PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE DEL COMPENDIO EX CASERMA GAVOGLIO
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- Costantino Grandi
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1 PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE DEL COMPENDIO EX CASERMA GAVOGLIO ANALISI DELLO STATO DIFATTO AMBIENTALE, INSEDIATIVO, SOCIO-ECONOMICO, INFRASTRUTTURALE 24 marzo 2015 Direzione Patrimonio e Demanio- Settore Progetti Speciali
2 Il Federalismo Culturale D. Lgs. 85/2010, art. 5 c. 5:trasferimento agli enti locali a titolo gratuitodei beni del patrimonio culturale dello Stato sulla base di un Programma di Valorizzazione Avvio del Programma di Valorizzazione ai fini dell acquisizione del bene Attivazione del Tavolo Tecnico Operativo TTO (MiBACT e Agenzia del Demanio) Analisi del bene e del contesto Elaborazione del Programma di Valorizzazione: specifiche di attuazione, sostenibilità economico-finanziaria e tempi di attuazione del programma Approvazione del Programma di Valorizzazione da parte del TTO Sottoscrizione dell Accordo di Valorizzazione da parte di Comune, MiBACT, Agenzia del Demanio Trasferimento del Bene al Comune 2
3 Attività svolte : Delibera di Giunta n 38 per l avvio del Programma di Valorizzazione della ex caserma Gavoglio : L Agenzia del Demanio effettua la consegna anticipata e provvisoria di parte del compendio della ex caserma al Comune di Genova : Riunione del Primo Tavolo Tecnico Operativo maggio-dicembre 2014: Analisi dello stato di fattoambientale, insediativo, socio-economico, infrastrutturale Analisi dei vincoli storici, idro-geologici e ambientali Esame dei contributi provenienti da cittadini e associazioni 3
4 Il confronto con i Cittadini DGC n 38 del : Avvio del Programma di Valorizzazione della ex caserma Gavoglio Percorso di comunicazione, dialogo e confronto con cittadini, associazioni, categorie, Enti e Amministrazioni Pubblici In conseguenza di ciò, gli Uffici Comunali si sono attivati per: Individuazione di un Punto d ascolto da aprire al pubblico nei locali dell ex caserma Progetto di riqualificazione dei locali Progetto di messa in sicurezza del cortile Piazza Italia Protocollo di intesa con i soggetti ancora presenti nel compendio per regolamentare l accesso carrabile entro il cortile Bando pubblico per individuazione del soggetto gestore dei locali e del cortile Piazza Italia 4
5 Il metodo Avvio del procedimento Analisi del bene e del contesto Analisi ambientale Analisi territoriale Analisi storico-insediativa Analisi socioeconomica Analisi infrastrutturale Analisi SWOT Contributi dei cittadini Ipotesi di sviluppo 5
6 Inquadramento Territoriale del Bene L ex caserma si trova in posizione centrale rispetto alla città di Genova Municipio Centro-Est Caserma Gavoglio 6
7 Inquadramento Territoriale del Bene L ex caserma è a meno di un chilometro dalla zona della Stazione Marittima e dalla stazione ferroviaria di Genova Principe Porto Antico Terminal Crociere Stazione Marittima Stazione ferroviaria Genova Principe Caserma Gavoglio Via Bari Via Napoli Via del Lagaccio 7
8 Il quartiere del Lagaccio le origini Fine 800 Istituto Idrografico della Marina Via del Lagaccio Residenze per operai volute dalla duchessa di Galliera 8
9 Il quartiere del Lagaccio le origini Via Napoli Caserma Gavoglio Lagaccio Dopo il 1925 il lago è stato poi riempito negli anni 60 e ospita oggi dei campi sportivi 9
10 Il quartiere del Lagaccio oggi Caserma Gavoglio 10
11 Il quartiere del Lagaccio oggi Nel secondo dopoguerra ogni spazio utile, per quanto acclive e difficile da utilizzare, è stato colmato da condomini spesso di grandi dimensioni che hanno completamente trasformato il carattere ancora rurale della vallata, rendendolo urbano-residenziale. Il risultato di questa azione, spesso alquanto disordinata, è la presenza di un tessuto edilizio molto denso e dotato di una viabilità scarsa, dove l accesso carrabile alle abitazioni è a volte impossibile, e il collegamento con le strade principali avviene tramite ripide scalinate che tagliano i pendii collinari. 11
12 Il quartiere del Lagaccio oggi Vista aerea dell ex caserma nel contesto urbano del Lagaccio 12
13 Il quartiere del Lagaccio oggi I collegamenti viari e pedonali Il quartiere del Lagaccio, data la sua particolare ubicazione, risulta ad un tempo centrale e isolato rispetto al resto della città. Stretto entro la valletta del rio che gli dà il nome si ritrova alle spalle del parco ferroviario di Genova Principe, che costituisce una ulteriore e notevole barriera rispetto al tessuto cittadino costiero. Se in linea d aria quindi esso dista meno di un chilometro dal lungomare, la percezione che di esso si ha, tra gli stessi cittadini e residenti del quartiere, è quello di un luogo che si differenzia nettamente dalla città, con la quale vi è una scarsa integrazione. Questa percezione si riflette anche, come vedremo, negli aspetti socio-culturali che costituiscono un altro interessante versante di indagine della realtà del quartiere. 13
14 L evoluzione storica del compendio Il compendio edilizio giunto fino a noi è stato edificato a partire dall 800 Fine Inizi del 900 Metà dell
15 L evoluzione storica del compendio Il complesso della ex caserma Gavoglio, già proiettificio del Lagaccio, è stato progressivamente realizzato nei secoli XIX e XX nella valletta dell omonimo rio, che è stato tombinato e trasformato, in pratica, in collettore fognario. Il complesso è stato realizzato, a partire dall Ottocento, in sostituzione di un precedente polverificio fatto edificare dalla Repubblica di Genova alla metà del XVII secolo immediatamente a valle del Lagaccio, il lago artificiale. Il polverificio fu qui insediato in ragione del fatto che la zona si presentava, all epoca, completamente disabitata ed incolta, nonché vicina al porto le cui galere potevano facilmente essere rifornite con le polveri da sparo prodotte. Furono così costruiti un edificio principale e alcuni secondari depositi per i prodotti finiti in attesa di essere destinati. 15
16 Il valore storico artistico Alcuni edifici del compendio dell ex caserma sono stati riconosciuti di interesse storico artistico e sottoposti a vincolo come previsto dalle leggi in materia, e anche il sedime di tutta l area è stato riconosciuto di interesse archeologico. Gli edifici individuati corrispondono al mappale 359 e a parte del mappale 362 del F. 4 del NCEU Il corpo principale del compendio presenta una struttura muraria che si articola su quattro corpi di fabbrica, realizzati in tempi diversi, che compongono attualmente un edificio che si struttura attorno ad un cortile centrale. Le murature sono realizzate in mattoni pieni, e seguono stilemi tipici delle architetture militari di epoca sabauda. Le coperture sono state realizzate mediante l impiego di capriate lignee e manto di abbadini di ardesia, secondo l uso genovese. 16
17 Il valore storico artistico Il complesso edilizio presenta una notevole varietà tipologica di ambienti, che riflettono le diverse destinazioni d uso assegnate nel corso del tempo. Si segnalano in particolare spazi per la residenza, per attività produttive, spazi di servizio e spazi di deposito. Il capannone dell ex proiettificio (mapp. 362) risale al periodo antecedente la Seconda Guerra Mondiale e rappresenta un pregevole esempio di archeologia industriale. 17
18 Il corpo principale (ex alloggi) Edificio sottoposto a vincolo storico-artistico (decreto del 06/02/2009) Il prospetto sud con l ingresso principale Il prospetto sud dall interno del cortile Il prospetto nord su Largo D Antoni L avancorpo ovest visto dal cortile interno L accesso da Piazzale Italia a Largo D Antoni 18
19 Spazi esterni e percorrenze Sedime sottoposto a vincolo archeologico (decreto del 06/02/2009) L ala est su Largo D Antoni L incrocio tra salita Chiodo e via Sobrero A destra, l edificio industriale su Largo D Antoni Una delle strade militari, salita Gen. Chiodo Piazzale Santa Barbara verso nord-ovest 19
20 L ex proiettificio Edificio sottoposto a vincolo storico-artistico (decreto del 06/02/2009) L angolo sud ovest con l ingresso principale Il carro ponte ancora nella posizione originaria Vista interna dello spazio industriale Scorcio del prospetto ovest dell ex proiettificio Scorcio del prospetto rivolto a est 20
21 Elementi di cesura Cesura interna Cesura esterna 21
22 Polarità urbane e relazioni con l ex caserma cerchi gialli: polarità con valenza prevalentemente turistica (forti, porto antico, scali croceristici, via Balbi, Centro Storico, ecc.). cerchi azzurri: polarità con funzione di servizi pubblici (campi sportivi, università, uffici pubblici, scuole superiori, ecc.). cerchi verdi: concentrazioni di attività economiche. L area rossa individua il Centro Storico. 22
23 La viabilità del quartiere Via Del Lagaccio Via Napoli Via Avezzana - Salita Della Provvidenza Via Avezzana Via Bari 23
24 Le strade parcheggio Via Ponza Via Cinque Santi nel tratto verso via Napoli Via Centurione Via Ponza da via Del Lagaccio Via Ventotene 24
25 La mobilità pedonale Percorsi di antica origine Salita Oregina Salita Caldetto Salita Oregina Via dei Cinque Santi Vico Chiuso dei Cinque Santi 25
26 La mobilità pedonale Le scalinate Scalinata dalla fermata di via Centurione Scalinata da via dei Cinque Santi verso via Ventotene Via Avezzana, scala per salita Oregina Scalinata pubblica tra via Del Lagaccio e via Avezzana Scalinata da via Del Lagaccio verso via Bari 26
27 La mobilità pedonale I marciapiedi Marciapiede invaso dai veicoli in via Ponza I veicoli sui marciapiedi sfrattano i pedoni in via Bari Bidoni e veicoli sul marciapiede in via Centurione Motorini in sosta sul marciapiede in via Napoli Percorso pedonale tra i bidoni in via Bari I portoni assediati dai veicoli in sosta in via Bari 27
28 La mobilità pedonale Aree per la sosta I giardini di via Sapri Giardini Don Acciai in via Napoli Spazi rubati ai parcheggi in via del Lagaccio Le scalinate sono usate dai più giovani come spazi di ritrovo Lungo via Bari non esistono aree di sosta per i pedoni Area di sosta in via del Lagaccio 28
29 La mobilità pedonale Autobus e ascensori Fermata del bus in via Napoli Il capolinea del bus 54 presso la caserma Gavoglio Riqualificazione dell area di sosta in via Napoli Fermata del bus in via Napoli L ascensore di via Bari 29
30 La mobilità pedonale Cremagliera Principe - Granarolo L interno del vagone della cremagliera La fermata di via Bari La cremagliera presso il capolinea di Principe Il vagone della ferrovia passa tra le case Fermata della cremagliera presso via Centurione 30
31 La mobilità pedonale Linea ferroviaria stazione Genova Principe Il parco ferroviario di Genova Principe Il parco ferroviario visto da salita Avezzana Il Palazzo Rosso chiude la visuale di via del Lagaccio Salita Avezzana La stazione vista da salita Avezzana Vista su piazza Principe da salita Avezzana 31
32 Il paesaggio Un teatro di alti palazzi Vista sull edificato da salita Oregina La valle vista dalla zona di via Napoli Vista sull ex caserma da via Ventotene Veduta sulla valle del rio Lagaccio dal ponte Don Acciai Veduta sul porto antico da via Bari 32
33 Il paesaggio Le coperture dell ex caserma, il quinto prospetto Vista da via Ventotene Vista da una scalinata sul lato ovest verso via Bari Vista sulla valletta laterale Auto in sosta lungo via Ventotene Veicoli e bidoni ingombrano le vedute sulla valle in via Bari Auto in sosta impediscono la vista da via Bari 33
34 Il paesaggio Percorsi e verde urbano Alberature in via Napoli Inserimento del verde nel percorso pedonale I rampicanti ingentiliscono i muraglioni di sostegno Vegetazione rampicante lungo il percorso pedonale Posti auto inseriti nel verde di rispetto delle residenze 34
35 Il paesaggio La qualità degli spazi pubblici Spazi pedonali resi impraticabili dalle auto Scale in cemento armato a vista Antica crosa parzialmente cementificata 35
36 Gli abitanti Dati anagrafici 2013 I residenti totali nel Municipio Centro Est risultano essere , e rappresentano il 14,81% del totale cittadino che è di unità. L u.u. Lagaccio è quella più popolosa, seguita da Oregina e da Castelletto. Ad un livello intermedio si trovano Molo, San Nicola e Prè. Seguono infine Manin, Carignano, Maddalena e San Vincenzo. Rispetto al 2012 i residenti del Lagaccio sono calati di 81 unità, un calo tutto sommato assai lieve, che testimonia una tenuta della popolazione dopo anni di accentuato calo demografico: tra il censimento del 1971 e quello del 2001 il calo è stato del 31%, più marcato rispetto a quello registrato nell intera città (-25%). Al Lagaccio abitano più di persone 36
37 Numero di componenti per famiglia Dati anagrafici 2013 La media dei componenti per famiglia è, nell u.u. Lagaccio, di 2,04 componenti, leggermente superiore al dato cittadino (1,97) e a quello del Municipio (1,89). Esso si pone in linea con le u.u. San Nicola, Castelletto e Manin. Coerentemente a quanto abbiamo già rilevato nel caso delle famiglie unipersonali, le u.u. Prè-Molo-Maddalena presentano la media più bassa. La famiglia: in media 2,04 componenti 37
38 Residenti nativi del Lagaccio Dati anagrafici 2013 I residenti del Municipio Centro-Est sono nativi del Comune di Genova nel 61% dei casi (contro il 63% a livello cittadino). Nell u.u. del Lagaccio tale percentuale scende al 54,7%. Il quartiere del Lagaccio presenta una presenza cospicua di residenti stranieri e di immigrati dal centro e dal sud dell Italia. Recenti ricerche evidenziano una concentrazione della componente ecuadoriana significativamente più elevata del dato cittadino, per quel che riguarda l immigrazione di stranieri. Al Lagaccio 54,7% sono nativi del quartiere 38
39 Dati 2011 Reddito medio Il reddito medio degli abitanti del Municipio Centro Est risulta secondo solo a quello degli abitanti del Municipio Medio Levante (dati 2011), il Lagaccio tuttavia risulta l u.u. con il reddito medio più basso del Municipio ( euro) seguito da Oregina ( euro). In generale, il reddito medio degli uomini è costantemente superiore a quello delle donne, la differenza massima si registra nella fascia di età anni ( euro). Solo tra i giovani con meno di 25 anni la differenza di reddito tra i generi è contenuta ( euro a favore dei maschi). Elaborazione dati Settore Progetti Speciali su dati del Comune di Genova
40 Valori immobiliari nel Municipio Prezzi al mq Valori riferiti ad abitazioni considerate di fascia media da borsinoimmobiliare.it
41 Dati 2012 I servizi pubblici L unità urbanistica del Lagaccio appare sotto dotata se confrontata a tutte le altre unità urbanistiche del Municipio e anche rispetto al Comune nel suo complesso. Le dotazioni di servizi del Municipio per abitante risultano nel 2012 lievemente superiori (19,72 mq/ab) a quelle del Comune (19,43 mq/ab).
42 Beni Culturali ex D. Lgs. 42/2004 art. 10 Beni Paesaggistici ex D. Lgs. 42/2004 art. 136 I Vincoli Aree tutelate per legge ex D. Lgs. 42/2004 art. 142 Classificazione sismica Vincolo idrogeologico Suscettività al dissesto (Piano di Bacino) Fasce di inondabilità (Piano di Bacino) Rischio idraulico (Piano di Bacino) Rischio geologico (Piano di Bacino) Elementi a rischio (Piano di Bacino) Aree inondabili e storicamente inondate (Piano di Bacino) Frane (Piano di Bacino) Vincoli geomorfologici e idraulici (PUC 2011) Zonizzazione geologica (PUC 2011) Classificazione acustica Eventi alluvionali 42
43 Altimetria Il compendio dell ex caserma si sviluppa lungo il pendio che segue l attuale fondovalle del Lagaccio. Il cortile dell edificio principale è posto ad una quota di circa 35 mt. s.l.m., quindi le quote si elevano gradualmente verso nord/ovest raggiungendo i 63 mt. s.l.m. Geologia e Ambiente 43
44 Carta Geologica Legenda Fonte documentale: Descrizione fondativa del PUC 2011 Il quartiere del Lagaccio è caratterizzato da versanti collinari costituiti da torbiditi carcareomarnose, talvolta siltose, calcareniti, marne e marne calcaree, alternate ad argilliti emipelagiche. Il fondovalle del rio Lagaccio e l antico invaso dell omonimo lago artificiale risultano ad oggi colmati da strati di riporti artificiali di varie epoche che hanno livellato l originario sedime fluviale. L originaria coltre di calcari marnosi è stata ricoperta nella valle centrale con riporti di terreno che hanno livellato l originario sedime fluviale. 44
45 Carta Geomorfologica L area si caratterizza per la presenza generalizzata di rocce affioranti in buone condizioni di conservazione e con disposizione favorevole delle proprie strutture rispetto al pendio. Nella zona dei campi sportivi esistono aree dove la disposizione delle strutture risulta sfavorevole e una in particolare dove le rocce si presentano in scadenti condizioni di conservazione e fratturate (porzione a nord-est del campo da calcio). Fonte documentale: Descrizione fondativa del PUC
46 Carta della suscettività al dissesto Suscettività al dissesto L area presenta una suscettivitàmedio bassa. Sono presenti rilevanti riporti artificiali intravallivi lungo tutta l estensione del sedime su cui insistono gli edifici del complesso militare. Nella parte alta della valle sono presenti forme di erosione dovute a ruscellamento diffuso delle acque piovane. A nord-ovest del campo sportivo è presente un fronte di frana attivo. Fonte documentale: Cartografia del Piano di Bacino 46
47 Carta del rischio geologico Carta del rischio geologico L area della caserma Gavoglio presenta aree caratterizzate da rischio medio e molto elevato (queste in particolare sui bordi esterni). Il Piano non prevede interventi idraulici sul rio Lagaccio (Cfr Carta degli interventi). Fonte documentale: Cartografia del Piano di Bacino 47
48 Zonizzazione geologica Zonizzazione Geologica L area della caserma Gavoglio presenta aree caratterizzate da suscettività parzialmente condizionata(b) e, in alcuni casi, limitata (C e D) Aree B) presentano condizionamenti eliminabili con interventi di piccola o media difficoltà e onerosità. Aree C) le condizioni riscontrate in fase di rilevamento alla scala di P.U.C. pongono alcune limitazioni nterpretative, connesse appunto alla scala di esecuzione delle indagini; tuttavia nelle linee generali non esistono le premesse per l'insorgere di limitazioni significative nei riguardi del territorio. Aree D) le condizioni rilevate alla scala di P.U.C. pongono in evidenza criticità di una certa rilevanza. Fonte documentale: Cartografia del PUC
49 Carta Idrogeologica Tutta l area del Lagaccio presenta ampie zone di ammassi rocciosi caratterizzati da bassa permeabilità per fessurazione, in buona parte resi impermeabili dalle successive edificazioni. In corrispondenza dei riporti su cui insistono gli edifici centrali del complesso della caserma Gavoglio troviamo terreni variamente permeabili per porosità. Il rio Lagaccio è classificato di tipo 4 in base alla gerarchizzazione di Strahler. (Cfr. Relazione Generale al Piano di Bacino Ambito 14) Fonte documentale: Descrizione fondativa del PUC
50 Carta dello Stato dei Corsi d Acqua Il rio Lagaccio scorre, tombinato, sotto i sedimi di molti edifici, tra i quali l ex proiettificio, gli ex alloggi della caserma, edifici residenziali lungo via del Lagaccio. Esso è inoltre interferito dal fascio di binari ferroviari e dal tracciato della metropolitana che passa nella zona di Principe. Fonte documentale: Studi per il Piano Regolatore Generale del
51 Carta dello Stato dei Corsi d Acqua Il rio Lagaccio, nella parte a monte, scorre libero e riceve il deflusso del ruscellamentoda acque meteoriche proveniente dai ripidi versanti del Peralto, prima di essere tombinatoin prossimità del sedime del lago artificiale. Fonte documentale: Studi per il Piano Regolatore Generale del
52 Idrografia della valle del Lagaccio vista aerea Rio Granarolo Rio Lagaccio Rio Lagaccio Rio dei Cinque Santi Programma di Valorizzazione del Compendio EX CASERMA GAVOGLIO Comune di Genova - Direzione Patrimonio e Demanio - Settore Progetti Speciali Fonte fotografica: Bing Maps 52
53 I rii della valle del Lagaccio Lago artificiale Rio dei Cinque Santi Rio Lagaccio Rio Lagaccio Rio Granarolo Via del Lagaccio Planimetria storica della caserma Gavoglio dove sono evidenziati i rii che, tombinati, scorrono nel sottosuolo della valle e sono spesso interferiti dalle costruzioni realizzate successivamente al loro tombinamento. Originale della planimetria conservato presso il Primo Reparto Infrastrutture del Ministero della Difesa -Torino. 53
54 I rii della valle del Lagaccio Il rio Lagaccio si congiunge con il rio Sant Ugo poco prima di sfociare in mare, in corrispondenza di Ponte dei Mille (stazione marittima). Per la quasitotalitàdelpercorsoilrio Lagacciorisultatombinato (non lo è il tratto montano). Le canalizzazioni sono state realizzate in tempi successivi e con modalità costruttive eterogenee. Nei rivi, oltre alle acque bianche, hanno recapito anche i collettori della rete fognaria nera e mista delle aree urbanizzate che attraversano; ciò ha modificato la funzione originale e il regime idraulico degli alvei trasformandoli in veri e propri collettori fognari principali. La superficie complessiva del bacino risulta completamente urbanizzata con l esclusione della parte superiore del bacino del rio Lagaccio. 54
55 Aspetti idrogeologici: la normativa Il rio Lagaccio è classificato quale corso d acqua significativo, pur non essendo ad oggi indagato. Esso raccoglie le acque di altri rivi significativi defluenti dalla parte alta della valle, a partire dall area di forte Sperone e, più in basso e più a ovest, dalla zona di Granarolo e di Oregina. IlPianodiBacino-D.L.180/98-Ambito14 Regolamento Regionale 3/
56 Tombinature e coperture Artt.9e10NormePianodibacinoeArt.8RR3/2011 In generale, non sono ammesse, se non per particolari casi motivati. Per opere esistenti che risultino insufficienti rispetto ai valori di portata di cui al comma 3 del RR 3/2011, deve essere previsto l adeguamento in sede di rinnovo delle concessioni. Tale adeguamento può essere effettuato anche con gradualità, in ragione dei vincoli di urbanizzazione eventualmente presenti, ( ) purchè la porzione effettuata contribuisca ad un significativo miglioramento delle condizioni di deflusso. 56
57 La gestione delle acque meteoriche copertura vegetale: il deflusso superficiale è compreso fra lo 0% ed il 20% del totale della precipitazione. superfici impermeabilizzate: oltre il 90% della pioggia defluisce superficialmente 57
58 La gestione delle acque meteoriche Effetti negativi dell eccessiva impermeabilizzazione del suolo: Alterazione del regime dei corsi d acqua Sovraccarico della rete fognaria Diminuzione della falda acquifera Peggioramento del microclima Aumento dei costi di smaltimento delle acque meteoriche 58
59 La DGC-2014/38 : le linee guida 1. La limitazione delle nuove edificazioni a quelle che si rendano necessarie per assicurare la funzionalità degli interventi di riqualificazione e rispondere alle esigenze di servizio 2. L integrazione del compendio con il contesto insediativo e con gli interventi di riqualificazione in esso avviati o in previsione 3. Il recupero dell edificato storico che costituisce una risorsa per l inserimento di funzioni urbane di qualità compatibili con l ambiente di contesto e nel contempo un segno che rafforza l identità dell insediamento, da concordare con la competente Soprintendenza 4. La ristrutturazione degli edifici esistenti escludendo l introduzione di funzioni attrattrici di traffico, valutando anche possibili interventi di demolizione ai fini di contribuire al miglioramento del microclima e della dotazione di spazi aperti 5. L incremento degli spazi di servizio e/o verdi e la previsione di una rete di percorsi pedonali interni al compendio che connettano il quartiere con il versante a monte, collegandosi con la rete di sentieri che interessano il parco delle Mura ed il sistema centrale delle fortificazioni genovesi 6. Le verifiche e le azioni conseguenti in merito alla bonifica, la messa in sicurezza, la sistemazione geologica e idrogeologica e la regimentazione idrica, necessarie alla riqualificazione ambientale del compendio e del contesto urbano 7. La messa a punto di un sistema di accessibilità adeguato, la realizzazione di spazi di sosta e parcheggio per le funzioni previste nel compendio 59
60 Il PUC
61 Il PUC
62 Il contributo degli Uffici Comunali Mobilità e viabilità Ambiente Urbanistica Servizi a rete Servizi sociali Istruzione Abitazioni Offerta turistico-culturale 62
63 Punti di forza L analisi SWOT Posizione baricentrica (quartiere, città) Possibili relazioni con polarità urbane Prossimità a infrastrutture di trasporto e culturali Ampia disponibilità di spazi dell ex compendio Interesse paesaggistico del quartiere da rivalutare Tessuto sociale relativamente ricco e con un buon mix di età 63
64 L analisi SWOT Punti di debolezza Cesure fisiche nel quartiere e con la città Rete naturale idrica compromessa, in gran parte tombinata Rilevanti costi per la riqualificazione e la bonifica dei terreni Carenza di spazi verdi e pubblici nel quartiere Mobilità difficile (condizioni orografiche e congestione viaria) Prevalenza della funzione residenziale e carenza di servizi 64
65 Opportunità L analisi SWOT Acquisizione del compendio senza oneri per il Comune Distretto di trasformazione strategico per il PUC Possibilità di accedere a finanziamenti e/o incentivi dall UE Possibilità di inserire nuove e innovative funzioni Possibile recupero e trasferimento di S.A. da demolizione Forte motivazione degli abitanti a migliorare la qualità di vita 65
66 L analisi SWOT Minacce Difficoltà a reperire le risorse per attuare gli interventi Perdurare della crisi economica Stasi del mercato immobiliare Necessità di ingenti risorse per effettuare le bonifiche e le opere di messa in sicurezza idro-geologica Eccessivo prolungamento dei tempi di attuazione 66
67 Il contributo dei cittadini Le al progetto preliminare di PUC: Aumentare le dotazioni di verde pubblico e di spazi permeabili all acqua Creare nuovi impianti sportivi Dotare il quartiere di spazi per la sosta veicolare (solo interrati) Demolizione degli edifici non vincolati Migliorare il sistema infrastrutturale (veicolare e pedonale) Non aumentare le volumetrie presenti (possibilmente diminuirle) Recupero degli edifici storici per funzioni appropriate e che non siano attrattrici di flussi veicolari consistenti 67
68 Il contributo dei cittadini Le richieste provenienti dalle Associazioni: Inserimento nella ex caserma di attività al servizio del quartiere Reinterpretare lo spazio dell ex caserma quale polmone verde Inserimento di servizi sociali (es.: asilo nido, spazi aperti, piscina, sale polivalenti per spettacoli e sport, biblioteca, ecc.) Ampliamento di via del Lagaccio Abbassamento del Palazzo Rosso su via del Lagaccio Attirare nuove attività e nuovi utenti del quartiere da altre zone della città 68
69 Condivisione e Verifica dei dati raccolti Amministrazione Comunale Cittadini Sintesi 69
70 Grazie per l attenzione Arch. Anna Corsi Arch. Antonella Colombini Arch. Sonia Zarino Comune di Genova - Direzione Patrimonio e Demanio Settore Progetti Speciali
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