Oggetto: Indicatori di coerenza economica considerazioni. Roma, 5 novembre Prot. BP/15

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1 Roma, 5 novembre 2015 Prot. CC /87/15 Prot. AT/1113/15 Prot. MG/15 Prot. BP/15 Prot. VDL/15 Egr. Dott. Aldo POLITO Direttore Centrale Accertamento AGENZIA DELLE ENTRATE Via Cristoforo Colombo n. 426 C/D Roma Egr. Dott. Giampietro BRUNELLO Amministratore Delegato SOSE Via Mentore Maggini, 48/C Roma Trasmissione a mezzo fax: 06/ / Oggetto: Indicatori di coerenza economica considerazioni. Nel corso delle riunioni riguardanti l evoluzione degli studi di settore 2014, era stato rilevato come per alcuni degli indicatori di coerenza individuati negli studi i valori soglia, definiti a livello di singolo cluster, risultassero troppo selettivi determinando l incoerenza di molte imprese che, pur operando in un periodo di forte crisi economica, cercavano comunque di sopravvivere riducendo la propria marginalità anche a scapito della copertura dei costi di esercizio. Si trattava nello specifico dei seguenti indicatori che si ritiene debbano essere modificati o adattati alle effettive condizioni economiche in cui operano le imprese: Margine per addetto non dipendente; Valore aggiunto lordo per addetto; Indice di copertura del costo dei beni di terzi e degli ammortamenti. Era stato rilevato, come d altra parte indicato nelle stesse note metodologiche che accompagnano gli studi, che l analisi della coerenza permette di valutare l impresa sulla base di specifici indicatori economico-aziendali, selezionati in base alla loro capacità di misurare l efficienza, la produttività e la redditività delle stesse nello svolgimento dell attività economica.

2 Con l analisi della coerenza, per ciascuna impresa, l Agenzia delle entrate valuta il posizionamento del valore di ogni singolo indicatore rispetto ad un intervallo, individuato come economicamente coerente sulla base dei valori soglia ammissibili. I valori delle soglie dei diversi indicatori sono individuati, ad eccezione dell indicatore Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti, scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore e nel cluster specifico. In sintesi le imprese risultano coerenti per ciascun indicatore se i valori di detti indicatori si posizionano all interno degli intervalli individuati come economicamente coerenti. In relazione alla difficoltà delle imprese di soddisfare i criteri di coerenza predeterminati dall Agenzia delle entrate attraverso la scelta dei loro valori soglia, si evidenziano le seguenti criticità. Gli imprenditori, in situazione di crisi cercano di mantenere in vita l impresa, in attesa di una auspicata uscita dalla crisi stessa, contraendo i loro margini di guadagno. Ciò determina, in primis, una riduzione del cosiddetto margine ed, inoltre, l impossibilità di coprire tutti i costi della struttura aziendale, soprattutto quelli privi di manifestazione finanziaria quali gli ammortamenti, determinando, quindi, significative incoerenze anche nell Indice di copertura del costo per il godimento dei beni di terzi e degli ammortamenti. Va inoltre ricordato che tale ultimo indicatore misura il grado di copertura dei principali costi per l utilizzo di beni strumentali all attività dell impresa considerando il Margine al netto della remunerazione figurativa, ritenuta economicamente plausibile, degli addetti non dipendenti. L individuazione dei valori soglia minima nell indicatore margine per addetto non dipendente prescinde da un adattamento in base alla congiuntura economica e poggia sull assunto che, la remunerazione degli addetti non dipendenti, debba essere generata dalla marginalità dello stesso periodo d imposta quando, invece, le relative risorse potrebbero essere state attinte dal patrimonio netto degli anni precedenti o mediante indebitamento finanziario. Ciò determina, inevitabilmente, anomalie negli esiti della coerenza che non possono essere attribuiti alla gestione aziendale né possono penalizzare le imprese nella valutazione complessiva dello studio di settore. E stato, inoltre, evidenziato in numerose occasioni che, per le tante imprese individuali con un solo addetto (il titolare), il margine per addetto non dipendente viene, sostanzialmente, a coincidere con il risultato d esercizio con la conseguenza che quest ultimo sia direttamente interessato da una serie di variabili che andrebbero attentamente valutate (età dell imprenditore, anzianità dell impresa, valore dei beni strumentali impiegati, altre attività eventualmente svolte dall imprenditore, ecc.), anche al fine di cogliere situazioni di marginalità economica.

3 Con riguardo all altro indicatore Valore aggiunto lordo per addetto, il mantenimento dell occupazione a scapito della marginalità dell impresa comporta spesso l impossibilità di raggiungere i valori soglia minima scelti. Si evidenzia inoltre che la presenza di apprendisti può alterare il risultato della coerenza sull indicatore in argomento poiché tali figure sono considerate alla stessa stregua dei lavoratori già adeguatamente formati e/o fortemente specializzati, quindi, come se fossero ugualmente produttivi. Nell analisi di congruità, al costo delle retribuzioni relative agli apprendisti è applicato un correttivo proporzionato al periodo di apprendistato, ai fini della stima dei ricavi. Analogo correttivo proporzionale alla riduzione dei ricavi potrebbe essere applicato al numero di addetti con qualifica di apprendisti prima che questi siano utilizzati nel calcolo del numero di addetti complessivi su cui calcolare il Valore aggiunto lordo. Ulteriore problematica rilevata con riferimento a tale indicatore, riguarda i casi in cui la presenza di addetti dipendenti per ridotti periodi (gg.retribuite), comporta l assegnazione dell impresa al gruppo delle imprese con dipendenti il cui valore soglia è nettamente superiore a quello delle imprese senza dipendenti. Sarebbe stato quindi opportuno prevedere un correttivo che riduca l effetto di tale anomalia (es.: franchigia di gg. retribuite sul totale degli addetti che, se al di sotto di una determinata incidenza %, riqualifichi l impresa tra quelle senza dipendenti, ovvero, riduzione del valore soglia previsto per le imprese con dipendenti laddove la presenza di personale dipendente è scarsamente rilevante). Con riferimento all indicatore di copertura per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti, questo, come sopra ricordato, misura, in termini economici, la capacità dell'impresa a remunerare tutti i fattori produttivi impiegati. Dall analisi effettuate sugli esempi, si è evidenziato che risultano: penalizzate le imprese che sopportano costi per l utilizzo di beni di terzi (es.: leasing) e beni strumentali non completamente ammortizzati, e, al contrario, coerenti le imprese che non hanno beni di terzi o che hanno lo stock di beni strumentali già ammortizzato. In tale indicatore, tra l altro, incide fortemente la presenza di costi (ammortamenti, canoni di leasing e affitti) degli immobili che non sono elementi di produzione di marginalità e tantomeno in una situazione di crisi economica e congiunturale, dove i relativi importi non possono essere facilmente compressi o ridotti in quanto non hanno natura di costo variabile. Pertanto si è potuto constatare che l indicatore in argomento tende, quindi, ad essere pro-ciclico perché penalizza chi investe in beni strumentali, con notevole sforzo economico-finanziario, per meglio uscire dalla crisi.

4 Alle tali osservazioni l Agenzia delle entrate ha sostenuto nelle Considerazioni comuni in merito agli indicatori economici di coerenza in occasione della validazione degli studi di settore evoluti nel 2014 che l obiettivo non è tanto determinare il grado di efficienza, produttività e redditività delle imprese quanto piuttosto segnalare la coerenza economica rispetto ai valori minimi e massimi assumibili con riferimento a comportamenti, ritenuti normali, degli operatori del settore e la correttezza dei dati dichiarati ai fini dell applicazione degli studi di settore. L Agenzia sottolinea che l analisi della coerenza non opera allo stesso modo dell analisi di congruità ma si limita ad evidenziare eventuali situazioni di incoerenza economica rispetto a comportamenti ritenuti normali degli operatori del settore e anche per controllare la correttezza dei dati dichiarati ai fini dell applicazione degli studi di settore. Inoltre, con riguardo all indice di copertura del costo per il godimento di terzi e degli ammortamenti la scelta del valore soglia minima pari a 1 corrisponde, secondo l Agenzia, al concetto di plausibilità e coerenza economica minima di copertura dei costi per il godimento dei beni di terzi e degli ammortamenti rinviando alla nozione di equilibrio economico dell impresa, inteso nel senso che il reddito d impresa deve coprire tutti i costi compresi anche quelli relativi agli ammortamenti. Si ritiene di ribadire che in epoca di crisi non è detto che le imprese operino in condizioni di normalità economica e che a sostegno di tali costi (ammortamenti e affitti, soprattutto se riferiti ad immobili) che non sono comprimibili, si possa fare fronte con altri mezzi finanziari. Le imprese possono ad esempio farne fronte con liquidità accumulata in anni precedenti o con indebitamento finanziario. Infine sempre con riferimento alla criticità relativa all ultimo indicatore che tenderebbe, come da noi effettivamente asserito, ad essere pro-ciclico perché penalizzerebbe chi investe in beni strumentali (propri o di terzi) l Agenzia conclude che si riservava di analizzare la questione e di fornire successivamente i relativi elementi di analisi. In merito si rileva che non è stata prodotta nessuna analisi al riguardo proponendosi anche per questo anno la problematica relativa agli indicatori di coerenza economica. In sede di riunione degli studi in evoluzione nel 2015 gli stessi sono riproposti tali e quali rispetto lo scorso anno: durante la presentazione dei nuovi prototipi, in termini di efficienza, produttività e redditività e, in sede di valutazione degli esempi, insistendo sulla condizione, nella scelta dei valori soglia, minima e massima, dei comportamenti supposti normali degli operatori.

5 Si ritiene quindi di ribadire tutte le criticità a suo tempo rilevate e per le quali si ritengono insufficienti le risposte fornite nelle considerazioni comuni Allegato 1 dei pareri della Commissione del 10 dicembre E gradita l occasione per porgere cordiali saluti. CASARTIGIANI IL RESPONSABILE SERVIZIO FISCALE BENIAMINO PISANO CNA IL RESPONSABILE POLITICHE FISCALI CLAUDIO CARPENTIERI CONFARTIGIANATO IL DIRETTORE POLITICHE FISCALI ANDREA TREVISANI CONFCOMMERCIO IL RESPONSABILE FISCALITÀ DI IMPRESA VINCENZO DE LUCA _ CONFESERCENTI IL RESPONSABILE SERVIZI TRIBUTARI MARINO GABELLINI

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