POLITECNICO DI MILANO Opere pubbliche MASTER PLAN NAVIGLI. Competenza 1 Bilancio idrico



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POLITECNICO DI MILANO Opere pubbliche MASTER PLAN NAVIGLI Competenza 1 Bilancio idrico

Master Plan Navigli Coordinatore scientifico: Andrea Tosi La relazione relativa alla competenza n 1 bilancio idrico del Master Plan Navigli è stata prodotta dal prof. Claudio Gandolfi (Università degli studi di Milano) 2

INDICE 1. Premessa pag. 4 2. Inquadramento generale pag. 4 2.1 Interazione con i corsi d acqua naturali pag. 4 2.2 Portate in concessione pag. 7 2.3 Metodologie per il bilancio idrico pag. 8 3. Naviglio Grande 3.1 Tracciato pag. 11 3.2 Pendenza e sezione pag. 11 3.3 Rivestimento pag. 12 3.4 Scaricatori pag. 13 3.5 Livelli idrometrici pag. 13 3.6 Portate derivate e immesse nel Naviglio pag. 15 3.7 Derivazioni dal Naviglio pag. 17 3.8 Contributo dalla falda pag. 18 3.9 Valutazione delle perdite pag. 18 4. Naviglio di Bereguardo 4.1 Tracciato pag. 19 4.2 Pendenza e sezioni pag. 19 4.3 Scaricatori pag. 20 4.4 Livelli idrometrici pag. 20 4.5 Portate derivate e immesse nel Naviglio pag. 23 4.6 Derivazioni pag. 24 4.7 Perdite pag. 25 5. Naviglio di Pavia 5.1 Tracciato pag. 26 5.2 Pendenza e sezione pag. 26 5.3 Rivestimento pag. 27 5.4 Scaricatori pag. 27 5.5 Livelli idrometrici pag. 28 5.6 Portate e derivazioni immesse nel Naviglio pag. 29 5.7 Derivazioni pag. 32 5.8 Perdite pag.32 6. Il Naviglio Martesana 6.1 Tracciato pag.32 6.2 Sezione e rivestimento pag. 33 6.3 Scaricatori pag. 33 6.4 Livelli idrometrici pag. 33 6.5 Portate derivate e immesse pag. 35 6.6 Derivazioni pag. 38 6.7 Perdite pag. 38 7 Considerazioni e indicazioni pag. 40 8 Bibliografia pag. 41 Appendice 1 Derivazioni dal Naviglio Grande pag. 42 Appendice 2 Derivazioni dal Naviglio Bereguardo pag. 44 Appendice 3 Derivazioni dal Naviglio di Pavia pag. 45 Appendice 4 Derivazioni dal Naviglio Martesana pag. 46 3

1. PREMESSA Il presente rapporto costituisce la relazione finale delle attività previste nell ambito del contratto di consulenza tra l Università degli Studi di Milano (Istituto di Idraulica Agraria) ed il Politecnico di Milano, in data 12 novembre 2002. Tali attività sono finalizzate all implementazione della competenza Bilancio idrico di un più vasto programma di consulenza, stipulato tra la Regione Lombardia e il Politecnico di Milano, che prevede la redazione di un Master Plan per il recupero del sistema dei Navigli lombardi (coordinato dal Prof. Andrea Tosi). L attività svolta è consistita nel reperire tutte le informazioni disponibili, sia su supporto informatico, che cartaceo, nell integrazione dei dati mancanti e nell omologazione all interno di una struttura di tipo GIS. In particolare, i tracciati, già esistenti in formato digitale, sono stati integrati con la localizzazione dei punti di presa e delle opere di regolazione (sfioratori e scaricatori) e l acquisizione delle relative caratteristiche (essenzialmente portata derivata o scaricata). 2. INQUADRAMENTO GENERALE 2.1. Interazione con i corsi d acqua naturali I Navigli sono alimentati dai fiumi Ticino e Adda ed intersecano il fitto reticolo naturale che si sviluppa in direzione nord-sud a monte di Milano; in primo luogo Olona e Lambro, ma anche Seveso, Trobbia, Molgora ed alcuni corsi d acqua artificiali realizzati per la difesa idraulica di Milano, il Canale Scolmatore di Nord Ovest (C.S.N.O.) e il deviatore Olona (Figura 1) Canale scolmatore di nord ovest Preleva le acque in eccesso del Seveso per riversarle nel Ticino all altezza di Abbiategrasso, nel suo percorso intercetta le portate del Garbogera, del Nirone, del Lura, del Bozzente ed infine dell Olona ed eventualmente del deviatore Olona. Il C.S.N.O. incrocia il Naviglio Grande al confine tra Albairate e Abbiategrasso dove può riceverne gli eccessi attraverso un manufatto scolmatore. 4

Deviatore Olona Riceve le piene dell Olona che non possono essere deviate al canale scolmatore al confine tra Rho e Pregnana. Il Deviatore compie l aggiramento della città ad ovest e si ricongiunge con il percorso originario in un nodo ubicato presso Gratosoglio, proseguendo quindi con il nome di Lambro meridionale. Incrocia il Naviglio Grande nel territorio di Milano appena oltre il confine con Corsico e Buccinasco, e il Naviglio di Pavia nei pressi della confluenza con l Olona/Lambro meridionale all uscita di Milano. Fiume Olona Il fiume Olona ha origine alle pendici dei monti a nord di Varese ad una quota di circa 1000 m s.l.m. e dopo un tragitto di circa 60 km, entra nel sistema fognario della città di Milano, da cui esce con il nome di Lambro Meridionale. La parte montana è costituita dal bacino dell'olona vero e proprio ad ovest e da una serie di bacini ad est (t. Bevera, t. Clivio e rio Ranza). Al ramo occidentale, molto urbanizzato, appartengono gli abitati di Varese e di Induno Olona; quello orientale, salvo alcuni centri abitati di modeste dimensioni, è per la maggior parte costituito da terreno boschivo e agricolo. Terminata la valle dell'olona, il bacino diventa pianeggiante e il fiume entra nella zona maggiormente urbanizzata, attraversando i comuni di Castellanza e Legnano, e a valle di questi un'alternanza di aree agricole e di aree urbane fino al confine del comune di Rho, dove vi sono le opere di scolmo dello Scolmatore di Nord Ovest. Fiume Seveso A Milano, all altezza di via Ornato, il Seveso si immette in una tombinatura coperta che percorre la città in direzione nord-sud sfociando nell alveo coperto del Naviglio della Martesana in via Melchiorre Gioia. Dopo un breve percorso, attraverso il manufatto di Ponte delle Gabelle, le acque del Seveso si immettono nel canale Redefossi, una antica tombinatura che percorre zone nevralgiche della città indirizzandosi poi secondo l asse del corso Lodi per sfociare infine in un canale (Redefossi) a cielo aperto che corre lungo la SS. 9 via Emilia. Il sistema coperto Seveso-Martesana-Redefossi presenta vincoli abbastanza rigidi per ciò che riguarda la capacità di coinvolgimento; in particolare il sistema Seveso- Martesana può oggi convogliare a pelo libero portate non superiori ai 45 m3/s anche a causa dello spesso e consistente strato di depositi formatisi nei tronchi più a valle: 5

proprio alla presenza di questo strato sono da attribuire le gravi esondazioni che con tanta frequenza, negli ultimi anni, hanno colpito la zona nord-est della città. Fiume Lambro Il f. Lambro si origina dal monte Forcella (Triangolo Lariano): dopo un primo tratto montano, alimenta il lago di Pusiano e ne fuoriesce scorrendo nella valle del Lambro che attraversa la Brianza, e raggiunge dapprima Monza e poi Milano. Alla periferia est sottopassa il naviglio Martesana e poi si dirige a sud verso Melegnano, dove riceve il cavo Redefossi, e verso S. Angelo Lodigiano, dove riceve il Lambro meridionale, per poi confluire nel f. Po nei pressi di Orio Litta. Il Lambro riceve le piene del Naviglio della Martesana mediante lo sfioratore ubicato a Cascina Lambro in prossimità del sottopasso del naviglio stesso. Torrente Molgora Il torrente Molgora si origina da una serie di piccoli affluenti dal versante meridionale del Monte S.Genesio nella zona di Perego, e da colaticcio dei terreni a sud della stazione ferroviaria d Olgiate-Calco. Nel comune di Usmate riceve la confluenza del t. Molgoretta, che si origina nella valle di S.Croce, dalla quale esce a Missaglia, ove riceve il t. Curone, e poi la roggia Lavandaia, alimentata dalla roggia Nava. Dopo la confluenza, il t. Molgora si dirige verso sud, supera Vimercate, sottopassa il Canale Villoresi e il Naviglio Martesana e, rasentato l abitato di Melzo, si versa nel Canale Muzza, nei paraggi di Lavagna. L intensa urbanizzazione del bacino di monte, con conseguente aumento della superficie impermeabilizzata e la stretta interrelazione con i sistemi di smaltimento dei deflussi urbani, rendono il corso d acqua problematico e soggetto a crisi durante le precipitazioni intense. Torrente Trobbia, Rio Vallona, Roggia Trobbia Il t. Trobbia, il rio Vallone e la roggia Trobbia sono una serie di piccoli corsi d acqua che raccolgono numerosissimi impluvi che si originano dai versanti della Brianza. Analogamente al t. Molgora attraversano territori intensamente urbanizzati in cui la rete naturale ed artificiale, sia di tipo agricolo che urbano. Nei pressi di Villa Fornaci si riuniscono e confluiscono nel Naviglio Martesana. 6

Figura 1: carta di sintesi del sistema idrico superficiale dell area di studio 2.2 Portate in concessione Le portate in concessione ed alcune caratteristiche dei diversi navigli sono riassunte in Tabella I. Le portate effettivamente derivate sono invece riportate nei successivi paragrafi, in cui ciascun naviglio viene trattato singolarmente. A tale riguardo sono stati raccolti, presso il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, i dati delle portate medie giornaliere derivate dai diversi navigli per il periodo 1991-2001, ad eccezione del Naviglio Grande per il quale la serie ha inizio il 17 ottobre 1992. 7

Tabella I: caratteristiche dei Navigli Canale Naviglio Grande Naviglio Bereguardo Naviglio Pavia Naviglio Martesana di Origine del prelievo Lunghezza [km] Portata di concessione [m 3 /s] estiva Je male Dotazione [l/ s ha] Superficie irrigua servita [ha] Ticino 50 60 (64 1 ) 40,0 1,5 27000 N. Grande 19 11,0 9,4 1,5 7500 N. Grande 33 9,1 (6,5 2 ) 12,6 1,5 4700 Adda 36 32,0 30,0 1,4 15000 2.3 Metodologie per il bilancio idrico Il bilancio idrico riferita ad un tratto, o all intero percorso, di un generico canale e ad un determinato intervallo di tempo è espresso in termini volumetrici dalla seguente equazione: (Q i +P+Q s +S)-(Q d +E+I+Q r )=V dove: Q i volume in ingresso nella sezione di monte; P apporto diretto di precipitazioni sulla superficie liquida del canale; Q s apporto dalla falda superficiale al canale S volume degli scarichi nel canale, sia di tipo puntuale che distribuito (dalle aree limitrofe al canale in occasione degli eventi meteorici intensi); Q d volume complessivamente derivato dai canali gerarchicamente inferiori; E volume dell evaporazione dalla superficie liquida; I perdite del canale dal fondo e dalle sponde; Q r volume uscente al termine del canale; V variazione del volume immagazzinato nel canale. Il primo gruppo di variabili tra parentesi al primo membro comprende evidentemente gli apporti, mentre la seconda parentesi racchiude le derivazioni e le perdite. Alcune di queste variabili sono di misura abbastanza agevole, mentre altre lo sono molto meno. 1 Portata rilasciata dalla centrale ENEL a Turbigo 2 derivata effettivamente a causa della portata convogliata dal Naviglio Grande 8

Le variabili di più facile misura sono i volumi in ingresso Q i, in uscita Q r e derivati Q d. I volumi in ingresso sono effettivamente misurati in modo sistematico per tutti i Navigli, per ovvie ragioni di verifica del rispetto dei disciplinari di concessione. Per quanto riguarda, invece, i volumi in uscita e derivati, essi sono noti solamente a livello approssimativo o in termini puramente nominali e solo raramente sono oggetto di un monitoraggio continuo. Nei punti di derivazione dei canali secondari, infatti, è nota la portata derivabile, stabilita al momento della concessione che spesso si rifà ad antichi diritti e consuetudini, ma non è generalmente dato conoscere la portata effettivamente derivata e la sua eventuale variabilità nel tempo. Carente è anche la rete di monitoraggio idrometrico lungo il corso dei Navigli ed in uscita dai Navigli. Gli apporti di precipitazione P e le perdite per evaporazione E, se non direttamente misurabili sono comunque quantificabili con una certa facilità sulla base di misure delle variabili meteorologiche e sono comunque di modesta entità rispetto agli altri termini e, di conseguenza, trascurabili. Per quanto riguarda gli scarichi, i Navigli ricevono alcuni scarichi puntuali di reti artificiali (scarichi di reti fognarie, scolmo di canali di difesa idraulica, come nel caso del C.S.N.O., ma sono anche recettori finali di corsi d acqua naturali, in genere fortemente antropizzati (es. il T. Trobbia nel N. Martesana). Per la prima tipologia di scarichi, in linea di principio, presso i comuni ed i consorzi di depurazione dovrebbero esistere tutte le informazioni ad essi relative, ma in realtà è assai raro che esse siano raccolte in modo sistematico, omogeneo e, soprattutto, coordinato. Per quanto riguarda le altre tipologie di scarichi, invece, in genere si hanno indicazioni di massima sulle portate scaricate, ma non vengono, di norma, misurati in maniera sistematica. Il volume degli scarichi S è quindi sostanzialmente incognito. D altra parte, dato che la funzione dei Navigli non è certamente quella della difesa idraulica, questi apporti hanno carattere di straordinarietà ed entità presumibilmente modesta. Nell applicazione dell equazione di bilancio alle condizioni di funzionamento ordinario (ovvero di sostanziale stazionarietà delle portate immesse e derivate), che sono quelle di interesse in questo sede, essi sono quindi trascurabili, così come è trascurabile la variazione del volume invasato V. Per tali condizioni l equazione di bilancio si semplifica quindi nel modo seguente: Q i +Q s - Q d - I - Q r =0 Rimangono nell equazione due variabili di difficile quantificazione, quali l apporto dalla falda superficiale al canale e le perdite per infiltrazione lungo il canale. E evidente, infatti, che esse sono determinate sia dalle caratteristiche e dalle condizioni idrauliche nel canale, sia dalle caratteristiche e dalle condizioni idrogeologiche del territorio circostante. Nel caso di canali con sponde e/o fondo in terra, o con rivestimento 9

deteriorato, quando vengono attraversate porzioni di territorio con una soggiacenza della falda particolarmente piccola, vi possono essere interazioni con la falda stessa ed un contributo di questa alla portata del canale (è il caso, ad esempio, di tratti del N. Grande). La notevole variabilità spaziale delle caratteristiche idrauliche ed idrogeologiche e la variabilità spaziale e temporale delle relative condizioni rendono difficile la quantificazione di tali apporti, di fatto non misurabili direttamente. I metodi e modelli matematici proposti da vari autori per una loro valutazione indiretta (si veda, ad esempio, Bouwer, 1965; Chin, 1991; Demetracopulos e Hadjitheodorou, 1996) richiedono una dettagliata conoscenza delle caratteristiche costruttive del canale (materiale del fondo e delle sponde, rivestimenti, geometria) e delle condizioni idrauliche ed idrologiche al contorno (tirante idrico, profondità della falda e permeabilità degli strati), che sono in genere assenti o inadeguate e che richiedono necessariamente studi mirati ed approfonditi. E evidente, tuttavia, che disponendo di misure affidabili dei volumi in ingresso in uscita e derivati sarebbe possibile utilizzare l equazione di bilancio per ottenere una stima della somma algebrica di perdite e apporti. Avendo poi la possibilità di applicare l equazione stessa a più tratti di canale, in cui sia possibile discriminare (sulla base di informazioni sulla soggiacenza della falda ed altro) la presenza o meno di apporti da falda, si otterrebbe una valutazione sufficientemente dettagliata dell entità e della localizzazione degli apporti e delle perdite. Ovviamente ciò richiede la disponibilità di dati che non sono attualmente disponibili per i Navigli. In sostanza le informazioni reperite o elaborate ai fini dell implementazione del bilancio idrico per i diversi navigli sono: portata giornaliera immessa nei navigli ai punti di derivazione; interconnessioni con elementi della rete idrografica superficiale naturale ed artificiale posizione delle derivazioni dai navigli verso la rete secondaria e relative portate nominali. Va sottolineato che lungo i Navigli vi sono diversi idrometri, ma la mancanza delle relative scale delle portate ha reso questi preziosi dati inutilizzabili ai fini dell implementazione del bilancio idrico. Sulla base dei dati disponibili si è impostato un semplice bilancio utilizzando i valori nominali di concessione per le portate immesse e derivate, ricavando l andamento delle portate residue in ogni tratto compreso tra due derivazioni, sia per il periodo estivo sia per quello jemale (si veda la cartografia allegata). Ovviamente tali portate sono al lordo di eventuali perdite per infiltrazione o apporti da falda. 10

Si è proceduto, inoltre, all analisi di tutti i dati disponibili relativi alle variabili del bilancio idrico per ognuno dei Navigli, al fine di derivare una valutazione di massima delle portate residue e (per il solo Naviglio Grande per cui sono disponibili alcuni dati aggiuntivi relativi ad una campagna di misure idrometriche di dettaglio) degli apporti da falda. 3 NAVIGLIO GRANDE 3.1 Tracciato Il Naviglio Grande deriva dal fiume Ticino nella fraz. Tornavento del Comune di Lonate Pozzolo. Il primo tratto va dall incile fino a Boffalora scorre all interno della valle del Ticino; l andamento è irregolare, frequentemente a mezza costa sul terrazzo alluvionale e per la metà del percorso è sostenuto da alte arginature. Un secondo tratto, tra Boffalora Ticino e Abbiategrasso, si allontana dal Ticino e scorre incassato nella pianura con un andamento più regolare e rettilineo del tratto precedente. Un terzo tratto, infine, pressoché rettilineo e delimitato da muri, costeggia la S.S. Vigevanese e raggiunge Milano, attraversando i comuni dell hinterland milanese Gaggiano, Trezzano sul Naviglio, Corsico; il Naviglio termina a Milano presso la Darsena di Porta Ticinese. La lunghezza totale del Naviglio è di 50,80 km. Nel tratto che va dall incile di Tornavento sul fiume Ticino al Ponte di Turbigo, vi sono le opere di presa e di restituzione della grande derivazione ad uso industriale (per raffreddamento dei condensatori della centrale termoelettrica di Turbigo Ponente e Levante dell ENEL) e di conseguenza compete all ENEL; il tratto successivo sino alla Darsena di Porta Ticinese in Milano, invece, è di competenza del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi. 3.2 Pendenza e sezione La differenza di quota tra il fondo del canale e il piano campagna del Naviglio Grande va diminuendo dalla presa fino a Castelletto di Abbiategrasso, dove si trova quasi al piano campagna, mentre nel tratto tra Castelletto e Milano alterna tratti incassati a tratti che lambiscono il piano campagna. Il dislivello complessivo del fondo tra l incile e la Darsena è di 34,91 m, con pendenza differente nei diversi tronchi: Il canale presenta per i primi 15 km, una larghezza 11

massima di 50 m e minima di 22 m; per i successivi 24 km la larghezza varia fra 24 m e 18 m, mentre per la rimanente tratta non si hanno mai larghezze inferiori a 12 m. Nel tronco tra il ponte di Magenta fino a quello di Castelletto vi sono 96 briglie di selciato in ciottoli, con la funzione di ridurre la pendenza ed evitare l erosione del fondo. Il tronco dall incile a Boffalora Ticino necessita di un risezionamento con il ripristino dell originaria livelletta. Il tronco da Gaggiano a Milano presenta situazioni simili al tratto precedente che non permettono il regolare deflusso delle acque nel Naviglio di Pavia. Tratto incile (a Tornavento) ponte di Castano ponte di Turbigo ponte di Padregnana ponte di Castelletto di Cuggiono località Rubone ponte di Bernate Ponte di Boffalora ponte di Magenta ponte di Robecco ponte di Castelletto di Abbiategrasso ponte di Gaggiano confine con il Comune di Trezzano ponte di Corsico sostegno di Viarenna Dislivello [m] Lunghezza [m] Pendenza [ ] Sezione Larghezza alla sommità 5,395 5851 0,9 delle sponde da 22 a 50 m 1,832 1827 1,0 1,906 1917 1,0 4,484 4495 1,0 1,568 1260 1,2 1,568 1896 0,8 Larghezza alla sommità 1,645 1645 1,0 delle sponde da 18 a 24 m 2,896 2898 1,0 2,530 2536 1,0 5,908 5932 1,0 7,810 7537 1,0 Larghezza alla sommità 1,320 1306 1,0 delle sponde da 12 a 18 m 5,150 5545 0,9 Larghezza alla sommità 5,970 5935 1,0 delle sponde da 12 a 18 m 3.3. Rivestimento Il fondo del Naviglio è quasi completamente in terreno naturale, mentre le sponde sono in parte in terreno naturale ed in parte difese con muri di materiale diverso, in funzione dell epoca in cui sono state costruite (ciottoli, mattoni, marogne, selciato in ciottoli o in cemento armato); in alcuni tratti più recenti, localizzati prevalentemente nel tratto tra Milano ed Abbiategrasso ed in sponda sinistra nel tratto Ponte Vecchio di Magenta- 12

Robecco sul Naviglio, i muri sono in calcestruzzo. A parte questi ultimi lo stato di conservazione non è da considerarsi buono a causa della vetustà. 3.4 Scaricatori Nel tratto iniziale del Naviglio in gestione all ENEL, la portata viene regolata dagli scaricatori delle relative centrali. La portata che giunge al Naviglio a Turbigo, di conseguenza, è sostanzialmente costante e non necessita di ulteriori regolazioni, a meno delle esigenze relative all asciutta. Nel tratto compreso tra Turbigo e Milano vi sono nove scaricatori. Il primo si trova a monte dell idrometro di Padregnana in corrispondenza del cavo S. Antonio, il secondo tra Cassinetta di Lugagnano e Abbiategrasso in corrispondenza del sovrappasso del Canale Scaricatore di Nord Ovest, il terzo al confine tra Abbiategrasso e Albairate in loc. Castelletto, il quarto tra Gaggiano e Vermezzo loc. Casone, il quinto a Gaggiano, il sesto in corrispondenza del sovrappasso del deviatore Olona al confine tra Corsico e Milano, i restanti nel tratto urbano di Milano a S. Cristoforo, S. Boniforte sulla ripa di Porta Ticinese ed infine lo scaricatore del Residuo a Porta Ticinese. Lo scopo di questi manufatti è quello di permettere l asciutta del naviglio nei relativi periodi e di evitare situazioni di crisi e a tal fine vengono gestiti in funzione delle esigenze del momento anche in relazione alle condizioni idrometriche del CSNO, del deviatore Olona e del tratto urbano; gli scaricatori nel tratto extraurbano scaricano in rogge. A Castelletto vi è anche uno scarico nel Ticinello, cui occorre garantire una portata minima di 2 m 3 /s. 3.5 Livelli idrometrici Lungo il Naviglio Grande sono presenti 10 idrometri per i quali sono stati reperiti presso il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi i dati relativi alle altezze idrometriche giornaliere per il 2001 (Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. e Tabella II); purtroppo, solamente per l idrometro di Turbigo è disponibile la scala delle portate. La prima osservazione relativa all andamento temporale dei livelli idrometrici nelle diverse sezioni, riguarda il progressivo ampliamento delle oscillazioni, procedendo da Turbigo verso Milano; tale comportamento, presente anche nella stagione invernale, indica la presenza di interferenze extra-agricole (scarichi da superfici urbane, regolazioni per gestire le situazioni di criticità idrauliche 13

dentro la città di Milano, ecc.) che perturbano la portata che viene immessa in maniera costante a Turbigo. Tabella II: idrometri sul Naviglio Grande e relativi indici caratteristici invernale Estiva media deviazione Media standard deviazione standard Turbigo 0.77 0.06 1.19 0.11 Padregnana 1.05 0.05 1.42 0.13 Boffalora Ticino 1.07 0.06 1.50 0.14 Abbiategrasso 1.31 0.13 1.47 0.08 Vermezzo 1.16 0.12 1.33 0.10 Gaggiano 1.42 0.16 1.37 0.15 Trezzano sul Naviglio 1.51 0.19 1.41 0.15 Corsico 1.41 0.13 1.38 0.14 San Cristoforo 1.58 0.07 1.71 0.09 Darsena P.ta Ticinese 1.57 0.07 1.56 0.06 2.00 altezza idrometrica [m] 1.50 1.00 Turbigo Padregnana Boffalora Ticino Abbiategrasso Vermezzo Gaggiano Trezzano sul Naviglio Corsico San Cristoforo Darsena Porta Ticinese 0.50 10/12/00 9/1/01 8/2/01 10/3/01 9/4/01 9/5/01 8/6/01 8/7/01 7/8/01 6/9/01 6/10/01 5/11/01 5/12/01 4/1/02 3/2/02 14

Ulteriore osservazione è relativa al diverso livello di utilizzazione dei tratti del Naviglio, mentre nel tratto Turbigo-Vermezzo i livelli estivi sono superiori a quelli invernali mostrando un comportamento di tipo agricolo, nel tratto urbano i livelli invernali sono sostanzialmente pari a quelli estivi e devono garantire l alimentazione del Naviglio Pavese (cfr. Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.). Tra Trezzano e la Darsena i livelli mostrano un andamento omogeneo, segno che non vi sono sostanziali effetti in termini di regolazione dopo lo scaricatore di Gaggiano; in effetti, la deviazione standard rispetto alla media dei livelli invernali nel tratto compreso tra Abbiategrasso e Corsico, dove vi sono gli scaricatori, sono superiori agli altri tratti (Tabella II). In Figura 2 sono riportati i livelli idrometrici medi misurati nelle diverse stazioni. 2.00 1.50 S. Cristoforo Darsena livello idrometrico [m] 1.00 Padregnana Boffalora Abbiategrasso Vermezzo Gaggiano Trezzan Corsico 0.50 Turbigo inverno estate 0.00 Figura 2: andamento dei livelli idrometrici medi nella stagione invernale ed estiva 2001 agli idrometri presenti sul Naviglio Grande 3.6 Portate derivate e immesse nel Naviglio Il Naviglio Grande ha una portata nominale di concessione di 60 m 3 /s nel periodo estivo, ma dal canale della centrale ENEL vengono rilasciati 64 m 3 /s. (a seguito di un accordo aggiuntivo al disciplinare del 10.03.1954, stipulato fra il Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e l ENEL in data 04.11.1987), e di 35 m 3 /s nel periodo invernale. 15

70.0 60.0 50.0 portata [m 3 /s] 40.0 30.0 20.0 10.0 0.0 01/01/92 31/12/92 31/12/93 31/12/94 31/12/95 30/12/96 30/12/97 30/12/98 30/12/99 29/12/00 29/12/01 Figura 3: portate medie giornaliere derivate dal Naviglio Grande Occorre ricordare che della portata di 64 m 3 /s del Naviglio Grande, 17,5 m 3 /s vanno ad alimentare i Navigli di Bereguardo e di Pavia, mentre la residua parte di 46,5 m 3 /s viene ripartita tra un centinaio circa di bocche (cfr. Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) da cui si dipartono le corrispondenti rogge che si diramano verso sud e che rimpinguano i canali derivati dai fontanili che si trovano sulla sponda sinistra del Naviglio. L andamento delle portate nel periodo considerato (Figura 3) mostra, come è da attendersi, una generale costanza delle portate derivate sia nel periodo estivo che invernale. Il grafico evidenzia, inoltre, i due periodi di asciutta nel mese di marzo e tra metà settembre e fine ottobre e si osserva anche una tendenza ad anticipare l asciutta primaverile. Distinguendo i due periodi, estivo ed invernale, la portata media è rispettivamente di 57.84 m 3 /s (dev. Standard 10.53 m 3 /s) e 32.52 m 3 /s (dev. Standard 5.76 m 3 /s); in Figura 4 è riportato l andamento delle portate medie. L eventuale presenza di un trend è stata verificata attraverso il test del coefficiente di correlazione e quello di Mann-Kendall (livello di significatività = 0.05); mentre per le portate estive l ipotesi di un trend può essere rigettata, per quelle invernali essa non può esserlo e la tendenza è decrescente. 16

80 70 y = -0.1488x + 354.97 R 2 = 0.0478 60 50 portata [m 3 /s] 40 30 20 10 y = -0.7625x + 1555.3 R 2 = 0.5369 inverno estate 0 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Figura 4: andamento delle portate medie invernali ed estive nel periodo 1993-2001 3.7 Derivazioni dal Naviglio Dal Naviglio Grande derivano il Naviglio di Bereguardo, presso Castelletto di Abbiategrasso, il Naviglio Pavese (o di Pavia) in Milano presso al ponte del Trofeo, e un centinaio di bocche per l irrigazione. Al 2002 risultano attive in totale 97 derivazioni per una portata derivata complessiva durante il periodo estivo di 36,198 m 3 /s (Appendice 1); altre bocche indicate nella cartografia del Consorzio di Bonifica Est Ticino-Villoresi non risultano invece più utilizzate (Appendice 5). La portata arriva, di fatto, invariata fino ad Abbiategrasso dove subisce un brusco abbassamento dovuto alla derivazione del Naviglio di Bereguardo; la maggior parte delle derivazioni ad uso irriguo sono invece localizzate nel tratto che porta a Milano. La superficie irrigata direttamente dal Naviglio Grande (esclusi Bereguardo e Pavese) è stimabile in circa 27.000 ettari. Discorso a parte va fatto per la stagione invernale: le necessità industriali a monte di Turbigo fanno sì che durante questo periodo vi sia un apporto idrico praticamente costante anche se assestato su valori più bassi. Tale risorsa non è tuttavia utilizzata in ambito agricolo (per il sostanziale abbandono della tecnica delle marcite) e l acqua in 17

eccesso, che causerebbe problemi nel suo arrivo a Milano, viene indirizzata a seconda delle esigenze in alcune rogge presenti nel territorio. 3.8 Contributo della falda 50 45 40 35 Padregnana Castelletto di Cuggiono Bernate Boffarola Robecco S.N. Albairate portate (mc/s) 30 25 20 Castelletto di Abbiategrasso Cascina Rosa Gaggiano 15 10 5 Trezzano S.N. Corsico Milano ex dazio Milano via Corsico 0 0 10000 20000 30000 40000 50000 60000 progressive (m) Figura 5: portate rilevate nell agosto del 1984 3.9 Valutazione delle perdite Per la valutazione di massima delle perdite del Naviglio Grande, si è ipotizzato che la portata nominale a Turbigo (pari a circa 64 m 3 /s) sia in grado di soddisfare tutte le derivazioni (36,2 m 3 /s), comprese le portate immesse nei navigli di Bereguardo (14,30 m 3 /s) e di Pavia (8,35 m 3 /s) e il quantitativo rilasciato nella roggia Ticinello (circa 2 m 3 /s). Il quantitativo in eccesso che ne risulta è di circa 3,15 m 3 /s (circa il 5% della portata iniziale), che corrisponderebbe ad una perdita di circa 60 l/s km. Tale valutazione non tiene conto dell eventuale contributo della falda che, nella campagna di misure dell agosto 1984 risulta di circa 3,5 m 3 /s; tenendo conto di tale 18

stima, il quantitativo in eccesso sarebbe di circa 6,65 m 3 /s (circa il 10.4% della portata iniziale), per una perdita di 130 l/s km. Oltre alle incertezze citate, occorre anche tenere presente la possibilità che il Naviglio riceva scarichi, la cui quantificazione è però impossibile anche in termini di larga massima. 4 IL NAVIGLIO DI BEREGUARDO 4.1 Tracciato Il Naviglio di Bereguardo deriva dal Naviglio Grande in sponda destra subito a valle del ponte della S.S. Vigevanese in Frazione Castelletto Mendosio del Comune di Abbiategrasso; dopo un brevissimo tratto ad ovest verso Abbiategrasso, il Naviglio di Bereguardo si dirige verso sud-est e dopo un percorso pressoché rettilineo di 23,269 km sfocia nel f. Ticino. Nel suo percorso, il Naviglio di Bereguardo attraversa i comuni di Abbiategrasso, Azzero, Morimondo, Besate, Casorate Primo, Motta Visconti, Trovo e infine Bereguardo. Lungo il Naviglio sono presenti 11 conche di navigazione: Conca del Dazio (Abbiategrasso), Conca dei Bardani (tra Abbiategrasso ed Ozzero), Conca di Bugo (Ozzero), Conca di Morimondo (tra Ozzero e Morimondo), Conca di Coronate (Morimondo), Conca di Basiano (Morimondo), Conca di Fallavecchia (Morimondo), Conca di Riviera (tra Morimondo e Besate), Conca Inferno (tra Besate e Casorate Primo), Conca Motta (tra Casorate Primo e Motta Visconti), Conca Zelata (tra Motta Visconti e Bereguardo). 4.2 Pendenza e sezioni Il Naviglio ha una larghezza media al pelo d acqua di circa 10 m e presenta la caduta totale di 23,269 m, di cui 20,606 suddivisi in 11 sostegni (uno dei quali doppio) mentre il resto viene superato dalla pendenza dei 12 tronchi interposti fra i salti. 19

Tratto Dislivello [m] Lunghezza [m] Pendenza [ ] Sezione [m] Imbocco 0,220 1450 0,1517 12,00 Conca del Dazio 1,900 0,137 1170 0,1171 10,50 Conca dei Bardani 1,187 0,067 1130 0,0593 10,70 Conca di Bugo 2,038 0,179 1680 0,1065 10,80 Conca di Morimondo 1,915 0,213 1720 0,1238 10,50 Conca di Coronate 2,140 0,245 1625 0,1508 11,00 Conca di Dasiano 2,300 0,083 1450 0,0572 10,00 Conca di Fallavecchia 1,300 0,496 935 0,5305 10,80 Conca di Riviera 1,982 0,152 2330 0,0652 10,00 Conca Inferno 2,078 0,312 1865 0,1673 11,00 Conca Motta 2,166 0,147 1710 0,0860 10,00 Conca Zelata 1,600 0,412 1715 0,2402 11,00 Scaricatore Residuo 4.3 Scaricatori Il Naviglio di Bereguardo, essendo derivato dal Naviglio Grande, non necessita di particolari opere di regolazione; infatti, vi sono 3 soli scaricatori: il primo poco dopo la derivazione in comune di Abbiategrasso, il secondo a metà del percorso in comune di Morimondo che scarica nel Fosso Morto (che confluisce, unitamente alla roggia Rile, nel Ticino) e l ultimo a Bereguardo che scarica nella roggia Tolentina. 4.4 Livelli idrometrici Sul Naviglio di Bereguardo sono presenti 8 idrometri per i quali sono stati reperiti presso il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi i dati relativi alle altezze idrometriche giornaliere per il 2001 (Figura 6) la localizzazione degli idrometri ed i valori medi e di deviazione standard delle altezze idrometriche sono riportate in Tabella III. 20

2.00 1.50 Naviglio Grande ad Abbiategrasso Conca Dazio Monte Conca Dazio Valle Conca Morimondo Conca Fallavecchia Conca Riviera Conca Motta Conca Zelata Tombone Bereguardo altezza idrometrica [m] 1.00 0.50 0.00 10/12/00 09/01/01 08/02/01 10/03/01 09/04/01 09/05/01 08/06/01 08/07/01 07/08/01 06/09/01 06/10/01 05/11/01 05/12/01 04/01/02 03/02/ Figura 6: Andamento temporale dei livelli idrometrici nelle diverse sezioni del Naviglio di Bereguardo Tabella III: idrometri sul Naviglio di Bereguardo e relativi indici caratteristici Invernale Estiva Media Dev. standard Media Dev. standard Conca Dazio Monte 0.97 1.11 0.12 0.11 Conca Dazio Valle 0.46 1.12 0.15 0.20 Conca Morimondo 0.27 0.62 0.02 0.09 Conca Fallavecchia 0.53 0.75 0.02 0.07 Conca Riviera 0.18 0.37 0.02 0.08 Conca Motta 0.58 0.69 0.03 0.03 Conca Zelata 0.50 0.60 0.05 0.04 Tombone Bereguardo 1.43 1.51 0.12 0.14 Se non si considerano alcuni valori nulli all idrometro di Conca Dazio Valle che sembrano degli errori nella serie dei dati originali (e che non è stato possibile verificare), l andamento dei livelli lungo il Naviglio di Bereguardo segue fedelmente quello di Conca Dazio Valle, ove viene fatta la regolazione, ad eccezione dei valori misurati alla sezione terminale del Tombone di Bereguardo. La regolazione, tuttavia, dipende dalle portate presenti nel Naviglio Grande ad Abbiategrasso dove si trova la presa e, come si può osservare dal confronto con i livelli dell idrometro di 21

Abbiategrasso, risulta piuttosto limitata ai periodi di maggior abbondanza d acqua. In Figura 7 sono riportati i livelli idrometrici medi ai diversi idrometri. 2.00 1.50 livello idrometrico [m] 1.00 Dazio Monte Tombone di Bereguardo 0.50 0.00 Dazio Valle Morimondo Fallavecchia Riviera Motta Zelata inverno estate Figura 7: andamento dei livelli idrometrici medi stagionali lungo il Naviglio di Bereguardo 22

4.5 Portate derivate e immesse nel Naviglio Il Naviglio di Bereguardo ha una portata nominale di derivazione di circa 11 m 3 /s nel periodo estivo e di 9,4 m 3 /s nel periodo invernale. L andamento delle portate nel periodo considerato (Figura 8) evidenzia una certa alternanza dovuta alla variabilità delle portate che pervengono dal Naviglio Grande. Il grafico evidenzia, inoltre, i due periodi in cui non è presente acqua in corrispondenza delle asciutte del Naviglio Grande, che si collocano nel mese di marzo e tra la metà di settembre e la fine di ottobre; come per il Naviglio Grande, si osserva una tendenza ad anticipare l asciutta primaverile. La durata delle asciutte è di un mese circa per quella primaverile, mentre è di una cinquantina di giorni per quella autunnale; negli ultimi tre anni quest ultima mostra una durata crescente che va da 76 a 99 giorni. Distinguendo i due periodi, estivo ed invernale, la portata derivata media pluriennale è rispettivamente di 11,65 m 3 /s (dev. Standard tra le medie estive annuali 0,52 m 3 /s) e 3,01 m 3 /s (dev. Standard tra le medie invernali annuali 0,82 m 3 /s). Analogamente al Naviglio Grande, anche il Naviglio di Bereguardo mostra una 16.0 14.0 12.0 10.0 portata [m 3 /s] 8.0 6.0 4.0 2.0 0.0 01/01/91 01/01/92 31/12/92 31/12/93 31/12/94 31/12/95 30/12/96 30/12/97 30/12/98 30/12/99 29/12/00 Figura 8: portate medie giornaliere derivate dal Naviglio di Bereguardo 23

16.00 14.00 12.00 portata [m 3 /s] 10.00 8.00 y = 0.0483x - 84.825 R 2 = 0.0958 6.00 4.00 y = -0.0988x + 200.19 R 2 = 0.1583 inverno estate 2.00 0.00 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 Figura 9: andamento delle portate medie invernali ed estive del Naviglio di Bereguardo nel periodo 1991-2001. riduzione delle portate derivate invernali (Figura 9); tuttavia tale tendenza non risulta statisticamente significativa (sulla base del test del coefficiente di correlazione e quello di Mann-Kendall con livello di significatività = 0.05). 4.6 Derivazioni La derivazione del Naviglio di Bereguardo dal Naviglio Grande è a luce libera, ha una larghezza di 31,50 m tra i due muri di sponda, e la regolazione avviene alla prima Conca detta del Dazio poco a valle dell incile. Al 2002 risultano attive 39 derivazioni per una portata derivata complessiva di 11,688 m 3 /s (Appendice 2). La superficie irrigata è stimabile in circa 7500 ha e di questa la parte integrata con la rete dei fontanili ammonta a circa 2250 ha (30%). La portata residua che il Naviglio di Bereguardo riversa nel f. Ticino è di circa 200 l/s. 24

4.7 Perdite Come per il N. Grande, anche per il Bereguardo la mancanza d informazioni sulle caratteristiche costruttive del canale e le possibili interazioni con la falda e le acque meteoriche, nonché l assenza di dati certi circa i prelievi reali, non ha consentito una stima accurata delle perdite idriche lungo il tracciato. In termini di massima, tuttavia sulla base delle informazioni precedentemente illustrate, la portata estiva derivata dal N. di Bereguardo risulta pari a 11,65 m 3 /s (superiore al valore nominale di 11 m 3 /s), la portata residua è stata stimata mediamente in 0,2 m 3 /s circa, mentre il totale delle derivazioni sottoscritte è pari a 11,7 m 3 /s. In realtà, ciò è poco verosimile ed occorrerebbe considerare, come per il N. Grande, la possibilità di un contributo della falda e di scarichi; inoltre, è possibile che le derivazioni effettive siano leggermente inferiori a quelle nominali o che vi sia una turnazione tra alcune di esse. Si tenga infine presente che, dal momento che la gestione del N. di Bereguardo e del N. Grande è operata da un unico Consorzio, è possibile che essa operi con una certa flessibilità nell ambito dei vincoli stabiliti dei disciplinari di concessione. 25

5 NAVIGLIO DI PAVIA 5.1 Tracciato Come per il N. Grande, anche per il Bereguardo la mancanza d informazioni sulle caratteristiche costruttive del canale e le possibili interazioni con la falda e le acque meteoriche, nonché l assenza di dati certi circa i prelievi reali, non ha consentito una stima accurata delle perdite idriche lungo il tracciato. In termini di massima, tuttavia sulla base delle informazioni precedentemente illustrate, la portata estiva derivata dal N. di Bereguardo risulta pari a 11,65 m 3 /s (superiore al valore nominale di 11 m 3 /s), la portata residua è stata stimata mediamente in 0,2 m 3 /s circa, mentre il totale delle derivazioni sottoscritte è pari a 11,7 m 3 /s. In realtà, ciò è poco verosimile ed occorrerebbe considerare, come per il N. Grande, la possibilità di un contributo della falda e di scarichi; inoltre, è possibile che le derivazioni effettive siano leggermente inferiori a quelle nominali o che vi sia una turnazione tra alcune di esse. Si tenga infine presente che, dal momento che la gestione del N. di Bereguardo e del N. Grande è operata da un unico Consorzio, è possibile che essa operi con una certa flessibilità nell ambito dei vincoli stabiliti dei disciplinari di concessione. 5.2 Pendenza e sezione Il dislivello tra le quote di fondo dall incile del Ponte del Trofeo alla confluenza in Ticino è di 56,61 m, superato per la maggior parte con la caduta dei 12 sostegni (52,21 m) e per i restanti 4,40 m con la pendenza conferita al canale, che risulta dello 0,13. 26

Tratto Imbocco Ponte del Trofeo Conchetta Conca Fallata sostegno di Rozzano sostegno di Moirago sostegno di Casarile Tomba della Roggia Bareggia sostegno di Nivolto sostegno di Torre del Mangano sostegno di Cassinino sostegno di Porta Cairoli sostegno del Poligono sostegno di Porta Garibaldi sostegno del Confluente Dislivello [m] Lunghezza [m] Pendenza [ ] Sezione [m] 0,1974 815 0.2 Larghezza alla sommità 11,60 m 0,5955 2214 0.3 0,9122 5495,7 0.2 Larghezza alla sommità tra 11,60 e 11,80 m 0,3992 1436,2 0.3 Larghezza alla sommità 0,7746 6509,5 0.1 tra 11,00 e 11,80 m 0,3483 1253,5 0.3 Larghezza alla sommità tra 11,60 e 11,80 m 2400 3623 3199 4272 761 237 740 5.3 Rivestimento Il fondo del canale è sempre in terra senza rivestimento, tranne nel primo tratto ove è in corso il rivestimento ed in corrispondenza dei sostegni, tombe, ponti e simili. Le sponde del canale sono tutte rivestite da muri in cotto e malta, in ciottoli e calce, in marogne e calce, in ceppi riquadrati e in calcestruzzo. 5.4 Scaricatori Il Naviglio di Pavia nel tratto urbano di Milano ha uno scaricatore in prossimità del sottopasso con il f. Lambro meridionale; un secondo si trova nel comune di Zibido S. Giacomo, loc. Badile, all incrocio con la roggia Colombana. Altri due scaricatori si trovano dentro la città di Pavia, il primo è posto in sponda destra, 100 m circa a monte del sostegno di Porta Cairoli, mentre il secondo, in sponda sinistra è posto poco a monte del sostegno di Confluente. 27

5.5 Livelli idrometrici Sul Naviglio Pavese sono presenti 4 idrometri per i quali sono stati reperiti presso il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi i dati relativi alle altezze idrometriche giornaliere per il 2001 (Figura 10); la localizzazione degli idrometri ed i valori medi e di deviazione standard delle altezze idrometriche sono riportate in Tabella IV. L andamento temporale nelle diverse sezioni, segue quasi completamente quello d immissione rappresentato dai livelli alla Darsena. In Figura 11 sono riportati i livelli idrometrici medi ai versi idrometri. 2.50 2.00 altezza idrometrica [m] 1.50 1.00 Darsena Porta Ticinese 0.50 Conca Fallata Monte Conca Casarile Monte Conca Certosa Monte Conca Cassinino Monte 0.00 10/12/00 09/01/01 08/02/01 10/03/01 09/04/01 09/05/01 08/06/01 08/07/01 07/08/01 06/09/01 06/10/01 05/11/01 05/12/01 04/01/02 03/02/02 Figura 10: Andamento temporale dei livelli idrometrici del Naviglio Pavese nelle diverse sezioni. 28

Tabella IV: idrometri sul Naviglio Pavese e relativi indici caratteristici invernale Estiva media Dev. standard Media Dev. standard Conca Fallata Monte 0.64 0.34 1.00 0.09 Conca Casarile Monte 1.05 0.12 1.09 0.12 Conca Certosa Monte 1.43 0.19 1.64 0.15 Conca Cassinino Monte 1.64 0.14 1.79 0.22 2.50 2.00 livello idrometrico [m] 1.50 1.00 Certosa Monte Cassinino Monte Casarile Monte 0.50 inverno Fallata Monte estate 0.00 Figura 11: andamento dei livelli idrometrici medi nella stagione invernale ed estiva 2001 agli idrometri presenti sul Naviglio Pavese. 5.6 Potate derivate e immesse nel Naviglio Il Naviglio Pavese ha una portata nominale di derivazione di 9,1 m 3 /s nel periodo estivo e di 12,6 m 3 /s nel periodo invernale. L andamento delle portate nel periodo considerato (Figura 12) mostra una certa variabilità dovuta al fatto che la derivazione risente dell andamento delle portate che pervengono alla Darsena dal Naviglio Grande. Il grafico evidenzia, inoltre, i due periodi di asciutta in corrispondenza delle asciutte del Naviglio Grande, nel mese di marzo e tra la metà di settembre e la fine di ottobre; si 29

osserva, come per il Naviglio Grande, una tendenza ad anticipare l asciutta primaverile. La durata delle asciutte è di un mese circa per quella primaverile, mentre è variabile tra 40 e oltre 55 giorni per quella autunnale. Distinguendo i due periodi, la portata media estiva è di 7.22 m 3 /s (dev. Standard 1.02 m 3 /s), mentre quella invernale è di 5.75 m 3 /s (dev. Standard 0.69 m 3 /s), escludendo il 2001 in cui la portata invernale è stata costantemente di 0.5 m 3 /s. Dal punto di vista della tendenza, il Naviglio Pavese non mostra presenza di un trend; la verifica è stata effettuata attraverso il test del coefficiente di correlazione e quello di Mann-Kendall con livello di significatività di 0.05 (Figura 13). 30

10.0 portata [m 3 /s] 0.0 01/01/91 01/01/92 31/12/92 31/12/93 31/12/94 31/12/95 30/12/96 30/12/97 30/12/98 30/12/99 29/12/00 Figura 12: portate medie giornaliere derivate dal Naviglio Pavese 10.00 9.00 y = -0.0469x + 101 R 2 = 0.0922 8.00 7.00 portata [m 3 /s] 6.00 5.00 4.00 y = -0.0397x + 84.558 R 2 = 0.0031 3.00 2.00 1.00 inverno estate 0.00 1990 1992 1994 1996 1998 2000 Figura 13: andamento delle portate medie invernali ed estive del Naviglio Pavese nel periodo 1991-2001. 31

5.7 Derivazioni La derivazione del Naviglio Pavese dal Naviglio Grande avviene alla Darsena di Milano, in corrispondenza del ponte del Trofeo. Al 2002 risultano attive 35 derivazioni per una portata derivata complessiva di 6,766 m 3 /s (Appendice 3), e la superficie irrigata è circa 4.700 ha. La portata residua del Naviglio Pavese è di circa 300 400 l/s. 5.8 Perdite Seguendo lo stesso procedimento utilizzato nel caso del N. di Bereguardo, è possibile stimare l ammontare complessivo delle perdite in 0,104 m 3 /s. Date le incertezze in gioco, tale perdita è da considerare quasi nulla e poco verosimile e come per il N. di Bereguardo andrebbero eseguiti approfondimenti sulla presenza di contributi da falda e scarichi. Come per il N. di Bereguardo, infine, è possibile che la gestione comune dei tre Navigli porti ad una situazione distributiva delle portate sensibilmente differente da quella nominale. 6 IL NAVIGLIO MARTESANA 6.1 Tracciato L opera di presa del Naviglio Martesana si trova nel Comune di Trezzo sull Adda, circa 110 m a valle del ponte dell Autostrada Milano-Venezia, e confluisce insieme al f. Seveso nel cavo Redefossi nella città di Milano presso la vecchia cerchia dei Navigli attualmente ricoperta, dopo un percorso di 38,4 km. Nel primo tratto, nei comuni di Vaprio d Adda e di Cassano d Adda, il Naviglio Martesana rimane nei pressi del f. Adda scorrendovi parallelo; in loc. Volta a Cassano d Adda devia decisamente verso ovest allontanandosi dal fiume e dirigendosi verso Milano, attraversando i comuni di Inzago, Bellinzago Lombardo (al confine con Gessate), Gorgonzola, Cassina de Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Vimodrone, Cologno Monzese e Milano, con decorso parallelo alla S.S. 11 e alla linea 2 della Metropolitana Milanese. 32

6.2 Sezione e rivestimento La sezione del Naviglio Martesana è quasi completamente di tipo rettangolare nel primo tratto fino a Cernusco S.N., con muri in cemento o mattoni e fondo rivestito, mentre nel tratto successivo fino all ingresso di Milano tende ad una sezione trapezoidale con alternanza di sponde naturali e rivestite. 6.3 Scaricatori Il Naviglio Martesana ha uno scaricatore che regola la portata, riversando l eventuale eccesso in Adda, dopo circa 2,5 km dalla presa dopo il Santuario di Concesa a Vaprio d Adda (scaricatore detto dei Frati ), ed un secondo scaricatore presso lo sbarramento di S. Bartolomeo, tra cas. na Sioli e cas. na S. Bartolomeo, dove avviene la regolazione. Un terzo scaricatore si trova in corrispondenza del sottopaso del t. Bevera in comune di Gorgonzola, mentre un ultimo scaricatore che consente di regolare la portata prima dell ingresso nella città di Milano in caso di necessità, si trova nel punto in cui il Naviglio Martesana sovrappassa il f. Lambro, al confine tra Milano e Cologno Monzese. Il Naviglio Martesana nel caso necessiti aumentare la portata può ricevere gli eventuali residui del canale Villoresi (0.7 1.0 m 3 /s) che altrimenti vengono scaricati nel fiume Adda tramite un sottopasso del Naviglio stesso; il manufatto si trova tra il ponte della Cavalchina e la fraz. Groppello in comune di Cassano d Adda. In prossimità della conca di Villa Fornaci, il Naviglio Martesana riceve lo scaricatore comune del t. Trobbia, rio Vallone e r. Trobbia recettori di un ampio bacino che viene da una porzione di Brianza 6.4 Livelli idrometrici Sul Naviglio Martesana sono presenti 10 idrometri per i quali sono stati reperiti presso il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi i dati relativi alle altezze idrometriche giornaliere per il 2001 (Figura 14); la localizzazione degli idrometri ed i valori medi e di deviazione standard delle altezze idrometriche sono riportate intabella V. 33

Tabella V: idrometri sul Naviglio Martesana e relativi indici caratteristici Invernale Estiva Media Dev. standard Media Dev. standard CONCESA Trezzo d'adda 3.09 0.39 3.42 0.03 SAN BARTOLOMEO 0.87 0.10 1.59 0.27 GROPPELLO 0.84 0.14 1.50 0.26 INZAGO 2.07 0.23 2.46 0.22 VILLA FORNACI Monte 1.91 0.19 2.25 0.16 VILLA FORNACI Valle 1.41 0.14 1.94 0.26 GORGONZOLA 1.30 0.13 1.74 0.24 CERNUSCO RENATA 0.70 0.13 0.65 0.09 VIMODRONE Metallino 0.44 0.08 0.32 0.07 MILANO Viale Monza 0.27 0.08 0.27 0.06 4.00 3.50 CONCESA Trezzo d'adda GROPPELLO VILLA FORNACI Monte GORGONZOLA VIMODRONE Metallino SAN BARTOLOMEO INZAGO VILLA FORNACI Valle CERNUSCO RENATA MILANO Viale Monza 3.00 altezza idrometrica [m] 2.50 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 10/12/00 09/01/01 08/02/01 10/03/01 09/04/01 09/05/01 08/06/01 08/07/01 07/08/01 06/09/01 06/10/01 05/11/01 05/12/01 04/01/02 03/02/ Figura 14: andamento dei livelli agli idrometri presenti lungo il Naviglio Martesana nel corso del 2001 34

4.00 3.50 inverno estate 3.00 livello idrometrico [m] 2.50 2.00 1.50 Concesa Inzago Villa Fornaci Monte 1.00 Villa Fornaci valle Gorgonzola 0.50 S. Bartolomeo Groppello Cernusco Milano v.le Monza 0.00 Vimodrone 0 11 Figura 15: andamento dei livelli idrometri medi nella stagione invernale ed estiva 2001 agli idrometri presenti sul Naviglio Martesana. L azione regolatrice effettuata a S. Bartolomeo è evidente dal confronto con i livelli a Concesa che sono sostanzialmente costanti, mentre quelli a S. Bartolomeo aumentano con il progredire della stagione irrigua e diminuiscono verso il suo termine. L andamento a campana indotto dalla regolazione di S. Bartolomeo tende ad esaurirsi a valle di Cernusco, dove è piuttosto limitato e sembra defluire solo il rilascio eccedente la portata utilizzata per l irrigazione. Procedendo verso Milano, analogamente a quanto osservato per il Naviglio Grande, si accentuano le oscillazioni nei livelli, segno di una crescente interazione con l ambito urbanizzato. I livelli (e quindi le portate) a valle di Cernusco (della parte irrigua) in estate risultano inferiori a quelli invernali. 6.5 Portate derivate e immesse Il Naviglio Martesana ha una portata nominale di derivazione di 32 m 3 /s nel periodo estivo e di 30 m 3 /s nel periodo invernale. L andamento delle portate nel periodo considerato è riportato in Figura 16. Il grafico evidenzia i due periodi di asciutta tra la 35