Posizionamento implantare in siti edentuli da + di 12 mesi. Zona frontale della mandibola edentula atrofica
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- Albana Grandi
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2 INDICE 1 SISTEMA IMPLANTARE IHT BI-IMPLANT 1 pag 2 STRUMENTI PER LA PREPARAZIONE DEL SITO IMPLANTARE 2 Correlazione tra marcatura laser e preparazione del sito 4 3 INDICAZIONI E SEQUENZE DI BASE PER LA PREPARAZIONE DEL SITO IMPLANTARE 5 Posizionamento implantare in siti edentuli da + di 12 mesi 3a Osso di tipo D1: compatta spessa e omogenea 6 Zona frontale della mandibola edentula atrofica 3b Osso di tipo D2: compatta porosa, spongiosa spessa a maglie strette 8 Arcata mandibolare frontale e laterale; arcata mascellare frontale (incisale) 3c Osso di tipo D3: compatta porosa e sottile, spongiosa a maglie larghe 10 Zona frontale (latero-canina) dell'arcata mascellare superiore. Zona laterale (molare) dell'arcata mandibolare. 3d Osso di tipo D4: spongiosa a maglie larghe 12 Zona del tuber. 4 PRELIEVO ED INSERIMENTO DELL IMPIANTO 14 5 TRATTAMENTO DEI TESSUTI MOLLI 15 5a Guarigione submucosale 15 5b Guarigione transmucosale 17 6 APPENDICE 18 Confezionamento ed etichettatura
3 1 SISTEMA IMPLANTARE IHT BI-IMPLANT Questo documento rappresenta una guida pratica per il posizionamento chirurgico degli impianti del sistema IHT Bi-Implant. Il successo clinico del sistema IHT Bi- Implant non può prescindere da un ottimale utilizzo della strumentazione chirurgica ad esso dedicata. Questo manuale non è destinato a fornire tutte le informazioni necessarie per un adeguato impiego clinico di un sistema di implantologia dentale, che devono altresì essere acquisite dall'odontoiatra attraverso un'adeguata formazione e pratica clinica. Per una accurata descrizione del sistema IHT Bi-Implant si faccia riferimento al suo catalogo aggiornato. Le viti-impianto del sistema IHT Bi-Implant sono destinate ad essere inserite in siti edentuli della mandibola o della mascella superiore per supportare degli elementi protesici singoli, multipli ed overdentures. L'utilizzo degli impianti IHT Bi-Implant deve avvenire in combinazione con gli strumenti e la componentistica protesica del sistema IHT Bi-Implant. 1 Connessione interna easgonale con spalla a 30 2 Superficie TiPS 1 3 Doppia spira triangolare e trapezoidale 4 Corpo conico 5 Tacche antirotazionali 6 Apice atraumatico Le viti-impianto presentano una geometria conica. Vantaggi: trauma chirurgico ridotto, semplicità e rapidità nell inserimento in osso spongioso, eccellente stabilità grazie alla doppia filettatura. 1
4 2 STRUMENTI PER LA PREPARAZIONE DEL SITO IMPLANTARE FRESA A PALLINA di diametro 2mm: permette di marcare l'osso al punto di emergenza scelto per l'impianto e di forare la corticale. È realizzata in acciaio chirurgico, prevede l'irrigazione interna. Mantenere la velocità della fresa al di sotto dei 600 giri/min. Questa fresa va cambiata spesso perché è soggetta ad una rapida usura. Fig.1 Durata indicativa 1 : 20 utilizzi. FRESA INIZIALE (Tipo Lindemann): la sua funzione è quella di approfondire ed allargare il foro della corticale prodotto mediante la fresa a palla. Il suo utilizzo è previsto prevalentemente in osso di tipo D1, o per correggere iniziali errori di parallelismo. È realizzata in acciaio chirurgico, prevede l'irrigazione interna. Mantenere la velocità della fresa al di sotto dei 500 giri/min. Fig.2 ATTENZIONE: Questo strumento risulta molto aggressivo e quindi va utilizzato con cautela. Durata indicativa 1 : 50 utilizzi. FRESA PILOTA: questo strumento è necessario per determinare la profondità di fresatura (in leggero difetto - vedi figura 6). È realizzata in acciaio chirurgico, prevede l'irrigazione interna, un trattamento di superficie con Nitruro di Titanio (TiN) e le marcature di profondità alle lunghezze di 8, , mm. Velocità di fresatura: giri/min (torque 50 Ncm). Fig.3 ATTENZIONE: È importante controllare meticolosamente la pervietà di tutto il canale per l'irrigazione interna; ogni singolo avanzamento durante la fresatura non deve durare più di 5 secondi, per evitare il surriscaldamento dello strumento ed un eccessivo accumulo dei frustoli ossei tra i taglienti della fresa e nei fori dell'irrigazione interna. La fresa deve pertanto essere spesso ritirata con rapidi movimenti per consentire il dilavaggio ed il raffreddamento della sua superficie (movimento di vai e vieni ). Durata indicativa 1 : 50 utilizzi. 2
5 INDICATORE DI DIREZIONE: realizzato in acciaio chirurgico e dotato di foro per il filo di sicurezza, consente il controllo della parallelizzazione degli impianti durante le fasi di fresaggio del tessuto osseo. Può essere anche usato come repere di controllo radiografico. Fig.4 FRESA A GRADINI: realizzata in acciaio chirurgico, prevede l'irrigazione interna, un trattamento di superficie con Nitruro di Titanio (TiN), la marcatura di profondità e la codifica colore corrispondente al diametro dello strumento. Lo strumento ha 3 lame taglienti e la sua geometria a gradini distribuisce la zona di taglio della fresa lungo tutta la sua lunghezza, evitando sbandieramenti con un sensibile auto-centraggio durante la fresatura. Il trattamento TiN innalza la durezza e la resistenza alla corrosione dell'acciaio chirurgico della fresa ed aumenta inoltre la visibilità della marcatura laser di profondità. Velocità di fresatura: inferiore a 300 giri/min (torque 50 Ncm). Fig.5 ATTENZIONE: Ogni fresa a gradini corrisponde ad una sola lunghezza e diametro di impianto e determina in via definitiva l'affondamento dell'impianto. La tacca di riferimento alta 1,5mm offre la possibilità di scelta dell'affondamento crestale dell'impianto; infatti essa corrisponde esattamente al tratto cilindrico lucido del collo dell'impianto (vedi figura 6). L uso della fresa a basso numero di giri, in combinazione con l'utilizzo dell'irrigazione interna ed esterna e un avanzamento lento ed alternato (movimento di vai e vieni ), risulta di fondamentale importanza per ridurre i rischi di surriscaldamento dell'osso durante la preparazione dei sito implantare. Durata indicativa 1 : 50 utilizzi. ALESATORE: realizzato in acciaio chirurgico, prevede un trattamento di superficie con Nitruro di Titanio (TiN), e la marcatura di profondità e la codifica colore corrispondente al diametro dello strumento. Lo strumento ha 4 lame a taglienti diritti e, grazie alla sua geometria cilindro-conica viene utilizzato per la rifinitura del sito implantare. Velocità di fresatura: inferiore a 20 giri/min. Fig.6 ATTENZIONE: Ogni alesatore è determinato per diametro e disponibile in versione CORTA (alesatore standard) e LUNGA (alesatore opzionale, indicato solo per condizioni di osso particolarmente denso e/o impianti di lunghezza superiore a 11,5 mm). Deve essere utilizzato con molta delicatezza evitando accuratamente che produca un'azione di taglio aggressiva: lo strumento deve essere mantenuto co-assiale al sito implantare, verificando continuamente l'aderenza alle pareti del sito per non incorrere nel rischio di ovalizzazione della sede a causa di un lavoro non in asse. Si raccomanda di mantenere la velocità di rotazione del manipolo sotto i 20 giri/min o, nel caso di utilizzo del cricchetto, di produrre una azione di digitopressione con l'indice sul connettore del driver per alesatore. Durata indicativa 1 : 50 utilizzi. 1 Nota: le frese e gli alesatori del Sistema IHT Bi-Implant vanno prontamente sostituiti qualora l affilatura e le prestazioni di taglio siano compromessi dall usura. Il numero di riutilizzi suggerito è un riferimento indicativo in quanto condizioni severe di uso (es. osso compatto, disinfezione e sterilizzazione) possono rendere necessario la loro sostituzione anticipata. Si raccomanda pertanto di controllare frequentemente la buona affilatura dei taglienti. 3
6 Correlazione tra marcatura laser e preparazione del sito Fig.7 0,5 mm Esempio sulla lunghezza 11,5 mm Le frese chirurgiche a gradini del sistema IHT Bi-Implant sono specifiche per ogni diametro e lunghezza degli impianti e ciò semplifica notevolmente la lettura del riferimento di profondità offerta. Gli alesatori del sistema IHT Bi-Implant sono specifici per ogni diametro e sono disponibili in versione CORTA (alesatore standard) e LUNGA (alesatore opzionale, indicato solo per condizioni di osso particolarmente denso e/o impianti di lunghezza superiore a 11,5 mm). La marcatura di profondità si presenta sotto forma di una fascia alta 1,5 mm esattamente corrispondente all'altezza del collo cilindrico lucido dell'impianto. In questo modo si può verificare durante le fasi di preparazione del sito dell'impianto, il livello di affondamento del colletto dell'impianto stesso. Affondando la fresa e l'alesatore con tutta la fascia marcata avremo un impianto posizionato esattamente in cresta ossea. NOTE IMPORTANTI: 1 - una caratteristica fondamentale degli impianti con geometria conica è che l'emergenza/affondamento viene pre-determinata durante la preparazione del sito e non può essere modificata durante l avvitamento dell'impianto. 2 - la lunghezza della fresa a gradini è di 0,5 mm superiore a quella dell'impianto; questa caratteristica permette di avere un piccolo spazio apicale dove possono accumularsi del coagulo e/o piccoli detriti ossei senza causare una dannosa compressione durante l'affondamento dell'impianto. 4
7 3 INDICAZIONI E SEQUENZE DI BASE PER LA PREPARAZIONE DEL SITO IMPLANTARE Posizionamento implantare in siti edentuli da + di 12 mesi Rispetto ad un impianto cilindrico, un impianto conico (ed in particolare l'impianto del sistema IHT Bi-Implant) raggiunge la sua stabilità primaria con una minore interferenza tra impianto ed osso ricevente. Questa caratteristica offre degli importanti vantaggi quali un minore trauma chirurgico, un più rapido inserimento dell'impianto, l'eliminazione dell'operazione di maschiatura. Per contro un impianto conico richiede anche una accurata e mirata preparazione del sito, dato che: - eventuali macroscopiche imprecisioni di preparazione potrebbero comportare una non adeguata stabilità primaria; - un surriscaldamento dell'osso durante la preparazione può ostacolare/rallentare il processo di osteointegrazione dell'impianto in maniera più sensibile rispetto ad un impianto che realizza una maggiore interferenza con il sito ricevente; - la geometria conica richiede di differenziare la preparazione del sito in base alla tipologia dell'osso ricevente, andando a sotto-preparare in modo adeguato alla qualità ossea del sito implantare. Per quest'ultimo motivo il protocollo è diviso in varie sezioni a seconda della tipologia d'osso ricevente, che prevedono differenti sequenze di preparazione; sono fornite inoltre delle precise e rigorose indicazioni sulle modalità di utilizzo delle frese e degli alesatori (velocità e torque di fresatura). Si raccomanda inoltre di utilizzare l'irrigazione interna ed esterna durante la fresatura e di controllare meticolosamente la pervietà dei fori dell'irrigazione interna e lo stato di usura delle frese, sostituendole qualora il taglio non sia adeguato. Il mancato rispetto di queste precauzioni aumenta sensibilmente i rischi di surriscaldamento dell'osso durante la preparazione. La preparazione del sito impiantare segue differenti metodi a seconda della qualità ossea individuata, con riferimento alla classificazione e alla distribuzione nelle diverse sedi anatomiche (Misch, 1990). D1 D2 D3 D4 osso mascellare composto quasi esclusivamente da corticale densa corticale spessa e densa che circonda la spongiosa sottile strato di corticale che circonda una spongiosa a struttura trasecolare densa strato molto sottile di corticale che circonda una spongiosa a struttura trasecolare di bassa densità Distribuzione anatomica tipica in funzione della densità ossea (Misch, 1990) Qualità dell osso D1 D2 D3 D4 Mascella anteriore Mascella posteriore Mandibola anteriore Mandibola posteriore
8 3a Osso di tipo D1 compatta spessa e omogenea Zona frontale della mandibola edentula atrofica Vantaggi buona stabilità primaria delle fixtures; ampia superficie di contatto osso-impianto; Svantaggi scarsa vascolarizzazione difficoltosa preparazione della sede implantare (rischio di surriscaldamento) Sequenza 1 Fresa a Pallina - cod. 07-FP giri/min E possibile utilizzare indifferentemente l irrigazione interna o esterna. 2 Fresa Iniziale (tipo Lindemann) - cod. 07-FI giri/min L'utilizzo della fresa iniziale (Lindemann) è consigliabile nella mandibola per interrompere la corticale spessa e per favorire una progressione della fresa pilota in fase di prefresatura o per correggere errori iniziali di parallelismo. Prevede l irrigazione interna. 3 4 Fresa Pilota - cod. 20BDR giri/min - 50 Ncm Eseguire il foro con un movimento alternato in verticale (di tipo va e vieni ) fino alla profondità stabilita per l impianto scelto. Prevede l irrigazione interna. Indicatore di Direzione - cod. 01BID25 Controllare la parallelizzazione degli impianti durante le fasi di fresaggio del tessuto osseo. L indicatore di Direzione può anche essere usato come repere di controllo radiografico. Frese a Gradini - serie BDR 300 giri/min - 50 Ncm Vengono utilizzate per procedere alla fresatura fino alla profondità raggiunta in precedenza con la Fresa Pilota. Da utilizzarsi sequenzialmente fino al diametro voluto. Prevede l irrigazione interna. 5 Alesatore - serie BRM 20 giri/min L'impiego dell'alesatore consente di rifinire il sito in quanto: - elimina i gradini prodotti dalla fresa - produce un ulteriore allargamento del sito nel terzo corticale (per evitare sovratensionamenti dovuti ad un'eccessiva interferenza) - rimuove i frustoli ossei prodotti durante il fresaggio In caso di osso particolarmente denso e/o di impianti di lunghezza superiore a 11,5 mm può essere opportuno l impiego dell alesatore LUNGO. 6
9 Sequenza d uso degli strumenti - schema riassuntivo Esempio sulla lunghezza 13 mm. serie B35 serie B40 serie B45 serie B55 Fresa a Pallina 07-FP10 Fresa Iniziale 07-FI10 Fresa Pilota 20BDR18 Indicatore di Direzione 01BID25 35BDR13 Alesatore lungo 35BRM22 Alesatore lungo 40BRM22 Alesatore lungo 45BRM22 40BDR13 45BDR13 55BDR13 Alesatore corto 55BRM20 Alesatore lungo 55BRM22 NOTE Durante tutte le fasi di fresaggio utilizzare un'abbondante irrigazione (80ml/min) per ridurre al minimo i rischi di surriscaldamento. 7
10 3b Osso di tipo D2 compatta porosa, spongiosa spessa a maglie strette Arcata mandibolare frontale e laterale; arcata mascellare frontale (incisale) Vantaggi buona stabilità primaria delle fixtures; favorevoli condizioni alla guarigione (valida vascolarizzazione); semplice preparazione del sito Svantaggi nessuno Sequenza 1 Fresa a Pallina - cod. 07-FP giri/min E possibile utilizzare indifferentemente l irrigazione interna o esterna. 2 3 Fresa Pilota - cod. 20BDR giri/min - 50 Ncm Eseguire il foro con un movimento alternato in verticale (di tipo va e vieni ) fino alla profondità stabilita per l impianto scelto. Prevede l irrigazione interna. Indicatore di Direzione - cod. 01BID25 Controllare la parallelizzazione degli impianti durante le fasi di fresaggio del tessuto osseo. L indicatore di Direzione può anche essere usato come repere di controllo radiografico. Frese a Gradini - serie BDR 300 giri/min - 50 Ncm Vengono utilizzate per procedere alla fresatura fino alla profondità raggiunta in precedenza con la Fresa Pilota. Da utilizzarsi sequenzialmente fino al diametro voluto. Prevede l irrigazione interna. 4 Alesatore - serie BRM 20 giri/min L'impiego dell'alesatore consente di rifinire il sito in quanto: - elimina i gradini prodotti dalla fresa - produce un ulteriore allargamento del sito nel terzo corticale (per evitare sovratensionamenti dovuti ad un'eccessiva interferenza) - rimuove i frustoli ossei prodotti durante il fresaggio In caso di osso particolarmente denso e/o di impianti di lunghezza superiore a 11,5 mm può essere opportuno l impiego dell alesatore LUNGO. 8
11 Sequenza d uso degli strumenti - schema riassuntivo Esempio sulla lunghezza 13 mm. serie B35 serie B40 serie B45 serie B55 Fresa a Pallina 07-FP10 Fresa Iniziale 07-FI10 Fresa Pilota 20BDR18 Indicatore di Direzione 01BID25 35BDR13 40BDR13 Alesatore corto 35BRM20 Alesatore lungo 35BRM22 Alesatore corto 40BRM20 Alesatore lungo 40BRM22 Alesatore corto 45BRM20 Alesatore lungo 45BRM22 45BDR13 55BDR13 Alesatore corto 55BRM20 Alesatore lungo 55BRM22 NOTE Durante tutte le fasi di fresaggio utilizzare un'abbondante irrigazione (80ml/min) per ridurre al minimo i rischi di surriscaldamento. 9
12 3c Osso di tipo D3 compatta porosa e sottile, spongiosa a maglie larghe Zona frontale (latero-canina) dell'arcata mascellare superiore. Zona laterale (molare) dell'arcata mandibolare. Vantaggi buona vascolarizzazione Sequenza 1 Fresa a Pallina - cod. 07-FP giri/min E possibile utilizzare indifferentemente l irrigazione interna o esterna. Svantaggi difficile preparazione del sito implantare (rischio di ampliamento del foro durante il fresaggio) ridotta superficie di contatto osso-impianto per la trabecolatura a maglie larghe della midollare 2 3 Fresa Pilota - cod. 20BDR giri/min - 50 Ncm Eseguire il foro con un movimento alternato in verticale (di tipo va e vieni ) fino alla profondità stabilita per l impianto scelto. Prevede l irrigazione interna. Indicatore di Direzione - cod. 01BID25 Controllare la parallelizzazione degli impianti durante le fasi di fresaggio del tessuto osseo. L indicatore di Direzione può anche essere usato come repere di controllo radiografico. Frese a Gradini - serie BDR 300 giri/min - 50 Ncm Vengono utilizzate per procedere alla fresatura fino alla profondità raggiunta in precedenza con la Fresa Pilota. Da utilizzarsi sequenzialmente fino al diametro voluto. Prevede l irrigazione interna. 4 Alesatore - serie BRM OPZIONALE 20 giri/min L'impiego dell'alesatore consente di rifinire il sito in quanto: - elimina i gradini prodotti dalla fresa - produce un ulteriore allargamento del sito nel terzo corticale (per evitare sovratensionamenti dovuti ad un'eccessiva interferenza) - rimuove i frustoli ossei prodotti durante il fresaggio. 10
13 Sequenza d uso degli strumenti - schema riassuntivo Esempio sulla lunghezza 13 mm. serie B35 serie B40 Alesatore corto 35BRM20 B3513 serie B45 Fresa a Pallina 07-FP10 Fresa Pilota 20BDR18 Indicatore di Direzione 01BID25 35BDR13 40BDR13 45BDR13 55BDR13 Alesatore corto 40BRM20 Alesatore corto 55BRM20 B5513 B4013 serie B55 Alesatore corto 45BRM20 B4513 NOTE Durante tutte le fasi di fresaggio utilizzare un'abbondante irrigazione (80ml/min) per ridurre al minimo i rischi di surriscaldamento. Lo svantaggio di un tessuto osseo, che non favorisce la stabilità primaria della fixture, deve essere ovviato compattando i frustoli ossei residui del fresaggio inserendo direttamente l'impianto nelle lunghezze minori usando l'alesatore sottodimensionato con una rotazione parziale estremamente delicata, principalmente per verificare l adeguatezza del sito. La preparazione nell'arcata superiore può in questo tipo di tessuto essere definita mediante osteotomi manuali come descritto nella preparazione per osso tipo D4. 11
14 3d Osso di tipo D4 spongiosa a maglie larghe Zona del tuber. Vantaggi nessuno Sequenza 1 Fresa a Pallina - cod. 07-FP giri/min E possibile utilizzare indifferentemente l irrigazione interna o esterna. Svantaggi difficile preparazione del sito implantare (scarsa stabilità primaria) ridotta superficie di contatto osso-impianto per la trabecolatura a maglie larghe della midollare 2 3 Fresa Pilota - cod. 20BDR giri/min - 50 Ncm Eseguire il foro con un movimento alternato in verticale (di tipo va e vieni ) fino alla profondità stabilita per l impianto scelto. Prevede l irrigazione interna. Indicatore di Direzione - cod. 01BID25 Controllare la parallelizzazione degli impianti durante le fasi di fresaggio del tessuto osseo. L indicatore di Direzione può anche essere usato come repere di controllo radiografico. Frese a Gradini - serie BDR (SOTTOPREPARARE di 1,0 mm SUL DIAMETRO) 300 giri/min - 50 Ncm Vengono utilizzate per procedere alla fresatura fino alla profondità raggiunta in precedenza con la Fresa Pilota. Da utilizzarsi sequenzialmente fino al diametro voluto. Prevede l irrigazione interna. 4 Osteotomi La preparazione nell'arcata superiore può essere definita con osteotomi manuali espansori (a punta) e compattatori (conici). Gli osteotomi espansori creano la sede implantare mediante un azione penetrante. Gli osteotomi compattatori ampliano il sito in larghezza addensandole trabecole ossee. 12
15 Sequenza d uso degli strumenti - schema riassuntivo Esempio sulla lunghezza 13 mm. serie B45 serie B55 Fresa a Pallina 07-FP10 Fresa Pilota 20BDR18 Indicatore di Direzione 01BID25 35BDR13 45BDR13 55BDR13 B4513 B5513 NOTE Durante tutte le fasi di fresaggio utilizzare un'abbondante irrigazione (80ml/min) per ridurre al minimo i rischi di surriscaldamento. Lo scopo della sottopreparazione nel tessuto D4 favorisce l'addensamento delle trabecole durante inserzione per aumentare la stabilità primaria dell'impianto. L'utilizzo degli osteotomi nell'arcata superiore permette inoltre anche una verifica tridimensionale del posizionamento spaziale per una protesizzazione ottimale. Gli osteotomi devono essere utilizzati bagnati con soluzione fisiologica fredda ed associando un movimento rotatorio durante la percussione assiale. 13
16 4 PRELIEVO ED INSERIMENTO DELL IMPIANTO Scegliere l impianto desiderato per il tipo, la lunghezza e il diametro come descritto nell etichetta esterna della scatola, rimuovere il blister contenuto. Prelevare la fiala con l impianto. La vite di copertura è alloggiata nel tappo della fiala sotto un sigillo di Tyvek termosaldato L apertura della confezione va effettuata inclinando lateralmente il tappo. Non strappare verso l alto. A Inserire il driver diretto 02BDG12 o 02BDG22 nell esagono interno Prelevare l impianto B Inserire l impianto nel sito preparato (A) ed iniziare l avvitamento senza forzare (B) C Completare l avvitamento con il cricchetto digitale 02-CT50 o il cricchetto dinamometrico 02-CT20 (C) Avvertenze: si raccomanda di verificare che il driver sia completamente inserito nell impianto. Rispettando tale indicazione questi drivers possono essere riutilizzati numerose volte. Dopo ogni utilizzo si raccomanda di controllare lo stato di usura dell esagono e dell O-ring di ritenzione sostituendolo qualora usurato. E possibile prelevare, trasportare e posizionare meccanicamente l impianto anche mediante il driver diretto manipolo-impianto 07BDG10. 14
17 5 GUARIGIONE E TRATTAMENTO DEI TESSUTI MOLLI Finalizzato il posizionamento dell impianto, lo si deve chiudere e proteggere con la Vite di Copertura (compresa nella confezione dell impianto) oppure direttamente con un Moncone di Guarigione (con profilo cilindrico o svasato), con un Moncone Provvisorio in PEEK o con un Pilastro Conico con Cuffia di Guarigione. Quindi, grazie all ampia gamma di componenti protesiche per la guarigione e il trattamento dei tessuti molli, è possibile scegliere tra tecnica sommersa in due fasi (con guarigione submucosale) e tecnica transmucosa monofasica (con guarigione transmucosale). Adattamento dei tessuti molli: il lato non epitelizzato del lembo deve essere adattato al tratto transmucoso del moncone impiegato e, quando necessario, si dovrà ricorrere ad una gengivoplastica. I margini del lembo vengono richiusi con materiale da sutura atraumatico, con punti di sutura non eccessivamente stretti. Su entrambi i lati del moncone impiegato per la guarigione eseguire una sutura di scarico che consente di avvicinare i margini del lembo senza tensionarli. Si raccomanda di utilizzare materiale da sutura non riassorbibile. I punti di sutura vengono tolti dopo 7-10 giorni. 5a Tecnica sommersa in due fasi In caso di guarigione submucosale (guarigione al di sotto del lembo mucoperiosteo chiuso) si consiglia di utilizzare la Vite di Copertura per la protezione dell impianto. La guarigione submucosale è indicata nelle condizioni di importante rilevanza estetica e per impianti posizionati con contestuale rigenerazione ossea guidata (GBR) o impiego di membrane. Si rende necessaria una seconda procedura chirurgica per la scopertura dell impianto. 1 Fase Chirurgica Inserimento della Vite di Copertura dopo il posizionamento dell impianto Controllare che il canale interno dell impianto sia pulito e privo di sangue. Prelevare la Vite di Copertura (compresa nella confezione dell impianto, vedi pagg.14 e 18) con un driver serie 02-EG e fissare a mano la stessa (un torque di inserimento pari a 5 Ncm è più che sufficiente a tenere la vite di copertura in posizione grazie all accoppiamento conico tra il collo dell impianto e la componente protesica). Per facilitare la successiva rimozione della Vite di Copertura applicare gel a base di clorexidina o vaselina sterile sulla filettatura prima di serrarla. La Vite di Copertura fornita con l impianto è sterile. Chiusura della ferita Adattare accuratamente i lembi mucoperiostei e suturarli assieme con suture continue. Verificare che sull impianto si sia formata una sigillatura sicura. 15
18 2 Fase Chirurgica Riapertura e rimozione della Vite di Copertura Individuare la posizione dell impianto sommerso. Eseguire una piccola incisione crestale fino alla Vite di Copertura. Aprire leggermente i lembi e rimuovere la Vite di Copertura con un driver serie 02-EG. Inserimento del moncone e chisura della ferita Sciacquare a fondo con soluzione fisiologica sterile il canale interno dell impianto. Inserire la componente secondaria scelta (Moncone di Guarigione o Moncone Provvisorio in PEEK). Adattare il tessuto molle attorno alla componente protesica scelta e suturarlo saldamente ma senza tirare. 16
19 5b Tecnica transmucosa monofasica Grazie ad un ampia scelta di componenti protesiche adatte alla corretta modellazione dei tessuti molli è possibile decidere di impiegare la tecnica di guarigione monofasica. Tali componenti sono raccomandate per un uso temporaneo e, dopo la fase di guarigione dei tessuti molli, si provvede alla loro sostituzione con la ricostruzione provvisoria o definitiva realizzata. Inserimento del moncone Controllare che il canale interno dell impianto sia pulito e privo di sangue. A seconda del caso, inserire il Moncone di Guarigione (con profilo cilindrico o svasato) o il Moncone Provvisorio in PEEK o il Pilastro Conico con Cuffia di Guarigione. Rifarsi alle indicazioni presenti sul catalogo generale per il torque di serraggio delle differenti soluzioni protesiche. Si consiglia di serrare a mano i Monconi di Guarigione e, per facilitarne la rimozione, di applicare gel a base di clorexidina o vaselina sterile prima di avvitarli all impianto. Tutta la componentistica protesica è fornita in confezione non sterile e deve essere sterilizzata prima del suo impiego. Chiusura della ferita Adattare il tessuto molle e suturarlo attorno al moncone di guarigione o alla componente protesica scelta. 17
20 6 APPENDICE Confezionamento ed etichettatura 5 2 Il sigillo di garanzia assicura l integrità della confezione 1 sterilizzazione mediante raggi ß; durata della sterilità: 5 anni 2 doppia sterilità: barriera esterna assicurata da un blister di PET-G con foglio di TYVEK ; barriera interna fornita dalla fiala di PMMA 3 vite di copertura posizionata nel tappo della fiala al di sotto di un sigillo di TYVEK termosaldato 4 codifica colore del tappo della fiala secondo il diametro dell impianto 5 blister sagomato per evitare piccoli urti alla fiala 6 la vite-impianto entra in contatto solo con parti in Titanio (si evitano bi-metallismi e lo sfregamento dell impianto sulla plastica) diametro e lunghezza dell impianto 4 codice trattamento di superficie codice colore (identifica il diametro) data di scadenza (anno-mese) 1 numero di lotto Tyvek è un marchio registrato da DuPont Corp. 18
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