La libera prestazione dei servizi e la libertà di stabilimento nell UE: prospettive ed impatto sulle realtà economiche nazionali e regionali
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1 La libera prestazione dei servizi e la libertà di stabilimento nell UE: prospettive ed impatto sulle realtà economiche nazionali e regionali Prof.ssa Lucia Serena Rossi
2 PROGETTO DI RICERCA Elisa Ambrosini Verso il mercato unico dei servizi professionali europei. Libertà di stabilimento e apertura dei mercati: regole ed eccezioni. Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia L oggetto del mio progetto di ricerca investe il tema dei servizi professionali all interno del mercato unico europeo. In particolare la riflessione si concentrerà sui due grandi temi legati ad un mercato dei servizi che mira ad essere sempre più fruibile ed aperto (dir. 2006/123/CE). PRIMA PARTE Regole e prospettive per il libero stabilimento dei professionisti europei: l impatto della normativa sul mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali. -Diritto di stabilimento, mutuo riconoscimento e direttive settoriali. Verso una maggiore mobilità dei professionisti europei? Questo primo capitolo investirà la dimensione europea della questione relativa al mutuo riconoscimento delle qualifiche professionali, nonché l analisi delle prospettive comunitarie in materia di libero stabilimento dei professionisti europei (dir. 2005/36/CE). -Diritto di stabilimento, mutuo riconoscimento e direttive settoriali. Recepimento effettivo delle indicazioni comunitarie? In questo capitolo si affronta il tema del recepimento delle direttive europee in materia di libero stabilimento e riconoscimento delle qualifiche professionali a livello nazionale (i.e. d.lgs. 6 novembre 2007, n. 206). Si indagheranno quindi i limiti del recepimento e le disposizioni ancora inattuate, comparando poi il sistema italiano con alcuni degli ordinamenti più avanzati in tale ambito. SECONDA PARTE Regole e prospettive per il mercato dei servizi professionali europei: l impatto delle misure regolamentari sulla concorrenza professionale intracomunitaria. -Apertura di mercati, crescita economica e concorrenza tra i professionisti europei. Verso un completamento del mercato unico? La creazione di un mercato unico dei servizi professionali e la conseguente crescita economica che ne deriva, passa anche attraverso l apertura di tale mercato e la facilitazione all accesso a tali servizi. L obiettivo che si pongono le istituzioni europee è, dunque, quello di perseguire la strada di una sempre maggiore apertura dei mercati professionali, così da raggiungere un più alto livello di concorrenza, tale che possa tradursi in un miglior bilanciamento tra costo e qualità dei servizi offerti agli utenti. -Apertura di mercati, crescita economica e concorrenza tra i professionisti europei. Verso un adeguamento del sistema italiano agli standard europei? A livello interno la materia si presta a uno studio dinamico delle evoluzioni e dei processi di liberalizzazione al momento in atto. In questo momento storico di particolare importanza per la materia, questa sezione vedrà l analisi del sistema italiano e dei suoi limiti rispetto alle prescrizioni comunitarie (particolare attenzione sarà riservata al ruolo degli ordini professionali, ai tariffari imposti e ai vincoli all esercizio della professione in forma societaria).
3 Erika Bertazzo I Servizi Sociali Università degli Studi di Ferrara PROGETTO DI RICERCA Il progetto ha ad oggetto la tematica dei servizi sociali a livello europeo, nazionale e soprattutto regionale. La finalità della ricerca è in primis comprendere quale sia il ruolo dell Unione Europea nel welfare locale, o meglio, nell organizzazione dei servizi sociali a livello regionale. In particolare, PRIMA PARTE -Normativa e giurisprudenza europea sui servizi sociali. -Direttiva servizi (detta anche Bolkestein 2006/123/CE) e regime delle esclusioni: distinzione tra servizi di interesse economico generale e servizi non economici di interesse generale. -Cambiamenti introdotti dal Trattato di Lisbona del Servizi sociali, concorrenza e aiuti di stato: ricostruzione del quadro generale. -Crisi economico-finanziaria: prime e/o ipotizzabili conseguenze nel welfare locale e nelle scelte di politica sociale. SECONDA PARTE -Analisi della normativa nazionale (in particolare d.lgs. 59/2010) e regionale sui servizi sociali; problemi posti dalla trasposizione della normativa europea e dal coordinamento tra questa e le regolamentazioni statali e delle autonomie locali. -Ruolo istituzionale ed economico/finanziario dell Unione Europea nel welfare locale e nell organizzazione dei servizi sociali a livello regionale. In particolare: contraddizioni e coerenze tra dimensione sociale, concorrenzialità e interventismo pubblico. -Welfare locali a confronto: le diverse esperienze delle (o di alcune) regioni italiane. -In particolare: fornitura efficiente e non discriminatoria dei servizi sociali al cittadino. TERZA PARTE -Servizi sociali in Emilia Romagna. Normativa regionale. -Rapporto tra Pubblica Amministrazione Regionale e cittadino/utente in materia di servizi sociali. -Fornitura pubblica dei servizi sociali e fornitura di servizi pubblici ad opera dei privati. -Un settore particolare: la non autosufficienza. La cura dei disabili e degli anziani: ruolo del privato - la famiglia in particolare e il terzo settore e delle istituzioni pubbliche. Normativa esistente in materia e servizi della Regione Emilia Romagna.
4 Federico Ferri Circolazione dei servizi e green economy: l impatto delle politiche comunitarie a livello nazionale e regionale Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Parma DI CHE SI TRATTA? Il progetto consiste in un analisi giuridica dell evoluzione della green economy nel quadro della libera circolazione dei servizi in materia ambientale. QUAL È L OGGETTO DELLA RICERCA? La ricerca avrà ad oggetto la green economy, intesa come nuovo approccio economico che considera le ricadute ambientali, ed i relativi servizi. Alla luce di ciò, l obiettivo finale sarà tracciare un quadro esaustivo della situazione nella Regione Emilia Romagna. COME SI SVILUPPERÀ IL LAVORO? L analisi sarà suddivisa in due parti: nella prima saranno studiati gli aspetti giuridici più significativi emersi in ambito internazionale e comunitario; nella seconda verranno analizzate l attuazione delle politiche comunitarie in Italia ed i conseguenti effetti sull Emilia Romagna. Parte I Livello sovranazionale: linee guida e vincoli - L esigenza mondiale di un nuovo modello di crescita per il contenimento dei cambiamenti climatici. L analisi muoverà dall esame dagli indirizzi dettati dalle Conferenze Internazionali sui Cambiamenti Climatici. L idea di base è che il diritto all ambiente deve essere garantito anche attraverso la partecipazione di molteplici attori allo sviluppo di un modello di crescita sostenibile che consenta di ridurre drasticamente l effetto dei cambiamenti climatici. - Le recenti politiche ambientali comunitarie e l evoluzione della green economy nel mercato dei servizi. L Unione Europea, conscia di questa necessità, sta elaborando una politica ambientale finalizzata a promuovere la green economy e ad allargare il mercato dei servizi «green». Le iniziative promosse sono numerose hanno come fulcro la strategia «Europa 2020». Parte II Livello nazionale: adattamento ed effetti - La ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni e l adattamento alle politiche ambientali comunitarie. La situazione italiana è stata caratterizzata da un acceso dibattito sul riparto interno delle competenze in materia di ambiente. In base alle delimitazioni individuate principalmente dalla Corte Costituzionale, Stato e Regioni si stanno attivando per attuare le politiche ambientali comunitarie. - Gli effetti della legislazione ambientale europea sui servizi «green» in Emilia Romagna. Per la Regione Emilia Romagna tutto questo comporta due aspetti fondamentali: costi, rappresentati dall adattamento a tali politiche, e benefici, derivanti dalla possibilità di investire, grazie ai finanziamenti dell Unione Europea, in un settore potenzialmente redditizio come quello dei servizi di green economy.
5 Carlo Tovo La regolamentazione europea dei servizi a rete Università di Bologna - CIRDE DI CHE SI TRATTA? sono quell insieme di attività la cui prestazione e regolamentazione viene veicolata attraverso un infrastruttura organizzata a rete, come le attività di fornitura di gas, d acqua, di energia, i trasporti, i rifiuti, i servizi postali, le telecomunicazioni; QUAL È L OGGETTO DELLA RICERCA? Oggetto di analisi sono i tre servizi a rete dal carattere trans-europeo, quali energia e gas, trasporti e telecomunicazioni; campi fondamentali in cui si confrontano progetti di infrastrutturazione, sforzi di liberalizzazione e restrizioni normative, che coinvolgono tutti i livelli legislativi ed interessano le competenze normative concorrenti affidate alle regioni dall articolo 117, comma 3 Costituzione, anche in virtù dell esclusione dall armonizzazione legislativa imposta dalla direttiva servizi 123 del 2006; COME SI SVILUPPERÀ IL LAVORO? L analisi si concentrerà su due temi fondamentali: quello della disciplina giuridica di tali servizi e quello delle forme organizzative ed istituzionali che caratterizzano lo sviluppo di reti infrastrutturali pan-europee, che si ritrovano in entrambe le parti in cui si suddivide il progetto di ricerca, l una dedicata alla disciplina della rete nel contesto dell Unione e l altra relativa alle tre forme principali di reti trans-europee di servizi: Parte I - La disciplina della rete nell Unione Europea: Definizione e disciplina giuridica della rete: l analisi si incentrerà su due termini fondamentali: il primo è quello relativo alla definizione ed evoluzione storica del concetto di rete, che mira a presentare i tentativi di definizione del concetto di rete e lo sviluppo concettuale e sostanziale dell istituto rete nel contesto europeo; il secondo riguarda invece la disciplina giuridica europea delle reti, nel contesto UE (Hard Law - Trattati e diritto comunitario derivato - e Soft law), degli Stati membri e delle Regioni; Regolazione, organizzazione e coordinamento delle reti: nel contesto dell Unione Europea, si analizzeranno tre aspetti essenziali inerenti della disciplina delle reti trans-europee: la creazione, l organizzazione e le regolazione, con attenzione alle istituzioni coinvolte (amministrazione diretta vs delegazione), al contracting-out e alle partnership pubblico-privato; rispetto agli Stati membri e alle Regioni, invece, i due parametri essenziali saranno costituiti dal ruolo delle autorità indipendenti di regolazione e da disciplina e governance delle dinamiche pubblico-privato; Parte II Le reti trans-europee di servizi (energia e gas, telecomunicazioni e trasporti) Regime giuridico dei servizi a rete: sistematizzazione, comparazione ed analisi delle disciplina relativa alla prestazione e alla gestione dei principali servizi infrastrutturati in reti trans-europee; punti di riferimento i termini di accesso al mercato, i prezzi dei servizi, la disciplina delle concessioni, i finanziamenti, con particolare riguardo al ruolo della soft law (comunicazione energia 2020, Libro bianco e libro verde sullo spazio unico europeo e le reti trans-europee dei trasporti, prop. di regolamento sulle reti trans-europee di telecomunicazioni), della disciplina di diritto derivato (regolamenti 1227/2011, 1233/2010, 663/2009, 680/2007, direttive 2009/72 e 2009/73, 2008/92), e al recente decreto legislativo 1 giugno 2011, n. 93; Istituzioni ed organizzazione delle reti trans-europee di servizi: ricognizione e analisi degli aspetti organizzativi ed istituzionali che caratterizzano lo sviluppo di una rete infrastrutturale sovranazionale, fisica e giuridica, ed il ruolo che nuove istituzioni amministrative quali le agenzie europee (esecutive: TEN-T EA, o di regolazione: ACER, ERA, ENISA, EUSC, IT agency, BEREC) e nazionali sono chiamate ad esercitare;
6 Andrea Usai L impatto delle regole relative alla libertà di stabilimento su taluni settori produttivi che operano in regime di concessioni pubbliche Università di Bologna - CIRDE Una problematica molto attuale, scottante e controversa Si tratta del rapporto tra libertà di stabilimento (art. 49 TFEU), giurisprudenza della Corte di Giustizia, Direttiva Bolkestein (Direttiva 2006/123) e tutti quei servizi che oggi in Italia sono gestiti attraverso lo strumento della concessione, tra cui ci sono: 1.Concessioni demaniali marittime (art. 37 Cod. Nav.) 2.Le concessioni attraverso cui operano gli ambulanti (es. mercati, edicole, ecc) Il progetto di ricerca intende: 1.Affrontare la problematica inserendola all interno della disciplina della libertà di stabilimento così come stabilita dalla giurisprudenza UE e dal trattato 2.Verificare quale possa essere l impatto della Direttiva Bolkestein 3.Offrire soluzioni su come Stato e Regioni possano riordinare la disciplina rispettando il Diritto UE 4.Verificare, nel caso in cui l Italia non recepisse correttamente la direttiva, la possibile violazione delle norme sulla concorrenza (art. 101 TFEU) o in materia di aiuti di Stato (art.107 TFEU)
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