LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE AMPUTATO LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE USTIONATO LA RIABILITAZIONE DELLE PARALISI DEL NERVO FACCIALE
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- Gabriele Rubino
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1 LA TERAPIA OCCUPAZIONALE: SCOPI E AMBITI APPLICATIVI LA RIABILITAZIONE DOPO INTERVENTO CHIRURGICO DI MASTECTOMIA LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE AMPUTATO LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE USTIONATO LA RIABILITAZIONE DELLE PARALISI DEL NERVO FACCIALE
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3 TERAPIA OCCUPAZIONALE Disciplina riabilitativa che si occupa dell apprendimento e del riapprendimento, in condizioni patologiche, di tutte le attività della vita quotidiana.
4 SI PREFIGGE COME OBIETTIVO PRINCIPALE IL MASSIMO RECUPERO POSSIBILE DELL AUTONOMIA E DELL INDIPENDENZA, FINALIZZATO AL MAGGIOR GRADO POSSIBILE DI INTEGRAZIONE SOCIO LAVORATIVA DEL PAZIENTE DISABILE
5 LA TERAPIA OCCUPAZIONALE NASCE DAL BISOGNO DI FINALIZZARE Ciò CHE VIENE FATTO IN RIABILITAZIONE, CON QUALCOSA DI CONCRETO CHE PERMETTE ALL INDIVIDUO DI ESSERE IL Più AUTONOMO POSSIBILE. IL TERMINE AUTONOMIA (DAL GRECO AUTò-NOMOS ) SIGNIFICA DARSI DELLE LEGGI PROPRIE, GOVERNARSI DA Sé, PROVVEDERE A Sé STESSI.
6 AUTONOMIA 3 DIMENSIONI FISICA PSICHICA SOCIALE ESISTE UN INTERAZIONE RECIPROCA TRA LE 3
7 AUTONOMIA FISICA CAPACITà DI COMPIERE MOVIMENTI PER FUNZIONI (MANGIARE, VESTIRSI, GESTIONE CASA) AUTONOMIA PSCICHICA CAPACITà DI AUTODETERMINAZIONE (PRENDERE DECISIONI E VALUTARNE LE CONSEGUENZE) CAPACITà DI RICONOSCIMENTO CAPACITà DI MEMORIA PRODUZIONE DIVERGENTE (DAVANTI AD UN PROBLEMA, TROVARE LA STRATEGIA MIGLIORE) PRODUZIONE CONVERGENTE (UNIFICARE IN UN CONCETTO)
8 AUTONOMIA SOCIALE STARE IN RELAZIONE CON PRESENZA AUTOCOSCIENZA E AUTOSTIMA ASSENZA ISOLAMENTO
9 LE PRINCIPALI ATTIVITA SVOLTE DALLA TERAPIA OCCUPAZIONALE SONO IGIENE PERSONALE E CURA DELLA PERSONA: LAVARE LA PARTE SUPERIORE ED INFERIORE DEL CORPO VESTIRE E SVESTIRE LA PARTE SUPERIORE ED INFERIORE DEL CORPO
10 MANTENIMENTO E MIGLIORAMENTO DELL ARTICOLARITà, FORZA MUSCOLARE E COORDINAZIONE ADDESTRAMENTO ALL USO DI AUSILI UTILIZZO DELLA STANZA DA BAGNO VALUTANDO LA TAZZA WC, DOCCIA, LAVABO, MODIFICHE AMBIENTALI ED UTILIZZO DI AUSILI ALIMENTAZIONE CON O SENZA AUSILI
11 RELAZIONE E COMUNICAZIONE SCRIVERE E DATTILOGRAFARE CON O SENZA AUSILI USO DELLA TASTIERA E DEL MOUSE CON O SENZA AUSILI UTILIZZO DELLA MANO- CAPACITà DI PRESA ADDESTRAMENTO ALL USO DELLA CARROZZINA SCELTA DELLA CARROZZINA USO DELLA CARROZZINA MANUALE, ELETTRICA, ELETTRONICA
12 STUDIO, VERIFICA ED ADDESTRAMENTO DI ATTIVITà PROFESSIONALI CONSONE AL PZ ACQUISIZIONE DI ABILITà NECESSARIE PER LA GESTIONE DELLA CASA ATTIVITà PER TEMPO LIBERO ED ARTIGIANALI SOPRALLUOGO PRESSO L ABITAZIONE, LA SCUOLA E IL LUOGO DI LAVORO PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
13 STUDIO, VERIFICA E PROVA DEGLI AUSILI PER GUIDA AUTOVEICOLI TERAPIA SPORTIVA PER MIGLIORARE LA COORDINAZIONE, LA RESPIRAZIONE, I RIFLESSI E LA CAPACITà DI FORZA COSTRUZIONE DI AUSILI CON MATERIALE VARIO (CUIO, VELCRO, ECC) E GLI SPLINT DINAMICI E STATICI CON LA TERMOPLASTICA ADDESTRARE IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA AD UNA CORRETTA MANUTENZIONE DEGLI AUSILI
14 IL TERAPISTA OCCUPAZIONALE DEVE AVVALERSI DI UNO STRUMENTO DI VALUTAZIONE DELLE ATTIVITà DELLA VITA QUOTIDIANA CHE GLI PERMETTA DI INQUADRARE IN MODO COMPLETO LA SITUAZIONE IN CUI SI TROVA IL PZ E DI CONSEGUENZA IMPOSTARE IL PROGRAMMA DI LAVORO. ESISTONO DIVERSI PROTOCOLLI PER VALUTARE LE A D L ESISTONO SCHEDE DI VALUTAZIONE PER TUTTE LE PATOLOGIE CHE COMPRENDONO I VARI SETTORI DI INTERVENTO.
15 DATI DEL PZ NOME ETà DIAGNOSI PROFESSIONE SITUAZIONE FAMILIARE SITUAZ. LAVORATIVA PIANTINA DI CASA CONDIZIONI GENERALI PZ. BILANCIO NEUROL. VALUTAZ. NEUROPSIC. STATO PSICOLOGICO ALIMENTAZIONE IGIENE RELAZ.-COMUNICAZ. DEAMBULAZIONE USO CARROZZINA UTILIZZO LETTO UTILIZZO BAGNO UTILIZZO CUCINA ATTIVITà PROFESSIONE USO AUTOVETTURA ATTIVITà DI TEMPO LIBERO SPOSTAM. SPAZI ESTERNI VALUTAZIONE ASSISTENZA DEFINIZIONE AUSILI E MODIFICHE AMBIENTALI PREVISTE ATTIVITà DI BASE ESAME MUSCOLARE ESAME ARTICOLARE ESAME SENSIBILITà BILANCIO FUNZIONALE GENERALE
16 I DATI RACCOLTI PORTANO A IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA IDENTIFICAZIONE OBIETTIVO- TERAPIA VALUTAZIONE STRATEGIE PROGRAMMAZIONE PIANO D AZIONE VALUTAZIONE DEI RISULTATI
17 Età PERSONALITà CULTURA SOGGETTO AMBIENTE ASPETTATIVE PZ LESIONE ASPETTATIVE SOCIETà PSICO- SOCIALI ARCHITETTONICHE DISABILITà BARRIERE HANDICAP RECUPERO FUNZIONALE COMPROMISSIONE FUNZIONALE BISOGNI ATTENTA VALUTAZIONE (BILANCIO MUSC. SENS, TONO, FUNZ. COGNITIVE PSICOL, SOCIALE ADL) AUTONOMIA
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19 ADATTAMENTO DELLE ATTIVITà UN ASPETTO IMPORTANTE NELLA T.O è DI SAPER GRADUARE IL TRATTAMENTO SECONDO LE ESIGENZE DEL MOMENTO -GLI ATTREZZI - LA POSIZIONE - LA VELOCITà DI ESECUZIONE - LA FORZA RICHIESTA - LA SEMPLICITà O COMPLESSITà - LE SEQUENZE -L AMBIENTE
20 CONSIGLIARE GLI AUSILI LA SCELTA DELL AUSILIO IMPLICA: ACCETTAZIONE DELLA DISABILITà VOLONTà DI UNA NUOVA AUTONOMIA INTERAZIONE CON LE STRATEGIE DI RIEDUCAZIONE RIPERCUSSIONI SULL ATTIVITà LAVORATIVA E SCOLASTICA RIDIMENSIONAMENTO DELL ASSISTENZA PERSONALE RICHIEDE DISPONIBILITà A MODIFICARE SE STESSI E LA PROPRIA RELAZIONE CON L AMBIENTE
21 ASSISTIVE DEVICE 1. PROTESI APPARECCHIATURE APPLICATE AL CORPO UMANO CHE SOSTITUISCONO TOTALMENTE O PARZIALMENTE PARTI DEL CORPO MANCANTI RECUPERANDO L ARTICOLARITà. RICHIEDE UNA SPECIFICA VALUTAZIONE MEDICA 2. ORTESI/ TUTORI LE ORTESI AUMENTANO, MIGLIORANO E CONTROLLANO LE FUNZIONALITà DI PARTI DEL CORPO PRESENTI MA COMPROMESSE 3. AUSILI STRUMENTI SEMPLICI O ALTAMENTE TECNOLOGICI CHE AUMENTANO L AUTONOMIA DEL DISABILE NELLA VITA FAMILIARE, SOCIALE, LAVORATIVA.
22 (AUSILI) GESTITI COMPLETAMENTE DAL DISABILE AL DI FUORI DELL AMBIENTE RIABILITATIVO. RAPPRESENTANO L ADATTAMENTO DELLA PERSONA ALL AMBIENTE. DEVONO GARANTIRE UNA MAGGIORE AUTONOMIA. DEVONO LIMITARE I RISCHI SULLA SALUTE. PRESCRIVIBILI DA UNA EQUIPE (FISIATRA, FISIOTERAPISTA, TERAPISTA OCCUPAZIONALE, PSICOLOGO, ASSISTENTE SOCIALE). LA PRESCRIZIONE RICHIEDE: VALUTAZIONE DEI BISOGNI, DELLE MOTIVAZIONI E DELLE CAPACITà FUNZIONALI RESIDUE DEL PZ; VALUTAZIONE DELL AMBIENTE DI REINSERIMENTO.
23 (ORTESI) 1. STATICHE= PROTEGGONO; EVITANO DEFORMITà; ALLINEANO CORRETTAMENTE; SOSTENGONO. 2. DINAMICHE (SUPPORTO STATICO + PARTI MOBILI) = CONSENTONO MOVIMENTO ARTICOLARE MANTENENDO O AUMENTANDO LA FUNZ. ARTICOLARE; FACILITANO IL RECUPERO DI GRUPPI MUSCOLARI PARALIZZATI; CONTROLLANO L EDEMA; FACILITANO LO SCORRIMENTO TENDINI
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25 IGIENE E CURA PERSONALE IN MOLTE DELLE ATTIVITà CHE RIGUARDANO LA CURA PERSONALE è POSSIBILE OTTENERE UN BUON GRADO DI AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE CON L AIUTO DI NUOVE STRATEGIE O DI AUSILI: -MANIGLIONI -SGABELLO PER LAVABO -ASSE DI TRASFERIMENTO PER VASCA -SEDILE FISSO RIBALTABILE PER DOCCIA
26 -CARROZZINA PER DOCCIA -SEDILE PER DOCCIA -RIALZO PER WC -SPUGNA CON PROLUNGA -DOCCETTA CON PULSANTE -SPAZZOLE E PETTINI CON IMPUGNATURE REGOLABILI -VASCA PER LAVARE I CAPELLI A LETTO O DA SEDUTO -SPECCHIO REGOLABILE -SPREMI TUBETTO -TAGLIA UNGHIE
27 ALIMENTAZIONE AUSILI TECNICI E PICCOLI ACCORGIMENTI POSSONO CONSENTIRE ALLE PERSONE DISABILI DI SVOLGERE UN ATTIVITà ESSENZIALE PER LA SOPRAVVIVENZA: L ALIMENTARSI. -IMPORTANTI LE POSATE CON IMPUGNATURA ANATOMICA -CON IMPUGNATURA MODELLABILE (MODIFICATE E MODELLABILI SU MISURA DEL PZ) -CON IMPUGNATURA UNIVERSALE (PERMETTE DI FISSARE ALLA MANO L OGGETTO SENZA CHE LA PERSONA COMPIA ALCUN MOVIMENTO)
28 -POSATE CURVE -POSATA PESANTE E/O LEGGERA A SECONDA DELLA PATOLOGIA -BICCHIERI ANTIROVESCIAMENTO -BICCHIERE CON IMPUGNATURA MODELLABILE O FISSA -APRIBARATTOLO A MURO -PIATTO CHE MANTIENE CALDO IL CIBO -PIATTI CON BORDO DA UN LATO -TOVAGLIETTA ANTISCIVOLO PER PIATTO O VASSOIO ANTISCIVOLO
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30 LA TERAPIA OCCUPAZIONALE E LE PATOLOGIE LA T.O CON IL SUO BAGAGLIO CULTURALE, TECNICO, PROFESSIONALE, UNITAMENTE ALLE ALTRE TERAPIE RIEDUCATIVE (RIED. MOTORIA, LOGOPEDIA, NEUROPSICOLOGIA, TERAPIA FISICA) HA UN RUOLO DETERMINANTE NEL RAGGIUNGIMENTO DELLA MASSIMA AUTONOMIA FUNZIONALE NELLE PATOLOGIE DI TIPO ORTOPEDICO E NEUROLOGICO
31 EMIPLEGIA DOPO LA FASE ACUTA, LA T.O PROMUOVE IL MASSIMO DELL INDIPENDENZA NELLA VITA QUOTIDIANA: L ARTO SUPERIORE SANO SARà INTENSAMENTE ESERCITATO PER SUPPLIRE A QUELLO DEL LATO COLPITO UTILIZZARE I MOVIMENTI VOLONTARI E CONTROLLARE LA COORDINAZIONE DEI MOVIMENTI RAGGIUNGERE L AUTONOMIA NELLE ATTIVITà DI CURA PERSONALE UTILIZZARE GLI AUSILI NELLE ATTIVITà DI VITA QUOTIDIANA VALUTARE IL MIGLIOR REINSERIMENTO FAMILIARE POI VALUTARE LA POSSIBILITà DI RIPRENDERE L ATTIVITà LAVORATIVA
32 LESIONI MIDOLLARI (PARA-TETRAPLEGIA) NELLA TETRAPLEGIA IN RELAZIONE ALLA LESIONE NERVOSA IL T.O. DEDICHERà LA MASSIMA ATTENZIONE ALL USO E ALLA FUNZIONALITà DEGLI ARTI SUPERIORI. IL RECUPERO DELL ARTO SUPERIORE E DELLA MANO è SPESSO DIFFICILE DA OTTENERE QUINDI VERRANNO PROPOSTI AUSILI APPROPRIATI: VALUTARE LA POSSIBILITà DI USARE UN COMPUTER ATTRAVERSO LA MODIFICA DEI COMANDI ADDESTRAMENTO ALL USO DELLA CARROZZINA ELETTRICA A COMANDO ELETTRONICO
33 NELLA PARAPLEGIA IL RECUPERO DELL AUTONOMIA è Più SEMPLICE IN QUANTO IL POTER CONTARE SUGLI ARTI SUPERIORI CONSENTE DI APPRENDERE VARIE STRATEGIE DI SVOLGERE TUTTE LE ATTIVITà POSSIBILI NELLA POSIZIONE SEDUTA. MASSIMA ATTENZIONE DEVE ESSERE DEDICATA ALLA SCELTA DELLA CARROZZINA E ALL ADDESTRAMENTO ALL USO MODIFICHE AMBIENTALI ADATTE PER IL RITORNO A CASA
34 ARTRITE REUMATOIDE PATOLOGIA INFIAMMATORIA DEL TESSUTO CONNETTIVO (MEMBRANA SINOVIALE) CRONICA CON DANNO A LIVELLO DI CARTILAGINE ARTICOLARE ED ELEMENTI DI CONTENZIONE ARTICOLARE (CAPSULE, LEGAMENTI, TENDINI)
35 A.R. FLOGOSI ARTICOLARE SPASMO MUSCOLARE DOLORE TUMEFAZIONE DEFORMITà IMPOTENZA FUNZIONALE RIGIDITà TRATTAMENTO CONTINUA
36 TRATTAMENTO MEDICO -ANALGESICO -ANTINFIAMMATORIO -RIPOSO -SFORZI RIABILITATIVO -PREVENZIONE ATTEGIAMENTI ARTICOLARI SCORRETTI (DEFORMITà) -CONSERVAZIONE FUNZIONE ARTICOLARE -ADATTAMENTO AMBIENTE ESTERNO 1 ORTESI DI RIPOSO -AUSILI, AUTONOMIA IMMOBILIZZANO L ARTICOLAZIONE IN POSIZIONE CORRETTA EVITA DEFORMITà ED INFIAMMAZIONI 2 ORTESI CORRETTIVE- PREVENTIVE DOVE C è Già DEFORMITà PREVENZIONE DISTORSIONI ARTICOLARI
37 T.O IN ETà SENILE OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO: MANTENERE E MIGLIORARE LE ABILITà DI VITA QUOTIDIANA MANTENERE LE CAPACITà FISICHE (RINFORZARE I MOVIMENTI ESISTENTI, INCORAGGIARE UNA MIGLIORE POSTURA, AUMENTARE LA DESTREZZA DELLA MANO) MANTENERE E STIMOLARE L INTERESSE ALLA VITA (PER PREVENIRE L APATIA, L ISOLAMENTO, LA DEPRESSIONE, ecc.) STIMOLARE LE ATTIVITà DI GRUPPO E LA SOCIALIZZAZIONE RIORIENTARE L ANZIANO CHE HA PROBLEMI DI CONFUSIONE E DISORIENTAMENTO
38 MIGLIORARE O MANTENERE LE CAPACITà PERCETTIVE, MOTORIE E COGNITIVE RENDERE ABILE L ANZIANO NELLA GESTIONE DELLA CASA, STUDIANDO GLI AUSILI ADEGUATI NELLE R.S.A. IL T.O PROPONE DELLE ATTIVITà DI GRUPPO CHE HANNO I SEGUENTI OBIETTIVI: AUMENTARE LA SOCIALIZZAZIONE SVILUPPARE NUOVE ABILITà E INTERESSI AIUTARE L ADATTAMENTO VERSO LA REALTà MODIFICARE LE ATTITUDINI PERSONALI IL SENSO DI SICUREZZA INCORAGGIARE LA CONOSCENZA DEGLI ALTRI
39 SVILUPPARE E/O POTENZIARE LE ABILITà SOCIALI E INCORAGGIARE I SINGOLI A PRENDERE INIZIATIVE QUESTE ATTIVITà POSSONO ESSERE: LA LETTURA DI GIORNALI O PERIODICI LA MUSICA DISCUSSIONE SU ARGOMENTI SPECIFICI DI INTERESSE COMUNE PRESENTI O PASSATI RACCONTI SULLE ESPERIENZE VISSUTE E SUI LUOGHI DOVE HANNO ABITATO ATTIVITà CREATIVE ESEGUITE IN GRUPPO ATTIVITà DI CUCINA
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