TRADING SYSTEM N.08 MAGIC BREAKOUT

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1 TRADING SYSTEM N.08 MAGIC BREAKOUT 1.1 Introduzione Il MagicBreakout è un trading system che si propone di anticipare le accelerazioni di prezzo di un cross valutario cercando però di limitare al minimo i falsi segnali che si generano in prossimità del superamento di livelli 'importanti' di prezzo, soglie psicologiche superate le quali cambieranno le aspettative degli operatori del mercato. Il sistema è molto semplice e facilmente adattabile al proprio modo di operare, basta seguire poche facili regole per poter entrare nel mercato prima che la massa degli investitori arrivi portando i prezzi a nuovi livelli di ipercomprato ( o ipervenduto), da cui poi scatteranno le correzioni, leggi ritracciamenti, dati dalle prese di beneficio dei 'large traders', ossia da banche e fondi. L'eterno dilemma dei traders che operano sui cross valutari specialmente con operazioni infra giornaliere e quindi con orizzonti temporali brevi (con grafici a 5,15, 30 minuti per intenderci) è capire che strategia adottare in seguito alla violazione di un supporto o una resistenza importante, ossia quei limiti di prezzo che hanno compresso il cross all'interno di un canale più o meno ampio per un periodo di tempo rilevante. In pratica la domanda è che direzione prenderà il prezzo dopo che si registra un nuovo massimo o un nuovo minimo fuori o sui limiti dell'intervallo di quotazione. In parole povere ci chiediamo se il prezzo ha rotto una volte per tutte la resistenza al rialzo, o il supporto al ribasso, oppure si è trattato di falsa rottura e quindi il prezzo continuerà ad oscillare all'interno del canale precedente. 1.2 I falsi breakout Normalmente la stragrande maggioranza degli 'high frequencencies traders', ossia chi fa molte operazioni al giorno, tende a piazzare una sorta di rete, costituita da due ordini tipo OCO (one cancel other, ossia una volta eseguito uno, l'altro viene cancellato), su due differenti livelli di prezzo. Nel caso per esempio di un nuovo massimo su una resistenza importante piazzano un ordine di acquisto buy ad una manciata di pips sopra la resistenza e un ordine di vendita sell ad una manciata di pips sotto la stessa resistenza. In questo modo se il prezzo supera la resistenza del canale e tocca il prezzo d'entrata buy, entreranno long sfruttando con un trailing profit la corsa verso nuovi massimi, e l'ordine di vendita verrà cancellato. Viceversa se il prezzo ritraccia e si allontana dalla resistenza superando il livello del prezzo d'entrata sell, entreranno short sfruttando con un

2 trailing profit la discesa verso il supporto del canale o anche più sotto, e l'ordine long verrà cancellato. Stessa situazione, ma capovolta, nel caso di un nuovo minimo sotto il supporto del canale. In questo caso piazzeranno un ordine OCO di vendita una manciata di pips sotto il nuovo minimo e uno di acquisto una manciata di pips sopra il supporto. Questa strategia che ad una prima analisi sembra molto efficace, deve poi fare i conti con l'operatività di chi magari non è molto più furbo di noi piccoli traders ma in compenso ha molti più soldi da investire; senza ombra di dubbio questa maggiore potenza di fuoco in un mercato dominato dai soldi e dalle regole dei mercati dettate dall'incontro tra domanda ed offerta, lo mette in una posizione di netto vantaggio. Stiamo parlando dei large traders, rappresentati dalle banche d'investimento e dai fondi di investimento speculativi. E infatti il più delle volte cosa accade? Nel caso di un rialzo, dopo che il prezzo viola la resistenza e prende il mio ordine d'acquisto, sale per altre pips prima di crollare fino ad andare a prendere lo stop che avevo cautamente piazzato ad esempio 20 pips sotto la resistenza. Oppure, nel caso di un ribasso, dopo che il prezzo viola il supporto e prende il mio ordine di vendita, scende per altre pips e poi inizia ritracciare fino ad andare a prendere lo stop che avevo piazzato magari 20 pips sopra il supporto. Questi sono i così detti falsi breakout, o rotture, e sono il pane quotidiano di chi opera con i cross valutari, piccole e grandi fregature con cui dobbiamo fare i conti tutti i giorni. 1.3 I large traders Ma perché questo accade e cosa c'entrano i large traders? E' semplice quanto banale. Supponiamo che io sia un large trader, o meglio un trader che opera per conto di una grossa banca d'investimento che genera profitti sia con investimenti di lungo periodo, o di posizione, sia con operazioni speculative infra giornaliere. Inoltre il capitale che mi mette a disposizione la banca per cui lavoro mi permette di fare ordini di qualche migliaio di contratti standard. Se un contratto standard vale poniamo ,00, mille contratti avranno un controvalore di cento milioni di euro, ma poiché il mio broker ECN mi offre una leva 1:10, mi occorreranno solo dieci milioni di euro per operare, somma alla portata anche di una banca o di un fondo di piccole dimensioni. Quindi poniamo che il prezzo nel momento in cui decido di operare si trovi in prossimità di una resistenza importante, cosa facilmente visibile sia dai grafici, in quanto quel livello di prezzo non viene superato da un apprezzabile periodo di tempo pur dopo diversi tentativi, sia dal book degli ordini, in quanto sono presenti ordini di acquisto solo sui livelli superiori di tale resistenza, costituiti per la maggior parte da ordini stop dei ribassisti e dagli ordini pendenti degli small traders che hanno gettato la rete. Allora piazzerò il mio ordine a mercato per mille contratti, qualche decina di pips sotto la resistenza, ottenendo un immediato rialzo del prezzo come diretta conseguenza del fatto che un tale quantitativo di contratti in acquisto non incontra un numero sufficiente di venditori a quel determinato livello di prezzo. Appena il prezzo salendo incontra sia gli ordini stop dei ribassisti, o di coloro che scommettevano in un rientro del prezzo nel canale, sia gli ordini rialzisti delle reti piazzate dai piccoli traders, inizio a chiudere tutte le posizioni long.

3 Da quel momento non essendoci più offerte di vendita di quelle dimensioni sul mercato, il prezzo si ferma e man mano che incontra offerte di acquisto ai livelli inferiori inizia a scendere, mentre io, come bravo trader istituzionale, mi sfrego le mani per quei trenta pips sicuri guadagnati senza tanto sforzo. E' come togliere il ciuccio ad un neonato, facile facile. Trenta pips che con mille contratti sull'euro-dollaro valgono ,00 euro e che per me, supponendo che la banca mi riconosca anche solo l'1% di provvigioni sui profitti conseguiti, sono circa duemila euro extra, fatti tra l'altro in pochi minuti! Immaginatevi ora quante operazioni di questo tipo i traders alle dipendenze di banche e fondi di investimento possono fare nell arco di una seduta di borsa, considerando il fatto che i cross si muovono di pips al giorno e tenendo anche conto che questi operatori quando decidono di sfruttare queste favorevoli (per loro) situazioni di mercato agiscono quasi sempre all'unisono. 1.4 Costruzione del trading system Una volta capito perché le false rotture siano più frequenti di quelle autentiche, torniamo al nostro trading system e cerchiamo di capire come ci permette di sfruttare questi movimenti di prezzo a nostro vantaggio. In pratica il sistema non solo ci fa entrare in posizione prima che avvenga il movimento di prezzo, quindi sotto o sopra il supporto o la resistenza e in concomitanza con le posizioni aperte dai large traders, ma ci permette anche o di uscire prima che avvenga il ritraccio, se avverrà, o di sfruttare tutto il movimento se il movimento dovesse continuare. Insomma l'uovo di colombo del trader. Per riuscire in questo intento il MagicBreakout utilizza solo due indicatori di analisi tecnica, una media mobile esponenziale e l'oscillatore CCI, Commodity Channel Index. Vediamo ora in dettaglio cosa sono a cosa servono. La media mobile è un indicatore di tendenza che ci permette di individuare la tendenza del corso dei prezzi 'depurata' dal rumore, ossia dalla volatilità che sui grafici è ben visibile dal movimento a zig zag delle barre di prezzo. La media mobile viene calcolata facendo la somma dei prezzi di chiusura di un cross per un numero X di periodi di tempo e poi dividendo questa somma per X. Si intende quindi per una media mobile a 9 giorni il risultato della sommatoria dei prezzi di chiusura in 9 giorni diviso per 9. Le medie mobili a breve termine risponderanno velocemente al cambiamento del prezzo, mentre quelle a lungo termine avranno una reazione molto più lenta. Esistono diversi tipi di media mobile, quella semplice (sma) appena esposta, la media esponenziale (ema) e la media ponderata (wma). La media mobile più utilizzata in analisi tecnica è sicuramente quella esponenziale, per via del suo processo di calcolo che la rende più reattiva alle variazioni di prezzo più recenti dell'intervallo temporale preso a riferimento. Questo tipo di media mobile è molto simile alla media semplice, l'unica differenza consiste nel fatto che il peso dei prezzi di chiusura è diverso: un prezzo di chiusura influirà maggiormente più ci avviciniamo alla data attuale, mentre influirà in modo minore se più lontano nel tempo. Questa caratteristica conferisce alla media mobile esponenziale una reattività maggiore rispetto a quella semplice. Le medie esponenziali a 12 ed a 26 giorni sono sicuramente le più popolari e vengono

4 utilizzate anche nella costruzione di importanti indicatori il MACD ed il PPO. Mentre medie più lunghe a 50 e a 200 giorni sono invece usate come indicatori di trend a lungo termine. Il MagicBreakout utilizza tre medie mobili esponenziali a 34 periodi, calcolate rispettivamente sui massimi, sulle chiusure e sui minimi. Il risultato visivo della presenza delle tre medie sui grafici è rappresentato da tre linee sovrapposte che formano un canale, che si muove sotto, dentro o sopra il prezzo come un'onda. Pertanto identificheremo le tre linee come onda alta, onda di mezzo e onda bassa. Cosa rappresenta questo canale? Il canale tecnicamente rappresenta i livelli medi dei valori di massimo, chiusura e minimo relativi agli ultimi 34 periodi del time-frame preso in considerazione e il suo scopo è quello di rappresentare graficamente quel range di prezzi all'interno del quale il cross si muove in maniera laterale. Graficamente, durante forti movimenti di prezzo, la curva dei prezzi tenderà ad uscire dalle onde, sopra o sotto a seconda di un rialzo o di un ribasso, per incrociare nuovamente le onde quando la forza del movimento andrà ad esaurirsi. In linea di massima si entrerà long quando l'ultima candela di quotazione apre sopra la media alta dell'onda, mentre si entrerà short quando l'ultima candela di quotazione apre sopra la media bassa dell'onda. Analizzando però i grafici su una serie temporale sufficientemente lunga, notiamo però che spesso il prezzo pur uscendo dall'onda, non ha la forza sufficiente per proseguire il movimento in atto, e va a ritracciare dopo poche candele successive i livelli di partenza. Quindi utilizzando solo le tre medie come indicatore di ingresso restiamo comunque esposti alla presenza di falsi segnali. Per ovviare a questo inconveniente andremo ad utilizzare un oscillatore che misuri la bontà del movimento in atto come filtro per limitare le false rotture. L'oscillatore utilizzato dal MagicBreakout e il CCI. L indicatore CCI, acronimo di Commodity Channel Index, è molto utilizzato nel Forex dato che ci consente di misurare la deviazione del prezzo dal prezzo statistico medio. L indicatore CCI può assumere sostanzialmente due diversi valori. Qualora questo indicatore sia alto, allora il prezzo attuale è molto più elevato rispetto alla media. Al contrario, se il valore di questo indicatore è basso, allora significa che il prezzo attuale di mercato è più basso della media. Per poter usare praticamente il CCI è possibile utilizzare due diverse tecniche. La prima consiste nel trovare una divergenza tra i valori che sono indicati dal CCI stesso e il prezzo reale di mercato. Nello specifico, la divergenza si può avere quando i prezzi segnano continuamente dei nuovi massimi o dei nuovi minimi, mentre i valori indicati dal CCI non seguono lo stesso andamento, relativamente al massimo e al minimo. Se, quindi, i valori del CCI scendono mentre i prezzi salgono, o viceversa, allora c è una divergenza che potrebbe indicare, con molta probabilità, una inversione dell andamento del prezzo. La seconda tecnica consiste nell usare l indicatore CCI come un indicatore di ipercomprato o di ipervenduto. Di solito, infatti, i prezzi variano tra un valore compreso tra +100 e -100 del valore del CCI. Quando il valore del CCI si trova al di sotto di -100, allora siamo in una situazione di ipervenduto, pertanto con molta probabilità il trend è destinato a salire. Se invece l indicatore del CCI si trova al di sopra di +100, allora siamo in una situazione di ipercomprato, dunque il trend molto probabilmente è destinato a scendere. Usare questo indicatore è alquanto semplice. Il MagicBreakout utilizza il CCI a 20 periodi (20,0) e si serve di entrambe le tecniche d'uso di questo indicatore per filtrare i segnali dati dall'uscita del prezzo dalle tre medie.

5 1.5 I segnali operativi Il segnale di ingresso long si avrà solo e soltanto se il prezzo quota sopra l'onda alta e il valore del CCI si trova sopra +100, facendo attenzione che non abbia toccato questo valore o un valore più basso nelle ultime cinque candele di prezzo. Viceversa di avrà un ingresso short solo e soltanto se il prezzo quota sopra l'onda alta e il valore del CCI si trova sotto -100, facendo attenzione che non abbia toccato questo valore o un valore più basso nelle ultime cinque candele di prezzo. La regola delle cinque candele precedenti è fondamentale per evitare di entrare in posizione quando l'oscillatore presenta delle divergenze, indice come abbiamo detto di indebolimento e quindi possibile inversione del trend in atto. 1.6 Gestione della posizione Vediamo ora come viene gestita la posizione dopo il segnale di ingresso e relativo eseguito dell'ordine. In caso di apertura long possiamo posizionare lo stop, ossia il limite di perdita, ad un livello di prezzo coincidente con l'ultimo minimo quotato dal cross sotto il livello dell'onda inferiore o sul livello dell'onda bassa. Mentre per operazioni short, potremo posizionare lo stop ad un livello di prezzo coincidente con l'ultimo massimo quotato dal cross sopra il livello dell'onda superiore o sul livello dell'onda alta. Il sistema oltre ad un livello di stop prefissato, permette di impostare un sistema di trailing profit, ossia degli obbiettivi di profitto dinamici. Il calcolo del prezzo obiettivo si basa sulle tecniche di proiezione del prezzo che vengono generalmente calcolate nelle rotture di pattern grafici quali triangoli e cunei. Una volta misurata l'ampiezza dell'ultimo swing che ha generato il segnale di ingresso, costituito dai valori di massimo e di minimo assoluto che il prezzo ha segnato prima dell'uscita dall'onda, si calcolano le estensioni di Fibonacci su questo movimento, rispettivamente del 123,6% e del 161.8%. I rispettivi livelli di prezzo calcolati dai ritracciamenti possono essere utilizzati come obiettivi di profitto. La gestione della posizione lascia comunque ampi margini di manovra, infatti possiamo seguire diverse tecniche a seconda del nostro modo di operare: Lasciare la posizione aperta finchè il prezzo non rientra nell'onda, alta media o bassa a scelta dell'operatore. Spostare il trailing profit seguendo le estensioni di Fibonacci del movimento di swing che ha generato il breakout (161.8% % %..) Chiudere ad un livello di profitto prefissato, ad esempio ad 123.4% o 161.8%. In ogni caso la posizione andrà comunque chiusa quando il prezzo rientra sull'onda bassa nel caso di operazioni long o sull'onda alta nel caso di operazioni short ( dove in genere viene posizionato lo stop) e quando l'indicatore CCI esce dai valori di ipercomprato,> +100, o viceversa dai valori di ipervenduto, <-100, per operazioni short.

6 1.7 Esempi pratici Vediamo ora un esempio pratico sulle ultime due sedute di quotazione dell'eur/usd, con un grafico a 15 minuti. Trading A Il segnale scatta alle della seduta del , con il prezzo che si porta sotto l'onda e l'indicatore CCI che segna Entriamo short sull'apertura della prima candela dopo il breakout a e piazziamo lo stop in coincidenza dell'onda alta a quota Andiamo poi a calcolarci le estensioni di Fibonacci del movimento di swing precedente ( ). Quando il prezzo tocca il secondo obiettivo a quota (Fibo 161.8%), chiudiamo la posizione con 26 pips di gain. Trading B Il segnale arriva alle 19.15, con il prezzo che si porta sotto l'onda e l'indicatore CCI che segna Entriamo short sull'apertura della prima candela dopo il breakout a quota , piazzando lo stop in coincidenza dell'onda alta a quota Andiamo poi a calcolarci le estensioni di Fibonacci del movimento di swing precedente ( ). Quando il prezzo tocca il primo obiettivo a quota (Fibo 123.6%), chiudiamo la posizione con 10 pips di gain.

7 Trading C Il segnale arriva alle del , con il prezzo che si porta sotto l'onda e l'indicatore CCI che segna Entriamo short sull'apertura della prima candela dopo il breakout a quota , piazzando lo stop in coincidenza dell'onda alta a quota Andiamo poi a calcolarci le estensioni di Fibonacci del movimento di swing precedente ( ). Quando il prezzo tocca il secondo obiettivo a quota (Fibo 161.8%), chiudiamo la posizione con 15 pips di gain. Il prezzo però dopo è risalito fino all'onda centrale, senza quindi prendere il nostro stop, e poi è crollato fino a raggiungere quota (Fibo 323.6%). In tal caso avremo fatto 45 pips. Trading D Il segnale arriva alle del , con il prezzo che si porta sopra l'onda e l'indicatore CCI che segna Entriamo long sull'apertura della prima candela dopo il breakout a quota , piazzando lo stop in coincidenza dell'onda bassa a quota Andiamo poi a calcolarci le estensioni di Fibonacci del movimento di swing precedente ( ). Quando il prezzo tocca il secondo obiettivo a quota (Fibo 161.8%), chiudiamo la posizione con 26 pips di gain. Il prezzo però dopo è salito ancora fino a raggiungere quota (Fibo 276.4%). In tal caso avremo fatto 58 pips. 1.8 Personalizzare il trading system Il MagicBreakout è un trading system che si presta ad essere utilizzato con successo su tutti i timeframes temporali, dai 5 minuti a periodi più lunghi come il giornaliero o il settimanale. Una volta comprese a fondo le regole del sistema si potrà provare a personalizzarlo adattandolo alle proprie esigenze. Per esempio i traders più bravi potranno provare a modificarne il campo di utilizzo sia allungando la serie temporale delle medie che compongono l'onda, magari utilizzando quelle a 50, 100 o 200 periodi, allargando cosi il canale di inoperatività; oppure utilizzando medie più brevi per rendere il sistema più reattivo alle minime variazioni dei prezzi, tenendo però bene in mente che in questo modo aumenteranno i falsi segnali. Oppure si possono utilizzare in luogo del CCI, oscillatori più reattivi a condizioni di mercato in trading range come lo stocastico o l'%williams, tanto per citare i più noti. 1.9 Conclusioni e raccomandazioni In conclusione tengo a ricordare che un buon trading system da solo non basta per fare guadagnare soldi nel lungo periodo, ma occorre dotarsi di un ottimo sistema di money management, che vuol dire dotarsi un capitale sufficientemente dimensionato per poter sostenere una serie negativa di perdite consecutive. Per ottimo intendo dire che dovete essere pronti a sostenere anche venti perdite consecutive prima di andare in margin call, ovvero ricevere un avviso dal vostro broker per fondi insufficienti. Questo non vuol dire avere per forza tanti soldi da investire, ma vuol dire dimensionare i contratti in base al proprio portafoglio e alla propria disponibilità finanziaria. La maggior parte dei broker che consentono l'operatività sul mercato delle valute offrono al cliente la possibilità di operare con contratti di diverse dimensioni, standard, mini e micro, i cui margini, a seconda della leva, variano. Per esempio sull'eur/usd si va dai ai 10$, e il valore di ogni pips varia da $10 a $ 0,1. In pratica ogni tasca può permettersi di subire

8 venti perdite consecutive scegliendo una dimensione del contratto adeguata al portafoglio a disposizione. Ultimo ma non meno importante, fate attenzione alla gestione del rischio, ossia al rapporto tra limite di perdita e obiettivo di profitto per operazione, mai scendere al di sotto di 1:2, ossia se rischio 10 pips è per guadagnarne minimo 20. L'ideale sarebbe un rapporto di 1:3. Al contrario sperare di poter utilizzare un ratio di 1:10 o superiore, vi espone alla certezza matematica di farvi prendere gli stop quasi sempre. Il segreto del successo sui mercati finanziari non è ne la bravura ne la fortuna, ma la disciplina. Disciplina significa che fatto proprio un sistema di trading, bisogna applicarne le regole senza mai cambiarle, evitando ogni tipo di condizionamento esterno che ci possa per esempio far togliere uno stop per eccessiva sicurezza sul trend in atto, o peggio aprire una posizione senza attendere la conferma di tutti i segnali. Queste azioni non fanno altro che annullare qualsiasi vantaggio che un buon sistema offre sulla distribuzione probabilistica degli eventi sfavorevoli. Buon trading.. Graper 71.

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