ai sensi della Deliberazione dell Assemblea Legislativa n. 196 del e della Giunta Regionale n del
|
|
- Gloria Romagnoli
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 MOD 01 Interventi a sostegno dei programmi di protezione sociale e assistenza a favore delle vittime di tratta, sfruttamento e riduzione in schiavitù art. 18 D.lgs 286/98 e art. 13 L. 228/2003 ai sensi della Deliberazione dell Assemblea Legislativa n. 196 del e della Giunta Regionale n del Modulo per la presentazione del progetto SOGGETTO CAPOFILA: Comune di Modena Titolo del progetto: Progetto Oltre la Strada Durata del progetto: 03/06/ /07/2010 A) Dati generali del progetto COORDINATORE TECNICO: NOMINATIVO Daniela Giuliani ENTE DI APPARTENENZA Comune di Modena Centro Stranieri QUALIFICA Responsabile Area Integrazione Sociale tel. 059/ fax 059/ daniela.giuliani@comune.modena.it IL PROGETTO E': [] Nuovo [X] Continuazione di attività in corso In tal caso: Anno di avvio: 1997 [X] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Lotta alla Tratta (Avviso n. 9 del 4/2/2008) [X] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (specificare: Delibera della G. R. 2034/2008) 1
2 Attività già svolte dall Ente attuatore nel settore specifico della prostituzione e della lotta alla tratta Il Comune di Modena, inizialmente attraverso il Coordinamento provinciale AIDS, interviene dal 1995 nell ambito della prostituzione di strada attraverso un apposito progetto di riduzione del danno e prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. L esperienza viene da allora realizzata con la consulenza del Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute di Pordenone e sulla base dell esperienza della progettazione europea di Tampep. Dal 1997 si sono realizzati i primi interventi di sostegno a donne vittime di tratta e si è andata via via costruendo la rete locale del progetto che vede coinvolti due associazioni, il Servizio Minori, La Polizia Municipale e la Polizia di Stato. Dal 1997 il Comune di Modena ha aderito al Progetto Regionale Oltre la Strada, progetto che vede coinvolte 12 realtà della Regione Emilia Romagna. Negli anni il Comune di Modena ha partecipato alla realizzazione del progetto Prostitution Inclusion Network promosso dalla Regione Emilia Romagna nell ambito del POM /I/ e del POM /1. All interno di questo progetto il Comune di Modena ha realizzato due azioni; un corso di formazione per educatrici pari e attività di ampliamento e qualificazione nell ambito dell informazione/prevenzione sanitaria attraverso l ampliamento dell Unità di Strada e attività di Drop-in-center Dalla fine del 2006 il Comune di Modena ha attivato uno specifico intervento per la realizzazione di percorsi di assistenza per persone vittime di forme diversificate di sfruttamento, secondo quanto disposto dall art.13 della Legge 228/2003, partecipando come ente attuatore al progetto a valenza regionale Oltre la Strada Art.13 Avviso 1. Dal 2007 il Comune di Modena partecipa alla realizzazione, con il ruolo di coordinamento, del progetto Invisibile promosso dalla Regione Emilia Romagna, finalizzato alla conoscenza del fenomeno della prostituzione in luoghi chiusi e alla definizione di prassi di intervento. Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) B) Soggetti Partecipanti/reti territoriali SOGGETTI GESTORI RETE DI SOSTEGNO Comune di Modena: Area integrazione sociale-centro Stranieri, Servizio socio assistenziale di base-area minori e tutela della maternità-sezione disagio adulti, Polizia municipale Associazione Marta E Maria Associazione Gruppo Contro La Violenza Alle Donne (Casa delle Donne) Provincia Di Modena-Ufficio Immigrazione Prefettura di Modena-apposito nucleo di coordinamento Questura Azienda Usl-Sez.Dip.Salute Donna e Centro per la Salute delle Donne Straniere Rete regionale Centri contro la Violenza alle Donne Rete di accoglienza Caritas Rete regionale Progetto Oltre la Strada Coop. Sociale Caleidos Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute Ceis Caritas Centro Territoriale permanente per la formazione e l istruzione in età adulta Sindacati (CGIL, CISL, UIL) Centro di Formazione Professionale Modena Formazione ARCI Associazione Porta Aperta 2
3 Soggetti gestori Nome Comune di Modena: Settore Politiche sociali, abitative e per l integrazione - Area integrazione sociale - Centro Stranieri Sede Legale: Via Scudari Modena Nome: Associazione Marta e Maria Ragione sociale: Associazione di Volontariato Sede Legale:Via Toniolo, Modena Nome: Casa delle Donne Contro La Violenza Onlus Sede Legale:Via del Gambero Modena Ragione sociale Onlus Motivazione della scelta del soggetto o dei soggetti gestori: Realizzare interventi significativi nell ambito di un fenomeno presente sul proprio territorio finalizzati al sostegno alle persone vittime di tratta. Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (rete locale) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete Il progetto Oltre la Strada è complesso e si muove su più livelli. Il Comune di Modena promuove il progetto Oltre la strada sul proprio territorio, ne coordina le azioni e ne garantisce la realizzazione. Il progetto fa riferimento all Assessorato Politiche Sociali e Abitative. Il coordinamento è assegnato all Area Integrazione Sociale - Centro Stranieri. La realizzazione locale di programmi di assistenza e di protezione sociale è realizzata da diversi soggetti in particolare: - Servizio Politiche per l Integrazione Sociale e Residenzialità Anziani - Area Integrazione Sociale - Centro Stranieri congiuntamente ad operatori del Consorzio Solidarietà Sociale - Coop. Caleidos, per quanto riguarda i programmi di protezione sociale di donne adulte in accoglienza territoriale e programmi di assistenza di uomini e donne adulti. - Servizio Socio-assistenziale ed Educativo di base - Area Minori per quanto riguarda i programmi rivolti a minori, a donne in stato di gravidanza e donne con figli minori; - Casa delle Donne Contro La Violenza, per quanto riguarda i programmi di assistenza e di protezione sociale di donne adulte; - Associazione Marta e Maria per quanto riguarda i programmi di assistenza e protezione sociale di donne adulte e la gestione della pronta accoglienza e la comunità per ragazze minorenni; Il coordinamento locale è organizzato attraverso più livelli e così articolato: - coordinamento generale del progetto: Responsabile Area Integrazione Sociale e un coordinatore del Centro Stranieri; - coordinamento interventi rivolti ai minori: Responsabile Area Adolescenti; - coordinamento tecnico di tutti i programmi di assistenza e protezione sociale e supervisione degli interventi rivolti alle donne adulte: una psicologa in servizio presso il Centro Stranieri; - coordinamento programmi di protezione rivolti alle minori e alle donne con minori: una assistente sociale del Servizio Socio Assistenziale ed educativo di base. Questa articolazione dell intervento risponde anche alla necessità di rendere organici gli interventi, di condividere come rete modalità analoghe di valutazione della domanda di aiuto, di presa in carico e di attuazione dei programmi di assistenza e di protezione sociale, nonché di costituire una banca dati degli interventi attuati. E inoltre attivo uno stretto rapporto di collaborazione con le forze dell ordine. Contesto Locale C) Descrizione del Progetto 3
4 (evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) Il fenomeno della tratta e dello sfruttamento a fini diversi da quello dello sfruttamento sessuale (lavorativo, accattonaggio, ecc.) nel corso degli ultimi 10 anni è stato intercettato attraverso la presa in carico di situazioni di uomini e donne vittime di vari tipi di sfruttamento. Tramite la costruzione di relazioni e collaborazioni con varie istituzioni e organizzazioni del territorio (FF.OO., sindacati, ecc.) si sono sperimentate delle prassi per favorire l emersione di situazioni legate a quanto previsto dalla legge 228/2003. Il fenomeno della tratta e dello sfruttamento a fini di prostituzione a Modena è oggi caratterizzato in prevalenza, per quanto riguarda il fenomeno in strada, di donne provenienti dalla Nigeria e dalla Romania, mentre per il fenomeno della prostituzione in luoghi chiusi si stanno approfondendo e cercando di comprendere le dinamiche e le provenienze delle donne coinvolte, sicuramente anche donne provenienti dal Sud America. Per un efficace contrasto delle organizzazioni criminali della tratta è determinante l azione di più agenzie che intervengono con scopi differenti: la parte investigativa per la repressione delle reti criminali attraverso approfondite indagini e la parte sociale per il sostegno delle vittime debbono interagire e coordinarsi. Proprio da questa consapevolezza rimane prioritario mantenere sempre un efficace funzionamento la rete locale dei soggetti che intervengono sul fenomeno. Sotto il profilo giuridico è consolidata l applicazione dell art. 18 del D.Lgs 286/98 consentendo il riconoscimento del permesso di soggiorno anche per le donne che non hanno sporto denuncia. Rispetto a questo va riconosciuta l importanza del lavoro delle Associazioni finalizzato alla sensibilizzazione rispetto alle donne interessate dell importanza della denuncia come strumento di riscatto sociale e di autonomia personale e dell attenzione delle Associazioni stesse a sostenere i percorsi senza denuncia solo dopo una attenta valutazione delle condizioni di bisogno delle donne. Obiettivi del progetto (elenco sintetico) Sviluppare forme di assistenza e di protezione per persone vittime della tratta Realizzazione di programmi di assistenza art.13 L.228/03 Realizzazione di programmi di protezione sociale articolo 18 T.U. 286/98 per donne in uscita dal circuito della prostituzione Tutela delle minorenni coinvolte nel fenomeno della prostituzione Realizzazione di mappature del fenomeno della prostituzione di strada Realizzazione di mappature del fenomeno della prostituzione al chiuso Sperimentazione interventi rivolti al fenomeno della prostituzione al chiuso Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) 4
5 La possibilità del consolidamento futuro sono garantite dalla collaborazione già in atto tra i diversi soggetti rispetto alle attività del progetto. Tali collaborazioni sono formalizzate attraverso convenzioni o protocolli operativi. Inoltre il Comune di Modena intende con il presente progetto rispondere ad un bisogno realmente esistente sul territorio, in termini di contrasto a fenomeni di tratta e di prevenzione di situazioni di grave emarginazione e sfruttamento. Descrizione delle attività (elencare le singole azioni) Attività per l accesso contatto col target e collaborazione con le forze dell ordine per l invio primi colloqui di ascolto e valutazione informazione e orientamento attivazione presa in carico con elaborazione progetto di accoglienza personalizzato e attivazione programma protezione sociale Accoglienza per minori e per donne adulte Pronto intervento donne minori ed adulte Comunità per donne minorenni Associazione Marta e Maria Due alloggi per accoglienza donne adulte Centro Contro la Violenza alle Donne; Una comunità per giovani donne adulte Associazione Marta e Maria Un appartamento per rientro in autonomia Associazione Marta e Maria; Affidi familiari, famiglie e case-famiglia Associazione Marta e Maria Accoglienza donne in gravidanza e/o con figli minori Rette per accoglienza presso altre strutture anche fuori provincia Sostegno alle donne accolte nel ricongiungimento familiare con figli minori all estero Inserimento in percorsi familiari Assistenza sanitaria Formazione professionale Alfabetizzazione e inserimento scolastico Laboratori motivazionali Borse lavoro Inserimenti lavorativi Orientamento e contributi per accesso alloggio Percorsi di aiuto individualizzato, forme di sostegno economico per persone in accoglienza territoriale (con propria autonomia abitativa) Sostegno psicologico Accesso tutelato alla Questura Attivazione e conduzione di gruppi su temi specifici Counseling individualizzato Altre attività Monitoraggio e mappatura fenomeno prostituzione di strada Monitoraggio e mappatura del fenomeno della prostituzione al chiuso (appartamenti, nights ecc ) attraverso progetto specifico 5
6 Destinatari tipologia e numero diretti: 7 ragazze minorenni 90 persone maggiorenni indiretti Forze dell ordine circa 10 Operatori sociali circa 20 Cittadinanza non quantificabile Luoghi/contesti per contatto destinatari diretti Il contatto i destinatari avviene sul il territorio, tramite l attività dell Unità di strada per la prostituzione e tramite collaborazione ed invio da parte dei vari soggetti impegnati nel contrasto alla tratta ( ed in particolare le forze dell ordine). La Strada è il canale principale e di più facile accesso, ma sono presenti in protezione sociale donne che hanno avuto esperienze di tratta all interno di appartamenti e/o nightclub che sono arrivate al progetto con diverse modalità. Effetti attesi del progetto definizione qualitativa stima quantitativa Garantire la possibilità di accesso alle persone - avviare o proseguire n.70 programmi di in protezione sociale a: protezione sociale - i corsi di alfabetizzazione, di formazione - accogliere in struttura n.7 minori professionale, ai percorsi di borsa lavoro e - accogliere in struttura n.40 adulti di inserimento lavorativo. - sostenere n.30 percorsi territoriali - assistenza amministrativa e legale - ottenere n.70 permessi di soggiorno per - assistenza sanitaria delle persone accolte motivi umanitari attraverso l accesso alle strutture sanitarie - ottenere/convertire n.20 permessi di presenti sul territorio; soggiorno per lavoro - un supporto di tipo psicologico. - sostenere n.20 percorsi di inserimento lavorativo - sostenere n.20 percorsi per alfabetizzazione e laboratorio motivazionale, inserimento scolastico Metodologia e gli strumenti per l attuazione del progetto (elenco sintetico) Il progetto si è strutturato ed articolato in questi anni in un organizzazione di Rete (locale, regionale e nazionale) che ci consente di intervenire in un ambito complesso quale quello della tratta in maniera efficace e flessibile, idonea ad un fenomeno di difficile lettura e in continua evoluzione. Pertanto, per l esperienza maturata, la metodologia adottata andrà a privilegiare le azioni atte a favorire le positive relazioni e i continui scambi tra i soggetti del pubblico e del privato sociale coinvolti. 6
7 A) strumenti e metodologie per i percorsi di alfabetizzazione, formazione professionale, transizione al lavoro: questa tipologia di attività è garantita attraverso l articolazione dei servizi creati ad hoc per il progetto oppure già presenti sul territorio e in particolare - collaborazione con il Centro territoriale per l educazione degli adulti per l accesso ai corsi di alfabetizzazione - collaborazione con la Sezione Disagio Adulti del Comune di Modena per l accesso alle borse lavoro - accesso, in presenza del permesso di soggiorno, ai corsi di formazione professionale - organizzazione, all interno del progetto di percorsi di alfabetizzazione e transizione al lavoro unitamente alle Associazioni Casa Contro La Violenza e Marta e Maria - L inserimento lavorativo è attuato sulla base delle capacità / potenzialità della singola donna, attivando forme di sostegno mirate e finalizzate all incontro tra domanda / offerta all interno di una realtà sociale e produttiva ricca di offerte di lavoro. - Per quanto riguarda le borse lavoro è anche attiva una forma di collaborazione strutturata con la Sezione Disagio Adulti del Comune di Modena finalizzata all invio delle sole situazioni che richiedevano, per problematiche sociali e sanitarie, un inserimento nel mercato del lavoro maggiormente tutelato e tutelante. B) Strumenti operativi per garantire l assistenza amministrativa e legale : - accordi organizzativi con la locale Questura sulle procedure da seguire per la regolarizzazione delle persone interessate e l accesso alla Questura stessa su appuntamento - il mantenimento della possibilità di ottenere permessi di soggiorno per protezione sociale con o senza denuncia - mantenere la possibilità di ottenere permessi di soggiorno per lavoro a conclusione del programma di protezione sociale - accordi organizzativi con l Ufficio Anagrafe per lo snellimento delle procedure al fine di ottenere la residenza e la carta di identità - una costante contrattazione con le rappresentanze consolari estere al fine di ottenere i documenti identificativi - l accompagnamento delle persone e il sostegno delle diverse pratiche presso i diversi uffici coinvolti - il pagamento dei costi delle documentazioni quando necessario - l assistenza legale tramite avvocatesse volontarie che operano presso il Centro Contro la Violenza alle Donne e che sostengono le donne nei diversi percorsi giudiziari e a fronte di impedimenti giuridici rilevanti - garantire la tutela delle donne gravide o con figli minori attraverso la definizione di specifici percorsi di accoglienza - garantire la tutela delle ragazze minorenni attraverso la definizione di specifici percorsi di accoglienza C) Strumenti per garantire l assistenza sanitaria delle persone accolte attraverso l accesso alle strutture sanitarie presenti sul territorio: in questo ambito si è operato soprattutto al fine di rendere accessibili i servizi, accompagnando le utenti agli stessi, sostenendo le relative spese quando necessario e definendo di volta in volta percorsi condivisi con i servizi utili a superare i diversi problemi che si sono presentati. D) Strumenti di supporto di tipo psicologico per le persone in programma di protezione sociale: attività di counselling individualizzato garantito con risorse interne al Centro Stranieri e la definizione di una più stretta collaborazione con l Azienda Usl per quanto riguarda le situazioni maggiormente complesse di disagio psichiatrico. 7
8 Oltre allo strumento di coordinamento già riportato in precedenza, il progetto si avvale di altri strumenti quali: - l intervento di mediatori culturali con pluriennale esperienza specifica - tecnica del lavoro di gruppo - sostegno socio-educativo su progetto personalizzato - percorsi di accompagnamento che privilegiano i normali percorsi di accesso ai servizi superando le eventuali difficoltà o gli ostacoli alla parità di accesso - definizione di protocolli operativi Monitoraggio e valutazione (indicarne quali strumenti e procedure) - raccolta ed elaborazione dati - incontri periodici rete locale e regionale - colloqui con persone inserite nei programmi di assistenza e protezione sociale e monitoraggio del contratto di protezione sociale - monitoraggio andamento programmi protezione sociale attivati dalla rete con donne adulte da parte di una psicologa in servizio presso il Centro Stranieri - monitoraggio andamento programmi di protezione sociale attivati con ragazze minorenni da parte di un assistente sociale del Comune di Modena - definizione di protocolli operativi con la Questura e la Polizia Municipale per la gestione di programmi di protezione sociali Indicatori di risultato n. richieste programmi di assistenza (art.13) n. richieste percorsi di uscita (contatti saltuari) n. soggetti inseriti nei programmi di protezione sociale (percorsi di uscita sostenuti) n. donne accolte in strutture n. donne che hanno sporto denuncia n. permessi di soggiorno ottenuti per protezione sociale n. permessi di soggiorno ottenuti per lavoro n. soggetti in percorsi di scolarizzazione, di formazione professionale, alfabetizzazione, borse lavoro n. soggetti avviati al lavoro D) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l informazione nei confronti degli interessati e come si pensa di diffondere la conoscenza sulle azioni del progetto alla cittadinanza in generale) Le informazioni saranno diffuse attraverso i soggetti della rete che costituiscono punto di ascolto e di accesso dei destinatari del progetto; i risultati raggiunti verranno diffusi attraverso iniziative e contatti realizzati insieme ai soggetti pubblici e privati partecipanti alla rete stessa e in particolare all interno dei tavoli di concertazione e dei documenti di sintesi collegati con le attività del Piano di Zona. Verranno inoltre realizzati una serie di iniziative per la diffusione della pubblicazione dei dieci anni del progetto avvenuta nel corso dell anno 2007, pubblicazione che presenta le iniziative realizzate finalizzate alla sensibilizzazione sul fenomeno e sulla sua complessità attraverso differenti linguaggi artistici: fotografia, video, narrazione e teatro. E) Risorse Personale necessario per lo svolgimento del progetto: n. Qualifica Livello Formazione Specifico Livello Formazione Interventi sulla tratta Orario/ settimana Tipologia Contratto 8
9 3 Responsabili (in parte svolgono attività di coordinamento ed in parte attività di operatore) Laurea scienza dell educazione Laurea in psicologia 9 Educatori Laurea in psicologia, educatori professionali 6 Mediatori Marocco, Romania, Albania, Nigeria, Brasile, Moldavia/Russia 1 Educatore professionale Titolo di educatore 1 Operatrice Centro contro la violenza alle donne (in parte svolge attività di coordinamento ed in parte attività di operatore) professionale laurea in psicologia Formazione interna e regionale Formazione interna e regionale Formazione interna e regionale Formazione interna e regionale Formazione interna e regionale 36 3 dipendenti 36 dipendenti e incarichi di collaborazione 36 Incarichi di collaborazione 26 Dipendente comunale 25 A progetto F) - Strutture di accoglienza Tipologia Target Soggetto gestore appartamento donne adulte Ass. Casa delle Donne - onlus appartamento donne adulte Ass. Casa delle Donne - onlus appartamento donne minori pronta accoglienza Ass. Marta e Maria comunità donne minori Ass. Marta e Maria appartamento donne adulte Ass. Marta e Maria appartamento donne adulte Ass. Marta e Maria appartamento (Semira) donne adulte Comune di Modena appartamento (UGS) maschi adulti Comune di Modena G) Preventivo economico complessivo (*) Macrovoce di spesa Importo in euro Personale coordinamento 5.000,00 operatori ,00 mediatori amministrazione/segreteria formatori consulenze (es. avvocati, psicologi) Gestione ente locali materiali di consumo utenze manutenzioni spese amministrative (es. bolli) vitto, alloggio, trasporto del personale Spese di gestione dei servizi di affitto locali 3.000,00 assistenza materiali di consumo 9
10 Attrezzature Produzione e divulgazione di materiale spese di manutenzione spese utenze spese vitto, alloggio, vestiario, ,00 spese materiali di gestione (pulizie, 2.000,00 casalinghi, ecc.) spese carburante, pedaggi e 1.000,00 spostamenti beneficiari spese mediche 1.000,00 pocket money 8.300, ,00 TOTALE GENERALE ,00 Contributo della Regione Emilia Romagna Cofinanziamento del Comune di Modena , ,00 (*) Ogni soggetto deve prevedere un co-finanziamento pari almeno al 50% del totale del costo previsto per la realizzazione del progetto. Il preventivo deve quindi includere anche questi importi. N.B. Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. 1
SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ
11.2.3. PROGETTO MIMOSA SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ Per progetto si intende qualsiasi
DettagliRelazione Tecnica e abstract di progetto. Presentata da nella sua qualità di legale rappresentante di partecipante alla procedura di selezione
Modello 4 relazione tecnica e abstract Procedura di selezione ad evidenza pubblica per l individuazione di un soggetto collaboratore per la co-progettazione, organizzazione e gestione dei servizi di accoglienza,
DettagliPIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà
DettagliAvviso 5/2010 Formulario per la presentazione del progetto
Avviso 5/2010 1/16 Avviso 5/2010 Formulario per la presentazione del progetto Dati generali del progetto SOGGETTI COINVOLTI SOGGETTO PROPONENTE: Referente operativo del progetto: Tel fisso: Tel cellulare:
DettagliLIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione
DIRITTI DEI BAMBINI E DOVERI DEGLI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia LIVEAS Assistenza
DettagliSOGGETTO PROPONENTE. Denominazione: Tipologia (ad es.: regione, provincia, comune, associazione, cooperativa, etc.):
Bando 2/2017 - Allegato 2 Formulario per la presentazione di progetti attuati a livello territoriale finalizzati ad assicurare, in via transitoria, ai soggetti destinatari adeguate condizioni di alloggio,
DettagliIndice. Carta dei servizi CENTRO ANTIVIOLENZA. Segnavia Milano 01. LA FONDAZIONE SOMASCHI ONLUS
Indice Carta dei servizi CENTRO ANTIVIOLENZA Segnavia Milano 01. LA FONDAZIONE SOMASCHI ONLUS 01. Le nostre radici 02. Chi siamo 03. I nostri servizi 04. Dove siamo 02. SCHEDA SINTETICA DEL SERVIZIO 01.
DettagliRegione Toscana Consiglio regionale
Regione Toscana Consiglio regionale Legge regionale 16 novembre 2007, n. 59 Bollettino Ufficiale n. 39, parte prima, del 26 novembre 2007. Art. 1 - Principi 1. La Regione Toscana riconosce che ogni tipo
DettagliSINTESI DELLE SCHEDE PER LA COSTRUZIONE DELLA MAPPATURA DEI SOGGETTI CHE OPERANO PER CONTRASTARE IL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE
Comune di SINTESI DELLE SCHEDE PER LA COSTRUZIONE DELLA MAPPATURA DEI SOGGETTI CHE OPERANO PER CONTRASTARE IL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE 1 Comune di la violenza contro le donne è un fenomeno culturale
DettagliDISABILITÀ Forum Provinciale delle Fattorie Sociali: risultati e prospettive. Fattorie Sociali e Nuovi sistemi a rete in agricoltura
PIANO Provincia di Pordenone TRIENNALE Settore Politiche del Lavoro e Programmazione Sociale DISABILITÀ 2007-2009 Provincia di Pordenone Forum Provinciale delle Fattorie Sociali: risultati e prospettive
DettagliIl servizio di mediazione familiare nei centri per le famiglie Storia, cultura e rete dei servizi di mediazione familiare
Il servizio di mediazione familiare nei centri per le famiglie Storia, cultura e rete dei servizi di mediazione familiare Piacenza 6 novembre 2009 1 RIFERIMENTI NORMATIVI REGIONALI L.R. 2/2003 norme per
DettagliModena 21 e 22 maggio Dati di sintesi sul collocamento mirato. Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale
Modena 21 e 22 maggio 2008 Dati di sintesi sul collocamento mirato Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale DATI DI SINTESI SUL COLLOCAMENTO MIRATO AGGIORNAMENTO AL 31/12/2007 Nelle tavole che
DettagliSCHEDA DI MONITORAGGIO
SCHEDA DI L.r. 8/2005 - Dgr 1004 del 29 novembre 2013 BIENNIO 2014-2015 Dati identificativi del progetto Ente titolare del progetto: Associazione Carcere Territorio Bergamo Data convenzione con ASL: 10/06/2014
DettagliPIANO DI ZONA Annualità SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE, SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE e PRONTO INTERVENTO SOCIALE
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 PROGETTO SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE, SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE e PRONTO INTERVENTO SOCIALE 1. Titolo del progetto 1 Segretariato Sociale Professionale,
DettagliSCHEDA DI RILEVAZIONE DATI SUI PROGETTI REGIONALI PROSTITUZIONE E TRATTA. dal: 01 gennaio 2016 al: 31 agosto 2016
Agg Assessorato alle Politiche Sociali. Immigrazione. Progetto Giovani. Cooperazione Internazionale Servizio Politiche per l Accoglienza e l Integrazione Sociale SCHEDA DI RILEVAZIONE DATI SUI PROGETTI
Dettagli1. La casa rifugio per donne vittime di violenza deve avere le seguenti caratteristiche:
Reg. 18-1-2007 n. 4 Legge regionale 10 luglio 2006, n. 19 - "Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia". Pubblicato nel B.U.
DettagliArt. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)
LEGGE REGIONALE 11 novembre 2008, n. 32 Interventi contro la violenza sulle donne ( B.U.R. 20 novembre 2008, n. 108 ) Art. 1 (Finalità) 1. La Regione riconosce che ogni forma o grado di violenza contro
DettagliPROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO
PROPOSTA PROGETTUALE PER LA REALIZZAZIONE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA FORMULARIO PROGETTO La Giunta Regionale della Campania indirizza il seguente Riparto agli Ambiti territoriali del territorio campano, che
DettagliStrategia di contrasto alla tratta e al grave sfruttamento in Friuli Venezia Giulia
Strategia di contrasto alla tratta e al grave sfruttamento in La tratta è un fenomeno importante che investe non solo l'europa e l'italia, ma il mondo, con notevoli dimensioni e complessità, che richiama
DettagliAllegato al Piano famiglia anno 2001
Allegato al Piano famiglia anno 2001 REGIONE ABRUZZO DIREZIONE QUALITÀ DELLA VITA, BENI ED ATTIVITÀ CULTURALI, PROMOZIONE SOCIALE Servizio Interventi Socio-Assistenziali LEGGE REGIONALE 02.05.1995, n 95
DettagliRete del progetto Diade
La Rete Diade P Progetto realizzato nell'ambito dell'accordo di collaborazione sottoscritto con la Regione Lombardia per l'attivazione di servizi e iniziative finalizzate al contrasto e alla prevenzione
DettagliNORME E INTERVENTI PER PREVENIRE E CONTRASTARE LA VIOLENZA SESSUALE SU DONNE E MINORI
NORME E INTERVENTI PER PREVENIRE E CONTRASTARE LA VIOLENZA SESSUALE SU DONNE E MINORI Norme/docu menti approvati Parlamento Italiano Reato di atti persecutori (c.d. stalking) introdotto dalla legge n 38
DettagliDISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)
DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni 1 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya
DettagliVIOLENZA CONTRO LE DONNE. IL COMUNE DI MILANO CAPOFILA NEL PROGETTO PER PREVENIRLA E CONTRASTARLA
VIOLENZA CONTRO LE DONNE. IL COMUNE DI MILANO CAPOFILA NEL PROGETTO PER PREVENIRLA E CONTRASTARLA Milano, 05 ottobre 2007 È stato approvato questa mattina in Giunta il Progetto per prevenire e contrastare
DettagliRegione Toscana LEGGE REGIONALE 16 NOVEMBRE 2007, N. 59. Norme contro la violenza di genere.
Regione Toscana LEGGE REGIONALE 16 NOVEMBRE 2007, N. 59 Norme contro la violenza di genere. Il Consiglio Regionale ha approvato Il Presidente della Giunta promulga la seguente legge: SOMMARIO Art. 1 -
DettagliLEGGE REGIONALE N. 59 DEL REGIONE TOSCANA. Norme contro la violenza di genere.
LEGGE REGIONALE N. 59 DEL 16-11-2007 REGIONE TOSCANA Norme contro la violenza di genere. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 39 del 26 novembre 2007 Il Consiglio Regionale ha approvato
DettagliLa Grande Casa La cooperazione sociale che sostiene e promuove i diritti di cittadinanza.
Accoglienza, per tutti e per ciascuno La Grande Casa La cooperazione sociale che sostiene e promuove i diritti di cittadinanza. Accoglienza, Per Tutti E Per Ciascuno La nostra cooperativa è nata con l
DettagliDi seguito si riportano alcune indicazioni per la corretta compilazione del modello di domanda allegato.
COME COMPILARE IL MODELLO DI DOMANDA PER L AMMISSIONE AI FINANZIAMENTI Di seguito si riportano alcune indicazioni per la corretta compilazione del modello di domanda allegato. La sezione Dati relativi
Dettagli7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio
SEGRETARIATO SOCIALE E P.U.A. PUNTO UNICO DI ACCESSO INTEGRATO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiarea 5. Macrotipologia
DettagliDELIBERAZIONE N. 46/22 DEL
Oggetto: Contributi per l'organizzazione e il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza. L.R. 7 agosto 2007, n. 8. Programmazione risorse regionali anno 2017. Euro 900.000. Programmazione
DettagliOLTRE LA PENA: IL SISTEMA DELLE CASE FAMIGLIA PER DETENUTI IN MISURA ALTERNATIVA PROMOSSO DAL COMUNE DI ROMA
OLTRE LA PENA: IL SISTEMA DELLE CASE FAMIGLIA PER DETENUTI IN MISURA ALTERNATIVA PROMOSSO DAL COMUNE DI ROMA Cooperativa Sociale P.I.D. Pronto Intervento Disagio O.N.L.U.S. - Roma www.pid.coop La cooperativa
DettagliRAGAZZI STRANIERI A SCUOLA
PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Programmazione Sociale RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA tavolo provinciale di coordinamento e azioni di supporto nell area dell integrazione socio-culturale e dell intercultura
DettagliInterventi di prevenzione della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza
L.R. 21 marzo 2007, n. 12. Interventi di prevenzione della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza (B.U. 28 marzo 2007, n. 7) Art. 1. (Principi) 1. La Regione
DettagliIndice. Capitolo 1 I bambini, i ragazzi e le famiglie Capitolo 2 L educazione, l istruzione e la formazione... 63
Indice Per un welfare condiviso su infanzia e adolescenza... 9 di Anna Maria Dapporto Assessore alla Promozione delle politiche sociali e di quelle educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per
DettagliSCHEDA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO N 4
SCHEDA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO N 4 PERIODO IN ESAME: Gennaio 2006 DICEMBRE 2006 DATA COMPILAZIONE SCHEDA: APRILE 2007 Nome Progetto BAMBINI E NUOVE CULTURE Mission (finalità del Progetto) Il progetto
DettagliAREA IMMIGRAZIONE. Coordinatore Area: a.s. Francesca LILLO
AREA IMMIGRAZIONE Coordinatore Area: a.s. Francesca LILLO 1. Sportello Immigrazione Ente gestore:gestione Diretta Coordinatore del Servizio: avv. Luigi STANCA Distretto Socio-Sanitario di Galatina ASL
DettagliCONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIII LEGISLATURA. Proposta di legge regionale. n. 93
Allegato all oggetto n. Adunanza del Consiglio regionale in data CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D AOSTA XIII LEGISLATURA Proposta di legge regionale n. 93 Disposizioni per il sostegno dei genitori separati
Dettagli5 per mille ai comuni: risorse per il welfare
5 per mille ai comuni: risorse per il welfare il Comune di Cuneo e la Rete Antiviolenza Cuneo 22 giugno 2016 Alessandra Vigna-Taglianti Il 5 per mille del Comune di Cuneo e la Rete antiviolenza Cuneo Dall
DettagliPROGETTO DISAGIO e difficoltà scolastiche
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO PROGETTO DISAGIO e difficoltà scolastiche DOCUMENTAZIONE E MATERIALI PRODOTTI DURANTE L ANNO SCOLASTICO 2007-08 LA SCUOLA E L EXTRASCUOLA con per IL DISAGIO BATTERE Funzione
DettagliIl sistema dei servizi e i programmi di assistenza e integrazione sociale a favore delle persone vittime di tratta
Il sistema dei servizi e i programmi di assistenza e integrazione sociale a favore delle persone vittime di tratta 27 Aprile 2016 Finanziamenti La fonte principale di finanziamento è il Dipartimento per
Dettagli3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
1.NUMERO AZIONE 20 2. TITOLO AZIONE Servizio di Accompagnamento Socio Educativo per minori 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell
DettagliL impegno della Regione nelle politiche su educazione ed istruzione
Regione Toscana Settore istruzione Istruzione e educazione Convegno L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola. L impegno della
DettagliDonna italiani progettazione di interventi per favorire una qualità migliore della vita al femminile ricerca, documentazione e formazione
SIRIO CSF cooperativa sociale ONLUS SPORTELLO DONNA chi siamo SIRIO CSF, cooperativa sociale ONLUS, opera dal 1996 sul territorio di Treviglio e della provincia di Bergamo. SIRIO sviluppa principalmente
DettagliImplementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004.
Allegato 1 Attività 1 Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004. Prosecuzione delle attività messe in atto dai soggetti gestori
DettagliAttivato lo Sportello Migranti a Milazzo
Attivato lo Sportello Migranti a Milazzo La presente attività nasce dalla comune volontà di collaborazione tra Oxfam Italia e Cooperativa Utopia sul tema dell integrazione dei cittadini migranti residenti
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N14 (ex Art. 10, comma 2, lett. e) punti a) e 5) della L.R.
AMBITO TERRITORIALE N14 LEGGE 328/00 Comune di Giugliano in Campania ASL NA2 NORD Comune Capofila: Giugliano in Campania REGOLAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE
DettagliAllegato 1.1) FAC SIMILE DI SCHEDA-PROGETTO PER LE ATTIVITÀ DI SPESA CORRENTE PROMOSSE DA ENTI LOCALI (PUNTO 2.1, LETTERE A., B. e C.
Allegato 1.1) FAC SIMILE DI SCHEDA-PROGETTO PER LE ATTIVITÀ DI SPESA CORRENTE PROMOSSE DA ENTI LOCALI (PUNTO 2.1, LETTERE A., B. e C. DELL ALLEGATO A) 1 SOGGETTO RICHIEDENTE (ente capofila) PROVINCIA DI
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE della REGIONE CAMPANIA n. 50 del 17 agosto Atti della Regione PARTE I
A.G.C. 18 - Assistenza Sociale, Attività Sociali, Sport, Tempo Libero, Spettacolo - Deliberazione n. 1317 del 31 luglio 2009 Organizzazione dei Servizi di Segretariato sociale e Porta Unica di Accesso-
Dettagli4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l ambito territoriale e/o l utenza di riferimento
MODULO PER PROGETTI 1. Titolo del progetto Servizio Sociale di zona 2. 1 Nuovo progetto - Sì - No x 3. Progetto già avviato - Sì x - No 4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati,
DettagliPIANO ESECUTIVO DI GESTIONE
PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE per l ESERCIZIO 2016 PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE 2 di 16 Del CENTRO DI RESPONSABILITA SERVIZI SOCIALI AREA: AMMINISTRATIVA FUNZIONARIO: PAOLO RICCI SERVIZIO: SERVIZI SOCIALI
DettagliALLEGATO D. Carta Intestata
ALLEGATO D Carta Intestata (si prega di NON compilare a mano) A Roma Capitale Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute Servizi alla Persona e integrazione socio-sanitaria U.O. Protezione
DettagliNASCITA DEI CENTRI ANTIVIOLENZA IN ITALIA. Movimento femminista anni Centro contro la violenza di Modena
NASCITA DEI CENTRI ANTIVIOLENZA IN ITALIA Movimento femminista anni 70 Gruppi femminili di riflessione politica Primi Centri contro la violenza alle donne,, fine anni 80 1991 Centro contro la violenza
DettagliMODELLO B. Aree di intervento del progetto (barrare con una X): Scopo principale del progetto Singola azione del progetto.
MODELLO B Aree di intervento del (barrare con una X): Informazione: sportelli e strumenti informativi; Formazione e informazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro alle maestranze extranazionali nei
DettagliCONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO XIV LEGISLATURA ANNO 2009 DISEGNO DI LEGGE 9 marzo 2009, n. 23 Misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza D'iniziativa del consigliere Luigi
DettagliOrientamenti della Regione e prospettive
Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali DENTRO E FUORI CASA: IL DIRITTO DI VIVERE IN AUTONOMIA Orientamenti della Regione e prospettive RAFFAELE FABRIZIO Servizio Governo dell'integrazione socio
DettagliSHARE Sistema Housing, Accompagnamento e Reinclusione
Sistema Housing, Accompagnamento e Reinclusione Asl Monza e Brianza - L.r. 8/2005- Biennio 2014-2015 Il lavoro è valore di vita, Monza, 27 ottobre 2015 Marco Belloni Responsabile Servizi Sociali per l
DettagliSerie Ordinaria n Mercoledì 13 luglio 2011
Bollettino Ufficiale 17 REQUISITI DI ACCREDITAMENTO SPERIMENTALI PER LE UNITA DI OFFERTA SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI ALLEGATO A COMUNITA EDUCATIVE 1. Rapporti con l utenza (da riportare
DettagliSCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ
SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ Per progetto si intende qualsiasi azione volta al perseguimento
Dettaglicooperativa sociale comunità del giambellino CARTA DEI SERVIZI Ver ottobre 2010
cooperativa sociale comunità del giambellino CARTA DEI SERVIZI housing sociale Ver. 1 19 ottobre 2010 housing@giambellino.org Cooperativa sociale Comunità del Giambellino via Gentile Bellini 6-20146 Milano
DettagliTRATTA E RICHIEDENTI ASILO LA PRESA IN CARICO IL SISTEMA SPRAR
TRATTA E RICHIEDENTI ASILO LA PRESA IN CARICO IL SISTEMA SPRAR 20 settembre 2017 Paolo Pagani Farsi Prossimo Onlus 1 Il panorama nazionale dei servizi CPSA: Centro di Primo Soccorso a Assistenza (in prossimità
DettagliPROGRAMMA REGIONALE PER LE POLITICHE D INTEGRAZIONE CONCERNENTE L IMMIGRAZIONE
PROGRAMMA REGIONALE PER LE POLITICHE D INTEGRAZIONE CONCERNENTE L IMMIGRAZIONE Osservatorio Regionale per l Integrazione e la Multietnicità SCHEDA DI PRESENTAZIONE PROGETTI AREA IMMIGRAZIONE DATI IDENTIFICATIVI
DettagliSeminario IMMIGRAZIONE E TERRITORIO Dati sul fenomeno in provincia di Treviso e progetti in corso
Seminario IMMIGRAZIONE E TERRITORIO Dati sul fenomeno in provincia di Treviso e progetti in corso Annamaria Nardi Responsabile Ufficio di Piano Azienda Ulss 7 Treviso, 15 giugno 2012 Piano di zona 2011-2015
Dettaglitra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014
ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere
DettagliSCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE
Scheda 6-7 - 10 SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE TITOLO DELL'AZIONE Affidamento diurno e residenziale Promuovere l'affidamento diurno e residenziale TAVOLO TEMATICO Codice azione (se esistente) MINORI C.M.12.A2.1.
DettagliCARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2013
CARTA DEI SERVIZI REPORT INDICATORI I SEMESTRE 2013 Ambito Tutela Minori e Famiglia Servizio Tutela Minori indicatore Tempestività + I casi valutati come urgenti dall equipe sono presi in carico entro
DettagliTITOLO PROGETTO: SPES 2 AMBITO: Disagio Adulto
TITOLO PROGETTO: SPES 2 AMBITO: Disagio Adulto ENTI POSTI DISPONIBILI DESCRIZIONE ATTIVITA LA Fraternità 1 -Formazione teorica, per la quale suggeriamo letture, frequenza a corsi, partecipazione a convegni,
DettagliScheda Progetto Sociale Individualizzato
Scheda Progetto Sociale Individualizzato Assistente sociale a cui è affidato il caso Data della presa in carico / / Soggetto inviante Cognome Nome Genere M F Data di nascita / / Codice Fiscale** Stato
DettagliPROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità
TITOLO: Protocollo d intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione congiunta
DettagliIl Sistema di emersione, identificazione e assistenza per le vittime di tratta nella Regione del Veneto
16 Aprile 2016 Bolzano Tratta di esseri umani e protezione internazionale Confronto tra sistemi e costruzione di un nuovo modello di intervento Il Sistema di emersione, identificazione e assistenza per
DettagliScenari attuali nell accoglienza dei MSNA: Il Programma nazionale di protezione
Scenari attuali nell accoglienza dei MSNA: Il Programma nazionale di protezione ANCI Camilla Orlandi Responsabile Ufficio Immigrazione Le origini del Programma Considerevole presenza di minori stranieri
DettagliRegolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3
Regolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3 Assessorato alle Politiche Sociali Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 2 del 22.03.2012 Art. 1 OGGETTO DEL
DettagliINTERVENTI DI AIUTO ALLE PERSONE DISABILI IN SITUAZIONE DI GRAVITA L.162/98. Disabilità. LIVEAS Assistenza Domiciliare. 2. Progetto già avviato.
INTERVENTI DI AIUTO ALLE PERSONE DISABILI IN SITUAZIONE DI GRAVITA L.162/98 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabilità 5.
DettagliDISTRETTO DI TRADATE Monitoraggio Piano di Zona 2006 / 2008
1 Monitoraggio Piano di Zona 2006 / 2008 IL LAVORO INSIEME 2 Il Piano di Zona è stato costruito e gestito da: L assemblea dei sindaci Il tavolo degli assessori L ufficio di piano I tavoli tematici (minori,
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente Ufficio V
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente Ufficio V INTERVENTI PER LA VALORIZZAZIONE E IL POTENZIAMENTO DELL'EDUCAZIONE
DettagliRuolo dell A.S. del D.P.
Ruolo dell A.S. del D.P. Le attività svolte dall A.S. sono quelle inerenti alle funzioni del servizio: prevenzione, terapia e riabilitazione, attività di consulenza e formazione, come previsto dal D.P.R.
Dettagli2.5 Politiche a favore dei cittadini immigrati: priorità di intervento
2.5 Politiche a favore dei cittadini immigrati: priorità di intervento Informazione, comunicazione e accesso ai servizi - carenza di uniformità nelle informazioni prodotte dai diversi attori; - carenza
DettagliPIANO TRIENNALE DISABILITÀ Consuntivo dell esperienza pordenonese. Provincia di Pordenone. Settore Politiche Sociale
Provincia di Pordenone Settore Politiche del Lavoro e Programmazione Sociale PIANO TRIENNALE Provincia di Pordenone Settore Politiche Sociale DISABILITÀ 2007-2009 Consuntivo dell esperienza pordenonese
DettagliFormulario per la presentazione dei progetti
Ministero dello Sviluppo Economico Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù Regione Siciliana ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI POLITICHE GIOVANILI GIOVANI PROTAGONISTI
DettagliPROGRAMMA BORSE DI STUDIO PER MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI. Regolamento Edizione 2016
PROGRAMMA BORSE DI STUDIO PER MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI Regolamento Edizione 2016 Nell ambito del progetto FARO Supporto psicologico e psicosociale ai minori migranti in arrivo in Sicilia e grazie
DettagliCOMUNE DI ACERNO Provincia di Salerno
REGOLAMENTO SPORTELLO ROSA 1- Obiettivi e finalità 2- Scopo e intento 3- Servizi 4- Struttura 5- Interventi 6-Rete di contatti sul territorio provinciale 7-Sede - giorni ed orari di apertura al pubblico
DettagliSCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra. Regione Toscana. Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.
SCHEMA DI PROTOCOLLO D INTESA tra Regione Toscana Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale e Il giorno del mese di dell anno 2016 presso Regione Toscana, Piazza del Duomo n.10 sono
DettagliREGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE
Comune Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Maglie Bagnolo del Cannole Castrignano Corigliano Cursi Giurdignano Melpignano Muro
DettagliAdozione e sostegno alle famiglie
Adozione e sostegno alle famiglie Firenze, 19 aprile 2017 «Il lavoro nelle adozioni come pratica di sostegno alla genitorialità: nuovi indirizzi e nuovi strumenti» Regione Toscana Settore Innovazione Sociale
DettagliDISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A
DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A PROGETTO BIANCANEVE Legge Regionale 29/04/04 nr. 6 D.G.R. 29/05/07 nr. 359 ESIGENZE DEI PICCOLI COMUNI 1. Titolo del Progetto: BIANCANEVE 2. Premessa Il progetto intende
DettagliLa storia. Il progetto ha previsto:
Lo Sportello ISELT è stato attivo a Torino dal 2003 al 2007, svolgendo attività di assistenza e di supporto alle persone transessuali e transgender e favorendone l'inserimento sociale e lavorativo. Lo
DettagliCosa sono i consultori? Chi trovi nei consultori? Quali servizi nei consultori? Con sultori familiari
Cosa sono i consultori? Chi trovi nei consultori? Quali servizi nei consultori? Con sultori familiari Centro Consulenza Giovani Consultori immigrati Funzione di accoglienza Procreazione responsabile Percorso
DettagliCasa Rifugio l Vaso di Pandora
Casa Rifugio l Vaso di Pandora casa rifugio TIPOLOGIA DEL SERVIZIO E OSPITI : L accoglienza nella Casa Rifugio può avvenire secondo due modalità: accoglienza in emergenza e accoglienza di 1 livello. MISSION
DettagliSCHEDA di presentazione progetto
Mod. A2 PGZ SCHEDA di presentazione progetto 1 Codice Progetto 1 2 Titolo del Progetto 3 Riferimenti del compilatore 2 Nome Cognome Recapito telefonico Recapito e-mail Funzione 4 Soggetto proponente 3
DettagliCorso di formazione PROGETTO ADOLESCENZA Cesena, Bologna e Reggio Emilia
Corso di formazione PROGETTO ADOLESCENZA Professionisti dell intervento rivolto agli adolescenti dell Emilia-Romagna Cesena, Bologna e Reggio Emilia settembre-dicembre 2014 Assessorato Politiche Sociali
DettagliProgetto sostenuto e finanziato da Caritas Italiana con fondi CEI 8XMille Italia Prima annualità : novembre 2011 - febbraio 2013 8 associazioni coinvo
1 Progetto sostenuto e finanziato da Caritas Italiana con fondi CEI 8XMille Italia Prima annualità : novembre 2011 - febbraio 2013 8 associazioni coinvolte Progetti a sostegno delle donne, quali tasselli
Dettaglisviluppa le tue competenze
catalogo #formazione sviluppa le tue competenze www.laltracitta.it INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Associazione LʼAltra Città Via Alfieri, 5a 58100 Grosseto Tel. 0564 413228 e-mail info@laltracitta.it SCADENZA
DettagliI progetti finanziati dalla L. 40/98 in provincia di Bergamo
I progetti finanziati dalla L. 40/98 in provincia di Bergamo I dati di questa sezione 1 aggiornano le elaborazioni presentate nei precedenti CD Rom coprendo così il triennio 2002-2004. Tabella 1: progetti
DettagliPROGETTO. Interventi di lotta alle dipendenze e relativi al recupero ed al reinserimento sociale
PROGETTO Interventi di lotta alle dipendenze e relativi al recupero ed al reinserimento sociale PROGETTO N. 8 1. Titolo del progetto Interventi di lotta alle dipendenze e relativi alla prevenzione, al
DettagliIL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE
IL PERCORSO DI LAVORO - AREA INFANZIA - ZONA VALDARNO INFERIORE Gloria Tognetti & Barbara Pagni Coordinamento Gestionale e Pedagogico Zonale del Valdarno Inferiore La Conferenza, in raccordo agli indirizzi
DettagliProgetto: CASAPER Gestione appartamento per attività di accoglienza
Progetto: CASAPER Gestione appartamento per attività di accoglienza Associazione: ANGELI DELLA CITTÀ ONLUS Iscritta al Registro / Albo n 312 del 22-02-01 Una presentazione sintetica delle attività dell
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliLe politiche regionali per l adattamento domestico delle persone anziane e con disabilità
Le politiche regionali per l adattamento domestico delle persone anziane e con disabilità Barbara Schiavon Servizio Governo dell'integrazione socio sanitaria e delle politiche per la non autosufficienza
DettagliCURRICULUM SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE
CURRICULUM SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE Copia non ufficiale 1 CURRICULUM COOPERATIVA SOCIALE EDIFICANDO La Edificando Società Cooperativa Sociale nasce nel mese di febbraio 2003 dall incontro di alcuni
DettagliACCORDO PER LA FORMALIZZAZIONE E L AMPLIAMENTO DEL COORDINAMENTO PROVINCIALE IN MATERIA DI RICHIEDENTI E TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE
Prefettura di Parma Ufficio Territoriale del Governo Questura di Parma Polizia di Stato Comune di Parma Comune di Fidenza Comune di Langhirano inserire LOGHI UNIONE COMUNI VALLI TARO E CENO COMUNE DI BERCETO
DettagliAccordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere
Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere stipulato tra Provincia di Lucca e Consigliera di Parità della Provincia di Lucca Commissione Provinciale
Dettagli