicazioni formulate, che coinvolgano almeno una comunità per ciascun ambito territoriale. 1 medico specialista in Igiene 1 medico specializzando in Igiene 1 TdP I rischi connessi ai progetti di comunità sono riconducibili all'eterogeneità delle comunità e al fatto che questo tipo di intervento non è ancora stato inserito tra le attività ordinarie degli operatori coinvolti e richiede una flessibilità organizzativa rilevante. Occorre garantire un gruppo di lavoro regionale di supporto all'individuazione della metodologia progettuale e alla valutazione dei progetti e la prosecuzione del percorso formativo comune. Anche nelle AUSL occorre assicurare un gruppo di operatori che segua la progettazione e la conduzione degli interventi e partecipi al percorso formativo. La disponibilità di attori esterni riveste un ruolo cruciale; al momento nessun interlocutore ha fornito disponibilità. Questo preclude la possibilità di mantenere attivo il progetto. È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

40 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Conclusione dei progetti pilota in ciascuna AUsl X 2 Rendicontazioni intermedie e finali X X 3 Valutazione dei progetti pilota X X 4 Definizione nuovo programma alla luce delle valutazioni X X X X effettuate* 5 Realizzazione di progetti di empowerment di comunità * X X X X X X X X * necessità di linee guida regionali e di interlocutori esterni locali propensi a partecipare a un progetto di comunità Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) Relazione valutativa sui progetti realizzati % di progetti pilota conclusi rendicontati % di progetti di comunitàrendicontazione attivati e rendicontati specifica Report ad hoc NA No Sì Sì si Rendicontazione Rendicontazioni assente assente presente presente specifica pervenute/progetti attivi (6) x 100 Rendicontazioni pervenute/nuovi progetti attivi x 100

41 Codice progetto e nome 2.7 Advocacy per le politiche di pianificazione urbanistica e dei trasporti orientate alla salute Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione A.USL dott. Antonio Di Giorgio; A.OSP. dott. R. Baruchello AUSL Esterni: Comuni, TPER 1. Per la stesura di un piano di incentivazione della mobilità attiva e sostenibile da parte dei dipendenti delle due Aziende sanitarie si fa riferimento al PSCL 2014 che ha evidenziato le peculiarità degli spostamenti occorrenti per raggiungere le sedi di lavoro aziendali e del contesto urbano in cui tali sedi sono collocate. La relazione elaborata dal GdL SGA ha individuato azioni di miglioramento relative agli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti AUSL. Alcune sono state selezionate come attività da realizzare con questo progetto. La presentazione è distinta per mezzo di trasporto coinvolto: BICI Realizzazione di strutture e/o aree di parcheggi coperti e dotati di deterrenti contro i furti destinati sia al personale dipendente che all utenza. In particolare si ritiene che tali tipi di intervento potrebbero essere efficaci nelle sedi di Cento, Argenta, Portomaggiore, Copparo, Comacchio e Ferrara. Nel si procederà con analisi di fattibilità da parte del Servizio competente. AUTO Studio di fattibilità sull uso del Car pooling e adozione di incentivi per il car pooling Dotare le principali sedi aziendali di un regolamento per l uso del parcheggio che tenga conto della necessità sia dell utenza che dei dipendenti Stipulare convenzioni con i Comuni per il rispetto dello stesso regolamento Azioni di razionalizzazione del parco auto aziendale MEZZI PUBBLICI Divulgazione e pubblicizzazione all interno dell Azienda delle linee urbane Analisi per l individuazione delle tratte servite da mezzi pubblici adeguate per orari e vicinanza alle fermate alle esigenze aziendali; su queste tratte individuate tariffe agevolate per i dipendenti che scelgono abbonamenti annuali. 2. partecipazione degli operatori DSP al corso di formazione regionale su urbanistica e promozione della salute. 3. la realizzazione di iniziative per la promozione della sicurezza degli utenti deboli della strada e per promuovere l'uso degli strumenti di protezione individuali per i bambini e l'utilizzo delle cinture di sicurezza posteriori consisterebbe nella replica di iniziative già svolte in passato Quantificazione approssimativa risorse economiche occorrenti per il piano mobilità Il piano di incentivazione della mobilità attiva e sostenibile da parte dei dipendenti delle due Aziende sanitarie richiede risorse economiche rilevanti. L attività di comunicazione per prevenzione incidenti stradali è strettamente dipendente dalla

42 disponibilità delle risorse economiche necessarie alla produzione del materiale. È prevista una valutazione della equità? Sì No_X Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 2 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) % di operatori dei DSP (urbanistica e promozione della salute) che hanno partecipato al corso di formazione % di Aziende sanitarie che elaborano ed attuano piani per incentivare la mobilità attiva e sostenibile dei dipendenti % di Aziende sanitarie che attuano iniziative per la promozione della sicurezza degli utenti deboli della strada e per promuovere l'uso degli strumenti di protezione individuali per i bambini e l'utilizzo delle cinture di sicurezza posteriori. * attività dipendenti dalle risorse disponibili Aziende che inviano operatori/totale delle aziende x 100 Aziende sanitarie che attuano azioni specifiche/totale della Aziende della regione x 100 Aziende che attuano azioni specifiche/totale della aziende della regione x Ferrara invierà operatori DSP al corso 0 Ferrara elabora piano Ferrara realizza prima parte del piano* Ferrara realizza seconda parte del piano* *

43 Codice progetto e nome 2.8 Creare occasioni di attività motoria nel tempo libero accessibili alla cittadinanza, attraverso l'attivazione delle risorse delle comunità locali Referente REFERENTI ATTIVITA' FISICA CASE DELLA SALUTE dott. Sandro Bartalotta, dott.ssa Patrizia Conforti, dott.ssa Bertilla Mazzanti Attori coinvolti AUSL: DCP, Case della Salute, DSP Esterni: Enti locali, Enti di Promozione sportiva, CONI, CIP, associazioni sportive, palestre etiche Attività principali 1. gruppi di cammino Il progetto, già attivo dal 2014, promosso da AUSL Ferrara nell ambito del programma Guadagnare Salute, si pone l obiettivo di combattere la sedentarietà e incentivare l attività fisica fruendo delle risorse già esistenti nel territorio con un coinvolgimento progressivo delle Case della Salute di Copparo, Portomaggiore e Ferrara. Il progetto rientra nel più ampio ambito dei progetti regionali di prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari (compresa la carta del Rischio Cardiovascolare). Il progetto è stato ampliato a soggetti di tutte le età e prevede la promozione, diffusione, l organizzazione ed il mantenimento di gruppi di cammino. L obiettivo di prevenzione delle malattie cardiovascolari è stato ulteriormente sviluppato nel 2015, grazie all inserimento nel progetto di un laureato STAMPA (Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate). Il professionista ha effettuato la valutazione iniziale delle capacità e dell attitudine a camminare dei singoli partecipanti e li ha guidati durante le camminate in gruppo, insegnando le tecniche corrette per una buona ed efficace camminata, oltre a dispensare consigli personalizzati sulla tematica dell attività fisica. Parallelamente ha curato la definizione dei percorsi, di lunghezza diversificata sulla base delle capacità dei vari gruppi, in aree particolarmente adatte a camminate di gruppo (aree non trafficate, parchi, piste pedonali...). Allo stato attuale non è più possibile garantire la presenza di questa figura professionale, la cui borsa di studio è terminata nel 2015, senza l allocazione di risorse dedicate. L iniziativa è stata accolta con molto successo. Ad oggi, i partecipanti ai gruppi superano il centinaio. Da evidenziare il successo anche tra i dipendenti dell Azienda. 2. pedibus: è possibile ripetere la progettualità dimostratasi vincente nel corso del 2014 attraverso l attività promozionale e organizzativa di un laureato STAMPA dedicato. 3. partecipazione alla Consulta dello sport per proporre forme di collaborazione con le società sportive. Risorse previste 1 infermiere per ogni casa della salute. (personale, Sono necessarie risorse per l inserimento di un laureato STAMPA (circa 12 ore/settimana) attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Allo stato attuale non è più possibile garantire la presenza di questa figura professionale, la cui borsa di studio è terminata nel 2015, senza l allocazione di risorse dedicate. Sì No _X_

44 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Mantenimento dei gruppi di cammino esistenti X X X X X X X X X X X X 2 Creazione di nuovi gruppi di cammino X* X* X* X* X* X* X* X* X* X* X* * la misura di questi indicatori è dipendente dalle risorse che verranno messe a disposizione

45 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) Case della Salute che effettuano referenti AUsl NA 3 gruppi di cammino (Ferrara, Copparo, Portomaggiore) N. di capoluoghi di provincia in cui Rendicontazio Capoluoghi di provincia in cui Ferrara: presente sono offerte occasioni di attività ne delle attività sono offerte occasioni di fisica gratuita in gruppo attività fisica gratuita in gruppo % di distretti in cui sono offerte Rendicontazi occasioni di attività fisica gratuita one delle in gruppo [gruppi di cammino o altra attività attività in gruppo] in almeno il 20% dei Comuni (esclusi i capoluoghi di provincia) Situazione ASL Ferrara per raggiungere lo standard indicato: Distretto Ovest: 1 Comune / 6 Comuni Distretto centro Nord: 2 Comuni / 9 Comuni Distretto SudEst: 2 Comuni / 9 Comuni % di distretti in cui sono offerte Rendicontazio occasioni di attività fisica gratuita in ne delle attività gruppo in almeno il 40% dei Comuni (esclusi i capoluoghi di provincia) Distretti che offrono occasioni di attività fisica in gruppo in almeno il 20% dei Comuni/N totale dei distretti x 100 Distretti che offrono occasioni di attività fisica in gruppo in almeno il 40% dei Comuni/N totale dei distretti x 100 Ferrara: presente mantenimento * Ferrara: presente mantenimento * Ferrara: presente mantenime nto * 32% 40% 70% 100% 100% Pedibus a Mirabello 100% Gruppo di cammino di Copparo + pedibus a Voghiera 50% Gruppo di 50% 50% 100%* cammino Portomaggiore (+ Codigoro e/o Comacchio*) * % dei distretti in cui sono offerte Rendicontazio Distretti che offrono * occasioni di attività fisica gratuita in ne delle attività occasioni di attività fisica in gruppo in almeno il 60% dei Comuni (esclusi i capoluoghi di provincia) gruppo in almeno il 60% dei Comuni/N totale dei distretti x 100 Partecipazione alla Consulta dello Evidenza Sport per la Promozione di progettidocumentale per la diffusione dello sport per la salute e impiantistica aperta alla cittadinanza (molti impianti sportivi di Ferrara sono comunali) NA Sì Sì Sì Sì * la misura di questi indicatori è dipendente dalle risorse che verranno messe a disposizione (laureato STAMPA)

46 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti 2.9 Alcol e guida sicura: corsi infoeducativi per conducenti con infrazione art. 186 Cds Dr.ssa Filomena Catera AUSL Ferrara Ser.T, Commissione Medica Locale (CML) Attività principali Incontri organizzativi tra gli operatori formati, la referente del progetto e la rappresentante della CML prima di avviare il percorso e successivamente a cadenza trimestrale Condivisione di un percorso di invio e dei contenuti dell'intervento infoeducativo Attivazione degli incontri di gruppo con i conducenti, proposta di materiale formativo, utilizzo di filmati, compilazione di test d'ingresso e di questionario di apprendimento post. I corsi affrontano con i conducenti i seguenti punti: 1) Gli incidenti stradali e le loro cause; 2) I danni umani, sociali ed economici degli incidenti stradali; 3) la complessità della performance di guida; 4) Alcol: cinetica, effetti sulla guida, come calcolare l'alcolemia; 5) Alcol, farmaci, sostanze stupefacenti: i rischi per la guida; 6) Alcol e attività lavorativa: i rischi e la normativa; 7) L' art. 186 del Codice della strada; 8) Il percorso di valutazione dell'idoneità alla guida previsto dalla CML; 9) Raccomandazioni e consigli pratici per prevenire le problematiche alcolcorrelate e non incorrere nella guida in stato di ebbrezza. Monitoraggio e valutazione degli interventi Risorse previste (personale, Personale del Ser.T formato a livello regionale (come da delibera n. 289 del 09/12/2015) attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Computer portatile, materiale informativo 1) La delibera n. 289 del 09/12/2015 dispone:...la partecipazione facoltativa ad un corso infoeducativo... ; ciò potrebbe incidere sul numero di partecipanti e quindi compromettere il valore dell'indicatore. 2) Per tutte le altre Aziende USL è un trattamento consolidato mentre per l'azienda USL di Ferrara il 2016 è l'anno di avvio di tale attività; ciò potrebbe comportare il non raggiungimento dell'indicatore previsto dalla Regione. 3) Un altro elemento che potrebbe compromettere il raggiungimento dell'indicatore della Regione è il seguente: non è possibile proporre l'attività a chi ha già prenotato la Commissione per il primo trimestre Quindi è prevedibile l'avvio dei corsi per il II trimestre 2016 È prevista una valutazione della equità? Sì No X

47 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Incontri organizzativi tra gli operatori formati, la referente del progetto X X X X X X X X e la rappresentante della CML prima di avviare il percorso e successivamente a cadenza trimestrale 2 Condivisione di un percorso di invio e dei contenuti dell'intervento X X infoeducativo 3 Attivazione degli incontri di gruppo con i conducenti, proposta di X X X X X X X X X X X X materiale formativo, utilizzo di filmati, compilazione di test d'ingresso e di questionario di apprendimento post. 4 Monitoraggio e valutazione degli interventi X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) % di guidatori che hanno frequentato i corsi nell'anno sul totale dei guidatori con revisione dell'idoneità alla guida per violazione Art. 186 N. guidatori che hanno effettuato i corsi / guidatori con revisione di idoneità art. 186 x %* 80% 80% * Il valore standard per il 2016 (75%) potrebbe non essere raggiunto per i seguenti punti: 1) La delibera n. 289 del 09/12/2015 dispone:...la partecipazione facoltativa ad un corso infoeducativo... ; ciò potrebbe incidere sul numero di partecipanti e quindi compromettere il valore dell'indicatore. 2) Per tutte le altre Aziende USL è un trattamento consolidato mentre per l'azienda USL di Ferrara il 2016 è l'anno di avvio di tale attività; ciò potrebbe comportare il non raggiungimento dell'indicatore previsto dalla Regione. 3) Non è possibile proporre l'attività a chi ha già prenotato la Commissione per il primo trimestre Quindi è prevedibile l'avvio dei corsi dal 2 trimestre 2016.

48 Codice progetto e nome 2.10 Prevenzione degli infortuni stradali in orario di lavoro. Referente Dott. Amelio Faccini Tecnico della Prevenzione U.O. PSAL Attori coinvolti Attività principali AUSL Esterni: INAIL, Associazioni di categoria, Organizzazioni sindacali, Medici competenti, Ordini e/o collegi professionali e consulenti aziendali. 1. Attività di acquisizione di informazioni sugli indici infortunistici del settore, mediante l utilizzo dei flussi informativi della banca dati INAIL sugli infortuni. 2. Attività di informazione e formazione operatori U.O. PSAL riguardo agli obiettivi, alle modalità di esecuzione del progetto e all acquisizione di conoscenze opportune per la sua attuazione. 3. Attività di informazione e diffusione del progetto alle Associazioni di categoria, Organizzazioni sindacali, Ordini e/o collegi professionali e consulenti aziendali. 4. Attività di informazione formazione dei Medici competenti sulle problematiche di attuazione del progetto che li vedono coinvolti e favorire la la riduzione alla resistenza al cambiamento e ad assimilare nuove conoscenze nei soggetti coinvolti. 1. Attività di vigilanza/prevenzione volti a verificare la congruità della valutazione del rischio e dell adozione delle relative misure di miglioramento. Risorse previste (personale, Personale, attrezzature informatiche, autovetture, in dotazione all U.O. PSAL. attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un Sì No intervento di Health Equity Audit?

49 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Attività di acquisizione di informazioni sugli indici infortunistici del settore, mediante l utilizzo dei flussi informativi della banca dati INAIL sugli infortuni. Attività di informazione e formazione operatori U.O. PSAL riguardo agli obiettivi, alle modalità di esecuzione del progetto e all acquisizione di conoscenze opportune per la sua attuazione. Attività di informazione e diffusione del progetto alle Associazioni di categoria, Organizzazioni sindacali, Ordini e/o collegi professionali e consulenti aziendali. Attività di informazione/formazione dei Medici competenti sulle problematiche di attuazione del progetto che li vedono coinvolti, per favorire la riduzione alla resistenza al cambiamento e assimilare nuove conoscenze nei soggetti coinvolti. Attività di vigilanza/prevenzione volta a verificare la congruità della valutazione del rischio e l adozione delle relative misure di miglioramento. X X X X X X X X X X X X X X X

50 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Evidenza di una lista di controllo da utilizzarsi nell attività di vigilanza e controllo Formula Valore di partenza (baseline) NA SI SI SI SI N. iniziative per l acquisizione di informazioni sugli indici infortunistici del settore, mediante l utilizzo dei flussi informativi della banca dati INAIL NA 1 sugli infortuni. N. iniziativa di informazione e formazione operatori U.O. PSAL riguardo agli obiettivi, alle modalità di esecuzione del progetto e all acquisizione NA 1 di conoscenze opportune per la sua attuazione. N. iniziative di informazione e diffusione del progetto alle Associazioni di categoria, Organizzazioni sindacali, Ordini e/o collegi professionali e NA 1 consulenti aziendali. N. iniziative di informazione/formazione dei Medici competenti sulle problematiche di attuazione del progetto che li vedono coinvolti, per favorire la riduzione alla resistenza al cambiamento e assimilare nuove NA 1 conoscenze nei soggetti coinvolti. N. Aziende controllate per la verifica della congruità della valutazione del rischio e l adozione delle relative misure di miglioramento. NA 3 5 8

51 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Sorveglianza epidemiologica e valutazione di impatto della prevenzione sulla diffusione dei tumori in Emilia-Romagna Dott. Stefano Ferretti Progetto regionale Attività regionali È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

52 2.12 Implementazione e monitoraggio programmi di screening oncologici; premessa: la patologia tumorale bersaglio di prevenzione mediante i programmi organizzati di screening oncologico a Ferrara Tumore del colon retto: Con 135 deceduti e un tasso pari a 29 per , Ferrara presenta un elevata mortalità (tasso regionale: 22 per ). L incidenza è pari a 90/ negli uomini e a 50/ nelle donne. Tumore della mammella femminile: 90 donne sono decedute per questa malattia nel 2014 a Ferrara, con un tasso standardizzato di 40 per contro un tasso pari a 37 come valore medio regionale. L incidenza è pari a 134/ Tumore della cervice uterina: nel 2014 sono stati registrati a Ferrara 3 decessi (tasso: 1 per ). L incidenza è pari a 5,4/ Estensione e adesione dei tre programmi organizzati di screening a Ferrara sono rappresentate nel prospetto che segue. Estensione corretta degli inviti Adesione grezza tra la popolazione target Adesione grezza tra la popolazione target Adesione all'invito corretta Copertura documentabile del test Copertura del test CCR al 30/6/2015 FE 98,4 50,4 50,6 53,2 53,5 54,0 CCR al 30/6/2015 RER 93,6 47,0 47,2 54,5 53,4 53,6 Mammella al 31/12/ ,0 69,9 73,3 73,3 75,7 75,7 Mammella al 31/12/ ,0 72,4 75,6 75,6 77,3 77,3 Mammella al 31/12/ ,0 68,1 74,7 74,7 78,4 78,4 Cervice al 31/12/2015 RES. 97,7 57,5 59,1 60,5 59,1 66,3

53 Codice progetto e nome 2.12 IMPLEMENTAZIONE E MONITORAGGIO SCREENING DI POPOLAZIONE Referente Attori coinvolti Attività principali Dott. Aldo de Togni AUSL Az. Ospedaliera S. Anna, Azienda Universitaria Ferrara, S. Orsola Bologna, RER Estensione e adesione agli screening oncologici: sono previste attività formative e di promozione della qualità di coordinamento e supporto, di monitoraggio del programma Screening colorettale: -invio a domicilio degli inviti e dei solleciti a tutta la popolazione residente e domiciliata in provincia di Ferrara, di età compresa tra i anni; -estrazione quadrimestrale del tracciato record regionale - attività di call center - invio a domicilio dei referti negativi - chiamata telefonica agli utenti positivi al FOBT per fissare l appuntamento al colloquio di rilevazione anamnesi in preparazione alla colonscopia o alla colon tac - colloquio di rilevazione anamnesi in preparazione alla colonscopia e consegna del materiale per la preparazione intestinale per gli utenti positivi al FOBT residenti a Ferrara, Masi Torello e Poggio Renatico - invio degli inviti di FU a domicilio - pulizia delle liste della popolazione bersaglio - recupero e registrazione degli esami di secondo livello effettuati in altra sede - gestione della fornitura alle Farmacie della Provincia dei kit per l esame di primo livello Screening mammografico -invio a domicilio degli inviti e dei solleciti a tutte le donne residenti e domiciliate in provincia di Ferrara, di età compresa tra i 45 e i 74 anni - estrazione semestrale della rilevazione puntuale - attività di call center per richieste di modifica degli appuntamenti - invio a domicilio delle donne dei referti negativi - invio a domicilio delle donne dei referti di approfondimento - invio a domicilio delle donne dei referti di FU - pulizia delle liste della popolazione bersaglio Screening citologico: -invio a domicilio degli inviti e dei solleciti a tutte le donne residenti e domiciliate in provincia di Ferrara, di età compresa tra i 25 e i 64 anni - estrazione semestrale della rilevazione puntuale - attività di call center per richieste di modifica degli appuntamenti

54 Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione - pulizia delle liste della popolazione bersaglio - inserimento dei risultati istologici di biopsie e di interventi di approfondimento - inserimento di indicazione di FU dopo colposcopia - invio degli inviti di FU a domicilio - supporto all attività delle ostetriche tramite linea telefonica dedicata Per l introduzione del test HPV-DNA: - attività di comunicazione alla popolazione; - attivazione di un numero verde dedicato - attività di formazione del personale alle nuove procedure; - attività di coordinamento e monitoraggio dell avvio del programma; - implementazione monitoraggio del programma con tracciato-record individuale; - integrazione con l anagrafe vaccinale (HPV); Gestione dell ambulatorio SPOKE provinciale prima fase - per il progetto di prevenzione del rischio eredo-familiare del carcinoma della mammella e delle ovaie. La sorveglianza clinicostrumentale dello Spoke è a cura del Centro di senologia. (si veda progetto 6.8) Personale 1Dir. Biologo, 1 Dir. Medico (tempo parziale), 1 Statistico (tempo parziale), 1 Infermiera Capo-Sala, 1 Amministrativo, 3 Operatori tecnici addetti agli archivi sanitari. Attrezzature: 7 personal computer, 1 imbustatrice, 1 fax, 1 fotocopiatrice, 7 linea telefoniche di cui un numero verde Le attività di formazione, promozione della qualità, coordinamento, supporto e monitoraggio sono declinate da anni in una serie di procedure formalizzate e sostenibili che consento il completo controllo di tutte le fasi del processo e degli ambiti ad esso correlati. Il passaggio al nuovo programma con test HPV prevede profonde modifiche organizzative e di tempistica nell effettuazione del test primario e di tutte le successive fasi del protocollo. Occorre inoltre affrontare sostanziali cambiamenti nelle procedure diagnostiche di I livello e di organizzazione del lavoro del personale, che necessitano di un graduale percorso di adattamento. È stata conseguentemente predisposta una fase di transizione graduale che ha previsto, a partire dal 2015, un arruolamento progressivo della popolazione bersaglio, programmato in quattro fasi per favorire l assestamento organizzativo delle aziende. È prevista una valutazione della equità? Sì No X

55 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Attività formative e di promozione qualità 1 Aggiornamento PDTA, protocolli sorveglianza e monitoraggio qualità nei tre programmi di screening x x x 2 Organizzazione e coordinamento di attività formative per il x x x controllo degli indicatori di qualità dello screening del carcinoma del collo dell utero 3 Organizzazione e coordinamento di attività formative per il x x x controllo degli indicatori di qualità dello screening del carcinoma della mammella 4 Organizzazione e coordinamento di attività formative per il controllo degli indicatori di qualità dello screening del carcinoma del colon-retto x x x 5 Organizzazione di attività formative per il controllo x x x dell andamento del screening del carcinoma del collo dell utero con HPV test primario Attività di coordinamento e supporto 1 Predisposizione, distribuzione e pubblicazione sul sito internet x x x dell AUSL di report informativi-divulgativi dei programmi di screening 2 Raccolta, revisione e invio dei flussi informativi screening verso x x x x x x la RER 3 Raccolta, revisione e invio dei flussi informativi screening verso x x x x x x l azienda USL Attività di monitoraggio 1 Compilazione schede Gisci e rilevazione puntuale x x x x x x x x x dell andamento dello screening cervicale. 2 Estrazione e monitoraggio del tracciato record e rilevazione x x x x x x x x x x x x puntuale dell andamento dello screening mammografico. 3 Estrazione e monitoraggio del tracciato record dello screening x x x x x x x x x colorettale 4 Promozione e coordinamento eventi di comunicazione e sensibilizzazione della popolazione x x x

56 5 Compilazione schede regionale e monitoraggio dell andamento x x x di valutazione del programma per la prevenzione del rischio eredo-familiare dei tumori della mammella e dell ovaio. Formazione del personale 1 Coordinamento attività di formazione a livello aziendale x x x x 2 Partecipazione a organizzazione attività formazione a livello x x x x interaziendale Coordinamento e monitoraggio dell'avvio del programma di screening con HPV test primario 1 Attività di supporto e monitoraggio delle diverse fasi della x x x x riconversione del programma 2 Implementazione monitoraggio con tracciato-record individuale x 3 Integrazione anagrafica del programma con l'anagrafe del programma vaccinale contro l'hpv* * il documento regionale non riporta scadenze, né questa Azienda è in grado al momento di fare previsioni. Elenco indicatori Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) Proporzione di popolazione bersaglio provinciale invitata a partecipare al programma di screening cervicale Proporzione di popolazione bersaglio provinciale invitata a partecipare al programma di screening mammografico Proporzione di popolazione bersaglio provinciale invitata a partecipare al programma di screening colon-rettale Proporzione di popolazione provinciale aderente all invito a partecipare al programma di screening cervicale RER Osservatorio Nazionale Screening RER Osservatorio Nazionale Screening RER Osservatorio Nazionale Screening RER Osservatorio Nazionale Screening Pop. Invitata-inviti inesitati/pop. Bersaglioescluse prima dell invito x 100 Pop. Invitata-inviti inesitati/pop. Bersaglioescluse prima dell invito x 100 Pop. Invitata-inviti inesitati/pop. Bersaglioescluse prima dell invito x 100 Pop.aderente/pop. Invitata-inviti inesitatiescluse dopo invito x % % % % 100% % % % 100% % % % 60% 60% 60% 60%

57 Proporzione di popolazione provinciale aderente all invito a partecipare al programma di screening mammografico Proporzione di popolazione provinciale aderente all invito a partecipare al programma di screening colonrettale Adozione di indirizzo di programmazione regionale per l introduzione dello screening cervicale con HPV-DNA test Attuazione del programma di screening cervicale con HPV-DNA test RER Osservatorio Nazionale Screening RER Osservatorio Nazionale Screening Regione Emilia- Romagna Regione Emilia- Romagna Pop.aderente/pop. Invitata-inviti inesitatiescluse dopo invito x 100 Pop.aderente/pop. Invitata-inviti inesitatiescluse dopo invito x 100 NA Popolazione invitata/popolazione da invitare x % 70% 70% 70% 50% 50% 50% 50% Adottato nel corso del 2015 Attivazione invito per la fascia di età anni Attivazion e invito per la fascia di età anni Attivazion e invito per la fascia di età anni Attivazione invito per la fascia di età anni

58 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Sorveglianza Malattie Infettive Dott.ssa Marisa Cova AZ USL: Medici e AS/Infermieri, TdP del DSP, Ospedali, MMG, PLS, Operatori del laboratorio interaziendale. Medici Specialisti, Veterinari AZ Ospedaliera: Medici e Infermieri Esterni: personale sanitario LP e operante in strutture private Progetto regionale Attività regionali Attività locali: - raccolta segnalazioni di MI, - effettuazione inchieste epidemiologiche con effettuazione di eventuali campioni ambientali - realizzazione di sorveglianze integrate con l UO Veterinaria - utilizzo sistema SMI (con schede di sorveglianza e alert) - comunicazioni ai medici segnalatori - attività formative Personale medico e AS/Infermieri DSP Attrezzature informatiche Rischi o vincoli locali e loro criticità relative a personale e attrezzature gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

59 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione 2.14 Promozione dell adesione consapevole ai programmi vaccinali nella popolazione generale e in specifici gruppi a rischio e monitoraggio dell attività Marisa Cova AUSL: DSP DCP,PUO; Dipartimento Interaziendale Prevenzione Protezione,DS, Ufficio Comunicazione, ICT Interaziendale, Dipartimento Farmaceutico Esterni:AZ Ospedaliera,Associazioni,Scuole 1 Corretta gestione dell attività vaccinale (adesione alle vaccinazioni previste dal PNPV e inserite nel calendario regionale, approvvigionamento dei vaccini, gestione delle controindicazioni e delle reazioni avverse, monitoraggio dei rifiuti vaccinali, gestione dell anagrafe vaccinale con monitoraggio del programma informatizzato,facilitazioni di accesso alle sedute vaccinali: possibilità di prenotazioni Cup e/o accessi diretti per condizioni di rischio) 2 Implementazione degli ambulatori vaccinali in integrazione e nell ambito delle Case della Salute 3 Gestione degli inviti per le vaccinazioni raccomandate con particolare riguardo ai soggetti a rischio 4 Attività formativa integrata per il personale impegnato 5 Iniziative di Comunicazione esterna (Scuole,Associazioni,popolazione generale) Personale medico e infermieristico DSP e DCP, Personale dell Ufficio Comunicazione,Farmacisti aziendali, Operatori ICT, Operatori Cup Vincolo tecnico: mancato/ritardato adeguamento del programma locale di gestione dell anagrafe vaccinale (Giv) Aumento del rifiuto alle vaccinazioni infantili Diminuzione della compliance nei confronti della vaccinazione antinfluenzale da parte dei soggetti anziani attivi. Scarsa adesione del personale sanitario alle vaccinazioni proposte Carenza di personale Vincoli logistici: indisponibilità di locali adatti È prevista una valutazione della equità? Sì No

60 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Adeguamento dell anagrafe vaccinale e regolare scarico dei dati in regione per la costruzione dell anagrafe vaccinale regionale Adeguamento alle modificazioni nel calendario vaccinale e applicazione del nuovo calendario vaccinale quando adottato dalla regione Organizzazione ambulatori in integrazione e nelle Case della Salute x x x x x x x x x x x Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Adeguamento dell anagrafe vaccinale,invio dati richiesti in regione per la costruzione delle coperture vaccinali Già in atto l invio x x x Riorganizzazione degli ambulatori vaccinali x x x

61 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali 2.15 "Interventi per promuovere il consumo di alimenti salutari" Dott. Lucio Andreotti, Dott.ssa Cristina Saletti AUSL Esterni: Panificatori, consumatori, esercizi di ristorazione pubblica e collettiva, Aziende del settore alimentare e Attività produttive in generale, Associazioni del territorio, Associazioni di categoria - Promuovere menu salutari nella ristorazione pubblica - Pane meno sale : promuovere la riduzione del sale nella dieta: realizzazione di interventi formativi, informativi e comunicativi rivolti a panificatori e consumatori per la riduzione del sale nel pane - Promuovere l'offerta di sale iodato - Promuovere l'offerta di alimenti idonei a soggetti celiaci - Realizzare corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori del settore alimentare - Realizzare corsi e laboratori pratici per celiaci neo diagnosticati e le loro famiglie -Consumatori consapevoli: Realizzazione di iniziative formative e informative per ridurre lo spreco alimentare e saper leggere le etichette alimentari e nutrizionali, per saper scegliere gli alimenti salutari a prezzi accessibili Realizzare interventi di prossimità per promuovere scelte alimentari corrette e consapevoli in gruppi di popolazione particolarmente vulnerabili (basso livello di istruzione, basso reddito, cittadinanza straniera). Realizzazione di percorsi strutturati teorico-pratici rivolti alla popolazione generale e finalizzati al miglioramento dell alimentazione e all incremento dell attività fisica per prevenire le malattie - Alimentazione e prevenzione delle recidive di tumore: promozione di fattori protettivi, di condivisione, di consapevolezza del ruolo della dieta nella tutela della propria salute Risorse previste (personale, Necessità di un medico igienista e di una dietista di nuova assunzione. attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro Tutti gli indicatori sono di pertinenza dell'u.oian gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un Sì No intervento di Health Equity Audit?

62 Cronogramma delle azioni/attività principali previste 2015 Attività principali III IV I II III IV I II III IV I II III IV Promuovere menu salutari Elaborazione di linee guida specifiche per la definizione delle caratteristiche nutrizionali del menu salutare in relazione alle tipologie di ristorazione x x x Organizzazione di corsi per gli operatori del settore alimentare x x x x x x x x x Organizzazione e attuazione di una campagna di comunicazione rivolta ai consumatori Elaborazione di una mappa della rete di ristoranti e altri esercizi che propongono menu salutari x x x x x x x x x x x x x x x x x x Monitoraggio e valutazione x x x Promuovere la riduzione del sale nella dieta Realizzazione di interventi formativi e informativi rivolti ai panificatori e consumatori per la riduzione del sale nel pane Promuovere l'offerta di sale iodato Realizzare verifiche presso la ristorazione pubblica e collettiva e nei punti vendita Promuovere l'offerta di alimenti idonei ai soggetti celiaci Realizzare corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori del settore alimentare Realizzare corsi e laboratori pratici per celiaci neodiagnosticati e le loro famiglie Consumatori consapevoli Realizzare iniziative formative e informative per ridurre lo spreco alimentare e saper leggere le etichette alimentari e nutrizionali, per saper scegliere gli alimenti salutari. Alimentazione e prevenzione recidive Realizzazione e condivisione degli strumenti di lavoro regionali e locali x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Realizzazione di corsi teorici e laboratori di cucina salutare x x x x x x x x x Elenco indicatori

63 Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) 22/22 (100%) % corsi di formazione e aggiornamentoricognizione ad hoc per gli operatori del settore alimentare inda parte del SIAN tema celiachia realizzati rispetto alle n.ro corsi realizzati/numero corsi richiesti x 100 richieste N.ro controlli sulla presenza di saleorsa NA 1024/1024 iodato ristorazione pubblica e (100%) ristorazione collettiva % controlli sulla vendita di sale iodatoorsa 125/125 presso la grande distribuzione (100%) N. punti vendita controllati per sale iodato / N. tot controlli presso la GDO x % 100% 100% Manteni mento 100% Manteni mento 100% Manteni mento 100% 90% 90% 90% Attivazione campagna di comunicazioneevidenza documentale NA No No Sì Sì a sostegno dei ristoranti con menu salutare % panificatori che partecipano allaricognizione ad hoc formazione per la riduzione del sale nelda parte del SIAN pane =>10% 30% 30% 50% Evidenza in ogni AUSL di accordi traricognizione ad hoc SIAN, U.O. Oncologia e altri Enti delda parte del SIAN territorio per l organizzazione dei corsi/laboratori Evidenza in ogni AUSL dell'attivazionericognizione ad hoc di corsi/laboratori su Alimentazione eda parte del SIAN promozione recidive N.ro panificatori che partecipano alla formazione/ n.ro panificatori tot x 100 NA No Sì Sì Sì NA No No Sì Sì

64 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione 2.16 "Adozione di misure di coordinamento e cooperazione tra la Regione e le altre Amministrazioni che effettuano controlli sulla filiera alimentare al fine di assicurare l'efficace coordinamento di cui all'articolo 4, paragrafo 3 del regolamento 882/2004" Dott.ssa Chiara Berardelli, Direttore UO Attività Veterinarie (per la parte di competenza dell UOAV) AUSL: UO Ig. Alimenti Nutrizione Esterni: Servizio Prevenzione Collettiva RER, altri Organi che effettuano controlli sula sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria, Operatori del Settore Alimentare, Associazioni di categoria. Partecipazione alla formazione degli Operatori deputati al controllo ufficiale Informazione e formazione degli Operatori del settore agro-zootecnico e della produzione di alimenti Partecipazione alla campagna informativa per i consumatori per la prevenzione delle malattie veicolate da alimenti (MTA) connesse a rischi biologici e chimici. Personale in servizio, da incaricare delle attività descritte, aggiuntive. Vincoli: per tutte le attività è necessaria una preliminare attivazione della Regione per la realizzazione locale dell obiettivo. È prevista una valutazione della equità? Sì No X

65 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Partecipazione alla formazione degli Operatori deputati al controllo ufficiale 2 Informazione e formazione degli Operatori del settore agro-zootecnico e della produzione di alimenti 3 Partecipazione alla campagna informativa per i consumatori per la prevenzione delle malattie veicolate da alimenti (MTA) connesse a rischi biologici e chimici X X X X X X X X X X X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Partecipazione alla formazione degli Operatori deputati al controllo ufficiale; Informazione e formazione degli operatori del settore agro- zootecnico ed della produzione di alimenti e acque potabili. Pubblicazione sul sito istituzionale del materiale relativo alla Campagna informativa per i consumatori Formula Valore di partenza (baseline) NA No No Sì NA No No Sì Si Si

66 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Alimentare (ORSA) Dott.ssa Chiara Berardelli, Responsabile del Programma Sicurezza Alimentare AUSL: ICT Esterni: Servizio Prevenzione Collettiva RER, Sferacarta, Avelco, CUP Attività principali 1. Allineamento delle anagrafiche Ausl a master list e SINVSA anche mediante transcodifica (ANNO 2015) 2. Caricamento delle anagrafiche OSM riconosciuti su SINVSA (ANNO 2015) 3. Attivazione flussi verso Orsa da SVET (dati reportistica ATT 1 e ATT2) (ANNO 2015) 4. Caricamento delle anagrafiche OSM registrati su SINVSA 5. Adeguamento sistema locale per raccogliere dati necessari per integrazione con sistemi nazionali previo adeguamento del livello regionale; 6. Realizzazione dell integrazione locale/regionale per il flusso campionamento (dati prelievo e dati analisi) 7. Realizzazione dell integrazione con sistemi nazionali; 8. Attivazione flusso controlli canili (in seguito all analisi regionale); 9. Sviluppo e attivazione flusso dati sale iodato (in seguito all analisi regionale); 10. Applicazione del protocollo per la verifica della qualità dei dati; 11. Partecipazione ai seminari organizzati dalla RER per il miglioramento della qualità dei dati. Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Personale: ore di Personale Amministrativo e/o sanitario necessarie per il completamento dei dati fiscali dei soggetti (Aziende/Ditte) registrati nel data base di gestione SICER. Vincoli: per alcune attività è necessaria una preliminare attivazione della Regione per la realizzazione locale dell obiettivo; la riduzione progressiva del Personale amministrativo rende critica l azione di implementazione del data base SICER. È prevista una valutazione della equità? Sì No

67 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Allineamento delle anagrafiche Ausl allineate a master list e SINVSA anche mediante transcodifica 2 Caricamento delle anagrafiche OSM riconosciuti su SINVSA 3 Attivazione flussi verso Orsa da SVET (dati reportistica ATT 1 e ATT2) (ANNO 2015) (ANNO 2015) (ANNO 2015) 4 Caricamento delle anagrafiche OSM registrati su SINVSA X 5 Adeguamento sistema locale per raccogliere dati necessari per integrazione con sistemi nazionali previo adeguamento del livello regionale 6 Realizzazione dell integrazione locale/regionale per il flusso campionamento (dati prelievo e dati analisi) (inizio nel 2015) 7 Realizzazione dell integrazione con sistemi nazionali 8 Sviluppo e attivazione flusso controlli canili (in seguito all analisi regionale) 9 Sviluppo e attivazione flusso dati sale iodato (in seguito all analisi regionale) 10 Applicazione del protocollo per la verifica della qualità dei dati 11 Partecipazione ai seminari organizzati dalla RER per il miglioramento della qualità dei dati X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

68 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) N. anagrafiche OSM caricate Anagrafiche degli OSM caricate su SINVSA/N. su SINVSA Anagrafiche 0 100% 100% 100% presenti * 100 Attivazione flussi verso Orsa da SVET (dati reportistica ATT 1 e ATT2) NA Sì Sì Sì Sì

69 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rafforzamento e razionalizzazione delle attività di prevenzione in Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare Dott.ssa Chiara Berardelli Direttore UO Attività Veterinarie, dott. Massimo Tassinari MO Sanità animale (per la parte di competenza dell UOAV) AUSL: UO Ig. Alimenti Nutrizione, MOD Prevenzione e Controllo delle Malattie Trasmissibili, Dip. Interaziendale Prevenzione Protezione. Esterni: Ospedali, Laboratorio IZSLER, Polizia provinciale, Servizio Prevenzione Collettiva RER. progetto regionale 1. Attuazione del programma di sorveglianza sulle malattie da vettori 2. Attuazione del programma di sorveglianza sulle malattie da alimenti (MTA) previa definizione dello stesso da parte della Regione 3. Attuazione del programma di monitoraggio della fauna selvatica 4. Attuazione del Piano regionale di campionamento di alimenti e bevande (PRA) 5. Formazione del Personale deputato al controllo ufficiale (Reg. 882) 6. Definizione di un protocollo di scambio di informazioni tra Ospedali e DSP 7. Produzioni di manuali operativi per specifiche zoonosi Personale in servizio, da incaricare delle attività descritte, aggiuntive. Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Vincoli: per alcune attività è necessaria una preliminare attivazione della Regione per la realizzazione locale dell obiettivo; per i protocolli con Enti esterni è necessaria la disponibilità a collaborare degli altri soggetti. Sì No

70 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Attuazione del programma di sorveglianza sulle malattie da vettori 2 Attuazione del programma di sorveglianza sulle malattie da alimenti (MTA), previa definizione dello stesso da parte della Regione 3 Attuazione del programma di monitoraggio della fauna selvatica 4 Attuazione del Piano regionale di campionamento di alimenti e bevande (PRA) 5 Formazione del Personale deputato al controllo ufficiale (Reg. 882) 6 Definizione di un protocollo di scambio di informazioni tra Ospedali e DSP 7 Produzioni di manuali operativi per specifiche zoonosi X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

71 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Attuazione del programma di sorveglianza sulle malattie trasmesse da vettori che comprenda protocolli di collaborazione con i laboratori Attuazione del programma di sorveglianza sulle malattie trasmesse da alimenti che comprenda protocolli di collaborazione con i laboratori Attuazione del programma di sorveglianza sulla fauna selvatica per la rilevazione precoce di malattie che comprenda protocolli di collaborazione con i laboratori Attuazione di un programma di campionamento sugli alimenti Operatori deputati al controllo ufficiale con requisito di auditor per la sicurezza alimentare Protocolli e manuali operativi per zoonosi prodotti Formula NA Valore di partenza (baseline) Sì Sì Sì Sì NA No No Sì Si NA Sì Sì Sì n. campioni PRA effettuati /n. campioni programmati 98% 98% 98% 98% n. Operatori qualificati/n. Operatori addetti al CU 90% 90% 95% 99% n. protocolli-manuali prodotti/n. protocollimanuali per specifiche zoonosi individuate Sì 0 25% 50% 100%

72 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Realizzazione di campagne informative ai fini della prevenzione del randagismo Dott.ssa Chiara Berardelli Direttore UO Attività Veterinarie, dott.ssa Silvia Scaioli AP Igiene Urbana Veterinaria AUSL: Veterinari dell UO Attività Veterinarie Esterni: Comuni, Gestori canili, Associazioni animaliste, Veterinari liberi professionisti, proprietari di animali da affezione, Servizio Prevenzione Collettiva RER. Attività principali 1. Partecipazione alle campagne informative progettate dalla Regione. 2. Previo studio di fattibilità regionale, organizzazione di giornate del microchip nelle quali i Veterinari pubblici incontreranno i proprietari di animali, identificheranno i loro animali da affezione e forniranno informazioni sulla corretta detenzione, sugli aspetti igienico-sanitari connessi al loro possesso e sulle principali zoonosi trasmissibili 3. Partecipazione ai percorsi formativi organizzati dalla Regione per il Personale addetto al controllo ufficiale degli animali di affezione e definizione di procedure d intervento. Risorse previste (personale, attrezzature,...) Personale in servizio, da incaricare delle attività descritte, aggiuntive. Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Vincoli: per alcune attività è necessaria una preliminare attivazione della Regione per la realizzazione locale dell obiettivo; per la realizzazione delle giornate del Microchip, si prevede la disponibilità dei Veterinari dell Azienda USL in orari anche diversi da quelli lavorativi. Sì No

73 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Partecipazione alle campagne informative ideate e realizzate dalla Regione. 2 Eventuale organizzazione di giornate del microchip, previo studio di fattibilità regionale, nelle quali i Veterinari pubblici incontreranno i proprietari di animali, identificheranno i loro animali da affezione e forniranno informazioni sulla corretta detenzione, sugli aspetti igienico-sanitari connessi al loro possesso e sulle principali zoonosi trasmissibili 3 Partecipazione ai percorsi formativi organizzati dalla Regione per il Personale addetto al controllo ufficiale degli animali di affezione e definizione di procedure d intervento. X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Partecipazione alla campagna informativa sulla prevenzione del randagismo NA No Sì Sì Si Partecipazione ai percorsi formativi organizzati dalla Regione per il Personale addetto al controllo ufficiale degli animali di affezione e definizione di procedure d intervento Cani catturati già identificati Rinunce di proprietà n. partecipanti agli eventi/n. veterinari designati dall UO x100 n. cani catturati già identificati/n. cani catturati x100 n. cani rinunciati/n. cani entrati in canile x 100 0% 90% 90% 90% 51,6% >52% >52% >52% 9,0% <9% <9% <9%

74 Codice progetto e nome La gestione delle emergenze del Dipartimento di Sanità Pubblica; malattie infettive, sicurezza alimentare, ambientali, chimiche, calamità naturali ed epidemiche degli animali Referente Attori coinvolti Dott.ssa Chiara Berardelli Direttore UO Attività Veterinarie, dott. Massimo Tassinari MO Sanità animale (per la parte di competenza dell UOAV) AUSL: tutte le UUOO del DSP. Esterni: Comuni, Personale del 118, IZSLER, ARPA, Protezione Civile, Prefetture, forze dell Ordine, Vigili del Fuoco, Ditta convenzionata per l abbattimento degli animali, Servizio Prevenzione Collettiva RER. Attività principali progetto regionale. 1. Garantire l eventuale partecipazione ad un gruppo di lavoro regionale che coinvolga rappresentanti dei DSP che, partendo dalla analisi delle esperienze pregresse, definisca una classificazione emergenze e un modello integrato di organizzazione e coordinamento all interno del sistema sanitario regionale 2. Adeguamento al modello definito dal documento regionale sulle modalità di interfaccia tra DSP e 118, altri Enti e Amministrazioni coinvolte in emergenze (IZSLER, ARPA, Prot. Civile, Prefetture, Forze dell Ordine Vigili del Fuoco) 3. Formazione degli Operatori del DSP sulla gestione delle diverse casistiche emergenziali 4. Verifica applicabilità del modello con esercitazioni sul campo Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Personale in servizio, da incaricare delle ulteriori attività descritte. Vincoli: per le attività è necessaria una preliminare attivazione della Regione per la realizzazione locale dell obiettivo per i protocolli con Enti esterni è necessaria la disponibilità a collaborare degli altri soggetti. Sì No

75 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Garantire l eventuale partecipazione ad un gruppo di lavoro regionale che coinvolga rappresentanti dei DSP che, partendo dalla analisi delle esperienze pregresse, definisca una classificazione emergenze e un modello integrato di organizzazione e coordinamento all interno del sistema sanitario regionale X X X 2 Adeguamento al modello definito dal documento regionale sulle modalità di interfaccia tra DSP e 118, altri Enti e Amministrazioni coinvolte in emergenze (IZSLER, ARPA, Prot. Civile, Prefetture, Forze dell Ordine Vigili del Fuoco) 3 Formazione degli Operatori del DSP sulla gestione delle diverse casistiche emergenziali 4 Verifica applicabilità del modello con esercitazioni sul campo X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

76 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Partecipazione alla campagna informativa sulla NA No Sì Sì Si prevenzione del randagismo Garantire l eventuale partecipazione ad un gruppo di lavoro NA No Sì Sì Sì regionale che coinvolga rappresentanti dei DSP che, partendo dalla analisi delle esperienze pregresse, definisca una classificazione emergenze e un modello integrato di organizzazione e coordinamento all interno del sistema sanitario regionale Adeguamento al modello definito dal documento regionale NA No No No Sì sulle modalità di interfaccia tra DSP e 118, altri Enti e Amministrazioni coinvolte in emergenze (IZSLER, ARPA, Prot. Civile, Prefetture, Forze dell Ordine Vigili del Fuoco) Formazione degli Operatori del DSP sulla gestione delle NA No Sì Sì Sì diverse casistiche emergenziali Verifica applicabilità del modello con esercitazioni sul campo NA No No No Sì

77 Codice progetto e nome Formazione e informazione per promuovere l empowerment dei cittadini e degli operatori sanitari Referente Dott.ssa Paola Angelini, dott. Mauro Palazzi Attori coinvolti Attività principali Progetto regionale Attività regionali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

78 Programma n.3 - Setting Comunità - Programmi età specifici Responsabile ASL: dott.ssa Chiara Benvenuti Codice progetto e nome Prevenzione precoce dell obesità infantile attraverso la promozione di sani stili di vita in gravidanza e nelle famiglie Referente Dott. Corazza Attori coinvolti Operatori sanitari dei consultori famigliari e dei reparti di ostetricia e ginecologia, PLS, operatori delle Pediatrie delle comunità, delle Case della Salute, UOIAN, Servizi di Medicina dello Sport, Palestre etiche e sicure Attività principali 1. Predisposizione di linee guida di indirizzo e strumenti regionali per la promozione di sane abitudini alimentari e motorie in gravidanza. 2. Sensibilizzazione e formazione degli Operatori sanitari a livello regionale (come area Vasta) 3. programmazione autonoma locale supportata dagli strumenti regionali e successiva esecuzione di interventi nelle donne in gravidanza: si rimane in attesa degli strumenti regionali Risorse previste (personale, * attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro Difficoltà nell'attivazione di sinergie tra attori diversi e enti diversi gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un Sì No X intervento di Health Equity Audit? * Non è possibile indicare le risorse fino a quando non saranno esplicitate nel dettaglio le indicazioni di competenza regionale cronogramma delle azioni/attività principali previste 2015 Attività principali III IV I II III IV I II III IV I II III IV Predisposizione di linee guida * Formazione degli operatori sanitari * Esecuzione interventi nelle donne in gravidanza ** * Non è possibile indicare nel cronoprogramma quando verranno eseguite le attività in quanto di competenza regionale

79 ** Non è possibile indicare nel cronoprogramma quando verrà eseguita l'attività in quanto la programmazione e la successiva esecuzione seguono le precedenti attività Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) % di Aziende sanitarie che hanno attivato gli interventi Rilevazione ad hoc N AUsl che hanno attivato gli interventi/totale AUsl regionali x 100 * * * % di Aziende sanitarie che hanno Rilevazione ad hoc N AUsl in cui si è attivata la formazione/totale AUsl attivato la formazione degli operatori * * * regionali x 100 sanitari secondo le linee guida regionali * Non è possibile quantificare gli indicatori di processo a livello locale in quanto gli stessi sono in funzione delle attività da svolgersi a livello regionale

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81 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? 3.2 AllattER - Promozione allattamento al seno Dott.ssa Chiara Cuoghi AUSL: PdC, PLS/MMG, Salute Donna, punti nascita Cento e Lagosanto, Formazione interaziendale Esterni: AUO Dipartimento Accrescimento e Riproduzione, Centri per le famiglie comunali, Associazioni di auto-aiuto (Allattiamolo, Parafarmacia amica dell'allattamento) 1. Monitoraggio allattamento materno: invio, nel periodo indicato dalla R E-R, dei dati contenuti nell'anagrafe vaccinale che includono i dati sull'alimentazione del lattante alle prime due vaccinazioni 2. Partecipazione al flashmob regionale durante la SAM (Settimana Allattamento Materno) la prima settimana di ottobre nei comuni di Ferrara e Comacchio 3. Rilevazione di buone pratiche sull'allattamento nelle Provincia da monitoraggio attività tramite incontro del sottogruppo del Comitato Provinciale Percorso Nascita 4. Analisi e diffusione dei dati regionali e locali di prevalenza dell'allattamento 5. Nel piano formativo trasversale interaziendale inerente il percorso nascita, offerta di corsi OMS 20 ore e di seminari su temi specifici di allattamento e analisi del PDTA Percorso nascita per quanto riguarda il tema continuità assistenziale per il sostegno delle mamme che allattano Personale che svolge attività per il Percorso nascita Spese organizzazione eventi formativi Vincolare all'obbligatorietà la formazione di base per gli operatori che svolgono attività per il Percorso nascita Carenza personale Sì No Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Monitoraggio allattamento materno x x x 2 Partecipazione al flashmob regionale durante la SAM x x x Rilevazione di buone pratiche sull'allattamento: incontro sottogruppo del Comitato Provinciale Percorso Nascita Analisi e diffusione dei dati regionali e locali di prevalenza dell'allattamento Eventi formativi nel piano formativo trasversale interaziendale inerente il percorso nascita x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x

82 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) % popolazione monitorata AVR (anagrafe vaccinale regionale) 16% 20% 22% 25% N. AUsl che adottano buone pratiche N. di città che partecipano al Rilevazione ad hoc flashmob (con la specifica del N di capoluoghi) Rilevazione ad hoc Almeno 1 nuova Almeno 1 nuova buona pratica buona pratica Ferrara Comacchio Almeno 1 nuova buona pratica 2 2 2

83 Codice progetto e nome 3.3 SICUREZZE Referente Dott.ssa Angela Garbini PdC Attori coinvolti Attività principali AUSL : Personale della PdC - Personale Sanitario dei Punti nascita della AUSL - PLS Esterni : Personale Sanitario Punto nascita AUO di Ferrara SICUREZZA IN CASA: Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? CONTATTARE REGIONE PER RICEVERE MODELLO DEL MATERIALE INFORMATIVO DA PRESENTARE AI PUNTI NASCITA E CONCORDARE LE MODALITA' DEL SUCCESSIVO TRASPORTO DEL MATERIALE AI PUNTI NASCITA PROGRAMMAZIONE INCONTRO CON RAPPRESENTANTI AUSL E AUO DEI PUNTI NASCITA PROVINCIALI PER : - DESCRIZIONE PROGETTO - PRESENTAZIONE DEL MATERIALE DA DISTRIBUIRE AI GENITORI DEI NUOVI NATI - INDIVIDUAZIONE DEI RESPONSABILI DEL PROGETTO NEI SINGOLI PUNTI NASCITA - PROGRAMMAZIONE INIZIO DISTRIBUZIONE PROGRAMMAZIONE INCONTRI CON RAPPRESENTANTI PLS PER DESCRIZIONE PROGETTO E PRESENTAZIONE DEL MATERIALE PROGRAMMAZIONE EVENTO FORMATIVO PER PLS DA PROGETTARE CON RESPONSABILE REGIONALE EFFETTUAZIONE EVENTO FORMATIVO PER PLS CON ESPERTI REGIONALI Personale sanitario della Pediatria di Comunità Personale sanitario dei Punti Nascita AUSL e AUO personale sanitario in formazione ( medici, infermieri/e, ostetriche ecc..) Spese organizzazione evento formativo + edizioni? + Spese per docenti Spese per trasporto materiale Spese per attivazione Guardia Medica durante formazione PLS MANCATA/RITARDATA PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE DEL MATERIALE AI PUNTI NASCITA INDIVIDUAZIONE LOCALI DI DEPOSITO DEL MATERIALE INFORMATIVO MANCATA/SCARSA ADESIONE AL PROGETTO DEI RESPONSABILI E/O DEL PERSONALE DEI PUNTI NASCITA E/O DEI PLS VINCOLO ECONOMICO Sì No

84 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 CONTATTARE REGIONE PER CONCORDARE LE FASI DELLO x SVOLGIMENTO DEL PROGETTO 2 ACQUISIZIONE DALLA REGIONE DEL MODELLO DEL MATERIALE INFORMATIVO DA PRESENTARE AI PUNTI NASCITA E VERIFICARE LE MODALITA' DI TRASPORTO DEL MATERIALE AI PUNTI NASCITA 3 PROGRAMMAZIONE INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DEI PUNTI NASCITA DELLA PROVINCIA (AUSL E AUO) PER :DESCRIZIONE PROGETTO; PRESENTAZIONE DEL MATERIALE DA DISTRIBUIRE AI GENITORI DEI NUOVI NATI; INDIVIDUAZIONE DEI REFERENTI DEL PROGETTO NEI SINGOLI PUNTI NASCITA 4 CON I RAPPRESENTANTI DEI PUNTI NASCITA (AUSL E AUO) INDIVIDUAZIONE DEGLI OPERATORI DA DEDICARE ALLA DISTRIBUZIONE DEL MATERIALE ( MEDICI, INFERMIERE, OSTETRICHE, SPECIALIZZANDI...) E PROGRAMMAZIONE INIZIO DISTRIBUZIONE 5 PROGRAMMAZIONE INCONTRO CON RAPPRESENTANTI AUSL DEI PLS PER LORO COINVOLGIMENTO NEL PROGETTO ( ES. AI BILANCI DI SALUTE), PRESENTAZIONE DEL MATERIALE E PROPOSTA DI UN EVENTO FORMATIVO CON ESPERTI REGIONALI x x x X X X X X X X X X X X x 6 EFFETTUAZIONE EVENTO FORMATIVO PER PLS x x

85 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo % punti nascita in cui avviene distribuzione del materiale informativo e del gadget per la prevenzione degli incidenti domestici Organizzazione intervento di formazione per PLS Elaborazione e produzione del materiale informativo e gadget Bolla i Pericoli: numero di bambini che hanno partecipato al progetto per area vasta Dispositivi digitali: attivazione del gruppo di lavoro e produzione del materiale informativo Formula Numero di punti nascita in cui è stato distribuito il materiale/numero punti nascita x 100 NA regionale NA regionale NA regionale Valore di partenza (baseline) 100% 1 * * * * NON E' POSSIBILE QUANTIFICARE INDICATORI DI PROCESSO A LIVELLO LOCALE IN QUANTO GLI STESSI SONO IN FUNZIONE DELLE ATTIVITA' DA SVOLGERSI A LIVELLO REGIONALE

86 3.4 - Implementazione e monitoraggio di alcuni fra i principali screening neonatali; referente delle aziende sanitarie ferraresi AZIONI: sono comuni a tutti e pianificate a livello regionale Attenzione: l azione sullo screening oftalmologico è invece da programmare autonomamente a livello locale Codice progetto e nome 3.4 Implementazione e monitoraggio di alcuni fra i principali screening neonatali: Audiologico Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Dott. Giampaolo Garani / Aimoni AUSL e AOU di Ferrara 1. Effettuazione screening Audiologico durante periodo degenza (Esito in Scheda di Dimissione) 2. Eventuale appuntamento con Centro Audiologico di riferimento entro gg se esito REFER mono o bilaterale, con ripetizione TEOAE ed esecuzione di aabr (l esito è comunicato al servizio inviante). In caso di non normalità viene ricontrollato entro i tre mesi con ABR clinici a soglia e valutazione audiologica. 3. I pazienti a rischio sono presi in carico dal Centro di riferimento per il follow-up clinicostrumentale 4. Confronto periodico tra i referenti dei centri per valutare la completezza del percorso di Screening per tutti i nuovi nati 5. I pediatri di libera scelta hanno la traccia degli esami audiometrici cui è stato sottoposto il nuovo nato (compresi i nati fuori provincia) 6. Anche i nuovi nati con valutazione normale PASS bilateralmente ma con fattori di rischio (familiari e/o del nuovo nato) vengono inviati al controllo presso il centro di riferimento entro i 6 mesi di età Le indagini di Screening sono eseguite in tutti i tre punti nascita con la stessa tipologia di strumento medicale Accuscreen (per facilitare anche la raccolta delle informazioni relativa a tutti gli esami eseguiti) L esecuzione è effettuata a Ferrara: da 2 infermiere (come competenza aggiuntiva); presso il presidio del Delta dai Pediatri/neonatologi e a Cento dai Pediatri.

87 Rischi o vincoli locali e loro gestione Le criticità sono rappresentate: dalla mancanza di archivio unico provinciale difficoltà di identificare in tempo reale il percorso del singolo paziente non è possibile sapere, per il centro audiologico di riferimento, le informazioni relative all esito degli screening dei nati fuori provincia Per superarle sono stati concordati incontri a cadenza bimestrale tra i referenti dei 3 punti nascita per valutare eventuale incompletezza delle informazioni e il loro completamento. È prevista una valutazione della equità? Sì No Note: per la trasmissione dei dati a livello regionale sarebbe opportuno avere un tracciato informativo condiviso che può consentire anche il ritorno dei dati Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Effettuazione screening Audiologico durante periodo degenza 2 Eventuale appuntamento con Centro Audiologico di riferimento entro gg se esito REFER mono o bilaterale 3 I pazienti a rischio sono presi in carico dal Centro di riferimento per il follow-up clinico-strumentale 4 Confronto periodico tra i referenti dei centri per valutare la completezza del percorso di Screening per tutti i nuovi nati 5 I pediatri di libera scelta hanno la traccia degli esami audiometrici cui è stato sottoposto il nuovo nato X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

88 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Attivazione di un flusso dati informatizzato dei dati relativi allo screening audiologico Esami di screening Audiologico eseguiti ai N screening nuovi nati audiologici/nuovi nati NA N SI SI SI 90% 100% 100% 100%

89 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali 3.4 Implementazione e monitoraggio di alcuni fra i principali screening neonatali: Screening Metabolico Neonatale Di competenza del Centro Regionale di Screening Neonatale situato nell AOU S.Orsola -Malpighi AUSL e AOU di Ferrara A nostro carico l Effettuazione screening metabolico neonatale Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No

90 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti 3.4 Implementazione e monitoraggio di alcuni fra i principali screening neonatali: Screening Oftalmologico Dott. Gianpaolo Garani AUSL e AOU di Ferrara Attività principali 1. Costituzione Gruppo di lavoro provinciale (Oculisti, Pediatri comunità, Pediatri libera scelta, referenti del punto nascita) 2. Ricognizione dell'esistente 3. Valutazione delle modalità di esecuzione dello screening e redazione della delibera 4. Effettuazione screening Oftalmologico neonatale durante periodo degenza presso tutti i punti nascita 5. 2 controllo effettuato dal Pediatra di base 6. creazione di un flusso per la raccolta dati per la regione. Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Pediatri / Neonatologi dei punti nascita, Oculisti Oftalmoscopio Percorso formativo per gli operatori da eseguire nel corso del 2016 È prevista una valutazione della equità? Sì No

91 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Costituzione Gruppo di lavoro provinciale X X X 2 Ricognizione dell'esistente X X X 3 Valutazione delle modalità di esecuzione dello screening e redazione della delibera X X 4 Effettuazione screening Oftalmologico neonatale durante periodo degenza presso tutti i punti nascita X X X X X X X X 5 Creazione di un flusso per la raccolta dati per la regione X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Attivazione dello screening oftalmologico nei punti nascita Effettuazione screening Oftalmologico neonatale durante periodo degenza Punti nascita in cui è stato attivato lo screening / punti nascita x 100 N nuovi nati sottoposti a screening / Nuovi nati totali % 100% % 100%

92 Codice progetto e nome Referente regionale 3.5 Peer Online (Franca Francia, Mariateresa Paladino) Attori coinvolti Attività principali Progetto regionale Attività regionali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_

93 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione 3.6 Progetto Adolescenza Dott.ssa Luisa Garofani, dott.ssa Paola Castagnotto (per CTSS) Silvia Barbaro (Spazio Giovani) DCP, Cristina Guadagnino (UONPIA), Stefano Caracciolo (DCA), Raffaella Bertelli (CSM - Esordi), Cristina Sorio (Osservatorio DAISMDP), Alberto Urro (PROMECO ), Monica Mascellani (Pediatrie di Comunità ) ESTERNI: Enti Locali, Uffici di Piano, Osservatorio Adolescenti Comune di Ferrara, Istituzione servizi educativi e scolastici- Comune di Ferrara, ASP dei Distretti Centro Nord e Sud Est, Cooperative socio-sanitarie, Associazioni, Scuole 1. Azioni di continuità del coinvolgimento del mondo adulto e comunitario: implementazione delle linee guida regionali nei distretti, approfondimenti tematici sulla redazione del Primo Piano Adolescenza della provincia di Ferrara, promozione di incontri pubblici su aspetti specifici del Piano Adolescenza 2. Monitoraggio dell'attuazione del Progetto Adolescenza con particolare riferimento al sistema di governo locale 3. realizzazione di tavoli permanenti di lavoro/ aree del Piano distrettuale per la salute e il benessere, sugli adolescenti nei Distretti Sud Est e Ovest ( Nel Distretto Centro Nord è già operativa una area adolescenti e giovani) 4. Promozione di partecipazione attiva degli adolescenti, sia attraverso i servizi deputati, che attraverso il coordinamento con l associazionismo locale 5. Funzione di ascolto e connessione tra i servizi sociali e sanitari che si occupano di adolescenti 6. Aggiornamento delle conoscenze per gli operatori dei diversi servizi sociali e sanitari 7. Continuità della relazione con la Cabina di regia regionale deputata alla applicazione delle Linee Guida sul Progetto Adolescenza 8. Assolvimento della informazione periodica alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria sulla attuazione del Piano Adolescenti nella provincia di Ferrara 1. Operatori sanitari e socio sanitari di servizi competenti in materia, a titolo gratuito e in orario di servizio 2. Per la organizzazione di attività formative o divulgative, utilizzo di spazi e attrezzature per la comunicazione in uso ai diversi servizi 1. rischio di non coordinamento di diverse iniziative provinciali sul tema adolescenza, da gestire con una funzione continuativa del coordinamento provinciale del progetto Adolescenza 2. rischio di discontinua comunicazione tra i diversi servizi sanitari e sociali che si occupano di adolescenti, da gestire attraverso il coordinamento provinciale del progetto Adolescenza 3. rischio di discontinuo coinvolgimento delle associazioni del Terzo Settore e del sistema scolastico, da gestire con il governo del coordinamento provinciale e attraverso la promozione di periodici incontri allargati di monitoraggio dello stato di avanzamento del Piano Adolescenza, e/o attraverso incontri tematici

94 È prevista una valutazione della equità? Sì No x_

95 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Azioni di continuità del coinvolgimento del mondo adulto e comunitario: implementazione delle linee guida regionali nei distretti, approfondimenti tematici sulla redazione del Primo Piano Adolescenza della provincia di Ferrara, promozione di incontri pubblici su aspetti specifici del Piano Adolescenza Monitoraggio dell'attuazione del Progetto Adolescenza con particolare riferimento al sistema di governo locale Realizzazione di tavoli permanenti di lavoro/ aree del Piano distrettuale per la salute e il benessere, sugli adolescenti nei Distretti Sud Est e Ovest ( Nel Distretto Centro Nord è già operativa una area adolescenti e giovani) 4 Partecipazione attiva degli adolescenti X 5 Funzione di ascolto e connessione tra i servizi X X X X 6 Aggiornamento delle conoscenze degli operatori X 7 8 Continuità della relazione con la Cabina di regia regionale deputata alla applicazione delle Linee Guida sul Progetto Adolescenza Assolvimento della informazione periodica alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria sulla attuazione del Piano Adolescenti nella provincia di Ferrara X X X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Numero dei distretti in cui è formalizzato il coordinamento del progetto adolescenza N. équipe interistituzionali sul territorio Attuazione del sistema di monitoraggio

96 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? 3.7-Maltrattamento e abuso nei minori: prevenzione, accoglienza e cura Dott.ssa M. Cristina Boato Responsabile Servizio Sociale Minori ASP Ferrara Dott.ssa Paola Castagnotto Integrazione Socio Sanitaria Distretto Centro Nord AUSL: Anna Cavallini (UONPIA), Cristina Guadagnino (UONPIA) Chiara Cuoghi (Pediatria Comunità), Luigi Grotti (Promeco), Monica Mascellani (Pediatria Comunità) Esterni: Enti Locali, Servizi Sociali Territoriali, servizi educativi 0-6, Az.Ospedaliero Universitaria, Centri per le Famiglie 1. Applicazione delle linee guida regionali (D.G.R 1677/2013), attraverso la definizione di prassi e percorsi socio-sanitari integrati che favoriscano prevenzione, rilevazione precoce del fenomeno e cura; 2. Monitoraggio dell'andamento della applicazione attraverso la rilevazione annuale dei dati riferiti ai minori in carico ai Servizi Sociali Territoriali ( fonte Sisam). 3. Favorire il mantenimento di appropriate pratiche locali, già in essere, attraverso la loro diffusione soprattutto presso i Servizi Educativi 0-6, cui va rivolta particolare attenzione in un ottica di prevenzione. 4. Garantire un adeguata informazione/formazione, il più possibile trasversale, ai vari soggetti della rete: operatori dei servizi socio-sanitari, servizi educativi, personale della scuola, realtà del Terzo Settore che si occupano della tematica 5. Dare continuità alla rete provinciale, interistituzionale, di prevenzione e presa in carico integrata di minori a rischio di maltrattamento e abuso 6. Sperimentare la estensione della buona prassi di sostegno alla genitorialità, ben arrivato piccolo mio, attivata con la collaborazione dei centri per le famiglie e le pediatrie di comunità, alle famiglie con fragilità relazionali e sociali, per prevenire il rischio di maltrattamento ai minori Un unità aggiuntiva (Assistente Sociale) per rilevazione-inserimento dati; fondi dedicati alla formazione, che garantiscano la partecipazione al maggior numero possibile di Operatori sanitari, sociali e scolastici. L attività di monitoraggio è vincolata alla collaborazione degli Operatori dei Servizi cui spetta la raccolta, l inserimento e la corretta lettura dei dati. La efficacia degli interventi riconducibili alla prevenzione e rilevazione precoce del fenomeno sono vincolati alla disponibilità di fondi dedicati e alla partecipazione degli attori sopra descritti a percorsi formativi specifici Sì No X

97 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Monitoraggio applicazione linee di indirizzo regionali X 2 Rilevazione annuale dati minori in carico ai SST (banca dati SISAM): *a fine febbraio 2016 saranno disponibili i dati riferiti al 2015 (fonte Sisam) 3 Formazione e relativo monitoraggio X 4 Raccolta buone prassi per costruzione quaderno prevenzione 5 Continuità della rete provinciale, interistituzionale X 6 Estensione prassi ben arrivato piccolo mio X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Percentuale di minori trattati in modo multiprofessionale integrato Valore di partenza Formula (baseline) n. minori con M/A trattati in maniera integrata*dati riferiti al 2015 disponibili a fine febbraio * %

98 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,..) Rischi o vincoli locali e loro gestione 3.8 Programma di ginnastica personalizzata a domicilio (Otago) e per piccoli gruppi Dott. Franco Romagnoni Interni (Personale AzUSL operativo presso le Case della Salute): Geriatra, fisiatra, fisioterapista Convenzionati: MMG Esterni: gruppo regionale, rete delle palestre etiche e sicure In questa fase è opportuno descrivere solo quelle attività che si prevede di poter sviluppare nel dato che il dettaglio delle azioni successive dipende da quanto verrà definito dalla programmazione condivisa con gli altri attori: - partecipazione al gruppo di lavoro regionale per la condivisione e la definizione del documento tecnico di indirizzo; - mappatura dei partners potenziali: rete delle palestre etiche e sicure; - contatti con i MMG dei NCP afferenti alle Case della Salute per la condivisione del progetto; - definizione di un programma di formazione per i professionisti coinvolti nelle diverse fasi del programma: personale delle Case della Salute, MMG, laureati in Scienze Motorie delle palestre che aderiranno al progetto; - programmazione delle successive azioni ( ) in accordo con il gruppo di lavoro regionale. Per il 2016 non si prevede l impiego di risorse aggiuntive (attrezzature/personale), ma sarà necessario garantire la partecipazione alle riunioni di lavoro organizzate dalla Regione (prima riunione ipotizzata dal referente regionale per marzo 2016). Si prevede che anche le prime azioni locali (in massima parte organizzazione e programmazione) possano essere tutte a carico del referente di progetto. La piena realizzazione del progetto richiederà la disponibilità di risorse economiche per l impiego di personale interno ( docenze, geriatra ambulatoriale, fisioterapista territoriale) ed esterno (palestre etiche e sicure), ma non è possibile né opportuno stimare i costi già in questa fase, perché il programma attuativo è ancora definito in modo insufficiente. I vincoli organizzativi sono costituiti in massima parte dalla necessità di concordare gli interventi formativi con i referenti di formazione dei MMG per la condivisione del Piano Formativo. Gestione: incontri multipli con i referenti di formazione MMG per l inclusione degli eventi formativi all interno del PAF La formazione degli altri operatori coinvolti (interni ed esterni) appare gravata da vincoli di più facile risoluzione, in parte gestibile all interno della programmazione PAF del DCP. Non si ritiene che i vincoli economici ed organizzativi sopra indicati possano incidere sulle attività previste per il È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No X

99 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Attivazione del gruppo di lavoro regionale cronogramma shiftato di un trimestre vs previsione DGR 771/15 perché il gruppo non è ancora attivo al 31/12/15 X X X Azioni preliminari all avvio del programma X X Formazione del personale dedicato (Case della Salute e palestre etiche) Le azioni indicate nel cronogramma per il 2016 sono relative alla fase di programmazione della formazione, mentre la realizzazione degli eventi potrebbe coinvolgere tutto il 2017 con ipotetico prolungamento di due trimestri vs previsione DGR Effettuazione del programma Il cronogramma di questa azione potrà essere completato solo dopo la verifica in fase di programmazione Formazione MMG Anche in questo caso le azioni indicate nel cronogramma per il 2016 sono relative alla fase di programmazione, mentre la realizzazione degli eventi formativi potrebbe coinvolgere tutto il 2017 con ipotetico prolungamento di due trimestri vs previsione DGR X X X X X X X X X X X X

100 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Attivazione del programma all interno delle Numero Case della salute che % 30% Case della Salute hanno attivato il programma/ totale Case della salute x 100 Disponibilità del documento tecnico di indirizzo NA NA sì elaborato dal gruppo di lavoro Evidenza di attivazione di percorsi formativi nelle case della salute coinvolte nel progetto Realizzazione della formazione per MMG Attivazione di almeno un corso di formazione per ogni Casa della Salute coinvolta Adesione al progetto formativo dei MMG in almeno un distretto/casa della salute 0 0 sì sì 0 sì sì sì

101 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Alimentazione anziano Dott. Lucio Andreotti AUSL: Dietista Esterni: gruppo regionale Realizzare e condividere gli strumenti di lavoro a livello regionale e territoriale Necessità di un medico igienista e di una dietista di nuova assunzione Per il 2016 è compito della Regione individuare i professionisti tra le USL regionali che realizzeranno le Linee Guida per L'alimentazione dell'anziano.* Dal 2017 l'uoian si occuperà di realizzare gli altri due indicatori: -Valutazione dei menu' -Formazione degli operatori È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? *SI DOVRA FORMARE UN GRUPPO DI LAVORO REGIONALE su iniziativa regionale. Sì No Cronogramma delle azioni/attività principali previste 2015 Attività principali III IV I II III IV I II III IV I II III IV Realizzare e condividere gli strumenti di lavoro a livello regionale e territoriale* Valutazione del menù e delle tabelle dietetiche in uso con emissione di parere Formazione degli operatori addetti alle preparazioni dei pasti X X X X SI DOVRA FORMARE UN GRUPPO DI LAVORO REGIONALE su iniziativa regionale. x x x x x x x x x x x x

102 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) Numero pareri % di pareri emessi a seguito della menù rilasciati / Rilevazione ad hoc valutazione del Menù numero strutture per NA 0% 30% 40% 100 Numero di % operatori addetti alla operatori formati / Rilevazione ad hoc preparazione dei pasti formati numero di operatori x 100 NA 0% 0% 70%

103 Programma n.4 Setting Comunità Programmi per condizione Responsabile ASL: Renato Cardelli Codice progetto e nome 4.1 Esercizio fisico nella popolazione affetta da disabilità Referente Raffaella Bivi U.O Centro Nord-sud est DAI SM DP di Ferrara Attori coinvolti AUSL: Dipartimento Salute Mentale Adulti, DSP (Medicina dello Sport; UOIP), DCP, Responsabile Aziendale Socio-Sanitario Esterni: caregiver, personale palestre/società sportive, scuole, Club pazienti psichiatrici, arci-uisp Attività principali 1. Sensibilizzazione al tema quantità e qualità giusta di esercizio fisico e sport (quando possibile) in soggetti portatori di una disabilità psichica. Target:decisori, sanitari,famiglie, insegnanti, allenatori e dirigenti sportivi, palestre etiche/sicure, pazienti facilitatori sociali 2. Verifica su quantità e qualità dell attività fisica nei disabili psichici degli utenti del Dipartimento di Salute Mentale Adulti 3. Orientamento/riorientamento delle attività in collaborazione con i servizi di Medicina dello Sport 4. Progettazione di un programma che comporti l identificazione di percorsi consigliabili e praticabili, in particolare rivolto alla popolazione disabile psichica per svolgere quantità sufficiente di attività fisica 5. Realizzazione di interventi mirati anche alla promozione stili di vita sani nella popolazione disabile. 6. Formazione operatori del DSM Adulti e di altre strutture che ospitano persone con disagi psichici, MMG,PLS, insegnanti (anche sostegno), caregiver in genere, personale palestre/società sportive, facilitatori sociali 7. Prescrizione sanitaria dell esercizio fisico nei casi in cui risulti necessario un intervento 8. Costruzione della mappa delle opportunità specifica esistente sul territorio 9. Valutazione e monitoraggio (peso, massa corporea, valutazione funzionamento globale, frequenza partecipazione ad attività specifiche e soddisfazione personale Risorse previste 1 operatore sanitario infermiere referente, 1 Medico Psichiatra, 1 referente della Medicina dello (personale, sport, 1 referente UOIP attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e Scompensi psichici, incostanza nell attività, resistenza all accoglienza di persone con disagio loro gestione psichico, difficoltà di raggiungimento delle strutture sportive, difficoltà ad utilizzare mezzi di trasporto, indisponibilità di mezzi di trasporto È prevista una valutazione della equità? Sì X No

104 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Sensibilizzazione al tema quantità e qualità giusta di esercizio fisico e sport (quando possibile) in soggetti portatori di una disabilità psichica. Verifica su quantità e qualità dell Attività Fisica nei disabili psichici del DAI SM DP Adulti Orientamento/riorientamento delle attività in collaborazione con i servizi di Medicina dello Sport Progettazione di un programma che comporti l identificazione di percorsi consigliabili e praticabili, in particolare rivolto agli ospiti del DSM Adulti e alla popolazione disabile per svolgere quantità sufficiente di attività fisica Realizzazione di interventi mirati anche alla promozione stili di vita sani nella popolazione disabile. Formazione operatori e dei facilitatori sociali del DSM Adulti, MMG,PLS, insegnanti (anche sostegno), caregiver in genere, personale palestre/società sportive Prescrizione sanitaria dell esercizio fisico nei casi in cui risulti necessario un intervento Costruzione della mappa delle opportunità specifica esistente sul territorio X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 9 Valutazione e monitoraggio X X X X

105 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Valore di partenza Indicatori di processo Formula (baseline) Realizzazione dei momenti di formazione NA No Sì Sì in ogni AUsl Realizzazione di momenti di sensibilizzazione in almeno 30% dei distretti di ogni AUsl Costituzione di un gruppo di lavoro aziendale per una progettazione condivisa e diffusa sul territorio (in almeno 2 distretti per ogni AUsl) Esistenza di una rete e di offerte sul territorio (in almeno 2 distretti per ogni AUsl) con messa a regime del percorso NA No Sì NA No Sì Si NA No Sì

106 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti 1. Attività principali Azioni situate di promozione alla salute mentale e fisica nei confronti dei caregivers (badanti, donne precarie) Dott.ssa Sandra Bombardi AUSL di Ferrara: operatori sociali, socio-sanitari e sanitari (rete territoriale, servizio sociale anziani, casa della salute, MMG, Unità di valutazione geriatrica), Referenti dei programmi distrettuali per la qualificazione e l emersione del lavoro di cura nell ambito del FRNA, attori dei Programmi distrettuali per il contrasto all isolamento e alla solitudine e integrarsi con le iniziative formative di supporto rivolte ai caregiver familiari programmate a livello territoriale. Esterni: AOU di Ferrara, ASP, Comune, CSV e Soggetti del terzo settore, Associazioni di familiari. 1. Individuazione dei testimoni privilegiati e costruzione del gruppo di lavoro 2. Revisione della letteratura e condividere con il gruppo di lavoro le caratteristiche teoriche della popolazione di riferimento progettuale presente nel territorio provinciale - Assistenti familiari, di origine straniera e non, caregiver familiari di persone non autosufficienti e/o con disabilità, donne casalinghe per necessità. 3. Mappatura del territorio, contatto con associazioni ed identificazione dei luoghi di prossimità dove incontrare la popolazione di riferimento 4. Descrivere e comprendere la popolazione di riferimento Storia di vita, migratoria e relativo progetto, Percezione del rischio e bisogni - attraverso un'indagine descrittiva esplorativa con approccio fenomenologico. 5. Organizzare e realizzare un primo momento informativo e formativo di restituzione per pianificare le possibili azioni di promozione ed educazione alla salute (Evento pubblico con presentazione di buone pratiche di promozione ed educazione alla salute del territorio regionale + Eventi itineranti nei 3 distretti) 6. Elaborare indicatori di processo. 7. Organizzare momenti informativi e di sensibilizzazione (nei luoghi abitualmente frequentati dai beneficiari) della popolazione di riferimento per presentare le possibili proposte di promozione della salute da realizzare iniziative di sollievo (associazioni di volontariato, reti di vicinato, studenti universitari, tutor di condominio), attività di movimento (camminate) attività di socializzazione, ginnastica posturale adatta alle esigenze di chi svolge un lavoro di cura gravoso ed usurante, eventi formativi - di educazione alimentare, di modificazione dei comportamenti a rischio, di gestione degli assistiti - con esperti e tra pari ordinariamente organizzati nell ambito dei programmi distrettuali e dal CSV. 8. Realizzare le diverse iniziative - nei luoghi abitualmente frequentati dai beneficiari e dalle reti informali dei migranti (parchi, centri associativi, alcune sedi sportive o centri servizi, luoghi di aggregazione) in sinergia con quanto previsto dal progetto 2.8 (Occasioni di attività motoria nel tempo libero accessibili alla cittadinanza) e 2.5 (Mappa delle opportunità in ComunicAzione); 9. Ripetere incontri di promozione alla salute di rinforzo con i rappresentanti della rete territoriale dei servizi ed organizzare visite per favorire la conoscenza diretta di luoghi di aggregazione e dei servizi per la salute;

107 Risorse previste (personale, attrezzature,...) 10. Focus group e feed back da parte dei partecipanti ed istituzioni coinvolte per valutare l efficacia dell intervento, risultati, criticità e replicabilità. Isorisorse Sociologo esperto in ricerca qualitativa, Statistico Aziendale, Assistenti sociali AUSL e ASP, Coordinatore Assistenziale, Referenti del volontariato e terzo settore, Referenti degli Uffici di Piano, Studenti Universitari; Risorse Possibilità di finanziare, se necessario, ore aggiuntive di mediazione interculturale per la raccolta/elaborazione delle narrazioni delle assistenti familiari straniere. Rischi o vincoli locali e Rischi Difficoltà nel coinvolgimento della popolazione di riferimento; loro gestione Vincoli Economici, Burocratici legati al lavoro fuori sede per alcune figure professionali. È prevista una valutazione della equità? T0 - Valutazione teorica di impatto del progetto Tn (in itinere) Utilizzo della check list di valutazione rapida di impatto per supportare le decisioni da realizzare e realizzate. Sì X_ No

108 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Individuazione dei testimoni privilegiati e costruzione del gruppo di lavoro X Revisione della letteratura e condividere con il gruppo di lavoro le caratteristiche teoriche della popolazione di riferimento progettuale presente nel territorio provinciale - Assistenti familiari, di origine straniera e non, caregiver familiari di persone non autosufficienti e/o con disabilità, donne casalinghe per necessità. Mappatura del territorio, contatto con associazioni ed identificazione dei luoghi di prossimità dove incontrare la popolazione di riferimento Descrivere e comprendere la popolazione di riferimento Storia di vita, migratoria e relativo progetto, Percezione del rischio e bisogni - attraverso un'indagine descrittiva esplorativa con approccio fenomenologico. Organizzare e realizzare un primo momento informativo e formativo di restituzione per pianificare le possibili azioni di promozione ed educazione alla salute (Evento pubblico con presentazione di buone pratiche di promozione ed educazione alla salute del territorio regionale + Eventi itineranti nei 3 distretti) Elaborare indicatori insieme al gruppo di lavoro, se possibile almeno 1 sentinella Organizzare momenti informativi e di sensibilizzazione (nei luoghi abitualmente frequentati dai beneficiari) della popolazione di riferimento per presentare le possibili proposte di promozione della salute da realizzare iniziative di sollievo (associazioni di volontariato, reti di vicinato, studenti universitari, tutor di condominio), attività di movimento (camminate) attività di socializzazione, ginnastica posturale adatta alle esigenze di chi svolge un lavoro di cura gravoso ed usurante, eventi formativi - di educazione alimentare, di modificazione dei comportamenti a rischio, di gestione degli assistiti - con esperti e tra pari ordinariamente organizzati nell ambito dei programmi distrettuali e dal CSV. Realizzare le diverse iniziative - nei luoghi abitualmente frequentati dai beneficiari e dalle reti informali dei migranti (parchi, centri associativi, alcune sedi sportive o centri servizi, luoghi di aggregazione) in sinergia con quanto previsto dal progetto 2.8 (Occasioni di attività motoria nel tempo libero accessibili alla cittadinanza) e 2.5 (Mappa delle opportunità in ComunicAzione); Ripetere incontri di promozione alla salute di rinforzo con i rappresentanti della rete territoriale dei servizi ed organizzare visite per favorire la conoscenza diretta di luoghi di aggregazione e dei servizi per la salute; X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X

109 Focus group e feed back da parte dei partecipanti ed istituzioni coinvolte 10 per valutare l efficacia dell intervento, risultati, criticità e replicabilità. Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) X X Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Attivazione del progetto NA SI Sì Sì Definizione indicatori NA SI Elaborazione delle narrazioni con Individuazione NA Mappa Mappa della mappa concettuale Svolgimento almeno 1 FG per valutazione NA No Si Si Valutazione indicatori individuati NA No Si (in itinere) Si (finale)

110 Codice progetto e nome Progetto Oltre la Strada Referente Dott.ssa Luisa Garofani (SerT), Dott.ssa Monia Minghini (Comune di Ferrara), Dott.ssa Maria Grazia Lonzi (Centro Donna Giustizia) Attori coinvolti AUSL: SerT, Salute Donna, Igiene Pubblica, Ambulatorio MTS, CUP e pratiche sanitarie Esterni: Unità di strada Centro Donna Giustizia, Comune di Ferrara. Attività principali Nella provincia di Ferrara, l'attuazione del Progetto Oltre la strada è a carico del Centro Donna Giustizia attraverso una convenzione con il Comune di Ferrara. Sono attivi in particolare due progetti. Riduzione del danno/luna blu: L Associazione Centro Donna Giustizia continuerà a svolgere le seguenti attività attuate attraverso le unità mobili di strada: - uscite di contatto in strada settimanali; - almeno 1 uscita di mappatura del fenomeno al mese; - accompagnamento ai servizi sanitari; - distribuzione di materiale informativo e di profilassi per prevenire il diffondersi delle malattie sessualmente trasmissibili; - informazioni presso i punti di ascolto; - prevenzione ed educazione sanitaria. Prostituzione Invisibile/al chiuso - attivazione di azioni di contatto con il target; - azioni di contatto, anche telefonico (almeno 20 telefonate mensili), con le persone che si prostituiscono o che sono prostituite al chiuso, al fine di fornire informazioni di tutela sanitaria e sui diritti (anche nell ottica dell emersione di situazioni di sfruttamento e riduzione in schiavitù favorendo la connessione con il sistema rete regionale del Progetto Oltre la strada); - fornire riferimento telefonici per l aggancio con il target cinese; - elaborazione e diffusione di materiale informativo sulle tematiche della tutela sanitaria e tutela dei diritti rivolto ai diversi attori del fenomeno della prostituzione sia in strada che nei luoghi chiusi (persone che si prostituiscono o che sono prostituite, fruitori dei locali, clienti, servizi, territori). La collaborazione con l'ausl si concentrerà in particolare nel rafforzamento della prevenzione delle malattie trasmissibili e delle interruzioni volontarie di gravidanza oltre alle facilitazioni di accesso a tutti i servizi che possano garantire i diritti alla salute delle sex workers. Inoltre verrà revisionato il protocollo di miglioramento dell'accesso ai servizi sanitari. Risorse previste (personale, attrezzature,...) Operatrici unità di strada, psicologa, mediatrici, furgone a noleggio, PC e attrezzature ufficio. Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No_X_

111 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Monitoraggio della prostituzione in strada o al chiuso X X X X X X X X X X X X 2 Contatto con le persone che si prostituiscono al chiuso o in strada 3 Contatto con donne cinesi coinvolte nella prostituzione in appartamento e nei centri massaggio 4 Distribuzione di materiale di profilassi e di materiali informativi multilingue sui temi della prevenzione sanitaria 5 Accompagnamento delle persone che si prostituiscono ai servizi sanitari territoriali 6 Raccordo con i servizi sanitari per l'attivazione di codici STP ed ENI X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 7 Colloqui presso punti di ascolto a bassa soglia X X X X X X X X X X X X 8 Promozione di momenti formativi e di scambio rivolti a operatori dei servizi sanitari territoriali 9 Realizzazione di incontri di sensibilizzazione rivolti alla cittadinanza 10 Revisione protocollo di miglioramento dell'accesso ai servizi sanitari X X X X X X X X X X X X

112 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) N. di contatti con persone che si prostituiscono in strada effettuati dalle Unità di Strada NA N. di uscite effettuate dalle Unità di strada NA N. materiali informativi e di profilassi distribuiti dalle Unità di strada N. accompagnamenti ai servizi sanitari di persone che si prostituiscono in strada N. telefonate di informazione realizzate a persone che si prostituiscono al chiuso N. accompagnamenti ai servizi sanitari di persone che si prostituiscono in appartamento o in centri-massaggi Nuovo protocollo di miglioramento dell'accesso ai servizi sanitari NA NA NA NA NA No Si

113 Codice progetto e nome Referente Educazione all'affettività e sessualità Silvia Barbaro - Psicologa Spazio Giovani Ferrara Attori coinvolti Salute Donna e Spazi Giovani Provinciali, Operatori di strada - Sert Esterni: Centri Educativi e Cooperative sociali, Corsi Professionali Attività principali Gli Spazi Giovani operano in un ambito tra prevenzione (educazione alla vita affettiva, sessuale e delle relazioni interpersonali) e cura (risposta alla domanda relativa alla sfera riproduttiva e relazionale degli adolescenti). Nell'ambito dell'attività extra scolastica, gli operatori di Spazio Giovani realizzano interventi di formazione agli operatori dei Centri educativi sui temi dell'affettività e sessualità in adolescenza. In sinergia con gli operatori di strada che si occupano di prevenzione dei comportamenti a rischio (uso di sostanze, alcol, comportamenti devianti). L'obiettivo è quello di raggiungere gruppi di adolescenti in condizioni di disagio sociale e familiare che difficilmente accedono ai servizi per adolescenti o che vivono storie di abbandoni o difficoltà di integrazione e partecipazione alla vita scolastica. Tali adolescenti risultano potenzialmente più vulnerabili rispetto ai comportamenti a rischio (gravidanze precoci indesiderate, insorgenza di MST, uso/abuso di sostanze stupefacenti). Un altro contesto di intervento è rappresentato dai Corsi professionali per adolescenti. Il Progetto prevede di strutturare alcuni incontri tematici rivolti agli adolescenti sui temi dell'affettività e sessualità e delle differenze di genere tra gli adolescenti e di fornire schede di lavoro a utilizzo degli insegnanti. Risorse previste (personale, Operatori di Spazio Giovani, Educatori Cooperative sociali, Operatori di Strada - Sert attrezzature,...) Materiale audiovisivo, materiale illustrativo, libretti formativi regionali. Rischi o vincoli locali e loro Presenza di risorse professionali/numero di operatori adeguati per eseguire i progetti in modo gestione efficace, disponibilità dei Centri educativi e dei Corsi professionali È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un Sì No_X_ intervento di Health Equity Audit? Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Analisi dei bisogni presso i Centri Educativi/ Corsi Professionali x x x x x x x x x x x x 2 Progettazione condivisa x x x x x x 3 Realizzazione degli interventi x x x x x X x x x x x x 4 Verifiche di gradimento e monitoraggio x x x X X X

114 Elenco indicatori Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) Strutturare Strutturare Strutturare Rilevazione ad N.ro di Progetti attivati 2 progetti in progetti in progetti in hoc continuità continuità continuità

115 Codice progetto e nome Giovani in Pronto Soccorso Referente Dott. Davide Sighinolfi Medico (PS Azienda Ospedaliera Ferrara) Attori coinvolti AUSL PS Azienda Ospedaliera, PS AUSL Esterni Attività principali I PS dell Azienda Ospedaliera e dell'ausl si rendono interessati e disponibili a partecipare al progetto regionale. Pertanto le attività sotto riportate saranno da inserire nel cronogramma in relazione alle indicazioni regionali. 1. Formazione per gli operatori dei servizi ospedalieri e socio-sanitari coinvolti per sensibilizzarli al problema e fornirgli adeguate metodologie di approccio con l'utenza. 2. Condivisione di un percorso specifico tra i vari operatori e servizi coinvolti. 3. Contatto e colloqui con l utente e i familiari all interno del percorso specifico condiviso tra gli operatori. 4. Predisposizione e utilizzo di materiali a supporto del progetto Risorse previste (personale, Eventuali risorse aggiuntive per la presenza di un psicologo in PS attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro Tempi, spazi, affollamento e situazioni di emergenza in PS che potrebbero compromettere gestione l efficacia dell intervento È prevista una valutazione della equità? Sì No_X_ Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Formazione operatori* 2 Condivisione di un percorso specifico tra operatori e servizi coinvolti* 3 Colloqui con utenti e familiari in P.S.* 4 Predisposizione materiali specifici* Cronogramma in relazione alle indicazioni regionali Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) N di Pronto Soccorso in cui si attua il percorso sperimentale NA

116 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Corsi di secondo livello per conducenti con violazione ripetuta dell art. 186 del Codice della strada Dott.ssa Filomena Catera AUSL Ferrara Ser.T, Commissione Medica Locale (CML) Attività principali Nel 2016 prenderà avvio il corso di I livello e pertanto in base all'andamento del corso e alle risorse il corso di secondo livello verrà preso in considerazione a partire dal 2017 e la formazione dal 2018 Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Organizzazione corso di 2 livello* X* X* X* X* 2 Formazione* X* X* X* X* 3 4 *Nel 2016 prenderà avvio il corso di I livello e pertanto in base all'andamento del corso e alle risorse il corso di secondo livello verrà preso in considerazione a partire dal 2017 e la formazione dal 2018 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Organizzazione corso di 2 livello per conducenti con violazione ripetuta Sì* dell art. 186 del Codice della strada Formazione operatori/cittadini Sì* *Nel 2016 prenderà avvio il corso di I livello e pertanto in base all'andamento del corso e alle risorse il corso di secondo livello verrà preso in considerazione a partire dal 2017 e la formazione dal 2018

117 Codice progetto e nome Referente Interventi di prossimità per la prevenzione dei rischi Dott.ssa Luisa Garofani Attori coinvolti AUSL: SerT, 118 Esterni: Comuni, organizzazioni volontariato Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? 1. Informazione sui rischi e utilizzo etilometro 2. Partecipazione congiunta a grandi eventi in collaborazione con 118, Comuni e organizzatori 3. Riduzione del danno verso i tossicodipendenti attivi Sì No_X_ Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Informazione sui rischi e utilizzo etilometro X X X X X X X X X X X X 2 Partecipazione congiunta a grandi eventi in X X X X X X X X X X X X collaborazione con 118, Comuni e organizzatori 3 Riduzione del danno verso i tossicodipendenti attivi X X X X X X X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) N. persone contattate NA 3263 mantenimento mantenimento mantenimento N. grandi eventi con partecipazione congiunta NA 3 mantenimento mantenimento mantenimento N. interventi con partecipazione con peer NA 0 0 0

118 Codice progetto e nome Referente Promozione della salute nelle carceri Referente Assistenza Carceraria dott. Fabio Ferraresi Attori coinvolti AUSL : DCP Casa della Salute Arginone - DSP Esterni: Amministrazione Penitenziaria Attiv 1. Favorire l adesione della popolazione detenuta ad avere, nei limiti del contesto istituzionale: ità principali - sani stili di vita e corrette abitudini alimentari. - screening per i carcinomi del colon retto, secondo le modalità generali previste dai programmi regionali. - screening per le principali malattie infettive. - vaccinazioni previste da indicazioni nazionali,regionali ed aziendali in ragione dell età, del rischio e della condizione sanitaria, in collaborazione con DSP. 2. Mantenere traccia dei risultati degli screening e delle vaccinazioni eseguite nella cartella clinica informatizzata. 3. Agevolare la compliance dell utenza sulle attività previste attraverso: - l attivazione di gruppi di discussione guidati da operatore; - l attivazione di gruppi di informazione guidati da operatore; - la realizzazione di incontri individuali - la produzione e l utilizzo di materiale informativo specifico per il contesto di riferimento 4. Attivare un tavolo di lavoro con l Amministrazione Penitenziaria finalizzato a migliorare gli ambienti e la qualità di vita delle persone detenute (definizione di alcuni standard ambientali; identificazione ambienti liberi da fumo; fruibilità di palestre, cortili, ecc. dove possa essere svolta attività fisica, in particolare quella rientrante in programmi personalizzati o di gruppo definiti a livello sanitario, da parte delle persone detenute; ecc.). 5. Realizzare interventi di formazione rivolta allo staff sanitario in cui sono coinvolti anche i promotori di salute su specifiche tematiche, con docenti i professionisti del DSP Risorse previste Staff sanitario composto da sei medici della medicina dei servizi, un coordinatore, nove infermieri, (personale, attrezzature,...) uno/due promotori di salute a contratto Strumentazione informatica ( n 7 PC con relative stampanti), materiale di cancelleria Locali Area Sanitaria per funzioni sanitarie, locali Area Pedagogica per attività gruppali Rischi o vincoli locali e loro Complessità organizzativa dell'amministrazione Penitenziaria e delle relative norme gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No X

119 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Offrire screening carcinomi, screening malattie infettive, vaccinazioni, ecc. X X X X X X X X X X X X Attivazione di gruppi di informazione guidati da personale sanitarie e/o promotori della salute X X X X X X X X X X X Definire con l Amministrazione penitenziaria un accordo per migliorare il contesto di vita negli IIPP X X X X X X X X Attività di aggiornamento formazione rivolta al personale sanitario e/o ai promotori di salute X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula L'I.P. utilizza la Cartella clinica informatizzata per registrare lo screening HIV nei detenuti Nell'I.P. si effettuano gruppi di informazione o incontri individuali Realizzazione dell accordo con l Amministrazione Previsto nel penitenziaria per il miglioramento degli ambienti di vita protocollo in fase di dei detenuti revisione Prosecuzione degli interventi di formazione e aggiornamento su specifiche tematiche rivolta anche ai Promotori di salute Valore di partenza (baseline) Si Si

120 Codice progetto e nome 4.9 progetto percorsi di prevenzione e di cura di salute mentale per l'adolescenza e i giovani adulti (14-25 anni) Referente Dott.ssa Luisa Garofani Attori coinvolti AUSL Silvia Barbaro (spazio Giovani) DCP, Cristina Guadagnino (UONPIA), Raffaella Bertelli (esordi SPT) Anna Cavallini (UONPIA), Stefano Caracciolo DCA, Barbara Cocchi SerT, Operatori di Strada, PROMECO (A. Urro) Esterni: ASP, Enti ausiliari accreditati, cooperative socio-sanitarie, associazioni, Scuole Attività principali 1. Interventi di prevenzione selettiva sui principali fattori di rischio per il disagio e l'abbandono scolastico 2. Consolidamento del percorso adolescenti su casi complessi con l'attivazione di equipe multidisciplinari integrate con i servizi specifici del Distretto di riferimento per attivare interventi socio-sanitari- precoci (prevenzione indicata) 3. Potenziamento dei percorsi specialistici : Esordi, Disturbi Gravi di Personalità, accesso dedicato agli adolescenti per problematiche di abuso dipendenza patologica; 4. Attivazione del coordinamento con autismo e DCA 5. Coordinamento di attività socio-sanitarie per contrasto agli abusi sui minori Risorse previste (personale, attrezzature,...) Personale specializzato o in formazione su autismo e DCA Test screening Formazione ad hoc Rischi o vincoli locali e loro Assenza di strutture non connotate per facilitare l'accesso agli adolescenti gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No x_

121 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Interventi di prevenzione selettiva sui principali fattori di rischio per il disagio e l'abbandono scolastico X X X X X X 2 Consolidamento del percorso adolescenti su casi complessi con l'attivazione di equipe multidisciplinari integrate con i servizi specifici del Distretto di riferimento per attivare X X X X X X X X X X X X interventi socio-sanitari- precoci ( prevenzione indicata) 3 Potenziamento dei percorsi specialistici: Esordi, Disturbi Gravi di Personalità, accesso dedicato agli adolescenti per X X X X X X X X X X problematiche di abuso dipendenza patologica; 4 Attivazione del coordinamento dei percorsi dedicati all'autismo e ai DCA X X X X X X X X X X 5 Coordinamento di attività socio-sanitarie per contrasto agli abusi sui minori X X X X X X X X X X X 6 Formazione continua diretta ai professionisti X X X X X X X X X Elenco indicatori Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Presentazione e diffusione delle linee NA No Sì* Sì Sì di indirizzo ai gruppi di interesse per la fascia Organizzazione corsi di formazione diretta ai professionisti NA No Sì* Sì Sì % di ricoveri di residenti in ER di etàn. diagnosi di dimissione psicopatologiche/ compresa tra anni con diagnositotale diagnosi psicopatologiche DSMDP psicopatologiche (ICD9 e 10) / totale 16% 15% 13% 11% diagnosi psicopatologiche nei Servizi DSMDP Continuità della cura tra servizi di salutepz. con diagnosi psicopatologiche trattati mentale dell'adolescenza e dell'età adulta nel CSM e SerT e in contatto con Uonpia 10,3% 12% 15% 20% nei 12 mesi precedenti il primo contatto/pz.con diagnosi psicopatologiche in contatto con il DSMSP *In relazione ai tempi di pubblicazione delle linee di indirizzo regionali

122 Programma n.5 Setting Scuola; Responsabile ASL: Alberto Urro Premessa: cenni sulla popolazione scolastica ferrarese, stili di vita e comportamenti a rischio L ammontare della popolazione scolastica ferrarese è riportato, suddiviso per classi di età, nel grafico che segue. popolazione Distribuzione della popolazione in provincia di Ferrara per classi di età da 0 a 18 anni al 1 gennaio 2015 (potenziale utenza per l'anno scolastico 2015/2016). Elaborazioni su dati ISTAT. Stato nutrizionale nella popolazione scolastica (scuola primaria) Secondo lo studio OKkio alla Salute, tra i bambini emiliano-romagnoli, l 1,5% risulta in condizioni di obesità severa, il 6,2% risulta obeso, il 20,9% sovrappeso, il 70,3% normopeso e l 1,1% sottopeso. Complessivamente, il 28,6% dei bambini presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso sia obesità. La prevalenza diminuisce nell adolescenza: 17% negli 11enni, 15% nei 13enni e 17% nei 15enni (HBSC 2014).

123 Parallelamente, Okkio consente di stimare che solo una quota limitata di bambini di 8-9 anni (18% dei bambini e 14% delle bambine) pratichi l ora di attività fisica al giorno raccomandata per almeno 5 giorni o col gioco all aperto o con attività sportive strutturate. Risultati lievemente migliori mostra l indagine HBSC: circa due terzi dei ragazzi tra anni effettua almeno un ora di attività fisica moderata o intensa per due o quattro giorni alla settimana, ma solo il 6-7% la svolge ogni giorno per almeno 60

124 minuti, come indicato dalle linee guida internazionali. In particolare il 40% di questi ragazzi ha riferito di svolgere attività fisica intensa due o tre volte alla settimana. Questi dati sembrano indicare che l attività fisica venga svolta prevalentemente durante le ore scolastiche e durante le attività sportive organizzate, ma non in quantità sufficienti in orari extrascolatici. Comportamenti a rischio L ultima ricerca pubblicata permette di descrivere e caratterizzare i dati relativi alle principali problematiche dei giovani delle scuole secondarie della provincia di Ferrara. Si delinea un quadro variegato, nel quale, di fianco alle tipiche e previste difficoltà relazionali con coetanei ed adulti, emergono problematiche legate alla violenza all integrazione ed al bullismo, oltre alla comparsa di comportamenti a rischio.

125 Fonte: Sorio C. (curatrice) GIOVANI PROFILI: Stili di vita e comportamenti a rischio in adolescenza - Risultati di uno studio condotto nelle scuole secondarie di secondo grado di Ferrara e provincia, 2015

126 Codice progetto e nome La mappa degli interventi riconducibili a Guadagnare salute rivolti alle Scuole Primarie e dell Infanzia Referente Dott. Alessandro Cucchi Attori coinvolti AUSL: UOIP Esterni: Scuole Primarie e dell Infanzia; Provveditorato agli Studi; Comune di Ferrara (Istituzione Servizi Educativi Scolastici e per le Famiglie - Vecchi, Mauro); altri Comuni della Provincia Attività principali In attesa della prevista ricognizione delle esperienze in atto nel territorio provinciale da parte della Regione, l AUSL contatterà, comunque, nell anno 2016, i principali Attori sopra menzionati, in preparazione del loro coinvolgimento attivo che avrà luogo una volta che la Regione avrà diramato le linee guida, la guida operativa descrittiva e stabilito gli standard (da stabilire alla fine del percorso di valutazione), finalizzato all attivazione/implementazione dei progetti nelle Scuole. Risorse previste (personale, Personale in servizio, da incaricare delle attività descritte, aggiuntive. attrezzature,...) 1 medico specializzando in Igiene Rischi o vincoli locali e loro Il progetto dipende fortemente dalla attività e dal materiale prodotto dalla regione. gestione Non obbligatorietà, da parte delle Scuole, alla partecipazione al progetto (Autonomia Didattica). È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un Sì No_X_ intervento di Health Equity Audit? Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Sviluppo/Mantenimento della rete di contatti X X X X X X X X X X X X 2 Effettuazione del censimento * * * * 3 Implementazione dei progetti nelle Scuole * * * * * * *in attesa della scheda e delle modalità operative regionali

127 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) % Interventi per i quali è stato possibile fare la valutazione Evidenza documentale della valutazione effettuata N.ro di Scuole Primarie e dell Infanzia coinvolti in uno dei progetti definiti "Buone Pratiche" N.ro di Scuole Primarie e dell Infanzia coinvolti in uno dei progetti definiti "Buone Pratiche" Ricognizione ad hoc Ricognizione ad hoc Ricognizione ad hoc Ricognizione ad hoc N.ro schede complete e valutabili sul totale di quelle raccolte x 100 In attesa della scheda regionale In attesa della scheda regionale Standard da definire alla fine del percorso di valutazione Standard da definire alla fine del percorso di valutazione

128 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Infanzia a Colori Dott. Alessandro Cucchi AUSL: UOIP, UOIAN Esterni: Scuole Primarie e dell Infanzia, Asili nido; Docenti, Famiglie, Operatori dell area educativa dei Comuni, associazioni del terzo settore Attività informativa sul progetto presso le Scuole. Successivamente alla formazione regionale di Docenti delle Scuole aderenti al progetto e Operatori sanitari, verranno coinvolti i genitori delle classi aderenti, utilizzando il materiale informativo che verrà fornito dalla Regione. Altra attività dell AUSL sarà l organizzazione di incontri formativi con i genitori arruolati e la raccolta delle schede di monitoraggio. Personale in servizio, da incaricare delle ulteriori attività descritte. 1 Medico specializzando in Igiene Non obbligatorietà, da parte delle Scuole e/o dei singoli Docenti, alla partecipazione al progetto (Autonomia Scolastica/Didattica). Grosse differenze socio-culturali tra le varie scuole e all interno delle singole classi. Il progetto non è stato mai fatto a Ferrara, ad eccezione di una scuola di Fiscaglia (6 anni fa?). Occorre formazione per tutti gli attori: il calendario regionale non è ancora disponibile. Per superare le criticità, il progetto verrà sviluppato a step: nel 2016 l A.USL informerà le scuole (dopo essere stata formata sul progetto). Le tappe successive saranno programmate nella seconda parte del 2016 in base alle risposte ottenute. È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_ Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Attività informativa presso le scuole X X X 2 Formazione dei genitori e laboratori Nelle scuole richiedenti 3 Promozione del cambiamento del contesto scolastico Nelle scuole in collaborazione con gli organi collegiali delle scuole richiedenti 4 Raccolta schede monitoraggio Nelle scuole richiedenti Nelle scuole richiedenti Nelle scuole richiedenti Nelle scuole richiedenti

129 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) Scuole primarie informate (%) referenti AUsl NA Scuole dell infanzia informate (%) referenti AUsl NA Numero Scuole Primarie che hanno referenti AUsl coinvolto l 80% delle classi NA 0 * * * Numero Scuole dell infanzia che hanno coinvolto l 80% delle classi 0 * * * % Scuole che hanno partecipato in referenti AUsl modo completo al monitoraggio NA 0 * * * * la misura di questi indicatori sarà stabilita al termine della campagna informativa (non è lontano dal vero pensare che nessuna scuola aderisca).

130 Codice progetto e nome 5.3 Progetto Paesaggi di Prevenzione Referente Alberto Urro Attori coinvolti PROMECO, Comune di Ferrara, Azienda AUSL-Staff Direzione Sanitaria e UOIP,UNIBO- UNIFE Esterni: Scuole Secondarie, Ufficio Scolastico Territoriale VI Attività principali Nel territorio di Ferrara, l'attività di promozione della salute/prevenzione presso le scuole, viene svolta principalmente da PROMECO (Unità Operativa del Comune di Ferrara AUSL Fe). Servizio che opera d'intesa con Comune, Provincia e AUSL.-UNIBO-UNIFE. Le attività svolte sul territorio provinciale da Promeco coinvolgono attualmente 32 istituti con il progetto Punto di Vista (Operatore a scuola una volta alla settimana per attività di ascoltointerventi nelle classi, su tematiche legate al benessere psico-relazionale, consulenza a docenti e famiglie).sono previste anche attività con tecniche psico-pedagogiche per contrastare le dipendenze e potenziare comportamenti protettivi. Agli istituti non attualmente coinvolti dal progetto Punto di Vista verrà proposta la partecipazione alle attività del progetto Paesaggi di Prevenzione. Risorse previste (personale, Personale sanitario, Personale AUSL in servizio (da incaricare delle attività descritte, attrezzature,...) aggiuntive). 1 medico specializzando in Igiene 1 laureato STAMPA: borsa di studio per la quale necessita finanziamento ad hoc Rischi o vincoli locali e loro Non obbligatorietà, da parte delle Scuole, alla partecipazione al progetto (Autonomia gestione Didattica). È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un Sì No_X_ intervento di Health Equity Audit? Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Sviluppo/Mantenimento del progetto Punto di Vista X X X X X X X X X X X X 2 Promozione del progetto Paesaggi di Prevenzione (Area AUSL) X X X X

131 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo N.ro di Scuole che partecipano a uno dei due progetti N.ro totale di istituti scolastici secondari di primo grado aderenti (tra quelli che non collaborano con Promeco) N.ro totale di istituti scolastici secondari di secondo grado aderenti (tra quelli che non collaborano con Promeco) N.ro di istituti di I grado che hanno coinvolto l 80% di classi target N.ro di istituti di II grado che hanno coinvolto l 80% di classi target Fonte Formula Valore di partenza (baseline) 32 Da valutare dopo ricognizione Paesaggi di Prevenzione 0 Da valutare dopo ricognizione Paesaggi di Prevenzione 1 Da valutare dopo ricognizione Paesaggi di Prevenzione Da valutare dopo ricognizione Paesaggi di Prevenzione Da valutare dopo ricognizione Paesaggi di Prevenzione

132 Codice progetto e nome 5.4 Scuole Libere dal Fumo Referente A. Urro Attori coinvolti PROMECO, Comune di Ferrara, Azienda AUSL-Staff Direzione Sanitaria,UNIBO-UNIFE Esterni: Scuole Secondarie, Ufficio Scolastico Territoriale VI SER.T, Centri Antifumo Attività principali Nel territorio di Ferrara, l'attività di promozione della salute/prevenzione presso le scuole, viene svolta principalmente da PROMECO (Unità Operativa del Comune di Ferrara AUSL Fe). Servizio che opera d'intesa con Comune, Provincia e AUSL.-UNIBO-UNIFE. Le attività svolte sul territorio provinciale da Promeco coinvolgono attualmente 32 istituti con il progetto Punto di Vista (Operatore a scuola una volta alla settimana per attività di ascoltointerventi nelle classi, su tematiche legate al benessere psico-relazionale, consulenza a docenti e famiglie). Sono previste anche attività con tecniche psico-pedagogiche per contrastare le dipendenze, quale quella al fumo di sigaretta, e potenziare comportamenti protettivi. Verranno proposte attività di focus-group e discussioni con l'utilizzo di materiali psicopedagogici. Risorse previste (personale, Operatori Promeco, Personale AUSL in servizio (da incaricare delle attività descritte, attrezzature,...) aggiuntive), Medico specializzando in Igiene. Rischi o vincoli locali e loro gestione Essendo Punto di Vista un'attività già strutturata e presente da vari anni, non emergono particolari criticità. Non obbligatorietà, da parte delle Scuole, alla partecipazione al progetto (Autonomia Didattica). È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_X_ Cronogramma delle azioni/attività principali previste

133 Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Sviluppo/Mantenimento del progetto Punto di Vista (Focus Fumo) X X X X X X X X X X X X 2 Proposizione della metodica di Scuole libere dal Fumo X X X 3 Attività inierenti le scuole partecipanti a Scuole libere dal Fumo (SE CI SARANNO PARTECIPANTI) X X X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) N.ro di Scuole che partecipano al progetto Punto di Vista N.ro di Scuole che partecipano al progetto Scuole libere dal fumo * * * * *da valutare dopo la proposta di partecipazione alle Scuole da effettuare entro il Vista la peculiare situazione di Ferrara, dove le attività presso le Scuole vengono gestite da Promeco, risulta di difficile previsione l entità numerica delle Scuole partecipanti ad altri progetti

134 Codice progetto e nome Scegli con gusto, gusta in salute Referente Dott. Lucio Andreotti Attori coinvolti AUSL: Dietista e Nutrizionista solo come attori di supporto, su richiesta Esterni: Istituti Alberghieri (promotori e destinatari degli interventi) Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,.) Rischi o vincoli locali e loro gestione Il progetto, elaborato dalla Regione, si pone l obiettivo di formare operatori sanitari, docenti e studenti selezionati come pari per la realizzazione di attività curricolari nelle classi destinatarie dell intervento. Il progetto prevede: -Svolgimento dei moduli didattici per le diverse aree tematiche nelle classi, compreso l intervento dei pari. -Realizzazione di laboratori esperienziali di cucina e bar, nonché interventi in collaborazione con la Comunità locale per la promozione delle azioni del progetto. -Monitoraggio della implementazione del progetto attraverso raccolta dati e partecipazione a incontri periodici di audit anche allo scopo di favorire la trasversalità e il miglioramento in progress. Tutte le attività dianzi elencate sono svolte da personale scolastico formato. L intervento degli operatori sanitari avviene esclusivamente su richiesta. La formazione degli operatori sanitari è stata realizzata. Finora l Istituto Alberghiero di Ferrara, pur partecipando al progetto, non ha richiesto l intervento degli operatori sanitari, né ha anticipato di voler agire in tal senso. È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No_ X

135 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Formazione operatori sanitari e docenti Formazione dei pari Attivazione moduli didattici Attivazione laboratori Monitoraggio e valutazione nessuna delle attività in cronoprogramma è svolta dagli operatori sanitari, che fungono da consulenti su chiamata. Il progetto e seguito dalla Regione Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) N.ro totale istituti aderenti Numero totale Istituti in cui è richiesta l'azione dei referenti AUSL >= 80% % classi che hanno partecipato in modo completo al monitoraggio Nessun ruolo diretto dell ASL su questi indicatori

136 Codice progetto e nome Fra rischio e piacere Referente A. Urro Attori coinvolti PROMECO, Comune di Ferrara, Azienda AUSL-Staff Direzione Sanitaria,UNIBO-UNIFE Esterni: Scuole Secondarie, Ufficio Scolastico Territoriale VI Ser.T.-Spazio Giovani, Dipartimento Cure Primarie-AUSL UOIP- Attività principali Nel territorio di Ferrara, l'attività di promozione della salute/prevenzione presso le scuole, viene svolta principalmente da PROMECO (Unità Operativa del Comune di Ferrara AUSL Fe). Servizio che opera d'intesa con Comune, Provincia e AUSL.-UNIBO-UNIFE. Interventi di contrasto all'uso di sostanze psicoattive e comportamenti a rischio attraverso metodologie afferenti al progetto Punto di Vista e a interventi in collaborazione con i servizi specialistici socio-sanitari. Risorse previste Operatori Promeco, personale socio-sanitario ASL-Comune di Ferrara, specializzando in Igiene (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro Non obbligatorietà alla adesione del progetto da parte degli istituti scolastici. gestione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un Sì No_X_ intervento di Health Equity Audit? Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Proposta del progetto ai servizi che parteciperanno agli X interventi del progetto-sert e servizi socio-sanitari azienda usl - comune. 2 Progettazione condivisa (Attori interni) X X 3 Proposta/fattibilità istituti scolastici X X X 4 Attuazione progetto (scuole aderenti) X X X X X X Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) N.ro di Scuole che partecipano al progetto 0 Da valutare dopo ricognizione

137 Codice progetto e nome Referente Educazione all'affettività e sessualità Dott.ssa Silvia Barbaro Psicologa Spazio Giovani Ferrara Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Ausl Spazio Giovani Salute Donna DCP, Comune - Ausl: Promeco, Azienda Ospedaliero- Universitaria, Centro Donna Giustizia - Udi Esterni: Scuole Secondarie di I e II grado, Ufficio Scolastico Territoriale, Comitato genitori Nel territorio di Ferrara, i Progetti di educazione all affettività e sessualità, rivolta alle Scuole secondarie di I e II grado, sono realizzati dagli Spazi Giovani e strutturati in relazione al target di riferimento (studenti delle scuole secondarie di I grado, studenti delle scuole secondarie di II grado, insegnanti, genitori, ecc) e al contesto scolastico (scuole secondarie di I grado, licei, Istituti tecnici/professionali, ecc), con incontri informativi da parte di operatori socio-sanitari o con la metodologia di tipo esperienziale. Da due anni, è stato attivato un progetto a carattere regionale rivolto ai preadolescenti W l' amore che prevede moduli di formazione specifici rivolti agli insegnanti e approfondimenti sui temi dell'adolescenza rivolti ai genitori. In tale contesto gli operatori di Spazio Giovani operano in sinergia, integrando i propri ruoli, con gli operatori di Promeco servizio del Comune e Ausl presenti nel progetto Punto di Vista all'interno delle scuole. Gli Spazi Giovani operano tra prevenzione (educazione all'affettività e sessualità e alle relazioni interpersonali) e cura (consulenza e visita relative alla sfera riproduttiva e relazionale degli adolescenti). Promeco si occupa di prevenzione in materia di comportamenti a rischio (bullismo, uso di sostanze, alcol) e di promozione del benessere nei contesti di vita degli adolescenti. Un Progetto in collaborazione Azienda Usl e Azienda Ospedaliera e in continuità dal 2006 nel territorio ferrarese, prevede la presenza di interventi di prevenzione congiunti tra psicologa e andrologo presso Istituti secondari a prevalenza maschile con la possibilità effettuare le visite andrologiche all'interno della scuola. L'andrologo eroga consulenze e visite anche all'interno del Servizio Spazio Giovani. In riferimento ai temi della differenza di genere, gli operatori di Spazio Giovani si interfacciano con gli operatori del Centro Donna Giustizia e Centro Uomini maltrattanti, presenti anch'essi all'interno delle scuole secondarie attraverso interventi di gruppo di sensibilizzazione rivolti agli adolescenti sui temi della violenza di genere. Nei suddetti progetti gli operatori di Spazio Giovani svolgeranno interventi tematici specifici e/o si integreranno con altri operatori presso le scuole secondarie che vorranno condividere la proposta progettuale. Operatori di Spazio Giovani (ostetriche e psicologhe) psicologi Promeco, medico andrologo Materiale audiovisivo, materiale illustrativo, libretti formativi regionali. Rischi o vincoli locali e loro gestione Presenza di risorse professionali congrue alla realizzazione dei progetti, importanza di coordinare efficacemente tutte le azioni dei progetti coinvolti, adesione e collaborazione da parte delle Scuole.

138 È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un Sì No_X_ intervento di Health Equity Audit? Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Analisi dei bisogni in ambito affettivo/sessuale rilevati presso X X X X X X X X X X X X la popolazione target 2 Definizione dei progetti X X X X X X 3 Realizzazione degli interventi X X X X X X X X X X X X 4 Verifiche di gradimento e monitoraggio X X X X X X 5 Valutazione della ricaduta sui servizi X x X x X x Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) Numero totale Istituti aderenti NA N.ro Istituti in cui le classi coinvolte sono >=80% NA % classi che hanno partecipato in modo completo al monitoraggio n.ro classi con monitoraggio fratto totale classi coinvolte x100 47% (132/62*100) 60% 60% 60% N.B. considerato il raggiungimento di oltre il 90% delle scuole e delle classi target previste nella programmazione, l'obiettivo è di confermare tale dato nel triennio e di incrementare il monitoraggio dell'attività svolta.

139 Codice progetto e nome Referente Maria Cristina Rometti Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione 5.8 Verso un lavoro più sicuro in Costruzione e Agricoltura La scuola promotrice di salute e di sicurezza AUSL: operatori del servizio U.O.PSAL e gruppo regionale scuola Esterni: dirigenti di istituto e docenti degli istituti scolastici coinvolti Progettazione e realizzazione da parte del gruppo regionale SPSAL di un pacchetto formativo per studenti. Formazione da parte degli SPSAL dei docenti-formatori di sicurezza. Riprogettazione congiunta Sanità Scuola del percorso formativo Scuola -Lavoro con attenzione agli aspetti peculiari di sicurezza e conoscenza del sistema di prevenzione aziendale. Operatori U.O.PSAL, materiale di formazione condiviso proveniente da U.O.PSAL della Regione Locali ed attrezzature necessarie per la formazione dei docenti messi a disposizione dalla rete scolastica I rischi provengono dal coinvolgimento della rete provinciale scolastica sia nella messa a disposizione dei pacchetti formativi sia nella predisposizione dei corsi ai docenti in preparazione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Realizzazione pacchetto formativo edilizia X * 2 Reclutamento e formazione docenti X X X X 3 Formazione studenti X X X X X X X X *Completamento del solo pacchetto edilizia in quanto quello dell'agricoltura è già validato e pubblicato a dicembre 2015 Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Formula Valore di partenza (baseline) N di istituti in cui le classi coinvolte sono NA maggiore uguale all'80% N ro totali istituti aderenti NA Disponibilità del pacchetto formativo NA No Si SI SI No

140 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione Promozione della qualità nutrizionale dell offerta alimentare scolastica Dott. Lucio Andreotti AUSL: Dietista Esterni: Tutte le Scuole di ogni ordine e grado, Scuole dell'infanzia e asili nido. Valutazione con apposita scheda dei menu proposti nelle mense scolastiche. Supporto alle scuole che devono procedere a un nuovo capitolato d appalto per il servizio di distribuzione automatica al fine di valutare gli standard nutrizionali del contratto che si va a predisporre così da migliorare l offerta di alimenti. Elaborazione dei dati raccolti sull offerta alimentare in ambito scolastico e produzione di un relativo report al fine di monitorare l andamento del processo e il relativo impatto sull offerta alimentare. Estensione e rinforzo della campagna informativa Mangiar sano dà più slancio alla vita per invogliare gli studenti a scegliere gli alimenti salutari tra quelli offerti Necessita di un medico igienista e di una dietista di nuova assunzione. Gli indicatori di processo sono a carico dell'uoian ad eccezione dell'elaborazione del report di cui si occuperà la Regione. Per quanto riguarda i capitolati, la % regionale non è necessariamente applicabile in quanto le scuole che adotteranno un nuovo capitolato non sono obbligate (anche se saranno dall'uoian avvisate) ad inviare i capitolati per la validazione È prevista una valutazione della equità ( EqIA - Equality Impact Assessment) e/o un intervento di Health Equity Audit? Sì No Cronogramma delle azioni/attività principali previste 2015 Attività principali III IV I II III IV I II III IV I II III IV Valutazione dei menu con apposita scheda X X x x x x X X X X X X X X Supporto alle Scuole per la definizione dei capitolati sui distributori automatici X X x x x x X X X X X X X X Estensione e rinforzo campagna informativa x x X X X X Elaborazione dati e produzione report x X X

141 Elenco indicatori Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza (baseline) % Scuole in cui il Ricognizione n.ro Scuole con =>80% 93% 95% 99% servizio mensa propone ad hoc da menu validati / menu valutati e parte dell U.O n.ro totale di approvati dall U.O IAN IAN Scuole con mensa x 100 % Scuole con capitolati inricognizione n.ro Scuole con No * 30% 40% 50% fase di rinnovo con cuiad hoc da parte proposta di nuovo l U.O.IAN collabora per dell U.O.IAN capitolato redatto promuovere adeguati congiuntamente con standard nutrizionali U.O.IAN / n.ro di Scuole con capitolati in scadenza x 100 Produzione report diricognizione NA No Sì Sì SI valutazione dell applicazione ad hoc da parte Linee dell U.O.IAN guida * le scuole non sono obbligate a inviare i capitolati all UOIAN per una condizione e approvazione.

142 Programma n.6 Setting Ambito sanitario Responsabile ASL: dott. Sandro Guerra Codice progetto e nome 6.1 Progetto di fattibilità per un programma di medicina proattiva in popolazione di età anni in condizioni di rischio aumentato per MCNT Referente Dott. Sandro Guerra Attori coinvolti AUSL Attività principali IN ATTESA DI INDICAZIONI RELATIVAMENTE AL PROGETTO REGIONALE Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No

143 6.2 - La lettura integrata del rischio cardiovascolare nelle Case della Salute referente ASL: dott.ssa Benvenuti Premessa: prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione adulta di anni secondo i dati del sistema di sorveglianza PASSI I dati di Passi mostrano che a Ferrara ben il 40,4% della popolazione adulta ha tre o più fattori di rischio cardiovascolare. Mentre, per contro, sono meno del 4% gli adulti completamente privi dei fattori di rischio cardiovascolare. A Ferrara, l ipertensione coinvolge il 19,9% della popolazione adulta, l'ipercolesterolemia il 23,8%, l eccesso ponderale il 44,3%, il diabete il 5%, il fumo di tabacco e la sedentarietà rispettivamente il 27,6% e il 19,8%. Inoltre l 89,3 % della popolazione consuma meno di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione anni Prevalenza per AUSL PASSI AVEC % AUSL BO % AUSL FE % AUSL IMOLA % RER % Ipertensione arteriosa 19,8 20,3 19,9 16,4 19,6 Ipercolesterolemia 25,1 26,2 23,8 21,2 27,6 Sedentarietà 21,9 23,2 19,8 18,9 21,0 Fumo 28,3 27,9 27,6 32,6 28,5 Eccesso ponderale 42,5 42,3 44,3 39,3 42,8 Meno di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno 86,6 85,9 89,3 83,9 89,6 Diabete 3,9 3,7 5,0 2,2 3,6 Fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione anni Prevalenza per AUSL PASSI AVEC % AUSL BO % AUSL FE % AUSL IMOLA % RER % Ipertensione arteriosa 19,8 20,3 19,9 16,4 19,6 Ipercolesterolemia 25,1 26,2 23,8 21,2 27,6 Sedentarietà 21,9 23,2 19,8 18,9 21,0 Fumo 28,3 27,9 27,6 32,6 28,5 Eccesso ponderale 42,5 42,3 44,3 39,3 42,8 Meno di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno 86,6 85,9 89,3 83,9 89,6 Diabete 3,9 3,7 5,0 2,2 3,6

144 La carta del rischio cardiovascolare La carta e il punteggio individuale del rischio cardiovascolare sono strumenti semplici e obiettivi utilizzabili dal medico, per le persone con 35 anni di età o più, per stimare la probabilità che il proprio paziente ha di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi. I dati Passi rilevano che la carta del rischio è ancora poco utilizzata: a Ferrara solo il 2,6% degli intervistati nella fascia anni ha riferito di aver avuto il calcolo del punteggio di rischio cardiovascolare. In particolare, il calcolo del punteggio di rischio cardiovascolare è risultato più frequente, anche se con valori sempre molto bassi: nella classe d età anni, nelle persone con titolo di studio basso, nelle persone senza difficoltà economiche. Persone anni, senza patologie cardiovascolari, cui è stato misurato il rischio cardiovascolare Prevalenze per AUSL di residenza Passi

145 Codice progetto e nome 6.2 La lettura del rischio cardiovascolare nelle Case della Salute Referente D.ssa Chiara Benvenuti Attori coinvolti AUSL Ferrara Esterni RER cittadini 1. Attività principali 1.Partecipazione gruppo operativo RER 2. Chiamata cittadini eleggibili 3. Somministrazione questionario 4. Calcolo rischio cardiovascolare e valutazione congiunta con il medico MMG 5. Educazione sanitaria infermieri Risorse previste (personale, n. 3 infermieri, materiale informativo attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No_X_ Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Partecipazione gruppo operativo RER X X X X X X X X X X X X 2 Chiamata cittadini eleggibili X X X X X X X 3 Somministrazione questionario X X X X X X X 4 Calcolo rischio cardiovascolare e valutazione congiunta con il medico MMG X X X X X X X 5 Educazione sanitaria infermieri X X X X X X X

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147 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti 6.3 Organizzare e realizzare interventi di medicina di iniziativa per cittadini identificati come fragili Regionale: Immacolata Cacciapuoti AUSL Esterni Attività principali PROGETTO NEL QUALE NON E' STATO PREVISTO L'INSERIMENTO DELL'A.USL DI FERRARA In attesa di comunicazioni RER Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No

148 Progetto 6.4 Organizzare e realizzare interventi di medicina di iniziativa per adulti con diabete mellito Premessa: la prevenzione delle complicanze del diabete a Ferrara Ferrara presenta un basso tasso di ospedalizzazione per le complicanze a lungo termine per diabete, inferiore alla media regionale in tutto il periodo. Questo indicatore riflette la qualità delle strategie attuate dal Servizio Sanitario, ospedaliero e territoriale, per la prevenzione delle complicanze della patologia che rendono necessario il ricovero, pertanto fornisce un idea dell efficacia preventiva delle azioni del sistema sanitario per la presa in carico e la gestione del diabete; la corretta gestione del paziente avrebbe, infatti, un effetto inversamente proporzionale rispetto ai relativi tassi specifici di ospedalizzazione.

149 Codice progetto e nome 6.4 Organizzare e realizzare interventi di medicina di iniziativa per adulti con diabete mellito Referente Dott. Sandro Guerra Attori coinvolti A.USL (DCP, SERT, SANITA' PUBBLICA) Esterni cittadini Attività principali 1. Gestione integrata del paziente diabetico nelle case della salute 2. Presa in carico del paziente diabetico non insulino dipendente da parte del MMG secondo PDTA adottati dall'asl 3. Individuazione precoce del piede diabetico nell'amb. del MMG secondo protocollo della gestione integrata del pz diabetico 4. Counselling da parte dell'infermiere adeguatamente formato per educare a corretti stili di vita 5. Integrazione di più servizi per la prevenzione secondaria della malattia( fumo alcool dieta attività fisica) 6. Adozione del registro per patologia diabetica dal quale emergono informazioni specifiche, sulla popolazione diabetica provinciale, finalizzate a migliorare l' assistenza al paziente diabetico 7. Attività ambulatoriale infermieristica per la valutazione e controllo del piede diabetico 8. Attivazione di un ambulatorio di terzo livello dedicato alla rivascolarizzazione del piede diabetico 9. Adozione nuovi PPDTA del piede diabetico secondo indicazioni regionali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? Sì No_X_

150 Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV 1 Gestione integrata del paziente diabetico nelle case della salute x x x x x x x x x x x x Presa in carico del paziente diabetico non insulino dipendente da parte del 2 x MMG secondo PDTA adottati dall'asl x x x x x x x x x x x Individuazione precoce del piede diabetico nell'amb. del MMG secondo 3 x protocollo della gestione integrata del pz diabetico x x x x x x x x x x x Counselling da parte dell'infermiere adeguatamente formato per educare a 4 x corretti stili di vita x x x x x x x x x x x 5 Integrazione di più servizi per la prevenzione secondaria della malattia( x fumo alcool dieta attività fisica) x x x x x x x x x x x adozione del registro per patologia diabetica dal quale emergono 6 informazioni specifiche, sulla popolazione diabetica provinciale, finalizzate a x x x x x x x x x x x x migliorare l' assistenza al paziente diabetico attività ambulatoriale infermieristica per la valutazione e controllo del piede 7 x diabetico x x x x x x x x x x x attivazione di un ambulatorio di terzo livello dedicato alla rivascolarizzazione 8 del piede diabetico x x x x x x x x x x x 9 adozione nuovi PPDTA del piede diabetico secondo indicazioni regionali x x x x x x x x x x x Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Progetto 6.5 Interventi opportunistic i con strumenti efficaci per incrementar e il consiglio dei sanitari su stili di vita salutari; Premessa: quadro

151 d insieme sull attenzione agli stili di vita da parte degli operatori sanitari a Ferrara L intervento motivazionale breve da parte dell operatore sanitario (in particolare se inserito nell ambito di un contesto multidimensionale di promozione della salute) si è dimostrato efficace nell innescare e nell aiutare a mantenere comportamenti favorevoli alla salute.

152 L attenzione al fumo Il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver ricevuto da un operatore sanitario domande sul proprio comportamento in relazione all abitudine al fumo. Poco meno della metà dei fumatori (49%) ha riferito di aver ricevuto negli ultimi 12 mesi il consiglio di smettere di fumare da parte di un medico o di un altro operatore sanitario. Il consiglio è stato dato prevalentemente a scopo preventivo. L attenzione all attività fisica Ancora non sufficiente sembra essere l interesse per la pratica dell attività fisica dei propri assistiti: poco più di un terzo (36%) degli intervistati ha riferito di aver ricevuto da un operatore sanitario domande in relazione all attività fisica praticata; solo un terzo (36%) ha riferito di aver ricevuto il consiglio di fare attività fisica. L attenzione appare maggiore in alcuni gruppi a rischio; il consiglio viene infatti riferito: dal 48% delle persone ipertese, dal 46% delle persone con ipercolesterolemia, dal 42% delle persone in eccesso ponderale. L attenzione al consumo di alcol L alcol è spesso dimenticato come possibile fattore di rischio: solo il 15% degli intervistati ha riferito di aver ricevuto da un operatore sanitario domande in relazione al proprio consumo di alcol; raramente (6%) i bevitori a rischio sono stati invitati a modificare il loro comportamento. L attenzione all eccesso ponderale Nell Area vasta Emilia centro l invito a diminuire il proprio peso corporeo è rivolto solo alla metà delle persone in eccesso di peso (58%). Va sottolineato che, in alcuni casi, la quota di operatori sanitari ferraresi che danno consigli ai loro pazienti è sensibilmente più bassa (-14%) rispetto ai corrispondenti dati regionali: solo 65% degli obesi e solo il 30% delle persone in sovrappeso hanno ricevuto il consiglio di perdere peso.

153 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti Attività principali Risorse previste (personale, attrezzature,...) Rischi o vincoli locali e loro gestione È prevista una valutazione della equità? 6.5 INTERVENTI OPPORTUNISTICI CON STRUMENTI EFFICACI PER INCREMENTARE IL CONSIGLIO DEI SANITARI SU STILI DI VITA SANI Dott Sandro Guerra AUSL: DCP, DSP 1. Informazione corretti stili di vita da infermieri adeguatamente formati 2. Indirizzo setting più appropriato (da definire nel corso del 2016 con la Sanità Pubblica) 3. Follow up telefonici 4. Informazione in ambulatorio specialistico principalmente tramite avviso breve e consegna di materiale informativo 5. Continuità attività sanitaria e assistenziale al domicilio dopo dimissione dall' OsCo con coinvolgimento del MMG del care giver e/o dei servizi sociali 6. Dimissione, presa in carico dei servizi socio sanitari 7. Aggiornamento strumenti per il counselling e avviso breve secondo indicazioni RER 8. Formazione personale Sì No_X_ Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Informazione corretti stili di vita da infermieri 1 adeguatamente formati X X X X X X X X X X X X 2 Indirizzo setting più appropriato X X X X X X X X X X X 3 Follow up telefonici X X X X X X X X X X X X 4 5 Informazione in ambulatorio specialistico principalmente tramite avviso breve e consegna di materiale informativo X X X X X X X X X X X X Continuità attività sanitaria e assistenziale al domicilio dopo dimissione dall' OsCo con coinvolgimento del MMG del care giver e/o dei servizi sociali X X X X X X X X X X X X 6 Dimissione, presa in carico dei servizi socio sanitari X X X X X X X X X X X X

154 7 Aggiornamento strumenti per il counselling e avviso breve secondo indicazioni RER X X X X X X X X X X 8 Formazione personale X 9 Monitoraggio X X X X X X X X Elenco indicatori (con evidenziato quello sentinella)

155 6.6 Prevenzione e presa in carico del bambino con condizioni croniche; Premessa con alcuni dati sui bambini in condizioni croniche a Ferrara Nel 2014 sono stati seguiti dalla Pediatria di Comunità n. 91 bambini con diabete tipo 1. Secondo lo studio OKkio alla Salute, tra i bambini emiliano-romagnoli, l 1,5% risulta in condizioni di obesità severa, il 6,2% risulta obeso, il 20,9% sovrappeso, il 70,3% normopeso e l 1,1% sottopeso. Complessivamente, il 28,6% dei bambini presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso sia obesità. La prevalenza diminuisce nell adolescenza: 17% negli 11enni, 15% nei 13enni e 17% nei 15enni (HBSC 2014). Se riportiamo la prevalenza di sovrappeso e obesità riscontrata in questa indagine a tutto il gruppo di bambini di età 6-11 anni (6.111), il numero di bambini sovrappeso e obesi a Ferrara sarebbe pari a 1748, di cui obesi 470.

156 Codice progetto e nome Referente Attori coinvolti 6.6 Prevenzione e presa in carico del bambino con condizioni croniche a) Diabete in età pediatrica: dott.ssa Chiara Cuoghi (coordinamento UPCP) b) Sovrappeso e obesità in età pediatrica: dott. Lucio Andreotti a) A.USL: PLS; PdC Esterni: Fe.D.E.R. (Federazione Diabete Emilia Romagna); AGPC (Associazione Giovani con Patologie Croniche); Centro Diabetologico AUO b) A.USL: Dietista; Medicina della Sport; Case per la salute; PLS/MMG; UO Igiene Alimenti e Nutrizione; Psicologo Esterni: AUO U.O. Pediatria Attività principali a) 1. Prevenzione della chetoacidosi grave all esordio: campagna informativa, raccomandazioni per il primo trattamento, monitoraggio dei casi di chetoacidosi grave - PdC: distribuzione del materiale informativo nelle scuole. (Gli altri punti competono ai PLS/MMG e al Centro Diabetologico AUO) 2. Monitoraggio della qualità delle cure dei bambini/ragazzi con diabete in RER con particolare attenzione a variabili sociali per la valutazione dell equità di accesso alle cure e a variabili antropometriche per l intercettazione precoce di problemi alimentari: implementazione del registro dei bambini con diabete e rapporto periodico - PdC: applicazione della I.O. Lo sviluppo del percorso assistenziale-scolastico provinciale per bambini e adolescenti con diabete mellito di tipo 1. (Gli altri punti competono ai PLS/MMG e al Centro Diabetologico AUO) b) 3. Formazione professionisti: prevedere un percorso formativo, da indirizzare prioritariamente ai PLS, che rientri nel programma di aggiornamento obbligatorio dei professionisti, incentrato sulle seguenti tematiche: Le strategie regionali per la prevenzione e il trattamento dell'eccesso di peso nell'infanzia Principi di alimentazione e attività fisica nell'infanzia e nell'adolescenza (Fin qui già svolti nel 2015) L intervento motivazionale breve (PAF PLS 2016) 4. Costituzione di equipe multidisciplinari territoriali per la presa in carico del bambino sovrappeso-obeso e del relativo nucleo familiare al fine di favorire l'adozione di uno stile di vita salutare (nutrizione sana e attività motoria costante) sulla base delle indicazioni che la Regione fornirà Risorse previste (personale, attrezzature,...) a) Materiale informativo sulla prevenzione della chetoacidosi diabetica già esistente Da decidere strategia per la distribuzione e per il target di ordine di scuole (? sentire Fe.D.E.R) Risorse di personale PdC per progettazione e distribuzione b) Spese organizzazione eventi formativi e incontri UPCP Necessità di un medico igienista e di una dietista di nuova assunzione.

157 Rischi o vincoli locali e loro a) Disponibilità economica per eventuale ristampa del materiale informativo gestione Carenze personale b) Dietista (collaborazione con AUO); Psicologo Si ricorda che il progetto che interessa l'u.o IAN è solo la presa in carico del bambino sovrappeso e obeso (E NON QUELLO CHE RIGUARDA IL BAMBINO DIABETICO) È prevista una valutazione della equità? Sì No X_ Cronogramma delle azioni/attività principali previste Attività principali I II III IV I II III IV I II III IV Prevenzione della chetoacidosi grave all esordio: campagna 1 informativa (inizio anno scolastico 2016/17) X X X X X X Monitoraggio della qualità delle cure dei bambini/ragazzi con diabete: applicazione della I.O. Lo sviluppo del percorso assistenzialescolastico provinciale per bambini e adolescenti con diabete mellito di tipo 1 Formazione professionisti su sovrappeso ed obesità in età pediatrica: intervento motivazionale breve * X X X X X X X X X X X X X X X X Costituzione di equipe multidisciplinari territoriali per la presa in carico del bambino sovrappeso-obeso e del relativo nucleo familiare X X X X X X X X X * come da mandato R E-R, il corso verrà tenuto da operatori di Luoghi di prevenzione Elenco indicatori (evidenziare l indicatore sentinella) Indicatori di processo Fonte Formula Valore di partenza N eventi per la presentazione del Atti del materiale della campagna informativa servizio prevenzione chetoacidosi diabetica N centri che inseriscono e inviano i dati del registro dei bambini/adolescenti con diabete Formazione dei PLS e altro personale sanitario come da modello regionale di presa in carico del bambino obeso Istituzione con atto formale di un Team multidisciplinare N eventi/anno (baseline) Già parzialmente effettuato nel 2014 In parte già effettuata nel 2015 * come da mandato R E-R, il corso verrà tenuto da operatori di Luoghi di prevenzione NA (compete al Centro Diabetologico AUO) SI (intervento motivazionale breve)* NO NO NO SI

158 6.7 Sviluppare programmi per promuovere e diffondere la pratica dell esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche; Premessa sull attività fisica nelle persone in sovrappeso o obese a Ferrara Le persone in sovrappeso o obese mostrano profili di salute più critici rispetto a quelli della popolazione generale. Dall indagine emerge infatti come il loro carico di malattia sia maggiore, in quanto più frequentemente dichiarano di soffrire di condizioni patologiche croniche. Il 34% riferisce una diagnosi di ipertensione e il 31% di colesterolo alto (nella popolazione normopeso queste percentuali sono pari, rispettivamente, al 9% e al 18%). Il 9% delle persone con eccesso ponderale riferisce di essere affetto da diabete (contro il 2% nella popolazione normopeso). Rispetto ai normopeso le persone in sovrappeso risultano inoltre più sedentarie, con una percentuale del 20%, rispetto al 16% nelle persone normopeso.

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