RUOLO DEL TUTOR CLINICO IN EMODIALISI ESPERIENZA DI PORDENONE SEMINARIO ANTE RICCIONE, APRILE 2016
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1 RUOLO DEL TUTOR CLINICO IN EMODIALISI ESPERIENZA DI PORDENONE Coral P. SEMINARIO ANTE RICCIONE, APRILE 2016
2 DEFINIZIONE DI TUTOR CLINICO Infermiere selezionato che oltre a svolgere tale ruolo accompagna il Neo Assegnato nel processo di acquisizione delle nuove conoscenze e soprattutto delle abilità richieste dalla Unità Operativa.
3 OBIETTIVI DEL TUTOR GENERALI Presentare al neo assegnato il percorso formativo, discuterne insieme per pianificare una sequenza logica e ripetibile. Comprendere quali sono le carenze formative del neo assegnato e mettere in atto interventi tali da colmare le lacune. Presentare l equipe, trasmettere i valori e gli obiettivi della struttura di cui si è parte (Mission, Vision ). Ottimizzare i tempi di inserimento: fornire assistenza infermieristica in sicurezza, prevenire l insorgenza di fattori di rischio, permettere al neo assegnato una graduale autonomia, renderlo consapevole delle competenze acquisite, responsabilità, inserirlo nel gruppo di lavoro, valutare le performance. Guidarlo nel dare risposte adeguate ed uniformi alle richieste del paziente uremico per garantire una assistenza uniforme e di qualità. SPECIFICI Fornire strumenti teorici, normativi e pratici per conoscere: Clinica del paziente uremico; Definizione e tipologia di terapie sostitutive e metodiche dialitiche; La preparazione della postazione dialitica; La conduzione di una seduta dialitica; Le principali problematiche cliniche e tecniche; Accessi vascolari e loro importanza per un paziente dializzato; Guida al primo approccio con il paziente uremico cronico in emodialisi.
4 ANALISI DEL PROCESSO FASE DI PREPARAZIONE DEL PROCESSO DI INSERIMENTO: In questa fase l infermiere coordinatore con i collaboratori analizza: gli obiettivi, il tempo per realizzarli, gli strumenti e le risorse disponibili. DI INSERIMENTO FASE DI INSERIMENTO DEL NUOVO INFERMIERE: dopo un breve periodo di orientamento e accoglimento inizia l affiancamento al tutor designato. Questo periodo varia dai 4-6 mesi con verifiche a intervalli mensili, dove mediante schede di valutazione del tutor e di autovalutazione del neo assegnato, si fa il punto della situazione. Ogni valutazione prevede una verifica dell acquisizione di: Conoscenze del contesto organizzativo; Conoscenze teoriche; Conoscenze ed abilità pratiche; Competenze d assistenza e educative.
5 MATERIALI E METODI PEDAGOGICO OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE: Elenco di conoscenze e prestazioni. VALUTAZIONE : Obiettivo raggiunto, Obiettivo da rivalutare, Obiettivo non raggiunto. ANDRAGOGICO Piano formativo concordato, Accompagnare il NA nel primo approccio con il paziente dializzato, Schede per le procedure: - obiettivo, - Informazioni generali, - Personale, - Check list del materiale, - Avvertenze prima di iniziare la procedura, - Sequenza delle azioni da compiere, - Registrazione delle azioni compiute, - Valutazione e autovalutazione. OGNI PUNTO E CORREDATO DALLA MOTIVAZIONE RICAVATA DA LINEE GUIDA ED EVIDENZE SCIENTIFICHE
6 RISULTATI PASSAGGIO DAL MODELLO PEDAGOGICO AL MODELLO ANDRAGOGICO PIANIFICATO CODIFICATO INSERIMENTO STRUTTURATO DEL NEO ASSEGNATO
7 CRITICITÀ Ambito assistenziale. Il personale sanitario si concentra soprattutto sulla tecnica a discapito dell interazione con il paziente; Bisogni formativi. La formazione e l aggiornamento devono essere continui vista l alta complessità assistenziale. La formazione deve inoltre comprendere nozioni di tecniche comunicative vista la particolarità del paziente uremico cronico in emodialisi Collaborazione di tutto il personale. È auspicabile che tutto il personale infermieristico, medico, tecnico, amministrativo e di supporto collabori con il tutor clinico; Motivazione del nuovo infermiere. È necessario che il nuovo infermiere sia motivato ma reso consapevole della particolarità del lavoro in emodialisi e dell assistenza al paziente dializzato; Carenza di infermieri. È possibile una riduzione dei tempi e delle risorse disponibili.
8 CONCLUSIONI Garantire sempre un assistenza di elevata qualità è il principale obiettivo di ogni struttura sanitaria. Progettare e condurre un efficace piano di inserimento del nuovo infermiere in dialisi rappresenta sicuramente un momento di riflessione sull importanza del ruolo formativo. BIBLIOGRAFIA Coral P. «Ruolo del Tutor clinico nella gestione di un paziente con cvc long term in emodialisi «Tesi Master Terapia endovenosa e accessi vascolari. Protocollo Paziente in Trattamento Dialitico AOSMA Pordenone COP-PR- 02. NFK KDOQI GUIDELINE. American journal of Kidney Diseases Procedure aziendali AOSMA sulla prevenzione delle infezioni correlata all assistenza. Protocollo il lavaggio delle mani AOSMA Pordenone. Pasotti E., Di Giaimo A. (2012) IPASVI «Il ruolo dell infermiere esperto come guida o tutor». Manocchi K., Rosati M. «Progetto per l inserimento del nuovo infermiere in dialisi».
9 grazie per l attenzione
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