UTILIZZO APPROPRIATO DI ANTISETTICI E DISINFETTANTI. Principi generali della disinfezione. Dott. Vito Albanese - Ospedale San Bonifacio
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- Niccolina Santi
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1 UTILIZZO APPROPRIATO DI ANTISETTICI E DISINFETTANTI Principi generali della disinfezione 1
2 Infezioni Ospedaliere Un ruolo significativo nella prevenzione e controllo delle Infezioni Ospedaliere (I.O.) è svolto dall uso corretto di preparati ad azione disinfettante/antisettica. 2
3 Prontuario Disinfettanti Strumento (culturale, gestionale) in grado di rendere più razionale e sicuro l impiego delle sostanze disinfettanti/antisettiche, potenziando il loro compito nel controllo delle Infezioni Ospedaliere ( I.O.) 3
4 Obiettivi di un Prontuario Sono principalmente: Selezione di prodotti mirati in grado di rispondere efficacemente alle esigenze operative con conseguente controllo dei costi. Definizione di standard operativi (diluizioni, campi di applicazione, ecc.) e corretta conservazione dei disinfettanti. Ricondurre nei limiti del possibile tutti i Reparti e Servizi dell Azienda ad una uniformità di interventi. 4 Revisione e aggiornamento delle sostanze selezionate in base a nuove proposte scientifiche e/o particolari esigenze operative che potranno presentarsi.
5 Cosa abbiamo necessità di capire Termini e definizioni; Princìpi di base dei processi trattati; Sensibilità relativa dei differenti microrganismi ai diversi processi; Limiti dei processi. 5
6 Biocida, Battericida, Carica microbica. Biocida E una sostanza che uccide gli organismi viventi, patogeni e non. Battericida o germicida Agente fisico o chimico in grado di uccidere microrganismi in fase vegetativa (batteri, miceti, virus). Carica microbiologica (bioburden) Popolazione di microrganismi vitali presenti su un prodotto 6
7 Contaminazione, Decontaminazione Contaminazione Presenza transitoria di un agente infettivo su una superficie corporea, su indumenti, effetti letterecci, strumenti ed altri oggetti inanimati, oppure sostanze alimentari e cibi in genere. Non è presente invasione dei tessuti o reazione dell organismo ospite. Decontaminazione La decontaminazione consta in una elevata riduzione della carica microbica su materiali o superfici contaminati, attraverso l'impiego di mezzi chimici (disinfettanti ) o fisici (calore). La decontaminazione è operazione da effettuarsi prima della detersione ed è obbligatoria nel caso in cui sia presente contaminazione biologica a rischio di trasmissione virale, con particolare attenzione per il sangue. 7
8 Sterilizzazione Processo fisico o chimico che ha come obiettivo la distruzione di tutte le forme di vita microbica comprese le spore batteriche. In pratica il risultato, che convenzionalmente si ritiene adeguato, è l abbattimento della carica microbica al di sotto della soglia di La norma UNI EN 556, infatti, stabilisce il livello di sicurezza di sterilità che deve corrispondere alla probabilità inferiore ad 1 su di 1 milione di trovare un microrganismo sopravvivente, all interno di un lotto di sterilizzazione. Questo limite di 10-6 può essere garantito solo se prima della sterilizzazione la carica microbica iniziale (Bioburden) è 102. Per le caratteristiche di efficacia e sicurezza, la sterilizzazione è considerata intervento di prima scelta in presenza di situazioni a rischio infettivo elevato. 8
9 Sterilizzazione (2) Quindi un oggetto si considera STERILE quando: E privo di microorganismi vivi; E privo di spore; E privo di qualsiasi agente infettivo. 9
10 Detersione La detersione consiste nella rimozione e nell'allontanamento dello sporco e dei microrganismi in esso presenti, con conseguente riduzione della carica microbica. Il risultato dell azione di detersione dipende da alcuni fattori: azione meccanica (es. sfregamento), azione chimica (detergente), temperatura durata dell intervento. La detersione è un intervento obbligatorio prima di disinfezione e sterilizzazione, perchè lo sporco è ricco di microrganismi che vi si moltiplicano attivamente ed è in grado di ridurre l'attività dei disinfettanti. 10
11 Antisepsi, Asepsi Antisepsi E l insieme delle procedure che determinano l arresto della crescita dei microrganismi, presenti su tessuti viventi, attraverso una loro inibizione o distruzione. L antisepsi si attua con mezzi chimici (antisettici). Il termine antisettico di solito si usa per sostanze germicide che vengono impiegate su tessuti viventi e che pertanto devono essere compatibili, a seconda dei casi, con cute integra, cute lesa, mucose e non devono presentare caratteristiche di tossicità acuta o cronica. Asepsi Situazione in cui si ha completa assenza di microrganismi viventi, raggiungibile con la sterilizzazione. 11
12 Disinfezione Disinfezione La disinfezione è un processo che ha l obiettivo di uccidere, inibire ed eliminare i microrganismi patogeni o potenzialmente patogeni presenti su superfici ed oggetti riducendo la carica microbica fino a livelli di sicurezza. Può essere attuata con mezzi chimici (disinfettanti) o fisici (calore). 12
13 Disinfettante 13
14 Definizione in base a attività (1) Un disinfettante, o un antisettico, può essere efficace verso una diversa classe di microrganismi. Se la sua azione porta alla morte del microrganismo il nome della sostanza termina con il suffisso -cida (dal greco: uccidere): Germicida (uccide germi patogeni); Battericida (uccide batteri); Fungicida (uccide funghi); Micodica (uccide i lieviti); Viricida (uccide virus); Algicida (uccide alghe). 14
15 Definizione in base a attività (2) Alcuni agenti non uccidono il microrganismo ma ne inibiscono la crescita, favorendone l eliminazione. In tal caso si utilizza il suffisso statico ( dal greco: che provoca un arresto): Batteriostatico; Fungistatico; Micostatico. 15 Tutti i disinfettanti e gli antisettici agiscono, oltre che sui microrganismi patogeni, anche sulla popolazione microbica totale: ciò ha una grande importanza per difendere la salute delle persone nella vita comune e negli ambienti ospedalieri.
16 Fattori di influenza (1) Quando viene esposta all azione di un agente letale una popolazione microbica non muore istantaneamente. Al pari della crescita, anche la morte di una popolazione batterica ha un andamento esponenziale o logaritmico. Dopo che gran parte della popolazione è stata eliminata, il tasso di mortalità può rallentare a causa della sopravvivenza di poche cellule microbiche più resistenti. La deviazione della linearità, come nel caso di una popolazione batterica mista, prolunga il tempo di uccisione batterica. 16
17 Fattori di influenza (2) L efficacia di un agente antimicrobico è influenzata da diversi fattori: Dimensione della popolazione : uccidere una popolazione più grande richiede più tempo. Composizione della popolazione : l efficacia di un agente varia a seconda della natura dei microrganismi da trattare. Concentrazione dell agente antimicrobico: spesso più alta è la concentrazione di un agente chimico, più rapida è la distruzione dei microrganismi. Durata dell esposizione: più è lungo il tempo di esposizione ad un agente antimicrobico, più è alto il numero di batteri ucciso. Temperatura : spesso l innalzamento di temperatura a cui agisce un certo agente chimico ne aumenta l attività. 17 Condizioni ambientali locali: la popolazione microbica da inibire non è isolata, i fattori ambientali possono risultare protettivi o favorirne Dott. la distruzione. Vito Albanese - Ospedale
18 Sanificazione E una tecnica strettamente correlata alla disinfezione. Essa riduce la popolazione microbica a livelli ritenuti sicuri per gli standard richiesti dalla sanità pubblica. Di solito questo termine è utilizzato in relazione ad ambienti interni. Prevede i due momenti distinti della pulizia e della disinfezione di una superficie. 18 In concreto, il processo di Sanificazione avviene in 4 fasi: 1)PULIZIA o DETERSIONE mediante un PRODOTTO DETERGENTE; 2)RISCIACQUO; 3)DISINFEZIONE ; 4) RISCIACQUO.
19 Meccanismo d azione dei disinfettanti (1) Alterazione e/o rottura della membrana citoplasmatica: detergenti sintetici e composti dell ammonio quaternario e la clorexidina a concentrazione batteriostatica. Coagulazione delle proteine citoplasmatiche: alcoli etilico e metilico al 50-70%, fenoli, composti dell ammonio quaternario e la clorexidina a concentrazione battericida. 19
20 Meccanismo d azione dei disinfettanti (2) Eliminazione dei gruppi sulfidrilici: cloro, ipocloriti, iodio, iodofori, metalli pesanti. Alchilazione sui gruppi polari proteici: cloro, ipocloriti, ossido di etilene, aldeidi. Idrolisi alcalina e acida: acidi inorganici ed alcali. Inattivazione sistemi enzimatici: composti ammonio quaternario, clorexidina a concentrazione batteriostatica. 20
21 Meccanismo d azione dei composti tensioattivi (3) Hanno la proprietà di abbassare la tensione superficiale, alterando l interazione con l ambiente acquoso. I saponi (sali degli acidi grassi oleico e palmitico) e i detergenti facilitano l asportazione fisica dei microorganismi. I disinfettanti (benzalconio cloruro) sono in grado di rompere la membrana cellulare. 21
22 Classificazione dei disinfettanti (secondo la legislazione vigente) Presidi medico chirurgici (PMC) Dispositivi Medici (CE) Specialità medicinali (OTC) 22
23 Presidi Medico Chirurgici (PMC) (Regio decreto 27 luglio 1934 n e successive modifiche) Antisettici per cute integra (Es. antisettici per le mani) Disinfettanti per superfici (pavimenti, pareti) Antiparassitari (uso umano, agricolo e zootecnico) Tutti questi prodotti devono essere commercializzati con riportata in etichetta l indicazione PMC Registrazione Min. della Salute n. Questi prodotti dal 31 luglio 2007 verranno regolamentati dalla Direttiva Europea 98/08/CEE sui Biocidi 23
24 Dispositivi Medici (CE) (Direttiva Europea 93/42/CEE recepita in Italia con il Decreto Lgs. 24 febbraio 1997 n. 46 entrato in vigore il 16 giugno 1998) Disinfettanti e decontaminanti per strumentario medico-chirurgico (Es. disinfettanti a base di acido peracetico; decontaminanti a base di derivati fenolici ) Tutti questi prodotti devono essere commercializzati con riportato in etichetta il marchio CE e relativo numero dell Ente Notificato Direttiva 2007/47/CE i disinfettanti utilizzati su dispositivi invasivi passano alla classe IIb Per invasivi, secondo la terminologia tipica della direttiva, s intendono tutti i dispositivi che penetrano parzialmente o interamente nel corpo tramite un orifizio del corpo o superficie corporea 24
25 Specialità Medicinali (OTC) (Direttive Europee recepite in Italia con il Decreto Lgs. 29 maggio 1991 n. 178 entrato in vigore il 01 ottobre 1991) Antisettici per cute lesa e mucose (antisepsi della cute prima di un iniezione; delimitazione del campo operatorio; antisepsi della cute prima dell inserzione del catetere, antisepsi di ferite ed ustioni) Tutti questi prodotti devono essere commercializzati con riportata in etichetta l indicazione AIC (Autorizzazione Immissione in Commercio) seguita dal numero di registrazione 25
26 Dispositivi medici Linea guida del CDC per il trattamento dello strumentario medico-chirurgico riutilizzabile Decontaminazione: per rendere più sicuro il dispositivo per l operatore nella successiva manipolazione (derivati fenolici, acido peracetico,prodotti alcolici e clorexidina) Decreto 28 settembre 1990 Linee guida per la protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie ed assistenziali, pubbliche e private. 2. Pulizia e Detersione: per rimuovere l eventuale materiale organico contaminante che influisce negativamente sulla successiva fase di disinfezione o sterilizzazione. La letteratura afferma che una buona pulizia incide per il 90% sul successo dell intero processo di riprocessamento dei dispositivi medicochirurgici.questa fase consta di: Pulizia manuale per la rimozione del materiale macroscopico visibile Immersione in una soluzione contenente enzima proteolitico Risciacquo con acqua ed asciugatura. 3. Disinfezione o Sterilizzazione: a seconda dell articolo si può applicare o un disinfezione o una sterilizzazione fisica.
27 Dispositivi medici Classificazione secondo Spaulding, 1977; utilizzata anche dal CDC 1. Articoli critici: sono introdotti direttamente nel corpo umano, nel sangue o in aree del corpo normalmente sterili (es. aghi, bisturi, forcipe, catetere cardiaco, innesti, lato bagnato di reni artificiali). Questi articoli devono essere sterilizzati con autoclave a vapore, ETO, gas plasma o altri metodi di sterilizzazione a bassa temperatura. 2. Articoli semicritici: entrano in contatto con le membrane mucose intatte senza interromperne la continuità (es.: tubi endotracheali e d aspirazione, broncoscopi, laringoscopi, cistoscopi, equipaggiamento per terapia respiratoria e cateteri urinari). Al minimo questi articoli devono essere sottoposti ad un processo di disinfezione di alto livello. 3. Articoli non critici: strumenti o dispositivi che entrano in contatto solo con la cute integra (es.: maschere facciali, polsini per la misurazione della pressione, martelletti, stampelle, stetoscopi, elettrodi per esami elettrocardiografici ed encefalografici). In dipendenza dall articolo e dal grado di contaminazione un semplice lavaggio con detergente ed acqua calda può talora essere sufficiente per un adeguato livello di sicurezza. In alcuni casi, l aggiunta di una disinfezione chimica di medio e/o basso livello può essere considerata appropriata. 27
28 Dispositivi medici Classificazione secondo Spaulding, 1977; utilizzata anche dal CDC 4. Superfici ambientali: comprende un ampia varietà di superfici che non entrano ordinariamente in contatto diretto con il paziente. Sono comunque responsabili di una contaminazione crociata secondaria mediante le mani del personale sanitario o mediante il contatto con strumenti medici che potrebbero successivamente entrare in contatto con il paziente. Superfici di apparecchiature mediche: manopole di regolazione e leve di macchine per emodialisi, raggi X, carrelli per strumenti. Trattamento di detersione e talora di disinfezione di medio e/o basso livello similmente agli articoli non critici. Superfici ambientali: pavimenti, pareti, piani di lavoro e così via. Un adeguato livello di sicurezza può essere raggiunto mantenendo queste superfici in uno stato di visibile pulizia usando acqua ed un detergente o detergente/disinfettante di classe ospedaliera (PMC). Solo nei casi in cui si è verificato un eccessivo spargimento di sangue o di altri liquidi corporei potenzialmente infettivi dovrebbe essere aggiunto l uso di un disinfettante chimico di medio livello. 28
29 I microrganismi da abbattere Batteri Funghi Virus 29 Spore batteriche A. virus non rivestito, B. virus rivestito. 1. Capside 2. Acido Nucleico 3. Capsomero 4. Nucleocapside 5. Virione 6. Membrana 7. Glicocalice (formato da glicoproteine)
30 Livelli di disinfezione I 3 livelli di attività biocida (alta, intermedia, bassa) proposti da Spaulding sono basati sul fatto che i microrganismi possono essere classificati in alcuni gruppi generali in funzione della loro innata resistenza agli agenti chimici e fisici Ordine discendente di resistenza ai germicidi chimici 30
31 Livelli di disinfezione I 3 livelli di disinfezione in funzione del tipo di microrganismo Livello di azione Spore batteriche Bacilli tubercolari Batteri vegetativi Funghi Virus non-lipidici e piccoli Virus lipidici e di media dimensione (HIV, HBV, HCV) Alto Intermedio ± + Basso ± ± + 1. Disinfezione di alto livello: capacità di uccidere le endospore batteriche per tempi di contatto prolungati 2. Disinfezione di livello intermedio: capacità di inattivare il bacillo tubercolare che è più resistente dei comuni batteri vegetativi Disinfezione di basso livello: capacità di uccidere le forme vegetative dei batteri e funghi, nonché i virus con involucro lipoproteico di media dimensione.
32 Tre o cinque (livelli di disinfezione)? I 5 livelli della riduzione della carica microbica 32 Detersione (I livello) Pulizia: rimozione meccanica dello sporco con o senza detergente, che comporta l allontanamento meccanico di una discreta percentuale di microbi. Disinfezione di basso livello (II livello): uccisione della maggior parte dei batteri, funghi e virus, non è affidabile contro microrganismi particolarmente risistenti (M. Tubercolosis) ed è inattiva contro le spore. Disinfezione di medio livello (III livello): uccisione di tutti i batteri in forma vegetariana (compreso M. Tubercolosis). la maggior parte di funghi e virus; inattiva contro le spore. Disinfezione di alto livello (IV livello): uccisione di tutti i microrganismi comprese un certo umero di spore (residuo inevitabile). Sterilizzazione (V livello): uccisione di tutti i microrganismi comprese le spore
33 Classificazione dei germicidi liquidi Prodotto Concentrazione in acqua Livello di attività Glutaraldeide Variabile Sterilizzazione Perossido d idrogeno 6%-30% Sterilizzazione Biossido di cloro Variabile Sterilizzazione Acido peracetico Variabile Sterilizzazione Glutaraldeide Variabile Disinfezione di alto e medio livello Orto-ftalaldeide 0,55% Disinfezione di alto livello Perossido d idrogeno 3%-6% Disinfezione di alto e medio livello Biossido di cloro Variabile Disinfezione di alto livello Acido peracetico Variabile Disinfezione di alto livello 33 Composti del cloro mg/l di cloro libero disponibile Disinfezione di medio livello Clorexidina 0,1%-0,5% Disinfezione di medio livello Alcoli etilico, isopropilico 70% Disinfezione di medio livello Composti fenolici 0,5% - 3% Disinfezione di medio e basso livello Composti iodofori mg/l di iodio libero Disinfezione di medio e basso livello Sali d ammonio quaternario 0,1%-0,2% Disinfezione di basso livello
34 Le principali caratteristiche Buon potere di penetrazione e stabilità chimica. Atossicità per l uomo alle concentrazioni d uso. Non macchiante e non corrosivo. Costo contenuto. Facile manegevolezza. 34
35 Caratteristiche chieste ai disinfettanti Disinfezione di substrati da impiegare sul paziente: tossicità ridotta, efficacia alta, facilità di rimozione dal substrato. Disinfezione di substrati utilizzati: azione rapida, basso costo. Disinfezione di rifiuti: bassa tossicità ambientale, azione residua, basso costo. Disinfezione/sanificazione ambientale: azione rapida, basso costo, azione residua, ridotta tensione di vapore. 35 Antisepsi: bassa tossicità (esposizioni brevi o lunghe), efficacia alta, azione residua, scarso potere colorante
36 I fattori che influenzano l efficacia del disinfettante 1. Inerenti il disinfettante (disinfezione bassa, media, alta) Concentrazione Tempo di contatto Temperatura e ph Stabilità delle soluzioni 2. Inerenti il substrato Pulizia del substrato (carica micorbica iniziale) Completezza ed intimità del contatto 3. Inerenti i microrganismi Specie microbica Carica microbica iniziale (pulizia del substrato) 36
37 Scelta del prodotto Spettro d azione Sporicida Virucida Fungicida Battericida 2. Efficacia 3. Effetti dannosi o indesiderati Tossicità Causticità Irritabilità Azione allergizzante Odore sgradevole 4. Compatibilità col substrato
38 Contaminazione dei disinfettanti Può interessare sia il prodotto sigillato che le soluzioni d uso. Più frequentemente le soluzioni acquose. Più frequentemente i composti a bassa efficacia. Specie maggiormente responsabile: PSEUDOMONAS. Causa principale: mancata osservanza norme Igieniche!!! 38
39 Istruzioni per l uso La disinfezione deve essere preceduta da una accurata detersione. Il prodotto deve essere mantenuto nel contenitore originale. I disinfettanti usati in modo improprio possono determinare effetti collaterali. Aperta la confezione, scrivere la data di apertura! 39
40 Principi generali di impiego Obiettivo: impedire contaminazione, ottenere massima efficacia. Far precedere la pulizia. Rispettare modalità di contatto (tempi,temperatura ). Tener conto della compatibilità. Usare contenitori di piccole dimensioni. Usare acqua sterile per le diluizioni. Etichettare flaconi (nome, scadenza, concentrazione, etc.). Evitare travasi, tappare ermeticamente prima e dopo l uso, non immergere oggetti, non immettere ovatta a contatto diretto. 40
41 La buona riuscita della disinfezione Dipende da: prodotto idoneo all impiego; corretta esecuzione delle tecniche di disinfezione; contestuale applicazione di altri mezzi protettivi (per es. pulizia e sterilizzazione). 41
42 Antisettico e Disinfettante Ideale 1. Ampio spettro d azione; 2. Elevata compatibilità con il materiale o tessuti trattati; 3. Rapidità d azione; 4. Effetto persistente; 5. Capacità di agire in presenza di materiale organico; 6. Facilità d uso o d applicazione. 42
43 Fine della presentazione! Grazie per l attenzione e per la pazienza. 43
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