Leon Festinger, 1957
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- Giuliano Corsi
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1 Leon Festinger, 1957
2 Cercate nell esperienza propria, o di persone conosciute, esempi di questo genere: - Casi in cui i comportamenti sono in contrasto con le credenze/atteggiamenti («penso A, faccio B») - Casi in cui le aspettative rispetto al verificarsi di un certo evento o al raggiungimento di un obiettivo non sono confermate, e le reazioni («mi aspettavo X, X non è successo») - Casi in cui si è indotti/obbligati a tenere un certo comportamento a compiere determinate azioni, senza esserne pienamente convinti («ho dovuto dire/fare A, ma non sono d accordo con A»)
3 La favola della volpe e dell uva (Esopo) Una volpe tenta di raggiungere un grappolo d uva, ma ogni sforzo è vano. Constatando di non poterla raggiungere, esclama tanto è acerba!
4 Estate In una cittadina del Kansas Marian Keech sostiene di aver ricevuto un messaggio dagli abitanti del pianeta Clarion, i Guardiani dello spazio profondo: un diluvio devasterà la Terra il 21 dicembre, ma quanti avranno creduto a quel messaggio saranno portati in salvo dagli alieni sui loro dischi volanti. Che cosa succederà il 21 dicembre? Quali saranno le reazioni degli adepti della setta creata da Marian Keech nello scoprire che non c è nessuna inondazione?
5 La teoria della dissonanza cognitiva di Leon Festinger si è sviluppata a partire dagli anni 50 ed ha costituito il cuore stesso della psicologia sociale fino agli anni 70. Essa ha riportato all attenzione: il problema della motivazione come elemento centrale della cognizione (il soggetto come stratega motivato ) il ruolo che il comportamento può esercitare sui processi cognitivi (rapporto azionecognizione)
6 La teoria dell azione (Parsons, 1937) Fine pianifi cato Fine esegui to Questo modello costituisce lo schema di base per la definizione del concetto di azione in psicologia: «un comportamento motivato e volontario, accompagnato da emozioni e controllabile socialmente nella sua pianificazione consapevole e diretta ad uno scopo» (Galimberti, 1999)
7 La teoria dell azione situata (Suchman, 1987) Inversione del rapporto tra azione e cognizione Focus Teorie cognitive Cognizione Funzionamento mentale Teorie situazionali Azione Rapporto individuo-contesto Ancoraggio dell azione Schema-driven (piani) Data-driven (circostanze) Rapporto mente-contesto Indipendenza Co-dipendenza Concezione del soggetto Conoscente Attore Tipo di teoria Etica Emica
8 La teoria della dissonanza cognitiva (Festinger, 1956) nasce da una constatazione del senso comune: l uomo tende in generale ad essere coerente con se stesso nel modo di pensare e di agire Il soggetto come RICERCATORE DI COERENZA
9 Ammettendo dunque che la coerenza sia la norma, che dire di tutte quelle eccezioni che senza difficoltà affiorano alla mente? Si può sapere benissimo che fumare fa male, senza per questo smettere di farlo «Si può essere convinti assertori della legalità, ma non farsi scrupolo di acquistare cd o dvd piratati o scaricare illegalmente musica/video»
10 In genere, la persona incoerente cerca, con più o meno successo, di operare delle razionalizzazioni. Così, la persona che continua a fumare, pur sapendo che ciò fa male, può dirsi: - che fumare è piacevole e questo gli basta; - che le probabilità di danno alla salute non sono poi così serie come si vorrebbe far credere; - che non si può vivere evitando sempre ogni possibile pericolo, ecc.
11 Secondo Festinger: 1. l esistenza della dissonanza, provocando un disagio psicologico, spingerà l individuo a tentare di ridurla 2.quando la dissonanza è presente, l individuo - oltre a cercare di ridurla - eviterà attivamente situazioni e conoscenze che potrebbero far aumentare la dissonanza (esposizione selettiva)
12 ESPOSIZIONE SELETTIVA Ogni volta che una nuova informazione racchiude elementi opposti o contrastanti con gli elementi cognitivi preesistenti nell individuo (opinioni, credenze, punti di vista), si avrà l insorgere di uno stato di dissonanza. L individuo tende a «difendersi» dal ricevere informazione discrepante con le sue opinioni attraverso l esposizione selettiva l attenzione viene guidata alla ricerca dell informazione in appoggio alla posizione sostenuta e all evitamento dell informazione discrepante I rischi dell informazione filtrata (Sunstein, 2000) La ricerca del simile
13 La dissonanza si riferisce a relazioni che esistono tra coppie di elementi appartenenti alla cognizione di un determinato individuo. La cognizione è ogni conoscenza, opinione, credenza che riguardi l ambiente, la propria persona, il proprio comportamento. Tra le coppie di elementi possono esserci tre tipi di relazioni: -Relazioni non attinenti -Relazioni attinenti dissonanti -Relazioni attinenti consonanti
14 CATTOLICO PRATICANTE Mi sono sposato in chiesa Mi sono sposato in municipio Sono andato in vacanza con amici Fonte: Zamperini, Testoni, 2002.
15 1.Relazioni non attinenti: due elementi possono semplicemente non avere nulla a che fare l uno con l altro. Cioè in circostanze in cui un elemento cognitivo non implica proprio nulla che riguardi altri elementi, questi due elementi non sono reciprocamente attinenti Mi sono sposato in chiesa Sono andato in vacanza con amici
16 2. Relazioni attinenti: dissonanza e consonanza. Due elementi sono dissonanti se per una ragione o per l altra, sono incongruenti. CATTOLICO PRATICANTE Mi sono sposato in municipio CATTOLICO PRATICANTE Mi sono sposato in chiesa
17 Secondo Festinger, due elementi possono essere dissonanti per motivi di: - logica interna - contrasto con norme culturali - contrasto con precedenti esperienze personali - incongruenza di un elemento cognitivo con uno più grande di cui è parte - disconferma delle aspettative
18 L individuo sperimenta una dissonanza in concomitanza con una decisione. La produzione di stati di dissonanza è in stretta connessione con tutte quelle situazioni postdecisionali in cui la persona si sente responsabile direttamente delle sue azioni e delle conseguenze che ne derivano
19 Consideriamo ciò che accade quando si deve scegliere fra due alternative: - prima della decisione si considerano le caratteristiche di ciascuna alternativa e le si pongono a confronto - nel momento della decisione si sceglie una delle due alternative e contemporaneamente si rifiuta l altra - gli aspetti attraenti dell alternativa respinta sono ora in uno stato di dissonanza con la decisione compiuta
20 Un esempio Immaginiamo una persona che deve scegliere fra l andare ad un concerto e l accettare l invito a cena di un amico, alternative per lui ugualmente attraenti. Immaginiamo poi che accetti l invito a cena, perdendo così la possibilità di sentire il concerto. Ora deve tentare di pensare tutto il male possibile del concerto: può dirsi di conoscere a menadito i pezzi del programma, il che ne diminuisce l attrattiva; oppure, al contrario, convincersi che, poiché alcuni dei pezzi in programma gli risultano assolutamente sconosciuti, non sarà in grado di goderli appieno, come è già accaduto spesso in passato, quando gli è capitato di ascoltare un brano musicale per la prima volta. Altra possibilità, può rileggere una recensione estremamente critica dell ultima esecuzione; e, contemporaneamente, prefigurarsi una serata molto piacevole in buona compagnia (Festinger L., 1978, Teoria della dissonanza cognitiva, Franco Angeli Editore, Milano, pagg ).
21 La grandezza della dissonanza sarà funzione: - dell importanza dell oggetto su cui la decisione è presa - del potere di attrazione dell alternativa rifiutata
22 Conflitto diverso da dissonanza Il conflitto sorge in una fase pre-decisionale, quando dobbiamo scegliere tra due possibili tipi di azione, quando si è spinti in due diverse direzioni nello stesso tempo. La decisione è un atto che mette fine alla situazione conflittuale, sblocca l indecisione e fa imboccare una strada su cui si incanala poi la nostra azione futura
23 La dissonanza insorge nel momento post-decisionale, perché il soggetto continua a possedere, a livello cognitivo, elementi che riflettono le caratteristiche favorevoli delle alternative rifiutate e le caratteristiche sfavorevoli delle alternative prescelte. Il soggetto ora si muove in una sola direzione e tenta di ridurre la dissonanza cognitiva
24 La forza delle pressioni per ridurre la dissonanza è in funzione della grandezza della dissonanza: quanto maggiore è la dissonanza, tanto maggiore sarà l intensità dell azione per ridurla e la volontà di evitare situazioni che potrebbero accrescerla Può venir eliminata cambiando uno di questi elementi: 1. cambiare il proprio comportamento 2. produrre un cambiamento nell ambiente/situazione 3. modificare il proprio mondo cognitivo
25 1.Il cambiamento di comportamento: Quando la dissonanza si colloca tra qualche conoscenza relativa all ambiente e il proprio comportamento, essa si può eliminare cambiando il comportamento dissonante. Non è sempre possibile eliminare la dissonanza cambiando la propria azione, poiché le difficoltà che si oppongono al cambiamento del comportamento possono essere troppo grandi
26 1.Il cambiamento nell ambiente: Cambiare la situazione che produce dissonanza è molto più difficile che cambiare il proprio comportamento, perché è raro avere un grado sufficiente di controllo sul proprio ambiente
27 1.Il cambiamento nel proprio mondo cognitivo La dissonanza può essere ridotta cambiando la propria opinione ed atteggiamento attraverso l apertura verso informazioni e conoscenze che portano ad aumentare la consonanza, evitando le fonti favorevoli alla dissonanza.
28 Le strategie di disimpegno morale Albert Bandura ha individuato alcuni meccanismi psicologici che possono indurre processi di disattivazione selettiva del controllo morale e rendere possibili comportamenti che altrimenti sarebbero considerati dal soggetto stesso che li adotta inammissibili (ingenerando una dissonanza cognitiva). In altri termini, quando il comportamento contrasta gli standard morali, si cerca di svincolarsi da questi standard ricorrendo a strategie cognitive di disimpegno morale, così da ricomporre la coerenza tra atteggiamenti e comportamenti.
29 Le strategie di disimpegno morale Processo cognitivo-sociale che precede l azione, ne accompagna il corso e poi la rilegge in modo favorevole al suo autore, sganciandolo dalle responsabilità che quell azione implica Un forte e sistematico utilizzo di questi meccanismi sembra correlato positivamente ad un probabile orientamento verso la devianza
30 MECCANISMI DEL DISIMPEGNO (Bandura, 1986) la giustificazione morale: il comportamento deviante viene considerato accettabile attribuendone la causa a scopi socialmente e moralmente elevati l etichettamento eufemistico: trasforma in accettabili azioni che non lo sono o riduce verbalmente la gravità di certi comportamenti: abbiamo fatto un po di pulizia per indicare l uccisione di gente indesiderata il confronto vantaggioso: un azione viene resa meno riprovevole attraverso il confronto con comportamenti più gravi: gli ho solo dato qualche pugno, lo hanno finito gli altri
31 MECCANISMI DEL DISIMPEGNO (Bandura, 1986) il dislocamento della responsabilità: la responsabilità delle proprie azioni viene subordinata alla volontà di un autorità : io non conto niente nella banda, è lui il capo, ho solo eseguito un ordine la diffusione della responsabilità ad altri specifici o in senso generale: eravamo tanti, c era molta confusione la non considerazione o distorsione delle conseguenze: il caso del lancio dei sassi dal cavalcavia l attribuzione di colpa alla vittima: se l è cercata la deumanizzazione della vittima, privata delle sue qualità umane per rendere accettabile il comportamento riprovevole nei suoi confronti: era solo una prostituta
32 Strategie di disimpegno morale Giustificazione morale Etichettamento eufemistico Confronto vantaggioso Deumanizzazione Attribuzione della colpa Condotta riprorevole Effetti dannosi Vittima Dislocamento della responsabilità Diffusione della responsabilità Distorsione delle conseguenze
33 Il disimpegno morale riguarda solo gli autori di reato? Il disimpegno morale nelle professioni ad alto stress (es. insegnanti) Al di là dei differenti modelli di coping, in letteratura è emerso un sostanziale consenso nel distinguere tra strategie di azione diretta e strategie palliative, ossia tra: - modalità di fronteggiamento della situazione problematica, in cui prevale l orientamento al compito, - modalità maggiormente difensive, centrate, invece, sull evitamento e sul distacco emotivo A queste ultime tendenze difensive, centrate sull evitamento e sul distacco sia dalla situazione stressante che dalle persone coinvolte all interno di essa, è possibile connettere il rischio del ricorso a strategie di disimpegno morale da parte dell insegnante
34 Una ricerca su 300 insegnanti della scuola pubblica di Napoli e provincia (Zurlo et al., 2000) La prima parte del lavoro è stata dedicata al rilevamento di opinioni e atteggiamenti degli insegnanti nel contesto scolastico e all interno di relazioni educative problematiche e stressanti. L analisi del contenuto delle affermazioni emerse ha permesso di rilevare il ricorso, all interno di situazioni problematiche e stressanti, a modalità difensive che si accompagnano a giustificazioni riconducibili ai meccanismi di disimpegno morale. Le risposte hanno consentito di individuare riferimenti a 7 degli 8 meccanismi di disimpegno morale descritti da Bandura. (non sono emersi riferimenti all etichettamento eufemistico). Sulla base dell analisi delle risposte sono stati determinati gli item del Questionario per la misurazione delle strategie di Disimpegno Morale nel contesto scolastico.
35 Una ricerca su 300 insegnanti della scuola pubblica di Napoli e provincia (Zurlo et al., 2000) Alcuni risultati Con l aumentare dell età degli insegnanti aumenta la tendenza a ricorrere a meccanismi di Giustificazione morale. Aumenta, cioè, il rischio di giustificare la riduzione dei propri sforzi professionali nei confronti di alunni in difficoltà appellandosi a principi morali considerati superiori: - il non farli sentire diversi dagli altri; - la necessità di occuparsi dell intera classe; - la necessità di concentrare l attenzione sugli obiettivi di apprendimento Con l aumento dell età degli insegnanti aumenta anche la tendenza a ricorrere a meccanismi di Diffusione di responsabilità sulla comunità, ossia la tendenza a estendere le responsabilità degli esiti educativi su politici, amministratori e sulla società nel suo complesso, attribuendo a tutti ciò di cui, in definitiva, nessuno si sente responsabile.
36 Le situazioni di forced compliance La dissonanza può originarsi non soltanto in situazioni di libera scelta, ma anche in condizioni di condiscendenza forzata (forced compliance), ossia quando la persona subisce una leggera pressione a sostenere un comportamento non coerente con le opinioni personali, e sceglie liberamente di mettersi nella situazione di dissonanza. Es: Rappresentante sindacale in disaccordo con le posizioni del suo gruppo ma costretto dal suo ruolo a darvi voce.. Esperimento «1 dollaro per una menzogna» Il comportamento retroagisce sull atteggiamento
37 DISSONANZA COGNITIVA: UNA STRATEGIA POTENZIALMENTE EFFICACE PER LA PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE?
38 UNA STRATEGIA POTENZIALMENTE EFFICACE PER LA PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE? Nel campo della prevenzione dei DA è stato ipotizzato che le persone che hanno interiorizzato l ideale di magrezza, possano, prendendo volontariamente una posizione contro di esso, ridurre il grado con cui appoggiano questo ideale. Una riduzione nell interiorizzazione dell ideale di magrezza dovrebbe portare ad una conseguente diminuzione dell insoddisfazione corporea, della dieta e delle emozioni negative, che a sua volta dovrebbe concretizzarsi in una riduzione dei comportamenti a rischio.
39 UNA STRATEGIA POTENZIALMENTE EFFICACE PER LA PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE? Nei programmi preventivi basati sulla dissonanza cognitiva si invitano le persone che hanno adottato l ideale di magrezza (si tratta perciò di un intervento preventivo mirato) ad assumere una posizione contro di esso. Al fine di indurle ad adottare la posizione anti-ideale di magrezza, si chiede se desiderano collaborare con gli operatori per costruire un programma che aiuti le ragazze della scuola superiore ad evitare di adottare l ideale di magrezza. L intervento consiste di alcune sessioni settimanali della durata di un ora con un numero massimo di 5 partecipanti.
40 UNA STRATEGIA POTENZIALMENTE EFFICACE PER LA PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE? Nel corso della prima sessione i partecipanti sono stimolati a discutere criticamente questi punti: 1. Da dove origina l ideale di magrezza. 2. Come l ideale magrezza viene perpetuato. 3. L impatto di messaggi di familiari, pari, amici e media nel favorire l ideale di magrezza. 4. Chi trae benefici dall ideale di magrezza. Nella seconda sessione sono discussi i seguenti punti: 1. Conduzione di un role play contro-attitudinale dove ogni studente a turno cerca di dissuadere un altro membro del gruppo dal perseguire l ideale di magrezza. Il membro del gruppo assume più ruoli, quello per esempio di uno che fa una dieta regolare o di una persona con anoressia nervosa. 4. Ai partecipanti è chiesto di scrivere per la sessione successiva in una pagina una lista dei costi associati al perseguimento dell ideale di magrezza. 5. Infine, ai partecipanti è chiesto di fare un esercizio di accettazione corporea a casa, che consiste nel guardare la propria immagine corporea in uno specchio
41 UNA STRATEGIA POTENZIALMENTE EFFICACE PER LA PREVENZIONE DEI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE? Risultati In sintesi, si può affermare che gli interventi basati sulla dissonanza hanno determinato in generale risultati positivi nella riduzione dell interiorizzazione dell ideale di magrezza, dei sintomi bulimici e delle emozioni negative in tutti gli studi eseguiti, mentre risultati contrastanti si sono verificati sul comportamento dietetico.
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