CRITERI PER LE SISTEMAZIONI IDRAULICHE CON TECNICHE DI INGEGNERIA NATURALISTICA
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- Ippolito Fontana
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1 CRITERI PER LE SISTEMAZIONI IDRAULICHE CON TECNICHE DI INGEGNERIA NATURALISTICA PARTE 1 Feerico Preti PREMESSA Trattano la trasferibilità elle tipologie i intervento, si è osservato che, per quanto riguara gli interventi i sistemazione iraulica a compatibilità ambientale, la Regione lazio presenta varie possibilità i impiego elle tecniche i IN in alveo, soprattutto nel corso meio e inferiore al i sopra el livello i morbia, tenuto conto anche elle necessità i riqualificazione ei reticoli artificializzati i pianura e elle problematiche costiere meiterranee. ualunque tipo i intervento sui corsi acqua presuppone un aeguata conoscenza el sistema fisico e ei principali fenomeni che in essi si svolgono. In funzione egli obiettivi previsti è necessario efinire le caratteristiche irologiche e irauliche (regime elle portate, scabrezza), morfologiche (rilievo elle sezioni, profilo plano-altimetrico) e seimentologiche (trasporto solio, granulometria), sulla base ei ati isponibili integrati eventualmente con apposite campagne i rilievi. L analisi e l elaborazione ei ati raccolti, insieme alle equazioni escriventi i principali processi fisici, evono consentire una corretta rappresentazione ei fenomeni consierati (es., formazione e propagazione elle one i piena, evoluzione morfologica egli alvei). Lo stuio elle influenze ella (e sulla) vegetazione in alveo e sulle spone è una premessa fonamentale per l applicazione elle tecniche i IN e per i progetti i rinaturalizzazione i corsi acqua antropizzati: per fornirne un quaro complessivo si può fare riferimento allo schema illustrato in Fig. 1. Le varie interazioni vegetazione-alveo verranno trattate e analizzate nei paragrafi successivi cercano i fornire un quaro generale ello stato ell arte sull argomento con particolare riferimento alle problematiche tecniche e ai risultati sperimentali acquisiti, rimanano alla bibliografia citata per eventuali approfonimenti (si ringraziano per la ocumentazione fornita la Regione Toscana e C. Cantini, E. Paris, G. Pirrone, M. Rinali) e a una parte seguente per gli aspetti applicativi.
2 VEGETAZIONE SOMMERSA (FLESSIBILE) DIFFUSA + PARZIALMENTE SOMMERSA (RIGIDA E FLESSIBILE) DIFFUSA ISOLATA Galleggiante Effetti RESISTENZA AL MOTO + TRASPORTO SOLIDO + STABILITÀ Singole piante Scabrezza e capacità i smaltimento Tensioni tangenziali al fono eposito in sospensione scavo movimenti i massa erosione verticale erosione laterale ALVEO LETTO + + SPONDE GOLENE laminazione e corrivazione PORTATE + + MAGRE PIENE RIVE ECCEZIONALI Fig. 1 Interazioni alveo-vegetazione Più in generale, le sistemazioni irauliche in presenza i vegetazione naturale e/o piantata con tecniche i IN, riguarano sia interventi in alveo sia su penio che possono essere suivisi in tre gruppi principali (Tab. 1) in base ai loro principali campi i applicazione: Interventi su versante (tipo A) Interventi i consoliamento e/o stabilizzazione (escluse frane profone ); interventi i rivestimento (o i copertura e/o i protezione e/o i completamento contro l erosione superficiale). Tab 1 Iniviuazione i tre tipologie principali egli interventi i I.N. Interventi su letto e Interventi valii sia in spone fluviali alveo sia su penio (tipo B) (tipo C) Interventi i consoliamento e/o stabilizzazione per il contenimento elle portate i piena e contro lo scavo, l erosione al piee ella spona, l interrimento, etc. Interventi che interessano, a esempio, spone perioicamente sommerse.
3 Per il imensionamento elle opere si renono necessarie le verifiche i cui in Tab. 2. Tab. 2 Inicazione elle verifiche per le varie tipologie i intervento tipologia ell intervento tipo i verifica TIPO A TIPO B Stabilità strutturale e globale ell opera Verifica iraulica (per i valori i portata significativa in conizioni i moto uniforme o permanente o vario, valutazione i livelli irici, tensioni tangenziali, velocità ella corrente, etc.) Dinamica alveo (stabilità plano-altimetrica, capacità i trasporto e apporto solio) Stabilità el penio (in iverse conizioni i carico e i renaggio) (nel caso i spone riprofilate o arginature) Protezione all erosione superficiale e/o incanalata TIPO C Per effettuare le suette verifiche, e per controllare i limiti i applicabilità elle iverse tecniche, sono riassunte in Tab. 3 le granezze fonamentali a quantificare. Tab. 3 Granezze a quantificare per le verifiche i imensionamento tipologia ell intervento granezze a quantificare Caratteristiche stazionali (ati climatici: temperatura e precipitazioni; geomorfologia e peologia, altituine, esposizione), rilievo ella vegetazione, isponibilità i materiale vivo e inerte; caratteristiche biotecniche elle specie presenti. Caratteristiche meccaniche ei materiali inerti o vivi (peso specifico, resistenza a trazione e a compressione, moulo i elasticità, etc.). Densità e sviluppo egli apparati raicali, imensione e struttura morfologica ella parte epigea ella vegetazione (area e isposizione ), flessibilità ella vegetazione. Caratteristiche irologiche, morfologiche e irauliche: portate i assegnato tempo i ritorno, geometria ella sezione irica (area e raggio iraulico) e scabrezza, anamento plano-altimetrico, penenza el fono, granulometria ei seimenti el letto. Cinematica e stratigrafia el movimento i massa (caratteristiche geotecniche el terreno, angolo attrito interno e coesione, resistenza al taglio e capacità portante limite el terreno, el versante e elle sezioni imposta elle opere, penenza e lunghezza libera el versante, etc.). Erosività ella precipitazione, eroibilità el terreno, ensità e sviluppo egli apparati raicali, imensione e struttura morfologica ella parte epigea ella vegetazione, etc.. Velocità i filtrazione, infiltrazione e capacità i campo, profonità e TIPO A TIPO B TIPO C oscillazione el livello i fala. Dall esame ei progetti realizzati nella Regione Lazio monitorati si è rilevato una generalizzata incompletezza rispetto a quanto sopra (cfr. Relazione sul monitoraggio).
4 NOZIONI FONDAMENTALI DI IDRAULICA Il moto i una corrente irica può essere: vario se le caratteristiche ella corrente variano nello spazio e nel tempo oppure permanente se le caratteristiche ella corrente si mantengono meiamente costanti nel tempo oppure, ancora, uniforme quano l alveo è prismatico e le caratteristiche ella corrente si mantengono meiamente costanti nello spazio e nel tempo. Negli alvei naturali il moto avviene a scapito i issipazioni energetico i tipo concentrato e, soprattutto istribuito. Di queste ultime si tiene conto attraverso l introuzione el concetto i scabrezza iraulica. In generale si può ire che il rapporto tra velocità meia ella corrente (V) e velocità al fono ( V * ) è costante e pari a un coefficiente aimensionale i resistenza (o i Chezy): V = V* C Consierano il caso i moto uniforme, la velocità meia ella corrente può essere espressa tramite l equazione i Chezy: V = χ Ri = C gri con R = raggio iraulico (pari al rapporto fra sezione iraulica e perimetro bagnato e espresso in m); i = S = penenza ell alveo (slope); g = accelerazione i gravità [m/s 2 ]. Infatti, la velocità al fono può essere espressa come: V * = τ ρ con la tensione tangenziale meia sul contorno, τ, pari a: τ = γri con ρ = ensità ell acqua [kg/m 3 ]; γ = peso specifico ell acqua [N/m 3 ]. Equivalentemente, nel mono anglosassone è in uso, come equazione el moto uniforme, la formula i Manning: V = 1 R n i ove n = coefficiente i Manning [s/m 1/3 ] = 1/ks con ks coefficiente i Gauckler-Strickler. Dal confronto ella secona e quinta formula appare che il coefficiente aimensionale i resistenza C in realtà rappresenta una conuttanza esseno legato al coefficiente i Manning alla relazione:
5 R C = n 1 6 g La resistenza al flusso può essere espressa inifferentemente meiante il coefficiente i Manning (o coefficiente i resistenza): n = R 2 3 i V 1 2 o con il coefficiente i attrito: λ = 8gRi 2 V Il coefficiente i attrito e quello i resistenza risultano legati all equazione: n = λ 1 3 R 8g In qualunque manuale i irualica si trovano tabellati valori ei vari coefficienti i scabrezza secono Manning, Gauckler-Strickler, Bazin e Kutter. Varie sono le espressioni proposte per la valutazione el coefficiente i resistenza. Nel caso i alvei naturali a letto fisso il coefficiente i attrito è esprimibile in funzione el iametro rappresentativo el materiale che costituisce il letto: 1 y = a + c log λ k ove k = scabrezza iraulica; c = coefficiente erivato alla costante i von Karman, solitamente posto uguale a 0.4; a = coefficiente eterminato alla forma ella sezione trasversale el canale. Assumeno una istribuzione i velocità logaritmica, tipica el moto turbolento nella zona i parete, la relazione tra la velocità u y a una istanza y al fono e la scabrezza iraulica k in ciascuna sottosezione i, è ata alla relazione seguente (che vale per alveo fisso, quini esente a fenomeni i trasporto solio): u y y = + u ln * k i i Se si consiera, per semplicità, un alveo rettangolare abbastanza largo a potere confonere il raggio iraulico con l altezza acqua, si ottiene un equazione che esprime la
6 portata in funzione el livello irometrico (scala i eflusso): 1 2 B S 5 3 = y n con: B = larghezza alveo [m]; y o h livello irometrico [m]; A = By = sezione bagnata [m 2 ], con la conizione B>>y. Per una ata portata si può calcolare che raoppiano la scabrezza si ha un incremento i altezza irica el 50% e una riuzione ella velocità el 34%. ASPETTI IDROLOGICO-PROBABILISTICI Secono il D.P.R. 14 aprile 1993 ( Atto i inirizzo e coorinamento alle regioni recante criteri e moalità per la reazione ei programmi i manutenzione iraulica e forestale ), nelle tipologie egli interventi manutentori a effettuarsi nei corsi 'acqua non regimati sono inicate, fra le altre, la rimozione alle spone e agli alvei attivi elle alberature che sono causa i ostacolo al regolare eflusso elle piene ricorrenti, con perioo i ritorno orientativamente trentennale, sulla base i misurazioni e/o valutazioni i carattere iraulico e irologico, tenuto conto ell'influenza elle alberature sul regolare eflusso elle acque, nonché elle alberature pregiuizievoli per la ifesa e conservazione elle spone, salvaguarano, ove possibile, la conservazione ei consorzi vegetali che colonizzano in moo permanente gli habitat riparii e le zone i eposito alluvionale aiacenti. Nello stesso D.P.R. si prevee però la rinaturazione elle spone, intesa come protezione al piee elle spone issestate o in frana con strutture flessibili spontaneamente rinaturabili; il restauro ell'ecosistema ripariale, compresa l'eventuale piantagione i essenze autoctone. Analogamente nella Deliberazione C.R. n. 155 el 20 maggio 1997 ella Regione Toscana ( Direttive sui criteri progettuali per l attuazione egli interventi in materia i ifesa irogeologica ) si afferma che risulta... la necessità i mantenere al i fuori ell alveo normalmente attivo la vegetazione esistente, limitano gli abbattimenti a esemplari a alto fusto morti, pericolanti, ebolmente raicati, che potrebbero costituire un potenziale pericolo in quanto facilmente scalzabili e asportabili in caso i piena. La necessità i abbattere le piante i maggior iametro eve essere valutata nelle iverse zone ell intervento, in funzione elle sezioni irauliche isponibili, sulle base i opportune verifiche ocumentate nel progetto che facciano riferimento a precise conizioni i piena con prefissati tempi i ritorno al fine i garantire il buon regime elle acque. La conoscenza ei valori elle portate corrisponenti a eventi i piena i assegnato tempo i ritorno (portate i progetto) e elle conseguenti sollecitazioni inotte alla corrente, risulta unque fonamentale nella scelta e nel imensionamento el tipo i intervento i sistemazione iraulica, sia esso realizzato con tecniche convenzionali, ma soprattutto con tecniche i IN per le quali la resistenza ell opera può variare nel tempo, come trattato in una parte successiva. Progettano gli interventi i sistemazione, risulta sempre necessaria una quantificazione attenibile egli eventi eccezionali che possono causare i processi i issesto (erosione, trasporto solio e esonazioni) e il grao i rischio a essi associati. Si verà, ancora nel seguito, che sarà utile, per la eterminazione elle conizioni i stabilità ei corsi acqua, anche la stima ella cosietta portata ominante (o i moellamento, ovvero efficace), in genere, posta uguale alla portata a piene rive cui può essere attribuito un perioo i ritorno
7 approssimativamente biennale. L analisi el rischio irogeologico e la valutazione elle piene La valutazione elle portate al colmo e ei volumi irici i piena eve essere associata a una stima ella probabilità el loro superamento e, pertanto, si eve ottenere su basi statisticoprobabilistiche, ricorreno a una cosietta analisi regionale. Inicano la funzione i probabilità cumulata con l espressione F(x) = P[ x] = P ove P[ x] esprime la probabilità che la variabile casuale assuma un valore non superiore a x (la lettera maiuscola inica la variabile casuale e la lettera minuscola inica una sua eterminazione), allora il tempo i ritorno Tr (urata meia in anni el perioo in cui l'evento viene superato una sola volta) i un ato evento è efinito come: T = 1 r 1 P P è la probabilità i non superamento ell'evento esprimibile meiante una relazione che associa a ogni valore ell'evento (es. altezza i pioggia o portata associata) la corrisponente probabilità i non superamento. Tale relazione viene in generale inicata come funzione, o istribuzione, i probabilità. Fra i moelli statistici utilizzabili per esprimere la relazione fra e T r ricoriamo quello classico i Gumbel (a ue parametri che permette i esprimere la relazione iretta e quella inversa), quello TCEV (a oppia componente per tenere conto i eventi outliers e applicato nelle metoologie VAPI-CNR) oppure quello GEV. Per un assegnato tempo i ritorno si efinisce la pericolosità (pari alla probabilità che un eterminato evento si verifichi almeno una volta in n anni, in taluni casi etta rischio) come: H n = T r n a cui si ricava, fra l altro, che la probabilità che almeno un evento con tempo i ritorno i Tr = n anni si verifichi in un perioo i n anni è pari al 63.2%. Inicano con E l entità egli elementi a rischio (elementi che possono subire anni quano si verifica un evento) ovvero il anno potenziale a quantificare a secona ella natura egli elementi (numero i persone a rischio o valore monetario ei beni presenti nelle aree vulnerabili). La vulnerabilità V esprime l attituine ell elemento a rischio a subire anni per effetto ell evento e inica l aliquota (a 0 a 1) ell elemento a rischio che viene anneggiata. Per ciascun elemento, in corrisponenza i ciascun evento i-esimo, può esprimersi il anno D nelle stesse unità i misura i E, tramite la D i = E i V i Inicano con R n il valore atteso i D n (sommatoria ei D i in un perioo i n anni), esso
8 può essere espresso tramite la R n = E V H n uest ultima può essere consierata l equazione el rischio e consente i inquarare in uno schema razionale gli interventi i ifesa al rischio irogeologico, sia a livello i previsione (per la conoscenza elle aree vulnerabili e el rischio associato) sia a livello i prevenzione (con interventi inirizzati alla riuzione el rischio nelle aree vulnerabili, i tipo strutturale per riurre la probabilità che accaa un evento o i tipo non strutturale per riurre il anno). Recentemente i ecreti Sarno e Soverato (D.L. 180 e seguenti) hanno normato la materia. In quest ottica eve essere affrontata la valutazione elle portate i piena a scala regionale, necessaria per il corretto imensionamento elle opere i ifesa. La regionalizzazione elle portate i piena consiste, in pratica, nell'ientificazione i una metoologia che consenta i stimare le portate i piena () per i corsi 'acqua i una certa area per iversi tempi i ritorno (Tr) attraverso uno o più approcci i tipo iretto (i) o iniretto (ii). i) I metoi iretti pervengono alla eterminazione el legame =(Tr) sulla base ell'analisi elle osservazioni irometriche eventualmente isponibili nella sezione fluviale i interesse o in altre sezioni i chiusura i bacini irografici appartenenti alla meesima regione irologica in cui si trova il corso 'acqua in esame, secono una elle ue metoologie seguenti: i.a) applicazione i tecniche i inferenza statistica a serie storiche puntuali i misure irometriche (es. moelli i Gumbel, TCEV o GEV); i.b) sviluppo i tecniche i regionalizzazione ei ati irometrici. ii) I metoi iniretti, invece, sono volti alla erivazione ello stesso legame, utilizzano l'informazione pluviometrica e la sua analisi statistica, con ue possibilità: ii.a) tramite simulazione numerica (metoo complesso per il reperimento ei ati pluviometrici necessari e oneroso per le operazioni i calcolo); ii.b) per via analitica (eterminazione ella legge i istribuzione i probabilità elle portate i piena sulla base ella schematizzazione el processo stocastico elle precipitazioni e ella risposta el bacino). La scelta el metoo a aottare è chiaramente conizionata alla natura e alla consistenza ei ati storici isponibili i osservazioni pluviometriche e irometriche. Esseno questi ultimi più scarsi, i metoi iretti risultano i più ifficile applicazione. Esistono numerose metoologie per l'analisi ella trasformazione afflussi-eflussi (generazione, a partire alla precipitazione meteorica, el eflusso prima el suo incanalamento nella rete irografica) e ella formazione ell ona i piena (concentrazione ei eflussi superficiali nel reticolo irografico e trasferimento lungo i esso fino alla sezione i chiusura), ma si può qui affermare, rimanano ai manuali i irologia, che la portata [m 3 /s] i assegnato tempo i ritorno [anni] può essere valutata in funzione, almeno, ei seguenti parametri: area el bacino [km 2 ], curva i possibilità con parametri ipenenti al tempo i ritorno (h = a T r m t n ), tempo i corrivazione [ore] (ipenente, per es. a area el bacino A [km 2 ], lunghezza i corrivazione [km], islivello meio sulla sezione i chiusura [m] come nella classica formula i Gianotti), coefficiente i eflusso (influenzato alle caratteristiche ei terreni e ella copertura el bacino).
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10 ASPETTI IDRO-SEDIMENTOLOGICI Un corso acqua naturale è soggetto a un processo i automoellamento al quale si originano e evolvono le sue caratteristiche morfologiche, seimentologiche e irauliche in funzione ei fattori ambientali (clima, geologia, peologia, vegetazione naturale, etc.) e antropici (stabilizzazione egli alvei e ei versanti, uso el suolo, forestazione, etc.). Attraverso i esso, il corso 'acqua tene verso una configurazione plano-altimetrica i equilibrio (o, come si verà, i stabilità ) in funzione el regime elle portate liquie e solie imposte al bacino i appartenenza. Occorre osservare che il processo evolutivo verso la configurazione i equilibrio, o i regime o stabile, può essere perturbato alla sovrapposizione o la moifica ei fattori, naturali e/o antropici, rispetto alle conizioni attuali, che inucono il corso 'acqua verso un nuovo assetto. In particolare si osserva che per alte penenze e forte trasporto solio il tracciato el corso acqua tene a essere rettilineo o i tipo braie, mentre per basse penenze e basso trasporto solio si manifestano configurazioni i tipo meanriforme o, più raramente, el tipo multicanale (anastomizzato). Lo sviluppo e l utilizzazione i tecniche i IN pone il problema i valutare gli effetti che possono aversi in seguito all impianto i nuova vegetazione su una spona fluviale. Viceversa, la parziale o totale asportazione i vegetazione a un tratto i spona, che ha spesso costituito urante gli ultimi ecenni una pratica estremamente comune a parte i Enti preposti all intervento sui corsi acqua, pone un problema i tipo opposto, ata la sua funzione stabilizzante e antierosiva, e solo recentemente si è messa in iscussione l opportunità e la convenienza i tale tipo i intervento, anche in conseguenza ella contemporanea affermazione elle tecniche i IN. Risulta pertanto eviente la necessità i consierare attentamente tutti i possibili effetti che la vegetazione può avere nei confronti ei processi fluviali, in moo a poter valutare, a secona ella situazione l opportunità o meno i impiantare nuova vegetazione o, viceversa, i asportare quella esistente. La vegetazione ha infatti molteplici effetti, sia nei confronti ei fenomeni i esonazione che ei processi responsabili ell arretramento i una spona, così come ei fenomeni i seimentazione e i trasporto solio. Alcuni i tali effetti possono essere consierati positivi o stabilizzanti, altri viceversa negativi o estabilizzanti. La valutazione egli effetti ella vegetazione, e il bilancio tra quelli stabilizzanti e quelli estabilizzanti ovrebbero costituire il punto i partenza sul quale basare qualsiasi criterio i gestione e strategia i intervento. Processi i erosione i spone fluviali e seimentazione L arretramento i una spona può erivare a una larga varietà i processi e meccanismi i instabilità. Esso raramente eriva a un singolo processo, ma è piuttosto il risultato i una complessa interazione tra vari processi e meccanismi che spesso agiscono sulla spona simultaneamente. uesti sono raggruppati in ue principali categorie: 1) processi i erosione (erosione fluviale per corrente parrallela o per corrente inciente o per rigagnoli e fossi, sifonamento, gelo/isgelo, per one generate al vento) e attraverso i quali si ha rimozione e trasporto i particelle iniviuali o aggregati i particelle alla superficie esterna ella spona in arretramento; 2) movimenti i massa (scivolamenti rotazionali o traslativi superficiali o planari, ribaltamento, crolli i masse agettanti o i terra, colate granulari secche o i terra bagnata, sifonamento), caratterizzati a movimenti i volume i materiale costituente la spona in seguito all'azione ella gravità.
11 Per quanto riguara la seimentazione, si possono schematicamente istinguere processi i seimentazione laterale e i seimentazione verticale, anche se essi, in genere, agiscono in combinazione. La seimentazione laterale è quella legata alla migrazione elle barre nei canali attivi, nei sistemi a canali intrecciati, o al tipico processo i accrescimento ella barra i meanro nei sistemi meanriformi. La seimentazione verticale è quella ovuta a tracimazione (overbank), la quale etermina una progressiva accrezione verticale el prisma alluvionale, il cui tasso ipene a numerosi fattori quali la prouzione i seimenti nel bacino, il tasso i subsienza, le variazioni climatiche e el livello marino. Progettazione i alvei stabili La conizione i stabilità (mantenimento ella configurazione plano-altimetrica costante entro limiti temporali tecnici con manutenzioni sostenibili) può essere ottenuta tramite interventi sul corso 'acqua o sul bacino a monte che possono essere realizzati con tecniche i IN. La portata irica che viene consierata in questi casi è quella ominante (o i moellamento, ovvero efficace) posta uguale alla portata m a piene-rive cui, come è noto (cfr., per es., Dunne & Leopol, 1978), può essere attribuito un perioo i ritorno compreso fra 1,5 e 2 anni a calcolarsi secono quanto riportato in preceenza. Si eve conoscere, inoltre, la granulometria el materiale alveo, istingueno il caso i seimenti sabbiosi o grossolani (ghiaie e ciottoli). Nella seguente Tab. 4, appositamente rielaborata (Preti, 2002) a recenti stui i Preti con Pica el 1999 e 200 si riassumono le formule per il calcolo ella larghezza b (sezione rettangolare o trapezia), la penenza i o S (slope) e l altezza irica h, nel caso i stabilità ipenente alla isponibilità i materiale e alla capacità i trasporto (Campo 1) o stabilità per corazzamento alveo o in conizioni i assenza i apporto solio a monte (Campo 2), ove A rappresenta sempre l area el bacino in km 2. In genere la configurazione alveo (trasversale e altimetrica) a consierare ovrà essere scelta sulla base i sopralluoghi i campagna. Come si può osservare, per la larghezza b il criterio i calcolo è unico (1); viceversa per la stima i i = S [(2.1) e (2.2)] e i h [(3.1) e (3.2)] eve essere istinta l entità (più o meno rilevante) el trasporto solio previsto e, nell'ambito i ognuna i queste ue categorie, la tipologia el materiale costituente il fono (ghiaie e/o ciottoli; sabbie) :
12 Tab. 4 (ex 5) Criteri i stabilità alveo Granezze alveo Campo 1 : stabilità ipenente alla isponibilità i materiale e alla capacità i trasporto Campi i stabilità Campo 2 : stabilità per corazzamento alveo o in conizioni i assenza i apporto solio a monte Larghezza B [m] Penenza i = S [-] b= k b 5 (1) 353 1, 15 i = k (2.1) i = 0, 95 (2.2) Altezza irica H [m] k ( i 1/ 2 1/ 6 3/ 5 ) h 1/ h = 0, 083 (3.2), h= (3.1) Si riportano le seguenti note per l utilizzo ella Tab. 4 (ex 5): Larghezza b (1) b= k b 5 secono Lacey, con k b = (cfr. Tab 4 bis con valori ricavati a Lacey, Simons & Albertsons, Kellerhals, Hey & Thorne, 1986) Tab. 4 bis Coefficiente k b per la formula (1) Tipologia el materiale 'alveo k b Sabbie 4,98 Ghiaietto o materiali meiamente coerenti 3,80 Ghiaie grosse; ciottoli o materiali molto coerenti 2,90 Ghiaie; spone completamente inerbite (Vegetazione Tipo I) 3,98 Iem; spone inerbite con 1-5% arbusti o alberi (Veg. Tipo II) 3,08 Iem; spone inerbite con 5-50% arbusti o alberi (Veg. Tipo III) 2,52 Iem; spone inerbite con >50% arbusti o alberi (Veg: Tipo IV) 2,17 Penenza (i = S) (2.1) i = k Può semplificarsi in : ia 5 = P k' ove A = area el bacino sotteso alla sezione irica [km 2 ]
13 e con Gs (k') 0.96 k = = 6k' k 0.16 k esseno stato ricavato a regressioni su casi reali con k' compreso fra 0.01 e 0.35) k 5 6k'. Nel caso, a esempio, i trasporto solio trascurabile e materiale al fono fine, quali tratti i corsi acqua a valle i sbarramenti che trattengono l apporto solio a monte o alvei naturali in erosione o canali irrigui a costruirsi ex-novo, etc., si può ottenere i = 35 0, aveno posto C = G s /(γ ) = 50 p.p.m. Penenza (S) (2. 2) i = 1, 15 0, Poneno R 0.9 h, si ha i = 0, 062 1, 05 R i = 0475 (a Shiels) o a i 093 R R 1,286 i = 0, 853 (U.S. Corps of Eng.) si ha i =, R Altezza irica (h) (3.1) h= k( S ove k h con k V = 22/ 1/6 1/ 2 1/ 6 3/ 5 ) h 1/ 2 1 = ( 93 k k v b ) 3 / 5, che equivale approssimativamente a = (Valentini, 1912); oppure con , 98 e nel caso i trasporto solio trascurabile e materiale al fono fine (analogo al preceente), si ottiene 342 h = 0, che può semplificarsi in : h= Praticamente si osserva che, nel campo P2, il prootto i h in funzione i fornisce la nota
14 espressione i Valentini e il grafico i Shiels linearizzato e che il prootto i b 10. Nella Fig. seguente, rimanano a Preti, 2002 per i ettagli, si osserva che, in conizioni i stabilità e per un assegnato valore ella portata, il iametro ei seimenti e la penenza ell alveo sono legati fra loro nelle varie conizioni i capacità/isponibilità i trasporto solio. Nel campo P1 la penenza ipene, oltre che al iametro ei seimenti e all assegnato valore ella portata, anche all entità el trasporto solio (k ), mentre nel campo P2 (alveo corazzato e/o assenza i trasporto solio a monte) si hanno valori i penenza che intersecano quelli el campo P1 in punti che variano al variare i k e. penenze [-] campo P1 (Stts, C = 50 p.p.m.) campo P2 (Sttg) campo P1 (Strs, k'=0.001 ) campo P1 (Strg, k'=0.1) iametri [m] Fig.??? Applicazione ei criteri i stabilità egli alvei (Tab. 4) con = 100 m 3 /s
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