Nuovi inquilini delle acque dolci: sono nemici della biodiversità? Sandra Casellato
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1 Nuovi inquilini delle acque dolci: sono nemici della biodiversità? Sandra Casellato
2 DAISIE
3 assisteremo a uno dei più grandi sconvolgimenti storici nella fauna e nella flora mondiali Elton 1958
4 Nessun ambiente è immune all invasione di specie alloctone In modo particolare gli HABITAT DULCIACQUICOLI vulnerabili a causa del forte legame tra acqua e attività umane, e della rapidità di dispersione delle specie
5 Le principali minacce alla biodiversità delle acque interne l alterazione morfologica e fisica dovuta alla canalizzazione dei corsi d acqua, alla costruzione di dighe e sbarramenti, alle operazioni di dragaggio, al cambiamento d uso del suolo e all urbanizzazione delle aree perifluviali e perilacuali;
6 l impatto dei cambiamenti climatici che incidono su tutto il ciclo idrologico,con evidenti conseguenze sulle zone umide costiere, quali l innalzamento del livello del mare, i fenomeni di salinizzazione, i cambiamenti del regime idrico dei fiumi e del trasporto dei sedimenti
7 la perdita e la degradazione degli habitat a causa della crescita demografica e dell aumento dell uso della risorsa idrica
8 l inquinamento dovuto all eccessivo carico di inquinanti e di nutrienti;
9 l introduzione di specie alloctone invasive accidentale o volontaria in acquacoltura o per controllo biologico che provoca competizione con le specie autoctone
10 SPECIE ALLOCTONE: specie introdotte all esterno del loro areale di distribuzione naturale per azione dell uomo. SPECIE INVASIVE: specie alloctone che si diffondono dal punto di introduzione e diventano prevalenti.
11 La diffusione delle specie alloctone invasive sono la terza causa di diminuizione della biodiversità
12 Le invasioni di specie alloctone sono destinate ad aumentare -La crescita in volume e complessità del commercio internazionale ha aumentato la frequenza e il numero delle introduzioni lungo le vie pre-esistenti -La deregolamentazione dei mercati nazionali e internazionali ha ridotto le barriere agli scambi e il loro controllo. -Il comportamento umano, le norme sociali e le tradizioni culturali si sono adattate solo lentamente ai nuovi rischi.
13 IMPATTO A LIVELLO GENETICO Ibridazione: contaminazione del genotipo nativo IMPATTO A LIVELLO DI COMUNITA Eliminazione di specie indigene IMPATTO A LIVELLO ECOSISTEMA Cambiamento radicale dell habitat
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16 Perca del Nilo nel Lago Vittoria: Semplificazione della rete trofica L introduzione della Perca del Nilo (Lates niloticus) negli anni 60 nel Lago Vittoria ha portato, in tempi brevi, all estinzione delle specie ittiche autoctone, quasi cancellando uno dei processi evolutivi più affascinati del pianeta, che aveva condotto alla speciazione di molti taxa di Ciclidi nel breve tempo (in termini evolutivi) di migliaia di anni.
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19 Dreissena polymorpha come ingegnere ecologico compete con gli unionidi, ma non solo, aumenta la durezza e la rugosità del fondo, aumenta il tasso di sedimentazione, altera la composizione del sedimento
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21 Ma come si diffondono le specie invasive?
22 Vettori (1) Zavorra delle navi (2) Canali artificiali (3) Chiglie delle navi soggette a fouling (4) Introduzioni intenzionali di specie (per: agricoltura/acquacoltura, introduzioni/ripopolamenti, controllo biologico o ricerca) (5) Rilascio intenzionale di organismi non finalizzati a dare origine a popolazioni stabilizzate (animali/piante da compagnia o esche) (6) Rilascio non intenzionale di organismi (fuga da acquacoltura o agricoltura) (7) Il commercio via Internet
23 Le specie non-indigene invasive nelle acque interne italiane
24 Nelle acque interne italiane le specie animali alloctone sono soprattutto pesci ed artropodi
25 Non-indigeni delle acque interne italiane ) lativefrqncy(% um C Year interval invertebrates (n=51) vertebrates (n=36) 2000-
26 Ma questi nuovi inquilini che danni fanno?
27 100 Worst species (DAISIE experts): animals in inland waters Anguillicola crassus Anguillicolidae Aphanomyces astaci Saprolegniaceae Cercopagis pengoi Cercopagididae Corbicula fluminea Corbiculidae Cordylophora caspia Clavidae Crassula helmsii Crassulaceae Dikerogammarus villosus Pontogammaridae Dreissena polymorpha Dreissenidae Elodea canadensis Hydrocharitaceae Eriocheir sinensis Varunidae Gyrodactylus salaris Gyrodactylidae Mnemiopsis leidyi Bolinopsidae Neogobius melanostomus Gobiidae Procambarus clarkii Cambaridae Pseudorasbora parva Cyprinidae Salvelinus fontinalis Salmonidae
28 Cosa può fare un piccolo gamberetto? Dikerogammarus villosus
29 L irresistibile ascesa del gamberetto killer
30 Diffusione del D. villosus in Italia Recente segnalazione in Toscana Nel Garda e nel bacino del Pò
31 Adulti di Dikerogamarus villosus a sx ed Echinogammarus stammeri a dx Se è piu grande e piu aggressivo.
32 Se poi ha dei robusti gnatopodi con cui sbrindella gli avversari
33 ... Se è onnivoro fino a gradire anche le uova di pesce.
34 Uova di Coregonus lavaretus aperte e divorate dal gamberetto
35 L invasore più diffuso al mondo Zebra mussel
36 Danni economici Aderisce ad ogni tipo di substrato Dreissena polymorpha intasa le tubature
37 Il gambero rosso della Lousiana
38 Diffusione del Procambarus clarkii in Europa.. in Italia
39 Nel Nord-Est Italia è diffusissimo
40 Procambarus clarkii La capacità di resistere fuori dall acqua aumenta la possibilità di diffusione
41 Scava tane lungo gli argini Trasmette malattie responsabili della morte di altri decapodi autoctoni È responsabile della diminuzione di anfibi pesci e vari invertebrati
42 L Italia non destina nemmeno un centesimo di euro nel 2010 (Anno internazionale sulla biodiversità) alla definizione e attuazione della strategia nazionale a tutela della biodiversità, nonostante le scadenze internazionali (Countdown 2010) i solenni impegni assunti con la Carta di Siracusa, a conclusione del G8 Ambiente
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